GOCCE DI CIVILTA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Giugno, 2017 @ 6:52 amDetto altrimenti: nonostante tutto …. (post 2754)
La guerra, le dittature … la distruzione di tutto e di tutti, eppure … eppure ci siamo ripresi. Eppure il pensiero e l’azione di pochi sono diventati di molti … e alla fine il miracolo della pace. Quante volte è successo? Gli imperi dell’antichità , del Medio Evo, dell’Età Moderna e post moderna: fuochi enormi, distruttivi, ma di paglia rispetto ai tempi della storia. Fuochi distruttivi o di paglia – fate voi – ma che avrebbero potuto diventare incendi globali. Ma ecco intervenire le gocce: le gocce di civiltà , l’apporto di un singolo, il pensiero di uno, di pochi, poi di molti. Infatti ognuno di noi può e deve sentirsi, anzi “essere†una goccia che corre verso il mare insieme a tante altre gocce recando, ognuna, un poco di civiltà e il mare – si sa – è composto da tante, tantissime gocce.
Le guerre. Oggi, non solo o non tanto quelle “convenzionali†tipo io dichiaro guerra a te, tu a me, lui a quell’altro. No. Oggi sono diverse: si chiamano disuguaglianze insopportabili; predazione della natura; violenze psicologiche; sopraffazione di genere; strumentalizzazione di popoli; avvelenamenti da ignoranza; uccisioni da malnutrizione, fame, malattie; terrorismo cui prodest. Ah … dimenticavo … ci sono poi anche le stragi con le “bombe ammesseâ€, quelle non vietate dalle convenzioni internazionali, quelle che se invece si usano le bombe chimiche allora sì che ci indigniamo, ecchevvipare?!
Le armi, le guerre. L’UE ci ha regalato 70 anni di pace (in Europa sì, ma nel mondo …?): comunque non è poco. Ma ora, fra la Brexit e le trumpate … ora ci risiamo: fabbrichiamo quantità sempre maggiori di armi, le vendiamo a chi … a chi poi le usa per uccidere i vivi e creare i morti. I morti? Sono vittime di serie “A†e di serie “Bâ€. Ognuno ha i suoi, e sono di serie “Aâ€. Gli altri? Numeri. Un esempio? Eccolo. Bomba in Afghanistan, 70 morti. Niente paura: nessun italiano, nessun europeo coinvolto. Ah, per fortuna, ora siamo tranquilli. Eppure ciascuna Persona è un quid di unicum, di irripetibile, e in quanto tale vale molto di più del migliore quadro del miglior impressionista francese, molto di più della Gioconda che sta al Louvre e che invece dovrebbe stare qui da noi ma si sa come vanno queste cose. Eravamo ragazzini. Improvvisamente entrammo in possesso di un fucile ad aria compressa. S’andava a caccia. Uccidemmo un passerotto. Uno di noi disse: “Avete distrutto qualcosa che non sarete mai in grado di riprodurreâ€. Eravamo ragazzini, oltre 60 anni fa. Quella frase mi è rimasta impressa nella mente.
Dice … ma tu sei un antimilitarista, un obiettore di coscienza? No, raga, scialla: a parte che ai miei tempi, nonostante il tentativo di Don Lorenzo Milani, non esisteva l’istituto dell’obiezione di coscienza, e poi ero figlio di un militare: quindi sottotenente di complemento degli alpini in Alto Adige. Ma una cosa è scalare montagne, fare soccorso alpino, presidiare i tralicci dell’alta tensione, partecipare alle operazioni di protezione civile o di ordine pubblico o difendersi da una aggressione armata; tutt’altra faccenda è aggredire uno stato, una nazione, un popolo, come accadde quando i nostri padri andarono a (cercare per fortuna inutilmente di) spezzare le reni alla Grecia, tanto per fare un esempio.
Mi ero illuso che un accordo fra gli USA e gli USE (United States of Europe) avrebbe potuto indurre il resto del mondo al rispetto delle regole di civiltà . Ma ora in UE c’è stata la Brexit e in USA Trump: peggio di così solo se in Francia avessero vinto le penne all’arrabbiata anzichè i maccheroni al basilico.
E noi? Noi … niente paura raga, noi stiamo affinando lo strumento principe della democrazia, la legge elettorale! Dice, ma tu vorresti il proporzionale o il maggioritario? Io? Chi sono mai io per riuscire a capire queste cose? Lasciamole ai nostri parlamentari illuminati, quelli che nel frattempo di leggi elettorali se ne sono date ben due, una proporzionale ed una maggioritaria, una per ciascuna delle due camere che quando qualcuno ha provato ad eliminare il bicameralismo perfetto lo abbiamo segato … ecchè, con la crisi del lavoro che abbiamo avrebbe voluto eliminare tanti bei posti di lavoro? E poi, pensiamo a lavorare, altro che fare politica: ricordate quelle frasi sui muri delle fabbriche? “Qui si lavora, non si fa politicaâ€. Ecco, quando c’era Lui sì che i treni arrivavano in orario e le leggi elettorali (e raziali!) funzionavano …
Concludo: l’umanità … quando smetterà di farsi del male? Nel frattempo, amici, dai … avanti con le nostre gocce di civiltà … avanti, non ci demoralizziamo!
P.S.: Una goccia? Forse questo mio post. Un’altra, sicuramente, la pedalata che la giovane Lucia Bruni farà da Roma a Bruxelles dal 19 giungo al 6 luglio per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma che diedero il via all’integrazione europea. Leggetela su  ilmiocuoreperleuropa.eu. Chi la volesse accompagnare (a pedali!) per una tratta, partenza alle 08,30 del 24 giugno da Piazza Duomo, Trento. Destinazione Brennero. https://youtu.be/z1_7S_te0_A
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P. S.: … e dopo avere pubblicato questo post, ho fatto una pedalatina Trento-Borgo Sacco (e ritorno, 51 km sani sani) per avvisare che il 23 giugno, primo pomeriggio, Lucia ed io saremo di sosta e passaggio nella piazzetta Filzi e … mancaffarlapposta, visto che qui sopra si parlava di guerra e pace, che ti trovo? La marcia per la Pace! A … questa pedalata (di solito si dice “a questo punto” … ma noi ciclisti FIAB scriviamo a pedali!) due chiacchere con le standiste si sono imposte, non vi pare, data la coincidenza UE = Pace! Forse ci saranno anche loro a salutare il passaggio di Lucia.
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DON LORENZO MILANI E L’EUROPA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Giugno, 2017 @ 6:29 amDetto altrimenti: concomitanze  (post 2753)
Ieri, ad ascoltare l’evento organizzato da Alfonso Masi sulla vita di Don Lorenzo Milani nei cinquant’anni dalla morte. Cinquanta anni fa io ne avevo 23. In quegli anni nessuno mai mi aveva parlato di Don Milani: né i genitori, né i professori … niente anche sulla stampa, almeno a Genova, dove risiedevo. Ecco, questa la mia prima considerazione, un po’ triste se vogliamo. Ho iniziato a conoscere e studiare la vita e l’opera di Don Milani qui a Trento, grazie ad un amico, filosofo e storico: Marcello Farina e grazie ad un libro: “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani†di Neera Fallaci (libro la cui lettura mi permetto di consigliare caldamente).
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Ieri Alfonso Masi, Federica Marzili e Bruno Vanzo hanno rappresentato al Circolo Culturale A. Rosmini la recita “Don Milani, il disobbediente obbedientissimoâ€. Fra i tanti aspetti e motivi, ne voglio evidenziare uno: quello della volontà di Don Milani di fare apprendere ai suoi allievi (anche) le lingue estere, a superamento delle gabbie e delle camicie di forza degli stati nazionali. 50 anni Fa, la sua morte, 60 anni fa i Trattati di Roma che diedero l’avvio all’Unificazione europea. Quindi Don Milani ha potuto “vivere†i primi 10 anni dell’integrazione europea.
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Il 19 giugno prossimo la ciclista Fiab Lucia Bruni partirà in bicicletta da Roma per raggiungere Bruxelles il 6 luglio e commemorare in tal modo la ricorrenza europea. Tappa a Trento, da dove alle 08,30 del 24 giugno (Piazza Duomo) partirà per il Brennero. Possiamo seguirla su ilmiocuoreperleuropa.eu
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Concomitanze … dicevo.
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VARIE ED EVENTUALI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2017 @ 11:17 amDetto altrimenti: commenti in breve  (post 2752)
Alitalia … all’Italia tocca anche questo, che la nostra compagnia di bandiera debba essere venduta perché perde troppo. Mi chiedo: il nostro è il Paese con le maggiori opere d’arte, di storia e architettoniche al mondo. Teoricamente avrebbe potuto indirizzare verso di se’ flussi enormi di turisti, da trasportare con le proprie Ali. O no?
Terrorismo. Loro i terroristi vogliono una cassa di risonanza. Ed allora proviamo a non dare notizia alcuna dei loro crimini. Sarebbe sbagliato? O non ci abbiamo nemmeno pensato?
Legge elettorale. Da un lato il proporzionale puro, dall’altro una coperta che ogni partito cerca di tirare dalla propria parte. Quo usque tandem, sistema dei partiti, abutere patientia nostra?
Allarmi, all’armi! Gli USA uscirono dalla crisi del ’29 grazie al rilancio dell’industria pesante degli armamenti. Che sta facendo oggi di diverso  Mr. Trump?
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IL TEMP, LE DONE E I SIORI I FA QUEL CHE I VOL LORI …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2017 @ 2:47 pmDetto altrimenti: il tempo, le donne e i signori fanno quello che vogliono loro … (post 2751)
(in rosso le salite)
Antico proverbio trentino. Ieri, temporalone su Trento, pioggia, lampi, tuoni e vento … poi … il tempo ha fatto quello che ha voluto: un arcobaleno e allora via, al telefono: “Claudio, ‘sa fente doman? Stente, nente o ‘sa fente?” (Cosa facciamo domani? Stiamo a casa, andiamo o cosa facciamo?)  “Nente … nente!” andiamo, andiamo! In bicicletta, naturalmente! Abbiamo ancora pochi km nelle gambe (io 1200, lui molti di meno) e allora via, su percorsi in salita ma con le E-bike, quelle che ti aiutano a superare dislivelli. Il giro previsto è di 47 km, ma noi oggi eravamo in libera uscita anche per pranzo e quindi una deviazione qua ed una là , i km sono diventati 75.
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Giro previsto: Trento – Vigolo Vattaro – Lago di Caldonazzo – Levico – Pergine – Lago di Canzolino con ninfee – Madrano (sosta pranzo) – Strada dei forti – Trento.
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Deviazione principale: Roncogno, sulla strada che sale al Passo del Cimirlo dal lato Valsugana, a far visita a Gabriella e Renzo e alle loro ciliegie! In quel punto la strada è poco più di un viottolo acciottolato che ricorda quella che stava percorrendo Don Abbondio quando poi fu fermato dai bravi di Don Rodrigo. Ripidissima, saranno un paio di km ma da lasciarci l’anima. Vorremmo scalarla, ma poi … arrivati al Cimirlo, in una volata in discesa saremmo arrivati a casa troppo presto! Quindi siamo tornati a Pergine e abbiamo ripreso il tragitto “normaleâ€. Altra sosta a Cognola, a far visita al fratello di Claudio. Poi a casa.
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Per domenica 11 p.v. è prevista pedalata FIAB nella Valle dell’Inn, in Austria.
Good bike everybody e … iscrivetevi a FIAB Trento (v. internet)!
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CAMBIAMENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2017 @ 6:28 amDetto altrimenti: il cambiamento fa bene      (post 2750)
In una stanza, si cambia l’aria. Si sta meglio.
Mio babbo Maresciallo Maggiore dei CC. mi spiegava che ogni tot anni i capi delle loro stazioni venivano cambiati, fatti ruotare, per evitare che si instaurassero abitudini le quali impedissero una visione reale delle situazioni.
In banca, lo stesso valeva per i direttori delle filiali, anche perché passando da una all’altra potevano progredire nella carriera.
In un circolo velico, il cambio del presidente fa sì che – fra l’altro – il vecchio magazzino cala vele sia visto come tale e quindi rimodernato.
In un appartamento, se non cambi il tuo modo di guardare e vedere, non ti accorgerai mai di un quadro storto, Â di un tappeto sfilacciato, di un intonaco da riverniciare.
Nel lavoro, se cambi ruolo ti arricchisci di esperienze ed hai la visione d’insieme del processo lavorativo.
Le bevande, liquidi da bere. Le vivande, sostanze da mangiare. Le educande, ragazze da educare. Le locande, luoghi da prendere in locazione. Le pudenda, parti da nascondere. Le mutande, cose da cambiare.
In politica: all’estero cambiano le persone e i partiti restano. Da noi il contrario, non ci cambiamo mai le mutande politiche.
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AUTONOMIA O AUTOMIA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Giugno, 2017 @ 12:22 pmDetto altrimenti: ma esiste il termine “automia�  No? Be’ allora lo creo io … (Post 2749)
Trentino, terra di Autonomia. Autonomia, darsi le leggi e governarsi da se stessi. Ciò presuppone la partecipazione di tutti alla vita politica. Se invece a questa vita partecipano solo alcuni, ovvero i soliti noti, solo costoro sono “autonomiâ€. Gli altri, i non pensanti e i seguaci a prescindere,  sono soltanto “automiâ€, termine dal quale si può creare il neologismo “automia†(ed ecco spiegato il titolo del post).
Quindi, per non essere automi bensì per essere autonomi, occorre partecipare alla vita politica, ovviamente nei due sensi: eleggere ed essere eletti. Ma … se molti non vanno a votare? “Meglio!â€Â – sostengono le oligarchie del potere (politico) – tanto noi siamo indifferenti all’esito delle urne”. Quanto ad essere eletti? “Intanto blocchiamo la pretesa della parità di genere, visto che sem tuti omeni … Poi, ragazzi, retorica, tanta retorica, che premia sempre, anche perchè la gente è distratta … “. Infatti “quelle le oligarchie†(per dirla con una simpatica ed efficace espressione dialettale partenopea) hanno bisogno di sempre nuove, squillanti campanelle retoriche con le quali addobbare la propria vita e annebbiare quella altrui. Loro parlano e non ascoltano; parlano e non capiscono; parlano e non conoscono; parlano e non sanno dire.
Loro hanno creato il partito macchina, un ingranaggio fine a se stesso, nel quale il singolo appartenente alla base ha solo un compito, quello di ripetere il gesto assegnatogli dal (loro) sistema. La macchina, quella di metallo, usa unicamente forze (mentali) di basso livello: libera sì molta energia ma non stimola, non sprona a capire, a portarsi avanti, a partecipare, a fare meglio, ad essere autonomi, bensì fa diventare automi. La macchina, quella meccanica e quella del (loro) partito, lavora solo per il (loro) presente: “Nessuno maturi, nessuno si azzardi a sottrarre forza alla produzione del (nostro) presente, sostengono loro, sarebbe sabotaggio. Lavorate molto per il (nostro) presente, stancatevi, sostengono loro, che questa è la (nostra) migliore polizia politica, quella che vi impedisce di pensare con la (vostra) testaâ€.
Loro, inoltre, possono far conto anche su di un altro punto di vantaggio: e cioè che la maggior parte della persone è più pigra di quanto non tema le fatiche di una opposizione onesta e autentica (machimmoffafà ?) . Molto meglio seguire il così fan tutti, lo stare nel gruppo (o gregge?), vivere – sia pure inconsapevolmente – immersi in una nebbia di opinioni impersonali, semipersonali, di stime arbitrarie … ciascuno nella testa del vicino etc. etc. a catena, diventando seguaci fantasmi di quell’ipse dixit.
E invece, mi permetto di sostenere io, la prima Autonomia è la capacità e la libertà di ripartire, di maturare ed esprimere un pensiero autonomo, svincolato dall’ ipse dixit di sempre e da sempre e dalla politica di chi vola (troppo) alto. E, si noti, questa autonomia non può limitarsi alla “reazione†di fronte alle provocazioni esterne: essa deve invece essere propositiva di un vero cambiamento, in piena autonomia, libertà e con coraggio (serve anche quello).
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ACCADEMIA DELLE MUSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Giugno, 2017 @ 6:17 amDetto altrimenti: seratona di chiusura della stagione 2016-2017Â Â Â Â Â Â (post 2748)
Scorrendo il blog vedrete potrete vedere chi siamo. Ieri sera, Musica e storia cittadina. Partecipazione folta degli aderenti – oltre 45! – nonostante la pioggia!
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Musica. Ogni anno “salgono†da Riva del Garda i migliori alunni del locale Conservatorio Musicale Bonporti. Ieri sera, organizzati ed accompagnati dal M° Corrado Ruzza, direttore del Conservatorio, tre allievi: Maya Parisi, violino; Sebastian Canas, clarinetto; Virginia Benini, pianoforte. Hanno magistralmente eseguito brani di Dmitri Shostakocich (cinque pezzi per violino, clarinetto e pianoforte); Darius Milhaud (Suite per violino, clarinetto e pianoforte, Op. 157b). Quindi, Virginia Benini al pianoforte, L’Elegia op. 3 n. 1 di Sergei Rachmaninov.
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E’ seguita una graditissima sorpresa: accompagnata al pianoforte da Corrado Ruzza, la affermata soprano russa Evgeniya Suranova, cantante in uno dei più centrali Teatri di Mosca, ha eseguito: dalla Carmen di Georges Bizet, l’Aria di Michaela “Je dis que rien ne m’épouvanteâ€; di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, dalle Romanze, op. 47, “Come un filo d’erba nel campo†e “Solo tuâ€. Applausi a scena aperta! Evgeniya, spassiba, sei stata bolscioi: Eugenia, grazie, sei stata grande!
Come sapete, io sono solo un musicofilo, amante della Musica, e non un musicologo – suo conoscitore – quindi da me non ci si può attendere una critica musicate delle esecuzioni, tuttavia ben volentieri riferisco dell’assoluto silenzio rapito con il quale sono state accolte le esecuzioni e i cinque minuti di applausi finali! Grazie per la ricchezza di cui avete riempito la nostra serata finale!
Intermezzo enogastronomico, indi la seconda parte della serata
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Marisa De Carli Postal, “Scorci di Trentoâ€. Con la sua solita passione di ricercatrice della vita della città , ci ha illustrato “vita, morte e miracoli†di un importante complesso edilizio cittadino. Esposizione molto seguita e soprattutto “partecipata” da chi in quegli edifici ci ha vissuto, lavorato e anche – udite udite - trovato moglie! L’esposizione storica ha riguardato il Polo Scolastico V. Barbacovi, ex Scuole Medie Bronzetti, ad iniziare dal 1880 quando era ospedale militare dell’Impero Austroungarico, e via via sede del comando militare tedesco nella seconda guerra mondiale, scuole diverse, palestra ed oggi in parte anche nido d’infanzia e posteggio dell’ospedale S. Camillo.
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E’ seguito l’angolo delle anteprime
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Giovedì 8 giungo, or 17,00, Associazione Culturale Antonio Rosmini in Via Dordi; l’Accademico Alfonso Masi con le voci di Federica Marzili, Bruno Vanzo e sua stessa presenta “Don Milani, il disobbediente obbedientissimoâ€, nei 50 anni dalla morte, avvenuta il 26 giugno 1967. Nel maggio 1967 fu pubblicata la “Lettera a una professoressaâ€. Inoltre, nel dicembre dello stesso anno, vi fu la sentenza definitiva del processo che vedeva indagato il priore di Barbiana per incitamento alla diserzione e alla disobbedienza militare. Il recital intende ricordare i tre avvenimenti e contribuisce a riportare alla luce una figura forse in parte dimenticata, ma le cui battaglie hanno portato frutti ancora goduti nella nostra società .
- Sabato 10 giugno ad ore 21,00 nella Sala Sosat di Via Malpaga: Concerto Katharsis 2017, Recital d’autore: Martin Munch, pianista e compositore.
- Domenica 11 giugno, molti Accademici anche pedalatori FIAB, in pedalata sociale nella valle dell’Inn, da Hall in Tirolo fino Wattens, Schwaz, Kramsach, Rattenberg (gita riservata ai soli iscritti Fiab e … chi non è ancora “fiabbinoâ€, cosa aspetta ad aderire?).
- Domenica 11 giugno, dalle ore 14,00 alle 22,00 in Piazza Duomo, MSS-Musica, Sport e Solidarietà , “AnDante di Piazza in Piazza”, festa no-alcol,  (waterball, simulatore di vela, truccabimbi, tunnel del basebakk, etc.).
- Mercoledì 14 giugno, ore 20,30, Cortile della Rocca in Riva del Garda, solisti in concerto (locale Conservatorio Musicale Bonporti).
- Giovedì 15 giugno, ore 17,00, Associazione Culturale Antonio Rosmini in Via Dordi, conferenza di Umberto Sancarlo “Le grandi religioni d’Orienteâ€.
- Sabato 24 giugno, ore 08,30, Piazza Duomo, Riccardo biciaccompagna nella sua tappa trentina-sudtirolese la Fiabbina Bolognese Lucia Bruni, nel suo viagginbici da Roma a Bruxelles per celebrare il 60 anni dell’UE: venite numerosi!ilmiocuoreperleuropa.eu (nella foto con la divisa ciclistica della squadra della Commissione UE)
- Domenica 25 giugno 2017 ore 20,30, Teatro Valle dei Laghi, Vezzano: “A 30 anni non smetto†– Venti anni di musica e storie vissuti insulsamente.
- Lunedì 26 giugno ore 20,30, Cortile della Rocca in Riva del Garda, concerto del locale Conservatorio Musicale Bonporti.
- Lunedì 24 luglio, dalle ore 16,30, Festa di mezz’Estate nel giardino della Presidente Cristina
- … settembre, gita sociale dell’Accademia in Austria (organizzata da Monika Giacomozzi e dal sottoscritto)
Ancora un GRAZIE alla nostra ospite Presidente Cristina, e a tutti buona estate, buone vacanze, arrivederci ai vari appuntamenti e soprattutto all’inizio di ottobre per la programmazione della stagione 2017-2018!
Scrive Maria Teresa:
La serata di ieri è stata davvero un’eccellenza. L’Accademia che Cristina ha generosamente fondato e che coltiva da ormai nove anni è cresciuta via via in numero di partecipanti, varietà di interventi e altezza nel livello dei medesimi. Ieri sera, voglio ripeterlo, abbiamo avuto eccellenze. Il maestro Ruzza, che ci onora della sua presenza, cultura e grande cordialità , mi ravviva sempre il ricordo dell’indimenticabile amico Ruggero Polito, a lui legato da reciproca stima e grande amicizia. Questo fa sì che ascoltare le sue esecuzioni e quelle degli ottimi allievi che porta alla nostra Accademia sia per me fonte di emozione intensa. Il tutto ieri sera è stato ulteriormente arricchito dalla presenza del soprano russo, la cui voce ha incantato tutti. Grazie anche, e non di meno, a Marisa che sempre con passione ci racconta aspetti di Trento interessanti e coinvolgenti!
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NOTE DI COSTUME
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2017 @ 2:16 pm
Detto altrimenti: fino ad oggi non ci avevo fatto caso, ma in questi giorni … (post 2747)
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… in questi giorni ero a pedalare nel Ravennate: strade poderali, pinete, tutto molto very good! Ogni giorno poi trovavo anche il tempo di fare un tuffo in mare, così, per rinfrescarmi un poco, per sentire il sapore di sale che ho sulle labbra … Ed allora, in questo mega ponte di inizio giugno, eccomi sulle spiagge dei Cervia e Milano Marittima affollate come a ferragosto. A notare note di costume.
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1 – Prima nota di costume. Tu hai diritto di sostare sotto la verticale del tuo ombrellone o invece puoi seguirne l’ombra che come è noto si sposta da ponente verso levante? Nel primo caso dopo un po’ resti esposto al sole. Nel secondo caso esiste un’alternativa: se i tuoi vicini confinanti a ovest ti concedono di usufruire della “loro†ombra che si è spostata sotto la verticale del tuo ombrellone, sei a posto, ovvero tu resti materialmente sotto quella “tua†stessa verticale. Ma se i suddetti vicini “seguono†la loro ombra ed occupano la “tua†verticale, allora tu devi fare lo stesso rispetto ai vicini confinanti ad est ed invadere materialmente il loro spazio verticale per seguire, a tua volta, la “tua†ombra nel suo cammino, e così via di seguito da ombrellone a ombrellone. Ecco, io credo che la questione dovrebbe essere regolamentata con un apposito avviso: “Si affittano ombrelloni con/senza diritto di sequela della rispettiva ombraâ€.
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2 – Seconda nota di costume. I giovani papà (trentenni) o i maturi ragazzi (trentenni), tutti “in divisaâ€, nella stessa divisa. Mi spiego: innanzi tutto la barba, quella da sciupafemmine, rasata all’altezza di un paio di millimetri: scurisce il volto, conferisce un non so che di interessante, di misterioso, l’aria di uno che non deve chiedere mai (“tanto – commenta sarcastico e ironico un mio amico – i ghe dise sempre de no!†Ma questa è un’altra storia) … o no? O no, dico io perché sono tutti barbudos! Dice … è la moda … vabbè, ma come pretendi di essere notato (dalle ragazze, n.d.r.) se sei uguale a tutti gli altri? Ecco la mia proposta: rasati bene … vedrai che ti noteranno! Innanzi tutto la barba, dicevo … ma poi, cos’altro? Cos’altro? I tatuaggi, cribbio! Di tutti i soggetti, forme e dimensioni, in ogni parte visibile del corpo (in quelle invisibili non saprei dire). Anche in questo caso vale il suggerimento di prima: non tatuarti e sarai notato!
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3 – Terza nota di costume. Il costume delle ragazze. Dante in occasione dell’incontro con Farinata degli Uberti, fa dire a Virgilio: “ Volgiti, che fai … dalla cintola in su tutto il vedraiâ€. Ecco cosa mi hanno richiamato alla mente quei costumi-non-costumi indossati dalle giovani e non più tali d’oggi: quei costumi che “dalla cintola in giù tutto il vedraiâ€! Ma vedrai cosa? Il loro lato “Bâ€, s’intende! Evvabbè , dice … omnia munda mundis, tutto è puro per i puri d’animo. Concordo. Tuttavia da figlio di un toscanaccio Doc qual era il mi’ babbo, una cosa lasciatemela dire: vuoi che si veda tutto il tuo lato “Bâ€? fai pure, ma per lo meno non essere ipocrita, non indossare quei costumi che riproducono all’altezza della schiena quella copertura che fino a qualche anno fa era un po’ più bassa! Inoltre eviterai di avere una schiena abbronzata a zone, ovvero tutta bella scurita fatta salva quella parte che è ricoperta alla vista ed ai raggi solari da quei centimetri di stoffa prima deputati a nascondere parte del tuo lato “Bâ€.
Fine.
(Cosa? Volevate una foto di una schiena diversa, femminile, quella con il bikini parte retrotreno inferiore modello “alto”? Eh no, raga, cercatevela voi … mica posso fare tutto io, cribbio!)
P.S.: le mode … scrive Friedrich Nietzsche ” … gli schiavi tormentati dalle tre “M”: il Momento, le Mutevoli opinioni, le Mode.
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CERVIA LA NUIT E NON SOLO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Giugno, 2017 @ 6:55 am
Detto altrimenti: si scrive Cervia e “Zirvia” ma si legge “Ziria”    (post 2746)
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In queste zone una puntata l’anno la facciamo sempre: incontro con la cugina del cuore (mia moglie), acquisti ai mercatini (idem), cene di pesce (noi due), tanta bicicletta (io). Partenza da Cervia o Milano Marittima, i percorsi sono obbligati: verso nord alle foci del Bevano, a/r 20-25 km; Basilica di S. Apollinare in Classe, a/r 45 km; Ravenna, Lido di Dante e ritorno, 60 km. A ciclisti allenati possono sembrare percorsi brevi, ma .. raga … sono tutti su sterrato ed erba ed allora valgono di più! E poi ci sono le soste, volete mettere le soste? Start and go è più faticoso! Ma allora perché ti fermi? Chi te lo fa fare? Per scattare fotografie, cribbio! Una natura così bella te la vuoi portare un poco a casa!
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Ma se prendi l’auto e ti spingi un po’ fuori, ad esempio a nord, a S. Alberto, poi a pedali traghetti e arrivi a Comacchio ed oltre. Oppure da Cesena sali sui colli con pendenza mica male (15%!) fino a Bertinoro, Polenta (quella di Francesca da Rimini, lei Francesca era una Da Polenta), per scendere a Forlimpopoli. Oppure lasci l’auto a Forlì e Sali a Predappio, Premilcuore fino ai parchi naturali del Casentino a Stia, la capitale delle famose  lane casentinesi!
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Milano Marittima la nuit, movida artificiale. Cervia la nuit, movida naturale. Cervia (si legge Zirvia!) … ci siamo venuti di giorno e di notte. Di giorno per visitare le saline e il Museo del sale, per ammirare le barche a vela dei pescatori, per passeggiare nel suo vecchio “Quadrilateroâ€. La sera (notte per noi, vecioti che nottambuli non siamo più) per vedere e vivere la “movida naturaleâ€, la gente che vive le strade e le piazze, che mangia per strada, che acquista nei mercatini per strada, che cerca disperatamente un parcheggio e che lo trova lontano, sempre più lontano.
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Ecco, ho voluto fermare questa realtà con due foto “a casoâ€, non studiate, non ritoccate, fatte d’istinto, niente di che, niente di speciale … così come l’occhio le ha viste. Quella sopra, la fila dei ristorantini all’aperto lungo il porto canale. Questa qui a fianco un negozio di gastronomia, in uno degli accessi al Quadrilatero, un negozio alla Van Gogh: “Scusi, posso scattare una foto†“Prego si accomodi, ma io non sono fotogenico†“Fa lo stesso, tenga … il biglietto del mio blog così si rivede†. Grazie prego ma le pare.
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Dopodomani si rientra a Trento: in programma l’11 giugno a pedali nella Valle dell’Inn, in Austria, con la nostra FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Da Innsbruck a Kufstein, il confine con la Germania: dalle “piramidi†(di sale) alle Alpi, si potrebbe dire così …
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Good Bike everybody e … joint us, iscrivetevi alla FIAB, anzi a Fiab Trento!
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P.S.: un genovese come me … poteva fare a meno di fotografare un “gozzo” ligure? No di certo!
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LE TRE METAMORFOSI DELLO SPIRITO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2017 @ 5:29 pmDetto altrimenti: fra una pedalata e l’altra …. (post 2745)
Ebbene si, lo ammetto: fra una pedalata e l’altra leggo. Cosa? Un libro impegnativo, poche pagine alla volta, un libro di un tale Friedrich Nietzsche, “Così parlò Zarathustra†ovvero Also sprache Zarathustraâ€. Forse la maggior parte di noi ha più familiarità con il “Così parlò Bellavistaâ€, divertente ed intelligente film di Luciano De Crescenzo … ma veniamo a Zarathustra … uei, raga, non a tutto il libro! Ci mancherebbe! Solo ad alcune paginette: oggi quelle delle tre metamorfosi dello spirito che diventa cammello, leone, fanciullo.
Prima metamorfosi: lo spirito diventa cammello. Kamal in arabo significa “portatore†e infatti lo spirito paziente piega le ginocchia come un cammello e si fa caricare di umiliazione per punire la propria alterigia; della rinuncia alla sua vittoria benchè appena raggiunta; della conoscenza superficiale e non di quella della verità ; del rifiuto dell’aiuto altrui; dell’amore verso chi lo disprezza .
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Così stracarico lo spirito corre, corre e si trova solo, solo nel deserto. E qui avviene la seconda metamorfosi: il cammello diventa leone e smette di dire “io devo†e dice “io voglioâ€. Il leone vuole crearsi valori nuovi ma non ne è ancora capace. Tuttavia è capace di darsi la libertà per cercare di ripartire e diventare “creatore†di nuovi valori.
Ed ecco la terza metamorfosi: il leone diventa un fanciullo il quale, con la sua spontaneità ed innocenza, dà vita ad un nuovo gioco, un nuovo inizio: crea un nuovo mondo.
Fine della citazione
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A me viene in mente quella favoletta nella quale tutti – per compiacere al proprio re – ne elogiavano le vesti anche se il re era nudo. Tutti tranne un fanciullo che invece gridò: “Ma il re è nudo!â€
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