GLI ECCESSI DEL “FAI DA TE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2017 @ 4:36 pm

Detto altrimenti: il rovescio di una medaglia                  (post 2764)

Dal 2006-2007 (nascita di Facebook?) ad oggi (e anche al domani?) il cittadino sperimenta per la prima volta nella storia l’illusione di potere accedere a tutto lo scibile umano … semplicemente cliccando sui tasti del suo computer. Perché scrivo (e penso) “illusione”? Perché da internet, ben che vada, si può conoscere solo una parte del tutto mentre si crede di avere appreso il tutto: il risultato è che si perde di vista la complessità del reale. In altre parole, l’intermediazione internet ci induce ad un eccessivo e fuorviante “fai da te” in molti campi. Vediamone alcuni:

  • IMG-20170625-WA0003Nella politica. A che servono i partiti? So ben io come si fa a fare politica direttamente … Cosa? Viene fuori una seconda Torre di Babele? Evvabbè …
  •  Nell’insegnamento. I professori non capiscono mio figlio. So ben io come si fa ad istruire, ad insegnare … (o no?)
  • Nella medicina. I vaccini? Io dico no. Io so tutto sui vaccini, da sempre. Che bisogno avrò mai io delle direttive del Ministero? Io so tutto …. (o no …?)
  • Nell’alimentazione. Le diete del dietologo? No, so ben io quello che ci vuole, anche nell’alimentazione sportiva … Io sì che so come si fa ad alimentarsi nel modo migliore … o no?).

 

 

E allora, buttiamo a mare tutti gli intermediatori! … O no?

 

 

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DA ROMA A BRUXELLES (IN BICI) PER GLI STATI UNITI D’EUROPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2017 @ 4:32 am

Ho mantenuto a lungo  in prima pagina questo post per aggiornare e  valorizzare il biciviaggio di Lucia Bruni da Roma a Bruxelles, intrapreso  per festeggiare i 60 dei Trattati di Roma, quelli che diedero l’avvio al processo dell’integrazione europea. Nel frattempo pubblico altri post che trovate subito sotto questo, scorrendo con il mouse puntatore.

Detto altrimenti: accompagnando Lucia Bruni, pedalatrice “Fiabbina” …     (post 2763)

http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2017/07/05/ue-bolognese-fa-roma-bruxelles-in-bici_d867e6fd-19f5-49c7-abc2-a075078d8257.html

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        Lucia, Associata Fiab

Sono stato delegato dal Presidente Fiab Trento, Guglielmo Duman, ad assistere Lucia Bruni nella sua tappa Trentino-Sud Tirolese, mandato che ho accettato ben volentieri anche perché sono un europeista convinto da quasi quarant’anni, quando mi iscrissi al MFE-Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli.

Seguire  Lucia per parte di due tappe: il 23 giugno, Claudio Colbacchini ed io le siamo andati incontro da Trento fin quasi a Borghetto e l’abbiamo accompagnata a Trento (95 km). Il 24 da Trento a Bolzano con Franco Ianeselli (65 km). Altri amici (Walter Rollandini, Helmut ed Anna Lansbergen) da Bolzano fin quasi al Brennero (80 km). Molti altri amici, per tratti minori. Lucia, una forza fisica e soprattutto d’animo non indifferente. Pedala una bici stracarica di bagagli con una leggerezza incredibile. Le sue idee, chiare, forti, determinate in favore dell’integrazione europea dei popoli in genere. La ritrovate in alcuni post precedenti.

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La simpatica accoglienza al Ristorante Caffetteria Moja di Borgo Sacco a Rovereto

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Ieri 23 giugno, Lucia da Verona a Trento, con alcune deviazioni (fra Domegliara e Ceraino) per evitare una salitaccia della ciclabile, alcuni giri in Rovereto, ed ecco che Lucia si è fatta 120 km. Con il caldo che faceva! Base intermedia: l’accogliente Ristorante caffetteria Moja di Borgo Sacco a Rovereto che ringraziamo vivamente: ormai è diventato un PRAF-Posto Ristoro Amici Fiab!

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Ieri, 23 giugno, a Rovereto, tappa presso l’Osservatorio Balcani e Caucaso in Piazza S. Marco, accolti dalla Direttrice scientifica Luisa Chiodi, sua “compagna di scuola” (Università).

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04-11-2015 12.20.25_0084Oggi 24 giugno alle 08,30 si riparte da Piazza Duomo (Trento) per Bolzano-Mules, totale per Lucia 145 km! Noi della Fiab-Federazione Italiana Amici della bicicletta, associazione che a livello centrale ha ha patrocinato Lucia, la affianchiamo suddividendoci la tratta come indicato sopra. Lungo il suo percorso Lucia è intervistata dalla stampa locale, visita e “celebra” i luoghi del “Percorso Europeo”, contribuisce a risvegliare la coscienza europea.

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IMG_0507Lucia nata, studiata e cresciuta a Bologna, è ormai anche un po’ trentina: infatti è stata una dei testimonial dell’ultimo Evento dell’ Associazione Restart Trentino (altra patrocinante), quello sul lavoro, al Palazzo delle Albere l’11 maggio scorso e a novembre sarà ospite (associata di diritto!) dell’ Accademia delle Muse. Infine  l’aspettiamo per accompagnarla nelle nostre splendide piste ciclabili di valle (dell’Altogarda, di Ranzo-Molveno, del Maso Limarò, delle Giudicarie e della Val di Genova, della Valsugana, della Val di Non) e per farla veleggiare sul Garda.

(Patrocinata da Regione Emilia Romagna, Granarolo, Trentoblog, Fiab Centrale, Restart Trentino, Commissione UE, etc.)

 RIPRESA DEL 25 GIUGNO

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Fiabbini bonorivi! (mattinieri)

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Ieri, 24 giugno, seconda giornata “regionale” di Lucia. Appuntamento in Piazza Duomo a Trento alle 08,30 ma noi eravamo già sul posto mezz’ora prima. Alla spicciolata arriva una dozzina di associati FIAB. Leggiamo l’articolo su Il Trentino circa l’arrivo di Lucia a Rovereto. Nel frattempo Lucia è intervistata da Trentoblog. Ore 08,37: dopo ben sette minuti di tolleranza si parte, destinazione Bolzano – Mules (27 km circa prima del Passo del Brennero), una tappa di ben 145 km circa di cui la metà in salita!

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Al biciconfine provinciale!

La tratta fino a Bolzano è “tranquilla”. Il caldo si fa veramente sentire da circa metà percorso, il  vento da nord è debole, l’Ora ci aiuta negli ultimi km. Mai così tanto apprezzate le varie fontanelle lungo il percorso: l’ultima poi, quella al bivio per Appiano … ci è parsa acqua benedetta! Il caldo: il Ministero della Sanità ha avvisato: dalle 11,00 alle 18,00 nessuna attività fisica all’aperto per nessuno, figuriamoci poi per gli anzianotti quale siamo in genere noi,  i suoi accompagnatori! In effetti l’altro ieri uno di noi ha avuto un problema (una crisi presto risolta da stanchezza-caldo) poi risolto con una sosta: tutto è ben ciò che finisce bene.

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2 -IMG_3215Durante il tragitto Lucia ammira, si stupisce, benevolemente  invidia, apprezza … la qualità delle nostre piste ciclabili, i “cartelli di civiltà (Cani al guinzaglio “corto”), i cartelli tipo “siamo precisi alla tedesca” nei tratti nei quali sulla ciclabile sono ammesse anche le automobili autorizzate (Velocità massima 30 kmh escluse le biciclette). Ma soprattutto ha ammirato l’alta qualità del Bicigrill di Faedo (altro PRAF-Posto Ristoro Amici Fiab), una struttura a sei stelle (non scrivo “cinque” per non essere frainteso politicamente!).

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73 e 34: due generazioni a pedali!

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Bolzano, Piazza Walther. Ci aspetta la giornalista del Dolomiten e alcuni amici fiabbini (Walter e Helmut) che sono disponibili ad accompagnare Lucia sino a destinazione e – Helmut, il giorno dopo – anche fino a Innsbruck. Ci riceve anche Fabio Martorano, collega fiabbino bolzanino custode e prodigo della cultura locale, ciclistica e non, benchè con la spalla ingessata a seguito di un incidente. Sono le 14,00. Io saluto e vado a prendere il treno regionale veloce delle 14,31 per Trento – binario 4, €9,90 per me e la bici -  in quanto in serata devo essere a Riva del Garda per impegni familiari.

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La prima a sinistra, la Fiabbina Cristina, Presidente dell’Accademia delle Muse

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Uno di noi (Franco Eccel, l’ultimo a destra nella foto di gruppo qui sopra, merita la citazione!) riparte in bici per Trento: altri 65 km con un caldo terribile e controvento! Gli altri ci avevano lasciato strada facendo. Lucia si appresta a scalare la tratta calda Bolzano-Fortezza. Dopo la pendenza ed il caldo sono assai minori. In bocca al lupo, Lucia, nei giorni successivi mi dirai …

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Edi, Helmut, Lucia, Fabio, Anna, Walter

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A Bolzano, visita alla Fondazione Alexander Langer in Via Bottai, grazie alla disponibilità di uno dei due responsabili, Edi Rabini.

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imagesIo 25 aprile: mentre sto scrivendo qui, a Riva del Garda, temporalone. Anche in Sudtirolo piove. Speriamo non troppo. Oggi Lucia deve salire da Mules al Brennero, scendere a Innsbruck e poi risalire per un paesino (Freienfeld) dove sosterà per la notte. Hoffen Wir, speriamo … Nel frattempo alcune considerazioni: la bici e la Fiab uniscono. E non solo fisicamente, nella pratica di un slow sport, ma soprattutto uniscono pensieri e persone; idee e progetti; conoscenze e sentimenti. E quindi … joint us, unisciti a noi, iscriviti alla Fiab  (come? V. in internet!) e … FORZA LUCIA! FORZA STATI UNITI D’EUROPA!

Oggi, 25 giugno: bollettino delle ore 08,52 da parte dell’amico collega FIAB, l’ olandese Helmut naturalizzato sudtirolese (da me pubblicato ad ore 09,05)

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                   Pesantissima!

Ieri sera arrivati a Freienfeld (località dell’hotel prenotato da Lucia, n.d.r.) ore 21,30. Maltempo da Bressanone, fulmini, raffiche di vento, pioggia forte … Anna (compagna di Helmut, n.d.r.) e io eravamo a casa  mezzanotte. Anna ha preso il treno da ponte Gardena a Freienfeld, Walter Rollandini ha pedalato fino a Brixen. Adesso (mattina del 25, n.d.r.) piove forte, partiamo a Innsbruck mezzogiorno. Adesso non fa senso partire. Temporali e pioggia fortissima fino ore 11,30.  Ieri sera mentre la pedalata Brixen-Freienfeld il cielo era illuminato dai fulmini. Un bel spettacolo, ma le circostanze erano umide fino a Mezzaselva. Gli ultimi 12 chilometri eravamo arrivati al pensione Wieser ore 21, purtroppo abbiamo dovuto andare al albergo del fratello, ancora 5 chilometri nel buio. 140 chilometri fatto ieri … Anna ci ha aspettato … Ok … siamo a casa mia , Lucia in albergo. Partiamo fra un mezzo ora a Freienfeld in macchina, poi riprendiamo la pedalata, Anna porta il bagaglio di Lucia in treno sul passo Brennero (Grazie, Anna! N.d.r.). Secondo meteo Austria Svizzera miglioramento del tempo dopo mezzogiorno. Qua terribile, piove fortissimo da ore e ore, ma in montagna può esser un fenomeno locale. Ieri notte a Bolzano grande problemi con l’ acqua …. sottopassaggi, cantine, viadotti, tutto sotto aqua. Ieri era a Bolzano il giorno in giugno più caldo da 12 anni. 37,2 gradi scrive la stampa… Pedalando, avevo mal di testa da Ponte Gardena, ma da Brixen le temperature sono cadute 15- 20 gradi entro 20 minuti, poi , con vento in faccia, 17 gradi e pioggia mi ho sentito come in Olanda, ho trainato Lucia a Freienfeld senza problemi.

ANZI, NON E’ ANDATA COSI’ PURTROPPO!

imageSalve, Ecco il servizio nel quotidiano “Z”, il Dolomiten Zeitung di domenica. Reise Lucia Bruni 25.6.17 Bozen. Anche una descrizione del tempo wetter 25.6 Bozen. Pedalando, da Chiusa avevo sentito che era in arrivo un fronte di freddo, con temporali violenti. Adesso a Chiusa e avvenuta una frana, anche la ferrovia del Brennero era colpita. Gli ultimi 25 chilometri erano buio, freddo e umido, … Oggi non potevamo arrivare da Vallarga a Trens. La strada Pusteria era un Chaos, con migliaii di turisti. Abbiamo deciso prendere il treno, in vano. Linea Pusteria partialmente bloccata per causa dei fulmini , guasti elettrici, siamo arrivati a Fortezza dopo 90 minuti, per 15 chilometri. Poi abbiamo aspettato il treno per Trens, la linea era a capacità 50 %….3,5 ore per arrivare a Trens. Eravamo già 3 ore in ritardo, la notte e mattina erano terribile, un alluvione. Poi, Lucia ha deciso che ha dovuto partire,  Allora, da 37 a 17 gradi entro 20 minuti, un esperienza alpina  Buon viaggio e grazie a tutti. Helmut & Anna.

Grazie a voi, Anna ed Helmut! A voi che comunque vi ci siete dedicati con tanto impegno: grazie da parte di Lucia e – credo di poter dire –  di tutta Fiab Trento!

Lucia (ore 09,52 di domenica 25 giugno): “Avevi ragione Riccardo a insistere di farmi accompagnare: non ce l’avrei mai fatta senza l’aiuto di Helmut ieri”.

neveFabio (domenica 25 giugno, 19,28): Incredibile stato di avversità improvviso. Amici siete stati preziosi: avete messo anima e cuore per accogliere, scortare  e sostenere Lucia in questa doppia giornata trentina e altoatesina.  Purtroppo in Tv oggi ho visto alle 14,00 che al Brennero e in tutta la Val d’Isarco sono successe grandi calamità: frane che hanno invaso strada e ferrovia, pioggia e grandine battenti che hanno riversato sulle strade quantità industriali di detriti. Temperature a picco. Traffico nel caos più completo.  Come non bastasse, in ultimo, mi è arrivata questa foto dai miei amici in Austria.  (Il Fernpass dove domani dovrebbe passare Lucia). Ma mi rassicurano sia sul meteo che sullo stato delle strade. Tutto dovrebbe sciogliersi in fretta e passare via velocemente. Ma io vi lascio presagire la preoccupazione che ho nel sapere Lucia per strada da sola. Le ho scritto sms e le ho chiesto di aggiornarmi alle 13,00. Ma di lei ancora nessuna nuova. Per favore chiunque avesse notizie pregherei farmi pervenire via sms. Riccardo, quanto agli articoli dei quotidiani locali, ieri era presente solo la stampa di lingua tedesca. Quello che ti ha inviato Helmuth è tutto ciò che possiamo avere. Altrimenti bisogna preparare qualcosa ad hoc e inviarlo alla redazione di Bolzano nella speranza che poi lo pubblichino. Vediamo cosa si può fare. Saluti a tutti. Fabio

Helmut, domenica 25, ore 20,30: Lucia è arrivata in albergo a Nasereith (circa 10-11 km prima del Passo Fernpass che oggi appariva innevato. Domani sole, 22 gradi, temporale ore 20,00,  n.d.r.)

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Insieme al Fiabbino Helmut che ha avuto un peso determinante nel superamento della tempesta.

Fabio, lunedì 26 giugno: Nessuno – tranne Lucia – può avere idea di quanto sia stata utile e cosa abbia rappresentato la scorta di questi due “angeli di sostegno” a fronte della catastrofe causata dal maltempo improvviso in Val d’Isarco. Pensate che ancora oggi si sta lavorando a pieno regime per ristabilire la normalità (Vedi foto, scattate ieri 26.06. a Chiusa da Fabio Di Villa. Nessuno crederebbe che trattasi della SS12. Immaginatevi cosa non c’era al passaggio dei ns bikers 48 h. prima!) http://altoadige.gelocal.it/bolzano/foto-e-video/2017/06/25/fotogalleria/maltempo-due-frane-sulla-statale-del-brennero-1.15535132#1 C’erano  bombe di pioggia ingrate e implacabili, torrenti impazziti per la carica di detriti e acqua. Onore dunque a Lucia per il suo ardore e tempra sopraffina, alla caparbietà di non recedere di un cm. dal sostituire le rotaie ai pedali. Ma bisogna anche dire che la stessa non ce l’avrebbe potuta fare se si fosse trovata sola e al buio in una zona del tutto devastata e irriconoscibile per via delle strade orrende, delle linee e del traffico nel caos più totale. Quindi mi unisco al grazie di cuore inteso da Riccardo ai due biker che si sono comportati da veri Cavalieri nella serata di sabato e per la giornata di domenica. Hanno fatto qualcosa di eccezionale. Anche questa è una dimostrazione di un’ Europa che coopera e che conta. Infatti la responsabilità della quale si sono investiti tutti i protagonisti di questa vicenda è frutto di grande altruismo e amore per il prossimo.

 Io, lunedì 26 giugno: la tappa di oggi, da Nassereith (838 mlm) a Fernpass (1212 mlm) e a Leutkirch im Allgau (D), in totale 125 km. Meteo all’arrivo: 15 gradi, vento 3 kmh da sud ovest, umidità 80%, nessuna precipitazione. Lucia pedala in solitaria.

Lucia, 26 giugno ore 07,39: Ciao a tutti e grazie mille! Sì ieri un po’ di avversità meteo, ma poi andata tutto bene. Purtroppo non sono riuscita ad attivare la rete cellulare in Austria quindi sono senza telefono! Mi riesco a collegare con wifi dove c’è. Oggi faccio il Fernpass e poi passo in Germania, tappa a Leutkirch. Un abbraccio e grazie a tutti del vostro appoggio! A presto.

Lucia, 26 giugno ore 16,45 : Ciao Riccardo, sono in Germania. Ieri in Austria non avevo nessuna connessione telefonica, mi dispiace che vi siate preoccupati. Un abbraccio a tutti e a presto.

downloadIo, 27 giugno: Caro marziano, ti seguo nelle trasmissioni TV di Pif e mi sono detto: perché non gli scrivo anch’io una letterina? Eccola. Caro marziano, quando atterrerai su questa nostra terra, potrai vedere una sorta di piccoli dischi non volanti, una serie di due ruote accoppiate, una davanti all’altra, spinti da noi umani che facciamo girare i pedali: sono le biciclette. In particolare te ne segnalo una, quella spinta da una giovane terrestre. Si chiama Lucia e sta pedalandando da Roma a Bruxelles. Perché fa questo? Per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero vita al processo di integrazione europea. Cosa? Mi chiedi perché vogliamo integrarci? Semplice: perché è finito il tempo nel quale lo Stato nazionale era un valore. Infatti esso oggi è un ostacolo ad un confronto mirato al reciproco miglioramento; una sorta di acropoli dell’autoreferenzialità; un volere mettere la testa sotto la sabbia per non vedere le difficoltà del nostro tempo. Un vero e proprio disvalore. Ma dirò di più: oggi questo disvalore è la paura dell’altro, del diverso sia che egli abbia la pelle nera o sia di carnagione chiara, alto e con gli occhi azzurri. E invece la diversità, quella sì che è un valore! Nel senso … confrontiamoci e quando ci vediamo “diversi”, cogliamo, ognuno, ciò che di meglio c’è nell’Altro. Cosa? Mi segnali che ho usato in modo improprio la lettera maiuscola per scrivere “Altro”? Be’ … complimenti per la tua conoscenza della nostra lingua ma … no, non mi sono sbagliato, l’ho fatto a bella posta: l’Altro, ogni Altro, tutti gli Altri meritano attenzione, rispetto e “una risposta da noi”, come ci insegna Emmanuel Levinas, il filosofo del Volto (dell’Altro!). Che dici? Sarei troppo altruista? Eh no, caro marziano, anche questa volta hai toppato: in realtà io sono egoista, nel senso che innanzi tutto io stesso sono un Altro per milioni di Altri! E poi, come ci insegna un altro filosofo, tale Friedrich Nietzsche, l’amore per l’Altro inizia dall’amore per noi stessi: se non sappiamo fare il nostro stesso bene, come mai potremmo farlo per l’Altro? E viceversa, mi permetto di aggiungere io. Ti saluto, caro marziano,  comprati anche tu una bicicletta e targala USE, EUE, SUE, insomma, purchè siano UNITI questi nostri stati mi va bene in ogni modo …

Lucia, 27 giugno ore 21,20: Ciao Riccardo, sono a Tuttlingen, oggi buona giornata, e domani a Strasburgo! Voi come state? Un abbraccio a te e a Maria Teresa. (oggi 28 giugno, Lucia troverà pioggia e all’arrivo temporali! N.d.r.).

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IMG_20170629_102424139-169x300Lucia, 29 giugno ore 11,00: “Tutto bene”. Scrive sul suo blog: “Sono arrivata in dieci giorni da Roma a Strasburgo. Ho pedalato per regioni italiane, austriache e tedesche. Ho attraversato il clima rovente di metà giugno e i temporali alpini. Ho visto panorami mediterranei, mitteleuropei, montuosi. Ho visto persone di lingue diverse e anche atteggiamenti diversi, aperti o chiusi, curiosi o diffidenti. Quanto sono lontane Roma e Strasburgo? Solo quanto lo sentiamo noi. Questa città è una tappa importantissima del mio viaggio, è la sede del Parlamento europeo, unica istituzione comunitaria direttamente eletta dai cittadini. Ci sono venuta in bici per affermare che l’Europa cammina sulle gambe dei cittadini, che ognuno di noi ha l’onore e l’onere di portarla avanti e realizzare i suoi ideali fondamentali. Proprio questa regione, l’Alsazia, è stata per secoli luogo di contesa tra Francia e Germania, che poi hanno liberamente scelto la strada della pace. Questa strada, come tutte le strade, si costruisce passo dopo passo. La strada per un’Europa migliore, solidale, ambientalista, libera, giusta e democratica, passa per la scelta di ognuno di noi. Ogni giorno rifaccio le borse e mi metto sui pedali, così ogni giorno l’Europa si deve rimettere in viaggio, e noi con lei. Buon viaggio Europa, buon viaggio a tutti”.

Io, 30 giugno: oggi Lucia parte da Kleiblittersdorf e raggiungerà Schengen, il luogo del Trattato sulla libertà di circolazione delle persone. Indi si recherà in Lussemburgo, dove visiterà la Corte di Giustizia Europea e sarà ospite dell’Associazione degli Italiani all’estero. Da ultimo raggiungerà Clausen, luogo di nascita di Robert Schuman.

INTERVISTA di Andrea Bonetti di Trentoblog a Lucia  :  http://www.trentoblog.it/da-roma-a-bruxelles-in-bici-intervista-a-lucia-bruni/

Io, 2 luglio 2017 – Amiche ed amici, ieri Lucia è stata alla Corte di Giustizia Europea. Sul suo sito ilmiocuoreperleuropa.eu al quale potete “logarvi”, ha pubblicato il pezzo che trascrivo qui sotto. Si, lo trascrivo, preferisco fare così anziché semplicemente riportare il link. Lo trascrivo perché è veramente significativo del significato e  dello spirito del suo viaggio. Brava Lucia!

Lucia, 1 luglio. Il racconto di Kafka “davanti alla legge” è alquanto enigmatico e contraddittorio. A chi non lo conosce consiglio di leggerlo se non altro per godere dello stile critico e visionario del grande scrittore praghese. Io ne trattengo comunque due elementi di interesse; il fatto che la Legge, e quella porta specifica, fosse lì per l’uomo di campagna. E il fatto che dalla Legge uscisse una luce sfolgorante.

IMG_20170630_1912296682-300x177In questi tempi a volte difficili ho riflettuto spesso su questo fulgore della legge. Quando le cose non vanno bene emergono pretesi soggetti salvifici, che dovrebbero risolvere le situazioni critiche in virtù di un loro valore personale superiore a quello degli altri. Ma lo Stato di diritto ha un’esperienza di secoli. Conosce il fenomeno dei “soggetti salvifici”. Sa che non si può fare affidamento nel soggettivismo della singola persona o del singolo partito. Per questo ha costruito un sistema che consenta alle istituzioni di funzionare democraticamente pur senza eccezionali qualità e virtù delle persone. È la procedura che garantisce la tenuta democratica, non la figura mitica. Perché la figura mitica può sempre degenerare. Sembra freddo, invece è il fulgore della legge. È imperfetto, è il reame dell’imperfezione e anche delle idiosincrasie. È anche un reame che costantemente deve andare avanti e migliorare. Ma lo ritengo ancora uno dei vertici della civiltà. La legalità, lo Stato di diritto, sono l’unico strumento plausibile per puntare a garantire diritti e uguaglianza a tutti. Dentro questo reame, i diritti possono e devono camminare, aggiornarsi, incrementare.

Per questo ho trovato molto bella e interessante la visita alla Corte di Giustizia europea. Ho chiesto al giudice Perillo in che modo questa istituzione abbia creato e crei più Europa, un’Europa migliore. Mi ha risposto che la Corte ha portato per prima il diritto comunitario nelle mani e alla portata dei cittadini. Ha ritenuto che il diritto costituito dai Trattati riguardasse direttamente i cittadini e non solo i governi degli Stati membri. E ha così aperto la strada alla Carta dei diritti fondamentali che si applicano a tutti i cittadini europei e che si vanno ad aggiungere a quelli di cui godono in virtù dell’appartenenza a uno Stato membro.

IMG_20170630_1928052312-300x169Una delle sue segretarie, una abruzzese giovane e in gamba, ha poi commentato che ama lavorare per lui, perché il giudice Perillo crede in quello che fa, sa di poter cambiare il mondo in meglio e si impegna per farlo. Forse non tutti sono così, ma mi sembra importante testimoniare che dalle porte di questo immenso edificio di Lussemburgo può uscire il fulgore della Legge.

Io, 2 luglio: Bravissima, Lucia, e non solo come ciclista! Il tuo intervento di “filosofia del diritto”, del Diritto ha esaminato – con rara sintesi – la ragione più profonda. Lo Stato di Diritto … io mi permetto di dire anche lo stato del Diritto …, un “stato” nel quale dobbiamo credere, perchè esso vive non in quanto “scritto” ma in quanto ci si creda e soprattutto lo si applichi. Come un libro, che non nasce quando viene scritto bensì quando viene letto. E il tuo credere nel Diritto e quindi applicarlo è un esempio per tutti noi. Buon proseguimento del tuo viaggio!

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Lucia, 2 luglio: Ciao Riccardo, sono a San Vito (Sankt Vith) in Belgio. Ora che mi sono asciugata e riscaldata e sono davanti a un mega panino tutto bene!

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Scrive Lucia sul suo sito: “

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Lucia, qui eri a Mori, 15 km a sud di Trento. Il “bello” (la tempesta sudtirolese) doveva ancora venire!

Ieri sono arrivata a Sankt Vith, nelle Ardenne, in Belgio. Al bed and breakfast ho trovato un pieghevole che ne riassume la storia e illustra com’era questa città prima della distruzione della seconda guerra mondiale. Mi sono resa conto di trovarmi su una faglia storica importantissima per la vicenda europea. Una regione strategica, contesa e passata di mano molte volte durante i decenni delle guerre europee, e poi rasa al suolo dai bombardamenti alleati. Oggi il mio percorso passerà anche lungo la linea Sigfrido, la fortificazione che i tedeschi iniziarono durante la Prima Guerra Mondiale e poi completarono nel corso della Seconda. Anche vicino a casa mia ci sono i resti di una linea del fronte, la linea Gotica. Sono luoghi segnati da violenze e ferite, in alcuni casi ancora sanguinanti. Sono luoghi particolarmente vocati alla riflessione e alla aspirazione alla pace, alla costruzione di una memoria condivisa che sia fondamento di un futuro migliore.Oggi arriverò a Maastricht, nel nono Paese toccato dal mio viaggio, l’Olanda. Vado a Maastricht per ricordare il Trattato che là fu firmato venticinque anni fa, nel 1992, che istituiva l’Unione Europea. Erano anni in cui si discuteva del salto di qualità da dare al progetto di integrazione europea, creare una vera unione politica. In parte questo salto fu effettuato, alcuni elementi di unione più forte presero forma, fu rafforzato il ruolo e l’identità del Parlamento europeo. In parte le divergenze tra vari Paesi continuarono a segnare il compromesso. l’Unione Europea è ancora collocata su una faglia in movimento, tensioni varie continuano a provocare scosse e smottamenti. Su questa faglia storica io pedalo, in memoria del sangue versato nelle tante inutili stragi del nostro continente, in pro-memoria delle promesse fatte e degli impegni presi per dire mai più alla guerra, mai più il calpestare la vita, la dignità, la convivenza. Ma per fare questo non bastano le firme e gli accordi tra i governi, serve la partecipazione e la passione di tutti, una visione comune che orienti i passi dei singoli e delle comunità civili e politiche. Buon viaggio.

 

Tappa odierna, 3 luglio 2017: Sankt Vith – Maastricht: Partenza da Sankt Vith – Chaudefontaine; Nouvelles équipes internationales  – Arrivo a Maastricht; visita al luogo della firma del Trattato del 1992. Tot. 93 km, poco nuvoloso, da 13 a 22 gradi, vento moderato da sud ovest.

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Lucia, 3 luglio, ore 21,40: Un saluto da Maastricht. “Oggi” il clima è stato dalla mia. Cittadina peraltro molto bellina. Un abbraccio a voi”.

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Io, subito dopo: domani Maastricht – Bruxelles, incontro con rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, con rappresentanza di AREPO,  con rappresentanza di AREFHL, con rappresentanti di istituzioni europee. 104 km direzione est-ovest, in mare diremmo rotta 270 gradi. Pioggia nel pomeriggio, temperatura da 12 a 22 gradi, vento da 5 a 15 kmh da sud est, quasi a favore (almeno quello!). Forza Lucia!

N.B.: Lucia non sta facendo questo viaggio di 2200 Km  in 15 giorni, ma in quei 15 giorni, nel senso che non può fermarsi ad esempio per tirare il fiato per un giorno o per aspettare un giorno che la tempesta (del Brennero!) sia passata. E ciò per tre validi motivi: Lucia  ha pre-concordato incontri e appuntamenti con personaggi e istituzioni e non se ne vuole perdere nemmeno uno; ha dovuto pre-pagare gli alberghi fuori dall’Italia e se non si presenta, addio soldi;  ha preso solo tre settimane di ferie. Ragion di più per dire: brava Lucia.

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Lucia, 4 luglio 2017: Saluti dalle Fiandre!Sono arrivata a Leuven oggi. Mi fermo qui stanotte e poi domani a Bruxelles.

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Io, 5 luglio 2017: nel frattempo accadono fatti spiacevoli: Junker critica e quasi litiga con Tajani per l’assenteismo dei parlamentari alla discussione sugli immigrati. L’Austria minaccia di inviare l’esercito con i blindati al Brennero. Francia e Spagna negano alle navi salva-profughi l’accesso ai loro porti. E noi? Noi … quanto meno potremmo continuare a pagare le nostre quote di contribuzione all’UE, “al netto delle spese per l’accoglimento, la sistemazione e  la gestione degli immigrati”.

davIo, 6 luglio 2017: ieri pomeriggio con una nutrita delegazione FIAB siamo stati all’inaugurazione della mostra per i 200 anni della bicicletta, al Muse di Trento. Peccato che non ci sia venuto in mente di avvisare per tempo l’organizzazione che in quello stesso momento Lucia aveva raggiunto Bruxelles. Ho provato, all’ultimo momento, a fare inserire l’evento, ma giustamente Pietro Gottardi, il giornalista sportivo de L’Adige conduttore dell’evento, mi ha fatto notare come esso fosse già affollatissimo di interventi (durati complessivamente quasi due ore!). Comunque non è escluso che Gottardi – come mi auguro – prenda l’iniziativa di dare anche un rilievo anche trentino all’impresa di Lucia, la quale verrà spesso a Trento ospite nostra. Infatti il ruolo dei Fiabbini Trentini e Sudtirolesi durante la tappa regionale di Lucia non è stato da poco (si vedano sopra i resoconti).

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Molti gli ospiti famosi al desk del convegno: fra tutti i fratelli Moser e Gilberto Simoni che peraltro conosco personalmente poiché abbiamo una cosa in comune: andiamo dallo stesso parrucchiere! Grazie agli organizzatori, grazie ancora a Lucia! Lucia … la mostra dura fino al 9 luglio … chissà se riesci a venire a Trento a visitarla … ospite nostra, naturalmente!

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        SALUTI DA BRUXELLES!

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200 anni di vita della bicicletta, 60 anni di vita del processo di integrazione europea. Nel frattempo Lucia è arrivata alla meta! BRAVA!!! Ti aspettiamo a Trento per celebrare anche qui da noi il tuo successo, per condurti a pedalare (con una bici leggera!) nelle nostre bellissime piste ciclabili e per presentarti ai nostri campioni (Moser, Simoni, etc.)

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http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2017/07/05/ue-bolognese-fa-roma-bruxelles-in-bici_d867e6fd-19f5-49c7-abc2-a075078d8257.html

Purtroppo: ieri, vertice di Tallin dei ministri degli interni UE: Germania, Olanda etc.: no all’utilizzo di “altri” (leggi: non italiani) porti per lo sbarco dei migranti. E noi? Noi deduciamo dai contributi che paghiamo all’UE le spese per questa missione che svolgiamo da soli ed esigiamo che gli Stati che erigono muri (d’ogni sorta; cemento, filo spinato, chiusura dei porti) siano sanzionati dall’UE. Solo che mi pare che ci sia un problema di conflitto di interessi: il controllore è anche il controllato che dovrebbe sanzionare …

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Una relatrice della mostra sui 200 anni della bici mi ha colpito: Carola Gentilini di Lavis (TN), Direttrice del Museo del Ghisallo di Magreglio (CO), per tre motivi: il Ghisallo l’ho saluto tante volte (a pedali!); mia figlia ha sposato un Lavisano e vive a Lavis; ho citato il Ghisallo in una mia poesiola che trovate riportata nel sito di Lucia ilmiocuoreperleuropa.eu o anche qui nel blog … da qualche parte.

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Io 10 luglio: Lucia, sei a casa, anzi, al lavoro a Bologna. Ed io voglio chiudere questo post con un pensiro colore azzurro bandiera UE:

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16 tappe il 16 giorni, in “quei” 16 giorni, non in uno di più e nemmeno di diverso, qualunque sia stato il meteo. Tutti i bagagli appresso, compresa una mini officina. In ogni tappa la prima cura di Lucia è stata per gli incontri, le commemorazioni, l’arricchimento reciproco della memoria e delle speranze: mai preoccupata dei km ancora da pedalare. Dice Lucia: “La bicicletta è il locomotore ideale, perché porta una persona ma è la persona che è il proprio motore”. E così sia per l’Europa: ognuno di noi salga sulla sua bicicletta ideale e pedali, ci creda, si spenda, “spinga” per il raggiungimento di questo obiettivo. Insieme ce la faremo.

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COMMENTI

10 luglio 2017, scrive Donatella:

FullSizeRender (1)“Lucia Bruni ha raggiunto la tappa di Bruxelles con la piena ammirazione  di tutti noi di RESTART che l’abbiamo avuta quale testimonial al nostro evento del maggio scorso e che  l’abbiamo seguita sin dalla sua partenza! In bici per l’Europa, in favore dell’Europa! In occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma che hanno avviato l’avventura dell’integrazione europea, Lucia Bruni, bolognese, “impegnata nella cooperazione sociale ed esploratrice di mondi e di culture”, come lei stessa si definisce, ha deciso di ripercorrere le tappe fondamentali di questo percorso partendo il 19 giugno da Roma per arrivare il 6 luglio a Bruxelles, cuore pulsante dell’Unione Europea. Come? In bicicletta. 2.050 chilometri in 16 giorni in solitaria per raccontare e promuovere un’Europa migliore. Brava Lucia!”

10 luglio 2017, scrive Luciana:

“E poi dicono che siamo il sesso debole! La tua impresa merita ogni migliore visibilità. Spero di poterti incontrare di persona per stringerti la mano”.

 

 

 

 

 

 

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MOUNTAINBIKE & MOUNTAINCONCERTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Giugno, 2017 @ 5:37 am

Detto altrimenti: bici e concerti in montagna     (post 2762)

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Ieri, nella Valle del Sarca, sopra la Centrale Fies

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MTB, Mountainbike: servono per percorrere sentieri montani, sterrati, sassosi. Molti le osteggiano: in montagna si va a piedi, dicono. Però molti di quei molti poi sono favorevoli ai “concerti in montagna”, ai “suoni delle dolomiti”, quei raduni che vedono migliaia di mersone radunate ad ascoltare musica, quella musica che hanno da sempre ascoltata in città. Al che mi permetto di sottoporre alle lettrici ed ai lettori alcune sottolineature:

Il CAI centrale ha pubblicato un paio di quaderni sul ciclo escursionismo (reperibili in internet), per regolare la materia delle bici in montagna. Ecco, si tratta né di permettere né di vietare, bensì di regolare, ad esempio vietando la libertà assoluta e gli eccessi.

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Tanti, tanti “ieri”  fa … saranno ormai cinquat’anni!

MTC, Mountainconcerti? Ammetto, io stesso ne ho ascoltato uno: stavo scalando la Brenta Alta, ero in parete. Circa 250 metri sopra la Bocca di Brenta, quella che dal Vallone dei Brentei (Val Brenta) ti fa accedere al rifugio Pedrotti alla Cima Tosa (Vallone dei Massodi). Giù in basso un tizio prendeva a calci un barattolo vuoto, ed il rumore mi giungeva in poco meno di un secondo (ed ecco stimata la mia altezza rispetto a lui). Poi arrivarono altre persone, si disposero ad arco, ed iniziarono a cantare canti di montagna. Avrei scoperto dopo trattarsi del Coro della SAT in gita sociale. Mi fermai, non arrivai più in vetta … mi gustai l’intero concerto e poi ridiscesi a corda doppia. Questo – a mio sommesso e molto probabilmente sbagliato giudizio (ma che volete, tot capita tot sententiae!) – è l’unico concerto che può essere “portato” in montagna.

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Negli altri casi occorre portare la montagna in città e non viceversa e – in montagna – ascoltare e gustarsi la musica del silenzio; del vento; delle grida acute e dei fischi del corvo alpino;  del frusciare della corda sulla roccia; del tintinnio dei colpi del martello sul chiodo … con il sottofondo del profumo dei licheni e del calore del sole sulla roccia.

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Ma poi mi son detto: dai Ric, sdrammatizza … aggiungi qualche bella foto … così, per alleggerire il discordo eccheddiamine! E allora cedo alle … mie stesse insistenze e vi regalo tre foto “d’acqua”:

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La prima, del Lago di Cavedine, con tanto di papere e fiori …

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… la seconda, scendendo a valle, delle “rapide” del Sarca fra Arco e Ceniga-Dro …

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… la terza, arrivato infine al Garda, di un capolavoro di “ingegneria navale”: un nido di folaga costruito sugli scalini della scaletta di un ormeggio nel porto della Fraglia Vela Riva. Quando mi avvicino per disormeggiare la barca, lei non scappa e il suo compagno, distante una trentina di metri, accorre svolazzando in suo aiuto! Morale: dare dell’animale ad una persona è farle un complimento!

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Good bike everybody!

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MORALE E LEGGE ELASTICHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Giugno, 2017 @ 1:00 pm

Detto altrimenti: si, vabbè, però dipende … si sa … del resto … mica possiamo … che stiano a casa loro … (post 2761)

downloadSono in città al mercatino settimanale. Sottobraccio un sacchetto con un mio vecchio costume da bagno: ne sto cercando uno analogo. Mi ferma un tale in borghese: “Ha lo scontrino d’acquisto?” Evidentemente è un finanziere (ma non mi ha mostrato alcuna tessera). Rispondo “Questo è un mio costume vecchio, ne sto cercando uno analogo”. Risponde “Grazie” e se ne va. Corretto, penso, controlli a tappeto.

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download (1)TV RAI ieri sera. Un servizio su una baraccopoli di immigrati che raccolgono pomodori: 2500 esseri umani accampati in un luogo nel quale si violano le seguenti norme: umanitarie, dei diritti umani, del lavoro, sul fisco, sull’igiene pubblica e sulla salute, sulla sicurezza, etc.. Farei prima a elencare le norme non violate. L’assistente sociale intervistato dichiara trattarsi di meno di un decimo delle persone così accampate in regione, la maggior parte alloggiata in casolari abbandonati: una popolazione di 30.000 esseri umani, i nuovi schiavi che lavorano a tre euro l’ora. In quella regione. Poi ci sono le altre regioni.

1 commento:

Scrive Giovanni S. e trascrivo: Ciao Riccardo, ho letto il tuo blog sulla morale elastica e vorrei aggiungere questo commentino … ma non ho ancora capito la procedura per cui te lo invio via mail. Pensa tu ad inserirlo se lo ritieni appropriato. GiovanSaluti: “E’ così da sempre: si controllano le pagliuzze e si ignorano le travi. Qua diventi matto con la burocrazia se vuoi aprire una nuova finestra in un muro di casa…là si costruiscono abusivamente interi quartieri e nessuno…nessuno?…se ne accorge!.”

Due gg dopo, TV “La 7”, inchiesta su alloggi in case di ringhiera a Milano affittate a extracomunitari (€550,00 al mese e più) che se le subaffittano fra di loro (€150,00 a letto al mese). Incassa il canone il portinaio. Condizioni degli alloggi: assolutamente gravemente carenti sotto ogni profilo: igienico sanitario, sicurezza, impiantistica,  livello di affollamento e – da ultimo – regolarità fiscale. Alla televisione! Spero che la Procura della Repubblica abbia visto il programma.

 

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COSTRUIAMO L’EUROPA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Giugno, 2017 @ 4:49 am

Detto altrimenti: Europa, un postaltui         (post 2760)

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G. De Marchi: scrittore, giornalista

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A “fagiuolo” … capita proprio a “fagiuolo” questo contributo spontaneo sull’Europa del mio amico genovestorinese Gianluigi De Marchi. A “fagiuolo”, perchè stiamo commemorando i sessant’anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero vita al processo di integrazione europea; a “fagiuolo”, perché molti dei più recenti miei post sono dedicati all’ imminente impresa europeista a pedali di Lucia Bruni (cfr. ivi) https://youtu.be/z1_7S_te0_A ; a “fagiuolo”, perché non avremo parlato mai abbastanza della necessità di arrivare agli Stati Uniti d’Europa. E allora, eccolo il postaltrui!

Inizia

“Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani!” La celebre frase attribuita a Massimo D’Azeglio (anche se storicamente non l’ha mai pronunciata, almeno in questa versione) significa che, una volta costruita un’identità geografica, è necessario costruire un’identità di popolo, altrimenti non si riesce a creare uno Stato nel senso moderno. Oggi, parafrasando quella affermazione, potremmo dire: “Abbiamo fatto gli europei, ora dobbiamo fare l’Europa!”

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Cosa spettiamo a metterle le strisce?

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Ripensiamo al processo di costruzione del sogno europeo: già dagli anni ’50 del secolo scorso i politici più sensibili (fra i quali l’italiano De Gasperi, il tedesco Adenauer, il belga Spaak, il lussemburghese Bech, l’olandese Mansholt, il francese Shuman ed il grande Altiero Spinelli) avevano capito che gli Stati europei non potevano competere efficacemente con i grandi colossi usciti dalla guerra mondiale (USA e Russia), che potevano fare affidamento su sistemi economici potenti ed omogenei.

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L’azione di sensibilizzazione fu forte ed efficace, tanto che i sentimenti “europeisti” conquistarono ampi strati della popolazione che iniziò a “sentirsi europea” pur con le inevitabili differenze tra italiani, francesi, tedeschi, belgi, olandesi, lussemburghesi (il primo nucleo costitutivo del “sogno unitario”). Al contrario del processo del Risorgimento, gli europei nacquero prima dell’Europa …

downloadAlla fine del millennio si diede un sigillo all’evoluzione, con i Trattati che delineavano un’entità soprannazionale e si mise in atto un grande progetto che avrebbe dovuto costituire l’inizio di una nuova era: l’adozione dell’euro, la moneta unica europea che cancellava le identità nazionali nel campo finanziario. Ottima idea, alla quale purtroppo non è seguito nulla di altrettanto efficace. Oggi i 28 paesi dell’Unione hanno diverse legislazioni fiscali, diverse legislazioni del lavoro, diverse legislazioni previdenziali, diversi sistemi giudiziari. Insomma, finanziariamente l’Europa è unica, sotto tutti gli altri aspetti (tranne rare eccezioni come la libera circolazione delle merci e delle persone) è frazionata in un variopinto, caotico ed inefficace panorama.

Sarebbe necessario un “colpo d’ala” mettendo mano veramente (e non solo a parole) all’unificazione delle leggi e dei comportamenti almeno in tutti i paesi che adottano l’euro, per evitare squilibri e differenziazioni che nuocciono all’Europa e (come dimostrato dall’affiorare di sentimenti antieuropei) rischiano di vanificare il “sogno europeo”. Chissà se i politici riusciranno a metter da parte il loro egoismo e ad anteporre gli interessi europei a quelli meramente nazionali ed addirittura personali? www.demarketing2008.it

Finisce

E allora … dai, ognuno di noi si impegni con il suo vicino e così via … siamo già tanti, saremo in molti di più, dobbiamo essere tutti a indurre i nostri polititi a fare il loro dovere!

 

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LE GRANDI RELIGIONI D’ORIENTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Giugno, 2017 @ 6:27 am

Detto altrimenti: conferenza di Umberto Sancarlo       (post 2759)

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Umberto è un nostro associato (Accademia delle Muse),  disegnatore e pittore ma anche molto altro, soprattutto uomo di molte culture, fra cui …Insomma, al Circolo Rosmini questa volta è stato di turno lui, ad aprirci un mondo sconosciuto alla maggior parte di noi, io in testa.

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Taoismo, filosofia religiosa; Confucianesimo, filosofia morale; Shintoismo, rapporto con la natura; Buddismo Zn, insieme di molte scuole. Questa l’introduzione.

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imagesIl Taoismo, simbolo il Taiji, nasce nel sesto secolo a. C. ma viene istituzionalizzato nel primo secolo a. C.. dal signor Laozè, con il suo libro “La via”, composto da 5000 ideogrammi, nella quale si espone la concezione dell’uomo e dell’universo. Esso contiene una somma di pratiche mentali, di tecniche di meditazione, di respirazione, di concentrazione per arrivare a conoscere il Principio Primo, una divinità spersonalizzata, il TAO, principio indefinibile che sta alla base di tutti i fenomeni del mondo. TAO è il corso della natura, l’Energia Primaria: esso è anche l’abilità in una certa attività: il Tao del guerriero, dell’amante, del governante. In quanto filosofia si scinde in due componenti, uno positivo ed uno negativo, complementari fra di loro e ciclici, la cui mescolanza è alla base di ogni essenza. Il Tao genera la ginnastica Tai Chi, e l’azione senza azione Wei Wu Wei che “non deve forzare l’andamento delle cose” secondo la quale la regola è “divieni ciò che sei” (ripresa da Friedrich Nietzsche, n.d.r.). Il Taoismo ha influenzato la medicina tradizionale, l’arte, le arti marziali e il giardinaggio senza acqua.

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downloadIl Confucianesimo. Filosofia morale e sociale. Confucio (551-479 a. C.) vive durante un periodo di guerre e lotte intestine in Cina, per il dominio dell’intera nazione. Egli viaggiò molto fra i vari regni e la sua dottrina ebbe successo dopo la sua morte. Confucio predicava l’armonizzazione con l’ordine generale del mondo. Per lui il Dio è impersonale e si chiama Lì. L’uomo nasce “tabula rasa” ed è formato dall’educazione che genera tre classi “culturali”: i saggi, i nobil uomini, l’uomo comune. Le virtù del confucianesimo sono l’umanità (vicinanza all’uomo); il dovere; l’altruismo; il buon esempio (insegnamento come buon esempio, idem Friedrich Nietzsche, n.d.r.). I libri: I detti di Confucio, i 4 libri del confucianesimo, testi sui quali erano interrogati gli aspiranti funzionari pubblici. Infatti nel 180 a. C. il Confucianesimo divenne dottrina dello Stato, essendo diventato un culto laico. Le sue influenze: la lealtà all’interno della famiglia; la pietà filiale; il culto degli antenati; l’importanza dei riti; l’obbedienza all’autorità; l’importanza ed il rispetto dell’istruzione. Questa dottrina si diffuse in Cina, Giappone, Korea, Vietnam.

(Ero due mesi … Ich war zwei Monate … a scuola di tedesco al Goethe Institute di Prien, sul Chiemsee, in Baviera. Studenti da tutte le parti del mondo. Due cinesi, rimproverati dall’insegnante perché non partecipavano mai alle nostre attività ricreative: stavano sempre a studiare!)

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La porta fra il mondo degli uomini e quello degli dei

Lo Shintoismo. Simbolo: il Tomoe (come il Taiji ma con tre componenti) . Forma religiosa giapponese. Amore per la natura. Ogni elemento della natura può essere un Kami (Dio). Non ci sono libri, sacerdoti, preghiere, proibizioni. Misticismo spontaneo verso la natura. Con il silenzio si raggiunge l’ Hanami (per altri, il Nirvana), la contemplazione dei ciliegi in fiore (bellezza e fugacità della vita), La pratica più diffusa, l’Wabi Sari, il perdersi girovagando da soli nella natura. Le virtù sono: amore, altruismo, umiltà, sincerità, libertà, tolleranza religiosa. Nella propria vita ogni uomo può “vivere” successivamente diverse forme religiose. Nel 1886 l’imperatore Hirohito na fa la religione ufficiale e fa discendere la propria famiglia dal Sole. L’impero diventa del “Sol levante”. Le virtù diventano: fedeltà al proprio dovere; autocontrollo, sprezzo della morte, amore per le norme. Influenze: nei giardini, nel sacrifico dei kamikaze.

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downloadIl Buddismo Zen. Simbolo: Enso. Basato sulla meditazione. Ha assorbito dal taoismo e dal Buddismo indiano tradizionale, Cian, cge in Giappone diventa Zen. India; Budda si oppone al rigore religioso, al predominio delle caste (Bramini), abbandona la famiglia, si ritira un mese in meditazione e “si illumina” (Budda = Illuminato). Il suo nome originario era Siddartha. Per lui ciò che conta è il comportamento dell’uomo, i suoi valori morali: basta caste, tutti sono uguali. Ovviamente la sua “religione” si diffonde fra la popolazione comune, fino al 200 d. C. Poi si confonde con l’Induismo che aveva combattuto. In Giappone diventa Buddismo Zen. I principi sono autonatura (energia universale); vacuità (l’illusione del cosiddetto reale), il vuoto mentale, condizione necessaria per chi vuole raggiungere a comprendere l’autonatura. La pratica mentale è lo Zazen = meditazione. Diffuso anche in USA (anni ’60) e in Italia (anni ’70). Decine e decine di scuole del mondo.

In sintesi: un’ora e 45′ di conferenza, una sorta di rompighiaccio della (nostra? Mia sicuramente!) ignoranza. Ora la via è aperta: sta a ciascuno di noi – eventualmente – approfondire. Grazie, Umberto!

 

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RESTART TRENTINO, RESTART EUROPA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2017 @ 12:05 pm

 

Detto altrimenti: anche in bicicletta, purchè sia una ripartenza!       (post 2758)

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Con la divisa della Squadra Ciclistica della Commissione UE

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Lucia Bruni, una giovane donna bolognese di 34 anni, forte ciclista, laureata in scienze politiche internazionali, già vissuta a Sarajevo, operante anche nel sociale, il 19 giugno “partirà” (she’ll start) da Roma per raggiungere in bicicletta Bruxelles il 6 luglio, celebrando in tal modo i 60 anni dei Trattati di Roma, evento che ha dato l’avvio all’integrazione europea. Il suo è un contributo alla ripartenza (restart, appunto!) dell’UE. Durante ogni tappa Lucia celebrerà luoghi e avvenimenti riconducibili al processo di integrazione europea.

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IMG_0507Lucia, socia FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, patrocinata dalla Fiab nazionale stessa, dalla testata Trentoblog, dalla Commissione UE, dalla sua Regione di origine e di residenza (Emilia Romagna) e da molti altri enti e istituzioni, ha ottenuto anche il patrocinio dell’ Associazione Culturale Restart Trentino. Infatti Lucia è stata una dei testimonial nell’ Evento Restart dell’ 11 maggio scorso al palazzo delle Albere in Trento (v. post “Restart, ieri sera”, del 12 maggio), evento nel corso del quale – fra l’altro – si è inteso evidenziare episodi di “ripartenze” in molti settori fra i quali il lavoro giovanile e la sensibilità politica europea.

https://youtu.be/z1_7S_te0_A

La tappa “Trentina-Sudtirolese? Lucia, provenendo da Verona, arriverà a Rovereto il 23 giugno e sarà ospite dell’Associazione per la Pace. Quindi nel pomeriggio io stesso la “co-pedalerò” da Borgo Sacco a Trento. La mattina successiva, 24 giugno ad ore 08,30, Lucia ripartirà da Trento, Piazza Duomo, alla volta di Mules (Sudtirolo). A pedali con noi saranno altri associati Fiab  di Trento e di Bolzano:  chiunque altro vorrà essere presente e partecipare (a pedali e non), sarà molto ben accetto.

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Le strisce! Mettiamole le strisce!

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Il significato della partenza e ripartenza? E’ semplice: ogni progetto deve “ri-partire” continuamente, deve essere vissuto ed “operato” di continuo. Panta rei, tutto scorre, le condizioni di contesto possono migliorare o peggiorare ma l’idea, l’obiettivo deve rimanere e deve essere continuamente perseguito da menti e iniziative libere, innovative, coraggiose, così come è libera, innovativa e coraggiosa Lucia!

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Perdonerete se scrivo questo (ulteriore) post sulla sua impresa, ma ne ho ben donde. Infatti il vostro blogger “qui sottoscritto”

  • è stato delegato dal Presidente di Fiab Trento Guglielmo Duman ad assistere Lucia nella sua tappa regionale;
  • è Presidente dell’Associazione Culturale Restart Trentino;
  • è da decenni europeista convinto.

Ottenuta la vostra comprensione, vi segnalo alcuni link:

http://www.inbici.net/blog-rivista-ciclismo-in-bici/notizia/items/da-roma-a-bruxelles-in-solitaria.html#.WS63OFYfrRg.facebook

ilmiocuoreperleuropa.eu

www.balcanicaucaso.org/Transeuropa/Il-mio-cuore-per-l-Europa-in-bici-da-Roma-a-Bruxelles

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1352861558165562&id=1349447618506956

http://ilmiocuoreperleuropa.eu/2017/06/17/il-progetto-sulla-stampa-regionale/

Buona Restart, buoni Stati Uniti d’Europa a tutte e a tutti!

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BICINDOLOMITI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Giugno, 2017 @ 5:38 am

Detto altrimenti: Fiemme-Fassa-Fiemme, 95 km     (post 2757)

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Ottimo per un caffè all’andata ed una birra al ritorno!

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Eravamo quattro amici al bar … prima di iniziare a salire da Molina di Fiemme a Canazei …  al Bar dell’Hotel Italia, graziosissima la barista e cordiale Guido, che le si alterna al bancone. Scherziamo: “Vede, Guido, siamo qui di tre nazionalità diverse: la prima io e Walter, nel senso che io sono genovese e lui noneso, una faccia una razza! Poi Fausto, trentino e Giovanni, modenese. Che le dicevo? Tre nazionalità diverse, ma la bici unisce!”

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350 metri prima, il posteggio del nostro furgone, vicino ad una fontanella che al ritorno avremmo purtroppo scoperto chiusa. “Guido, per favore, può chiedere al suo sindaco che verso il pomeriggio faccia aprire l’acqua? Sa che sollievo, arrivando dopo 95 km pedalati al sole, potersi dare una rinfrescata al viso! Grazie se gliene parla”.

Il nostro è un (ennesimo) sopralluogo tecnico, perché il 2 luglio Fausto ed io saremo le “guide indiane locali FIAB” di un gruppo di 50 amici di Piove di Sacco PD che altre volte abbiamo accompagnato nelle pedalate locali (ricordo la Lavis-Riva del Garda).

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Si pedala. Fausto e Walter normali, io e Giovanni “elettrizzati”. Comunque a Predazzo in 60 minuti, 18 kmh di media, mica male. A Moena, tanto per cambiare, evitiamo la salitella che sfiora la Scuola Militare Alpina (l’avremmo fatta al rientro) e ci facciamo un pezzo di provinciale. Indi, prati e boschi, boschi e prati. Fiori nei campi. Poco traffico ciclistico. Improvvisamente le Dolomiti! Montagne da sogno. Vigo, Pozza, Mazzin, Campitello, Canazei.

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        Il nostro capolinea

Canazei. Siamo sulla destra orografica del Lavisio. Le indicazioni ci vorrebbero far passare sulla sinistra, ma noi sappiamo che in quel tratto (sterrato) vi sono alcune salitelle che vorremmo fare evitare al gruppone dei nostri futuri ospiti. Quindi proviamo a restare sulla destra. Un sentierino erboso appena tracciato ci indica che il percorso è poco battuto. Tuttavia di procede bene fino a quando … fino a quando finisce contro la rete di un campeggio (Camping Marmolada?), a ridosso della quale una bimba, un po’ sconcertata, sta cercando di richiamare l’attenzione di qualcuno all’interno perché le apra il cancelletto. Niente da fare. O si torna indietro oppure, sulla sinistra, si supera un salto di circa dieci metri: una traccia di sentiero in terra battuta, ripidissimo, non pedalabile. Le nostre scarpe non fanno presa: facciamo una catena umana e con grande sforzo riusciamo far salire le biciclette (quanto pesano quelle elettrizzate!), per poi riprendere a pedalare sulla traccia erbosa che costeggia il camping e sbucare in Via del Piz. Domando: “Signor sindaco di Canazei, non sarebbe possibile ricavare un passaggio largo solo un paio di metri ed evitare questi ambaradam?”

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Se volete evitare la salita al Sella, prendete questa e scendete attraverso Plan de Gralba fino a Selva Val Gardena …

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In Canazei, chiosco con panchine, panini e bibite. Ottimo! Subito dopo Canazei una rotonda: panchine all’ombra, fontanella d’acqua fresca, posteggio auto e bus, bar adiacente. Siamo al bivio Passo Fedaia – Passi Sella e Pordoi: il nostro capolinea di oggi. Si rientra. In discesa … si vola? Si fa per dire perché c’è un forte vento contrario. Se vogliamo essere abbastanza veloci, dobbiamo pedalare e con energia. Tuttavia ovviamente è molto meno faticoso che in salita! Dislivelli: dagli 850 metri dell’Avisio ai 1517 di Canazei, oltre le risalite degli strappi intermedi. In piena stagione, esiste servizio bus per salita con bici al seguito.

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Good bike everybody!

FIAB-FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA, alcune decine di migliaia di iscritti in Italia. Fiab Trento, oltre 250 iscritti. Fiab promuove l’uso della bicicletta in città e fuori, il rispetto dell’ambiente, la convivenza civile, il turismo lento, gli “scambi culturali” nel senso che ciascuna Fiab locale si rende disponibile per le  consorelle e anche a gruppi non Fiab per fare da guida nel proprio territorio. Quindi, joint us, unisciti a noi, iscriviti alla Fiab (v. Fiab Trento in internet).

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STATI UNITI D’EUROPA: UTOPIA? SOGNO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2017 @ 10:54 am

Detto altrimenti: gutta cavat lapidem … a forza di battere ribattere, hai visto mai che ce la faremo? (post 2756)

(Nei 60 anni dai Trattati di Roma che diedero l’avvio all’integrazione UE)

www.balcanicaucaso.org/Transeuropa/Il-mio-cuore-per-l-Europa-in-bici-da-Roma-a-Bruxelles

Utopia, la famosa opera di Thomas More, Tommaso Moro, San Tommaso Moro (lo sapevate che era stato santificato?) è un u-topos, un non luogo. Dice … ma allora è un mondo irraggiungibile? No, raga, è solo un mondo, un obiettivo semplicemente “non ancora” raggiunto: guai se non avessimo utopie, sogni!

Un filosofo (F. Nietzsche) critica i “saggi” che hanno sonni senza sogni. Lo stesso Nietzsche: Un nuovo orgoglio mi ha insegnato l’ “io” e io lo insegno agli uomini: non ficcare più la testa nella sabbia delle cose del cielo, bensì portarla liberamente, una testa terrena, che crea il senso della terra. Non dare credito a chi vuole persuadervi che il dubbio sia peccato.

Ecco, con la fine delle citazioni dei due Autori che ci richiamano rispettivamente a sogni realizzabili e ai problemi della terra, (lungi da me fare teologia!) mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune mie brevi considerazioni.

Molti di noi, dubbiosi del fatto che questo sia il mondo migliore, sognano (e già questo è bello!) un mondo diverso. Immaginano il futuro, un futuro migliore, un futuro basato su cose nuove e su una nuova virtù: e questo è sicuramente nobile.

Una nuova virtù: il superamento dello Stato nazionale come fatto positivo.

Ma questa nobiltà spesso è ostacolata da molte persone “buone” le quali si prefiggono di conservare bene le cose vecchie. Il Manzoni  fa dire al Conte zio: “Sopire e troncare, troncare e sopire, molto reverendo padre …” E i latini: quieta non movère et mota quietare. E ancora, nel “Gattopardo”: che tutto cambi affinchè nulla cambi.

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         Mettiamole le strisce!

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Ed ecco che in molti ambiti (in primis quello politico) chi “sogna” una democrazia più realizzata e una UE diversa, spesso è frenato dai “buoni”, i conservatori dello status quo, i quali per di più, cercano di travisare – a danno dei terzi osservatori – l’immagine dell’azione frutto del pensiero dei nobili sognatori: “Ma cosa pretendono mai questi qui? Sogni. I loro sono solo sogni”.

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Gli  Stati Uniti d’Europa  sono un sogno, un’utopia? Si, certo, nel senso sopra evidenziato, di una nuova virtù semplicemente non ancora realizzata.

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IN BICI NELLA VALLE DELL’INN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2017 @ 5:52 am

Detto altrimenti: Fiab lux!       (post 2755)

davLux … luce? Più della luminosità della giornata di ieri non si può sperare di avere! Infatti la pedalata FIAB nella Valle dell’Inn è stata “illuminata” da una giornata albo signanda lapillo, ovvero da contrassegnare con un lapillo bianco, cioè rarissimo il lapillo ed altrettanto la giornata, tanto è stato perfetto il tempo che ci ha riservato.

La gita è stata suggerita e condotta dall’amico socio Helmut Lansbergen, olandese volante sui pedali e naturalizzato sud tirolese da vent’anni, che vogliamo innanzi tutto anche qui ringraziare.

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davIl percorso: Hall in Tirol già famosa per l’estrazione del sale; Wattens (cristalli Swarovski); Schwaz (edifici medievali); Kramsach (Museo del Cimitero); Rattemberg (botteghe del vetro). Quanti km? Chi ne ha pedalati 54, chi come me 60 essendo uno della “scopa” di coda e dovendo quindi fare l’elastico per ricongiungere il gruppo, tenuto compatto anche grazie all’utilizzo di due radioline ricetrasmittenti fra la testa e la coda della fila dei pedalatori.

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dav.

Il “Significato Fiab” non è solo “pedalare” quanto anche o soprattutto stare insieme e arricchire il nostro mondo di parti che altrimenti mai avremmo conosciuto: quando mai, infatti, da soli ci saremmo spinti in tutti gli “angoli tesori” della nostra Terra, e per terra intendo Terra, peraltro quella raggiungibile all’interno di budget di spesa molto contenuti, cioè accessibili a tutti? La “Velocità Fiab” poi è tale che ti consente brevi soste per scattare fotografie, per bere un sorso d’acqua fresca ad una fontana, per guardarti intorno: vi pare poco?

Ma Fiab non allarga solo i tuoi orizzonti territoriali e culturali, bensì amplia anche l’ambito delle tue conoscenze personali. Infatti anche ieri, accanto ai vecchi fiabbini ve ne erano di nuovi, Persone con le quali instauri subito un rapporto di sincera e spontanea comunicazione.

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davNote tecniche: la stagione a pedali è ormai abbastanza avanzata e presuppone quindi un certo allenamento di ognuno. La gita era in pianura, fatte salve le consuete corte rampe di superamento di incroci o corsi d’acqua. Anche questa volta abbiamo raccomandato:

  • utilizzo del casco;
  • manutenzione della bicicletta soprattutto quanto a stato dei pneumatici, meccanismi del cambio, lubrificazione degli ingranaggi;
  • modalità di uso del cambio in prossimità delle salite.

Questi pochi accorgimenti infatti evitano spiacevoli contrattempi e ritardi a tutto il gruppo.

Alla prossima dunque e … chi non è ancora iscritto a Fiab Trento, lo faccia! Basta andare in internet e cercare Fiab Trento! Dai … joint us, unisciti a noi!

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