FILOSOFIA POLITICA – 2
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Ottobre, 2017 @ 4:06 pmDetto altrimenti: a seguito della prima puntata, quella del post dell’11 c.m.      (post 2864)
“Politica”, aggettivo sostantivato che presuppone il termine “capacità “: capacità politica di governare la polis, la città stato.
Le persone si riuniscono in famiglie, villaggi, città stato (la Polis greca), nazioni (quella greca, appartenenza comune definita Ellenikòn da Erodoto, la Grecità ). Oggi qui in TAA abbiamo l’Heimat. Siamo in Grecia a cavallo dell’VIII – VII secolo a. C. – Comanda l’aristocrazia, con la sua Parola Verità (l’ipse dixit, potremmo dire così).
.
L’insorgere di una classe media (cioè, del potere economico e di quello militare) fa sì che la Parola Verità si trasformi in Parola dialogo-strumento di discussione e di confronto che però degenera in parola mezzo di comando e di dominio sugli altri: si vedano i dialoghi fra gli Ateniesi colonizzatori imperialisti e le isole che avrebbero voluto evitare di essere colonizzate: “E’ nel vostro interesse: diventate nostri alleati, ci pagate tributi in denaro, guerrieri e belle fanciulle. Altrimenti sbarchiamo e vi distruggiamo. Siete liberi di scegliere†(Tucidide, i dialoghi di Atene con i Melii).
.
.
.
In parallelo viene data pubblicità alle manifestazioni più importanti della vita pubblica (formazione e divulgazione di leggi scritte, ad esempio), l’assunzione delle decisioni in luogo pubblico. Lo sviluppo del sistema da stato “selvaggio†a “stato di diritto†avviene infatti di pari passo con lo sviluppo della scrittura, della comunicazione, della comprensione di ciò che è scritto. Non per niente Don Milani voleva che i suoi allievi diventassero in grado di “leggere e capire†non solo la pagina sportiva dei quotidiani.
Infine, i cittadini si scoprono simili fra di loro anche se fra loro diversi: la vera diversità c’era rispetto alle altre polis, ad esempio fra Atene a Sparta: una guerra che alla lunga porterà al dominio macedone.
E oggi? Cosa accade oggi, dopo 2500 anni? In campo politico, a fianco della aristocrazia politica – politici di professione si sforza di emergere un nuovo ceto medio (politico): quello di chi – avendo di che vivere del proprio lavoro – pensa con la propria testa. La parola verità dell’aristocrazia si trasforma quindi in parola dialogo. Oggi, però, occorre evitare quell’ulteriore passo “avanti” (avanti, si fa per dire!) e cioè che dalla parola dialogo si ri-passi alla parola strumento di comando e dominio soprattutto in danno di chi vuole “entrare†per partecipare alla discussione. Insomma, l’ipse dixit, cacciato dalla porta, non deve rientrare dalla finestra, con le micidiali specificazioni: “si è venuta creando una situazione per cui …” ed anche  “con me o contro di meâ€.
La pubblicità delle decisioni poi non deve essere violata dalle riunioni politiche “paralleleâ€, dagli accordi segreti fra alcuni partiti e dal voto segreto dei parlamentari.
Resta da vedere che fine ha fatto il fattore identitario. Come una fisarmonica si allarga e si restringe. Il mondo occidentale stava sperando in una Europa Unita quale primo livello di aggregazione identitaria e in un rapporto stretto con gli USA (secondo livello di aggregazione identitaria). Poi invece abbiamo avuto paesi UE che, sì’… vabbè … ci stanno ma però (ma però) costruiscono muri con filo spinato; la Brexit ed ora la USEXIT (dall’UNESCO, dall’accordo sulla tutela dell’ambiente, da … etc. etc.).
.
E noi, qui, in Trentino? Io personalmente spero – quanto meno – nella Euregio in cui tre culture simili si integrino a vicenda. In ambito internazionale mi auguro che gli USA ci ripensino e si diano un altro Presidente. Dice … e la perfida Albione? La voglio vedere alla prova dei … suoi conti dopo che noi non gli avremo più fatto sconti.
.
Dice … ma hai visto mai che tu sia anti USA? Ci hanno salvato dal nazismo regalandoci la democrazia. Si, è vero, va questo regalo è stato un effetto collaterale della loro necessità di impedire che la guerra arrivasse sul loro territorio. O no? Timeo Danaos et dona ferentes, diceva quell’uno: tempo i Greci anche quando mi portano regali … in compenso noi … sai quanta Coca Cola gli abbiamo comperato!
E io nemmeno sono contro la democrazia, che è il migliore dei sistemi imperfetti al cui interno alcuni – fra i quali mi colloco – cercano di migliorarne la sostanza ed il funzionamento; altri si muovono furbescamente traendo vantaggi dalle sue imperfezioni.
Nel frattempo stanno accendendosi alcuni fuochi pericolosi: Corea del Nord; Iran; Israele-Palestina; Cuba; nuove dittature (Turchia, Venezuela); immigrazioni senza limiti (né potrebbe essere altrimenti).
.
.
Comments Closed
PISTA CICLOPEDONALE A LATO DELLA GARDESANA ORIENTALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Ottobre, 2017 @ 11:07 amDetto altrimenti: un percorso ciclistico poco conosciuto, ideale soprattutto nelle stagioni non estive (ma in estate fate anche il bagno!)Â Â Â Â (post 2863)
.
Ottobre, andiamo, è tempo di  pedalare … dove? Nella nostra regione inizia a fare frescolino, ragionpercui i ciclisti tendono a calare a valle, una sorta di desmontegada a pedali. Un lago, anzi …â€il†Lago, il Garda. Dice …già , ma ci sono le gallerie, il traffico … e allora a che serve avere un cicloblogger semi gardesano? Infatti, fra un poco, qui sotto, troverete una sorta di mini relazione semitecnica. Prima però due considerazioni:
- I porticcioli e i paesini che si attraversano sono semplicemente deliziosi;
- anche in attesa del megaprogetto della Ciclabile del Garda (addavenì …!), ci vorrebbe così poco a completare la pista oltre gli attuali confini!
Relazione di due “Fiabbini”
.
Provenendo in auto da Torbole, 1,4 km dopo la fine dell’ultima galleria (quella lunga con le luci che si affacciano sul lago), a destra, adiacente alla strada, si trovano una decina di cipressi e dietro, allo stesso  livello, trovate un’area di P-Parcheggio segnalata (no bici sul tetto! Attenti alla sbarra!) con parcometro: lasciare qui l’auto. Con le bici tornare indietro sul marciapiede: 50 metri, discesina ripida di 20 metri, asfaltata che con inversione a U,  conduce sulla ciclabile verso sud a livello lago. Prima di Malcesine, ad ore 10,00 arriva il sole. Temperatura di ieri 12 ottobre 2017, da 17 a 20 gradi.
.
.
.
Arrivando a Malcesine, salita di 150 metri con punta finale al 9%, in cima alla quale girare immediatamente a destra a 90°, passare sotto un corto stretto tunnel pedonale e proseguire pedalando con cautela – pedoni! – fino ad attraversare tutto il centro storico, alla fine del quale scendere verso il lungolago direzione sud.
.
.
Arrivando a Baia di Sogno, salita di 250 metri al 5-6% in cima alla quale, dopo avere superato le sbarre anti motociclette, dopo altri 20-30 m sfiorare la statale e girare a destra su discesa a curve, asfaltata che conduce al lago. Proseguire. Dopo circa 10 km, in coincidenza di un club velico, una rampa di 1o m. al 20%Â con scalini a lato (scendere e spingere) conduce a un parcheggio che va superato. Proseguire.
.
Dopo 17,5 km dall’inizio ciclabile, una rampa di 5 scalini in salita ne segna la fine. Si va sulla strada ma spesso ci sono marciapiedi e altri tratti di ciclabile pedalabili con qualche cautela. La tratta più trafficata dalle auto è quella Torri del Benaco (da visitare) – Punta San Vigilio (dove però non si può scendere nemmeno con le bici a mano) – Garda. Da Garda a Bardolino, 3-4 km di ciclopedonale lungolago, molto tranquilla.
.
Itinerario: (in corsivo i bei porticcioli aggirati a 1 metro dall’acqua! In corsivo quelli più belli; sottolieato il migliore!): Navene, Malcesine, Val di Sogno, Cassone; Porto, Brenzone, Castelletto, Pai, Torri del Benaco, Punta S. Vigilio, Garda, Bardolino.
Fondo: tratti sterrati non difficili. Qualche superamento di canalette in pietra (alla foce dell’alveo di alcuni torrentelli) tutti superabili di slancio.
Vento: in genere da nord fino alle 11,00 circa. Poi da sud ma man mano che si procede verso sud, sempre meno intenso. Al ritorno, vento favorevole “in poppaâ€.
Punti di ristoro: lungo il percorso numerosi bar e ristorantini.
Sosta pranzo: Bardolino, spaghetti alle vongole veraci; pane; ½ litro di chiaretto; 1litro di acqua minerale; caffè: €42,00 in due.
Km totali, a/r Navene-Bardolino-Navene: 76,5
Bici utilizzate: e-bike (una city ed una mtb)
Consumo elettrico: 45%
Fatta e firmata: i “Fiabbini” Riccardo Lucatti e Giovanni Soncini, 12 ottobre 2017 (le foto sono mie, scattate in occasioni diverse)
P.S.: la bicicletta è stata l’invenzione più ambita e più difficile da realizzarsi: infatti dalla “ruota” (Mesopotamia, 3500 a. C.) alla “bicicletta” (Germania 1817, Karl von Drais) sono stati necessari ben 5317 anni. Per contro, una volta inventata la bici, il più è stato fatto e in 183 anni siamo riusciti ad andare sulla luna (20 luglio 1969)!
Commenta Manuela Demattè:
La bicicletta, la più grande invenzione fra tutte? Mi fa ricordare che nel lontano 2005 la BBC indiceva un sondaggio nel quale la bicicletta veniva nominata l’invenzione più importante dal 1800 ! Questi i risultati del sondaggio:
59.4%-Bicycle 7.8%-Transistor 7.8%-Electro-magnetic-induction-ring 6.3%-Computer 4.6%-Germtheory-.of-infection 4.5%-Radio 4.0%-Internet 3.4%I-nternal-Combustion-Engine 1.1%Nuclear-Power 1.1%-Communications-satellite
Il sito http://www.bbc.co.uk/radio4/youandyours/technology_launch.shtml riportava poi gli interessanti commenti dei votanti. Fra le innumerevoli motivazioni pro bicicletta, ecco la più sintetica e folgorante, quella di Mark Sanders: the bicycle, the first Human Amplifier . Dopodiché, con gioia ma anche con un po’ di legittima amarezza, qualcuno commentò : una bella sorpresa il grande distacco della bici da altre invenzioni molto più tecnologiche ! Ma se per la maggioranza della popolazione la bici è così importante, com’è che poi le battaglie della FIAB sono così difficili ?
Rispondo: Cara Manuela, grazie del tuo contributo! Sai … anche la Pace è assolutamente importante per la stragrande maggioranza … no … per tutta la popolazione, eppure le “battaglie” per realizzarla sono difficilissime!
menta Manuela:
Comments Closed
GLI USA ESCONO DALL’UNESCO (USESCUNESCO)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Ottobre, 2017 @ 7:15 amDetto altrimenti: Trump dixit … (post 2862)
Dopo la BREXIT, un nuovo, brutto neologismo: l’USESCUNESCO
- UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization.
- 2011: l’UNESCO ammette fra i suoi partecipanti la Palestina. Gli USA interrompono i propri finanziamenti
- 2017: l’ONU condanna Israele per il muro e gli espropri. Trump ritira gli USA dall’UNESCO.
Fare una battuta scontatissima sarebbe troppo facile, dire che va bene così … che c’azzecca Trump con l’educazione e la cultura … sarebbe troppo facile – dicevo – ed io non lo faccio. Mi permetto invece di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura seria: oggi più che mai occorre unire, non dividere: occorre discutere e unire; trattare e unire; trovare un accordo e unire. Non invece ritirarsi, erigere muri di cemento o di non-partecipazione.
.
.
Quel “allora io non gioco più†lasciamolo ai bambini ma nemmeno a tutti, solo a quelli meno evoluti (e non per colpa loro, ma per l’ambiente non elevato nel quale sono nati e stanno crescendo). Certo che con questa mossa Trump risparmia denari e si procura l’appoggio delle lobbies ebraiche USA che a loro volta si attirano l’antipatia di chi ebreo non è e ci risiamo con le divisioni! Ebbravo Trump … una trumpata dopo l’altra dove ci porterai mai?
.
P.S.: USA come GB: esco, non ho più alcun dovere, ma se e quando mi conviene ci sarò. Praticamente “amici … alla carta, come farsi servire al ristorante!
Comments Closed
FIAB CENTRALE A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2017 @ 5:23 pmDetto altrimenti: conoscere, far conoscere e farsi conoscere             (post 2861)
Oggi FIAB. Il segretario organizzativo di Fiab Centrale Michele Mutterle, ha tenuto la prima parte della conferenza organizzata presso i locali della PAT- Trentino School of Management in Via Giusti, 40A,  a Trento. Presenti per Fiab Trento la Past President Manuela Demattè, il Presidente Guglielmo Duman e su loro invito un blogger socio Fiab, uno  a caso …
.
.
.
.
FIAB- FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA, associazione senza fine di lucro per lo sviluppo della ciclabilità urbana e non: 150 singole associazioni, 17.400 soci ma. Ma in Germania i soci sono 150.000, quindi (pensiamo positivo!) noi abbiamo ampie possibilità di crescere, anche di raddoppiare il nostro numero: voglio vederli i tedeschi a raddoppiarsi …loro!
.
.
.
Fiab e il suo progetto Bicitalia di 18.000 km di cui già 10.000 già scaricabili in internet (www.bicitalia.org). Parte di questi km sono componenti della rete internazionale Eurovelo, di cui ha poi parlato la responsabile Italia, Giulia Cortesi.
Fiab ha due gambe: quella della ciclabilità cittadina e quella del cicloturismo (che a sua volta interessa anche le città e la loro viabilità ). Cicloturismo: Fiab organizza 3000 eventi l’anno; 90 ciclovacanze; 120 week end; 16 raduni (tutti reperibili su www.andiamoinbici.it). Se vi sembra poco … Fiab e i “suoi†iscritti sono un forte catalizzatore del turismo, in quanto la loro presenza testimonia la bellezza e la salubrità dei luoghi; dà un forte impulso alla destagionalizzazione; pone nuovi obiettivi per gli operatori economici; crea nuove forme di turismo. L’ENIT ha calcolato che in estate i ciclo turisti stranieri sono il 60%. Nella altre stagioni il rapporto si inverte in favore dei nostrani. Tutti utilizzano ogni tipo di forma ricettiva (in Italia a costi superiori del 30% rispetto a Francia e Spagna).
.
La locomotiva -. anche per il cicloturismo – è la Germania che esprime ben70.000 km di percorsi segnalati; 200 itinerari completi; 30 fiere all’anno; 32.,000 passaggi treno + bici (i treni+bici in Germania sono al punto di saturazione: la domanda ulteriore viene soddisfatta dai Flixbus); 5,2 milioni di cicloturisti l’anno, con una media di circa 9 notti di pernottamento a testa, di cui il 34% viene in Italia a compiere, per il 73%, viaggi turismo lineari (non “margherita†o “ad elasticoâ€), scelti soprattutto via internet, con partenza e arrivo in località diverse, distanti fra di loro. Il 50% dei cicloturisti tedeschi fa sosta nelle città . Distanza media giornaliera  percorsa, 65 km; distanza media dei viaggi vacanza, 544 km.
.
.
.
La quota Italia è così divisa: 30% Sud Tirolo; 23 % Trentino. Le ciclopiste più frequentate sono, nell’ordine: Danubio; Via Claudia Augusta, Valle dell’Adige; Alpe Adria la quale ultima, partendo da zero, in 5 anni ha raggiunto i 120.000 passaggi annui (treni+bici “Micotraâ€). La spesa giornaliera di un cicloturista varia fra 60 e 80 euro pari, per l’Italia, parii a 1114 milioni di euro di cui il 53% pari a 590 milioni di euro in TAA.
.
.
FIAB ha convenzionato strutture ricettive in Albergabici.it – Le condizioni per essere convenzionati sono:
.
- offrire il pernottamento anche di una sola notte (tranne in agosto);
- avere garage o locale chiuso per riporre le bici;
- offrire alla clientela mappe e guide pedalabili del posto;
- offrire l’asciugatura del vestiario;
- disporre di un angolo miniofficina;
- offrire colazione adeguata.
Quanto sopra non fa diventare l’hotel un bicigrill, ma solo un Hotel amico dei cicloturismo.
.
FIAB ha dato vita a CIAB, Associazione degli operatori economici del settore, offrendo fra l’altro, l’assicurazione RCA per il cliente e per l’operatore. Si veda www.CIAB.it. A seguire, Giulia Cortesi ci ha esposto la natura, l’opera, gli scopi di Eurovelo e di Eurovelo Italia, segnalando, fra le altre molte cose, gli aspetti della cartellonistica stradale, della certificazione e last but not least, la possibilità di attingere ai fondi UE denominati CEF per la realizzazione di tratte delle piste europee su territorio italiano.
Poi la riunione è proseguita, ma io dovevo venire a casa a … scrivere e pubblicare questo post.
Good Fiab everybody!
Riccardo
.
Comments Closed
FILOSOFIA POLITICA – 1
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2017 @ 6:45 amDetto altrimenti: no, raga … non cambiate canale … dai … leggetelo questo post! Si tratta di concetti semplici, chiari, molto più comprensibili del titolo … dai, leggetelo, ci conto!    (post 2860).
Filosofia … molti pensano che tratti cose astratte, pensieri teorici … e invece no: filosofia è “ricerca attiva della verità †,“ricerca del perchéâ€, ricerca del “dove si va a parareâ€. In ogni settore.
Esiste la filosofia del diritto, un maestro è stato l’austriaco Hans Kelsen. Non so invece sia stata mai approfondita la “filosofia della politicaâ€, cioè quella analisi che ci farebbe capire cosa si cela dietro alle parole; dove taluno ci vuole condure e perché; il “cui prodest, cui bono†(chi ci guadagna) di Cicerone. Proverò a lanciare un sasso nello stagno. Un primo tentativo di riflessione sulla filosofia della politica potrebbe esaminare due aspetti: la statica e la dinamica.
La statica: perché un partito è organizzato su moltissimi organismi tutti pletorici e quasi mai regolarmente frequentati da tutti gli aventi diritto? La dinamica: se una Assemblea di partito delibera “Aâ€, non dovrebbero esistere delibere di organismi inferiori che deliberano “Bâ€. E invece esistono. Perché?
La statica. La risposta che mi sento di dare è un po’ maliziosa e si rifà a quel “plurimae leges corruptissima republica†di Tacito (Annales) di cui scrivevo tre post fa (cfr. ivi): un’organizzazione molto, troppo complessa è facilmente governabile da taluno, e lo è ben al di là della volontà espressa dai (pochi) partecipanti o più frequentemente non-espressa dai molti che avrebbero dovuto partecipare. Ne consegue che la volontà di taluno più facilmente ha la meglio – anzi – riesce a convincere i pochi presenti e viene poi venduta come la volontà unanime di tutti. E qui emerge un altro rischio: l’unanimità . Già , perché nell’ “unanimità â€, nei grandi numeri, nei consensi osannanti, se non altro per una ragione statistica più facilmente può celarsi il male (J. Brodskij, “Il canto del pendoloâ€, prolusione, Ed. Adelphi).
.
La dinamica. Qui l’analisi e la risposta sono molto più semplici: la norma viene violata impunemente. Impunemente, appunto, perché non è prevista sanzione alcuna a fronte di tale violazione. Come funziona? Semplice. Il “violatore†dice – anzi, fa dire ai suoi – che “sono cambiati i tempi … che si tratta di un dettaglio … che non bisogna avanzare critiche strumentali” … fino a quando viene lanciata l’arma letale, la frase micidiale che tutto travolge: “Si è venuta creando una situazione per cui …â€. E con ciò di pretende di legittimare qualsiasi violenza all’ordine costituito da norme legittime, valide ma non efficaci perché non provviste di sanzione.
.
Filosofia è ricerca. Io ho provato a “ricercare”. Molto probabilmente mi sono sbagliato, ma almeno ci ho provato. Buona Filosofia della Politica a tutte e a tutti! (Le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso)
.
.
.
Comments Closed
PICCOLE STORIE A PEDALI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2017 @ 3:11 pmDetto altrimenti: semplici, corte ma vere!      (post 2859)
Passano gli anni … e le salite che prima facevi con la bici da corsa hai cominciato a farle con la mtb che ha rapporti più agili. Le salitacce poi (Bondone, Manghen etc.) solo con la E-bike. Evvabbè …
Era tanto che non facevo senza l’aiuto elettrico la salitella da Bolzano ad Appiano (circa 7 km) . Oggi mi sono detto: dai, prova un po’ … hai già 3600 km nelle gambe, cosa aspetti? Detto fatto. Telefona agli amici … tutti occupati. Poco male, vado da solo, co la mia mtb Wilier (detta Willy). In auto fino ad Egna, parcheggio vicino al chiosco del mio amico Otto. “Ciao, Otto non c’è?†“No, viene più tardi†“Salutameloâ€. Compero due mele e parto, 18 km di pianura per arrivare al bivio Bolzano-Appiano. E qui vedo una cosa che non mi è piaciuta:; un nuovo edificio in costruzione, alto, cilindrico, tutto acciaio  e vetro, a deturpare la vista sul Castel Firmiano! Il progresso … si sa … ma però (ma però) sta così male … evvabbè, io sarà all’antica …-  checcivvoletefare?
.
.
Altri 2 km per l’inizio della salita che si snoda quasi tutta lungo il percorso della vecchia ferrovia a vapore (v. foto). La pendenza è quasi sempre regolare (pendenza “ferroviariaâ€), ma ogni tanto la ciclabile ha dovuto deviare e allora sono piccolo strappetti all’8-10%. Vado piano, cerco di capire come reagiscono gambe e fiato (ho un po’ di bronchite cronica): tutto bene … anzi, sono costretto ad usare rapporti meno agili, più veloci. Arrivato sul falsopiano, gli ultimi km li sparo a 24 kmh! Uao … che figata!
.
.
.
La discesa è bellissima, la vista del Lago di Caldaro è “mozzafiato†(questo abusato termine proprio non mi piace ma almeno ci capiamo). Prima di Egna mi fermo per uno spuntino. Dopo 42,5 km arrivo alla mia auto. C’è sempre il ragazzo della mattina: “Mi hai salutato Otto?†“Si, certo, ricambiaâ€. “Per favore, dammi due bicchieri di succo di melaâ€. Mi disseto. “Quant’è?†“Nulla, niente†dice il ragazzo, evidentemente istruito da Otto che ha voluto offrirmi da bere: amicizia e ospitalità “a distanzaâ€. Otto, tornerò in altro orario per salutarti e ringraziarti.
Good Bike everybody!
.
.
.
Comments Closed
SIMBOLI DELLA STORIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2017 @ 5:32 amDetto altrimenti: della storia buona e di quella cattiva, ma sempre simboli  (post 2858)
.
Quotidiano “Trentino†del 9 c.m. a pag. 3: Anna Lisa Rapanà da Washington nel suo articolo “In Italia ancora troppi monumenti fascisti†riferisce della critica nel New Yorker al perdurare di queste testimonianze e al suo invito a che l’Italia le distrugga. Premetto che non sono assolutamente un nostalgico di un sistema dittatoriale, antiliberale e antidemocratico qual è stato il fascismo. Chiarito ciò, mi permetto di sottoporre alle lettrici ed ai lettori una sottolineatura.
.
.
Le critiche circa la non-distruzione di simboli – che in ogni caso sono storici – ci vengono avanzate da chi invece i suoi simboli del passato è stato ben capace di distruggerli, sterminando intere popolazioni di “cattivi†indiani e relegandone i superstiti nelle riserve. Ecco … i “cattivi†indiani … quelli che “arrivano i nostri e li sciabolano†e noi (io sono del 1944), platee di giovanetti assiepati nelle sale cinematografiche parrocchiali, ad applaudire. Che dire? Peccato.
.
.
Peccato per gli USA … perché se non altro oggi avrebbero “cose†ben più vecchie, ben più storiche da ricordare ed esibire, loro che oggi come massima testimonianza del passato si ritrovano per le mani … anzi, per i piedi, le pantofole della nonna!
.
.
E poi, questo “scaldare la collaâ€, questo rinfocolare una inutile polemica … via, di problemi ne abbiamo già abbastanza! E loro poi … anche loro di problemi veri ne hanno, da Trump alla Corea del Nord … non pare anche a voi?
.
P.S.: invece di recriminare sulle dittature del passato, diamoci tutti da fare per difendere e far progredire la democrazia del presente!
Comments Closed
LEGGE ELETTORALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Ottobre, 2017 @ 7:23 am Detto altrimenti: immediatamente comprensibile ….. o no?    (Post 2857)
- Proporzionale: un numero di parlamentari esattamente proporzionale ai voti ricevuti. Ma così, data la frammentazione, è l’ingovernabilità .
- Maggioritario: chi prende più voti ha la maggioranza dei seggi. Ma così un partito poco rappresentativo (ma più rappresentativo di ogni singolo altro) governerebbe sulla maggioranza dei cittadini.
- E allora? Allora si cercano alchimie di compromesso.
Io qui non voglio fare “politicaâ€, ovvero sostenere o criticare questa o quella formula. Dico solo che queste alchimie sono difficilmente comprensibili da parte della stragrande maggioranza dei cittadini, i quali reagiscono come segue:
- alcuni si stancano e non vanno a votare (gravemente insufficiente! N.d.r.)
- altri vanno a votare “a pancia†secondo quello che credono di avere capito (insufficiente! N.d.r)
- altri ancora vanno a votare perché così ha detto il partito (quasi sufficiente! N.d.r.)
- pochissimi – infine – vanno a votare sapendo cosa stanno facendo (molto bene! N.d.r.)
No buono, no buono … tutto ciò. Gli antichi romani infatti, parlando e scrivendo in latino – lingua estremamente essenziale e significativa – dicevano “Plurimae leges corruptissima republica†(Tacito, 58-120 d. C., storico), cioè “quanto maggiore è il numero delle leggi, tanto più corrotto è lo Statoâ€, ovvero – mi permetto di aggiungere io – anche una singola legge che sia eccessivamente articolata genera “corruzioneâ€. Corruzione non nel senso di “circolazione di mazzette†– intendiamoci – ma di malattia che affligge un Organismo che invece dovrebbe rimanere sano. E questo Organismo ha un nome: si chiama Democrazia (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso) che non è più vera se non capisci per cosa stai votando.
Oppure preferireste Seneca (4 a.C . 58 – Filosofo, drammaturgo, politico)? Eccolo: “Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teneatur” ovvero: è necessario che la legge sia breve cosicché possa essere compresa più facilmente dai non addetti ai lavori.
Buona (comprensione della) Legge Elettorale a tutte e a tutti!
.
P.S.: soglia del 3 – del 10 …? Ero consigliere di amministrazione di una banca. Il direttore generale  ci informò che per l’anno successivo prevedeva una crescita del 12,3%. Io feci finta di fare chissà quali calcoli, alzai la mano e – ottenuta la parola – dissi che per me la crescita sarebbe stata de’11,5%. Il Presidente mi chiese come avevo calcolato quel dato. Io risposi: “Prima mi dica il direttore come ha calcolato il suo”.
.
.
Comments Closed
TARTARUGA CARETTA CARETTA A POLICORO !!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2017 @ 8:08 amDetto altrimenti: è tornata!      (post 2855)
Policoro, provincia di Matera, sul Golfo di Taranto. Questa estate ero lì vicino, in vacanza, a S.Teodoro di Marconia (Comune di Pisticcci). Un giorno liberarono in mare una tartaruga Caretta Caretta che era stata catturata ferita (un amo in bocca, plastica nello stomaco): era stata curata, era guarita. Notizia di oggi: nell’oasi WWF di Policoro sono state scoperte 90 novanta uova di tartaruga Caretta Caretta dischiuse! Erano 30 anni che non accadeva!
.
.
.
Policoro, Metaponto … aree archeologiche, tempio delle Tavole Palatine, musei archeologici al coperto e a cielo aperto … e ora … anche e finalmente di nuovo tartarughe Caretta Caretta!
.
.
.
.
.
Comments Closed
GRUPPO STUDIO ARTI VISUALI 2001
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2017 @ 7:07 amDetto altrimenti: la loro mostra annuale 2017, un “Sognoâ€! Dal 6 al 18 ottobre (orario 10,00-12,00 / 16.00-18,00)  (post 2854)
“Sogno†infatti è il titolo tema della mostra di pittura e grafica inaugurata ieri sera dagli artisti del G.S.A.V., organizzati, “insegnatiâ€, seguiti dal Prof. Bruno Degasperi, assente alla cerimonia per motivi di salute.
.
.
Sotterranei romani (molto più che semplici cantine) della Torre Mirana, Via Belenzani, 3 – Trento. Alcune decine gli artisti, due opere ciascuno. Inaugurazione molto affollata, prima intorno alle opere, poi al buffet. Un successo: è difficile muoversi fra i tanti visitatori. Scattare foto, poi … ancora di più. La presentazione del Gruppo e dell’Evento da parte di una socia: “Arte che unisce., arte che esprime, arte che … insomma … ci riuniamo due volte alla settimana: dipingiamo, disegniamo, parliamo, ascoltiamo, apprendiamo …â€
Molta la gente, dicevo. Ma chi è espositore e chi visitatore? Espongono anche amici miei ai quali propongo che nelle prossime edizioni ogni espositore si appunti una targhetta che lo indichi come tale.
.
.
Secondo il mio modo di visitare una mostra, prima faccio un giro veloce, un’occhiata generale. Poi, pian piano, torno sui miei passi, più lentamente, concentrandomi sulle due caratteristiche secondo le quali sono solito catalogare le opere d’arte: quelle che mi parlano direttamente e quelle che invitano me a “parlareâ€, ad esprimermi. Fra le prime mi ha colpito quella a fianco, più per l’idea che per il dipinto, un’idea di quelle che “peccato perchè l’avrei voluta avere ioâ€.
.
.
.
.
Fra le seconde molte altre. Non cito il titolo di ogni opere né l’autore per non fare torto a tutte le altre opere che pure ho fotografato ma che per ovvie ragioni non posso riportare qui nel post. Infatti non è facile fare un post su una mostra del genere. Non è nemmeno facile “gustarla appieno†nel momento della sua inaugurazione: tornerò, quando ci sarà meno gente, quando potrò stabilire un rapporto più intimo con i “sogni†altrui, quando potranno emergere anche i miei sogni per “vivere†la mostra, non solo per visitarla.
.
.
.
Trento, felix civitas, città felice per la sua ricchezza di … di cosa? Di tutto!
G.S.A.V.2001 – Gruppo Studio Arti Visuali 2001 – Via E. Conci, 86 – I 38123 Trento TN – Tel. 333 2673487
.
.
Comments Closed