RUGGERO POLITO (e il Duo Patuzzi)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2018 @ 8:00 pmDetto altrimenti: su Ruggero trovate molti post … leggeteli, vi prego (post 3120)
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Nel quarto anniversario della morte, abbiamo voluto ricordare un Amico mai abbastanza compianto. Nato a S. Mango Piemonte (Salerno) ha coronato la sua carriera quale Presidente del Tribunale di Rovereto. Ruggero, Presidente per quasi mezzo secolo dell’ Associazione Amici della Musica in Riva del Garda, dove era stato Pretore e dove viveva, lui stesso pianista e violinista nella Camerata Musicale di Arco. E oggi, come ogni anno, la “sua†Associazione gli ha dedicato un concerto. Di Ruggero, che mi aveva voluto tesoriere dell’Associazione, va ricordata l’Umanità , la Spontaneità , quel suo Sorriso (!), la Generosità (e la Forza) d’Animo, un Entusiasmo più che giovanile per la Musica, per gli Amici, per la Vita. Tutte qualità le sue scritte e vissute con la lettera maiuscola. Persone, quelle come Ruggero, che “non muoiono mai†nel senso che lasciano traccia vivente di sé in chi ha avuto la fortuna di essergli stato amico e che ora si sforza di ripetere quel suo modo di essere e di vivere, riuscendovi peraltro – per quanto mi riguarda – purtroppo solo in misura assolutamente minimale.
Quest’anno il Presidente dell’Associazione Prof. Franco Ballardini e la collega Maria Rita Tamburini per l’evento commemorativo hanno proposto al Direttivo un concerto con  i suoi due strumenti: il violino ed il pianoforte: Maristella e Mario Patuzzi, violino e pianoforte, hanno magistralmente eseguito musiche di  Othmar Schoeck (1886 – 1957) Sonata in re maggiore op. 16; Niccolò Paganini (1782 – 1840) Capricci 5,9,10,13,21,24 ; Robert Schumann (1810 – 1856) Accompagnamento ai Capricci di Paganini; Ernest Bloch (1880 – 1959) Baal Shem, Three Picturs of Chassidic Life; Bartók Béla (1881-1945) Sette danze popolari rumeno ungheresi; Pablo de Sarasate (1844-1908) Fantasia da concerto sull’opera Carmen, op. 25.
Maristella Patuzzi (Solengo CH, 1987) cresciuta in una famiglia di musicisti, ha mostrato precoci doti musicali registrando a soli 11 anni la Tzigane di Ravel per la Radiotelevisione svizzera e pubblicando a 13 anni un disco dal vivo per la Sony. Vincitrice di concorsi nazionali e internazionali, ha tenuto concerti in Europa, Russia, Asia, Stati Uniti, Africa, Canada, Australia e America Latina. A 17 anni ha conseguito la maturità a Lugano e il diploma di violino con il massimo dei voti, lode e menzione speciale presso il Conservatorio di Milano. Nel 2009 ha ottenuto il master presso l’Indiana University di Bloomington e nel 2011 il master al Conservatorio della Svizzera italiana. Dal 2013 ha registrato per Brilliant Classics, Decca e Dynamic. Attualmente suona un violino Michael Platner, Roma 1728. Il prestito di questo strumento rientra nell’attività del progetto “Adopt a Musicianâ€, una fra le iniziative ideate e gestite da MusicMasterpieces di Lugano.
Mario Patuzzi (Trento, 1953) ha conseguito la maturità classica e il diploma di magistero di pianoforte a diciannove anni con il massimo dei voti e lode al Conservatorio “Francesco Antonio Bonporti†di Trento, che lo ha nominato, alla stessa età , titolare della cattedra di pianoforte principale. Dopo una serie di successi in diversi concorsi italiani (Monza, Treviso, Livorno, Taranto, Vercelli, Trieste e Varallo Sesia), nel 1977 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale a Monaco di Baviera. Dopo un’intensa attività in recital e concerti con orchestre, come quelle del Teatro alla Scala di Milano, del Bayerischer Rundfunk (Monaco) e dell’Hessischer Rundfunk (Francoforte), si è dedicato per alcuni anni allo studio dell’armonia e del contrappunto, per approfondire le sue conoscenze musicali. Allievo di Andrea Mascagni e di Renato Dionisi, nel 1983 si è diplomato in composizione al Conservatorio di Trento. In seguito ha compiuto numerose registrazioni alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana e proseguito la sua attività concertistica internazionale, eseguendo fra l’altro l’integrale dei ventisette Études di Fryderyk Chopin. Ha inciso per la Nuova Era il Capriccio di Cherubini e, per la Dynamic, l’opera pianistica di Julius Reubke, l’allievo prediletto di Franz Liszt. In ambito didattico è titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio “Giuseppe Verdi†di Como, tiene seminari e corsi di perfezionamento a Lugano, al Festival di musica del Novecento a Perugia, alle Università di Trento, di Piacenza, in Val Tidone e all’Università Kunitachi di Tokyo. Dal gennaio 2015 incide per Brilliant Classics e Dynamic in duo con la figlia Maristella, all’Auditorium della Radio della Svizzera italiana di Lugano.
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Saluto dell’Assessore comunale Renza Bollettin. Presentazione e introduzione da parte del nostro Presidente Prof. Franco Ballardini. Il ricordo di Ruggero anche nel messaggio di due figlie – Anna Carla e Patrizia, trattenute a Roma dall’influenza; Â la terza – Elisabetta -Â arrivata da Parma, in sala con la mamma Maria Grazia, Â ha commosso anche chi non aveva conosciuto Ruggero.
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Il concerto del Duo Patuzzi
…………………………………………. senza parole …………………………………………………..
Senza parole. Siamo rimasti senza parole. Questo il commento al concerto. La violinista … non le manca nulla per essere al top. Maristella, Stella Maris … Stella Marina? No, Sirena avvolta in una guaina color acquamarina, guizzante fra zampilli di armonie agitate dalle onde dei suoi capelli d’oro che ondeggiavano ora dietro le spalle ora davanti quasi a suonare essi stessi il violino (del ‘700!), violino che negli istanti di pausa lei accarezzava con le gote interrogandone il calore. Sirene. Solo ora posso capire Ulisse che si era fatto legare all’albero della sua nave per non essere rapito dal loro canto, come invece tutti noi siamo stati rapiti da quello del suo violino. Del repertorio, che dire dei due compositori svizzeri, romantici moderni? E di sei capricci di Paganini suonati con il sorriso sulle labbra, accompagnati dal pianoforte su note di Schumann? O di Pablo de Sarasate con la sua Fantasia da concerto sull’opera Carmen? E dopo il concerto e un bis: (“Per voi molto volentieri un fuori programma, un bis, ma unico …dai “) l’introduzione e rondò capriccioso di Camille Saint Saens, lei, la Sirena, dismessa la guaina, seduta in blue jeans sul bordo del palcoscenico a gambe incrociate a parlare con la gente e firmare autografi, con una naturalezza incredibile anche in una giovane, un sorriso comunicativo … insomma … non capisco come il suo ragazzo – ne avrà ben uno! – la lasci andare in giro così … non teme che gliela rubino?
Il violino: nelle sue mani, anzi, nelle sue braccia un vero tesoro, un  tutt’uno con lei: un timbro sonoro e caldo, profondo, vivo, come se suonasse da solo, come se fosse lui a trascinare i movimenti di Maristella: insomma, un sodalizio perfetto interrotto  solo – fra un brano e l’altro – dai gossip che Maristella ci ha regalato su qualche brano:
“La prima sonata è stata scritta per una violinista molto bella e brava: Stefi Geyer, che viveva a Zurigo, alla quale Bartok aveva dedicato il suo secondo concerto per violino e orchestra. Schumann, dopo aver sentito un concerto di Paganini a Francoforte, ha abbandonato la facoltà di giurisprudenza per dedicarsi totalmente alla musica. Negli ultimi anni della sua vita, in manicomio, ha scritto l’accompagnamento dei capricci di Paganini. Il mio nonno paterno, violinista e segretario comunale di Trento adorava il capriccio N’9 e suo padre invece era nato proprio a Riva del Garda, come i suoi zii”
Il bisnonno nato a Riva del Garda. Il nonno, violinista a segretario Comunale a Trento. Il padre nato a Trento, ora residente in Svizzera e  insegnante al Conservatorio di  Como. Maristella, nata in Svizzera e … cittadina del mondo! La loro è una Alpensinfonie Familie: dalle montagne di Riva del Garda e del Trentino a quelle svizzere! Potremo battezzarla Alpensinf …amilie!
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Il padre, artefice di una meravigliosa creatura fisica e musicale, ad accompagnarla verso applausi a non finire. Il padre, Persona che dobbiamo ringraziare per l’eredità che ha garantito a se stesso e a tutti noi, un’inestimabile eredità artistica musicale: non me ne vorrà se in questo blog lo sto trascurando un po’ a vantaggio di Maristella! Ma credo che capirà … quelli i figli si sa sono piezz ‘e core! Con il padre, poi, siamo riusciti a parlare anche di … bicicletta! Lui ha una Scott da città , peso 14,5 kg. forti luci led anteriori e posteriori e la usa normalmente negli spostamenti urbani. Chissà … a Como esiste la sezione locale della FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta? Oppure … a Lugano … non posso credere che non ci sia un equivalente!
Prossimo concerto del Duo Patuzzi: domani sera lunedì 19 a Berg Heim (Bergamo). Nota da me aggiunta il 20 marzo: “A Bergamo è andata benissimo“. Indi molti altri e il 22 Aprile a Bellinzona. Chi volesse …
Un parallelo irriverente e prosaico di un vile meccanico della Musica proveniente dal mondo delle SpA, qual son io: i cosiddetti maghi della finanza seguono le indicazioni di algoritmi del calcolatore: roba da scuola elementare. I musicisti, “la” Musicista Maristella governa milioni di sfumature e di movimenti muscolari a memoria, con armonia e sentimento. Chi è il vero Mago?
Grazie, Maristella e Mario, per quello che ci date!Â
Grazie, Ruggero,  per il ricordo di te!
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PERICLE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 6:20 pmDetto altrimenti: “La moderna immoralità di Pericle”  ex libris, ovvero da “I conti con la Storia – Per capire il nostro tempo†di Paolo Mieli (Rizzoli)                     (post 3119)
Pericle chi era costui? A scuola ce lo hanno descritto in un certo modo, ma vediamo di approfondire un po’. Siamo nell’antica Grecia, quinto secolo a. C.. Atene è una forte “repubblica democratica marinaraâ€: marinara si; quanto a forte … anche (per quanto le guerre importanti – Siracusa, Egitto e Sparta – le ha perse tutte); quanto a “democrazia†… forse. Ma sentiamo che ne pensano alcuni testimoni e storici.
Di Pericle ci parla (bene) Erodoto che fu il primo a stabilire un collegamento fra democrazia e un “comando forteâ€.
Tucidide precisa: Atene era una democrazia di nome, di fatto era il potere del primo cittadino.
Platone, nato subito dopo la morte di Pericle: “Pericle ha reso gli Ateniesi peggiori di quello che già eranoâ€. Oratore teso a compiacere, introdusse la “paga†per i politici (acc …! N.d.r.).
Per Pericle la demo-crazia è la violenza (forza, krate) del popolo (demos) e giunse al potere grazie alla demo-crazia privata, cioè al potere del suo demos privato: la sua famiglia.
La scalata al potere. Molto potere era in mano ai marinai e agli opliti (le forze navali e i carri armati di allora). Approfittando di una missione militare all’estero degli opliti, Pericle trasferisce il potere giudiziario da loro (Areopago) ai tribunali popolari.
Pericle fu il padre del successivo “panem et circenses†dei Romani: date al popolo di che sfamarsi e i giochi del circo (oggi: programmi TV, calcio) e il popolo sarà facilmente governabile. Pericle offrì moltissime OO.PP-Opere Pubbliche (Ministro dei LL.PP era il suo amico Arch. Fidia, dello Studio Fidia & Fidia) e moltissime feste con sacrifici di animali la cui carne andava al popolo.
Demostene: la corruzione dilaga. Essere ricchi perché corrotti fa invidia a tutti.
Pericle, primo stratega inter pares, aveva la capacità di guidare chi era impreparato e non al corrente degli affari. Anche per questo motivo, riuscì a farsi rieleggere anno dopo anno per trent’anni, evitando così di fornire il dovuto rendiconto finanziario annuale.
Lavori Pubblici, feste pubbliche, stipendi alla politica: occorrevano denari e Atene aveva solo la rendita di qualche miniera di argento e i diritti portuali: quindi … guerre, fare guerre sperando di vincerle (e invece …).
L’ultima guerra, quella del Peloponneso contro Sparta, finì con la sconfitta di Atene e la distruzione del suo impero coloniale, per capire il quale si leggano i dialoghi degli Ateniesi con i Melii: o vi alleate con noi e ci date denaro, navi, soldati, belle donne oppure sbarchiamo e vi distruggiamo. Siete liberi. Liberi di scegliere.
Il titolo del post è quello di un capitolo del citato libro di Paolo Mieli. Compiti per casa: dicano le lettrici ed i lettori quali elementi della politica periclea possano ravvisarsi anche in alcuni ambiti politici internazionali ed indichino tali ambiti. Tre ore di tempo da ora … via!
(Historia magistra vitae … o no?)
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SAAD HARIRI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 2:27 pmDetto altrimenti: padre e figlio        (post 3118)
Primo ministro libanese, prima il padre e poi il figlio. Io conobbi il padre Rafic Hariri a Beiruth, dove mi trovavo per conto di una società di engineering trentina. Era previsto che la riunione si svolgesse in lingua inglese (io non conosco il francese se non molto, molto alla buona!), riunione che Hariri mi aveva concesso perché We don’t nee huges company aveva detto. Entra Hariri: Excusez-moi, messieurs, mais mes ministres n’ouvrent pas l’anglais, nous devons avoir une réunion en français (chissà quanti strafalcioni ho infilato in questa frase!). Mi sono sentito male ma ce l’ho fatta. Alla fine non ho resistito e gli ho detto: Savez vous Monsieur le Ministre que je n’ai mimé le fracaise qu’en façon du ski avec de jeunes filles françaises (idem come sopra!). E lui a me, battendomi la mano sulla spalla: Tu as eu de la chance ! (Idem come sopra !).
Hariri stava cercando di governare in modo autonomo rispetto alla Siria, che pure aveva i suoi militari (14.000 soldati) sul territorio libanese. Un giorno (2005) la strada sulla quale transitava la sua auto saltò in aria come quella di Capaci. Il figlio ha preso il posto del padre, parla italiano e insieme al padre aveva uno yacht a Viareggio. L’altro giorno l’ho visto in TV e mi sono detto: dai … scrivi un piccolo post ricordo. Ed eccomi qui …
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RENATO CAROSONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 2:04 pmDetto altrimenti: i giovani vadano a vedere in internet chi era …. (post 3117)
Il 7 settembre del 1959, durante la trasmissione “Serata di gala” presentata da Emma Danieli, Renato Carosone si ritira dalle scene con queste parole: “Ritengo che il mio genere sia ormai superato, è stato un piacere, addio amato pubblicoâ€.
Dice … ma con i problemi del paese, con le rivoluzioni della politica … tu caro blogger ci parli di Renato Carosone? Che c’azzecca?
Dico: c’azzecca … c’azzecca una cifra anche!
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ALDO MORO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 12:03 pmDetto altrimenti: il blog informa        (post 3116)
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Scrive Luigi Sardi: “Domani, sabato 17 marzo, il giornale l’Adige metterà in vendita il mio libro “Quei 55 giorni di Aldo Moro vissuti dal Trentinoâ€, una pagina di storia che colpì profondamente anche la nostra terra dove il presidente della Dc era di casa. Pagine da leggere anche di fronte al cambiamento epocale della politica di casa nostraâ€.
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Credo che il migliore omaggio alla memoria dello statista trucidato sia il ricordo consapevole, il non dimenticare il passato per “imparare il futuroâ€. Il crimine che oggi ricordiamo in modo particolare mi richiama alla mente la domanda che si pose Cicerone in una sua arringa a difesa di un suo cliente: “Cui prodest? Cui bono?” Chi trasse vantaggio da quello scempio o almeno … chi si proponeva di trarne vantaggio?
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RESTART OR NOT RESTART, THAT IS THE QUESTION
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 7:31 amDetto altrimenti: dal Senatore Kessler alla Senatrice Conzatti
(Un destino senatoriale il mio, pare! Chiamato in Trentino oltre trent’anni a ristrutturare la finanziaria ISA SpA sotto la presidenza del Senatore Kessler, oggi mi ritrovo ad essere amico della Senatrice Conzatti).
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Da un’idea di Donatella Conzatti, ora senatrice, nel febbraio 2017 nasceva Restart Trentino, associazione culturale di cui sono presidente. Qui sul blog trovate i post relativi ai temi pre-politici, trattati nel primo anno di attività : idee e futuro; parità di genere; imprenditoria giovanile; famiglie con bimbi affetti dalla sindrome di Down; autonomia. Gli amici ed i lettori del blog mi chiedono cosa farò io adesso, cosa farà Restart.
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Donatella mi ha ora chiesto di restare al mio posto. Io ho accettato, per continuare a sviluppare la sovra-politica, ovvero quei temi che stanno alla base del dialogo, della civile convivenza e di un sviluppo equilibrato quanto a equa distribuzione della cultura, delle risorse, della speranza, di futuro. Ci resterò in un ruolo personale più attivo rispetto al passato; ci resterò fedele ai miei ideali  di Democrazia, Autonomia, Europa; ci resterò promuovendo il contributo a-partitico di chi voglia contrastare l’antipolitica e l’anti-cultura sommersa o palese dell’ipse dixit di un singolo e/o di un gruppo; ci resterò operando in favore del pensiero libero, originario e autonomo di ognuno.
Grazie se continuerete a leggere i post che pubblicherò sulla nostra attività .
Firmato il vostro blogger (preferito, vero?), presidente di Restart
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ENSEMBLE AD MAIORA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2018 @ 6:03 pmDetto altrimenti: a seguito del pre-post n. 3105 dell’11 marzo scorso, al quale rimando affinchè lo rileggiate    (post 3114)
Musica corale e strumentale. L’avevo promesso ed eccomi qui con un post un po’ più completo anche se “post lunghetto vien poco lettoâ€. Ma questo qui val la pena di leggerlo, eccome! Vale la pena perché l’ Ensemble Ad maiora è un gruppo giovane di giovani dai 15 ai 30 anni! Musica, cultura … vi pare poco? Io credo che prima dell’equa distribuzione delle risorse del mondo, occorrerebbe un’equa distribuzione della cultura, la quale altro non è che “l’insieme delle conoscenzeâ€. E la cultura musicale, quella di chi la scrive, di chi la esegue, di chi la dirige, di chi la gusta fino a quella di chi semplicemente l’ascolta è una componente fondamentale per la maturazione della persona. Ed ecco cosa ho ricavato dall’incontro con il Maestro Alessandro Arnoldo (per la cui disponibilità ringrazio).
L’Ensemble Ad maiora, nato nel 2015 per iniziativa privata, ha radunato giovani che sono anche giovani talenti: studenti (di tutte le età e di tutti i settori della Scuola e dell’Università ) e lavoratori (in musei, scuole, aziende, studi legali, di ingegneria e architettura, nella comunicazione). Tutte persone che si radunano bisettimanalmente per le loro prove. Purtroppo la sede è … mobile nel senso che il gruppo è alla ricerca di una sede propria (a buon mercato ovviamente!): chi fa un’offerta? Coraggio, lettrici e lettori dei miei post! Fatevi avanti!
Il repertorio spazia dalla musica del ‘500 fino a quella contemporanea, sacra e profana, anche in collaborazione con diverse realtà corali del Trentino. La direzione artistica e musicale è del Maestro Alessandro Arnoldo primo fondatore dell’Ensemble.
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I concerti eseguiti:Â
- Missa Benedicite Gentes (quintetto d’archi e coro), di Cecilia Vettorazzi -Trento, dicembre 2015
- Concerto di Primavera (con Corale Città di Trento – direttore R. Gianotti) – Rovereto, maggio 2016
- Concerto per Itinerari Musicali d’Anaunia – Cavareno, agosto 2016
- Concerti di Natale – Mezzolombardo e Trento, dicembre 2016
- Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini – Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano – 46° edizione – Trento e Borgo Valsugana, maggio 2017
- Corrispondenze (con Coro Polifonico Emerald – direttore M. Weiss) – Trento, novembre 2017
- L’Angelo e la Stella di F.Conti (con Orchestra “I Filarmonici di Trentoâ€) Bolognano d’Arco, Calavino e Mori, dicembre 2017.
- I Concerti della Domenica – Stagione 2018 – Società Filarmonica di Trento
Copio qui la recensione che ho già pubblicato nel post dell’11 marzo:
Sala della Filarmonica di Trento, gremita di persone di tutte le età . Sul palco un elegante pianoforte a coda, uno schermo, quattro sedie e leggii. Veniamo accolti sulle note della celebre Aria sulla Quarta Corda di Bach, suonate da un giovanissimo quartetto d’archi. Applausi … ma noi ci aspettavamo un concerto corale, dove sta il coro?Â
Eccoli spuntare i coristi, dai balconcini che – moderni matronei bisex – sovrastano la sala, eccoli con le loro fresche voci, dirette al pubblico e con gli attenti sguardi rivolti al Maestro … ma dove sta il Maestro? Altra sorpresa, il Maestro sta in platea, quasi a fianco della mia poltrona e dalla platea li dirige con passione.
E così sarà per tutto il concerto, in un susseguirsi di note e immagini, proiettate sullo schermo, che rappresentano la natura, i paesaggi, la bellezza quindi, interpretata e donata dalla voce delle ragazze e dei ragazzi del coro e dalle magnifiche foto di Cristina Geier, brani dei più significativi compositori di musica corale di questi tempi, come Esenvalds, Forbes, Whitacre, Lauridsen, Gjeilo, una piccola incursione nei brani tradizionali uno dedicato alle montagne, e l’altro, in sardo, dedicato all’amore (A Diosa). Per arrivare al finale che ha inizio sulle note della graffiante “Hallelujah” di Leonard Cohen, unite alla bodypercussion dell’ensemble, si sposta poi, come a voler strizzare l’occhio alle colonne portanti della musica leggera italiana, su Lucio Battisti e la sua canzone “Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi” ed infine, inizia a “Volare” insieme a Modugno “Nel blu dipinto di blu”, celebrando così tutti insieme sul palco, il 60° anniversario dalla sua vittoria al Festival di Sanremo.
Bellissima la Musica, la sua scelta, armonizzazione, vocalizzazione, esecuzione e soprattutto bellissima la partecipazione di tanti giovani impegnati in quest’Arte! Brave ragazze, bravi ragazzi! Ho consegnato loro un mio biglietto da visita da blogger, chiedendo un appuntamento per un post più completo. Inoltre, nel mio ruolo di Tesoriere dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, li segnalerò per un eventuale loro concerto nella “Busaâ€.
Alcuni link:
- Sito Web: http://admaiora.tn.it/
- Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ensemble.admaiora/
- Canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCtdJG2yLZ3HOd38OP_-7bGQ
Invito l’Ensemble a segnalarmi i loro prossimi impegni così che io possa farli inserire sulla Homepage di Trentoblog e … care lettrici e cari lettori delle mie sudate carte elettroniche: non vi fate scappare questi appuntamenti, ne vale la pena: parola di blogger!
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RIVOLUZIONE POLITICA E CRISI POLITICA – L’UOVO O LA GALLINA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2018 @ 3:10 pmDetto altrimenti: quale la causa e quale l’effetto?  (post 3113)
E’ nato prima l’uovo o la gallina? Questa da domanda provocatoria per bimbi a quesito che dobbiamo porci noi più grandicelli: l’attuale rivoluzione dell’indirizzo dei votanti ha generato la crisi della precedente politica o è una politica in crisi che ha partorito la rivoluzione del voto? Io propendo per la seconda soluzione. Io sono homo aziendalis (sapines o insipiens giudiuchino gli altri) da sempre, non homo politicus, ma credo che talvolta sarebbe bene applicare alla politica i criteri aziendali di valutazione dei risultati e dei manager. Il primo manager che io conobbi fu mia madre. Insegnante di scuola media, un giorno la vidi triste: Cosa c’è mamma? Ai prossimi esami tre mie alunne saranno bocciate. Ed io: Ma tu sei tranquilla, hai fatto il tuo dovere. Già , ma quello che conta è il risultato ed in questi tre casi io non l’ho raggiunto.
Ecco, e nel caso della politica sono mancati due risultati: quello elettorale, ed è facile rilevarlo. Ma poi ve ne è un altro, a monte, quello di avere perseguito e fornito obiettivi e risultati “in valore assoluto†e non in valore relativo. Mi spiego: “Abbiamo stanziato 65 milioni di euro l’anno per la difesa idrogeologica†è un’affermazione e uno stanziamento in valore assoluto. Se ci avessero però anche detto che la stessa cifra “al giorno†era ed è stanziata per gli acquisti dei costosi ed inutili cacciabombardieri F35, quella sarebbe stata una dichiarazione (ed un investimento) in valore relativo. Orbene, forse sarebbe stata da ricercare un nuovo ordine delle priorità dell’intera gamma di interventi senza gestioni (mentali o di denaro) separate, senza diritti acquisiti per alcuni e per altri no. Occorreva a questo punto operare con la tecnica aziendale dello zero base budget, ovvero azzerare la valorizzazione di tutti i bisogni e di tutte le disponibilità e rifare un nuovo elenco di priorità .
Dice … bravo tu a parlare! Eh no, raga, scialla … calma ragazzi! Io ho “anche lavorato†e ve lo dimostro. Siemens Data Milano, 650 dipendenti, società joint venture fra i due gruppi Siemens e Stet. Io ero Direttore a capo di Amministrazione, Finanza e Controllo. Sotto di me alcuni dirigenti: uno di questi a capo del SOM-Servizio Organizzazione e Metodi con sette dipendenti. Loro compito era quello di automatizzare le procedure di tutti i settori. Il dirigente veniva spesso da me lamentandosi che “tutti i settori volevano tutto e subito, cioè troppoâ€. Io convocai una riunione dei Direttori miei colleghi e chiesi loro di inviarmi, prima della riunione, l’elenco delle proprie priorità di automazione. Feci quindi valorizzare dal mio dirigente le prime due richieste di ogni elenco in termini di ore-uomo. In riunione dissi che l’automazione delle due prime urgenze di ognuno avrebbe occupato quel mio servizio per due anni e che quindi da un lato si astenessero da avanzare ulteriori richieste prima di quel termine e dall’altro che avrei chiesto al Consiglio di Amministrazione di raddoppiare l’organico di quel servizio.
Dice … la fai facile tu … raddoppiare l’organico! Ma come si fa a raddoppiare le disponibilità finanziarie del paese? Be’ amici, lasciatemi fare come fanno i Gesuiti che ad una domanda rispondono con una domanda (D: “Padre … è vero questo che si dice di voi?†R:“Chi te lo ha detto?â€): chi mi sa dire come mai sia in crisi la compagnia aerea di bandiera di uno dei primi Paesi al mondo quanto a mix di arte, storia, cultura, bellezze naturali, enogastronomia, e chi più ne ha più ne metta? Dopo ne riparliamo.
Fine
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TONALE TODAY
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2018 @ 7:24 amDetto altrimenti: Passo del Tonale oggi       (post 3112)
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Una volta era Tonale-Ponte di Legno, ora è Ponte di Legno-Tonale e si può capire il perché: Ponte di Legno ha circa 25.000 posti letto e il Passo solo 5000 … e il turismo vive di chi la sera in quei posti letto ci dorme. Ci dorme dopo avere sciato dai 3000 metri del Presena ai 1000 di Temù. Ieri ho sciato al Tonale con il mio amico noneso (“da” Taio) Walter Rollandini (sua vel. max cronometrata: 100 kmh!). Al Tonal l’era ‘n pez che no ghe nevo … salo … era un bel po’ che non ci andavo sapete, ma tant’è … la forza dei ricordi! Già perchè trent’anni fa io, Presidente delle società impiantistiche trentine del passo  e la finanziaria di cui ero direttore (ISA SpA, Trento, proprietaria delle stesse) costituimmo l’attuale Carosello Tonale (nome che mi inventai io stesso). Il perché di questa iniziativa lo trovate scorrendo qui sul blog i post “Progetto Tonaleâ€.
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Oggi voglio parlare di un aspetto particolare e cioè che nelle ultime tre settimane ben tre coppie di persone hanno passato la notte all’addiaccio a 3000 metri di quota per avere sbagliato strada con gli sci. Per fortuna che di notte faceva caldo (“solo” 10 gradi sotto zero) e se la sono cavata. Ma come è possibile che accadano queste cose? Facciamo un breve ragionamento. Una volta a quota 3000 arrivava solo gente esperta, attrezzata e preparata. Oggi le funivie portano in quota chiunque. Se poi scende la nebbia o la notte … peggio mi dice!
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Ieri, stazione a monte della cabinovia, quota 2999 (peccato per quel metro!). Una rete subito dietro gli sci qui nella foto accanto, chiude il passo a chi per errore stesse per scendere verso il ghiacciaio del Mandrone. Di lato un cartello “Ghiacciaio Presena†che invece potrebbe ingannare il turista inesperto nel senso che il ghiacciaio Presena (ed una delle relative piste sciistiche di discesa) stesse proprio  lì dietro. Inoltre ho visto sciatori che, con gli scarponi da sci ai piedi, si arrampicavano sul pendio che conduce alla vetta della Cima Presena (m. 3068). Ho pensato: si scivola pericolosamente  anche in una giornata di sole e senza vento. Pe fortuna è andata bene a tutti quegli “scalatori di 69 metri”.
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Mi dispiace non avere scattato le foto relative al mio racconto ma ero sballottato dalla mini folla che riempiva i pochi metri quadrati della piazzola nevosa ricavata a cavallo dei due ghiacciai (Presena e Mandrone). Spostatomi, ho fatto uno scatto (un shadow-selfie) alla discesa verso il Passo Paradiso   (m 2580), arrivo della funivia che sale dal Passo del Tonale (m 1882).
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Presto ci sarà la cerimonia commemorativa del Trentennale Carosello. Anticipo qui i contenuti del mio intervento: 1) riunificazione di tutte le società impiantistice del Passo; 2) nuova funivia dalla stazione intermedia risalente da Ponte, fino alla cima Bleis, con nuova pista di cui alla foto di Giuseppe Panizza; 3) collegamento Val Albiolo-Bleis con le due seggiovie ex Bleis; 4) predisposizione di piste ciclabili verso il Trentino e verso la Lombardia: 5) sovrappasso sciistico sopra la strada del Passo a unire i due versanti; 6) migliore attraversabilità sciistica del versante del passo esposto a sud; 7) eliminazione del fango da certi posteggi (v. Alto Adige).
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La neve migliore ieri? In Val Albiolo (qui a destra nella foto)  e dal Passo Paradiso in su e da quel Passo in giù al Passo del Tonale. Belle anche le piste per Temù, quasi tutte rosse”,  qualche tratto di “nera”. In qualche punto un po’ “dure” data la stagione (non ghiaccio, però). E dalla Presena, contando le risalite intermedie, vi fate una discesa di circa 3000 metri di dislivello!
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Piste ciclabili: con i collegamenti sopra accennati, si collega Ponte di Legno e il Tonale con il sistema delle Piste Ciclabili Trentine, fino a Merano, Resia, Bolzano, Brennero, Dobbiaco,  Bassano del Grappa, Verona, Lago di Garda. Scusate se è poco! (Da mettere sul piatto della bilancia delle trattative di riunificazione delle società impiantistiche).
Buon Passo del Tonale a tutte e a tutti, in ogni stagione (con sicurezza)!
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LETTURA DEI CLASSICI A TRENTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2018 @ 1:15 pmDetto altrimenti: la “Lisistrata†di Aristofane con la Prof Maria Lia Guardini    (post 3111)
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Il 6 febbraio scorso ho pubblicato un post sulla rappresentazione più che amatoriale (Compagnia dei Guitti) della Lisitrata di Aristofane. Oggi si è parlato (in modo serio) della commedia nel corso delle consuete riunioni presso la Biblioteca Comunale di Trento.
La guerra (del Peloponneso) fatta per fare i soldi (che mancavano) per fare le guerre fatte per fare i soldi etc… Atene non aveva un sistema fiscale, incassava “regali spontanei†dalle isolette alleate (rectius: sottomesse); ricavava un po’ di risorse dalle miniere di argento e dai dazi portuali. Fine. E allora … guerra, come quella contro Siracusa (415) ed Egitto, entrambi perse. Ora (411 a. C.) si stava accingendo a perdere quella micidiale contro Sparta. Nel frattempo Pericle aveva introdotto la paga per i politici (mannaggia a lui …!).
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La gente andava a teatro, pagata dallo Stato (2 oboli a testa): alle tragedie, per essere educata alla politica; alle commedie, per essere educata al libero spirito critico: “Ed io di questa politica me ne rido!â€. Solo che era un riso amaro quello degli Ateniesi in quell’anno! Del resto, lo stesso Platone affermava che per i ragazzi c’era il maestro, per gli adulti il teatro: le tragedie di Eschilo, ad esempio, esaltazione delle virtù pubbliche (l’oplita, il potere della Città ).
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Aristofane si è dato da fare: con la guerra, che analizza con una visione panelleica, quasi “mondiale†per l’epoca; verso le donne, che da donne oggetto trasforma in donne soggetto; con il linguaggio, turpiloquio se si vuole, ma niente di più o di meno di quello parlato dalla gente. Dicevo le donne: non solo scioperanti del sesso; politiche attive (contro la guerra); decise attiviste (ad occupare l’Acropoli). Le donne, dai nomi parlanti come Lisistrata, colei che scioglie gli eserciti; le donne che sanno dire ai propri mariti arrapati un no politicamente corretto (Mirrina al marito Cinesia).
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Attuale più che mai, oggi, la Lisistrata! Questo e molto altro ci siamo detti, ma si sa, “post lunghetto vien poco lettoâ€!
Prossimo appuntamento: martedì 27 marzo, ore 10,00 Biblioteca Comuna di trento, piano terra, sala Multilingue: L’â€Euboico†di Dione di Prusa (1-80)
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