PRESENTAZIONE DEL VOLUME “I VOLTI DELLA FEDE”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Febbraio, 2024 @ 1:28 amA cura di Rocco Cerone (testi) , Giancarlo Rudari e Matteo Festi (foto).
Ieri pomeriggio presso i locali della Parrocchia S. Carlo Borromeo, una delle numerose presentazione del libro, alla presenza di due degli autori dei testi-tstimonianza ivi contenuti: il parroco Don Lino Zatelli e Don Marcello Farina.
La pubblicazione – approvata dallo stesso Papa Francesco – è stata realizzata grazie al contributo volontario dei tre curatori. Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto a Padre Francesco Patton per i cristiani in Terra Santa.
Preziosi per l’uditorio gli interventi di Rocco Cerone, Don Lino Zatelli, Don Marcello Farina.
In una sala stracolma di persone, un invito ad una Chiesa-Ecclesìa-Adunanza, Unione, Dialogo, Ascolto, Apertura, Comunicazione; ad una Fede Ricerca; ad una Religiosità Laica, ovvero aperta ad ogni altra forma, che si vuole realizzare già nel “mondo”, cioè nelle “relazioni umane”.
Una “perfezione di umanità” da realizzare nell’unico ambiente che ci è concesso quindi già nella nostra vita, nel rapporto con l’Altro.
E’ stata sottolineata la necessità di adeguare il linguaggio ai tempi: le “parole” sono importanti e devono essere adeguate al Volto del loro destinatario.
In particolare Marcello, per evidenziare l’importanza di conoscere l’altro e di utilizzare le parole giuste in ogni occasione, ha raccontato che per celebrare il recente funerale di una scrittrice, persona conosciuta ed amica, si è preparato per alcuni giorni, rileggendone le opere che lui stesso aveva presentato, per evitare di utilizzare vuote formule. Ciò, per farla “vivere” nel ricordo proprio e dei partecipanti alle esequie.
Considerazione personale: i due amici sacerdoti sono grandi Comunicatori di Fede e Attrattori di attenzione: lo dimostrava ieri la grande partecipazione di fedeli alle Messe di Marcello Farina a Trento (riempivano il Duomo!) e lo dimostra oggi la grande partecipazione a quelle di Don Lino nella sua parrocchia (oltre 1000 fedeli alle Messe domenicali!) , come pure le “trasferte” di chi oggi parte da Trento per assistere alla Messa domenicale di Marcello, ritiratosi in pensione a Balbido (90 km a/r).
P.S.: Marcello Farina è stato nominato Monsignore ma lui non vuole che si dica.
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CULTURA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2024 @ 2:19 pmE quanto sopra sarebbe il minimo se invece non si accompagnasse anche alla supponenza del sapere. Sono sempre più, infatti, i laureati onniscienti sui social che spiegano non lasciando spazio alcuno a coloro, come ai docenti, che un minimo di competenza sulla materia specifica avevano maturato. Quest’ultimi sanno di non sapere e di arrancare nell’interdisciplinare ma al contrario, nel sapere, ove si cimentano da una vita, avrebbero pur qualcosa da dire. E invece si trovano in una sorta di afonia disarmante nei confronti dell’incompetente tuttologo strabordante di certezze che “spiega tutto”: altro che “dubbio sistematico” di Ivan Illich.
Poi c’è l’“orgoglio dell’ignoranza” come marchio distintivo. Nella recente storia italiana abbiamo visto, con una certa incredulità, un comico decidere le sorti del paese pur ammettendo, a posteriori ed a danni ormai fatti, di aver sbagliato tutto. Al sottoscritto son cadute letteralmente le braccia quando ha sentito dallo stesso di avere caricato del pane sulla sua auto per portarlo ad Atene durante la crisi: un miscuglio di caritatismo, ignoranza, e vuoto indecifrabile. Non è un caso che il re degli ignoranti, tale Adriano Celentano, abbia fatto un endorsement per il M5S e Grillo. Lo seguirono Mannoia, Mina e molte altre persone abituate a tenere il microfono in mano nel mondo dello spettacolo, microfono che nella vita non insegna, non studia, non si confronta, non ha mai abitato la contraddizione e la fatica della politica…. ma canta che ti passa.
Ed è stato proprio l’orgoglio del “non studio”, di non essere tra i saccenti, dell’uno vale uno, che portarono molti amministratori a cancellare gli esami di riparazione nelle province autonome, ad allungare i ponti e le vacanze, ad abolire i compiti per casa. Insomma, un liberi tutti che va nella direzione opposta alla filosofia del don Milani citato che faceva studiare i propri allievi anche a Natale.
Il recente attacco a Renzo Piano da parte di Forza Italia, reo di essere un’archistar riconosciuta da tutto il mondo, fotografa benissimo il Bel Paese. Una certa classe politica vorrebbe la fila di geometri di second’ordine che chiedono, cappello in mano, appuntamento all’assessore che, in cambio di una promessa di voto, lascerà aprire una velux (già peraltro prevista da regolamento comunale appositamente incomprensibile). Che se ne fa questo maledetto paese fondato sul voto di scambio di un neo Michelangelo riconosciuto in tutto il mondo?
Anche il binomio simpatia/competenza la fa da padrone in una società invidiosa e culturalmente deficitaria. Due senatori che hanno subìto recenti attacchi rei di essere riconosciuti all’estero (nemo propheta in patria) avevano elaborato “Italia Sicura” contro il rischio idrogeologico caratterizzato da frane ed esondazioni. Gli italiani preferirono sostituirli con incompetenti patentati che hanno tolto risorse ad Italia Sicura per destinarle al reddito di cittadinanza. L’esatto contrario di ciò che avrebbe fatto John Maynard Keynes che con le opere pubbliche ricreò lavoro, dignità e seguente tassazione pro welfare. Insomma, all’italiano medio sembra preferire il chirurgo piacione ed incapace anziché quello forse scorbutico ma bravo. Ed ecco la solidarietà nazional popolare a Conte che denuncia meno di un operaio part-time e l’attacco a Renzi reo di pagare più di un milione di tasse all’anno grazie alle sue conferenze in diversi continenti. Quanto odio suscita da parte dei mediocri il primo della classe? Basta vedere una trasmissione della Gruber (otto e mezzo) per vedere quanto i giornalisti mediocri non riescono a tener testa ad uno statista e scivolano di continuo sul futile e il banale senza una sola proposta politica.
Questo clima anti-intellettuale ha precedenti gravi in Europa. Durante la guerra civile spagnola (1936-1939) e la seguente dittatura (1939-1975) del caudillo Francisco Franco, la repressione reazionaria del terrore bianco (1936-1945) fu particolarmente anti-intellettuale, con 200.000 civili uccisi tra cui l’intellighenzia spagnola, gli insegnanti e gli accademici politicamente attivi, gli artisti e gli scrittori della seconda repubblica spagnola. Lo slogan del generale José Millán-Astray fu “Morte all’intelligenza! Viva la morte!”
Nell’Europa di oggi Orbán non è da meno. Approfittò della pandemia per chiudere tutte le biblioteche. Già dal 2017 non ammise Atenei non ungheresi ed il suo controllo su quelli ungheresi fa ricordare gli anni più bui del comunismo. I centri di ricerca dell’Accademia Ungherese delle Scienze sono passati sotto il suo controllo. L’istituto, che godeva di riconoscimento internazionale, è ora gestito da un direttivo composto esclusivamente da personalità scelte dal Orbán. Simile è anche la vicenda che ha coinvolto l’Università del Teatro e delle Arti Cinematografiche. Insomma, una sorta di Istituto Luce nell’ Europa politica di oggi.
Ai confini con l’Europa, in Turchia per Erdogan ogni docente è automaticamente considerato sospetto. E dunque è da investigare. I numeri parlano da soli: a parte le decine di migliaia di soldati, ufficiali e generali arrestati o sotto inchiesta, lo stato d’emergenza che si sta prolungando negli anni e la guerra contro giornalisti (ad almeno 34 è stato revocato l’accredito stampa), giudici, dipendenti statali e professori. Soprattutto questi ultimi: 15.000 funzionari del ministero dell’Educazione sono sospesi, 21.000 maestri e docenti di ogni ordine e grado hanno il mandato revocato sino a nuovo ordine, 1.577 rettori risultano dimissionati.
Ma l’attacco alla cultura è il fondamento di ogni guerra. Dove finisce la parola (scritta e orale) v’è devastazione. La Biblioteca di Sarajevo o la Casa della cultura a Lozova in Ucraina ove i nuovi ismi (comunismi/fascismi) bruciano i vecchi libri. Cos’era poi il fascismo se non un attacco frontale alla complessità, una sorta di ascensore sociale per il popolo ignorante capace di comprendere e codificare pochi dogmi elementari che lasciava ieri come oggi “senza parole” che avrebbe avuto qualche capacità per aiutare il paese?
Fabio Pipinato
Presidente ITALIA VIVA PROVINCIA DI TRENTO
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TRIESTE – 4
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2024 @ 2:16 pmViale Trieste, a Trento: spring is coming, la primavera sta arrivando!
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TRIESTE – 3
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2024 @ 1:41 pmLA MIA BARCOLANA
– E come avrei fatto a non ricordare la “mia” (unica) regata Barcolana, quella alla quale partecipai nel 1996 a 52 anni d’età, con il mio piccolo Fun “Whisper”, una barca da regata di soli 7 metri?
Alla partenza, assenza di vento: mi accorsi che grossi yacht – violando le regole di regata – si mantenevano in posizione ottimale di partenza utilizzando motori entrobordo molto silenziosi. ù
Al che mi sono detto “Io il motore entro bordo ce l’ho, nel senso che il mio piccolo motore fuoribordo da 4CV è stivato sottocoperta: che fare? Semplice, con un dito, dietro la schiena, mi tenni attaccato alla boa di partenza (prima violazione alle regole).
Al “via”, facemmo rollare la barca così che la deriva a baionetta funzionò da remo (seconda violazione alle regola). Detto fatto: pur in assenza di vento uscimmo primi dal muro di barche ben più grandi e veloci di noi e restammo tali per la prima mezz’ora: appena s’alzò il vento, fummo raggiunti da mostri a vela, velocissimi, imprendibili! Tuttavia giungemmo quarti di categoria su un totale di oltre 1000 partecipanti: niente male, direi.Per la mia Barcolana quell’anno scrissi una poesia scopiazzando da una poesia vera. Trovate tutto nelle foto qui sotto (la foto del FUN al traverso è di repertorio, scattata sul Garda).P.S.: (rif. post precedente). A destra della cina dell’albero della barca mia prima inseguitrice, si vede, sul monte, il Tempio Marian)
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TRIESTE – 2
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2024 @ 1:35 pmAvere scritto di Trieste mi ha fatto ricordare una canzoncina in ironica in dialetto Triestino che va cantata sull’aria del Ragazzo della Via Gluk, un po’ iririverente rispetto al Tempio Mariano che si erge sul Monte Grisa, ben visibile da noi regatanti della famosa regata Barcolana, alla quale anni fa partecipai con il mio piccolo FUN “Whisper” di 7 metri (v. post successivo):
MONTE GRISA
No s’è pu ‘l tempo
che a monte Grisa
andar te podevi
mutande e camisa:
te se sentavi
soto al fogliame
dopio de nero
panini e salame
portar te podevi
una bela muleta
per sbrazzolarla
nasando l’ erbeta.
Là dove gera l’erba ora gh’è Tempio Marian
quel bruto brusco che rovina nostro altipian …
(il Tempio Marian si vede nella foto del post successivo, a destra della cima d’albero della barca mia prima inseguitrice)
No s’è pu pace
Tre l’erba dei prati
S’è tuto un casoto
de monaghe e frati
preti che ziga
campane che sona
boyscout che canta
marciando in colona …
vescovi, monzoli, vecie zitele
che vendi Cristi, Madone e candelel
Là dove gera l’erba ora gh’è Tempio Marian
Quel brutto brusco che rovina nostro altipian …
Non so perchè
continuano a costruire le cese
e non lasciano l’erba
non lasciano l’erba …
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TRIESTE – 1
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2024 @ 1:33 pmPIF- Pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto (Palermo, 4 giugno 1972), conduttore televisivo, autore televisivo, sceneggiatore, scrittore, regista.
– Due sere fa ospite di Marco Damilano nella trasmissione “Il cavallo e la torre”, PIF l’aveva preannunciato.
– Ieri sera ci ha mostrato l’intero suo report su come sono mal-trattati e dis-accolti gli immigrati a Trieste, lasciati vivere e dormire sui cartoni o al massimo in minuscole tendine in strutture prive di pareti, al freddo, in mezzo a fango, sporcizia, topi.
– Le sue parole (cito a memoria): “Noi appendiamo crocifissi in tutti i locali pubblici e privati, ci dichiariamo cristiani, ma Cristo è qui, questi sono Cristo: sono stranieri e non non li accogliamo, esattamente il contrario di quello che dice il Vangelo”.
TRIESTE HA UN SINDACO? HA UN VESCOVO?
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IL DEPUTATO ITALIA VIVA LUIGI MARATTINI a radio 24
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Febbraio, 2024 @ 11:27 amColgo lo spunto dalla sua risposta all’interno di una intervista sul presidente argentino Milei ed evidenzio le sue (di Luigi) prese di posizione, sulla quali concordo pienamente:
– piena condanna alle “favole” narrate da alcuni partiti in campagna elettorale, restate favole al 90% quando sono saliti al governo;
– non si può valutare un personaggio politico sulla base della simpatia personale, bensì sulla base dei suoi risultati e delle sue idee;
– le SpA partecipate da Enti Pubblici del nostro paese sono troppe (migliaia!) . Non si riesce a “razionalizzarle” perché “si vuole mantenere il posto nei Consigli di Amministrazione a tanti politici o loro amici;
– sarebbe il caso anche da noi non dire più che un servizio pubblico (ad esempio la sanità, n.d.r.) è gratuito quando è prestato dal pubblico: ogni servizio pubblico ha un costo per tutta la collettività;
– Il presidente argentino MILEI si è schierato contro la Brexit e vuole che il suo paese appartenga ai sistemi liberali e di mercato.
IL CANDIDATO PRESIDENTE USA TRUMP
“Inviterei Putin ad aggredite gli Stati NATO che non stanno versando la loro quota alla NATO”.
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Da iL RIFORMISTA 10 FEBBRAIO 2024: PQM, PER QUESTI MOTIVI – IL GOVERNO DEI MAGISTRATI, L’ANOMALIA ITALIANA: I PM FUORI RUOLO OCCUPANO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2024 @ 11:13 amIn Italia, ormai lo sanno anche i muri, non si può fare politica della giustizia senza il consenso della magistratura. Se ci provi, paghi prezzi troppo alti, e non c’è in giro un partito o un leader politico che ne abbia davvero voglia o forza. L’idea è che, almeno, devi patteggiare con il potere giudiziario le riforme di maggiore rilievo.
Dunque la magistratura italiana è, almeno a far data dal 1992, non solo un soggetto politico, ma senza dubbio il soggetto politico più forte in tema di politica della giustizia. Non esiste un Paese al mondo dove accada, neanche lontanamente, qualcosa di simile, ma la evidenza di questa anomalia antidemocratica, di questo tracotante oltraggio al principio della separazione dei poteri, sembra non riguardarci.
E anche sul fronte, minoritario ancorché combattivo, di chi si oppone a questo scempio, si rischia un errore di prospettiva, e cioè che sia l’auspicata (e certamente fondamentale) riforma della separazione delle carriere la soluzione di questa anomalia. Che invece non basta, anche perché quella riforma non si farà mai se non si mette mano alla vera neoplasia della quale è affetto il nostro sistema istituzionale e democratico: l’occupazione militare del Ministero della Giustizia da parte di un centinaio di magistrati, messi all’uopo fuori ruolo e dunque sottratti al già carente organico dei Tribunali italiani. Il pretesto di questa assurda unicità planetaria (ripeto: si faccia un solo esempio analogo in qualunque altro Paese, democratico e non) sarebbe la necessità che la politica abbia il supporto della esperienza magistratuale nell’approntamento “tecnico” delle leggi, e nella gestione stessa del comparto giustizia.
Una esigenza che nessuno mette in dubbio, ma che ovviamente non implica, non può implicare lo sgretolamento del principio di separazione dei poteri. Altro è avvalersi di esperienze e di consulenze di alcuni magistrati di alto profilo, altro è che il potere esecutivo si consegni a quello giudiziario, a cominciare dall’appalto dei ruoli chiave (Capo di Gabinetto, capo del Legislativo, DOG, DAG, DAP) che una legge mai scritta riserva ineluttabilmente alle toghe. Il Ministro di Giustizia non è aiutato o supportato, è circondato. Cosa questo significhi in termini istituzionali, politici e democratici è di una evidenza solare.
Questo numero di PQM è dedicato ad approfondire la questione, a cominciare dalla schietta conversazione con l’ex segretario nazionale e poi Presidente di ANM, Luca Palamara, il quale, essendo diventato, per sua sventura, l’agnello sacrificale del rito purificatorio della nostra intera Magistratura, almeno ha conquistato una libertà di parola altrimenti impensabile. Se qualcuno pensa che ciò che qui egli ci racconta non sia vero, sarà nostro ospite in qualsiasi momento per argomentarlo; se invece dice la verità – come la dice certissimamente – ci chiediamo con sgomento come si possa continuare a rimanere inerti di fronte a questa vergogna.
Gian Domenico Caiazza, avvocato.
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MATTEO RENZI CANDIDATO ALLE PROSSIME ELEZIONI UE – ANSA) – ROMA, 09 FEB
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Febbraio, 2024 @ 6:37 pmMATTEO RENZI: “Il centro ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE è l’unica speranza, mi candido in tutti i collegi’ ‘Stellantis? Assurdo vendere l’Eni per comprare quote a Elkann’. La destra sovranista di Meloni e Salvini non funziona: c’è meno sicurezza e ci sono più tasse. E non funziona la sinistra ideologica di Conte e Schlein” mentre il centro “è la vera novità. L’unica speranza per la politica italiana ed europea”.
Così al QN il leader di Iv Matteo Renzi.
“Salis – dice ancora – è detenuta in condizioni inumane: Meloni era forse troppo occupata a trattare l’ingresso del suo amico Orban nel gruppo dei conservatori e Tajani a fare campagna per FI per preoccuparsene?”
Alla domanda se farebbe entrare lo Stato in Stellantis, Renzi risponde: “Per me sarebbe assurdo. Non si vendono le Poste o l’Eni per comprare le quote a Elkann”.
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Sui trattori “Lollobrigida ha cercato di strumentalizzare la protesta. Ma gli agricoltori non sono sprovveduti. Si sono accorti che proprio il ministro ha reintrodotto l’Irpef agricola che il mio Governo aveva cancellato. Non è capace: fa il ministro solo perché è il cognato della Meloni. Prima torna a casa, meglio è”.
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Rispetto alle Europee “arriveremo a Bruxelles, ma lo faremo con una campagna porta a porta”. Quando ero premier, dice ancora, “decisi di non candidarmi, mi sembrava poco serio. Eppure ho preso il 40%. Elly credo si candiderà e vedremo come andrà. Quello di cui sono sicuro è che io farò un bel risultato candidandomi in tutti i collegi. Ci metto la faccia, vedremo chi avrà il coraggio di fare altrettanto”.
MI PERMETTO DI AGGIUNGERE:
“Matteo, oltre alla faccia ci metti la tua storia politica; i tuoi risultati; la tua credibilità e autorevolezza a livello internazionale; la tua disponibilità al confronto con tutte/i su tutto, sempre; le tue idee; la tua capacità ricordare, organizzare, connettere, utilizzare e riferire fatti, numeri, eventi e date con ricchezza ed esattezza; di pre-vedere cioè di vedere prima gli eventi, la tua ampiezza visuale spazio-temporale; LA TUA VISIONE INTERCONTINENTALE CON IL CONTINENTE UE POLITICA!
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IL NOSTRO MEDICO E’ ASSENTE PER UNA BREVE VACANZA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Febbraio, 2024 @ 12:02 pm… sostituito ottimanente da una giovane dottoressa (Anna C.) che ringraziamo per la professionalità, la cortesia e la pazienza con la quale ha dato una controllatina a me e a mia moglie.
Io ne ho approfittato per lascirale un “santino” e cioè le indicazioni in merito alle prossime elezioni UE:
MATTEO RENZI – ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE.
Non ho nè voluto nè potuto dilungarmi, data la sede. Scrivo ora qualche cosa in più, sperando che mi legga visto che le ho anche segnalato la mia presenza su FB (e ti pareva!).
“Gentile Dottoressa, come Le ho detto io non sono candidato nè aspiro ad alcuna posizione. Sono attivo e VIVAce in ITALIA VIVA perchè crediamo nelle stesse idee e perchè cerco di restituire alla società il molto che durante la mia vita ho ricevuto in termini di esperienze di lavoro e soprattutto di vita.
In molti miei post precedenti potrà trovare argomenti in favore di una Politica di risultati concreti, prospettica e di ambito europeo.
Sarei lieto se mi desse l’occasione di presentarle la nostra Presidente regionale Senatrice XVIII° DONATELLA CONZATTI .
Grazie ancora per la Sua visita.”
Riccardo Lucatti con Maria Teresa Perasso
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