FINANZA PUBBLICA E PRIVATA PER TUTTI – 3 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 12:55 pm

Dal mio libro in calce, edito nel 2020

FINANZA PUBBLICA LOCALE

Inizia

BOR, BOP, BOC: Buoni Ordinari Regionali, Provinciali e ComunaliPrendendo spunto dai Bond irredimibili nazionali, il concetto è stato esteso agli Eurobond. Ugualmente lo si può estendere alle emissioni dei titoli di debito pubblico degli Enti Locali previsti dalla legge 23/12/94 n.724 (art. 35), che già prevede il vincolo delle risorse ottenute al finanziamento di investimenti in specifici progetti esecutivi.
Queste emissioni sono convertibili in obbligazioni o in azioni di società possedute dagli enti emittenti. Il loro rendimento non può essere superiore di oltre un punto rispetto a quello del corrispondente titolo statale.

Come si vede, esistono tutti i presupposti logici a che, una volta che si fosse in presenza di una emissione statale di titoli irredimibili, una nuova legge statale prevedesse la possibilità di estendere questo tipo di emissioni anche agli Enti Locali Territoriali per la realizzazione di una specifica opera pubblica, quale ad esempio una grande funivia o l’interramento urbano della linea ferroviaria.

Infatti la già prevista convertibilità in azioni di società possedute da questi enti, attribuisce loro in un certo qual modo la caratteristica dell’irredimibilità, la quale peraltro potrebbe essere espressamente confermata anche dall’attribuzione agli irredimibili locali nei confronti delle relative società di scopo appositamente create.

Inoltre, la certezza dei flussi di rendimento dei titoli irredimibili locali potrebbe essere garantita in favore dei sottoscrittori dalla fidejussione di un pool di banche locali.

Quanto sopra potrebbe essere congiunto con la rivalutazione di istituti già esistenti quali le società di scopo, di general management, miste pubblico private e con le tecniche del project financing: tutto ciò nel senso di sensibilizzare il cittadino alla realizzazione del “Bene Comune” che non è una piazza o una scuola (che sono beni pubblici, collettivi), ma che è “quel Bene realizzato sin dall’inizio con il contributo attivo di tutti”.

Il principio di sussidiarietà applicato alla finanza comunale – La finanza comunale è alimentata da entrate dirette e da trasferimenti dall’ “alto”, cioè da enti pubblici di ambito geografico più esteso che funzionano per certi aspetti quali gestori di una tesoreria più ampia. Se si fosse nell’ambito delle SpA – Società per Azioni, potremo dire che i singoli comuni sono le società operative e che l’Ente superiore, ad esempio la Regione (o la Provincia Autonoma), è una sorta di holding finanziaria capogruppo. Ora bisogna distinguere se questa società finanziaria capogruppo svolge solo le funzioni di mero tesoriere, oppure se, attraverso il controllo dei flussi finanziari, di fatto si comporta come una SpA Capogruppo operativa, cioè che opera concretamente al posto delle società partecipate.
Ci spieghiamo meglio con un esempio: in un Comune si decide di aprire una nuova facoltà universitaria, i cui professori, studenti, personale ausiliario risiederanno, vivranno, consumeranno beni e servizi in quella città. La domanda da porsi è la seguente: ove il progetto possa essere realizzato solo con cospicui trasferimenti di risorse finanziarie da parte dell’Ente superiore, quest’ultimo può arrogarsi il diritto di decidere le scelte operative e strategiche dell’iniziativa?
Ecco invece che l’applicazione del principio di sussidiarietà (non faccia l’ente superiore ciò che può far meglio l’ente inferiore) risolverebbe ogni disputa, fermo restando il ruolo di mero tesoriere dell’ente superiore. In realtà, tuttavia, vi è la radicata tendenza dell’ente “superiore” a gestire i flussi finanziari verso gli enti “inferiori” in relazione alla conformità politica o meno di tali enti rispetto al proprio orientamento politico. Ed allora una migliore capacità ed autonomia finanziaria di quel Comune verrebbe in soccorso a tutto vantaggio dell’esercizio di una amministrazione libera e veramente democratica della cosa pubblica comunale.

R. Lucatti, “La nuova età dei Comuni”, Ufficio Studi APM SpA, Riva del Garda, 2006.

Finisce

Riccardo Lucatti, Responsabile Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO

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FINANZA PUBBLICA E PRIVATA PER TUTTI -2-

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 11:57 am

DAL MIO CO-LIBRO DEL 2020, QUI IN CALCE
Fare finanza vendendo immobili pubblici inutilizzati.

Inizia

Vendere il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato.Sono oltre 550.000 le unità immobiliari di proprietà dello Stato, per oltre 222 milioni di metri quadrati, per un valore che oscilla intorno ai 250 miliardi di euro. È quanto emerge dal documento conclusivo di un’indagine conoscitiva della commissione Finanze della Camera dedicata agli immobili pubblici. Per individuare il valore di tale patrimonio, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze ha elaborato una stima basata sui valori medi delle città in cui gli immobili si trovano, rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio (cosiddetti valori OMI), ovvero sui prezzi medi della provincia.E’ una cifra consistente: poterli liquidare tutti a questi prezzi significherebbe ridurre del 15% il debito pubblico.

Naturalmente è impensabile poter procedere ad una vendita in tempi stretti sia per la lunghezza delle procedure che per la situazione del mercato immobiliare che non potrebbe certo assorbire cifre simili senza innescare un tracollo delle quotazioni. Ma procedendo per scaglioni di 15-20 miliardi l’anno, partendo magari con i cespiti di maggior pregio più facilmente collocabili si potrebbero conseguire risultati consistenti.

E per facilitare il processo, si potrebbe procedere con la creazione di un fondo comune immobiliare cui conferire i cespiti, da collocare sul mercato finanziario. In questo modo banche, privati e investitori istituzionali italiani e stranieri comprerebbero quote del fondo, di fatto acquistando quote di immobili. Il fondo potrebbe gradualmente collocare i diversi immobili nel corso degli anni in modo da pagare i detentori delle quote (ovviamente con un’aggiunta di interessi). Inoltre il fondo potrebbe emettere delle proprie obbligazioni garantite proprio dagli immobili, il cui ricavato andrebbe a favore del Tesoro; ed il costo delle cedole (potendo i titoli beneficiare, per la loro solidità, di un rating elevato) sarebbe sicuramente inferiore a quello “ordinario”.

Finisce

Aggiungo: per vendere occorre abbassare di molto il prezzo, cioè “svendere” contro impegno dell’acquirente, garantito da fidejussione bancaria, di realizzare entro una data certa, qualcosa di utile al sociale e/o all’economia e/o ambiente. Fantapolitica la mia? Può darsi, ma almeno io ci sto provando …Riccardo Lucatti, Responsabile Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO.

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FINANZA PUBBLICA E PRIVATA “PER TUTTI” -1-

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 11:55 am

Userò parole semplici, comprensibili anche dai non addetti ai lavori, per superare la frase che mi sento rivolgere spesso “ah, io …la finanza … per carità, non me ne intendo” salvo poi che quelle stesse persone vogliano servizi pubblici efficienti che – guarda caso – si possono avere solo se c’è la “finanza” – cioè i mezzi finanziari – per realizzarli.

Cifre in migliaia di miliardi di Euro, non aggiornate e largamente arrotondate perchè l’importante è capire il loro rapporto:
Finanza privata italiana … 5000
… cui nei conti c. bancari 1500
Debito pubblico ITALIA … 2850
.. di cui in scadenza annuale 400

Si tratta di attrarre VOLONTARIAMENTE la finanza privata (italiana ma anche estera!) verso il nostro settore pubblico attraverso un nuovo strumento: l’emissione di TITOLI PUBBLICI
IRREDIMIBILI DI RENDITA NON DI DEBITO.

– I Titoli Pubblici attuali: sono “di debito”, cioè devono essere rimborsarti a scadenza, a meno che non siano rinnovati.
– L’investitore attua uno swap finanziario: cede capitale e riceve una rendita.
– I Titoli Irredimibili non prevedono il rimborso a scadenza ma garantiscono un rendimento migliore degli attuali titoli di debito.
– Gli Irredimibili hanno un tasso in parte fisso e in parte variabile, il che mantiene al giusto livello il loro valore di mercato alla borsa valori.
– Quando l’investitore vuole rientrare in possesso del capitale investito, li offre in vendita in borsa valori, dove può anche trovare, fra i compratori, anche il Tesoro.
– Alla loro emissione, il Tesoro esclude espressamente il diritto al loro riscatto: ciò li fa classificare non più titoli di debito, bensì titolo di risparmio. Ciò non impedisce che poi il Tesoro si possa presentare in Borsa valori come un qualsiasi acquirente.
– Per il Tesoro, il maggiore esborso per i maggiori interessi corrisposti è più che compensato dalla cessazione dei rimborsi in linea capitale.
– Se emessi in sostituzione VOLONTARIA delle tranche di debito pubblici in scadenza, riducono il livello del debito pubblico. Ogni nuova emissione (non in sostituzione di tranche di titoli di debito in scadenza) aumenta la liquidità del Tesoro senza aumentare il livello del debito pubblico.
– Il contenimento del debito pubblico migliora lo spread e quindi riduce il costo sui titoli di debito.
– 2020: una grande banca italiana ha emesso 1,5 miliardi di propri Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per 6 miliardi.
– Gli irredimibili pubblici sono tassati la metà degli irredimibili privati (bancari).
– Gli irredimibili possono anche essere europei, ad esempio emessi dalla UE, futura STATI UNITI D’EUROPA.

Per maggiori dettagli, si veda il libro qui sotto edito nel 2020. Prossimi argomenti “finanziari”: la vendita del patrimonio immobiliare degli enti pubblici; i Titoli di debito pubblico locali.

Riccardo Lucatti; Responsabile del Tavolo di lavoro Finanza ed Economia mista – ITALIA VIVA TRENTINO – IL CENTRO – STATI UNITI D’EUROPA

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DAL PAESE DEI BALOCCHI A QUELLO DEI BACUCCHI ? NO, GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 7:11 am


Governi improvvisati prima e governi di destra adesso, a forza di darci balocchi (redditi di cittadinanza, quota 100, 110%, condoni edilizi e compagnia cantando) ci vogliono trasformare in bacucchi, cioè in persone che non hanno più la capacità di ragionare, che “vecchi” ci siamo già del nostro, visto il continuo innalzamento dell’età media della popolazione! E allora partiamo da qui, da quel “vecchi”, i quali come tali hanno sempre più bisogno dell’assistenza sanitaria che credevano pubblica.

Oggi riscontriamo in tutto il paese una sempre maggiore carenza di personale medico e infermieristico, e quando c’è, spesso si trasferisce dal settore pubblico a quello privato o a quello privato convenzionato, con maggiori costi per il paziente: nel primo caso a carico del paziente, nel secondo a carico dello stato. Sempre che questo prezioso personale non vada addirittura all’estero, come purtroppo invece anche avviene!

Il MES Sanitario offriva al paese ben 37 miliardi ad un tasso estremamente vantaggioso con il solo vincolo della destinazione: la sanità pubblica. E’ stato rifiutato. Forse perché avrebbe costretto il governo ad aumentare il debito pubblico, a meno di sottrarre uguali risorse ad altri settori finanziati a “pioggia elettorale”? Ma in tal caso il Tesoro avrebbe potuto emettere Titoli Irredimibili di Rendita e non di debito in sostituzione volontaria delle scadenze dei titoli di debito ed anche con nuove emissioni: in tal modo avrebbe addirittura diminuito il debito pubblico e contemporaneamente aumentato la propria disponibilità finanziaria: ma si vede che questo sarebbe stato chiedere troppo! E poi questa dei Titoli Irredimibili è un’altra storia sulla quale ho già scritto molto ma sulla quale tornerò presto ad insistere.

Più semplicemente: forse è stato rifiutato perché si vuole smantellare il sistema della sanità pubblica. Lo so, il mio è un pensar male, ma a pensar male … e poi, se mi sbaglio, mi corigerete! Adesso però si tolgono a questo settore i fondi del PNRR destinati ad interventi anti sismici! Ma allora è vero, evidentemente si vuole che “crolli” tutto il sistema!

In Trentino, grazie alla nostra Autonomia Speciale Amministrativa, stiamo meglio che in altre zone, ma non mancano motivi d’allarme del tipo di quelli sopra citati: pazienti che “migrano” a Bolzano o a Verona e medici trentini che si trasferiscono dal settore pubblico al privato o addirittura fuori provincia. Questi ultimi poi che rientrano per operare in nostre strutture private convenzionate!

Si salva l’ottima medicina di base, nella quale operano “eroicamente”(non esagero a dire così, se non altro considerato l’elevato numero di mutuati che ognuno di essi segue!) medici eccezionali, di grandissima competenza, professionalità, dedizione al servizio e capacità di valutazione complessiva delle risultanze delle varie risultanze specialistiche delle quali via via si avvalgono: veri e propri “general manager” del “progetto persona”.

Le “fughe” dei medici e dei pazienti non sono le sole: abbiamo anche la “fuga” dei migliori laureati i quali, dopo avere studiato nelle nostre ottime facoltà, in una città e in un territorio molto accoglienti, ci ringraziano e … e vanno a lavorare altrove.

Mi chiedo:
– il governo leghista della nostra provincia ha attribuito centralità e priorità a questi problemi?
– Sono forse ingerenze politiche ad interferire negativamente sulla gestione ospedaliera?
– Mancano forse progetti di crescita e sviluppo che inducano quei laureati a rimanere in Trentino?
– Quali interventi sono stati adottati per fermare queste nefaste conseguenze?
– Quanto destina pro capite alla sanità pubblica il Trentino, l’Italia, la Germania?

E’ anche per questo che noi di ITALIA VIVA vogliamo gli STATI UNITI D’EUROPA!

Riccardo Lucatti – Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO

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LA S-POLITICA DELL’ABOLIRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2024 @ 1:52 pm

Abolire il piano salva Italia di Renzi-Piano!
Abolire il Jobs Act di Matteo Renzi!
Abolire il bonus cultura di Matteo Renzi!
Abolire le regole edilizie!
Abolire il MES Sanitario!
Abolire il PNR per la sanità pubblica!
Abolire la sanità pubblica!
Abolire la fiscalità proporzionale!
Abolire le Autonomie Speciali Amministrative!
Abolire i fondi per l’integrazione degli immigrati!
Abolire i fondi per la cooperazione internazionale!
Abolire la registrazione della crescita del debito pubblico!
Abolire l’europeismo!
Abolire il confronto pubblico su temi concreti!

Abolire Matteo Renzi e Italia Viva (questa però non gli riuscirà mai!)

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UN SAMPDORIANO A BALBIDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2024 @ 6:14 am

L’ Altopiano di Fiavè è una bellezza situata al di fuori dai grandi percorsi turistici. Lo si raggiunge deviando rispetto a mete famose quali Madonna di Campiglio e il Lago di Garda: da Riva del Garda scavalcando il Passo del Ballino o da Trento, salendo da Sarche-Ponte Arche, rispettivamente in circa 20 e 40 km.
Nell’altopiano troviamo i resti di palafitte preistoriche e Vigo Lomaso, il borgo che ha dato i natali a Don Lorenzo Guetti, il fondatore della cooperazione trentina, sacerdote “imprenditore” sociale e politico il quale, fra le altre iniziative, portò in Trentino il Credito Cooperativo sul modello delle banche tedesche Raiffeisen.

Nell’estremità sud ovest dell’altopiano sono incastonati due gioielli:
– il borgo di Balbido, detto il “Paese dipinto” per via dei suoi bei murales;
– il borgo di Rango, famoso per … ecco, ora vi aspettate che io scriva “per i suoi mercatini di Natale che ogni anno attraggono oltre 120.000 visitatori” … e invece no, preferisco dirvi “Rango, famoso per le sue splendide casette edificate in granito in una zona nella quale le montagne sono di arenaria!” Costruzioni realizzate grazie ai massi erratici di granito che i ghiacciai del vicino Adamello, ritirandosi nei secoli, hanno lasciato su quelle pendici.

Balbido, dicevo sopra, famoso per i suoi bei murales lo è anche per un altro aspetto, l’ospitalità.
– “Balbido ospitale già molto tempo fa”, nei confronti di perseguitati esuli padovani in fuga dalla loro città, i quali per ringraziamento, poco fuori dal “centro storico” del borgo, edificarono la bella chiesetta dedicata a Santa Giustina, prima protettrice di Padova (seguita a ruota in seconda posizione dal più conosciuto S. Antonio). In questa chiesetta è conservata una preziosa pala, opera di un pittore del 1617, recentemente recuperata dopo lunga ricerca.
– “Balbido ospitale oggi”, perché ha accolto il rientro da Trento di Don Marcello Farina, sacerdote andato in pensione, il quale è nato a Riva del Garda per via che lì c’era l’ospedale, ma che era cresciuto a Balbido e a Rango. Sulla porta della sua bella casa d’origine di Balbido – completamente ristrutturata, museo storico di libri e di testimonianze di vita di lavoro, sociale, umana e pastorale – un dipinto: “Le parole sono pietre” come aveva scritto Don Lorenzo Milani ad una professoressa.

Balbido, con la sua chiesetta nel “centro storico” al cui esterno, con la vista della “sua Himalaya” innevata, Don Marcello ha benedetto i ramoscelli d’ulivo la Domenica delle Palme. Don Marcello infatti presiede alla celebrazione della S. Messa nel suo borgo la domenica mattina alle 10,00: in inverno, nella chiesetta del centro storico; nella stagione calda, nella chiesetta di S. Giustina.
Alle celebrazioni partecipano anche fedeli che “salgono” da Trento e da altre località della provincia e non solo, Milano compresa.

Nel prato vicino alla chiesetta, si trova la “statua” della Stria (strega) realizzata con canne e giunchi, alta una decina di metri, guiness dei primati nel 2019.

Ma veniamo al “sampdoriano” di Balbido, e cioè al locale tifoso della Sampdoria, una delle due squadre di calcio del capoluogo ligure. Si tratta di una persona molto conosciuta in Trentino, già docente di storia e filosofia nei licei e all’Università della terza età, storico e filosofo lui stesso, autore di molti libri: ma si … è proprio lui, Marcello Farina! (Spesso tralascio quel “don” perché ho il privilegio di essere legato a lui da una preziosa amicizia).
Io ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare Marcello da alcuni anni. Un giorno, parlandogli di mio figlio Edoardo, fervente tifoso sampdoriano, ebbi a dirgli che io stesso, classe 1944, ero nato proprio alla Doria, una frazione collinare nella periferia di Genova, nella quale i miei genitori erano sfollati: e la Sampdoria era nata dalla fusione di due squadre, la Sampierdarenese e la Doria. “Sampdoriani? Mi disse. Lo sono anch’io!” Era andata così: Marcello da ragazzo giocava a calcio. Parlando con gli amici aveva chiesto quale squadra fosse l’ultima in classifica in quella fase del campionato. Gli dissero che era la Sampdoria: Marcello decise di diventarne tifoso.
Subito all’interno della sua bella casa, vistosamente appesa ad un appendiabiti, fa bella mostra di sè una grande sciarpa blucerchiata. In uno scaffale colmo di libri trova spazio un piccolo Topo Gigio che indossa la maglietta sampdoriana!

Marcello è un grande arricchimento per il paese, per chi lo frequenta, per chi partecipa alle celebrazioni domenicali che presiede: un arricchimento nel percorso di ricerca della Fede e del vivere il “mondo”, cioè l’insieme delle relazioni umane. Infatti egli è sempre disponibile per tutti in ogni occasione come amico, come sacerdote, come storico, come conoscitore della sua terra e della storia locale e non. Spesso è reclamato a Trento e in altre località per partecipare a iniziative culturali o momenti di preghiera, per celebrare un lutto, visitare un malato, salutare un amico.
Marcello si muove senza risparmiarsi, in estate e anche con la neve, con la sua inarrestabile Panda 4×4 modello 2023, lui che invece è – scusate se è poco – un “modello 1940”! Più volte ci ha accompagnato ammirare gli affreschi dei pittori Baschenis, sparsi in alcune chiesette della zona. Regolarmente guida gruppi di amici in viaggi culturali anche all’estero.

La qualità che maggiormente colpisce in lui è la sua attenzione all’umano. Marcello cita spesso il filosofo Emmanuel Lévinas, il filosofo del volto: “Il Volto dell’altro ti guarda e si aspetta una risposta da te”.
Marcello, ti saluto con un “Alè Doria!” Alla prossima nostra salita a Balbido.

P.S.: fra le foto ho inserito anche quella di mio figlio con Mancini e quella della squadra in occasione della sua vittoria al Campionato di Calcio 1991.

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“POPOLI CONTRO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2024 @ 5:44 am

E’ “contro” il popolo dell’ebraismo che protesta in piazza contro la “guerra continua” attuata dal proprio governo sionista, chiedendo il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi ancora in vita e le elezioni anticipate.

E’ “contro” il popolo turco che nelle elezioni amministrative nelle principali città del paese sconfigge il partito del padre padrone Erdogan.

Non è ancora formalmente “contro” il popolo delle donne russe contro chi, da ultimo, ha ordinato una imponente leva generale obbligatoria per cercare di vincere quella che da operazione speciale ha rietichettato in guerra e subito dopo in guerra santa: il popolo delle madri, mogli, figlie che vedono partire i propri mariti, padri, fratelli, figli per una guerra “a difesa di un attacco”.

Era “contro” il popolo delle donne greche nella “Lisistrata”, la commedia che Aristofane scrisse nel quinto secolo a. C., nella quale le donne riuscirono a porre fine ad una guerra, cioè letteralmente a “sciogliere gli eserciti”. Tempi e situazione diverse rispetto all’oggi, certo. Aristofane ideò lo sciopero sessuale delle donne per convincere gli uomini a deporre le armi: infatti la sua è una commedia immaginata; oggi le donne russe potrebbero far scattare una rivolta politica per porre fine ad una tragedia reale.

E’ potenzialmente “contro” il popolo dei contadini e delle piccole imprese russe che la leva obbligatoria priva di una importante forza lavoro: tutti costoro arriveranno a chiedersi chi in questa guerra ci guadagna e chi ci perde e non credo che la grande maggioranza del popolo russo tragga un qualche vantaggio dalla destinazione delle risorse finanziarie del paese a scopi bellici.

E’ “contro” il popolo dell’Unione Europea, parte del quale sta cercando di reagire dando vita agli Stati Uniti d’Europa per coordinare al meglio la difesa contro quello che sta avvenendo ad opera della Russia ed inoltre per continuare ad essere attore nella politica intercontinentale.

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PUTIN, NETANYAU, ERGDOGAN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2024 @ 9:18 pm

Un mio vecchio capo, il senatore Bruno Kessler (i miei concittadini trentini sanno bene di chi parlo), diceva: “Chi fa le connessioni, vede giusto”. Io ci provo.

In Israele la protesta contro la guerra contro la popolazione Palestinese sta crescendo: la popolazione dell’ebraismo non approva la politica di guerra del governo dei sionisti.

In Turchia, Erdogan perde le più importanti “amministrative” perché il suo despotismo è stato troppo opprimente ma non ha oppresso coma sarebbe piaciuto a Putin.

In Russia Putin riclassifica una operazione militare come guerra, anzi, come guerra santa (e ci risiamo, sia pure con parole diverse, al “deus vult, Got mi uns, Allah ahkar” e così via), impone il reclutamento generale e scontenta moltissime madri, moglie, figli, imprese.

Quo usque tandem? Fino a quando?

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LUNEDI’ DI PASQUA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2024 @ 7:31 am

Resurrezione: la vittoria sul punto di non ritorno, la morte. Per i credenti, la Fede nella vita eterna. Per gli altri, l’invito a vincere ogni no return point umano.
E oggi ce ne sarebbero molti di questi punti da vincere, solo che ognuna di queste vittorie sarebbe ammettere di avere sbagliato. E qui purtroppo vince l’orgoglio personale, la presunzione, l’egoismo, l’ignoranza: qualità negative mescolate in proporzioni varie.
Cosa? Quali sarebbero oggi questi no return points?  Provo ad elencane alcuni:

  • l’aggressione armata di uno stato confinante e la successiva escalation con l’arruolamento obbligatorio di 140.000 soldati;
  • il bombardamento indiscriminato di popolazioni civili;
  • la politica demagogiga: dare al popolo ciò che il popolo vuole anche se torna a suo danno, seguita da una auto giustificazione populista: “Noi abbiamo semplicemente eseguito la tua volontà, o popolo, di che ti lamenti?”
  • La politica negativa: “Non ho tempo per costruire un’idea di futuro: sono troppo occupato a criticare, calunniare, cercare di infangare gli altri”;
  • la politica sovranista: “USA first; prima gli Italiani; prima la santa Russia; prima … fate voi: non mancano tanti aspiranti primi.

E qui mi fermo formulando i migliori auguri di un Lunedì di Resurrezione per tutti e per tutte: cristiana, di altra fede o laica, purchè sia un “ravvedersi”.

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ELEZIONI UE GIUGNO 2024 – LISTA DI SCOPO “STATI UNITI D’EUROPA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Marzo, 2024 @ 6:06 am

Per noi di ITALIA VIVA TRENTINO ALTO ADIGE è già na bela vitoria (una bella vittoria, ein schoener Sieg) che si sia raggiunto l’accordo di coalizione ed avere i numeri per esserci a dare nuova forma all’UE!

Grazie a MATTEO RENZI, nostro presidente nazionale; grazie a DONATELLA CONZATTI, presidente regionale Trentino Alto Adige e membro della Cabina di Regia romana; grazie ai nostri presidenti provinciali FABIO PIPINATO (Provincia Autonoma di Trento); STEFANIA GANDER (Provincia Autonoma di Bolzano) e cittadini, RITA ZAMBANINI (Trento) e LEONARDO COMPER (Rovereto).

Bela vitoria che me pias contar con na poesia en dialet trentin: “Vinzù” che in talian se dis “Vinto”:

VINZU’
Sta volta avem propi vinzù …
Son tut content
me sent pù vif …
perché ‘l nos grupo
ancoi l’è sta’ tut riunì.
Ma sora de tut
dovem dir grazie
a quel de Firenze
per la nossa adunada!
E un grazie sinzer,
anca a ti, Donatela,
per ‘sta nova ventada
sì bela!
E ora liberi e fier
scominzierem la rincorsa
con mente pù Viva
per far europeo ‘l suces
del nos pensier
e pù bel ‘l futur.
Amizi al lavor, tuti ‘nsema!
E tegneghe dur!

El vos Ricardo

P.S.: amici Trentini veraci perdonate se io, genovese che vivo a Trento da 37 anni, ho provato a cimentarmi col vostro bel dialetto: se mi sbaglio, mi corigerete!

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