FARE RETE FIAB
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2017 @ 6:57 amDetto altrimenti: Fiab, Federazione Italiana Amici della bicicletta, fa rete con altre associazioni operanti in settori diversi dal proprio  (post 2903)
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Fare rete. Un nuovo modo per affrontare e superare le difficoltà della convivenza fra popoli, fra persone, nei rapporti di lavoro ed umani. Fare rete significa aprirsi all’interscambio delle reciproche potenzialità altrimenti inespresse ed inesprimibili. Anche Fiab Trento “fa reteâ€. E fa rete anche attraverso la partecipazione dei suoi associati anche ad associazioni con finalità diverse dalla propria, ma che da questa molteplice valenza arricchiscono se stessi e gli interlocutori.
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Un esempio di ciò è dato dalla duplice appartenenza di molti Fiabbini trentini all’Associazione Culturale Accademia delle Muse di Trento, la quale, nella serata del 6 ottobre, ha accolto – per darle la giusta rilevanza – la Fiabbina bolognese Lucia Bruni, a relazionare sulla sua “intrapresa†dell’estate scorsa: da Roma a Bruxelles a pedali, 2000 km in 16 giorni, per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero avvio al processo di integrazione europea. Erano presenti il Presidente Fiab Trento Guglielmo Duman e alcuni Fiabbini che hanno assistito Lucia nella tratta regionale, fra i quali Walter Rollandini, il quale, insieme a Helmut e Anna Lansbergen l’ha aiutata nel superamento del Passo del Brennero sotto la fortissima tempesta estiva di fine giugno.
This is Fiab too, la Fiab è anche tutto questo! E tu? Joint us, unisciti a noi, iscriviti alla Fiab (anche via internet!)
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USA IN ARMI, ARMI IN USA. E noi?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2017 @ 2:43 pmDetto altrimenti: fra i civili, stragi a non finire … e non è “terrorismo”  (post 2902)
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USA: D. P. Kelley, ex militare di 26 anni, ha aperto il fuoco contro i fedeli in una chiesa battista a Sutherland Springs, a 35 k da S. Antonio: 26 morti e 24 feriti prima di essere ucciso dalla polizia. Ennesima strage.
- Il Presidente Trump minimizza.
- Quanto pesa il potere delle lobbies delle armi?
- O non sarà come dice il politologo europeista, studioso e internazionalista professor Riccardo Petrella nel suo recente libro â€Nel nome dell’umanità †(Il Margine, ottobre 2017, 300 pagine, €15,00), che la finanza ha fagocitato la politica?
- Riccardo Petrella ci informa anche che le maggiori industrie mondiali sono, nell’ordine: 1) comunicazioni; 2 e 3) a pari merito: armamenti e medicale.
- Gli USA uscirono dalla crisi del ’29 grazie al rilancio dell’industria pesante militare.
- Ogni guerra arricchisce chi non la fa.
- Quanto sopra vale per le armi “personali†e per quelle degli eserciti…
- … degli eserciti propri ed altrui.
- E noi? Noi … almeno smettiamo di spendere miliardi di euro per i cacciabombardieri F35.
Spese militari italiane, manovra finanziaria 2018, proposta del governo al parlamento: ulteriore aumento da 20,3 a 21 miliardi di euro della quota annuale (fondi pre-bloccati per 10 anni!), che uniti ai 3,5 miliardi del ministero per lo sviluppo economico (per nuovi armamenti); ai 1,3 miliardi per le missioni militari all’estero; ai 2 miliardi per il personale a riposo (la cd “riserva”) e ai 130 milioni di contributo spese Nato, portano il totale annuo a 27,9 miliardi. Se da questi sottraiamo i 2,93 miliardi destinati alla sicurezza interna (Carabinieri, finanziati il 5% in meno rispetto all’anno precedente!), abbiamo un totale di 25 miliardi il che rappresenta un +4% rispetto al 2017 e un +9% rispetto al 2015.  (Fonte: Francesco Vignarca, Coordinatore Rete Italiana per il disarmo – “L’Avvenire” 5 novembre 2017 pag. 5).
Io non sono un anti militarista, sono stato Sottotenente di Complemento nella Brigata Alpina Tridentina (oggi, chissà … mi avranno promosso capitano, maggiore?), congedato nel gennaio 1969. Solo mi chiedo: ci possiamo ancora permettere tutto ciò? Non sarebbe il caso di rivedere le priorità di spesa? Non sembra anche a coi che la prima guerra noi la si debba combattere e vincere contro le mafie interne, l’evasione fiscale, la corruzione, la disoccupazione, la difesa idrogeologica del territorio, la fuga all’estero dei capitali, compreso il capitale enorme rappresentato dai 50.000 giovani che ogni anno lasciano il Paese?
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ACCADEMIA DELLE MUSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2017 @ 7:31 amDetto altrimenti: Beethoven e l’UE a pedali (dai, che sull’Accademia delle Muse ne trovate di post …Â Â Â Â (post 2901)
Ieri sera … anzi: ieri seratona eravamo pochi, solo 42 soci (evvabbè …, di questi tempi eravamo comunque molti di più che ad una delle tante riunioni della politica! E poi … se 42 vi sembran pochi!). La prima parte della serata è stata dedicata ad un lavoro di Alfonso Masi, “Beethoven intimo†ovvero – introdotta da Giovanna – alla lettura di molte lettere del famoso musicista a caratterizzarne in modo indelebile nella mente di ognuno di noi la sua personalità umana prima ancora che di compositore. La lettura, rectius, la vera e propria interpretazione recitativa di Alfonso è stata intervallata da brani di sue opere magistralmente eseguiti al pianoforte da Cristina. Fra tutti, inconfondibili, l’Adagio e il Fur Elise.
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Un bis, l’Adagio, in ricordo del nostro compianto amico Ruggero Polito, violinista e pianista, che amava così tanto eseguirlo al pianoforte. Qui a fianco, il bis richiesto dalla moglie Maria Grazia. Indi i presenti (e non) sono stati invitati a candidarsi quali poeti-lettori di due poesie a testa (max otto “poetiâ€, le iscrizioni sono ancora aperte, fatevi sotto!), per la serata dell’8 gennaio 2018.
E’ seguita la consueta pausa enogastronomica: infatti le nostre riunioni non sono né un prima di cena né un dopo cena, bensì un “duranteâ€!
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Seconda parte. Lucia Bruni fiabbina (socia della Fiab-Federazione Italiana Amici della Bicicletta), giunta appositamente a Trento da Bologna (grazie anche di questo, Lucia!), già testimonial alla riunione dell’ Associazione Restart Trentino sul tema “Lavorare il lavoroâ€, ci ha raccontato della sua esperienza di viaggio a pedali (2000 km in 16 gg, compresi 1000 metri di dislivello in media al giorno!) da Roma a Bruxelles, viaggio effettuato a cavallo (in bicicletta, non “a cavallo”!)  fra il giugno e il luglio scorsi, per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero inizio al processo di integrazione europea.
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La sua esposizione è stata intervallata dalla proiezione di alcune interessanti diapositive. Il Presidente di Fiab Trento, Guglielmo Duman, impegnato nel Cicloraduno Nazionale, aveva delegato il vostro blogger ad organizzare l’assistenza a Lucia nella tratta regionale, ciò che è stato possibile grazie alla disponibilità di molti Fiabbini di Trento e di Bolzano, fra i quali ultimi Fabio Martorano: particolare menzione d’onore va riservata tuttavia a chi l’ha accompagnata nella fase più complessa: il superamento del Passo del Brennero durante una forte tempesta estiva: Helmut ed Anna Lansbergen e Walter Rollandini. Sull’impresa trovate comunque molti dettagli nei numerosi post pubblicati, reperibili cliccando “Lucia Bruniâ€.
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.Lucia ha sottolineato con quale assoluta calma e padronanza degli eventi Helmut l’abbia rincuorata sotto la tempesta: indossato un giubbetto smanicato “Ecco, possiamo andare”, queste le sue parole davanti ad attoniti ciclisti riparati sotto tettoie di fortuna! (Helmut, sei grande! N.d.r.).
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Alla fine, è stato redistribuita copia cartacea del nostro programma annuale residuo:
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4 dicembre – Canti natalizi (Coro, solisti e Flavio) – Umberto Sancarlo: donne pittrici.
- 8 gennaio ’18 – Le liriche di Tosti (Sergio Runkel – Cristina) – Le nostre poesie (8 Accademici, due poesie a testa).
- 5 febbraio – Omaggio a Renzo Arbore (Patrik & Co) – Teatro dei Guitti (Maria Teresa & Co : “Bel colpo, Lisistrata!â€
- 5 marzo – Perle e rarità musicali (Giovanna, Letizia, Cristina) – Matteo Boato, pittore: “Un boato di coloriâ€.
- 9 aprile – Coro dell’Accademia in concerto – Giovanni Toldo, viaggiare e lavorare in bici.
- 7 maggio – Genio & Co: cantautori emiliani – Riccardo in foto.
- 4 giugno – Corrado Ruzza e gli allievi del Conservatorio di Riva del Gara – Scorci di Trento minore (Marisa De Carli Postal).
- In primavera: una gita sociale.
- Metà luglio, Festa di Mezz’Estate.
Un grazie ai nostri soci che hanno nutrito il nostro spirito, alle socie che con le loro prelibatezze culinarie hanno nutrito il nostro corpo, alla nostra Presidente Ospite Cristina e naturalmente a tutte le lettrici e i  lettori che navigano sul mio blog.
Buona Accademia delle Muse a tutte e a tutti!
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FOTOPOST
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Novembre, 2017 @ 5:46 pmDetto altrimenti: Trento, gli ultimi fiori, la prima neve … (post 2900)
Senza parole
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(24 giorni in novembre, 31 in dicembre, in totale 55 giorni per arrivare a pubblicare altri 100 post ed arrivare al 3000esimo post entro il sesto anno di blogger. Ce la farò?)
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UOMINI DI CORALLO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Novembre, 2017 @ 7:40 amDetto altrimenti: chi sono?       (post 2899)
- Corallo: boss (finalmente) in galera, “re†delle gare di aggiudicazione delle concessioni delle slot-machine, grande evasore fiscale.
- Colonnello Rapetto: uomo della Guardia di Finanza che ha scoperto l’evasione, che è stato “promoveatur†e che alla fine si è dimesso. Su di lui trovate alcuni miei post, leggeteli.
- Altri nomi “nostraniâ€, oggi oggetto di mandato di cattura internazionale per riciclaggio delle somme come sopra evase.
- ……………
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BURRO O CANNONI?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Novembre, 2017 @ 7:29 amDetto altrimenti: una scelta, aut-aut, direbbe Soren Kierkegaard … (post 2898)
Per Kierkegaard (filosofo danese, 1813-1855) la vita è una perenne “angoscia†a causa delle continue scelte che si devono fare: aut-aut, in latino, “o questo”/ “o quello”,  in italiano. Qualche anno dopo un economista, Paul Samuelson (USA 1925 – 2009), sintetizzava un concetto simile: “Burro o cannoniâ€. Già … come vogliamo/dobbiamo investire le nostre (limitate) risorse? In opere a salvaguardia del territorio da alluvioni e incendi; nella sistemazione delle buche stradali (è di questi giorni la condanna del Comune di Bussolengo VR a oltre 2 milioni di euro per l’incidente occorso ad una ragazza che con il suo motorino ebbe un grave incidente a causa di una buca sul manto stradale); nel completamento delle tante infrastrutture colpevolmente incompiute; nel reddito di cittadinanza; nella sistemazione di precari e esodati; nel rilancio turistico del paese; etc., oppure continueremo a pre-definire bilanci separati (rectius, privilegiati) ad esempio in favore di gestione separate INPS per pensioni milionarie e in favore di armamenti a valere sui quali continueremo (impunemente) ad acquistare i costosissimi caccia bombardieri F35?
Rilancio del turismo: il nostro Paese è un Museo a cielo aperto. Abbiamo bellezze naturali e artistiche multiplo di quelle francesi, ma la Francia sviluppa un volume di turismo doppio del nostro. Perché? Non sarebbe forse il caso di attivare queste potenzialità economiche anche in vista dell’invecchiamento della popolazione che sta “pericolosamente†invecchiando, il che comporterà un pesante aggravio per i conti pubblici (pochi a lavorare, molti a percepire pensioni)?
Dice … ma sono state fatte delle scelte … sono stati impegnati fondi … sono stati sottoscritti accordi … Ok, ho capito, ma esiste anche l’eccessiva onerosità sopravvenuta, esiste anche la necessità di rivedere l’ordine delle priorità , esiste anche la ragionevolezza di cambiare una propria precedente decisione … o vogliamo continuare a giocare in una “serie A†anche se non ci appartiene più? Se vogliamo restare a buon diritto in questa prima serie, dobbiamo vincere l’inerzia di una pericolosa deriva culturale.
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UN VANGELO LAICO, QUASI POLITICO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2017 @ 1:24 pmDetto altrimenti: oggi, Matteo, 23, 1.12Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â (post 2897)
Dice, ma che … ci fai lezione di religione? No raga, scialla, calmi, niente di tutto ciò. Il fatto è che certi concetti hanno una validità “a prescindereâ€. Ma vediamo un po’ di leggere laicamente quello che Matteo scriveva nell’80 d. C..
Riferisce Matteo che Gesù diceva: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei … fate ciò che dicono non ciò che fanno … non agite secondo le loro opere, perché essi dicono ma non fanno … legano fardelli pesanti e difficili e li impongono sulle spalle della gente ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito†(pesi sulle spalle altrui? Mi viene in mente la Fornero, chissà perché …n.d.r.) …â€
Il fate ciò che dicono, non ciò che fanno non è un invito all’anarchia, anzi, è il riconoscimento del dovere di obbedire alle leggi se chi le fa è il primo a rispettarle in concreto.
Matteo, nell’80 d. C. si accorse che la sua Chiesa, composta da ex ebrei, tendeva a far applicare le 613 regole che l’ebraismo imponeva ai propri fedeli. Le leggi, le tante leggi, le troppe leggi … nel 1518 al cardinale Caetano che gli gridava in faccia: “Leges, decreta!†Martin Lutero rispondeva: “Evangelia, Evangelia!â€
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Nel Vangelo citato Gesù prosegue: “Non ascoltate i tanti maestri: Maestro ce n’è uno solo: tutti gli altri sono fratelli e sorelle” ovvero l’insegnamento del Vangelo. Si vede che Gesù era un Luterano ante litteram – a sua insaputa – diremmo oggi.
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613 regole? Plurimae leges corruptissima republica, scrivevano gli antichi romani e avevano ragione! La finisco qui. Occorre (cercare di) tornare all’essenzialità della parola, dei comportamenti, delle leggi e dei regolamenti: anche quelli dei partiti politici … In cauda venenum … direte voi. Evvabbè … sì … lo confesso … ma che volete … il 50% del mio sangue è toscano (Montalcino, scusate se è poco!), anzi … “toscanaccio†e quelli i Toscani si sa … malelingue sono … Maremma bona, ecchè un si sapeva?
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LA COSA E L’IDEA DELLA COSA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2017 @ 8:57 amDetto altrimenti: sono “cose†diverse  (post 2896)
Per capirsi: io ho 73 anni. Giorni fa ho rinnovato due mie patenti, quella nautica e quella auto “B con Eâ€. Ebbene, ormai non prevedo più di governare imbarcazioni a vela o a motore fini a 25 m di lunghezza anche in pieno oceano, né di trainare con la mia auto un carrello con barca di lunghezza totale di quasi 10 m. Eppure ho rinnovato le due patenti. Ecco, sono stato attratto dalla loro idea più che dalla necessità di averle: sono stato attratto dall’idea della cosa più che dalla cosa.
In politica. Gli ideali sono scomparsi, le idee si sono rimescolate. Dialogo colto fra due idee: “Io vado un po’ più a sinistra … tu cerca di spostarti un po’ più a destra, mal che vada al centro …†Ecco, cosa ci rimane? Rimane l’idea della cosa, cioè l’uomo o il partito che pretende di rappresentarla, a prescindere dalla cosa, cioè dall’idea/ideologia che dovrebbe essere rappresentata.
E allora che fare? Ritorniamo alla “cosa†a prescindere dalla sua idea, ricerchiamo il vero significato di ogni proposizione, di ogni dichiarazione, di ogni programma, di ogni atteggiamento, di ogni decisione … Siamo onesti, una buona volta! Verso noi stessi, intendo! Facciamo ripartire il nostro libero pensiero, rimettiamo in moto la nostra capacità critica … il re è nudo!
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A PICCOLE DOSI 6
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2017 @ 8:27 am
Detto altrimenti: leggete i precedenti “A piccole dosi 1, 2, 3, 4, 5†dai …. (post 2895)
(per chi si fosse messo in ascolto solo in questo momento: si tratta di 40 istruzioni per l’uso della vita lavorativa, dedicate ai giovani)
15 – Attento ai sistemi assistiti: a gestire l’ordinaria amministrazione o a dividere la ricchezza sono capaci tutti. La professionalità serve solo se c’è necessità e volontà di produrre ricchezza.
16 – Attento ai sistemi eccessivamente politicizzati: per la divisione del potere non serve la professionalità che ti invito comunque a conseguire.
17 – Diffida delle novità in quanto tali, se non motivate da effettive nuove necessità di miglioramento.
18 – Ricerca sempre la motivazione che spinge ognuno ad agire (il famoso “cui prodestâ€, “cui bonoâ€, a chi giova). Cioè: troppo spesso la gente cerca di capire le conseguenze di un fatto e dimentica di analizzare le ragioni che lo hanno determinato.
19 – Chiarisci a te stesso i tuoi obiettivi e finalizza onestamente ogni tua azione agli stessi.
20 – Se devi competere e sai nuotare bene, non accettare di misurarti nello sci alpino.
21 – Se ti accorgi che stanno per far votare una mozione per modificare la tua idea, chiedi una sospensione, esci dalla stanza, fai la pipì, lavati le mani e, rientrando, sii tu a proporla. Vincerai anche quella volta. Solo gli stupidi non cambiano mai idea.
Al prossimo “A piccole dosi 7 †(in totale questi contributi sono 40: siamo quindi abbiamo superato il mezzo del cammin di nostra vita)
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4 NOVEMBRE 1966, L’ALLUVIONE DI TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Novembre, 2017 @ 2:02 pmDetto altrimenti: “Racconto ed immagini†by Luigi Sardi.    (post 2894)
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Oggi, 4 novembre 2917, seduti in quel caffè … All’epoca abitavo a Genova e si parlava solo dell’alluvione di Firenze. Oggi sono a Trento, ho preferito Luigi Sardi al pur amatissimo Luciano Canfora che a Rovereto parla della rivoluzione russa. Luigi è un giornalista, oggi anche uno storico. Per me e per tanti altri, un caro amico ed una preziosa memoria storica di quelle che – campi mill’anni – quando non ci sarà più chi ne sarà l’erede?
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Oggi, LiberCafè di Piazza Dante, eravamo una ventina ad ascoltarlo mentre “riassume†il suo lavoro. Al suo fianco, l’ Assessore Comunale alla cultura Andrea Robol – conosco il padre di cui ero (e posso dire … sono?) amico, di lui, Presidente della Fondazione della Campana dei Caduti a Rovereto – assessore non ancora 50enne, che pertanto maggiormente apprezza la conoscenza di ciò che non ebbe modo di vivere
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Luigi, testimone e documentatore allora e oggi di cronache e fatti storici, allora come oggi testimone di fatti e di persone. Già , lui, la sua esperienza, la sua credibilità , la sua autorevolezza … un riferimento per molti. Dell’alluvione che dire? Che la diga di Santa Giustina tenne nonostante un metro in più di acqua; che dal male nasce il bene e che da quei giorni è nato un altro Trentino; che la gente si rimise subito a lavorare “di suoâ€, in attesa degli aiuti esterni; che i morti furono solo (mi sia consentito dire così) 18, pochi se raffrontati con l’alluvione genovese del 1970 che ne causò ben 30 nel centro cittadino?
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Infine: libri vissuti insieme, eventi ricordati insieme, coscienza che si ravviva insieme, this is Trentino too, il Trentino è anche tutto questo!
Luigi Sardi, “â€4 novembre 1966 – L’ALLUVIONE – Racconto ed immagini†– Reverdito Ed. Ottobre 2016, 190 pagine, €12,00 anche questi molto ben spesi..
(“Se ho pochi soldi, compro libri. Se mia avanza qualcosa, cibo†– LiberCafè … Liber … “libro” e “libero”: sarà un caso?)
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