DEMOCRAZIA E’ RISPETTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2017 @ 9:58 amDetto altrimenti: prendo lo spunto dal post precedente …. (post 2919)
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Eh si, raga, non ce la faccio a stare zitto di fronte a fatti del genere anche perché il problema è più ampio e quindi più grave. In politica, ad esempio, quando si assiste alla carica dei parlamentari: schiaffi e pugni senza – ovviamente! – alcun rispetto per l’aggredito (come poi se si potesse aggredire fisicamente “con rispettoâ€!) ma soprattutto senza rispetto per le istituzioni, e il Parlamento ne è una delle maggiori. Senza rispetto per le opinioni altrui, per l’Altro che si permette di essere differente da te che quindi, “giustamente†tu aggredisci fisicamente!
No rispetto no democrazia
Ma vi sono altri modi di aggredire il cosiddetto avversario: altri modi più sotto traccia ma ugualmente da condannare. Sono le mezze frasi, le allusioni, il dileggio, l’ironia, il sarcasmo, la supponenza; la violazione di fatto di norme procedurali che si dichiara di rispettare ma che si rispettano solo nella forma e spesso nemmeno in quella; l’isolamento culturale di chi non la pensa come te, anzi, di chi la pensa, di chi pensa, di chi pretende (udite udite!) di pensare con la propria testa! Una sorta di fascismo subliminale: “Qui non si fa politica, si lavora†scriveva sui muri quel regime. Ed oggi? Oggi “Qui non si fa politica, anzi .. si fa ma la faccio solo io. Voi applaudite. Il rispetto? Certo, il vostro nei miei confronti. Io vedrò …Cosa? Una donna vuol fare politica? Questa poi è davvero grossa!”
No rispetto no democrazia
Un esempio storico? La democrazia ateniese. La cosiddetta democrazia ateniese. Un regime bifronte: democrazia formale all’interno, impero coloniale all’esterno (della serie “O vi assoggettate o vi distruggiamoâ€. Si veda il dialogo fra Ateniesi e Melii). Ma una sorta di impero coloniale anche all’interno … eh già … il famoso Pericle, bravissimo a fare tanta politica (si fece rieleggere per trent’anni consecutivi così da non rendere i dovuti resoconti finanziari di fine danno, lui che con il suo Capo delle Opere Pubbliche Arch. Fidia dello Studio Fidia e Associati si rubacchiava i fondi del tesoro della Lega con la scusa della costruzione del Partenone) … nel fare tanta politica – dicevo – che all’epoca era solo politica di guerra; quindi nel fare tante guerre … tutte perse (nell’ordine: Egitto, Siracusa, Sparta). Quale rispetto aveva per i suoi cittadini? Nessuno. Quindi nessuna democrazia. Per le sue cittadine, poi, men che meno! Ci volle Aristofane con la sua commedia “Lisistrata†per sottolineare quest’ultimo aspetto.
No rispetto no democrazia
P.S.: Cosa? Non conoscete la Lisistrata? Nessun problema, in internet trovate tutto …
Scrive via mail a commento Roberto Sani.: “Si caro Riccardo, difficile non rimanere colpiti e infastiditi da questi comportamenti. Figli del nostro tempo? Mah, non ne sono convinto. La risultante di una cultura che antepone l’io al noi? Forse. Di certo la perdita del piacere del confronto e della valorizzazione delle differenze. Triste ma ne dobbiamo tener conto e … reagire. Agli insulti contrapporre parole di prospettiva.”
Grazie Roberto. Parole di prospettiva, di una programmazione intelligente, libera e democratica del futuro
ITALIA NON MONDIALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2017 @ 8:44 amDetto altrimenti: dalla Svezia senza onore ….    (post 2918)
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Siamo fuori, non parteciperemo al Campionato Mondiale di calcio in Russia. Peccato. Tuttavia, sapete qual è la cosa che mi è maggiormente dispiaciuta? Ve lo dico subito: “a me mi†(a me mi) è dispiaciuto moltissimo che il pubblico abbia fischiato l’inno nazionale svedese.
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Ma si può? Una figura da … fate voi, scegliete voi il termine più appropriato. La telecamera ha inquadrato due giocatori svedesi (o erano due manager della squadra? Fa lo stesso). Uno dei due guarda l’altro stupito. L’altro risponde facendo spalluccia, come dire che altro ti volevi aspettare da questa gente. Peccato per quei fischi. Poi anche per l’esclusione dal Campionato. Ma solo “poiâ€. Per fortuna tutta la nostra squadra applaudiva, tutta, capitan Buffon in testa, con accanimento, con ostentazione. Ma non è bastato.
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Io credo che se (giustamente) si penalizza un campo di calcio per inni razzisti, ugualmente lo si dovrebbe penalizzare per dileggio dell’inno nazionale: di quello degli altri come del nostro, non fa differenza.
In quale categoria “posto” questo post? In una sola: “civiltà ” che vale anche per il suo opposto, per l’inciviltà .
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LEGGE FINANZIARIA 2018
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2017 @ 7:42 amDetto altrimenti: quella “per†il 2018        (post 2917)
Per noi cittadini non è facile seguirne l’iter. Dove mai, infatti, potremmo leggere e capire le centinaia di pagine che stanno portando alla sua redazione? Ciò di cui la stragrande maggioranza di noi è informato viene appreso dai telegiornali. Ebbene, da questa fonte apprendiamo fra l’altro che fra governo e sindacati si sta discutendo di una correzione che vale 300 milioni di euro per l’alleggerimento pensionistico di alcune categorie di lavoratori assetti a lavori usuranti. Al che mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori alcune sottolineature:
1 – Ben venga un intervento “non lineareâ€, bensì maturato dopo sforzi di valutazioni specifiche.
2 – Sarebbe interessante conoscere l’elenco completo di queste categorie, ovvero il nome anche di quelle che da anni vanno in pensione a 52-55 anni (ve ne sono!).
3 – 300 milioni … una cifra irrisoria, pari al costo di acquisto e manutenzione per 6 -12 mesi di un solo cacciabombardiere F35.
4 – 300 milioni … Ma nulla si dice dei 25 miliardi ai quali è salita la somma destinata alla difesa esterna e ugualmente nulla si dice della diminuzione del 5% (!!??) delle somme destinate alla difesa interna (Arma dei Carabinieri). Si veda il mio post n. 2902 del 7 novembre “USA in armi, armi in USA. E noi?”
5 – Con riferimento a quanto esposto al n. precedente, vi chiedo: ritenete più importante aumentare il budget per la difesa esterna o non piuttosto quello per la difesa interna contro le mafie, la corruzione e l’evasione fiscale?
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Buona Legge Finanziaria a tutte e a tutti!
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PICCOLE ASSOCIAZIONI CRESCONO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2017 @ 6:00 pmDetto altrimenti: riflessioni sull’associazionismo      (post 2916)
Associazioni. Ve ne sono di vario tipo. Nascono piccole, come tutto ciò che nasce. Poi molte di esse crescono ed allora …
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In un organismo che cresce occorre decentrare poteri e responsabilità e viceversa: il decentramento di poteri e responsabilità , consente la crescita.
- Durante la crescita occorre far sì che non si perda per strada lo spirito originale dei padri fondatori, il senso dell’amicizia, la capacità di comunicare e coinvolgere e motivare i nuovi arrivati.
- Una associazione che cresce fa gola. A politici, a chi ha altri scopi e vuole mettersi in mostra, a chi non ha mai presieduto nulla ed allora … dai che questa volta ce la faccio.
- La crescita di un’Associazione non è solo quantitativa ma anche e soprattutto qualitativa.
- L’azione di una associazione non può essere solo o principalmente nella operatività , ma anche nella sua stessa maturazione.
- La pianificazione dell’attività sociale deve esser anche di medio/lungo termine.
- Quando tutto va bene, occorre comunque pianificare la continuità dello spirito associativo anche dopo la fine del mandato di chi la sta facendo andar bene.
Purtroppo talvolta non si trovano e/o non si sono formati buoni successori volontari ai membri del direttivo in scadenza, ed allora inizia il decadimento dell’Associazione.
- Quando anche solo si intuisca il pericolo di cui al numero precedente, occorre portare il problema all’Assemblea dell’Associazione.
- Se non si fa quanto al numero precedente, alla scadenza del proprio mandato il direttivo uscente vi dirà : “Noi abbiamo operato bene … il paziente è mortoâ€.
Rinnovo di una presidenza? Ve ne sono molti tipi.
- Concorso fra più aspiranti presidenti.
- Riconferma del presidente molto/non molto capace, perché non ce ne sono altri …
- … non ce ne sono altri perché nessuno è capace/vuole di assumere la carica a causa della sua complessità e/o impegno che comporta.
Nel caso di riconferma o subentro di un presidente capace, nessun problema. Nel caso opposto il presidente non ancora del tutto “capace”, costui  può farsi aiutare dai suoi consiglieri e approfittare dell’occasione per crescere: per fare ciò occorre da parte sua un mix di intelligenza e di disponibilità che peraltro è segno di intelligenza che gli suggerisce di essere disponibile etc. etc. etc.
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C’e’ poi il caso del PP-Presidente Padrone. Eccolo: ogni associazione si dota di un Simbolo. Nel libro qui a fianco, un piccolo grande libro, l’Autore ci ricorda che il simbolo unisce tutti coloro che vi si riconoscono e che è di proprietà comune di tutti costoro. Se taluno, fosse anche il suo ideatore, se ne volesse impadronire per farlo diventare sua proprietà privata, da fattore di unione il simbolo si trasformerebbe in  elemento di divisione e di contrapposizione.
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Fine (del post) e anche –in caso contrario – anche di qualche associazione che potrebbe essere in crescita.
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A PICCOLE DOSI 8
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2017 @ 5:34 pm39 – Detto altrimenti: e dai … leggete “A piccole dosi 1, 2, 3, …7â€Â    (post 2915)
Ecco ragazzi, questo è l’ultima puntata della serie “A piccole dosiâ€, dalla dose 31 alla 40. Buona lettura!
31 – Persegui, nell’ordine, l’efficienza (il rispetto delle regole) e l’efficacia (il raggiungimento dei risultati). Dante scriveva: “Scienza non fa, sanza lo ritener aver intesoâ€, non è apprendimento se non ricordi ciò che hai capito, cioè, non è lavoro se le tue azioni non producono risultati.
32 – Ricordati che i sofisti (non i surfisti, quelli sono un’altra cosa!) dimostravano una tesi ed il suo contrario: non erano in contraddizione con se stessi, ma si esercitavano a porsi dal punto di vista “degli altriâ€. Infatti una bottiglia può essere allo stesso tempo “mezza piena†e “mezza vuotaâ€, e tu, nel constatarlo, non ti devi sentire minimamente disorientato.
33 – Ricorda che ogni contrapposizione dialettica ha sempre tre soluzioni: la tua, quella del tuo avversario e quella giusta.
34 – Non rinunciare mai al lato umoristico della vita.
35 – Se non sai il latino e vuoi usarlo nelle citazioni, attento agli accenti. “Dìvide et ìmpera†non si pronuncia “divìde et impèraâ€! Inoltre ricorda che “sine qua non†non vuol dire “siamo qua noiâ€; cum grano salis, non vuol dire “quando cresce il granoâ€; ed “in medio stat virtus†non equivale a “in Mediaset virusâ€. In ogni caso ti suggerisco il libro di De Mauri, “5000 Proverbi e motti latini†Edizioni Hoepli, Milano.
36 – Se hai messo a fuoco un problema e ne proponi la soluzione e i tuoi interlocutori la approvano ufficialmente, allora hai fatto carriera. Se la discutono e la bocciano, sei sulla buona strada. Se la ignorano o ti dicono che non hanno avuto il tempo di leggerla, vuol dire che stai per diventare un loro pericoloso concorrente. In questo caso, c’è chi dice che per far carriera devi far finta di non accorgerti di nulla. Altri, fra i quali io stesso, ti dicono: insisti cortesemente ma con fermezza perché la tua proposta sia verbalizzata con estrema precisione e discussa.
37 – Temi, evita e combatti la trasversalità . Talvolta infatti ti potrà capitare di notare che alcuni potenti non siano contenti nemmeno se tu dai loro ragione. La verità è che spesso le motivazioni vere che li spingono ad agire sono diverse da quelle ufficiali. Ciò può accadere perché purtroppo esiste un sistema a rete nascosta, trasversale appunto, che prescinde dagli schieramenti ufficiali dei partiti, delle correnti di pensiero, della concezione della morale comune, delle strategie aziendali ed è invece fondato soprattutto su di un sistema di interessi e di potere, ed in parte minore anche su di un sistema di comodi equilibri (quieta non movère). Come e cosa fare in questi casi? Non è facile a dirsi. Occorre comunque darsi una calmata, smettere di agitarsi, di proporre e di proporsi, di assumere posizioni ferme, non perché si voglia o debba rinunciare a se stessi, ma perché prima occorre capire quali sono i reali intendimenti e le singole vere ed intime motivazioni di ciascun interessato, al fine di valutarne le possibili reazioni.
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38 – “Guardati dalle masse osannanti, dalle unanimità , dalle idee uniche  totalizzanti, se non altro perchè entro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” (firmato: Premio Nobel Josif Broskij, “Il canto del pendolo”, Adelphi).
39 – Chiedere aiuto e ricevere consigli? No buono….
40 – Se contraddici pubblicamente un potente ed hai torto, ti può perdonare. Se hai ragione no.
Ecco, ragazzi, ho finito. Cheppalle, direte voi … evvabbè, dico io, almeno ci sto provando a dare una mano ai giovani, io! E voi?
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TRENTO, BALBIDO, CAVRASTO, BIVEDO, BOLOGNA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2017 @ 8:20 amDetto altrimenti: Festa della Noce nelle Giudicarie Esteriori          (post 2914)
TRENTO, dove risiediamo.
BALBIDO. Il Paese dipinto per via dei suoi murales. A Messa da Don Marcello Farina. Distruzione di Gerusalemme, 70 d. C.- Matteo scrive il suo Vangelo nell’80. C’era l’attesa della seconda venuta di Cristo. L’attesa di … ed ecco il brano del Vangelo: in attesa dello sposo, cinque vergini di muniscono di lampade e olio. Altre cinque solo di lampade. Tutte sono in attesa. Le seconde cinque vanno a comperare l’olio. Le prime si addormentano. Arriva lo sposo, le prime cinque si svegliano, lo accolgono festeggiando ed entrano nella casa. Le seconde cinque arrivano tardi e restano escluse dalla festa. Non si tratta di distinguere fra donne buone e donne cattive, non è un fatto di morale. Bensì del fatto che occorre essere svegli, pronti, preparati (non conosciamo né il giorno né l’ora) e programmare con intelligenza il tempo a venire. In sintesi: “Non tutto qui ed ora, ma anche altrove e domaniâ€.
La programmazione intelligente di medio/lungo termine della nostra anima (per chi ci crede), della nostra vita, del nostro lavoro, delle nostre associazioni … chi la fa? Uno, qualcuno, nessuno, centomila, tutti?Â
Dopo Messa, con Marcello e gli amici al Bar per un caffè, seduti all’aperto: c’è un sole splendido anche se le previsioni annunciano neve. Infatti nei paracarri della salita del Passo del Ballino sono stati infissi i paletti colorati “segna-neveâ€. Quattro chiacchere con gli amici “vecchi†e “nuoviâ€. Il discorso cade sul lavoro … che manca: lavorare meno, lavorare tutti. San Tommaso Moro nella sua Utopia prevedeva 6 ore al giorno di lavoro. Io mi sono permesso di dire: “Si, purchè lavorate alla tedesca, alla maniera della Siemems dove ho lavorato”. Fra i “nuovi” amici interviene uno, Tomaso, che si scopre essere stato mio collega (a mia insaputa) perché lui lavorava alla Siemens (poi diventata Italtel) di Piazzale Zavattari (Milano) ed io alla capogruppo Stet (Torino) e Siemens Data e Italtel  (Milano). Come è piccolo il mondo!
CAVRASTO. Lì vicino, alla Festa della Noce. Iniziative varie ma noi che veniamo da Trento ne godiamo tre: 1) gli acquisti di noci e altri prodotti locali a metri (non km!) zero, esposti dai produttori negli androni di case antiche. Io cerco il mio ormai amico Arrigo Iori. Per strada la gente passeggia, chiacchera, acquista … gente di paese e dei paesi, una Umanità vera ben diversa da quella delle grandi città nelle quali per conoscere il vicino di pianerottolo occorre … farsi presentare da qualcuno! 2) E poi … la musica! Tre giovanotti … il Trio “Triplo malto mortale†… si … proprio “malto†quello della birra, e ti pareva! Musiche alpine, altre allegre, movimentate. Qualcuno accenna a qualche passo di danza.
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Suona mezzogiorno. Ci avviamo al Teatro dove la Pro Loco ha organizzato 3) il consueto pranzo annuale (su prenotazione), a base di castagne. All’uscita il Presidente mi chiede un parere sull’iniziativa, sul pranzo: ottima, direi, innanzi tutto la disponibilità e partecipazione dei volontari, segno di un grande attaccamento al proprio paese, alla propria terra. Ma … il pranzo? Ottimo come sempre, confermo. Torneremo l’anno prossimo, e per noi sarà la terza volta che da Trento, ove risiediamo, saliamo fra queste montagne che fanno corona all’ampio altopiano di Fiavè.
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BIVEDO. Qualche km verso nord-est, verso Ponte Arche (direzione Trento), bivio a sinistra, un paio di km e sei arrivato. A far visita all’amico Arrigo Iori e famiglia, nella loro bella Casa-Maso. Un saluto e poi via: i miei amici a Riva del Garda e Rovereto; noi a Trento e poi diretti a BOLOGNA a trovare la nuovissima nipotina Bianca, per il suo secondo comple … settimana! Già , è nata 15 giorni fa. Benvenuta, piccola Bianca! Bianca come la neve che oggi 13 novembre, sta fioccando copiosa a Bologna! E pensare che l’anno scorso il 30 novembre ho ancora fatto una bella pedalata di 50 km!
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Ma si sa … il temp, le done e i siori i fa quel che i vol lori …
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USCITO SUL BALCONE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2017 @ 8:12 amDetto altrimenti: … a sistemare i miei fiori, quand’ecco ….  (post 2913)
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… quand’ecco un grillo? Una cicala? Una cavalletta? Forse una cavalletta, assolutamente immobile, molto infreddolita dalla notte all’addiaccio, immobile di fronte ai flashes del telefonino, una cavalletta fuori stagione … ma che posso fare? Non esiste un ricovero per cavallette né lo posso chiudere in casa …
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I fiori. Quest’estate hanno sofferto per il troppo caldo. Poi, verso l’autunno, una esplosione dei fiori “umiliâ€: i tageti e la “rinascita†delle margherite: il poggiolo più bello di tutto l’anno, alla faccia di gerani e dipladenie, che pure – quest’ultime – hanno resistito bene.
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Un momento … sono tornato fuori un’ora dopo, la cavalletta ha mosso lentamente un zampina, piano piano … si è riscaldata … è viva! Evviva! Si è issata lentamente e faticosamente sui fiori più alti alla ricerca dei primo raggi di sole. Io l’ho filmata! Domattina vedo se riesco a pubblicare il filmato.
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Buoni fiori a tutte e a tutti!
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A PICCOLE DOSI 7
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2017 @ 6:36 amDetto altrimenti: leggete “A PICCOLE DOSI 6, 5, … 1â€Â              (post 2912)
Tutto cominciò il 30 novembre 2015 – or son quasi due anni – quando scrissi e pubblicai il mio post n. 1998 dal titolo “Istruzioni per la vita lavorativa dei giovani che hanno già un lavoroâ€. La cosa poi è proseguita con il post n. 2880 del 28 ottobre 2017 (“A piccole dosi 1â€) quando ho deciso di ripubblicare – a puntate – la serie di quelle mie 40 esperienze di vita lavorativa. Questa che state per leggere è la penultima puntata.
22 – Se altri realizzano come propria la tua idea e tu cerchi di riappropriartene, allora tu saresti anche un bravo manager, ma hai un tale cattivo carattere …
23 – Se vuoi difendere al meglio una tua idea, cerca di inquadrarla in un progetto completo ed articolato al fine di fare emergere la sua portata strategica. Se la controparte accetta di misurarsi sullo stesso terreno, allora vuol dire che stai operando in un ambiente moderno e professionale. Se ti dicono “Tutte chiacchere, quello che conta è il particolare di dettaglio del quale stiamo discutendo†… allora, se puoi, cercati altri compagni di viaggio.
24 – Quando gestisci un piano, ricordati che talvolta le sue fasi sono, nell’ordine: entusiasmo, perplessità , ripresa di contatto con la realtà , ricerca del colpevole, punizione dell’innocente, lode ad estranei.
25 – Se ti consigliano come agire “nel tuo interesseâ€, applica la mia sopracitata teoria del campo da tennis (v. prima, al n. 6): ringrazia, ma che ognuno torni nella sua metà campo e giochi come crede, lasciando a te la scelta di come battere la palla o di come rispondere alla battuta altrui.
26 -Non ti fidare di chi, con aria assorta e quasi sognante, magari accarezzandosi il mento e volgendo lo sguardo al cielo, si “lascia scappare†importanti riflessioni o ipotesi di soluzione relative ad un problema che ti riguarda o nel quale sei coinvolto, tipo: â€Sto pensando se non sarebbe meglio…â€. Infatti, se fossero riflessioni vere, se le terrebbe per sé. E invece, il più delle volte quelle riflessioni sono fatte ad arte per indurti a far tue le sue idee. Sono subdoli messaggi pubblicitari, promozionali, al limite della “pubblicità subliminale occultaâ€.
27 – Guardati anche da chi non parla mai e semplicemente ascolta, per due motivi: o è veramente molto intelligente ed astuto; oppure è stupido e quindi ugualmente “pericolosoâ€. Sappi infatti che nessuno assomiglia di più ad una persona intelligente di uno stupido che tace.
28 – Cerca di perseguire sempre contemporaneamente più soluzioni per lo stesso problema, ognuna come se fosse l’unica percorribile.
29 -Quando operi all’interno di una SpA, opera come se tu ne fossi il proprietario: con lo stesso amore e con la stessa attenzione.
30 – Di ogni tuo intervento, fanne un fatto seriale: cioè che ogni tuo intervento non sia un fatto isolato, ma l’occasione per organizzare la gestione dell’intera gamma di quel tipo di problema.
Alla prossima puntata, dunque, dall’istruzione n. 31 alla 40. E sarà finita, coraggio!
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TU, DOVE LAVORI?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2017 @ 10:08 pmDetto altrimenti: si dà per scontato che uno il lavoro ce l’abbia. E invece … (post 2911)
Trasmissioni televisive. Giochi a quiz. Spesso i concorrenti sono giovani … spesso la domanda: â€Che mestiere fai …. Dove lavori?†Spesso la risposta: “Io sono …; tuttavia al momento non sto lavorando” Praticamente è disoccupato (n.d.r.). Credo che più onesta e meno imbarazzante sarebbe la domanda: “Tu lavori o sei disoccupato?†Che invece la domanda posta sia la prima delle due lascia intendere che da parte di chi il lavoro ce l’ha sia scontato che ce l’abbiano tutti, la normalità . E’ l’altro, il disoccupato ad essere “anormaleâ€. E invece sempre di più sono “normali†i giovani disoccupati e anormali quei pochi che lavorano. Ma almeno, siamo onesti con le parole …
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POSTALTRUI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2017 @ 1:51 pm
Detto altrimenti; un post arrivato per … posta!      (post 2910)
Ricevo una busta via posta normale, quella di carta:
“Caro Lucatti, girovagando in internet mi sei capitato sotto i tasti tu, tu e il tuo blog. Ricordi? Eravamo compagni di classe nelle scuole medie (Media A. D’Oria) … Chi sono? Mi firmo solo con le mie iniziali perché voglio vedere se ti ricordi di me: io sono GR. Tu, piuttosto … vedo che sei un accanito ciclista, che sei stato o sei ancora un velista, sciatore poi non ne parliamo. Leggo dal tuo breve CV che hai girato l’Italia (e l’estero) per lavoro. Io sono rimasto a Genova e sono innamorato. Innamorato du ma’ … del mare, del nostro mare. Qualche giorno fa ho fatto l’ultimo bagno di stagione, e prima di lasciare il bagnasciuga, mi sono sdraiato a pancia in giù ed è abbracciato i ciottoli arrotondati che l’acqua accarezzava. Il mio è stato un abbraccio di saluto, di arrivederci alla prossima stagione, un volere serbare il ricordo di quel contatto. E tu? Quali abbracci hai lì fra le montagne? Non ti manca il mare? Se ti va, possiamo continuare a corrispondere via blog, attraverso i tuoi post e i miei commenti che ti invierò via posta ordinaria, per non tradire la mia identità che devi essere tu a scoprire. Ci stai? Un cordiale saluto, il tuo compagno di classe GRâ€
Rispondo

Genova, Scalinata al Milite Ignoto: l’edificio sulla destra è il Liceo Ginnasio A. D’Oria, sul retro del quale, non visibile, la omonima Scuola Media. A sinistra, la Questura. In alto, il quartiere Carignano. Dietro, il mare (vista da Piazza della Vittoria)
Caro GR (ancora non ti ho messo a fuoco ma vedrai che ce la farò …) come vedi ho accettato la sfida. Sì, io sono nato, cresciuto, studiato e sposato a Genova “ma†residente a Trento da trent’anni. Se mi manca il mare? Ebbè … si, un poco, ma sai cosa faccio? Io che a Riva del Garda ho una barchetta da regata (un Fun di 7 metri), quando sono in quella città , la mattina presto vado a gettare nell’acqua del Lago di Garda (el nos Lac, in dialetto locale) un pacco di sale grosso: hai visto mai … gutta cavat lapidem. Tu abbracci il bagnasciuga … ed io le mie biciclette, come è successo questa mattina quando le ho riposte per la fine della stagione. Ecco, la stessa sensazione di “arrivederciâ€, di nostalgia letteralmente di dolore fino al ritorno: un saluto, tranquille … non vi sto abbandonando … è solo un periodo di riposo … dai che l’inverno passa presto … Cosa? Se lascio qui a farvi compagnia i miei sci? Eh no, ragazze, quelli gli sci fra poco mi servono. Ma questa è un’altra storia (praticamente sto facendo una sorta di “cambio degli armadi”).
Comunque con la mia barchetta di sette metri un bel po’ di mare me lo sono regalato, come quando ho traversato sei volte il Tirreno (Toscana-Palau e ritorno) anche di notte e anche in solitaria. A proposito: ho la mia brava patente nautica vela e motore senza limiti dalla costa. Non male per un trentinizzato, ti pare? Scrivimi ancora che ti pubblico qui sul blog e ti rispondo. E … grazie per avermi ricordato e scovato!
Firmato RL
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