W LA “LEOPOLDA VIVA” DI ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2024 @ 6:47 amA Firenze i tre PRESIDENTI ITALIA VIVA della nostra regione: DONATELLA CONZATTI, per la Regione Trentino Alto Adige; FABIO PIPINATO, per la Provincia Autonoma di Trento; RITA ZAMBANINI, per la città di Trento. Chi è rimasto a casa, segue sui media: partecipazione, entusiasmo alle stelle, idee chiare, concrete, coerenti, responsabili per un futuro vivibile.
Stavo per scrivere “futuro migliore” ma l’aggettivo non sarebbe stato significativo, anche perchè ci vorrebbe poco ad essere “meglio del peggio”, un peggio che sta rischiando di “caderci addosso” sotto forma di “macigni continentali” ai quali solo una “diga continentale” – gli STATI UNITI D’EUROPA – può opporsi.
La Leopolda è la stazione FS della linea Firenze-mare che il Granduca Leopoldo realizzò grazie all’AUTONOMIA AMMINISTRATIVA che l’Impero aveva concesso a quella terra.
Oggi, proprio alla Leopolda, noi di ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE reclamiamo
1 – l’AUTONOMIA DEL NOSTRO PENSIERO POLITICO rispetto alla demogogia del sovranismo e del populismo;
2 – il Realismo di una visione prospettica geopolitica;
3 – il nostro arricchire i temi del confronto con le persone – legittimamente concentrato sul continuo aumento del costo della vita, sulla carenza di lavoro e sulla sanità pubblica – con la riflessione sulla cause politiche interne e geopolitiche di questa nuova “pandemia plurina”, generata cioè da molti germi, primo fra tutti quello che colpisce la vista e ci impedisce di vedere che “il Re è nudo”.
Dice … ma chi è questo Re nudo?
Rispondo. Si tratta di un sovrano partitolare, il Populsovrano che crede di poterci ingannare con lo sfarzo dei molti costosissimi vestiti di grandi firme che indossa a decine e decine, fra le quali spicca la casa di mode DRS-Demagogia Retorica Sovranpopulista.
Dice: Riccardo, la gente spesso usa indifferentemente i termini retorica, demagogia e populismo. Sono equivalenti o differenti?
Rispondo, amiche ed amici.
RETORICA. La capacità di esporre in modo chiaro e convincente le proprie idee. Può essere usata a fin di bene e a fin di male.
DEMAGOGIA. Fare ciò che il popolo richiede, anche se torna a suo danno. Era demagocico Mangiafuoco nella gestione del suo Paese dei Balocchi.
POPULISMO. Affermare che si è solo data esecuzione alla volontà del popolo, non alla propria.
POPULISMO QUALITATIVO. Definizione creata da Umberto Eco nel suo libro “Il fascismo eterno”: affernare che la volontà del popolo alla quale si è data esecuzione è quella unica, uniforme in ogni sua componente espressa unanimamente da un intero popolo, massa qualitativamente informe e d uniforme (il che è irreale e impossibile, n.d.r.).
Dice … se il popolo chiede cose buone e il Governo le fa, è populismo anche questo?
Ripondo: no, questa sarebbe DEMOCRAZIA.
Amiche e amici, perdonatemi se mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione una mia “creazione”, il POPULISMO QUALITATIVO SOGGETTIVO, frutto dell’dea originaria di Umberto Eco: ve ne parlo nel prossimo post.
(continua)
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DOMANI 8 MARZO LA FESTA DELLA DONNA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 2:15 pmFacciamo festa, smettiamo di “farle la festa”!
Cito a memoria tre Autori:
NORBERTO BOBBIO”Il pregiudizio è un attegiamento dovuto a ignoranza e/o interesse e/o timore, ed è espressione di un gruppo numericamente maggiore contro un numero numericamente inferiore: fa eccezione il pregiudizio dell’uomo contro la donna, il cui superamento sarà la più granderivoluzionse – se non l’unica – dei nostri tempi””.
PIER LUIGI CELLI, top manager, imprenditoreIn ogni SpA in cui sia maggiore il numero delle donne, tutto va meglio perchè la donna è portata a stabilire relazioni, l’uomo a far prevalere il proprio punto di vista”.
STEFANO ZAMAGNI, economista, esponente del pensiero sociale.”Se il lavoro familiare delle donne fosse valutato secondo il metodo costo opportunità, si aggererebbe sui 570 mliardi: una buona percentuale del PIL”.
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LA FERSENA: “AMMODERNARE” E SNATURARE O PRESERVARE E RIVALUTARE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 11:54 amIn tutto il Paese vedo con piacere che si preservano i vecchi borghi i quali automaticamente sono rivalutati. Cresce la sensibilità delle persone: residenti e turisti.
Noi italiani siamo fortunati ben più di un grande paese d’oltre oceano, nel quale la cosa più vecchia (antica) che le persone hanno sono le pantofole della nonna.
Qui da noi a Trento tuttavia sento che taluno parla di intervenire sui centri storici con operazioni immobiliari che a mio avviso rischiano di essere stravolgenti della storia, del ricordo, della bellezza dei luoghi, così come sono stati gli interventi del ventennio di triste memoria.
L’ultima idea riguarderebbe un intevento rimodernante, stravolgente e costotissimo sulla Fersina, l’affluente di sinistra dell’Adige e la sua bella passeggiata cittadina il Viale Trieste, prima della sua immissione dell’Adige.
Sento che il proponente afferma sulla stampa di avere già sentito tutte le circoscrizioni cittadine: peccato che la commissione LLPP- Mobilità della mia circoscrizione cittadina S. Giuseppe S. Chiara, competente per territorio e della quale faccio parte, non sia stata assolutamente interpellata!
Per contro, da tempo io sto proponendo nella citata commissione – che tratterà l’argomento nella prossima riunione – che questa passeggiata e questo tratto di fiume siano elevati al rango di Parco Urbano Cittadino, con interventi normativi, conservativi, educativi e gestionali rispetto ad un’opera che non esito a definire storica in quanto realizzata dal precedente governo austroungarico e assai bene analizzata e descritta nel libro di cui alla foto qui sotto, nel quale, a pagina 424 ho avuto l’onore che fosse inserita la mia poesia qui sotto.
Il canto di Trento a la Fersena
Sei vivo.
Mi parli col suono di luce
dei tuoi mille occhi di rivo
splendenti nel verde.
Dapprima
mi sembri annoiato
nel lento rigiro
che sempre conduce
al tuo limitato infinito
eletta dimora
di anatre urbane
ed aironi
in morbide anse di steli
ov’acqua
fra ‘l fiore che odora
con tenue sospiro si perde.
Ma ecco
improvviso
uno slancio
al pari del cervo brunito
che hai visto saltar le tue rive
braccato dal cane
ed hai ristorato
offrendoti invito alla sete
ed alle corse un po’ schive
del giovane re incoronato.
Ancora …
hai negli occhi il ricordo
di una prudente marmotta
del falco
che lento
si libra nel cielo in agguato …
di un movimento …
di vita che lotta …
di tenero nido violato.
Tu nasci ove aria rinfresca.
Poi …
scendi la cima
scoscesa di valle tedesca
qual liquido velo nuziale
che adorni la Sposa Atesina
e rechi in pianura
la figlia del suolo innevato
i fulgidi pesci d’opale
il tenue lenzuolo
che dona ristoro all’arsura
di ninnula cuna
il manto di brezza
che stendi alla luna
ed olezza.
E dolce assopisci il bambino
cantandogli la ninna nanna
che i monti ti hanno affidato.
Tu sei Poesia
il capolavoro scolpito
del grande Pittore Trentino
che ascolto
rapito all’oblìo
insieme alle fronde
degli ippocastani
che sopra le spalle
ti fan capolino ondeggiando
e curioso
protendono il volto
sull’armonioso spartito
del tuo gorgoglio.
Ma ora prosegui il tuo viaggio
e mentre ricevi altre sponde
le mie vecchie mura imperiali
riflesse
ti rendono omaggio
più belle pe’ i grandi regali
che porti di piccole onde.
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DICE … RICCARDO, QUANTA POLITICA, DAI … UN PO’ DI RELAX PER TE E PER NOI!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 9:16 amEvvabbè raga, vi accontento. Che dire … anzi, che scrivere? il cielo è nuvoloso, io sono in casa in attesa del mio amico tecnico SW … Dice … si vabbè, ma a noi che c’importa?
Scialla raga, ero solo che cercavo l’incipit. Dunque … si diceva … ah sì, volete che io scriva qualcosa di rilassante. Che ne dite di una mia poesiola … una su Arco (TN)?
ARCO – L’impero / ha teso il suo arco / a scagliare / saette di pietra / nei fianchi bagnati del Sarca. / Ghibellina / la rocca / troneggia la storia. / Strapiombi di forze / modellano il cielo / che vedi / dal lago lontano / e sposano / in duomo di pietra / le palme africane danzanti
Das Reich / hat seinen Bogen gespannt / um Blitze aus Stein / zu schleudern / in die nassen Flanken der Sarca. / Ghibellinisch / die Burg beherrscht de Geschichte. / Felsueberhaengende Kraefte / zeichen den Himmel / den du siehst / von fernen See / und vermaehlen sich / in der Kathedrale aus Stein / mit den tanzenden afrikanischen Palmen.
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LE 12 STELLE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 8:46 amLa bandiera europea è costituita da un cerchio di 12 stelle dorate su uno sfondo blu. Le stelle rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa e il loro numero non dipende dal numero dei paesi membri. Anche il cerchio è simbolo di unità.
Non appena l’Unione Europea diventerà SUE- STATI UNITI D’EUROPA, taluno ipotizza sin d’ora che alla bandiera occorrerà le “strisce”.
Concettualmente concordo, tuttavia ho qualche perplessità sul significato geopolitico di una simile aggiunta, nel senso che potrebbe significare un’indebolimento della nostra totale autonomia rispetto a precedenti stelle e strisce, con le quali invece vogliamo continuare ad essere amici, alla pari.
Forse potremmo mantenere la bandiera attuale, magari aggiungendovi al centro un simbolo caratterizzante la diversità degli SUE dalla precedente UE.
(AVVERTENZA: le 12 stelle non sono assolutamente da accomunarsi né graficamente né tanto meno idealmente ad altro simbolo a 5 stelle, che richiama una categoria di hotel o – peggio – iniziative demagogiche d’altro tipo).
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ESSERE O NON ESSERE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 8:38 amESSERE O NON ESSERE PER UNA UE POLITICA?Io assolutamente si; un mio conoscente non lo sa.
ESSERE O NON ESSERE … TRUMPIANI?Io assolutamente no; un mio conoscente si.
Inizio il ragionamento mettendo in connessione alcune affermazioni:
– del mio conoscente: : “Se Trump vince sa ben lui come far finire presto la guerra in Ucraina!”;
– di Putin: “Inviterei Putin a bombardare i paesi UE che non pagano la quota Nato”; “Se vengo eletto, basta armi all’Ucraina”.
E allora ecco lo scenario: P. intima all’UE: ” Invitate” l’Ucraina ad accettare la pace alle condizioni di P. perchè io non le invio più armi, quindi dovreste farvi carico voi di questo enorme maggior costo”.
Insomma, T. si fa amico P., sacrifica e indebolisce l’UE e la mette a rischio: il tutto “a spese” nostre, e non solo di denaro si tratta! L’unico freno che vedo alla sua azione sono le proteste delle sue fabbriche di armi che vedrebbero ridursi notevolmente il fatturato.
A questo scenario uniamo il blocco della navigazione nel Mar Rosso da parte dei corsari pagati dell’Iran: l’UE e al suo interno ancor di più l’Italia ne uscirebbero fortemente a rischio, indebolite politicamente e impoverite economicamente (diminuzione dei servizi pubblici, sanità in testa; aumento del costo dell’energia e delle merci sugli scaffali dei supermercati, tanto per fare qualche esempio!).
Dice … Riccardo, sei un malpensante! Rispondo: è vero, però a pensar male si fa peccato ma si indovina.
Amiche ed amici che mi leggete, ecco un esempio degli argomenti che vi propongo di utilizzare per convincere i sovranisti, i distratti ed i “trumpiani” ad andare a votare alle prossine elezioni europee, e a votare bene, ovvero per chi vuole costruire una UE POLITICA.
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UN CONOSCENTE MI DICE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Marzo, 2024 @ 8:33 am“… ah, se va su Trump, vedrai che quello lì riesce a trovare subito un accordo con Putin…
“Rispondo:
– spero che non vinca;
– siamo già in una terza guerra mondiale di fatto;
– Trump dice… dice … ma se vince non potrà bloccare la produzione delle sua fabbriche di armi (che vanno in Ucraina),
– l’Ucraina e l’UE non potrebbero accettare una negoziazione USA/Putin perchè 1) a casa nostra agiamo noi; 2) l’UE e l’Ucraina non potrebbero accettare le condizioni di Putin, che diverrebbe sempre più aggressivo e insaziabile;
– A Trump piacerebbe fare sesso con l’organo degli altri …
Mi ha preoccupato quanto mi ha risposto il conoscente, che noi due non potremmo fare nulla …
Ho replicato che invece possiamo fare molto, andando a votare e a votare bene alle prossime elezioni europee in favore di MATTEO RENZI che vuole una UE POLITICA.
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MATTEO RENZI IN SENATO: DA NON PERDERE, ANCHE DA PARTE DELLE PERSONE ALLE QUALI E’ “ANTIPATICO”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2024 @ 9:19 amComments Closed
FACCIAMO LE CONNESSIONI!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2024 @ 7:07 am“Chi fa le connessioni, capisce ciò che sta succedendo e può reagire ed agire”. Così un mio vecchio capo, Bruno Kessler. “Vecchio” perché io avevo 40 anni e lui 20 di più ed oggi che io ne ho 80, lui ne avrebbe 100. Kessler era stato/era il presidente anzi “il” Presidente; della Provincia Autonoma di Trento; dell’Associazione della caccia; della finanziaria ISA Spa (nella quale io ero direttore) e di tanti altri enti e istituzioni. Era anche Senatore.
Se fosse vivo, oggi metterebbe in connessione i seguenti vari accadimenti:
- L’aggressività russa e di Hamas
- Il sabotaggio all’accordo Arabia saudita-Israele
- Il ruolo “occulto” dell’Iran
- L’espansionismo neocolonialistico della Cina
- La presenza russa e cinese in Africa
- I finanziatori dei corsari del Mar Rosso
- L’alternanza degli opposti in USA
- Etc. etc.
e ci direbbe: “Cosa aspettiamo? Facciamo le connessioni e alle prossine elezioni europee mandiamo in Europa persone che abbiano la giusta visione geopolitica, che operino per la creazione di un soggetto politico culturalmente e dimensionalmente adeguato a fronteggiare e gestire l’insieme degli eventi continentali in corso: gli STATI UNITI D’EUROPA, a difesa della nostra Autonomia di civiltà, europea, statale, provinciale!”
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IL LATO BUONO DELLE COSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2024 @ 6:36 amE’ ciò che individua la ragazzina Pollyanna nel romanzo per ragazzi pubblicato nel 1913 dalla scrittrice statunitense Eleanor Hodgman Porter. Cercare di individuare questo lato, ci aiuta a vivere.Certo che di questi tempi (di guerre) non è facile, tuttavia dobbiamo provarci: per sopravvivere.
Un “lato buono” potrebbe essere il raggiungimento della consapevolezza che noi che viviamo nel continente Europa abbiamo bisogno della Federazione Europa, ovvero degli STATI UNITI D’EUROPA.
Cheppalle ‘sto Riccardo, potrà dire qualcuno: ce lo ha già detto tante volte! “Evvabbè raga, che ve devo da dì … pe dilla en romanesco pure che nun è er dialetto mio … coi vecchi ce vo’ pazienza, ce vo’!
I tanti nostri dialetti, belli, diversi … alcuni di facile comprensione, altri che necessitano di un traduttore! Eppure siamo un popolo. Allo stesso modo dobbiamo diventare un popolo UE, un popolo “politico” di un soggetto politico unico, unificante, “pure se” non parliamo la stessa lingua.
Leggiamo e impariamo dalla Storia, che è maestra di vita e della politica. La pur splendida Età dei Comuni, come pure la gloriosa Età delle Repubbliche Marinare, la successiva età dei tanti stati italiani hanno ceduto di fronte al cambio della “scala geopolitica” che dalla grande “scala” delle piccole entità, à è passata alla piccola “scala” delle grandi entità, cioè alla nascita dei singoli Stati dell’Europa. Mi riferisco alla “scala” che contraddistingue ogni carta geografica: la “scala” di oggi è una visione continentale, sotto ogni punto di vista. Una visione che deve tradursi il un nuovo soggetto politico continentale: gli STATI UNITI D’EUROPA.
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