ALLA RICERCA DEL TEMPO … PASSATO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2014 @ 8:20 amDetto altrimenti: 60 anni dopo  (post 1593)
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli … per una di questa stradicciole … no, non saliva Don Abbondio ma una giovane mamma, giovane maestra che da Calolziocorte (m. 241) saliva – spesso a piedi – a Sopracornola (m. 596) dove insegnava in una pluriclasse elementare. Là si era poi temporaneamente trasferita con una parte della sua famiglia – prima il maschietto e poi anche la femminuccia – per iniziare una carriera che l’avrebbe condotta a diventare di ruolo.
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Al giungere della bimba, il trasloco: dalla prima casetta di  Sopracornola (comune di Calolziocorte) nella ben più “grandeâ€Â Carenno (m. 635), in due successive ville: la piccola Villa Vanda e la più grande Villa Celai.
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Il marito, mio futuro suocero, ispettore delle Imposte Indirette, “ispezionavaâ€, cioè viaggiava e andava a trovare la sua famiglia nel fine settimana.
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Anni ’50 … quelli del Manzoni del 1600, quelli del mio racconto del 1900. Oggi quella maestrina, Emma, ha 94 anni. Sua figlia Maria Teresa, mia moglie, ha voluto tornare a rivedere quei luoghi.
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Sopracornola. La prima casetta presa in affitto, la scuola, la piazza della chiesa, il negozio e l’osteria ora chiusi. Il parroco di allora, Don Palmino Pesenti, ovviamente non c’è più..
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Abbiamo incontrato Don Marco, con il quale abbiamo condiviso parte dei ricordi. Solo parte, perché egli è a Sopracornola da “soli†50 anni. Una giovane signora che oggi frequenta Sopracornola ci ha aiutato a ricomporre alcuni tasselli dei ricordi.
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Ieri 11 Luglio 2014. Maria Teresa alla ricerca del tempo passato. Del tempo, delle case, dei luoghi, delle persone … di ognuna che si incontra si studia l’età per cercare di capire se può “combaciare†con i 60 anni trascorsi. No, troppo giovane … i “troppo vecchi†siamo andati a cercarli al cimitero, sperando di non trovarceli, ovviamente!
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Dalla casa di Carenno alla scuola di Sopracornola “solo†un paio di km, avanti e indietro, salite e discese, con il sole, più spesso con la neve e la pioggia, anche due volte al giorno, a piedi, ovviamente. Un sentiero, saliscendi, scalette, sassi, un ruscelletto: oggi no, una strada asfaltata.
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Ieri a Sopracornola. Festa degli oratòri, un centinaio di bambini e ragazzi. Maria Teresa ricorda che 60 anni fa quelli di Carenno e quelli di Sopracornola, quando si confrontavano in partitelle a pallone si sfottevano: i primi ai secondi urlavano “sbà suli” e gli sbà suli replicavano con la tiritera “Carenòi, magna pulenta magna fasòi, magna pulenta e cagiada… pulenta spetasciada”.
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Ricordi. Le maestrine, le altre maestrine: di un paio si riesce ad avere notizie, ma non si incontrano. I negozietti, qualcuno ancora al suo posto. Altri non più. La prima Comunione a Carenno, la Cresima a Lecco. La gita di fine anno, a piedi, in salita, al Pertùs a raccogliere narcisi.
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Dopo tre anni, il trasferimento: dalla vita libera all’aperto, fra corse nei boschi e scivolate sul ghiaccio delle stradine del paese, alla più “comoda†vita in un bel condominio a Torino. La famiglia è riunita. Bene. Ma negli occhi dei bimbi il ricordo della libertà perduta, del dialetto dei compagni della montagna via via dimenticato … panta rei, tutto scorre, la vita innanzi tutto …
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E’ l’una passata: andiamo a pranzo? Ristorante Rosa. “Sa in questa stagione, a quest’ora, abbiamo poca scelta …†“Va bene comunque, grazieâ€. Casoncelli alla bergamasca. Già , era provincia di Bergamo, ora lo è di Lecco. Il padrone, altissimo … “Ma lei, scusi … è il figlio dei titolari che erano qui 60 anni fa? Sì, sono io: classe 1942â€. E via, la stura ai ricordi: “Tizio è ancora vivo, Tizia è mancata, Caio? Sì, vive ancora qui, no, si è trasferita …†etc…
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Dopopranzo. Sulla terrazza antistante, al sole. Di fronte, in basso, l’Adda e più a destra quel ramo del lago di Como. In altro le montagne, il Monte San Primo, con le due salite: Magreglio e la più famosa Ghisallo, che tante volte ho salito in bicicletta. Ma panta rei, tutto scorre, anche la bicicletta, soprattutto la mia, ora non certo in salita, soprattutto non più sul Ghisallo!
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Scendiamo. Una deviazione fino a Lecco, un gelato sul lungo lago e poi si riparte verso il Trentino, da dove ci siamo mossi questa mattina. Attraversando Pescarenico, al centro di una aiuola di una rotonda, una scultura in metallo: una barca di pescatori con a bordo Renzo, Lucia, Agnese e il traghettatore: “Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi é cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto dé suoi più familiari; torrenti, dé quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti; addio!â€
Addio a quelle montagne, per tornare fra le nostre attuali, le altrettanto amate montagne dell’ormai  nostro Trentino!
P.S.: su Carenno consultate anche e soprattutto:
http://bobtoc.blogspot.it/2014/07/ritorno-sopracornola-e-carenno-60-anni.html?m=0
AL LAVORO CON LA COMUNITA’ DI VALLE ALTO GARDA E LEDRO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Luglio, 2014 @ 6:08 pmDetto altrimenti: si lavora insieme, una piacevole sorpresa!        (post 1592)
Riva del Garda. Il Direttivo della Fiab Trento, nelle persone del Presidente Guglielmo Duman e mia, è stato invitato dal Presidente della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro Salvador Valandro e dall’assessore Mauro Malfer ad una riunione, per fornire contributi di idee alla pre-pianificazione che porterà alla compilazione del “Documento Preliminare Definitivo†approvando dai Comuni e dalla Provincia quale base per la redazione del Piano Territoriale della zona.
Ci è stato esposto l’ampio e approfondito l’ottimo lavoro compiuto dai tecnici incaricati, articolato sugli aspetti sociologici, geografici, economici, infrastrutturali, ambientali. Indi siamo stati invitati a fornire i nostri contributi.
Il Presidente Duman ha soprattutto sottolineato il “ponte†che Fiab Trento può fare con Fiab Nazionale, ai fini della organizzazione in Trentino di eventi di portata nazionale con la canalizzazione di importanti flussi turistici. Egli stesso si riserva di fornire direttamente alla CDV i propri contributi.
Da parte mia sono intervenuto nella triplice veste di ciclista; velista; realizzatore del sistema della mobilità a Riva del Garda quale responsabile (P-AD-DG) per nove anni della Società mista pubblico privata APM Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA, dalla sua fondazione sino alla completa realizzazione dei suoi obiettivi infrastrutturali e organizzativi del sistema di gestione e controllo della sosta e della mobilità . Ho quindi segnalato quanto segue:
1 – Cicloturismo
Ho segnalato il “Quaderno di ciclo escursionismo†edito nel 2012 dal CAI Centrale (reperibile in internet) e la pregevole iniziativa della SAT-Riva del Garda di organizzare escursioni con le mountain bike. Ciò a sottolineare che la montagna è inquinata da una pratica non regolamentata di detta attività e non da una sua corretta interpretazione.
Ho segnalato la necessità di migliorare la segnaletica delle piste ciclabili (vedere Valle Aurina!); di prevedere i collegamenti con le altre reti ciclabili delle valli “in quotaâ€, compresa la previsione della Funivia Trento Bondone; di fare marketing e vendita del prodotto cicloturistico per evitare che esso – a valere su piste ciclabili realizzate e mantenute con denaro trentino – sia venduto da soggetti di fuori provincia (alcuni dati sui flussi di cicloturisti sono pubblicati da l’Adige del 9 luglio 20134 a pag. 29); di provvedere a curare maggiormente l’educazione e la sicurezza sulle piste ciclabili.
Ho elogiato la centralità attribuita alla materia dei circuiti montani per escursionisti e scalatori, auspicando che uguale approccio centrale e unitario sia dato ai circuiti ciclistici.
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Ho sottolineato la necessità di valorizzare meglio il Centro Velico del Lago di Cavedine e il Maso Limarò.
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Ho segnalato la politica austriaca di organizzazione di 16 funivie già esistenti ai fini della risalita ciclabile, con vendita di biglietti di risalita tri-giornalieri e settimanali, per la valorizzazione della risorsa “dislivelloâ€, anche in estate e non solo in inverno.
Quanto alla adombrata utilizzazione di bici elettriche per la risalita del pendio down-hill sulla frana verso Loppio, ho suggerito di avvalersi di ditte produttrici e noleggiatrici locali (Ditta Carmellini di Arco, v. in internet).
Quanto al progetto della nuova ciclabile Riva-Malcesine, ho suggerito che nel frattempo si provveda con urgenza ad illuminare le gallerie esistenti.
Ho segnalato la potenzialità della “quasi pista ciclabile†in riva al Lago dal Trentino alla città di Garda, ovvero di quella che in estate è una pista pedonale balneare ma che fuori stagione balneare può diventare una vera ciclabile.
Quanto al progetto di una risalita meccanica dal livello lago a Nago, ho suggerito che con molto meno si potrebbe sistemare la esistente pista sterrata che da Prato Saiano sale a Nago.
2 – Vela
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Mi sono dichiarato favorevole alla creazione di un Polo Velico a Porto Arco purchè inserito in una programmazione di nuovi eventi e attività , quali, ad esempio, il Film Festival Internazionale della Navigazione a Vela e una nuova Scuola Superiore di Perfezionamento Velico Classe Crociera, a metà geograficamente e concettualmente fra i famosissimi Glenans francesi e la Scuola di Caprera.
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3 – Mobilità delle auto
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Le auto passano il 90% del loro tempo in sosta. Ho proposto la costituzione di un’unica società di gestione per i Comuni della CDV, la quale si potrà avvalere della centrale  Sistema di COntrollo Unificato Telematico SCOUT da me realizzato quando ero a capo di APM SpA. Il che aiuterà alla creazione di una tessera unica della sosta, fermo restando per ciascun Comune la possibilità di fissare le tariffe e di incassare il relativo denaro delle tariffe.
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Di fronte alle necessità di aree di sosta manifestate da alcuni intervenuti in favore dei sodalizi di appartenenza, ho affermato che occorre dare centralità e unitarietà al problema della sosta, altrimenti non se ne esce!
Ho sollecitato la necessità e l’urgenza di introdurre zone a 30 kmh.
La riunione si è protratta dalle ore 14,00 alle ore 16,00. Di fronte alla richiesta della CDV, FIAB Trento si è dichiarata disponibile ad altri incontri di approfondimento.
P.S.: occorre operare per “sistemi” su “sistemi” e con “sistemi”, applicando da tecnica dello “zero base budget”, dando centralità ad ogni problema e trasformando ogni evento in opportunità . Un amico mi ha recentemente ricordato un pensiero di Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’.
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ALITALIA AFFAIR E GLI F 35
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Luglio, 2014 @ 6:12 amDetto altrimenti: ci volevano gli Arabi per farci aprire gli occhi?  Vabbè che volare necesse est, ma c’è modo e modo, cribbio!  (post 1591)
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Esuberi … dicono che siano oltre 2000. Mi chiedo: sono sorti dal nulla, improvvisamente? Chi ha la responsabilità di averli creati, nel tempo? I nomi, i nomi … i nomi e i loro stipendi!
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Gli Arabi dicono: “Faremo molti più voli internazionali a lunga distanzaâ€. E allora? Lo sapevamo anche noi che sono i voli più redditizi. Ma allora … se lo sapevamo … perché non abbiamo provveduto noi? Dice … ci mancavano gli aerei adatti … Ah si? E allora invece dei 90 cacciabombardieri F35 perché non abbiamo comperato 20 airbus per le lunghe distanze?
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Decollo verticale? Ma i ponti delle nostre navi porta aerei NON sono idonei a sopportare la spinta dei motori degli F 35! E allora? Cambiamo anche le nostre navi?
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F 35 … dice … ma noi siamo co-realizzatori del progetto, fabbrichiamo le ali dei caccia … sono posti di lavoro … Ah si? Ed io rispondo: quanti posti di lavoro? Multipli in meno di quelli che possiamo salvare e/o creare con quelle somme … e poi, gli USA li hanno “messi a terra†per l’ennesima volta perché “si rompono in volo, si incendianoâ€.
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Dice … ma la difesa del territorio… Ah si? Sapete, io per “difesa del territorio†intendo quella che fanno altri aerei, i Canadair antincendio … quella che si realizza con le opere idrogeologiche, con gli interventi contro i terremoti … Tutte opere ed interventi che salvano molte vite e creano molti posti di lavoro.
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LA QUESTIONE PALESTINESE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 6:21 amDetto altrimenti? La Tragedia Palestinese!   (post 1590)
La Tragedia Palestinese, una tremenda malattia che affligge da decenni una regione ed una popolazione. Ora, la malattia è uno stato patologico che conduce alla guarigione, all’invalidità o alla morte. Se siamo malati, dobbiamo scoprire le cause della malattia ed eliminarle. Riempirci di antidolorifici non risolverà il problema.
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La questione palestinese è invero la Tragedia Palestinese. Oggi sono tutti colpevoli: i rapitori e gli assassini dei ragazzi delle due parti. I colpevoli saranno puniti. Ma questo antidolorifico non basterà a far guarire l’ammalato. Infatti, come si è generata e come si rinnova questa malattia? Io  mi sono permesso più volte di suggerire la lettura del libro “Con il vento nei capelli – Una Palestinese racconta” di Salwa Salem (giunti Editore).
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Leggetelo anche voi. Poi ne riparliamo.
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SOLDI ALLA SIAE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 6:00 amDetto altrimenti: SIAE- SOCIETA’ ITALIANA AUTORI ED EDITORI. Formalmente un’ottima iniziativa. Infatti il governo ha dovuto intervenire di recente per “snellirne†la elefantiaca struttura interna di decine e decine di dirigenti e di centinaia e centinaia di dipendenti: ciò, in quanto delle somme che la Siae incassava, ben poco finiva agli Autori ed agli Editori    (post 1589)
Ma c’è ancora molto da fare: pensate, io faccio parte del direttivo di una Associazione no profit che organizza concerti. In genere ad ogni concerto incassiamo poche decine di euro dalla vendita dei biglietti (infatti la maggior parte del pubblico è composta da associati non paganti). Ebbene, per regolarizzare questi miserrimi incassi, si mobilita un ufficio Siae e nostri soci nella compilazione di complessi moduli e in versamenti bancari di pochi euro. Ne vale la pena? Non direi.
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Ma allora come fare a “rimediare” e tornare a dare più soldi alla Siae? Detto fatto: si mette una tassa su quegli apparati che possono (notate, “possonoâ€) scaricare e registrare musiche e brani da internet. Cioè: io acquisto un computer che – ovviamente – può scaricare e registrare da internet brani musicali protetti dal diritto di autore. Ebbene, per la sola potenzialità dello strumento, io sono chiamato a pagare una tassa che poi viene riversata alla Siae.
Si dice: ma la tassa deve restare a carico dei produttori. Ma dai, accà nisciuno è fesso … voglio vedere io se non ce la riversano sul gobbo a noi consumatori …
Insomma, si colpisce e si tassa la “possibilità del fatto†e non il fatto. A questo punto mi viene in mente una bella storiella:
Una giovane donna, armata di canna e lenze, senza utilizzare questi strumenti da pesca prendeva il sole insieme al suo cagnolino, sdraiata all’interno della sua barchetta in mezzo ad un laghetto nel quale vigeva il divieto di pesca. La abborda la barca della forestale: “Lei è in contravvenzione, qui vige il divieto di pesca†le intima la guardia. “Ma io mica sto pescandoâ€, replica la ragazza. “Si, ma ha tutto l’armamentario necessario…†replica la guardia. Ed allora la ragazza: “Ed io la denuncio per violenza carnaleâ€. “Ma io non  l’ho nemmeno sfiorata†replica la guardia. “Si, però lei ha tutto l’armamentario necessario†conclude la ragazza, che poi non fu multata.
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INCHINI PERICOLOSI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 5:41 amDetto altrimenti: ieri quello della Concordia, oggi quello della statua della Madonna … (post 1588)
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Quello della Concordia, pur con il massimo rispetto per le oltre 30 vittime, a mio sommesso avviso è meno grave. Oggi abbiamo avuto una tremenda conferma: oltre alle varie mafie di “iscritti†esiste un humus malefico, quello della mentalità mafiosa dei non iscritti ufficialmente ma che di fatto costituisce il terreno nel quale cresce la mala pianta.
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Ero a capo di una finanziaria. Un dirigente mio dipendente era siciliano. Un giorno ebbe a pronunciare una frase particolare: “Il Cardinale Pappalardo si permette di parlare così (male, n.d.r.) della mafia perché è cardinale …â€. Si permette? Io gli feci notare che parlando in tal modo di fatto criticava la persona e difendeva la mafia. Mi guardò con occhio stralunati, sorpreso egli stesso di quanto aveva detto. Infatti le sue parole erano andate oltre quello che avrebbe voluto dire, ma – era un fatto – rappresentavano una convinzione inconscia, un atteggiamento istintivo interiore.
Da ultimo, mi viene spontaneo il raffronto fra due chiamate in causa della divinità : la statua della Madonna, fatta sostare e inchinare di fronte ad un potere preteso più forte; i Mussulmani, fatti inchinare (terzo “inchinoâ€) di fronte ad un preteso successore di Maometto. Due modi lontani geograficamente ma vicini e simili quanto all’intento strumentalizzatore.
Cosa penso io? Che in assenza di un riferimento forte, di una Morale forte e diffusa che rappresenti un Valore Vero e condiviso, la parte più debole della popolazione cade preda di altri pseudo ideali, di idoli, di totem: il calcio, le mafie, il gioco d’azzardo, la droga, il denaro comunque, l’immunità comunque, il potere comunque, il fondamentalismo religioso.
E voi, amiche lettrici ed amici lettori, voi … qual è il vostro pensiero?
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60 RAGAZZE NIGERIANE EVASE DAI RAPITORI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 5:20 amDetto altrimenti: sarà che sono figlio di un Maresciallo dei Carabinieri, ma qualcosa ancora non mi convince …   (post 1587)
Le ragazze rapite in Nigeria erano circa 300. Si sono mobilitati eserciti locali e non e potenze straniere per individuare il luogo della loro prigionia. Inutilmente. Al contempo, una sessantina di loro, lasciate incustodite, sono scappate ed hanno raggiunto le loro case.
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Come hanno viaggiato, mi chiedo? A piedi, ovviamente, in mezzo alla foresta ed alla savana, non essendovi la metropolitana! Ed allora, a piedi per quanto tempo? Quanta (pochissima!) strada potranno avere percorso? Forse dalla modalità dalla fuga si può stabilire entro quale molto limitato raggio di km si trovano le altre prigioniere. Non vi pare? Coraggio allora, Nigeriani e altri Stati Europei accorsi in aiuto (GB, F, D), sveglia! Salvate le altre ragazze!
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LE NUOVE CROCIATE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2014 @ 5:10 amDetto altrimenti: hanno copiato la parte peggiore di noi … (post 1586)
Abu Bakr al-Baghdadi, il neo auto eletto califfo degli islamici dell’Isis in Siria e Iraq. Sta lanciando una crociata non solo per l’espansione della religione mussulmana (corrente integralista), ma per la conquista militare dei territori. Cosa c’è di nuovo rispetto alle nostre vecchie crociate ed alla nostra vecchia politica imperialistica?
Sta dicendo ai suoi correligionari: “Voi non siete Siriani o Iracheni, siete Mussulmani, venite qui, questa è la vostra terraâ€:  una sorta di seconda “terra promessa†mi permetto di aggiungere io. Anche qui, niente di nuovo sotto il sole.
Ha iniziato ad usare la televisione per diffondere il suo proclama. Anche in questo caso, siamo stati copiati, anzi, uno di noi in particolare è stato copiato!
Un capo religioso, successore di Maometto. Anche noi abbiamo il successore di Pietro. Copiati ancora una volta! Solo che qui c’è una grande differenza: Papa Francesco predica l’Amore Universale; il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi predica l’Odio Universale contro chi non lo segue. Si vede che in questo caso ha copiato male …
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BUSSARE E ATTENDERE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2014 @ 7:00 amDetto altrimenti: si, vabbè … ma attendere chi? Chi c’è, chi ci dovrebbe essere, chi non c’è o chi c’è ma fa finta di non esserci?  (post 1585)
Non vi stupite di questi brevi post: è la mia teoria dei piccoli passi, della “gutta cavat lapidemâ€, del “cominciamo (anche) dalle piccole cose†…
Una persona si reca in un struttura sanitaria pubblica. Deve prenotare una visita domiciliare per la propria madre, molto anziana, assolutamente non autosufficiente. Trova l’ufficio che le è stato indicato. Sulla porta un avviso: “Bussare e attendereâ€. La persona bussa. Attende. Non succede nulla. Accosta l’orecchio alla porta: sente rumori all’interno, dunque il personale c’è … Ribussa. Attende. Nulla. Allora, timidamente, socchiude la porta e domanda: “E’ permesso, mi scusi sa, ma mia mamma … etc.†L’addetta al servizio – è una donna – solleva lo sguardo dal computer sul quale stava smanettando. Gela con sguardo molto serio e severo l’intrusa. Non proferisce parola. si alza, prende un registro e finalmente parla: “Dicaâ€.
Mi domando: chi è al servizio di chi? E poi ci lamentiamo che la politica non sia al servizio dei cittadini … ma se anche noi, nel nostro piccolo quotidiano …
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UN AMICO MI HA TELEFONATO …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2014 @ 8:19 pmDetto altrimenti: … e mi ha detto: “Ma sei tu a essere detto altrimenti o è ciò che scrivi che è detto in modo diverso?â€Â    (post 1584)
 No, gli ho risposto, io non ho un soprannome … Sai, è stato mio figlio Edoardo a suggerirmi questo modo di presentarmi come blogger: lui è esperto di comunicazione, responsabile di un settore in una grande SpA di servizi quotata in borsa … “Papà , mi ha detto, io ho notato che ti esprimi in modo diverso, che spesso valuti gli argomenti da un punto di vista diverso …â€. E così mi ha convinto ed eccomi qui, a scrivere ciò che forse, alla fine, risulta (essere) detto altrimenti. Così almeno mi auguro che sia.
Ma questa sera come faccio a “dire altrimenti†l’intervento del Presidente Napolitano in merito alla mancanza di lavoro giovanile? Il Presidente ha detto:  “Senza lavoro per i giovani, l’Italia muoreâ€.
Il Presidente ha ragione. Per decenni le maggiori risorse finanziarie sono state destinate a caste, a sprechi, a furti. Quando è andata bene, a piani improvvisati, in vista delle successive prossime elezioni e non nella prospettiva di giovare alla prossime, successive generazioni.
Oggi i migliori giovani vanno all’estero. Molti restano ma non completano gli studi; altri smettono anche solo di cercarlo, il lavoro. E domani … domani chi di loro potrà essere in grado di assumersi le necessarie responsabilità per guidare e far crescere il Paese?
La prospettiva è un po’ quella di una decadenza … del tipo della decadenza dell’impero romano. Solo che oggi i barbari non vengono dall’esterno, ma crescono al nostro interno. Ed allora, coraggio, “fuori i barbariâ€, fuori chi insiste a percorre i vecchi sentieri del “si è sempre fatto cosìâ€, “così fan tuttiâ€, “non è questo il problemaâ€, “ma di tratta di diritti acquisitiâ€, “ la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di leggeâ€, etc. etc..
In breve: non si tratta solo di “dire altrimentiâ€, ma di “operare altrimentiâ€. Ce la faremo? Io dico di sì! Sarà sufficiente che ognuno di noi “faccia il proprio dovere, a qualunque costo”. Chi ha pronunciato questa frase? Lascio alle lettrici ed ai lettori il compito di scoprirlo … dai che non è difficile …
P.S.: … comunque, voglio aiutarvi. La frase è stata pronunciata da uno dei seguenti personaggi: Berlusconi, Borghezio, De Gasperi, Mussolini, Grillo, Bossi jr..
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