“C’E’ ANCORA DOMANI” … – 3 (v. due post precedenti)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Novembre, 2023 @ 1:43 pm

L’inquadratura finale del film: il marito violento, molto arrabbiato, la raggiunge. Gli sguardi si incrociano, Il viso di lei si trasforma: da spaventato a fiero.
Il marito se ne va.

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“C’E’ ANCORA DOMANI” … – 2 (v. post precedente)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Novembre, 2023 @ 1:42 pm

Altro messaggio importantissimo del film:

“Andare a votare” è una manifestazione di libertà, perchè libertà è poter scegliere, ovvero potere FARE UNA SCELTA fra diverse soluzioni lecite (libertà non è non “fare ciò che si vuole”).
Purtroppo oggi quasi la metà degli aventi diritto al voto non va a votare, a differenza delle Donne che, ammesse per la prima volta nella storia ad esprimere il poprio voto, esercitarono questo loro diritto-dovere in una percentuale che sfiorò il 90%.

(La scelta di libertà della Donna nel film non è stata quella di scappare dal marito violento, bensì di regalare il suo tesoretto di risparmi segreti alla figlia per farla studiare e quindi di andare a votare!) (continua)

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“C’E’ ANCORA DOMANI” … – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Novembre, 2023 @ 7:47 am

… si dice nel film di Paola Cortellesi, pellicola alla cui proiezione ho assistito ieri pomeriggio, la  visione della quale raccomando vivamente a tutti. Domani è il 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

Riporto qui di seguito un estratto da Famiglia Cristiana degli anni ’60 (1960, non 1860!) che riporta i doveri delle spose verso il marito (le sottolineature sono mie): nell’ordine, i “doveri” numero 2, 3, 7,12. Peccato che quel giornale non avesse avvertito l’esigenza di elencare anche i diritti delle donne, sposate e non:

  • Rispettarlo come capo;
  • Obbedirlo come  superiore;
  • Tacere quando è alterato;
  • Essere sottomessa alla madre del marito e ai suoi vecchi.

Il marito, capo superiore dell’organigramma familiare.  Il termine “superiore” è spesso adottato dal personale di custodia delle carceri come quello con il quale si vuole essere appellati dai carcerati. Io mi sono sposato nel 1971 e per l’art. 144 del C.C. io stesso ero “il capo”, fino alla modifica del diritto di famiglia del 1975. Preferisco di gran lunga così.

Fino al 1956 nel nostro ordinamento giuridico esisteva lo jus corrigendi, potere correttivo del pater familias che comprendeva l’uso della forza. Nel 1968 mi laureai con la tesi “I delitti nell’ambito della famiglia”: ovviamente ho ancora copia del mio lavoro e, rileggendolo oggi, vedo che non avevo dato centralità alla violenza di genere. Probabilmente oggi quel professore per la mia tesi mi avrebbe assegnato un titolo diverso: “I delitti di genere”. Solo nel 1996 lo stupro è stato inserito tra i reati contro la persona.

“C’è ancora domani” … c’è ancora “un” domani, un domani di speranza per tutte (e per tutti!), un domani nel quale sia bandita l’ipocrisia e la violenza d’ogni tipo, nei confronti delle donne (e di chiunque altro). Però mi sto sbagliando: infatti per il domani non dobbiamo limitarci ad avere una “speranza”, bensì dobbiamo porci un vero e proprio “doveroso traguardo” da raggiungere.

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UNA PROPOSTA PER LA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Novembre, 2023 @ 9:13 am

Mia lettera odierna al quotidiano locale ilT – Trento

Riprendo ed aggiorno un tema che ITALIA VIVA ha proposto e sviluppato nelle ultime elezioni comunali e provinciali, relativo al finanziamento, al bilancio di esercizio e alla funzione strategica dell’opera. Offro queste mie considerazioni all’attenzione del Comune e della Provincia.

La realizzazione dell’impianto sembrerebbe costare circa 70 milioni di euro. La metà sembrerebbe già assicurata da Roma. Pare che il Comune intenda lanciare un bando di gara in Project Financing per trovare chi la realizzi finanziando le risorse ancora mancanti, contro il rilascio a suo nome di una concessione pluriennale di gestione.

Al che mi sorgono alcune perplessità. Infatti il Comune sarebbe vincolato nella definizione delle tariffe per molti anni, in quanto il finanziatore-realizzatore-gestore privato vorrebbe poter essere libero di fissarle, onde ricavare dalla gestione quanto serve al pareggio del bilancio e a remunerare il capitale investito. Tutto ciò a maggior ragione di fronte ad una gestione che inizialmente potrebbe non raggiungere tale pareggio.

Sulla base di queste considerazioni mi permetto di suggerire una alternativa che
a) solleverebbe il Comune dalla difficoltà di trovare un privato investitore disposto ad esporsi al rischio di una non adeguata remunerazione del proprio investimento;
b) gli eviterebbe di impegnarsi a liberalizzare le tariffe per decenni.

Sgomberato il campo dalle mie perplessità, vengo alla mia proposta che comprende una importante proiezione strategica a livello provinciale dell’investimento:
1) Il Comune potrebbe far realizzare l’impianto da una sua nuova SpA multiservizi, che – oltre alla cabinovia – comprendesse anche le SpA comunali dei parcheggi e delle farmacie, le quali ogni anno versano importanti somme all’erario a titolo di imposta sull’utile, essendo società in forte attivo di bilancio;
2) così facendo, l’eventuale sbilancio iniziale della gestione della cabinovia sarebbe coperto con parte delle imposte non più versate all’erario dalle due citate SpA diventate rami d’azienda dell’unica nuova SpA multiservizi, la quale chiuderebbe pur sempre in forte attivo il proprio bilancio;
3) la nuova cabinovia potrebbe rappresentare il primo anello di un nuovo prodotto turistico, il Trentino Bike Safari sull’esempio del Tirol Bike Safari, prodotto turistico che in Austria ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, attirando molti ciclo turisti anche in primavera e in autunno. Infatti la nuova cabinovia trentina potrebbe attivare un primo circuito fra i ciclo percorsi della Valle dell’Adige e quelli della Busa dell’Alto Garda Trentino, alimentati anche dal cicloturismo proveniente dalla Valsugana, ora che sarà completata la ciclabile che la collegherà a Trento (e dal cicloturismo della ipotizzata ciclabile circumlacuale del Garda, ove approvata, finanziata e realizzata);
4) questa impostazione – strategica a livello provinciale – potrebbe indurre la Provincia a finanziare una quota di poco inferiore alla metà dell’investimento necessario, eventualmente anche come capitale sociale, restando comunque in posizione di minoranza azionaria nei confronti dell’azionista Comune;
5) ad abundantiam, la buona redditività della nuova SpA multiservizi potrebbe essere attrattiva eventualmente anche per la finanza privata: investitori residenti e anche turisti italiani e stranieri, sottoscrittori di BOC/BOP, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali: titoli pubblici di debito con durata non inferiore a cinque anni, con rendimento di un punto superiore a quello dei titoli di Stato, convertibili in azioni della società multiservizi di scopo, titoli previsti dall’ art. 35 della L. 23.12.94 n. 724 e reclamizzati e offerti in sottoscrizione attraverso la rete dei nostri alberghi e delle nostre filiali bancarie;
6) la soluzione degli aspetti finanziari della cabinovia non aggraverebbe i disagi che potrebbero derivare al Comune dall’eventualità che il passante ferroviario non fosse più finanziato dai tempestivi fondi PNRR, bensì dai più tardivi fondi dello Stato.

Al di là delle singole componenti della proposta, elementi innovativi della proposta sono:
1) evitare che le Spa Comunali paghino imposte all’erario, ma che quelle risorse siano destinate a fini locali;
2) inserire l’opera in una pianificazione turistica strategica per il Trentino;
3) coinvolgere in prospettiva Bolzano per collegarsi con il sistema del Tirolo e far assumere al progetto una valenza euro regionale;
4) coinvolgere un importante contributo finanziario della Provincia anche in posizione di azionista non di maggioranza, sulla base del principio di sussidiarietà;
5) eventualmente attivare le nostre reti esistenti – alberghi e filiali bancarie del territorio – per il coinvolgimento volontario della ricca finanza privata di residenti e turisti per la eventuale sottoscrizione dei titoli BOC e BOP citati.

Riccardo Lucatti, ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

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LA MIA VELA (E LA MIA BICI)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2023 @ 7:25 am

La mia prima, unica e sicuramente ultima barca a vela è un FUN un modello francese della Jeanneau. FUN significa Formule Un: infatti è una veloce barca da regata. L’ho acquistata al Salone Nautico di Genova nel 1990 e l’ho battezzata Whisper, perché scivola veloce sull’acqua con un bisbiglio, un sussurro, anche se, quando plana, ruggisce come se avesse il motore! Il suo numero velico per le regate è ITA 526. Non vi descrivo le sue caratteristiche tecniche perché – se vi interessano – le potrete trovare in internet.

Whisper ha sempre abitato a Riva del Garda, nel porto della Fraglia Vela Riva partendo dal quale ha fatto oltre 25 anni di regate e di campionati di classe: italiani, europei e mondiali. Nel 2004 ha vinto il campionato sociale del suo circolo, articolato su ben 12 regate. Inoltre con lei ho traversato il Tirreno da S. Vincenzo a Palau per sei volte, anche di notte e anche in solitaria. Non malaccio per un neofita della vela qual ero.

Perchè ne sto scrivendo? Perché il Covid ha bloccato ogni attività, io sto “diventando grande” (fra qualche mese saranno 80!) e mi accorgo che ogni cosa ha la sua stagione. Oggi, rimettendo in ordine certe mie carte, mi è capitato in mano il foglio del giornale di bordo delle uscite del 2009, quando avevo solo 65 anni: in quell’anno ero uscito con Whisper 56 volte, dal 14 febbraio al 7 novembre: mi sono commosso!

Alla ripresa delle relazioni umane, dopo il Covid (che peraltro non mi ha colpito!)  non ho ripreso a veleggiare, bensì sono tornato ad un vecchio, precedente amore: la bicicletta, sport molto praticato prima del colpo di fulmine velico nel 1990. Certo non ho più il fisico di allora, e “giretti” di un giorno con la bici da corsa come i passi Monginevro – Lautaret – Galibier- Telegraf – Moncenisio me li sogno, ma i miei 3000-4000 km annui me li pedalo ugualmente e nelle salitone mi faccio aiutare dalla mia e-mtb.

Ho voluto bene a Whisper e alla mia “vecchia” bici da corsa, la Numeo Uno (ora si dice “bici da strada”). Vi allego due loro foto e le due poesie che loro dedicato: se non p amore questo!

BICI, PERCHE’?

Perché
in una chiesetta al Ghisallo
riposa sospesa
antica reliquia a pedali.
Perchè
insieme a lei
tu scali la vetta
compagno soltanto a te stesso.
Perché
ti ha insegnato
ad alzare più spesso lo sguardo
a scrutare che cielo farà.
Perché
sempre incontri qualcuno
che non ha timore
di aprire la sua vita al vicino.
Perché
con il vento dei sogni
giocando
ritorni un poco bambino.
Perché
restituisce
ad un uomo affannato
profumi di suoni e colori.
Perché
in salita
ricorda ad ognuno
che volendo e insistendo si può.
E poi …
perché no?

WHISPER

S’illumina al sole
ti aspetta
la prendi
la porti nel vento
respira il tuo stesso respiro
sussulti
lei freme
sospira.

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I CORSI E RICORSI DELLA STORIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2023 @ 1:50 pm

Un déjà-vu, già visto. Proporre, comunicare, discutere, approvare? Quando mai? La regola pare essere: “Chi vince governa e chi perde non rompe le palle”.

Amarcord … mi ricordo quando una componente di minoranza del governo voleva vedere le carte sull’utilizzo dei fondi del PNRR: dopo mesi di insistenza, le vennero date il 20 dicembre per essere discusse il 23 dicembre (riporto le date a menoria, quindi probabilmente non sono esatte: tuttavia so per certo che s’era sotto Natale e i giorni concessi molto pochi). Alla riunione la citata componente s’accorse che chi le aveva fornito le carte nemmeno le aveva lette!

E ci risiamo, la storia si ripete: “oggi, la separazione delle carrire la faremo domani”. Ma nel frattempo ci si comanda qual è il testo base?
Quello giacente presso la Commisisione Affari Costituzionali della camera (firmato anche da ITALIA VIVA)?
Un altro?
Nessuno?
O aspettiamo che lo redigano i Magistrati dell’Ufficio legislativo? Il che – scrive Gian Domenico Caiazza su il Riformista di oggi – “sarebbe come chiedere a Dracula di scrivere la legge sulla donazione del sangue”.

F.to Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA – IL CENTRO- RENEW EUROPE

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“OGGI LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE LA FAREMO DOMANI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2023 @ 1:47 pm

Troppo facile prenderli in giro, se le tirano addosso: ve la scrivo in dialetto trentino. “Lori? L’e tan che nar col cul ne la brase – o ne le pedae” (Loro? E come andare col sedere nella brace – o nelle pedate). Praticamente, se la vanno a cercare.
La separazione delle carriere della magistratura? Oggi la faremo … la faremo domani!
E’ la solta stroria … come nel “Lamento di Federico” nel secondo atto de l’Arlesiana di Francesco Cilea (1887):

Il povero ministro
volea riformarla
ma s’addormia
e nel sonno l’oblio …
Come l’invidio
anch’io vorrei
dormir così
e nel sonno la riforma trovar …

F.to Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA – IL CENTRO- RENEW EUROPE

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IL PROPRIETARIO DELLA CINA A COLLOQUIO IN USA CON IL PRESIDENTE AMERICANO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2023 @ 10:03 am

Timeo Danaos et dona ferentes (Virgilio, Eneide, II, 49) – Temo i Greci anche quando mi portano regali. Sono le parole pronunciate da Laooconte ai suoi concittadini Troiani per cercare di convincerli a non introdurre il famoso cavallo di legno all’interno delle mura della città.

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MA … COSA DICI RICCARDO … NON SI E’ MAI FATTO COSI’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2023 @ 9:48 am

…… così come stai proponendo!

Al che cito il trisavolo del mi’ babbo, quel toscanaccio di Galileo Galilei con il suo “Eppur si muove” indirizzato a chi negava il movimento della terra rispetto ad un sole fermo.
Oppure cito il mio diretto trisavolo, mio concittadino, tale Colombo skipper Cristoforo, velista come me, ed il suo successo nella prima traversata oceanica a vela!

Ognuno ha i suoi “pallini”, ed uno dei miei è che lo Stato emetta Titoli Irredimibili Rendita con l’espressa rinuncia al diritto di riscatto, il che li fa classificare titoli non più di debito bensì di rendita. Di che si tratta? Lo trovate spiegato qualche mio post addietro.

Dice … ma non si è mai né pensato nè fatta mai una simile riclassificazione!Rispondo: appunto …

F.to Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA – IL CENTRO- RENEW EUROPE

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SUMMA LEX SUMMA INIURIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2023 @ 9:18 am

Dicevano i latini: per quanto possa essere perfetta una legge, tuttavia potrà danneggiare qualcuno. Loro, i latini, con quattro parole, noi con ben dodici: evviva il latino!

“Lineare” è un termine infido, che dice una cosa ed il suo contrario. Sentite un po’: se di uno dite che ha un comportanento lineare, gli statea facendo un complimento. Al contratro, una decisione lineare può ignorare la diversità dei casi che pretende regolare. Certo che fare così rende la vita più semplice a chi la assume, ma per quanto ci si sforzi nel cercare di rendere “summa” (cioè perfetta) una legge, tuttavia quella legge rendererà “iniuria” a molti.

Al riguardo mi piace citare un episodio della vita del sindaco di Firenze Giorgio La Pira: per evitare l’ iniuria (il danno) che una legge “lineare” avrebbe apportato a molta gente, assegnava le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero notare che la legge (una legge lineare!) prevedeva criteri diversi.

La Pira rispose: “Io assegno le case, voi andate a cambiare la legge”.

F.to Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA – IL CENTRO- RENEW EUROPE

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