VARIE E (mica tanto!) EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Aprile, 2014 @ 3:36 pm

Detto altrimenti: tanto perché ne resti traccia … (post 1496)

1 – Banche (fonte: quotidiano l’Adige, 23 aprile 2014, pag. 3)

Il UILCA, sindacato UIL del settore bancario ha fatto quattro conti: nel 2013 le principali banche italiane hanno perso globalmente 21,87 miliardi di euro. “In compenso” … gli stipendi dei relativi amministratori delegati sono cresciuti come segue:

2000: erano 42 volte lo stipendio di un dipendente

2012: erano 53 volte lo stipendio di un dipendente

2013: sono stati 62 volte lo stipendio di un dipendente

Dice … ma sono SpA, il Governo non può intervenire. Ma quando mai!? I loro bilanci sono stati risamati grazie a iniezioni di denaro UE, cioè degli Stati, cioè dei cittadini degli Stati. E quindi … ?

2 – Desecretati gli archivi sulle stragi

Bene, bravo Renzi. Solo una sottolineatura: tutti dicono “Ora sapremo”. Io mi chiedo: “Ma se emergessero colpe e responsabilità … si tratterebbe di reati ampiamente prescritti?”

3 – Cacciabombardieri F35

Pare che Renzi riduca il numero degli F35 che “dobbiamo” acquistare. Bene. Solo una sottolineatura: tutti dicono “Bene, anzi, acquistiamone ancora di meno”. Io mi chiedo: “Ma … poiché è accertato che sono aerei inaffidabili e pieni di molti gravi difetti, non si farebbe prima a disdire l’intero contratto? Infatti, inadimplenti non est adimplendum … cioè, di fronte a chi non adempie il proprio dovere contrattuale di consegnare “merce buona” decade il nostro impegno ad acquistarla. E poi, mi permetto di ricordare ai più giovani che 60 anni fa acquistammo dagli USA gli Starfighter F 104 (uno è esposto all’esterno del museo dell’aeronautica Caproni, a Trento). Costavano, all’epoca, un miliardo di lire cadauno. Ben presto demmo loro un soprannome: “Bare volanti”, tanto si dimostrarono … “affidabili”. Infatti, durante il volo, improvvisamente le ali diventavano deportanti e il pilota non aveva nemmeno il tempo di lanciarsi con il paracadute. Historia magistra vitae? Ma quando mai!? Errare humanum est, perseverare diabolicum! E poi, non abbiamo altre priorità? Ora, infatti, ne sta sorgendo una ennesima: l’acciaieria Lucchini di Piombino sta per chiudere: 2.500 operai senza lavoro.

4 – I magistrati protestano perché Renzi vuole limitare i loro stipendi (L’Adige, 20 aprile 2014 pagg. 1 e 63)

Il Governo: al massimo €240.000 l’anno

Il Top Magistrato (TM): ma io ne sto ricevendo 311.000!

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Il sindacato del TM: non c’è stato alcun tipo di interlocuzione!

Il Direttore de l’Adige (DA): ma perché, a pensionati, esodati, dipendenti pubblici … si è chiesto forse di concordare?

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Il TM: con soli 20.000 euro al mese è a rischio l’indipendenza della magistratura

Il DA: ma perché … l’indipendenza ha un prezzo dal quale dipende?

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Il TM: noi abbiamo una visione consociativa della politica

Il DA: ciò non è accettabile. Cosa dovrebbero dire le forze di polizia che hanno il contratto bloccato da cinque anni?

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Il TM: ma con questi tagli non si risolve il problema della finanza pubblica

Il DA: si, ma occorre che sia dato l’esempio dall’alto. E poi i magistrati hanno ben altre ed ulteriori prerogative: tempi di lavoro, ferie, garanzie e livelli delle pensioni dirette e di reversibilità, etc. che la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani manco si sogna.

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Il TM :ma noi non percepiamo straordinari né possiamo assumere altri incarichi (cumuli di cariche e incarichi, n.d.r.)

Il DA: moltissimi italiani hanno perso straordinari, ordinari, lavoro, stipendio e pensione

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Il TM: porre in tetto va contro il principio di uguaglianza

Il DA: no, al contrario, lasciare questi eccessivi emolumenti ad una casta (la vostra, ed alle altre no, n.d.r.) va contro quel principio.

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Ed io cosa dico? Al Direttore de l’Adige: “Bravo!” – Al Top Magistrato: “Un bel tacer non fu mai scritto”.

E aggiungo: Governo e Parlamento riducono lo stipendio ai manager pubblici e ai  magistrati. ma … chi lo riduce ai Parlamentari? Loro stessi? Quis custodiet ipsos custodes? Ovvero, ma i controllori … chi li controllerà?

 

 

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FASCISMO “EQUO”? QUANDO MAI !?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2014 @ 6:29 am

Detto altrimenti: valutiamo la Storia alla luce del suo tempo e … del nostro! (post 1495)

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Ieri sera Concita De Gregorio (persona seria)  intervistava Giordano Bruno Guerri (persona) in merito al suo ultimo libro su Italo Balbo (persona). Fra le altre sottolineature è stato ricordato – come del resto aveva già fatto lo storico  Paolo Mieli (persona seria) presentando in quella stessa sede il suo libro “I conti con la Storia” – che la Storia va analizzata “con gli occhi (e la mente, n.d.r.) del suo tempo”. E fino a qui nulla quaestio.

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Mappoi (mappoi) il Signor G. B. Guerri (persona) ha affermato: “Si era usciti da una guerra che aveva insegnato ad odiare e uccidere il nemico  …il fascismo … era il tempo in cui comunisti e fascisti si fronteggiavano con uguale ferocia e aggressività … e poi tutto sommato, il fascismo è stato molto meno cruento di quanto si faccia oggi apparire …”

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Al riguardo osservo:

1)    Dalla lettura di un testo storico scritto da uno storico “Lezioni di Harward – Le origini del fascismo in Italia” di Gaetano Salvemini (persona seria), risulta testimoniato come poche decine di migliaia di fascisti aggredivano masse di “bianchi” e di “rossi”, la cui colpa fu solo quella di non capire e di non reagire.

2)    Anche il solo delitto Matteotti (persona seria) sarebbe ed è sufficiente a dare la misura dell’enorme peso specifico della violenza fascista.

3)    Italo Balbo (persona), “eroe ucciso per sbaglio” (?) lui che sarebbe stato “uomo meritevole” perché stava “governando bene” una colonia? Ma non era quella stessa persona (persona)  che aveva organizzato le squadracce?

Signor Giordano Bruno Guerri (persona), mi faccia il piacere … almeno stia zitto … infatti “un bel tacer non fu mai scritto”!

 

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PASQUETTA IN … BICI? NO … PIOVE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Aprile, 2014 @ 3:12 pm

Detto altrimenti: FIAB bagnata, FIAB fortunata …  (post 1494)

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FIAB – FEDERAZIONE AMICI DELLA BICICLETTA TRENTO – 21 aprile, i natali di Roma e … la prima uscita FIAB della stagione. Piove:  ‘sa fente, stente, nente o ‘sa fente? Cosa facciano, stiamo (a casa) o andiamo? Lascio Maria Teresa a casa e vado in bici, super bardato, all’appuntamento: 4 km a/r. Ci siamo ritrovati in tre, i due della foto e chi l’ha scattata. Piove. Tutti a casa … e quindi in auto all’appuntamento alla tappa successiva: la visita guidata alla Chiesa di S. Apollinare in … Trento!

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2 - thCAGWBR32La chiesa. Fuori la cinta … dell’Adige che prima non passava di lì, prima che a fine ‘800 gli Austriaci lo deviassero per far spazio alla stazione ferroviaria. Ci fa da guida il parroco, Don Rattin. Ci spiega: lì fuori antichi muretti, traccia dell’originaria chiesa romanica del secondo secolo poi dedicata a S. Apollinare – protettore di Ravenna – dal re  Teodorico. Pare fosse una chiesa dei cristiani “ariani”, che cioè credevano nel fatto che l’Uomo Cristo fosse stato adottato da Dio solo alla fine della sua vita, per cui i fonti battesimali erano collocati a occidente, alla “fine” della giornata (e della vita) di ognuno (al contrario dei “nostri”, collocati ad oriente).

3 -WP_20140421_005Dal settimo secolo all’anno mille non si hanno notizie della chiesa. Nell’undicesimo secolo invece, un fiorire di iniziative: si fondano i grandi Santuari (Novacella, S. Michele all’Adige). A est di Bergamo si forma una grande Congregazione Benedettina. Il Vescovo di Trento vuole rimpolpare la Congregazione Benedettina di Trento e chiama i bergamaschi, che nel 1046 arrivano a Trento e si installano a S. Lorenzo. Il Vescovo concede loro la proprietà dell’area dall’attuale S.Lorenzo a S.Apollinare (L’Adige, come detto,  scorreva altrove). A loro si uniscono 15 frati francescani. Tutti costoro si trasferiscono nel monastero di S.Apollinare, demoliscono la vecchia chiesa romanica e edificano quella attuale. Successivamente la chiesa, all’interno, viene “controsoffittata” a metà della sua altezza. I monaci si sparpagliano sul territorio per amministrare i beni del monastero (da Malè a Torbole). Ne resta “in casa” solo uno (Monaco Benedetto) a Trento che entra in conflitto con il Vescovo che vuole confiscare i beni del monastero, beni che alla fine passano in proprietà del Capitolo Cattedrale di Trento, governato da un “prepositore” nell’ufficio della Prepositura (nell’attuale Via Prepositura). Don Rattin ci fornisce moltissime altre notizie, che ora, grazie alla sua guida e impostazione, possiamo anche ricercare in internet. Grazie, Don Rattin, molto apprezzata la Sua disponibilità e la Sua equilibrata e ricca esposizione!

4 - WP_20140421_010Subito dopo la comitiva dei “Pedalatori appiedati” (dalla pioggia) si concede un bicchiere all’aperto, organizzato da Tino ed Elena. Indi, come da programma, si va in auto all’inaugurazione dell’anno sociale al Bicigrill di Trento. Lì, viene presentata dal Presidente Guglielmo Duman l’iniziativa del 25 aprile (tutti a Verona per l’ “Arena per la Pace”). Pranzo pasquale  a base di primi piatti o (“o” = oppure) di agnello. Indi, ad ore 15,30, “null’altro essendovi da discutere e deliberare, la riunione è sciolta”.

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Il Presidente Guglielmo Duman

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Quanti eravamo? 35 persone sui 110 iscritti. Ecco, raga, FIAB non è solo bicicletta. E’ anche ecologia, cultura, arte, storia, convivialità, amicizia, spiritualità. Che altro dirvi se non “Iscrivetevi alla FIAB! Con 18 euro l’anno avrete la tessera, la rivista e l’assicurazione per le nostre uscite. Il programma? Trovate tutto su slowbiketrento.xoom.it. Vi aspettiamo!

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(Prossime uscite: 25 aprile a Verona. In maggio, il primo maggio ad Appiano, indi il 10 maggio bici+vela; verso fine mese tre giorni nelle pinete del Ravennate e a Ravenna, comprese S. Apollinare Nuovo e in Classe! Indi poscia … cicloraduno nazionale in Sicilia, etc. etc..)

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REAZIONI A CASTE … NA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Aprile, 2014 @ 5:54 am

Detto altrimenti: a castena, si, proprio così, non a catena …  (post 1493)

Privilegio: “Esenzione, immunità, franchigia, trattamento di favore, onore speciale che riguarda una persona o una sola categoria (casta) .

Si interviene sui privilegi della magistratura e delle banche: cioè di … caste!

Si innestano due reazioni a … caste … na.

Delle banche ho già parlato spesso e molto. Della magistratura … suggerisco l’articolo del Direttore del quotidiano l’Adige del giorno 20 aprile 2014, pagg. 1 e 63, che mi permetterò di riassumere fra qualche post.

P.S.: in quali categorie devo classificare questo post? Non ho dubbi: nelle categorie “morale” e “governare”

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1492: LA SCOPERTA DELL’AMERICA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2014 @ 8:15 am

Detto altrimenti: … e la creazione dell’Europa!     (post 1492)

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Le stelle le ha già. Regaliamole presto le strisce!

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Imminenti le elezioni europee. Pare che tutto si debba risolvere su Europa si Europa no. Cioè, invece di cercare di mandare in Europa persone capaci, serie, oneste, meritevoli tutto si incentra sulla propaganda a favore e contro il percorso verso gli Stati Uniti d’Europa (premetto: io sono favorevolissimo agli Stati Uniti d’Europa).

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Detto questo, iniziamo. Si sente dire (e si può tranquillamente documentare e quindi condividere):

  • In Germania l’operaio guadagna molto più  del nostro.
  • In Francia il turismo è sviluppato il doppio del nostro.
  • In Austria per sapere se puoi o meno costruire un capannone industriale basta una settimana.
  • In Olanda il codice della strada è molto più rispettato che da noi in Italia.
  • In Svezia il sistema carcerario è decisamente migliore del nostro.
  • In Inghilterra solo per il sospetto di una irregolarità nella propria nota spese, il politici si dimette.
  • Negli altri paesi europei i parlamentari sono pagati molto meno dei nostri.
  • etc. etc..

 Ma allora, perché non “imparare e copiare” dagli altri? Perché non accettare di essere inseriti in un Sistema (Stati Uniti d’Europa) che ci “costringerebbe ad essere virtuosi”? No, alcuni di noi si vogliono isolare, vogliono che ci si chiuda in noi stessi, che si sia semplicemente autoreferenziali: “Noi siamo bravi, ce lo diciamo da soli e basta. La moneta unica? Quando mai! Torniamo alla lira”  dicono. Già, poi vi voglio veder quante lirette occorrerebbero per importare energia e materie prime! Dice … e allora noi ne stampiamo di più … Sì, dico io, ma gli altri se ne accorgono ed aumentano i prezzi.

(Attenzione: il 18 aprile scorso scrivevo: “La ragione principale del successo di tale democrazia (la pseudo democrazia ateniese del tempo di Pericle, n.d.r.) , secondo l’anonimo, è che “un popolo preferisce essere cioè il popolo delle libertà sotto un cattivo governo permissivo, piuttosto che essere regolamentato da un buon governo”).

Ricordo che mio babbo, carabiniere, classe 1912, prigioniero dei Tedeschi in Germania, era riuscito non so come a farsi pagare qualche lavoretto. Ebbene portò a casa banconote del valore facciale, ognuna, di milioni e milioni di marchi che poi lui, al rientro in Italia, diede a noi bambini per giocare. Che peccato! Noi bimbi non si era in grado di capire il valore storico dei quei pezzi di carta e , giocando, li abbiamo ritagliati, distrutti e dispersi … peccato!

Un altro esempio. Io sono padrone di una industria in Italia. Mi serve un capo azienda. So che un olandese è bravissimo nel settore. lo cerco, lo assumo. Perché non dovrei? Perché si tratta di un Olandese? Lo stesso vale per i governanti. Se avessimo gli Stati Uniti d’Europa, io voterei i governanti migliori anche se non italiani e non voterei in ogni caso una persona non meritevole solo perhè si tratta di un Italiano.

Infine, sul campo della geopolitica: quale peso può avere l’Europa dei singoli Stati di fronte alla globalizzazione mondiale della gestione della finanza, dell’ambiente, del commercio, delle risorse, degli equilibri militari a livello mondiale?

Ecco, se io dovessi mai fondare un partito politico (e non succederà mai) lo chiamerei “Forza Europa!”

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REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA e giustizia sociale

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2014 @ 7:21 am

Detto altrimenti: eravamo quattro amici al bar … (post 1491)

Inizia

Amico n. 1

“Sforbiciate ai superstipendi … tassazione delle rendite finanziarie … ovviamente molti protestano … chi è abituato ad un certo livello retributivo e di rendimenti finanziari … è ovvio che protesti. Tuttavia voglio testimoniare il mio caso: quando lavoravo ero anch’io un manager ben pagato, no … non ai livelli milionari dei bancari o dei super manager pubblici, no, molto di meno, tuttavia si trattava pur sempre di alcune centinaia di milioni lordi di lire l’anno. In allora io non sapevo quanto costava la benzina …né se sul mio conto corrente erano già state addebitate tasse o spese condominiali … né il mio tenore di vita subiva contraccolpi se veniva aumentata la tassazione Irpef … niente di tutto questo. Ciò che guadagnavo era comunque più che sufficiente a farmi vivere bene e a risparmiare. Oggi io son o un pensionato … no, non un super pensionato … una pensione media … non  mi manca nulla, sono ancora un privilegiato. Tuttavia oggi devo “tenere i conti”, valutare bene ogni spesa, rinunciare a certe spese, etc.. Ecco perché affermo che io posso testimoniare come in una situazione economica e finanziaria come quella attuale, non solo sia lecito ma sia necessario intervenire innanzi tutto sugli stipendi più elevati, sulle rendite finanziarie ben prima che sul blocco delle pensioni medio basse o con tassazioni indirette e quindi automaticamente lineari”.

Amico n. 2

”Si, io ho una pensione molto alta, ma ho pagato contributi per 45 anni! Sono soldi miei!

Amico n. 3

“Ma cosa dici? Tu percepisci una pensione retributiva, calcolata cioè sull’ultima tua retribuzione, e se facciamo un conto e calcoliamo la contribuzione media a carico tuo nel corso dell’intera tua vita lavorativa, risulta che tu hai accumulato un capitale la cui rendita è di molto, ma di molto inferiore alla rendita (pensione, n.d.r.) che tu percepisci mensilmente. E poi, anche sulle pensioni minime occorre riflettere: infatti  ci sono quelle vere e quelle finte. Finte sì, perchè il mio ex pescivendolo ha sempre dichiarato un reddito bassisimo, ha una pensione minima ma ha la casa di proprietà in città, al mare ed in montagna e cambia auto ogni due anni …

Amico n. 2

Ma allora .. tu saresti un operfetto comunista: tutti uguali ci vuoi!

Amico n. 4

(sono io) “Scusare se intervengo, amici. No, nessuno vuole il “comunismo tutti uguali”. Io credo che lui (l’amico n. 3 -N.d.r.>) si riferisca al concetto di Bene Comune, nel senso che “il” bene che ognuno desidera per se stesso è “comune” in quanto conviva con i tanti altri “Bene” – anche diversi – che ognuno di noi legittimamente vuole per se stesso. Mi spiego: è legittimo che esistano pensioni diverse, che alcune siano più alte di altre, pruchè da questa disuguaglianza non derivi una iniqua distribuzione della ricchezza. Purchè, in altre parole, di fronte a chi sta “benissimo” non vi siano persone senza reddito o con reddito minimo insufficiente a far fronte alle necessità di una vita dignitosa.

Finisce

Amici lettori, questo è un “open blog”, cioè ovviamente aperto non solo ai vostri commenti, ma anche a vostri eventuali post, scritti e firmati da voi. Quindi, per una questione di equità e di par condicio, se qualche lettore desidera confermare o controbattere le dichiarazioni dei tre amici …. io sarò ben lieto di dargli spazio nel blog, pubblicando o meno il suo nome come mi sarà da lui indicato.

 

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LE BANCHE PER TUTTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Aprile, 2014 @ 6:45 am

Detto altrimenti: no, non banche “in favore” di tutti, ma banche “comprensibili” da parte di tutti    (post 1490)

Fare banca significa contemporaneamente “raccogliere risparmio e fare credito a famiglie ed imprese”.  Semplice, no? E invece le banche si sono messe a “fare finanza”, cioè a utilizzare il risparmio raccolto per effettuare investimenti finanziari in derivati etc..  Ciò ha generato nel breve periodo rilevanti guadagni per le banche e rilevantissimi “premi di produzione” al top management bancario. Ma poi, con il crollo dei mercati finanziari e lo scoppio delle varie bolle finanziarie, le banche hanno subito forti perdite. Nello stesso periodo la crisi economica ha generato forti insolvenze e quindi … quindi cosa è successo? Ve lo spiego:

L’ABI – Associazione Bancaria Italiana impegna le banche a “non fare finanza” per i prossimi cinque anni (ma prima? ma dopo? N. d. r.). Nel frattempo …

… i cittadini pagano le tasse allo Stato.

Lo Stato versa denari all’Unione Europea.

L’Unione Europea eroga prestiti a tasso molto basso alle banche.

Le banche utilizzano questi finanziamenti per sottoscrivere titoli di Stato e non per far credito a famiglie ed imprese.

Le banche nel frattempo non interrompono l’erogazione di stipendi e buonuscite più che milionarie al proprio top management, perché “siamo SpA, quindi di diritto privato … quindi siamo libere di fare quello che vogliamo”.

…  o no?

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4 – IL CODICE DELLA STRADA … e del marciapiede

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2014 @ 9:11 pm

Detto altrimenti: non lo sapevate che … (post 1489)

… che la legge dello Stato conosciuta come Codice della Strada, al Titolo V, art. 190, n. 4, vieta ai pedoni di sostare in gruppo sul marciapiede, intralciando il transito degli altri pedoni, pena una sanzione amministrativa da 25 a 99 euro?

Scommetto che non lo sapevate … dai … siate sinceri … dite la verità che non lo sapevate!

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3 – A LEZIONE DI GUIDA: la distanza di sicurezza

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2014 @ 9:03 pm

Detto altrimenti: gutta cavat lapidem … hai visto mai che a forza di ripeterle certe cose … (post 1488)

Ho assistito da pochi giorni alla cerimonia sull’operato della Polizia Locale nella mia città, incentrata sul controllo del rispetto del Codice della Strada. Guida senza patente o senza assicurazione, eccesso di velocità, divieto di sosta … non mi pare che siano state elevate contravvenzioni per violazione dell’obbligo del rispetto della distanza di sicurezza rispetto al veicolo che ci precede. Eppure … eppure, matematica alla mano, considerando che il tempo di reazione medio fra la percezione dell’ostacolo e l’inizio della franata è di un secondo, questi sono gli spazi di arresto alle varie velocità:

Velocità di marcia (Km/h)      50       60     90    100    130
Spazio in metri percorso nel tempo di reazione

14

17

25

28

36

Spazio in metri di frenatura

11

16

35

43

72

Spazio totale in metri (distanza di sicurezza)

25

33

60

71

108

 Ora, cari amici lettori, vi invito a fare un esperimento. In una strada extraurbana con traffico medio, sulla quale procedete a 90 kmh, provate a mantenere rispetto al veicolo che vi precede la distanza di sicurezza di 60 metri. Io scommetto che presto sarete “tallonati” da un altro veicolo, quasi a suggerirvi e ad invitarvi a riempire quello spazio che a suo dire state inutilmente “sprecando”. Se voi insistete, il vostro tallonatore vi sorpasserà con una manovra alla Fittipaldi (vedi precedente post “Il sorpasso”), costringendovi a rallentare per ripristinare quei famosi 60 metri di sicurezza. La stessa cosa si ripeterà con altri successivi veicoli, per cui voi, alla fine, continuerete a rallentate e a “retrocedere” nella “graduatoria” della colonna di auto.

Come rimediare a tutto ciò?

In Svezia hanno un sistema semplice: il cittadino può segnalare queste violazioni del Codice della Strada alla Polizia che provvede ad elevare la contravvenzione. Per noi, qui in Italia … fantascienza pura, purtroppo!

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2 – EDUCAZIONE (AUTO) STRADALE: il sorpasso

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Aprile, 2014 @ 5:12 pm

 

Detto altrimenti: ma cosa vi insegnano a scuola (guida)? (post 1487)

thCAE0N3VTMa cosse v’insegnan a schea? Era la frase in dialetto genovese che talvolta anziani e compassati passeggeri rivolgevano a noi, ragazzini irrequieti e un po’ troppo vivaci, quando, a bordo del vecchio tram (anni ’50) da e verso scuola, alzavamo il tono di voce e inserivamo nei nostri discorsi qualche “parolla du gattu”, parola del gatto, ovvero qualche “parolaccia”. Tipica era il “belin!” che – a parte il significato letterale di base di “organo sessuale maschile”, significa, a secondo del tono con il quale viene detto, approvazione, negazione, stupore, ira, gioia etc.. Insomma, una sola parola per tanti significati: anche così si risparmia (a Genova)!

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thCA4ER72W.

Ecco, ora mi viene da ripetere quella domanda: “Ma cosa vi insegnano a scuola (guida)?” E non la rivolgo a ragazzini, ma soprattutto a tanti uomini maturi (maturi … si fa per dire …) quando, soprattutto in autostrada, alla guida della loro auto li vedo affrontare la fase di sorpasso in un modo assolutamente errato. Mi spiego:

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Modo utilizzato (errato, pericoloso e illegale)

Ci si avvicina a forte velocità all’auto che precede, quasi la si volesse tamponare – o, al meglio, spingere – si frena a pochissimi metri dalla sua “poppa”, la si tallona dappresso e poi, solo all’ultimo metro, improvvisamente si effettua il sorpasso a sinistra e altrettanto improvvisamente si rientra a destra, con una manovra che chi scrive ama definire “alla Fittipaldi”.

Modo che dovrebbe essere utilizzato (corretto, sicuro e legale)

Ben prima di avvicinarsi all’auto che precede, si aziona l’indicatore di direzione di sinistra, ci si sposta – non improvvisamente – sulla sinistra e si effettua il sorpasso con una manovra decisa senza avvicinarsi alla “poppa” dell’auto che si intende sorpassare. Indi si rientra  adestra senza fretta, gradualmente. In tal modo, inoltre, si ha una migliore visibilità di ciò che ci aspetta nella fase di ultimazione della manovra e non si “spaventa” il veicolo sorpassando e sorpassato.

Perché scrivo questo post? Perché, vecchio di patente da cinquant’anni, dotato – a detta dei miei amici – di guida fluida, veloce, sicura e rispettosa del codice della strada, sono stanco di essere “spinto” da chi mi vuole sorpassare in tal modo. Inoltre sono reduce dall’avere subito:

1) un lievissimo tamponamento in autostrada, per fortuna conclusosi quasi in un nulla: io, il tamponato, a 120 kmh e lui, il tamponante, a 121 kmh, ma ad un metro di distanza dalla “poppa” della mia auto”!

2) un sorpasso “sulla destra” nella galleria dei Giovi Genova-Milano da parte di un SUV Porsche Cayenne con lieve strisciata sul lato destro anteriore della mia auto, sorpasso  conclusosi per un vero miracolo solo con pochi danni alla carrozzeria (pagati dall’assicurazione del SUV), ma con un rischio mortale per un centinaio di persone (me e mia moglie compresi) ove le due auto si fossero urtate e accartocciate in galleria: infatti era una domenica pomeriggio, il traffico molto intenso ed io ero già in fase di sorpasso di una terza auto! (Poichè io non stavo eseguendo un sorpasso alla Fittipaldi e stavo “tardando” a rientrare a destra, si era creato lo spazio materiale perchè il SUV si infilasse fra la mia auto sorpassante e l’auto che io stavo finendo di sorpassare con manovra, la mia,  “non alla Fittipaldi”).

Turista per caso io? No, “vivo” …  per caso, io!

P.S.: la “poppa” della mia auto, come si vede che sono un velista …

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