TEMPORALI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Agosto, 2017 @ 5:28 amDetto altrimenti: anzi, detto meglio, tempeste!  (post 2804)
(Post precedente, tardo pomeriggio-sera: vento forte da nord, forse foen, comunque anomalo …)
Alcuni post fa scrivevo delle nuove priorità , fra le quali la difesa dagli eventi atmosferici di particolare intensità . Dice … ma si sa … giù in Italia … non si sono presi cura del territorio … il rischio idrogeologico è grave … ma qui da noi … Qui da noi? Il 24 giugno sera e l’altro ieri: in Sud Tirolo soprattutto, ma ieri anche in Trentino: bombe d’acqua, trombe d’aria; fulmini; vento fortissimo; grandine, frane, alberi sradicati, tende divelte, etc.. Ieri due morti.
Una vittima in montagna, colpita da un fulmine mentre era su una cresta molto esposta. Eppure le previsioni erano molto chiare: brutto tempo, temporali forti in arrivo. Forse non era il caso di avventurarsi in montagna, dalla quale peraltro non è poi così facile rientrare, ritirarsi. Ma si sa, la montagna è una sirena ammaliatrice, attrae. Ricordo noi, da ragazzi, 50 anni fa, con il CAI Sezione Ligure, Scuola di Alpinismo Bartolomeo Figari, Genova, prima da allievi, poi da istruttori. Non c’erano i telefonini e i computer, le previsioni del tempo erano molto meno precise e molto meno diffuse. Si andava e si sperava. Ma oggi, raga, oggi che con qualsiasi telefonino sei aggiornato in tempo reale, via …
Il Garda. Ci avvertiva già Virgilio nelle Georgiche (II, 159, 160): “Anne lacus tantos’ Te Lario maxime teque, fluctibus et fremitu adsurgens Benace Marino?†(E che mai dovrei dire dei laghi così belli? Di te Lario, ma soprattutto di te, Benaco, che quando entri in tempesta hai onde e fremiti tipici del mare?â€). Ieri, verso mezzogiorno, tempesta sul Garda. Da sud, le più pericolose. Navigarda dal basso lago lancia l’allarme. La Fraglia della Vela Riva lo raccoglie, fa rientrare tutti i suoi regatanti (di una regata internazionale). Dopo meno di un’ora, vento a oltre 50 nodi (100 kmh). Nessuna vittima. Ma a Navene (fra Malcesine e Riva del Garda) un piccolo motoscafo si rovescia (purtroppo si tratta di un “incidente tipico”, ricorrente … ma … allora?). Un bolzanino è disperso. Lo speaker TV “… non indossava il giubbotto di salvataggio …â€. Non è la prima volta che piccoli motoscafi si rovesciano e fanno vittime. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura.
In Germania (Baviera), sul Lago Chiemsee (si dirà , molto più piccolo del Garda, con un perimetro di 55 km contro i nostri 140) tutto intorno al lago, distanziati, sono collocati lampioni che si accendono con luce verde, gialla e rossa ad indicare la previsione della meteorologia locale. Su ogni barca d’affitto è affissa una targhetta che spiega il significato delle tre luci. Ora, qui da noi … non dico di fare la stessa cosa (sarebbe chiedere troppo, come troppo è chiedere che siano illuminate le gallerie delle gardesane, a vantaggio dei ciclisti) ma almeno, presso ogni porto, installare un pannello elettronico con gli “avvisi ai naviganti†sarebbe cosa buona e giusta.
Oggi “passata è la tempestaâ€, è tornato il sole, riprendono le ricerche del bolzanino che si spera abbia trovato rifugio in qualche punto della costa. Spes ultima dea …
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I PAESI-COMUNITA’ DEL TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Agosto, 2017 @ 8:47 amDetto altrimenti: la volta di Grauno    (post 2803)
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Grauno (Grà un in dialetto cembrano) è un ex Comune trentino di 144 abitanti situato nella parte alta della Val di cembra. Il 1º gennaio 2016 si è fuso con Faver, Grumes e Valda per formare il nuovo comune di Altavalle. Val di Cembra, quasi parallela al Val Floriana, valli che a nord convergono alla base della salita al Passo del Manghen in località Molina di Fiemme. La strada più diretta per accedervi si diparte da Lavis, in Val d’Adige. Il paese si “arrampica†fra i 600 e i 1600 metri di altidudine, sviluppati su pendenza che raggiungono il 40%.
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Ogni anno la festa: “Na tonda entorn a Graunâ€, un giro per Grauno. E noi ci andiamo, noi della Fiab Trento, con il nostro Presidente Guglielmo Duman in testa, perché artefice delle “dolcezze†locali poi offerte ai visitatori è la nostra associata pedalatrice Adriana Cristofori. Festa paesana. Al riguardo la sottolineatura che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione è la seguente: la compartecipazione di tutti, lo spirito di appartenza, l’ “heimatâ€, il sentire tutto il paese, tutta la sua terra come casa e cosa propria, privata. Il che si ripete in tanti altri paesi, ad esempio a Lavis con la sua “Festa dei portoniâ€.
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Queste “sensazioni altrui†me ne riportano alla mente una mia, in allora inconscia, oggi conscia: ero un ragazzino delle elementari. Abitavo a Genova e l’estate s’andava un mese dai nonni, in Toscana, a S. Angelo in Colle, frazione di Montalcino. In allora notavo l’interesse, l’attenzione e la cura di ogni paesano per ogni aspetto del paesello (350 abitanti, oggi 50) inteso come “casa e cosa propria†e mi saltava agli occhi la differenza rispetto a Genova, la grande città , nella quale il “mio†era solo la casa di ognuno: il bene collettivo, pubblico era di nessuno. Un aspetto “toscano†della casa-cosa comune era che molti preferivano far colazione sul muricciolo esterno della propria casa per eventualmente condividerla con un amico che fosse passato di lì.
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E allo stesso modo, il cibo offerto a Grauno da ogni casa, da ogni portone aveva il sapore della condivisione, una sorta di “comunione†laica di vita. Volesse il cielo che lo stesso sentimento abitasse in ciascun Italiano! In tal caso infatti il bene collettivo, pubblico (usufruito da tutti) diverrebbe Bene Comune (costruito da tutti).
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Evviva, quindi, le feste di paese del Trentino!
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TROPPO CALDO PER USCIRE A PEDALARE E ALLORA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2017 @ 2:37 pmDetto altrimenti: per par coindicio, dopo avere ironizzato sulla segnaletica ciclabile (v. post precedente), un po’ di autoironia/autocritica su di noi ciclisti … (post 2802)
I cigni ci riescono, noi un po’ meno …
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E MO’ … CH’AGGIO A’ FA’?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2017 @ 2:05 pmDetto altrimenti: “E adesso … cosa devo fare? “ (post 2801)
“Ah … ho capito … è semplice: provenendo da nord diretta a sud, mi fermo al mio stop. Indi, dando la precedenza a tutti avanzo di un metro, mi immetto con estrema prudenza sul traffico che proviene dalla mia sinistra sulla strada carrozzabile e volto a destra per un altro metro. Quindi, ridando la precedenza a tutti, mi immetto nella rotatoria stando molto attenta al traffico veloce che la percorre nei due sensi Arco-Riva del Garda-Arco. Dopo avere percorso in senso antiorario un angolo giro (360 gradi, n.d.r.), raggiunta la sponda opposta della pista ciclabile dalla quale sto provenendo (quella che ora nella fotografia sta esattamente di fronte a me, venti metri più avanti), con una inversione ad “U” mi reimmetto sulla pista ciclabile e proseguo la mia pedalata sicura verso sud. Semplice, che vi avevo detto?”
Firmato: una bicicletta
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PRIORITA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2017 @ 8:27 amDetto altrimenti: priorità di ieri e di oggi              (post 2800: ho a disposizione 138 giorni per pubblicare 200 post ed arrivare a quota 3000: ovvero, devo pubblicarne tre ogni due giorni)
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Priorità di ieri: cacciabombardieri F35; stipendi, vitalizi e pensioni d’oro; mazzette; sprechi per mancati controlli, etc.
Priorità di oggi: occupazione, terremoti, alluvioni, siccità , incendi, edilizia scolastica, fuga di cervelli, giustizia sociale, tempi della giustizia, certezza della pena, immigrazione, inadempienze europee, costruzione degli Stati Uniti d’Europa, etc.
O no?
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PER UN PUGNO DI DOLLARI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Agosto, 2017 @ 12:37 pmDetto altrimenti: dollari di ieri e di oggi … (post 2799)
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Dollari di ieri …
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Dollari di oggi: ingrandendo l’immagine … quanti ne servono? Forse con meno di 500 dollari ce la caviamo … (cliccate sull’immagine, cliccate, si ingrandisce!)
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INCIDENTE AL FUN
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Agosto, 2017 @ 5:04 pmDetto altrimenti: alla mia barca a vela, un FUN di nome Whisper ….. (post 2798)
E dire che era regolarmente ormeggiato di prua, al suo molo! Dal lato opposto del pontile un gommone che sta per ormeggiarsi di prua anch’esso, accelera troppo e fa un balzo in avanti. Il passeggero, un ragazzino, a causa dell’accelerazione cade sdraiato sul fondo del gommone e si salva. Si salva, perché il gommone si infila sotto il pontile e va a speronare violentemente di prua la prua della mia barca. Se il ragazzino non fosse scivolato sul fondo della sua imbarcazione, si sarebbe schiantato contro il bordo (metallico) del pontile. I miei danni: strappato un ormeggio, persa una molla di ormeggio, avulsa la bitta di sinistra, sradicati i tre attacchi del pulpito di prua, aperta la prua a livello del ponte. Prima rimettere tutto a posto, stante la stagione e la (in)disponibilità degli artigiani e dei cantieri, ci vorranno un paio di mesi. Domani mattina andrò a verificare se il danno ha inciso sulla tenuta dello strallo di prua, perchè in tal caso non si potrà navigare fino a riparazione avvenuta.
Pazienza. Tutto è bene ciò che finisce bene (penso a quel ragazzino …)
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RIGUGIO MALGA GRASSI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Agosto, 2017 @ 4:00 pmDetto altrimenti: in bicicletta da Riva del Garda      (post 2797)
Riva del Garda, 65 mlm, Malga Grassi 1056. Dai, per comodità diciamo che ci sono 1000 metri di dislivello, per 9 metri … ecchessarà mmai!
Partire presto, io alle 07,30 … con questi caldi … esco di casa ed è subito salita, direzione Passo del Ballino. Supero la località Deva, il paese di Pranzo (strettoia con semaforo)  e in un tornante a destra ecco la deviazione a sinistra per Campi, frazione di Riva del Garda. La strada pare spianare. Pare … perché dopo la galleria S. Martino (230 metri, molto bene illuminata!) iniziano gli strappi. Si arriva a Campi. Dopo il paese, a sinistra, una stradella che ti riporterebbe a Riva per altra via, sterrata e più ripida (non l’avrei poi fatta per visa che ho pneumatici non scolpiti, da asfalto). In quel punto, “però†a destra iniziano le salite vere, quelle “da omeniâ€. E allora via, pedala! Tornanti, strappi, salitacce (asfaltate), si supera la zona archeologica di S. Martino, tornantone a sinistra slargato per consentire l’inversione di marcia al pulmino in occasione degli eventi fra le rovine storiche, e alla via così. Poi inizia lo sterrato, là dove la strada spiana davvero. Pochi km e sono arrivato al Rifugio  Malga Grassi. In totale 1000 m. di dislivello, 16,5 km, 90 min., consumo elettrico 60% del totale.
Maccome, direte, avevi la e-bike? Scialla raga, calma … ecchè? Mi volete morto? Non sapete che io sono un V.I.P.-Vecchietto In Pensione e che il mio medico mi ha suggerito di non fare un regalo all’INPS? Cosa? Mi chiedete se con la E-bike chiunque può fare questa salita? No, la sconsiglio a chi comunque non ha già un buon allenamento.
Malga Grassi, trovate sue notizie e i recapiti in internet. Vi si arriva comodamente anche in auto, ottimo punto di partenza per i fungaioli; chi vuole può salire in bici o a piedi, al sovrastante Rifugio Pernici e poi scendere dal versante opposto verso Bezzecca, la località famosa per l’ “Obbedisco†di Garibaldi. Con mia moglie Maria Teresa quella salita l’abbiamo fatta, anni fa a piedi: molto dura. Arrivati al rifugio ci stupimmo di vedere seduti a strafogarsi di cibo certi panzoni … maccome avranno fatto a salire fin qui con quei pesi? Il fatto è che dal versante di Bezzecca si sale in auto! Questo l’avremmo scoperto dopo!
Ma torniamo all’oggi. Partito da Riva alle 07,30, arrivato alla Malga alle 09,00, un tè e via: alle 10,30 ero già ripassato da casa, cambiato abito e bici ed ero  immerso nelle fresche acque del Lago di Garda, in questi giorni a 22-23 gradi!
Good bike & good lake everybody!
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EDUCAZIONE SIBERIANA – EDUCAZIONE ITALIANA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Agosto, 2017 @ 6:33 pmDetto altrimenti: a proposito di regole e non regole … (post 2796)
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“Educazione siberianaâ€, un libro (Einaudi) veramente molto, molto “duro†di Nicolai Lilin che testimonia un sistema di regole dove vige quella del più forte, del gruppo più forte, nel quale esiste una nuova, diversa morale basata su principi che per noi coincidono con l’a-moralità più che con l’immoralità . Ma tant’è … in Transnistria (una regione della Moldavia) le vicende storiche hanno portato a questo. Leggetelo, ne vale la pena.
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Altro libro che per certi aspetti fa il paio con il precedente è “Nel sonno non siamo profughiâ€, di Poul Goma. Da leggere anche questo. E da noi? No, da noi no, le regole – anche morali – ci sono. Esistono poi anche le regole del “diritto dei privatiâ€, quelle ad esempio che regolano lo stare in coda agli sportelli rispettando le precedenze o quelle di cercare di conciliare la presenza dei pedoni e delle biciclette sulle piste ciclopedonali.
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Ma … quel tale Dante, quel toscanaccio dell’Alighieri … che aveva scritto? Ecco che aveva scritto: “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?†(Purg. XVI, 97). Anni fa mi trovavo a Monaco di Baviera per un convegno. La sera, passeggiando distrattamente, ho “invaso†con un piede (era il destro, mi ricordo benissimo!) una pista ciclabile urbana: sono stato subito severamente redarguito da un ciclista. Aveva ragione lui. ovviamente.
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Qui da noi. Provare per credere. Un esempio. A Riva del Garda è stata realizzata una pista ciclabile quasi parallela alla pista pedonale sul lungolago Riva-Torbole. Indovinate un po’ dove passeggiano i pedoni? Ma … ce n’è per tutti: ciclisti troppo veloci, che procedono in gruppo, che superano la mezzaria. La sosta? Pedoni e ciclisti che si fermano in mezzo alla pista come se ci fossero solo loro. Pedoni e ciclisti che non si sforzano di considerare la “rotta†di chi stanno incrociando e che procedono come se ci fossero solo loro. Ciclisti sulla pedonale e pedoni sulla ciclabile: noi Italiani siamo molto creativi e gli stranieri si adeguano aiutati dalla segnaletica e dalla non-segnaletica. Elencare le mancanze sarebbe lungo e ve ne risparmio, credetemi sulla parola. Resto comunque disponibile a testimoniare con foto e filmati le mie affermazioni. La soluzione: polizia urbana in bicicletta sulle piste ciclopedonali.
P.S.: a dire il vero, oggi 3 agosto c’erano due CC con le loro enormi motociclette posteggiate all’ombra di in attesa che … si compisse qualche furto o altri reato? In funzione deterrente, insomma. Ma quelle moto, più adatte al servizio autostradale che non sulle tortuose ciclopedonali del lago … E poi due esponenti della Polizia Locale a fotografare la difficile convivenza fra scuole di surf e bagnanti. Tutti e quattro indifferenti alle violazione delle norme di circolazione sulle due piste, ciclabile e pedonale, e soprattutto indifferenti di fronte a un ragazzino che scorazza avanti e indietro pedalando sempre “in impennata”, ovvero in equilibrio sulla sola ruota posteriore. Evvabbè … mi direbbero a Roma, ecchè vo’ sta’ a spaccà er capello … nun t’applicà tanto … a te che te frega? E poi … er regazzino, se diverte, che ha da fa?
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VENEZUELA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Agosto, 2017 @ 7:29 pmDetto altrimenti: a pensar male … (post 2795)
Venezuela quasi come un altro paese che si affaccia sulla sponda est del mediterraneo … Una sorta di autogolpe questa volta a livello di riforma costituzionale … in un paese ricco di petrolio e materie prime che arricchiscono le multinazionali e impoveriscono la popolazione e “ricco†di droga. Droga? Come si fa a non pensare che ci possa essere un collegamento fra i giri miliardi di dollari del narcotraffico e quanto sta accadendo in quel paese? Dice … ma i militari sono fedeli al presidente …. Dico: appunto …basta promettere la triplicazione dei loro stipendi ai gradi bassi e qualcosina di più a quelli alti e il gioco è fatto, tanto ce n’è per tutti (per tutti quelli del giro, s’intende, non per la massa della gente), visto che la droga rende il 10.000 % ed oltre.
O no?
(Le Nazioni Unite stimano che nel 2009 il traffico di cocaina abbia fruttato complessivamente 84 miliardi di dollari. E nel 2017 e seguenti?)
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