STORIE FOTO POST – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 6:48 am

Detto altrimenti: inizia un’antologia delle foto dei miei post : dicembre 2011     (post 3186)

Anto-logia, dal greco raccolta di fiori. Nel mio caso di fiorellini! Sapete, per pubblicare le foto che arricchiscono i miei post, devo farle “transitare” in una sezione del blog (la “bacheca”), entro la quale sono automaticamente raggruppate dalla procedura per mese ed anno. Questa mattina mi sono trovato a navigare io stesso fra queste migliaia di immagini e mi sono detto: dai, ripescane via via qualcuna,   da quando hai cominciato ad imbrattare le sudate carte elettroniche (dicembre 2011) e corredale con una breve cenno di spiegazione! Ecco, il gioco è fatto. Inizio con le foto che ho scelto fra quelle del primo mese di vita del blog, foto scattate a Udine durante una gita con mia moglie.

 

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La prima: “Enoteca: farmacia per le persone sane”.

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La seconda: un bar che sembra una chiesa, con la cameriera in atteggiamento ieratico, quasi a benedire il caffè (corretto grappa!) che stava preparando.

 

 

 

 

Udine

 

 

 

La terza è tecnologica e riguarda l’utilizzo di internet.

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Mandi! (Che in lingua friulana significa ciao, arrivederci!)

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CHI LEGGE I MIEI POST?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2018 @ 4:33 pm

Detto altrimenti: un po’ di statistica per la vostra curiosità     (post 3185)

Il sistema SW che gestisce il blog è in grado di effettuare molte rilevazioni statistiche circa la qualità di voi “navigatori” fra i miei post. Ve ne riporto alcune:

% dei lettori rispetto alle fasce di età

  • 27% / 18 -24 anni
  • 34% / 25-34 anni
  • 16% / 35 – 44 anni
  • 13% / 45 – 54 anni
  • 10 % / 54 – ………

% dei lettori per genere

  • 55% – M
  • 45% – F

Materie più frequentate, in ordine decrescente

  • Economia politica/politica economica
  • Filosofia/sociologia
  • Ciclismo, sci e vela non agonistici
  • Musica e arti varie
  • Associazionismo
  • Personaggi
  • Libri
  • Viaggi

bdefa6f6-59e4-11e8-b12b-25e5d4b9f267_giro_12-kcdH-U1110932910428poB-1024x576@LaStampa.itNe deduco che i miei più numerosi frequentatori sono lettori maschi impegnati, attivi, sportivi fra i 25 ed i 34 anni: si vede che anch’io sono giov … anile!  Comunque sono molto contento  di quel 45% “al femminile” che mi segue, e non è poco! Coraggio, ragazze, siete vicinissime al sorpasso dei maschietti, coraggio! Fate anche voi una volata all’arrivo come pochi minuti fa ha fatto il ciclista Sam Bennet sul traguardo di Imola del Giro d’Italia!

(P.S.: se non è un post in real time questo …)

 

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TUTTINBICI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2018 @ 9:43 am

Detto altrimenti: non è un’affermazione, bensì una constatazione     (post 3184)

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L’Italia è il paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. Nel complesso l’età media della popolazione europea sta crescendo. Tuttavia sta crescendo – e di molto – anche il numero dei ciclisti-urbani, dei ciclo-turisti e dei ciclo-escursionisti. Un Ente che da ben 35 (trentacinque) anni sta adoperandosi per la mobilità sostenibile ed in particolare per la ciclo-mobilità-urbana è la FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che in Italia conta circa 30.000 aderenti. In Germania – che ha un clima meno favorevole del nostro – gli aderenti ad una analoga organizzazione sono però 130.000 il che ci fa capire che possiamo/dobbiamo fare ancora molta strada!

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Meccaniche rivane

             Dal vecchio mezzo al nuovo: la e-bike!

Da qualche tempo il legislatore, la stampa, le pubbliche amministrazioni, il settore produttivo e commerciale si stanno “accorgendo” del fenomeno bicicletta e stanno adottando scelte di governo e imprenditoriali conseguenti. Grande fattore di sviluppo è stato il lancio sul mercato delle biciclette a pedalata assistita, le quali consentono a molti di continuare a fare ciò che altrimenti l’età più avanzata avrebbe impedito loro, e su un altro fronte, sta attirando all’uso della bicicletta molte persone che altrimenti non avrebbero mai adottato questo mezzo di auto-loco-mozione.

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                            Appiano (BZ)

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La mobilità urbana deve essere comunque rivista alla luce della saturazione degli spazi da parte delle auto e dell’inquinamento che esse procurano. A questo punto mi viene da fare una sorta di parallelo storico, quando in Italia, sulla spinta delle lobbies dei fabbricanti di auto, furono smantellate molte linee ferroviarie minori in favore della vendita di bus e camion (ed oggi ci pentiamo amaramente di queste scelte!). Qui a fianco: almeno questo: su vecchi percorsi ferroviari oggi ci sono piste ciclabili!

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downloadOggi potrebbe sorgere una analoga conflittualità non dichiarata fra i fabbricanti di biciclette e quelli delle auto, soprattutto circa la loro rispettiva regolamentazione nelle città. Qui tuttavia si inserisce un’altra metamorfosi, quella dell’imminente forte avvento dei motori ibridi per le auto, il che parrebbe superare questa possibile contrapposizione. E invece resterà comunque il problema dell’inquinamento dello spazio (anche le auto elettriche o ibride occupano spazio) ed è accertato che ogni auto passa il 90% della sua vita in parcheggio o in sosta. E allora? Allora nelle città occorre ribaltare l’angolo visuale, ovvero passare dal “regolare le auto e lasciare anche qualche spazio alle biciclette” al “regolare il traffico ciclistico e lasciare qualche spazio anche alle auto”: quello che è stato fatto in Olanda. Andare a vedere per credere, come ha appena fatto Fiab Trento!

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             Da Trento, verso nord!

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Il cicloturismo si sviluppa perloppiù al di fuori delle città, con durata media settimanale, spesa media giornaliera da parte del cicloturista pari a circa ad €80,00 e sosta nelle città attraversare. I percorsi sono usualmente a stringa (dal punto A al punto B con fermate intermedie. Altri sono a margherita o al elastico: si fa base in una città, in un paese e di fanno molte gite a/r in direzioni diverse. Molte sono le ciclabili già attive, ma resta ancora un passo da fare: passare dal realizzare e vendere il “prodotto turistico pista ciclabile” al realizzare e vendere il “prodotto turistico rete di ciclabili e zona/città bikeland”.

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Il cicloescursionismo prevede il turismo “montano”, cosa che fa preoccupare i puristi della montagna, ma non il CAI Centrale che ha pubblicato i Quaderni di Ciclo-Escursionismo non per vietare o liberalizzare il settore, bensì per regolarlo. Al riguardo basta guardare cosa è stato fatto in Austria con il Tirol Bike Safari, nel quale 17 funivie messe in rete garantiscono ben 700 km di discese montane su percorsi obbligati, attrezzati e assistiti per ogni aspetto del viaggio.

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E allora, buona bicincittà, nelle piste ciclabili e sui sentieri attrezzati e regolati delle nostre montagne a tutte e a tutti di tutte le età!

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CAPACITA’ O CONOSCENZA – DUE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2018 @ 9:06 am

Detto altrimenti: a seguito della prima puntata del 12 maggio scorso         (post 3183)

Dall’inizio dell’anno sono trascorsi 135 giorni e … 182 post: una produzione piuttosto ricca dalla cui abbondanza si deduce che non è stata una primavera di sole: infatti i km che ho percorso in bicicletta (470) sono di meno di quelli dell’ugual periodo dello scorso anno (904), ma vabbè … questa è un’altra storia. Veniamo a noi.

Dunque … stavamo dicendo? Dove eravamo rimasti? Ah si … ora ricordo: al fatto che conoscenza sia comprensione. Andiamo avanti col ragionamento: se comprendiamo un problema, una situazione, una persona, non ne siamo spaventati, non diventiamo aggressivi, bensì siamo garbati, disponibili al colloquio, flessibili nei confronti dell’altro (pensiero e interlocutore).

Ma se siamo istruiti “male” avremo al massimo una capacità ma non una conoscenza/comprensione ed allora, per reazione o anche per “azione contro” diventiamo orgogliosi, freddi, chiusi in noi stessi, emaniamo un’aria di (nostra) superiorità, restiamo impassibili: adottiamo una posizione-maschera, un viso-maschera, una pettinatura-maschera, un vestito-maschera e vendiamo questi nostri atteggiamenti di impermeabilizzazione come espressione di dignità e di carattere.

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“Mi si nota di più se non ci vado o se ci vado e resto in silenzio, in piedi, contro il vano di una finestra, reggendomi il mento con una mano?”

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Diceva quel tale: Non c’è nessuno che assomigli di più ad un sapiente che un cretino (o un malvagio, n.d.r.)  che stia in silenzio”. Ecco, ci sono arrivato: sarà capitato anche a voi … (e non è che ora io mi sia messo a cantare con Raffaella Carrà!) di trovarvi in certe riunioni e di vedere che un partecipante stia in disparte, con aria di superiorità, assorta o distratta (fa lo stesso), non partecipi ma ascolti. Ecco, costui non si espone per due motivi: per paura di dire cavolate o per paura di svelare il suo intento segreto.

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VOTO DI LISTA E COALIZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Maggio, 2018 @ 8:44 am

Detto altrimenti: un qualche parallelismo c’è …..     (post 3182)

Nelle società per azioni, nelle associazioni … l’Assemblea degli azionisti/iscritti deve eleggere i membri del CDA-Consiglio di Amministrazione/Direttivo. Occorre eleggere una squadra. Lo Statuto può prevedere il voto singolo o che si debba votare una lista di candidati. Nel silenzio può succedere un inconveniente: che una lista prenda 80 voti ed un singolo non appartenete ad alcuna lista ne prenda 90. Che si fa? Si deve dedurre che nel silenzio dello Statuto non sia ammesso il voto per lista. Oppure – quanto meno nelle associazioni – si deve stabilire in Statuto il voto di lista.

Nella politica: si discute se dare credito ad una coalizione di partiti o ad un partito singolo. E’ il caso nostro di questi giorni: una coalizione ha preso più voti in assoluto, ma un partito al di fuori della coalizione ha preso – singolarmente – più voti di ogni altro partito.

Che si fa?

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CHITARRE CLASSICHE INTERNAZIONALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Maggio, 2018 @ 7:03 am

Detto altrimenti: Carlo Fierens e Lorenzo Bernardi                                  (post 3181)

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Se navigate in internet, per Carlo, nessun problema (lo ritrovate anche qui sul blog, dove presto intervisterò anche Lorenzo). Per Lorenzo invece i dovete cliccare “chitarrista Lorenzo Bernardi” perché egli ha un omonimo pallavolista!

Due giovani uomini (io da 74enne preferirei dire “ragazzi” ma si sa, tutto è relativo!). Giovani uomini comunque e ormai maturi Musicisti, già ampiamente affermati in campo internazionale. Carlo, Trentino d’adozione (già alunno del nostro Conservatorio Bonporti; Socio dell’Accademia delle Muse, Trento; Socio dell’Associazione Amici della Musica, Riva del Garda; Lorenzo, Trentino DOC.

Entrambi ricercati dagli USA all’Oriente, un concerto dopo l’altro … entrambi – fra l’altro – sanno ricavare dal loro strumento quelli che io chiamo effetti violino, entrambi sanno adattare e suonare brani incredibili, non certo scritti per la chitarra(che ne dite dei Capricci di Paganini eseguiti alla chitarra?). Ma questo post ha un’altra finalità diversa dal pur dovuto loro elogio di musicisti. Infatti mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori due sottolineature:

  • la loro attenzione per i giovani più giovani di loro e cioè per gli alunni delle scuole musicali dei conservatori, che ieri hanno intrattenuto in una sorta di Lectio Magistralis di Musica e di Vita nella bella sala della Sosat;
  • per contro, la (purtroppo) scarsa o nulla attenzione che le scuole non musicali danno in genere all’ Arte della Musica, quando nei programmi di Storia dell’arte non inseriscono anche la Musica.

btyIl nostro Paese … troppo preso dall’inerzia di ciò che eravamo (fra i primi del boom economico degli anni ’60) e che oggi stentiamo a ripartire con la gamba giusta, cioè con quella della cultura, dell’arte, delle bellezze naturali, noi che siamo il primo museo artistico e musicale del mondo. Senza false modestie.

Cosa? Questo mio post è solo una goccia in un mare magnum di disattenzione? Sit sane verum … sia pur vero …  ma ricordate: gutta cavat lapidem, la goccia scava la roccia! E poi il mare cos’è se non un insieme di tante piccole gocce? Io porto la mia.

Buona Musica e Buona Chitarra Classica a tutte e a tutti!

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TRENTATRE’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2018 @ 1:38 pm

Detto altrimenti: “Trentatré”, la marcia degli alpini       (post 3180)

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           (foto Roberto Vergari)

Oggi qui a Trento, sfilamento (così diciamo noi Alpini) degli Alpini e delle loro Associazioni  di tutta Italia davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la 91° adunata nazionale. Gli Alpini … 50 anni fa lo ero anch’io, Sten di cpl (1)  nella Brigata Alpina Tridentina. Sono sceso in centro città, berretto in testa. Per vedere, ricordare, rimpiangere soprattutto … l’età!

La presenza del Presidente Mattarella, la presenza di Alpini saliti dalla Sicilia, da Napoli … quelle penne nere, le Freccie Tricolori che solcano il cielo … retorica, dirà taluno. E sia, forse … un po’ … ma non è certo retorica quella dell’ alpino trentino  Guido Vettorazzo,  oggi 97enne, reduce dalla Russia, resistente sul Don dopo la caduta di Stalingrado, lui e la Brigata Julia, l’unico corpo giudicato non sconfitto dagli stessi Russi. Lui che negli anni scorsi è stato nelle scuole medie a spiegare cosa era la guerra, cosa si soffriva, cosa si mangiava, la vita appesa ad un filo … gli scarponi, per fortuna almeno quelli, fatti di una spessa lana cotta che non si bagnava perché la neve – per il gran freddo – non si fondeva mai, era asciutta. Almeno quelli, quelli che taluno riusciva a procurarsi con baratti improvvisati proprio con i nemici Russi, per sostituirli ai propri di cuoio scadente, freddi, che esponevano i piedi a sicuro congelamento.

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La città mobilitata, il centro storico è ampio ma non è una piazza d’armi: ogni strada, ogni piazza, ogni vicolo pieno di … di tutti i dialetti d’Italia. Passo a fianco del Gruppo Aosta e saluto a voce alta: “Custa l’on ca custa …” e loro di risposta: “Viva l’Austa!” (2) Già, perché io ho vissuto anni (anche ) in Piemonte. Piemonte? Sezione di Asti: “Parluma piemuntes ne’ monsu’? Anduma bin?” Altra risposta in dialetto: “Ciarea, rvdz.”(3) E così via, visto che io (anche) per lavoro ho girato mezza Italia.

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Il vostro blogger con la consorte in Piazza del Duomo a Trento

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La guerra, gli armamenti. Io sono contrario a tutto ciò, ma questi miei ex commilitoni sono Soldati della Pace, persone dai e dei monti che hanno sempre aiutato la gente dei monti (ricordiamo la frana del Vajont del 1959; la grande alluvione in Trentino del 1966; la tragedia di Stava del 1985. Ma li abbiamo visti all’opera anche nelle alluvioni delle grandi città: Firenze, 1966; Genova, 1970) e nei terremoti anche recenti. Il Presidente Mattarella  “… grazie, Presidente, della Sua presenza … chissà se nel frattempo, durante la sfilata dei reparti, il Suo pensiero non è andato (anche) alla risposta che sta aspettando dalla politica, Lei che ieri in TV, per inciso, ha detto che il Presidente della Repubblica non è un notaio; che nessuno Stato può farcela da solo senza l’UE; che non promulgherà mai leggi contrarie alla Costituzione o senza copertura finanziaria”. Chissà …

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btyIl mio cappello da alpino ha cinquant’anni puliti puliti (1969 – 2018): la penna nera ha solo tre giorni, ho dovuto sostituirla … tanto era consumata quella originale che aveva superato ben dieci traslochi! Oggi passeggiando fra le bancarelle “alpine” mi sono deciso ad un altro acquisto, una seconda penna nera che ho applicato … be’, la foto parla da sola. Domani, se non piove, mi farò una cinquantina di km con la penna nera al vento. In bicicletta.

Bravi Alpini, di ieri, di oggi, di sempre!

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E quando avevo qualche giorno di licenza, invece di andare a casa a Genova, mi mettevo in borghese e …

Una persona politica, unica voce fuori dal coro, scrive sulla stampa: “Ieri sono scappata da Trento e sono venuta al mare, per godermi l’alba. Cosa c’è da festeggiare oggi, se non la Vita, il Risveglio? Le parate, i corpi militari, la retorica nazionalistica, i patriottismi non fanno per me. E meno che meno la mia città ridotta ad un rav party”. Mio commento: riporto anche se non condivido. Infatti lo “sfilamento” degli Alpini è stato preceduto dalla commemorazione dei caduti. Già questo giustificherebbe l’adunata.

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Firmato: Sten di cpl della Brigata Alpina Tridentina, classe 1944, ora forse promosso capitano a sua insaputa. Mi informerò.

Note:

  1. Sottotenente di complemento
  2. Costa quel che costa, viva l’Aosta
  3. Parliamo piemontese, vero signori? Andiamo bene? Ciao, arrivederci (rvdz, arrivederci, unica parola in dialetto e in lingua senza alcuna vocale).

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EUROPA SI/NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2018 @ 7:21 am

Detto altrimenti: ieri sera in TV …..   (post 3179)

Il Presidente Mattarella:

  • Il Presidente della Repubblica non è un notaio
  • Nessuno Stato può credere di farcela da solo, senza l’UE
  • Nessuna legge sarà promulgata se non rispetterà la Costituzione e se non avrà la copertura finanziaria

L’attore Riccardo Scamarcio ospite de “Le parole” di Massimo Gramellini:

  • Ormai da anni abbiamo ceduto sovranità all’UE, una entità di non eletti …

Parole diverse pronunciate in trasmissioni diverse da due persone diverse, MOLTO diverse …

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Mr. TRUMP, PACTA SUNT SERVANDA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2018 @ 7:10 am

Detto altrimenti, in italiano: bisogna rispettare gli accordi sottoscritti       (post 3178)

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        Le strisce! Mettiamole le strisce!

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Trump ha denunciato unilateralmente i trattati di Parigi sul riscaldamento globale. Ora denuncia unilaterlamente il contratto sul nucleare iraniano e vuole imporre dazi del 20% sulle importazioni di auto europee. Quale credibilità potrà poi avere in futuro se e quando vorrà sottoscrivere altri accordi internazionali? Trump si rende conto che sta scavando un solco fra gli USA e il resto del mondo? E noi europei, quando ci decideremo a costituire gli Stati Uniti di Europa?

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Dopo la chiusura della società, molte altre società d’ogni tipo adottarono l’ acronimo STET

La credibilità. Anni ’70. Ero a capo della Direzione Finanza Italia della STET-Società Finanziaria Telefonica p. A., Torino, la più grande società finanziaria del paese, una finanziaria “mista” cioè in parte operativa (gestiva direttamente alcune funzioni aziendali del gruppo: finanza e controllo di gestione), in parte pura (deteneva i pacchetti azionari delle società partecipate e delle controllate). Erano anni difficili: stretta valutaria e creditizia e blocco delle tariffe SIP. La Stet, anche mio tramite, raccoglieva denaro dalle banche: a breve, a medio e a lungo termine. Una volta avevamo bisogno urgente di 50 miliardi di lire. Telefonai ad una banca amica (la BPM- Banca Popolare di Milano), al suo Vice Direttore Generale, Rag. Rizzo che mi disse: “D’accordo, dottore, ma se il mio Consiglio di Amministrazione mi chiede se voi siete pronti a rimborsare l’operazione dietro una mia semplice telefonata a lei, cosa posso dire?” Io risposi che poteva dire di si. Lui mi credette. Tutto andò per il meglio. In altra occasione il più grande e importante finanziere privato del Paese, il dr. Giancarlo Gloder, mi disse: “Vede dottore, alla base del nostro lavoro c’è la credibilità personale di ognuno di noi. Senza quella non si va da nessuna parte”.

Trump sarà credibile in futuro?

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LA LOTTA FRA SINTESI E SEMPLIFICAZIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2018 @ 6:43 am

Detto altrimenti: una guerra titanica …. (post 3177)

(attenzione: questo è un LP-Long Post. Non mi offenderò se non lo vorrete leggere)

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Recentemente alcuni studiosi della storia e della cultura dell’antica Grecia, durante i lavori di scavo di una nuova linea della ferrovia metropolitana in Atene, hanno rinvenuto alcuni antichissimi manoscritti inediti riferibili alla Repubblica di Platone. Dalla loro traduzione è emerso questo racconto che anticipo in anteprima ai miei lettori.

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Inizia

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Il nostro cervello è il computer più potente al mondo: usiamolo!

Sintesi era una delle divinità più potenti dell’Olimpo: era la dea dei politici, i quali le si rivolgevano con voti e sacrifici – bruciando  intere risme di fogli di papiro formato A4 pronti per la scrittura – quando dalle critiche del loro elettori si accorgevano che i loro programmi elettorali erano lunghi, imprecisi e non convincenti. Ed allora Sintesi interveniva: lavorava per giorni e notti filate, metteva in evidenza i concetti fondamentali, collegava i presupposti, le cause e gli effetti, le affermazioni e le conseguenze, ne verificava l’efficacia e la realizzabilità finanziaria, controllava i tempi, tagliava il superfluo, etc. Insomma faceva un gran lavorare, molto pesante soprattutto per una dea che  al pari delle sue colleghe viveva di rendita e non era avvezza a guadagnarsi il pane (degli angeli, s’intende!) con il sudore della fronte.

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      Un percorso semplificato ma non approfondito

Un giorno Sintesi ebbe a lamentarsi di questo suo affaticamento con la collega dea   Semplificazione, la quale si meravigliò non poco che la sua amica avesse un simile problema. “Guarda, le disse, anche a me i politici chiedono di rendere più scorrevoli, credibili e facilmente comprensibili i loro discorsi ed io li aiuto ben volentieri ma a differenza di te non mi stanco mica, sai! Come faccio? Be’ conto le righe o le parole e taglio una frase qui, una là, molto semplicemente e rapidamente, senza alcuno sforzo: conservo solo le frasi che a prima vista appaiono più significative, quelle ad effetto, quelle che parlano alla pancia degli elettori ed il gioco è fatto. Mica sto a verificare il nesso fra cause ed effetti, mica vado a cercare di capire la reale copertura finanziaria di certi programmi o la portata specifica di ogni affermazione, mica sono scema io …”.

Sintesi si meravigliò non poco di questo modo superficiale di risolvere il problema e rimproverò la collega: “Ma così facendo tu snaturi la portata del loro contributo! Non sei onesta! Sei una scansafatiche, ecco cosa sei!” Semplificazione rispose seccata: “Sei tu, cara la mia Sintesi, che non hai capito nulla! Sappi che alla maggior parte degli elettori non interessa “capire”, non interessa “andare a fondo” se ciò comporta di fare uno sforzo: basta che il politico si rivolga loro con poche parole ad effetto, ed il gioco è fatto: semplificare! Semplificare! Parlare alla pancia, ecco quello che gli elettori vogliono. Loro si aspettano che si prometta loro proprio ciò che loro stessi vogliono sentirsi promettere: guai a cercare di verificare la credibilità e l’attuabilità pratica di certe affermazioni. La loro portata morale poi … men che meno!”

Sintesi allora le chiese di farle un esempio. “Ecco, vedi Sintesi, quando loro affermano che destinano 65 milioni di euro all’anno per la difesa idrogeologica del paese, io suggerisco loro di evitare di dire che spendono una uguale somma ma al giorno in armamenti ed il gioco è fatto. Ugualmente quando dicono che daranno a tutti il reddito di cittadinanza di circa 800 euro al mese, io dico loro di non dire che ciò indurrà un aumento della piaga del  lavoro nero – normalmente pagato 700-800 euro mensili – perché dalla somma dei due introiti deriverà al lavoratore una somma sufficiente a farlo vivere e ciò aumenterà l’offerta di lavoro nero ai disoccupati ”.

Sintesi non ne potè più. Sdegnata voltò le spalle alla collega senza nemmeno un cenno di saluto. Ma dentro di sé – dopo avere udito lo scempio dei programmi elettorali fatto dalla sua collega – si ripromise che mai e poi mai si sarebbe più lamentata del proprio lavoro, anche se ciò le sarebbe pesato sempre di più con l’avanzare degli anni: già, perché le dee erano immortali, ma pur sempre soggette ad un eterno invecchiamento.

images (1)A quel punto un loro terzo collega, il dio Opportunismo, che aveva assistito di nascosto alla loro conversazione, decise di sfruttare a suo favore la contrapposizione fra le due colleghe e – al fine di ottenere lui stesso un maggior numero di sacrifici in proprio onore – scese sulla terra a suggerire ai politici di avvalersi dell’una o dell’altra di esse a secondo della loro necessità. Be’ non ci crederete: la maggior parte dei politici scelse di adorare proprio la dea Semplificazione e di seguirne le indicazioni per i maggiori consensi che essa garantiva loro nell’immediato. In un primo momento infatti questi politici vinsero le elezioni. Tuttavia, messi alla prova del governare, costoro si resero conto che fra il dire (promettere) e il fare (governare) c’era davvero il mare e tradirono le promesse fatte. Ed ecco che alla successiva tornata elettorale, la scelta coraggiosa dei politici fedeli della dea Sintesi fu premiata, perché tutti gli elettori tornarono a rivolgersi a chi aveva saputo fare una sintesi intelligente, significativa, onesta e realistica del proprio programma di governo, parlando alla loro mente e non alla loro pancia.

Finisce

Sorpresi? Be’ è naturale … io stesso quasi non credevo a ciò che stavo leggendo! E allora mi sono detto: evviva lo studio della Storia, della Filosofia, della Politica del passato, evviva! Infatti ci aiuta molto a capire il presente e ad organizzare il futuro. Senza facili semplificazioni.

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