ETA’ MODERNA, POST MODERNA, NEO MODERNA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2017 @ 7:50 amDetto altrimenti: panta rhei, tutto scorre, diceva nel 535 a. C. quel tale filosofo di Efeso      (post 2951)
“Eraclito, chi era costui?” Farebbe così dire oggi il Manzoni a quel suo  Don Abbondio già alle prese con uno sconosciuto Carneade. Che sia il tempo a scorrere non ci piove: il presente non esiste. Infatti in ogni istante o è passato o è futuro. Poi noi uomini ci siamo detti “Diamoci un ordine, alcuni riferimenti temporali, così se non altro, quando assegniamo agli alunni i compiti della ripetizione di storia ci spieghiamo meglio: studiate fino all’età moderna … o dall’età moderna in poi …†etc.
E così abbiamo preso – ad esempio – il 1492, anno della scoperta dell’America – per far iniziare l’ Età Moderna. E poi? Poi … bè se non alto ex post per gli ultimi 40-50 anni abbiamo individuato un’altra Età , quella Post Moderna: diciamo … dal 1968 in avanti? Potrebbe essere? Che ne dite?
Prima osservazione: le durate delle Età sono passate da alcuni secoli (quella moderna) ad alcuni decenni (quella post moderna).
Dice … maccome, la post moderna è già finita? Be’ raga, non possiamo negare che oggi le cose stiano ancora cambiando, in meglio e in peggio. In meglio perché pare – pare – che ci sia un ritorno alla valorizzazione di ogni singolo individuo e ai valori nel senso che – individuo e valori – sono di nuovo riconosciuti sia per difenderli che per negarli, ma almeno il singolo individuo e i valori sono di nuovo protagonisti. A difesa di ogni singolo individuo …chi? Papa Francesco, direi, il primo della lista a buon diritto.
In peggio nel senso che l’ individualismo positivo (si può dire cosi?) della singola persona diventa negativo a livello delle nazioni e/o degli Stati. Un esempio? “America first†grida Trump (anch’egli primo della lista, ma in direzione opposta, anzi … proprio contromano direi) e inverte la rotta dell’Età post moderna, di quella che cercava l’unione degli stati. Che nome dare a questa età ? Taluno ha già proposto Neo Moderna, ma un nome vale l’altro, basta che ci si accorga dello iato, della frattura, della inversione di rotta da quella verso il mare libero e aperto a quella verso le secche di granito appena pochi centimetri sotto il pelo dell’acqua dell’Oceano Umanità . Da Obama a Trump … non pare anche a voi che ci sia una gran (brutta) frattura, un gran (brutto) salto?
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Dice … e i giovani? Be’ anche qui vanno in due direzioni opposte. Un esempio, qui da noi: in direzione positiva, quel gruppo di studenti che con la loro iniziativa di intervistare, indagare, ricercare, chiedere, informarsi … hanno fatto sì che la magistratura scoprisse le infiltrazioni delle mafie in Emilia Romagna. In direzione negativa, opposta, addirittura contromano direi, quelli della seggiovia (del post precedente) schiavi dei videogiochi tascabili. Ma non è tutta colpa loro.
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POST SERIO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2017 @ 10:24 pmDetto altrimenti: mi dicono che dal sottotitolo si dovrebbe capire di che si tratta, ma io …. (post 2950)
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Oggi ho sciato tre ore, in Paganella. La prima discesa di stagione ero un po’ rigido. La seconda meglio. La terza ormai ero a regime. Alla stazione intermedia l’ho detto al mio ormai amico che controlla l’impianto: “La terza è stata meglio della prima†… Maccome, direte, avevi detto un post serio! Ah si … dimenticavo: eccomi a voi. Durante una risalita in seggiovia al mio fianco due ragazzi, un lui ed una lei, direi sui 32 anni (32 in due, 16 a testa). Per tutta la risalita hanno parlato (solo) di giochi elettronici, tu ce l’hai, io si, io no, quanto l’hai pagato … con che piattaforma lo giochi, etc. Massipuò? Massipuò, mi sono detto! E invece si, l’industria delle comunicazioni, dei videogiochi, delle “piattaforme†dei social, dei telefonini, dei giga è la prima al mondo. Seguono pari merito armi e medicine. Medicine … anche per il cervello? Magari!
(Il cervello? Un optional.)
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La sera, alla TV … un cantante quasi rap … riempie uno stadio con 100.000 di persone in delirio. Panem et circenses. Per contro, quanta fatica si fa ad avere 50-100 persone ad un convegno sui problemi della disoccupazione giovanile e non solo, delle famiglie con figli affetti dalla sindrome di down, della parità di genere, sulla crisi della democrazia, etc..
Ma tant’è, questo è il mondo, governato dalle governances e non dai governi. Panem et circenses, dicevo. Cosa? Che dite? Chevvordì questo latinorum? Be’ … cercatevelo in internet … almeno questo … e già che ci siete, cercate anche chevvordì castigat ridendo mores …
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IL NATALE IN GENOVESE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2017 @ 6:39 pmDetto altrimenti: tranquilli … ve lo propongo nella traduzione in italiano     (post 2849)
Dicembre, andiamo, è tempo di preparare (albero e presepe). Ed ecco che – sempre riordinando le carte come detto due post fa – ho ritrovato una vecchissima poesia dialettale ligure sul Natale. Ve la riporto in lingua e in prosa:
Vi voglio raccontare il Natale di tanti anni fa. Era una festa molto sentita. Tutti i parenti si riunivano per passarlo in casa, con i vecchi, in compagnia. Erano giorni che avevamo tutti da fare: chi andava per legna, chi spazzava il solaio. Soldi non ce n’erano, lo si sa bene, e le nostre mamme cercavano di vendere qualcosa per poter fare un buon Natale tutti insieme: qualche dozzina d’uova, due o tre galletti, qualche litro d’olio … più si vendeva più si poteva poi spendere. E intanto mettevano l’impasto a lievitare perché volevano fare il pandolce e cominciavano a impastare già la vigilia. Noi figli si stava intorno alla tavola per cercare di arraffare qualche grano di zibibbo o un pinolo: certe volte prendevamo degli schiaffoni che ci facevano stringere persino il cuore. Verso sera si accendeva il forno, la legna verde non voleva bruciare, faceva un fumo che riempiva tutta la casa, ma era un fumo sano: ci riscaldava e faceva cuocere il pane.
Intanto che il pandolce cuoceva ci portavano alla messa di mezzanotte, ci facevano inchinare e dare un bacino al Bambinello. Al mattino seguente si preparava la tavola, la tovaglia era bella bianca, quella dell’anno passato e per dire la verità sapeva un po’ di chiuso. I piatti si apparecchiavano capovolti e sotto quello del nonno mettevamo qualche toscano e un po’ di tabacco. Aspettavamo che il nonno scoprisse il regalo e tutti insieme ci facevamo gli auguri di Buon Natale. Il nonno si alzava in piedi, tutto contento, ringraziava e ci recitava la sua solita poesia sul Natale e noi ad applaudire con tanta, tanta allegria. Quando era il momento di sedersi a tavola noi bambini non arrivavamo alle sedie e allora venivamo aiutati: chi in braccio a mamma, chi con un cuscino sotto il sedere. E così cominciavamo a mangiare, fettuccine fatte in casa, costine di maiale, un po’ di radicchio dell’orto. Per dolce il pandolce, due bicchieri di vino e tutto finiva così, in tanta allegria.
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Ecco, è finita. Mi chiedo: quanti faranno ancora un Natale così bello? In ogni caso da parte del vostro blogger preferito (vero che è così?) BUON NATALE! Il primo Buon Natale dell’anno … il primo per me, da me a voi, il primo che io faccio, quest’anno!
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LA LEGGE IN LATINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2017 @ 6:04 pmDetto altrimenti: il latino, una lingua incisiva , sintetica, attuale, moderna    (post 2948)
Amiche, amici, il 6 dicembre 2017 compio sei anni di blogger(aggio) e avrei voluto arrivare a quota 3000 post. Non ce la farò, ed allora mi sono concesso l’anno intero, nel senso che i tremila io li possa conquistare al 31 dicembre. Ma se poi anche qui fallirò, ho pronta la scusa: “I miei post sono in genere molto più lunghi della consueta “dimensione postâ€, quindi mi sento sin d’ora autorizzato, al 31 dicembre, ad eventualmente pubblicare un jolly-post (o post-multiplo) che valga a saldare formalmente il conto a quella quota già sostanzialmente raggiunta”. O no?
Nel frattempo vi propongo un po’ di leggi in latinorum, gemme che ho tratto dal libro di L. De Mauri “5000 proverbi e motti latini†(Hoepli Ed.). (In grassetto quelle che condivido maggiormente):
- Corruptissima republica, plurimae leges (Tacito): quanto più uno Stato è corrotto, tanto più legifera. E viceversa.
- Quid faciant leges, ubi sola pecunia regnat? (Petronio): che mai possono fare le leggi ove vige il potere del denaro?
- Legem breve esse oportet, quo facilius ab imperitiis teneatur (Seneca): la legge deve essere breve affinchè possa essere compresa anche dai non addetti ai lavori.
- Quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor (Seneca): ciò che non è vietato per legge può ben essere vietato dal senso del pudore.
- Summa lex, summa iniuria (Cicerone): la legge più perfetta potrà sempre danneggiare molto taluno. Ovvero, non si potrà mai accontentare tutti …anzi, più la perfezioni, la legge, più danneggi taluno.
- Dura lex sed lex (Socrate): “Mi hanno condannato a morte secondo una legge ingiusta, ma sempre legge è ed io la rispettoâ€.
- Salus civitatis in legibus sita est (Cicerone): la salvezza della città sta nelle leggi.
- Nulla lex satis commoda omnibus est (Livio): nessuna legge può andar bene a tutti.
- Legum servi sumus ut liberi esse possimus (Cicerone): dobbiamo essere servi della legge per poter essere uomini liberi.
- Ibi potest valere populus, ubi leges valent (P. Siro): i cittadini potranno avere la loro dignità di liberi solo dove vi sia il rispetto delle leggi.
- Leges bonae ex malis moribus procreantur (Macrobio): spesso dal malcostume dilagante nasce la necessità di buone leggi.
- Scire leges non est verba earum tenere, sed vim ac potestatem (Celso): conoscere le leggi non è saperle a memoria, ma capirne la forza e lo spirito.
Che ne dite del latinorum?
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I TEDESCHI, PIANIFICATORI …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2017 @ 5:29 pmDetto altrimenti: … per quanto, anche loro … (post 2947)
Questo è un relax-post. Ecchè? Mica si può essere sempre seriosi, mica si può! Ma … vi chiederete, come è andata? E’ andata così che io stavo mettendo in ordine la montagnola di carte che ogni giorno cresce sulla mia scrivania (metto qui queste carte, poi le guardo … tanto poi riordino … e invece …) quand’ecco mi è venuto fra le mani un foglio che mi era stato regalato dai miei collegi ingg. Siemens (!). E allora mi sono detto: lo fotografo e faccio una sorpresina alle mie lettrici ed ai miei lettori. Tutto qui. Spero che possa consolarci per tante nostre “talianade†… Cosa? Si leggono male le didascalie? Evvabbè … eccole qui le sei fasi che si svolgono in rigorosa successione:
- entusiasmo
- perplessitÃ
- ritorno alla realtÃ
- ricerca del colpevole
- punizione dell’innocente
- lode e premio ad estranei
Mica male, signori tedeschi!
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DOPPIO VOTO DI GENERE IN TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2017 @ 9:38 amDetto altrimenti: avevo programmato di andare a sciare ma …. (post 2946)
(N.B.: in questo mio articolo le lettere Maiuscole non sono utilizzate a caso)
… ma ha prevalso il desiderio di commentare il voto del consiglio provinciale di ieri che introduce il riconoscimento di un Diritto delle Donne. E si sa che sono da sempre uno scivolatore accanito e ho già lo “stagionale†in tasca! (Ma … scialla raga, m rifarò domani …)
Un Diritto delle Donne, ecco, così mi piace chiamare ciò che le Donne hanno raggiunto, altro che “obbligo, forzaturaâ€, come dice qualche (piccolo) personaggio; altro che “negazione del coraggio delle donne che avrebbero paura di affrontare un referendumâ€, come dice un altro (piccolo) personaggio, gente questa rimasta a “La dona? Ca la piasa, ca la tasa ca la staga in casa”.
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Ottima ho invece trovato l’analisi del vice direttore del quotidiano “Trentino†Paolo Mantovan circa il singolare e fortunato percorso politico che ha vinto la distrazione degli oppositori sostanziali (nella maggioranza e nell’opposizione) (v. quotidiano “Trentino†odierno, pagg. 1 e 11): percorso che Mantovan ha commentato con profonde considerazioni. Io – da semplice blogger qual sono –  mi permetto solo di sottoporre all’attenzione delle Lettrici e dei lettori una sottolineatura: che alla fine la legge è passata (purtroppo solo) grazie al voto palese. Infatti, il voto segreto (insieme alla mancanza di vincolo di mandato) a mio avviso è un vulnus della democrazia, perché spezza la catena della continuità democratica fra il voto emesso all’inizio dal cittadino elettore e quello emesso in aula da chi da quell’elettore è stato votato. Ma questa è un’altra storia …
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Che dire? Che noi dei Restart, l’Associazione Culturale alla cui presidenza sono stato chiamato da Donatella Conzatti,  quale secondo nostro Evento (marzo 2017) abbiamo co-promosso la parità di genere?
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Che dire? Ah si …sarà stato un caso ma due sere fa alla TV ho rivisto il film “Matrimonio all’italiana†con la Loren e Mastroianni, tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo Filumena Marturano, capolavoro ante litteram di emancipazione femminile dall’oppressione maschilista.
Che dire? Sarà stato un altro caso ma in questo giorni insieme ad alcuni altri colleghi “guittiâ€, componenti un’infima compagnia teatrale più che amatoriale stiamo facendo le prove della Lisistrata di Aristofane che verrà rappresentata a carnevale (castigat ridendo mores!)  all’interno di un circolo culturale privato: Lisistrata, Donna ateniese che per indurre gli uomini ad accettare anche le Donne in politica e quindi a porre fine alla guerra del Peloponneso, fece indire alle Donne greche lo sciopero verso il genere maschile. Dr. Paolo Mantovan, lei è invitato sin d’ora, se legge queste mie righe mi scriva che Le fornisco i dettagli riccardo.lucatti@hotmail.it: comunque se vuol sapere sin d’ora di quale circolo di tratta, navighi qui sul blog cercando “Accademia delle Museâ€.
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Che dire? Che martedì prossimo alle 18,30 al Teatro Sociale (ingresso libero, brindisi finale libero) Donatella Conzatti gestirà un dibattito sull’Autonomia (anche delle Donne, n.d.r.) con la partecipazione dello stesso Paolo Mantovan?
Fine, dai … la chiudo qui che se poi la faccio troppo lunga non la leggete …
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(In quali categorie “posto” questo post? In Politica, Democrazia, Civiltà , Autonomia)
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PROBLEMI CON LA VOSTRA ASSICURAZIONE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2017 @ 6:36 pm
Detto altrimenti: non vi risponde … non vi paga? Nessun problema: c’è qui il vostro blogger    (post 2945)
Silenzi, ritardi …può succedere e sempre più spesso soprattutto con le assicurazioni on line. Intendiamoci, ve ne sono di molto serie, funzionali … tuttavia se avete un problema deve essere uno di quelli “previsti†dal calvario telefonico predisposto dalla loro procedura di risposta automatica telefonica: volete A o B? Per A premere 1; per B premere 2. Volete AA o AC? Premere 3, 4, etc.. Ma …se il vostro problema è diverso … allora sono guai: un muro di gomma! E allora ecco il vostro blogger!
Caso 1– Ho venduto l’auto 1 senza sostituirla con altra presso la stessa compagnia. Ho inviato il modulo di “sospensione†della polizza chiedendo di accreditare la quota premio non usufruita su un altro contratto di altra mia auto (auto 2) con la stessa compagnia. Mi hanno sospeso la polizza ma nulla mi è stato detto circa l’accredito a favore della polizza su auto 2. Ora, poiché dopo un anno la quota sospesa è persa … io che ho fatto? Ho scritto una lettera raccomandata e con gli allegati del caso a IVASS – ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI – Via del Quirinale, 21 – I 00187 Roma RM – (tel. 06421331). Dopo dieci giorni mi telefona una funzionaria della mia compagnia assicuratrice per dirmi che non avrei dovuto “sospendere†la polizza bensì “stornarla†con altro modulo (!) che mi invia. Io compilo il modulo “giusto†e lo reinvio. Lei mi preannuncia – anche via e mail – l’accredito entro dieci giorni. Dopo sette giorni ricevo una lettera da IVAS che mi informa che se non ricevo soddisfazione li dovrò avvertire che provvederanno.
Caso 2 – Il 2 agosto scorso hanno speronato la mia barca che era tranquillamente ormeggiata al molo della Fraglia ella vela Riva a Riva del Garda. Dopo due mesi (!!) i periti dell’assicurazione accertano il danno e preannunciano il rimborso che però ad oggi non è arrivato. In data 30 novembre spedisco una seconda raccomandata all’IVASS. Vi saprò dire.
Qui a fianco, manutentore al lavoro
Che ne dite … del vostro blogger avvocato? Dopo tutto sono laureato in legge, ma – confesso – la dritta IVASS me l’ha data un avvocato vero, anzi … un’avvocatessa! Buone assicurazioni a tutte e a tutti e … grazie amica avvocatessa, grazie IVASS!
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MILLE ANNI DOPO, o poco più …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2017 @ 9:42 amDetto altrimenti: post 2994? E se 2994 fosse un anno?                (post 2994)
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I was born (io sono nato) 1050 anni fa, nel 1944, il 3 febbraio, acquario in pieno. Oltre mille anni fa … com’era diverso il mondo! Pensate … il pianeta era diviso fra tanti stati nazionali (già … si chiamavano così, “nazionaliâ€) intenti ad armarsi per fare le guerre. E le facevano spinti da due motivi: avidità di tutto e paura dell’avidità altrui. Le guerre … e dire che avevano libri nei quali si raccontavano gli esiti nefasti delle guerre precedenti, da quella del Peloponneso (circa 3500 anni fa!) alla loro seconda guerra mondiale (circa 1000 anni fa). E invece no, fecero la terza che combatterono con armi diverse da quelle tradizionali. Cosa? Pensate che abbiano utilizzato l’arma nucleare? No, amici … siete fuori strada … utilizzarono le “MW- Multinational Waponsâ€, le “Armi Multinazionaliâ€, cioè delle società finanziarie e operative che acquisivano la proprietà di quelli che oggi sono beni comuni collettivi mondiali di proprietà di ogni abitante del pianeta, ovvero: l’acqua, l’aria, i semi, le foreste, l’energia solare, la conoscenza, la scienza. Dopo di che istituirono la “Governance†una sorta di governo mondiale ombra che di fatto comandava sui governi dei singoli stati.
Un esempio? Pensate che le multinazionali delle armi leggere e pesanti in USA inducevano il governo USA a mantenere libera alla popolazione la vendita delle armi leggere (anche da guerra!) e i governi occidentali a comperare i costosissimi cacciabombardieri F35!
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Ma … direte voi … come si è poi usciti da questa situazione? Be’ ragazzi, si vede che non avete studiato la storia … vi devo rimandare a settembre! Andò così: un gruppo di stati, quelli che avevano rappresentato la cultura occidentale più antica, i quali insieme formavano quello che allora si chiamava il Continente Europa, decise di porre fine al potere della Governance.
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A tal fine si costituirono negli SUE-Stati Uniti d’Europa, dichiararono fuori legge quell’entità e – nel fare questo – misero automaticamente fuori gioco anche le altre Entità similari con sede nell’altro continente occidentale, le Americhe, le quali furono costrette ad assumere analoga decisione: insieme, i due continenti posero l’embargo alle merci delle MW orientali. Al che le MW orientali, le quali si erano specializzate a produrre moltissimo di tutto e a vendere i loro prodotti all’Occidente, chiusero i battenti per mancanza di clientela e aderirono al NSM-Nuovo Sistema Mondiale. E fu così che si tornò al sistema dei Governi, anzi pian piano si creò un Sistema di Governo Planetario, quello che abbiamo oggi. Ma ci sono voluti oltre 1000 anni!
Cosa? Vi chiedete come ho fatto a vivere così a lungo per essere testimone di tutto ciò? Evvabbè … ve lo dico … anzi, no, ve lo dirò se continuerete a leggere e commentare i miei post. Ecco, sì, ho deciso: ve lo dirò in un prossimo post. In quale? Eh no, belli miei … troppo facile! Voi continuate a leggere, leggere, leggere … e la vostra costanza un bel giorno sarà premiata! See you later …
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QUINTO EVENTO DELL’ASSOCIAZIONE RESTART TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Novembre, 2017 @ 6:18 pmDetto altrimenti: “E se Mentana avesse ragione?†     (post 2943)
Un invito. Già , perché il vostro blogger è anche impegnato quale Presidente nell’Associazione Restart Trentino e sarà lieto di introdurre il quinto evento dell’Associazione che sarà condotto da Donatella Conzatti. Ed allora, dai … ci vediamo martedì 5 dicembre 2017 ad ore 18,30 al Teatro Sociale di Trento in Via Oss Mazurana.
Perche’ abbiamo scelto questo argomento?
Perché’ il Direttore di La7 Enrico Mentana ha lanciato alcune sollecitazioni alle Autonomie speciali e il Vice Direttore del Trentino Paolo Mantovan, che lo ha intervistato, ne racconterà la portata.
Di cosa discuteremo?
Ascolteremo tratti dell’intervista e con i relatori presenti approfondiremo le reali e attuali caratteristiche giuridiche, economiche, finanziarie, sociali, storiche dell’Autonomia oggi. Non solo della nostra Autonomia ma anche delle altre Autonomie del Nord.
Con chi discuteremo?
Abbiamo coinvolto relatori d’eccezione: il Costituzionalista dell’UNITN Matteo Cosulich, anche membro della Consulta per il Terzo Statuto d’Autonomia; l’economista dell’UNITN Gianfranco Cerea, autore della metodologia del residuo fiscale; il filosofo e giornalista Piergiorgio Cattani; l’imprenditore Alfredo Maglione Presidente della sezione servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento e Alessandro Colautti Consigliere della Regione Friuli Venezia Giulia.
Quali sono i nostri obiettivi?
La sfida sarà quella di immaginare assieme l’Autonomia di domani, in termini di cornice giuridica e in termini di “dipinto†sociale, antropologico, economico e istituzionale. L’obiettivo è quindi capire come diventare originali nell’interpretare una nuova epoca. In questo senso Donatella Conzatti dialogherà con il Presidente della PAT, Ugo Rossi e con gli ospiti relatori.
Amici, vi spettiamo numerosi e tempestivi (fino ad esaurimento posti!) e nel frattempo un caro saluto da me, dalla conduttrice Donatella Conzatti, da Maria Teresa Lanzinger, Roberto Sani, Lucia Silli e da tutto il Direttivo Restart.
P.S.: ecco i precedenti Eventi Restart 2017: Febbraio: “Coltiviamo pensiero, generiamo futuro” – Marzo: “Evento Parigenere” – Maggio: “Lavorare il lavoro” – Ottobre: “Up & Down” (genitori di fronte alla sindrome).
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UN FOGLIO IN MANO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Novembre, 2017 @ 2:25 pmDetto altrimenti: basta averne uno ….          (post 2942)
Se lo si vuole, per certi aspetti, questo post è un po’ la prosecuzione del post precedente: “Sa, dottore – ha continuato quel giovane che citavo in quel mio pezzo  – appena entrato in azienda un collega più anziano mi ha detto: se vuoi che pensino che stai lavorando, quando ti muovi per i corridoi fai in modo di avere in mano un foglio … †Sarà stato un caso, ma anche Silvio Berlusconi. – un impiegato che vuole fare carriera – l’altra sera, da Fazio, a Che tempo che fa, si è presentato con un foglio in mano.
Per certi aspetti … scrivevo poco sopra … be’ … e per cert’altri aspetti il foglio in mano si collega alla “giacca civetta” del rag. Fantozzi. Ricordare? L’impiegato arriva alla sua scrivania con due giacche: una la indossa, l’altra la lascia appesa alla spalliera della sua sedia e se ne esce dall’ufficio per fare le sue commissioni personali. “Dov’è il ragionier Fantozzi?” “Mah … dev’essere qui in giro … lì c’è la sua giacca …”: FOGLIO E GHIACCHETTO IMPIEGATO PERFETTO”
L’immagine qui a fianco? Dai … mi è scappata … era troppa la gola che mi faceva adattarne il motto alla funzione impiegatizia! E poi attrae, dai che attrae … e così – incuriositi – vi trattenete di più a leggere i contenuti delle mie sudate carte elettroniche … E’ un po’ come quando un venditore di … chessò … scarpe, espone in vetrina uno splendido modellino di antico veliero che proprio con le scarpe non c’azzeccha nulla. Ma voi … voi vi fermate, ammirate il veliero e poi … poi guardate anche le scarpe esposte. O no?
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