LO RENZI IL MAGNIFICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Giugno, 2014 @ 2:58 pm

Detto altrimenti: gnamo, calma bimbini ch’ora ve lo dico perchè …    (post 1546)

thCALSPU8BIntanto gli è toscano e di Fiore per di più … . Eppoi quegli altri occhè hanno compicciato ? O vediamo un pochinino:

Il primo e scià impiegato quasi vent’anni …. no, occhè avete capito? Un è quello del santo manganello … gli è quell’altro, quello che e disceva che tutto andava bene, che la crisi un c’era per nulla … ora, e si disceva che quello lì occhè ha fatto per il paese? E sc’ha riempito il capo di promesse e basta.  E sc’hà promesso mari e monti. Ma quando noi e si sci stava rendendo conto delle su’ bischerate e gli ha fatto un passo indietro, il generoso … ovvia, ma noi un s’è mica grulli per davvero!

Ora il primo di mari un ce ne ha dati punti, ma e sc ha dato un Monti, che tanto male un sarebbe stato ma che s’era scelto collaboratrici che esbagliavano il calcolo degli esodati! Si vede che usavano il pallottoliere  che un c’aveva palline abbastanza … e quando se n’accorgevano che le palle ce le avevano contate male e si mettevano a piangere.  Macchè so’ robe da farsi codeste costì?

E poi e sc’era quell’altro, che gli era tanto boncitto, ma ovvia gli era di Livorno e ‘Livornesi un s’intendano tanto co’ Pisani … co’ Fiorentini poi mancapparlarne. Di fatti …

Poi s’è fatto avanti un altro che e disceva tutto il contrario del primo, che gli era tutto sbagliato, tutto da rifare ma non era Bartali infatti e si chiamava (e si chiama ancora) Beppe e non Gino, e tanto parla e grida che lo chiamano il Grillo Parlante. Solo che e predicava bene ma nemmeno tanto (“uscire dall’euro, uscire dall’euro!” – Per andare dove, dico io?) ma razzolava di molto male … infatti la su’ democrazia della rete … ma che controllo e sc’era mai sulle su’ votazioni? Ovvia … o nini, tira via che ‘sta mattina un è serata …

Infine noi ora e s’ha Lo Renzi ch’io chiamo il Magnifico perché invece di fare chiacchere (che le chiacchere un fan farina e che a chiaccherare un mette fatica) e sta cercando di lavorare. Ovvia, lasciamolo lavorare ‘sto citto … punto e basta  . ( “ .” vuol dire “punto” n.d.r.). Poi e si vedrà.

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ITALIA, S. MARINO, VATICANO, MOSE (senza accento finale, lui non c’entra proprio!) E … MAFIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2014 @ 6:05 am

Detto altrimenti: … ma oggi non si tratta di raccolta di francobolli! E poi, quella la mafia mica emette francobolli … (post 1545)

Ma nooo, avevo detto Mose, non Mosè!

Ma nooo, avevo detto Mose, non Mosè!

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Emozioni. Ricordi di emozioni. 60 anni fa. Ragazzo. Acquistavi un nuovo classificatore per i francobolli: Italia, S. Marino, Vaticano, appunto. Era confezionato sotto cellofan. E il Catalogo Bolaffi. Ogni tanto un amico scopriva di avere in casa un “pacchettino” di vecchi francobolli. Conoscendo la tua passione, te li regalava. E tu – emozionato – andavi alla scoperta di eventuali tesori nascosti.

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Oggi le emozioni sono di tipo diverso: non sono più emozioni “filateliche”.

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Paul Marcinkus

Paul Marcinkus

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Vaticano? IOR! Finalmente qualcuno, Papa Francesco, sta cercando di “regolarizzarlo”.

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… non prendono a calci solo il pallone, ma anche le nostre leggi!

S. Marino?  Mose Venezia! I costi sono saliti dai 2,5 miliardi di euro previsti inizialmente a 6,5. Mazzette. Pare. Pare che abbiano usato S. Marino, “l’azzurra vision di S. Marino” (sulla seconda “i” di vision ci dovrebbe essere una dieresi, la sillaba va letta doppia, visi-on, sennò la metrica del Pascoli non torna). San Marino. L’ho rivista di recente questa “visione”, da lontano, durante i tre giorni di pedalate nel ravennate. Mentre pedalavo e vedevo la vision, mi chiedevo: chi si fa avanti e si si propone per “regolarizzarlo” questo sistema finanziario off shore?

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Le torri ... sono quelle di Monteriggioni (Siena)

Le torri … sono quelle di Monteriggioni (Siena)

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Italia? … Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! Così tale Dante Alighieri nel VI canto del Purgatorio … Dice …. “serva”? Ma di chi? Ve lo dico io: dell’evasione fiscale che genera il nero che rende possibile la corruzione che se ne infischia della competitività che moltiplica i costi che distrae le menti di chi governa dal progettare un’Italia migliore che tutti noi poi dobbiamo pagare il conto che i poveri hanno pochi soldi ma sono tanti.

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C'era ua volta ...

C’era una volta …

La mafia? Non emette francobolli, non ancora! Non è più “contro” lo Stato bensì “dentro” lo Stato. E come dentro! Il mi’ babbo, toscanaccio doc, e disceva: “Un mi venite a dì che Cristo gli è morto di sonno, ovvia …” (cioè, non venite a raccontarmi le favole. Non succede nulla per caso). “Oh cche mi’ verreste a dire che la mafia un centra per nulla in codesti affari? Ovvia, gnamo, un ischerziamo per davvero … che ‘sta mattina un è serata” (cioè, non è questo il momento di venire a disturbarmi con simili sciocchezze!).

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Il Colonnello Rapetto ... lo hanno dimissionato! (v. relaitivi miei post)

Il Colonnello Rapetto … lo hanno dimissionato! (v. miei post relativi )

Evasione fiscale? Esempio: nascondo un reddito di 200, dovrei pagare imposte per 100, concordo per 30. E già questo non mi sta bene. Mappoi (mappoi!) mi domando: chi va a vedere dove sono andati a finire i capitali evasi? Che fine hanno fatto? Già … perché 200 – 30= 170 netti. Perché, si sa, il denaro va “da solo” dove è meglio remunerato. Ed oggi la migliore “remunerazione” la si ottiene in due settori di investimento: gli appalti pubblici “in deroga” e la cocaina. Ecco perchè io non farei alcuno sconto a i mega evasori (gestori di macchinette mangia soldi in testa, campioni del motociclismo, calciatori e proprietari di reti televisive a seguire).

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Appalti pubblici? Il nostro “rigoroso” sistema di leggi (è tanto che io non frequento le leggi di settore, sapete, sono in pensione da alcuni anni … sono rimasto alla Legge Merloni cinque – si dice quinquies, in latino, fa più scena -  … o sei? Non ricordo), la quale impone mille controlli e garanzie per gli appalti. Quelli minori, perché i maggiori si fanno in deroga, per assegnazione diretta. Ad esempio, sul Vocabolario della Prassi Italiana, si vedano al riguardo le voci “Protezione Civile gestione precedente all’attuale e così non facciamo nomi”; “Mose”; Expo” etc.. Dicevo: la nostra legge inmatria è complicatissima. Sapèete cosa dicevano i nostri antenati romani? Plurimae leges, corruptissima republica”, cioè uno Stato che si dotti di moltissime leggi complicate  è sicuramente molto corrotto.

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7 thCABYX338Cocaina? Maccome … cosa sto dicendo? Ebbè, che se uno ha portato (anche legalmente)  ai Caraibi 20 milioni di euro per acquistare una villa che poi costa solo 10 che quindi gli avanzano dieci che una banca locale gli offre il 10% annuo anticipato che poi la prima banca a sua volta li investe in una seconda banca che le offre il 20% annuo anticipato che poi la seconda banca li investe in una finanziaria che le offre il 30 % annuo anticipato che poi sua volta investe in  …. che alla fine la cocaina nel passaggio dal produttore al consumatore aumenta il suo “valore” di 75 volte che cioè questo investimento finale “rende” il 7500%, della serie  ‘a voglia a remunerare la catena della provvista di denaro, che c’è spazio e gloria (si fa per dire gloria) per tutti che poi il primo investitore chennesa (chennesa) di dove vanno a finire i suoi 10 iniziali che il denaro mica ha il cartellino che poi lo diceva anche l’imperatore Vespasiano che investiva in orinatoi a pagamento che “pecunia non olet” cioè che il denaro non puzza!

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Pecunia non olet!

Pecunia non olet!

Dice … ma allora, da chi è governato veramente il mondo? Io mi permetto di dire: da chi gestisce questi flussi di denaro e – credo – dalle multinazionali di ogni settore, ad iniziare dalle multinazionali della “merce finanza”. Multinazionali? Ma questa è un’altra storia … dai, mica posso sapere tutto,  io … io … mica posso … posso solo riportarvi una conclusione:

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O muzos deloi, la favola insegna che … che o la smettiamo di prenderci in giro o distruggiamo il mondo. Tetium non datur.

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NA GRIGUA AU SU

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2014 @ 1:01 pm

Detto altrimenti: in italiano e non più in dialetto genovese, “una lucertola al sole”  (post 1544)

1 WP_20120902_001 (2).

Trento. Con un po’ di ritardo rispetto agli altri anni, finalmente mi sono deciso a fare giardinaggio: no, non nel mio giardino (che non ho), ma nella serie di vasi appesi alla balaustra dei miei balconi. Innanzi tutto i gerani: hanno superato l’inverno all’esterno ed ora sono vigorosi più che mai. Quindi è stato il turno delle “piantagioni” di basilico ( da buon genovese qual sono …).

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Cosa? Ridete perchè chiamo addirittura “piantagioni” i miei vasi di basilico? Ma lo sapete che l’ultima raccolta mi ha fruttato ben sette etti di foglioline? Provate un po’ a pensare quanto pesto ci ha saputo ricavare Maria Teresa … tanto che ogni volta fa il “giro dell’anno”!

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WP_20140603_005Comunque, ripulendo e smuovendo il terriccio ed in parte rinnovandolo, potando qua e là … erano già tre giorni che la vedevo, sempre dello stesso vaso, quello di una vecchia salvia impreziosito lateralmente da tageti spontanei. La prima volta ho pensato ad una visita occasionale. Mi sono detto: sarà di passaggio. Ma poi, rivendendola per tre giorni di fila … deve avere messo su casa fra le radici della salvia. Questa mattina mi sono avvicinato, piano piano e le ho scattato alcune foto, con il telefonino … e lei, la lucertolina, non si è mossa: è restata immobile, color della terra e dei rami. Non so se in posa per una vanità tutta femminile o nel tentativo di mimetizzarsi.

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100727_lucky_02Ho deciso: la adotto, così come anni fa sono riuscito ad adottare un gabbiano. Non ci credete? Ero sulle isole Incoronate. Un giorno mi trovo davanti casa un gabbiano con un’ala piegata in modo innaturale. Non riusciva a volare e chi non vola non mangia. Gli ho posato qualche avanzo di pesce ad un paio di metri … E’ subito accorso! La cosa è durata parecchi giorni, con lui che mi aspettava ogni mattina appena fuori dalla porta di casa. L’ala andava sempre meglio, fino a quando una mattina non lo trovo più come al solito ull’uscio di casa . In compenso sento un frullar d’ali, e Lucky – così l’avevo battezzato – mi atterra quasi sui piedi. Era guarito! Per lui avevo i serbo alcuni pesciolini, “vittime” delle mie nasse, pesciolini che gli offro tenendoli in mano. Ebbene, non lo avreste mai creduto: da quel giorno Lucky è venuto a prendere il pesce direttamente dalla mia mano!

Cercherò di fare altrettanto con la nuova arrivata, l’inquilina del mio vaso di salvia …

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FESTIVAL DELL’ECONOMIA A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Giugno, 2014 @ 7:55 am

Detto altrimenti: ma perché non te ne occupi, Riccardo?    (post 1543)

th[6]Ma … che volete che vi dica … se ne occupano tanto già tanto tutti gli altri media, ben più importanti del mio piccolo “blogspazio”! Tuttavia, anche solo per testimoniare che “me ne sono accorto” che c’è questo Festival, proviamo a dire qualcosa di semplice e soprattutto a dirlo in breve.

 Presidente Napolitano, discorso per il 2 giugno, Festa della Repubblica: “Sconfiggere le mafie, la corruzione, l’evasione fiscale”.

Quanto pesa la corruzione sull’economia italiana?

Provate a cliccare in internet “costo dell’alta velocità al km” e scoprirete che i km italiani delle nostre diverse Alte Velocità cono di gran lunga i più cari del mondo!

Too big to fail, le banche sono troppo grandi per poter essere lasciate fallire. Ed allora, in questi anni noi cittadini europei abbiamo dato agli Stati e che hanno dato all’UE che ha dato alle banche i denari per non fallire: 3.500.000.000.000 (tremila cinquecento miliardi di euro), cifra grossomodo equivalente ad una volta e mezzo l’intero debito pubblico dell’Italia.

(Non sono particolarmente entusiasta nel costatare la partecipazione al Festival del signor Alessandro Profumo – ex Unicredit, ora MPS, )

Politici o banchieri: chi governa davvero in Europa?  Chi governa l’Italia? La politica o la burocrazia? Chi comanda veramente a Bruxelles?

Lo storico Luciano Canfora parla del rapporto fra oligarchia e demos (popolo).

Potere, responsabilità e stipendi di burocrati e politici. Vi è armonia fra queste tre voci?

Aumentano le disuguaglianze sociali e lo squilibrio nella proprietà delle risorse e della ricchezza a livello statale, interstatale, mondiale: “multa paucis”, molte ricchezze a pochi. Non ci sarà pace per il mondo se non si attua una più equa distribuzione delle risorse a livello statale, intestatale, mondiale. Dice … ma tu sei un comunista? No, mai! Dico solo che – ad esempio – il perseguimento di quel particolare “bene” che è l’arricchimento è legittimo purchè non confligga con l’affamamento, la schiavizzazzione, la strumentalizzazione, l’uccisione altrui.

Dalla semplice “condivisione della situazione altrui” alla “ricerca del “Bene Comune”. Ma cosa si intende per “Bene Comune?” Queste due parole magiche ritornano in numerosi interventi e relazioni, ma cosa si intende per esse? La loro decriptazione è univoca?

(Avrei visto bene un intervento dello storico e filosofo Don Marcello Farina sul concetto di Bene Comune)

Per me prima del Festival dell’Economia occorrerebbe organizzare prima il Festival della Moralità, in quanto il passaggio dalla amoralità all’immoralità e da questa alla moralità è “conditio sine qua non” per la riorganizzazione dell’economia mondiale. Il messaggio di Papa Francesco prima di essere un messaggio “religioso” è un messaggio sociale e politico ed economico per il governo del mondo.

Nel merito, mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori alcune sottolinature: forse nella prossima edizione si potrebbe dare più rilevanza al ruolo negativo delle caste e dei privilegi di casta allo sviluppo dell’economia; al rapporto ed alla differenza fra le varie generazioni; al “futuro dei giovani”; all’apporto delle medie piccole imprese; al nuovo ordine da dare alle priorità; alla gestine di emergenze che emergenze non sono in quanto cicliche; alla difesa del territorio non con i cacciabombardieri F35 bensì con opere di ingegneria idraulica; al rapporto fra una economia di Stato isolata dall’UE ed una economia di Stato inserita nell’UE; all’effetto euro si/o nell’economia italiana, europea e mondiale; etc.

Il Festival in corso? E’ comunque un’iniziativa ottima, ricchissima, peccato non potere essere presenti a tutti i suoi momenti. Cercherò di procurarmi una copia di tutti gli atti della manifestazione per vedere di trarne qualche sintesi. Infatti se una critica mi posso permettere di fare alla manifestazione, è che essa forse è un po’ dispersiva dei tanti valori di cui invece è portatrice ed evidenziatrice, per cui, a mio sommesso avviso, occorrerebbe farla seguire da una fase di “dopo Festival” di semplificazioni e di sintesi che siano alla portata anche di coloro che non si sono interessati alla manifestazione, per vari motivi:  disaffezione; mancanza di pre-conoscenze specifiche e quindi di interesse; mancanza di tempo.

This is Trentino too, il Trentino è anche tutto questo!

 

 

 

 

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L’ISOLA CLOTILDE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Giugno, 2014 @ 5:58 am

Detto altrimenti: lo sapevate che in Trentino c’è anche un’isola? (post 1542)

Scrivo questo post perché ieri, a Riva del Garda, parlando dell’isola Clotilde con alcuni amici del posto, mi sono accorto che non ne conoscevano l’esistenza!

Che a me piaccia Dante … i lo san tuti …lo sanno tutti. Nel XIX Canto del Purgatorio, un riferimento alla Liguria (dopo tutto sono nato a Genova …):

Intra Sïestri e Chiaveri s’adima/ una fiumana bella …

Ecco, questi sono i versi che mi sono venuti alla mente quando ho riscoperto e rivisitato – questa volta insieme a mia moglie Maria Teresa –  l’Isola Clotilde, versi che ho subito parafrasato in:

Intra lo Garda e l’Adige s’adima/un’isolotta bella …

Ma andiamo con ordine. Percorrendo in auto la strada fra Mori e Nago chi non è del posto a stento riesce a percepire che alla sua destra vi è un lago … anzi, che vi sarebbe stato un lago se negli anni ’50, nel corso della costruzione della galleria Adige-Garda, non fosse stata intercettata la sua acqua, per cui da lago quel bacino è diventato una palude.

Prima di quegli anni i miei amici roveretani, in allora ragazzi, ci si recavano in bicicletta per fare il bagno in acque “azzurre” (così mi riferiscono) e – la sera – per salire sull’isola Clotilde per amoreggiare con la morosotta/il morosotto di turno.

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31 maggio 2014 (4)

La foto … vi pare piccola? Cliccate, gente, cliccate e aspettate qualche secondo, per due volte

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Ma veniamo alla nostra isola. Infatti, se invece percorri la ciclabile, la vedi meglio quella palude, alias Lago di Loppio. La “palude” in genere richiama un concetto negativo: zanzare, fango, insetti d’ogni tipo … una “cosa” da evitare. E invece la nostra “palude-lago” è bellissima. A circa 1,3 km dalla Chiesa “palladiana” che si trova sulla ciclabile a destra, provenendo da Rovereto, vi è l’accesso al lago e  all’Isola Clotilde, attraverso uno stretto istmo di terra. In 10 minuti potete percorre a piedi  l’intero sentiero che la “circumnaviga”. Troverete appositi cartelli ad illustrare i reperti archeologici del 500 d. C. e il ricordo che durante la prima guerra mondiale i nostri soldati la occuparono e la difesero contro gli Austriaci, dandole appunto quel nome, Clotilde, in omaggio alla Principessa Clotilde di Savoia.

 Che altro dire se non di andarla a visitare? This is Trentino too … il Trentino è anche questo!

 

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POLIZIA DI STATO NELL’ALTOGARDA TRENTINO: MOLTO BENE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Giugno, 2014 @ 1:10 pm

Detto altrimenti: meglio la prevenzione che la repressione (post 1541)

WP_20140601_002Altogarda Trentino, una porzione di lago molto frequentata dalla navigazione da diporto (a vela, ovviamente). E la Polizia di Stato deve controllare il rispetto della circolazione dei natanti e delle imbarcazioni e la corretta completezza delle “dotazioni di bordo”. A quest’ultimo riguardo, una interessante e assai apprezzata novità.

Si parte dalla constatazione che per una barca a vela che veleggi nei forti venti del nostro lago, non è poi così facile “fermarsi” e soprattutto lasciarsi doverosamente abbordare dai mezzi della Polizia per i necessari controlli. Ed allora, ecco un intelligente ed utilissimo accordo fra la Fraglia Vela Riva presieduta da Giancarlo Mirandola e la Polizia di Stato – Commissariato di Riva del Garda: la Polizia esegue i suoi controlli quando le imbarcazioni sono in porto. Si verificano le seguenti dotazioni minime obbligatorie: ancora, salvagente anulare con cima galleggiante, giubbotti di salvataggio, libretto uso motore, estintore, assicurazione motore, sistema di svuotamento, sistema di allarme sonoro, sistemi luminosi.

Il mio Fun "Whisper" ITA 526 in regata

Il mio Fun “Whisper” ITA 526 in regata

Insomma, una intelligente ed utile collaborazione fra controllori e controllati, un sistema educativo il quale fra l’altro induce l’utenza a controlle le proprie “vecchie” dotazioni di bordo e la aggiorna sull’evoluzione della normativa di settore “prima” che avvengano incidenti per mancato rispetto delle regole e “prima e indipendentemente” dalla applicazione di una sanzione per la loro violazione. Della serie: meglio prevenire e navigare sicuri che navigare male e subire sanzioni. Brava Fraglia Vela Riva, brava Polizia di Stato!

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INVASIONE DI … CAMPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Maggio, 2014 @ 5:49 pm

Detto altrimenti: non solo nel calcio … (post 1539)

thCA28RPZSInfatti, anche nel ciclismo. Tappa odierna del Giro d’Italia, arrivo sullo Zoncolan, una salita terribile, pendenze dal 10 al 23%. Negli ultimi km il pubblico invade la strada, si avvicina pericolosamente agli atleti impegnati in un rilevantissimo sforzo. Uno di essi arriva a spingere un corridore, Francesco Manuel Bongiorno, che si sbilancia, deve sganciare il piede sinistro dal pedale, appoggiarlo a terra, frenare per non tamponare chi lo precede e che lui sta “tallonando” (Rogers, che poi vincerà la tappa), è quasi fermo. Con un grande sforzo riesce a riagganciare il piede al pedale, a non fermarsi del tutto, a ripartire. Arriverà terzo. “Grazie” a quel tale, Bongiorno ha perso tempo, concentrazione, energie. Ha rischiato addirittura di dovere scendere di sella. Ripartire poi da fermo su una salita al 15%, su una strada molto stretta, con gli altri corridori che ti sorpassano: quasi impossibile. Il responsabile di questa asinata indossava una maglia: quella del campione del mondo: “Campione del mondo degli idioti” commentato i reporter sportivi. Concordo.

L’imbecille si rende conto della cavolata, e un attimo dopo si siede sul bordo erboso della strada e si dispera, prendendosi la propria testa (testa di …., n.d.r.) fra le mani.

Lo stesso vincitore Michael Rogers è stato disturbato al punto di dovere gridare contro i disturbatori, arrivando a staccare una mano dal manubrio per allontanarli da se’.

Mi chiedo: se è reato l’invasione di campo nel gioco del calcio, non altrettanto potrebbe e dovrebbe essere l’invasione “della strada” ad intralciare i campioni del ciclismo?

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DALLA FINESTRA, VERSO SERA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Maggio, 2014 @ 7:24 am

Detto altrimenti: alzo o sguardo e ….   (post 1539)

DSCN0494.

E’ stata una giornata faticosa, tanta la strada percorsa, non indifferente il peso che mi sono portato appresso. Finalmente sono arrivato alla meta, al sicuro rifugio ove dormirò ritemprando le forze per domani. Mi rilasso, mi affaccio all’esterno del mio ricovero. Gli ultimo raggi di sole colpiscono le vette di fronte …

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Una camminata in montagna?

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No, amici, una pedalata di 80 Km da Mori a Verona. E il peso che mi sono portato appresso è stato quello della bicicletta. Ma … dice … e quella finestra … quelle montagne? La finestra? E’ quella di casa mia che si affaccia sul Viale Trieste, a Trento. Le montagne? Si tratta della Vigolana … proprio qui, a due passi da casa ….

La foto? Scattata con una macchinetta da quattro soldi, ma tanto è il pensiero che conta, vero amici? Comunque se cliccate sulla foto e aspettate qualche secondo, si ingrandisce (due volte).

 

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IL COMPROMESSO, LO ZERO BASE BUDGET, LA BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Maggio, 2014 @ 8:03 am

Detto altrimenti: e chi ha detto che i compromessi sono negativi? E poi … zero base budghet … chi era costui?  Infine, la bicicletta, che c’azzecca?      (post 1538)

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Albert Einstein diceva che “gli unici compromessi inammissibili sono quelli sordidi”.

Un esempio di compromesso sordido fu il compromesso di Monaco (settembre 1938), patto fra Hitler, Francia e Inghilterra per il passaggio dei Sudeti dalla Cecoslovacchia alla Germania. In cambio Hitler si impegnava a non avanzare altre pretese. Nel marzo 1939, Hitler invase l’intera Cecoslovacchia.

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Ma torniamo a noi. “Tizio non scende a compromessi … Caio dice sempre ciò che pensa delle persone … per Sempronio o è bianco o è nero” : positività o negatività? Ve lo immaginate cosa succederebbe se ognuno di noi dicesse in faccia a tutti ciò che pensa dell’altro? E cosa succederebbe se ognuno di noi ponesse l’altro di fronte all’aut aut kirkegardiano: “bianco o nero”, “giusto o sbagliato”, “bello o brutto” … in altre parole (meno ipocrite):  “come dico io o come dici tu”?

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Insieme, discutendo ...

Insieme, discutendo …

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Il compromesso nasce dalla comunicazione, dal dialogo, dal confronto. La verità la si trova almeno in due, dice Papa Francesco. Fra due soluzioni, il più delle volte quella valida è … la terza! L’opposto del compromesso è l’imposizione di una sola idea, di una sola tesi su tutte le altre. Ciò porta all’assolutismo, alla dittatura del pensiero dominante. Su tutto e su tutti.

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Ed allora, quando vi accorgete che la discussione di sta sclerotizzando sull’alternativa di  due sole tesi, provate ad adottare la tecnica anglosassone dello “zero base budget”, che poi significa “ripartiamo da zero, ricominciamo da capo, riconsideriamo tutto ex novo”.

Ero al primo anno universitario di chimica industriale (non ho mai fatto il secondo, perché mi sono laureato in giurisprudenza!). Al laboratorio di analisi  “via secca” ti davano una polverina dicendoti che conteneva, ad esempio, da 5 ad 8 diverse sostanze. Tu dovevi scoprire quali erano. Lavoravi ed arrivavi, ad esempio, ad individuarne quattro, il che significava che per bene che ti andasse, avresti fatto un errore (per omissione). Che facevi allora? Riprendevi il tuo quaderno di appunti e su di esso scorrevi i vari esami: “Questa sostanza c’era .. questa no … questa si ..”. Tutto si riduceva ad un si/no. Tertium non datur. Se non che, dopo qualche minuto ti ritrovavi al punto di partenza, senza aver concluso nulla! Ed allora l’unica strada era quella di ripartire da zero (zero base budget), di rifare tutte le analisi, sostanza per sostanza, ignorando i risultati (parziali) precedenti.

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thCA4LD146Ecco, nei casi di dubbio, rianalizzate tutte le posizioni, prescindendo dai “risultati” dei ragionamenti precedenti. Nel rispetto dell’Altro. E Altro lo scrivo con la lettera maiuscola per rispetto verso quella persona e verso me stesso: infatti io stesso, anch’io sono l’Altro, per lui. Solo che quando siamo bloccati in un ingorgo stradale, ce la prendiamo con gli “altri” che intasano la strada. Noi no, noi non intasiamo, noi siamo diversi, noi dobbiamo andare, noi dobbiamo passare, noi dobbiamo imporre la nostra esigenza, dobbiamo realizzare il nostro progetto (di viaggio) … noi! Noi si/Loro no.

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Riflettiamo, amiche ed amici, riflettiamo … e nel frattempo, invece dell’auto usiamo la bicicletta. Nel senso: ripartiamo da zero e consideriamo non che ci sono troppe “altre” auto ostacolano la “mia” auto (cioè: io o loro!), ma che forse vi è una terza soluzione: l’alternativa a “tutte” le auto: la bicicletta!

 

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MORI-DOMEGLIARA ANZI VERONA, KM 80

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Maggio, 2014 @ 7:27 pm

Detto altrimenti: in bicicletta, of course! (post 1537)

Kilometraggio prudenziale, visto che l’allenamento non è ancora a punto: e allora .. dai, partiamo da Mori stazione, che da Trento ci risparmiamo una trentina di Km! Fino a Domegliara. Così dicono i nostri biglietti FS. Detto fatto. Siamo in due “Fiabbini” Claudio ed io. Le previsioni dicono qualche acquazzone ed io ho portato due mantelle da pioggia.

Mori stazione, ore 09,00, ciclabile verso sud. Dopo 100 metri Alt per lavori. Cartello a destra “Direzione consigliata”, cioè l’unica! Ponte di ferro, salitella verso Mori, inizio Mori in pianura e qui viene il bello. Un bel cartello giallo indica bici a destra. Peccato che non vi siano altri cartelli … infatti se segui quello, l’unico, anche se vuoi andare a Verona ti ritrovi a Riva del Garda! Io no, io conosco la strada e scendo a sinistra fino a raggiungere la ciclabile verso sud, dopo l’interruzione lavori.

Signor Sindaco di Mori, diamine … e ce lo faccia mettere un secondo cartello, a destra Riva a sinistra Verona …e che ci vuole? Sennò come fanno i turisti stranieri diretti a Verona a sfuggire all’ingannevole attrazione della Sirena Gardesana?

1 MORI-VR 29 MAG 2014. (2)

Claudio, fra Borghetto e Domegliara

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Arriviamo alla fine della nostra ciclabile, al vecchio confine Impero d’Austria – Regno d’Italia. Svoltiamo a sinistra, percorriamo un paio di Km e poi, prima del sottopasso FS imbocchiamo a destra la nuova ciclabile, verso sud: evviva!

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3 MORI-VR 29 MAG 2014. (4)5 km avendo la FS a sinistra. Si traversa la statale, dietro il gard rail la pista riprende. Altri 5 km avendo statale e FS a destra, indi altri 10 avendole di nuovo a sinistra.  Saliscendi, qualche rampetta secca (10%). Nel complesso percorso meno faticoso del percorso sulla statale. E poi … più bello e tanto più sicuro. Quasi tutto asfalto. Brevi tratti sterrati sconsigliano l’utilizzo di bici da corsa.

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Aggiramento di Ceraino

Aggiramento di Ceraino

Attenzione: a Ceraino la ciclabile termina contro una villetta in vendita. salite a sinistra verso la statale. Noi – invece – attratti dalla discesa, siamo scesi a destra e abbiamo compiuto un ampio giro circolare in senso antiorario, e per stradelle poderali erbose e fogliose e stretti sentieri, siamo tornati sulla statale proprio dove si trova il cartello di “fine Ceraino”, di fronte ad una trattoria. Una piccola piacevole avventura, ma è un vero peccato che manchino quei 4 km di ciclabile che condurrebbero a Domegliara!

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Sindaci della zona, dai, cosa aspettate?

Domegliara, inizialmente era la nostra meta … ma no dai … arriviamo a Verona. Detto, fatto. Saliamo alla ciclabile Canale Biffi, sosta a Bussolengo e poi via, a Verona! A Verona!

.8 MORI-VR 29 MAG 2014. (1)
In quest’ultimo tratto abbiamo “perso” la strada una volta. Scusi … per Verona? ma girate a sinistra che trovate la ciclabile! Grazie buongiorno. Verona: San Zeno, l’Arena, la Stazione FS. Alle 16,09 ci “imbarchiamo”, per “sbarcare” a Mori un’ora dopo. Tot.km. 80. Tempo? Sole splendido. Cibo consumato da me: un panino imbottito, due banane, una mela, tre fruttini Zuegg, un caffè e tanta acqua con i sali integratori. Mio peso corporeo partenza-arrivo: Kg. 80,5 – Kg. 79,5. Anni? Oltre 140 in due. Quanti oltre? Oltre. Non siate indiscreti, diamine!

BUONA BICI A TUTTI, E SOPRATTUTTO BUONA FIAB TRENTO A TUTTI!

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