ACCADEMIA DELLE MUSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2018 @ 5:38 amDetto altrimenti: prima riunione dopo la Pasqua 2018Â Â Â Â Â Â (post 3140)
Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)
E’ primavera anche se la stagione sciistica si è allungata e quella a pedali tarda un po’ … comunque già che ci sono vi ricordo che domenica 15 aprile ad ore 14,00 in Piazza Dante partirà la Prima festa della Bicicletta della Città di Trento di cui vi ho già inoltrato l’avviso: non mancate! Ma veniamo a noi. Ieri sera …tona Accademica “rilassanteâ€, per riprenderci dalla Quaresima e dai faticosi gradevolissimi e sacro-santi impegni Pasquali. Nella prima parte, Accademici in coro, ovvero se chi canta prega due volte (S. Agostino), chi canta in Accademia è Accademico due volte! Ed allora ecco il repertorio eseguito, con Cristina al pianoforte, dal Coro dell’Accademia “I cantori d’argento”  in Concerto:
- La madonina (dialetto trentino)
- Lu primmo ammore (dialetto … forse del centro Italia?)
- Come porti i capelli bella bionda
- La villanella (dialetto trentino)
- Sciur padrun da li beli braghi bianchi (dialetto piemontese)
- I do gobeti (dialetto trentino)
- Romagna mia
- Roma, nun fa la stupida stasera (dialetto romanesco)
E’ seguito un simpatico bis fuori programma. Come vedete, abbiamo cantato quasi tutta l’Italia: dalle nostre montagne al centro Italia. Ci è mancata Napoli e la Sicilia ma sono già  prenotate per la prossima volta edizione speciale! A seguire l’intermezzo ego-gastro-astronomico, data l’eccelsa qualità dei cibi e delle bevande offerte dalla Presidente e dalle nostre Donne (Donne = Dominae, Padrone). Prima della ripresa; l’ “Angolo delle anteprime†con le novità che trovate inserite nel consueto post-scadenziere, qui sul blog.
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Seconda parte della serata, una “parte a pedaliâ€! Giovanni Toldo in “Viaggiare e lavorare in biciâ€. Giovanni Toldo e sua moglie Carla, architetto lui, agronoma lei …La crisi dei settori ha colpito anche in Trentino e allora … allora che fare? La loro “decisione di vita†ha già formato oggetto di un intervento nel corso di un “Evento Restart†del maggio 2017. Adesso gli amici sono diventati nostri colleghi Accademici del settore “a pedaliâ€. Già , perché in Accademia sono già presenti anche molti soci Fiab-Federazione Italiana Amici de.lla Bicicletta.
https://www.adventureawards.it/eventi-2018/
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“Viribus unitisâ€, mi piace dire, “fare reteâ€. E così gli amici ci hanno narrato come da cosa sia nata cosa, ovvero come dalla loro passione per la “vita a pedali†sia nato un mestiere, quello di guida ciclo-culturale-turistica di comitive di norvegesi e non solo. Non solo perché, ad esempio, dal 20 al 22 aprile prossimo ad Arco hanno organizzato il maggiore evento outdoor europeo, l’ “Adventure awards days – The international Exploration Festival†(www.adventureawards.it) per dare o ridare centralità all’ “avventura†delle cose semplici come ad esempio il dormire una notte in tenda anziché in hotel, passeggiare all’alba per vedere l’aurora dalle dita rose (rododaktylos eos), pedalare lentamente per “vedere†ciò che normalmente di “guarda†soltanto.
Per un problema tecnico no è stato possibile proiettare le loro diapositive, le quali saranno inserire fra quella proiettate il 7 maggio p.v..Per maggior info, telefonate a Giovanni 3487629176.
Prossime serate accademiche
Lunedì 7 maggio ore 20,30, per gli Accademici delle Muse: Genio & Co, Cantautori Emiliani; Riccardo Lucatti “Foto con storieâ€.
Lunedì 4 giugno ore 20,30, per gli Accademici delle Muse: Corrado Ruzza e gli allievi del Conservatorio di Riva del Garda. Marisa De Carli in “Scorci di Trento minoreâ€.
Luglio, Festa di Mezz’estate.
Inizio Autunno: gita sociale.
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LE PRIMARIE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Aprile, 2018 @ 6:51 amDetto altrimenti: dopo la scelta dei partiti, quella dei supercandidati  (post 3139).
Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)
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“Cristo si è fermato ad Eboli†(Carlo Levi): e la DD-Democrazia Diretta si è fermata … ai partiti! Infatti il sistema elettorale, quanto ai suoi contenuti di democrazia – poca o tanta che sia – è fondamentalmente incentrato sulla scelta di un partito e/o di una coalizione sia pure con il “corredo†della foto, del nome, della parola (nei comizi) di uno o più candidati. Questa “QDD-Quantità di Democrazia Diretta†tuttavia in gran parte di si perde quando, nel secondo passaggio, all’interno di una coalizione si candida l’appartenente al partito che ha preso più voti e si nega al cittadino una sorta di “secondo turno†ovvero gli si negano le “primarie†per la scelta del candidato-Persona della coalizione. Si tratta di punti di vista, di opinioni, ovviamente. Ed io mi permetto di esprimere la mia a fianco di tutte le altre.
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Di fronte alla palude generata dalla nostra legge elettorale, considero (ed ammiro) il sistema francese a doppio turno: dopo il primo turno, si fa il ballottaggio fra i primi due, con premio di maggioranza. Il sistema è maggioritario con soglia di sbarramento bassa, per cui l’opposizione è proporzionale: tutti hanno una rappresentanza in parlamento (ma il sistema è governabile!).
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Doppio turno: ecco, le primarie sul candidato sono un po’ come una sorta di doppio turno all’interno della coalizione vincente. Già , perché se è vero che la Storia è fatta di compromessi (“I conti con la Storia, Paolo Mieli, Rizzoli Ed,) e che il compromesso solo raramente è qualcosa di negativo, ciò è a maggior ragione vero ad iniziare dal singolo individuo, il quale, nell’operare la scelta del voto, scende ad un compromesso, premiando alcuni valori e “semplicemente sopportando†di aderire ad altri.
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Orbene, nel sistema che sto cercando di difendere, nel primo turno si ragionerebbe su “partiti con leaderâ€, nel secondo turno su “leader con partitoâ€. Si tratta, da parte del singolo individuo, di procedere secondo un procedimento logico di “scremature successiveâ€, un po’ come quando si scava per fare riaffiorare reperti archeologici o come quando ci si trova improvvisamente di fronte a tale scoperta: prima si elimina lo stato di terra superficiale, magari inconsapevolmente, con una ruspa; per levare il secondo strato si procede con una pala, poi con una paletta ed infine con un pennellino.
Ecco, le primarie sulla Persona del candidato della coalizione vincente sono un po’ come usare il “pennellino del ragionamento†sulle Persone, che sono sono la componente più rilevante all’interno di ogni sistema complesso, di qualunque ambito si stia trattando, sistema fatto di “ideali, idee, regole, hardware, software,  Persone†(la “P” di Persone è maiuscola non a caso).
In altre parole: non è detto che all’interno di una coalizione, il partito più votato – per questo stesso fatto – abbia al suo interno necessariamente anche le Persone più quotate (preparate) per far progredire la coalizione anche dopo il voto. Infatti, se prima del voto si tratta di “strategie elettorali”, dopo il voto si tratta di “credibilità personale e capacità di governo”, la quale presuppone una cultura la più ampia ed approfondita possibile. Infatti, il concetto di “coalizione” deve valere per tutto il percorso, dalla campagna elettorale al governo di un territorio, per mettere in campo, in successione, 1) la migliore idea (o la migliore promessa); 2) la migliore organizzazione elettorale; 3) la migliore  Persona. D’altra parte vi sono partiti che propongono da sempre l’elezione diretta del Capo dello Stato: analogamente dovrebbero essere favorevoli alle primarie di cui sopra.
La strategia elettorale è fatta di organizzazione, di slogan, di gazebi, scelta di promesse (promesse) vincenti – L’attività di governo è fatto di pieno contatto con la realtà , con la complessità dei problemi e della loro soluzione, è fatto di “amministrazione” nel senso più nobile del termine. Di tratta di due capacità diversissime. La scelta del candidato non-migliore, scelto senza primarie ma semplicemente perchè appartenente al partito più votato, può danneggiare sia quel partito che tutta la coalizione. Infatti spesso il candidato princeps del partito poi risultato il più votato, è anche il più radicale; il più intransigente; il più esposto all’insuccesso di non riuscire a mantenere le promesse elettorali; il meno disposto ai compromessi da cui, da che mondo è mondo, è fatta la politica concreta. Insomma, ci sono persone e persone: alcune capaci di conquistare territori; altre di gestirli.
Last but non least, il rapporto con l’elettore, in caso di primarie è (finalmente) molto più diretto: si accorcia la catena di trasmissione della democrazia, la cui (eccessiva) lunghezza talvolta provoca una distorsione simile a quella che si ha quando i bambini giocano al “telefono”: il primo sussurra una parole nell’orecchio al secondo, molto velocemente, e così via. All’ultimo arriva una parola totalmente diversa da quella lanciata all’inizio del gioco.
Dice … ma tu blogger, fossi un poco machiavellico? Ebbene si, raga, lo ammetto …
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KAMISHIBAI A FORNACE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Aprile, 2018 @ 4:59 amDetto altrimenti: “Teatro di carta†per bimbi dai 4 agli 8 anni      (post 3138)
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Fornace, 1400 abitanti a 25 km da Trento e 740 metri di altitudine in una valletta ampia e soleggiata ricca di …iniziative. Come quella lanciata da Francesco Azzolini, responsabile del Servizio Bibliotecario Intercomunale di Pubblica Lettura dei Comuni di Baselga di Pinè e Fornace: il Kamishibai, ovvero in Teatro di carta.
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Cose d’altri tempi e luoghi, direte voi. Infatti l’origine è giapponese e i tempi … ma tant’è, Valentina Donati da Lavis, con il supporto di Carla Lenzi e di Sara Candidi, ha portato qui, a mezza montagna, nel Punto di Lettura Fornace, la sua Valigia di Kamishibai. Funziona così: un teatrino in legno, pieghevole: Valentina siede dietro la piccola struttura e man mano fa scorrere quali successivi fondali le diverse successive scene del racconto che … lei stessa va leggendo stampate sul retro dei “fogli scenaâ€. Ai “suoi tempi” il teatrino veniva portato di paese in paese,  a mano, come una valigetta, dal teatrante, il quale, arrivato sulla piazza, attirava gli spettatori con un tamburello di legno e a fine rappresentazione, raccoglieva le loro offerte.
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Le storie sono brevi, ognuna con un significato educativo. I titoli? Eccone alcuni: L’uomo che misurava le nuvole; Il mio colore; Il formica; Il cavallo ed il soldato; Come me; Il vecchio faggio; il Caldomorbido.
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Un ritorno all’antico, all’essenziale, in un’era in cui tutto, troppo di tutto, ci scivola sopra e di cui molto spesso, nulla ci resta. Il troppo, il troppo veloce, il superficiale … ecco cosa è superato e sconfitto dal Kamishibai: i bimbi sono attratti dai disegni e dalle parole, catalizzatori della loro fantasia, del loro volere e sapere vedere oltre grazie alla loro immaginazione.
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E poi, last but not least, l’aspetto umano: i bambini, una volta cresciuti, ricorderanno che “qualcuno†si è dedicato a loro e loro stessi saranno indotti a dedicarsi agli Altri in un rapporto di disponibilità a donare e a ricevere. Ma … donare e ricevere cosa, direte voi? Ecco … semplicemente il calore dell’Umanità . Se vi pare poco …
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Appendice
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I lavori dei piccoli frequentatori del Punto di Lettura
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Qui a fianco: un ultimo sguardo dalla finestra, prima di lasciare Fornace.
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E dopo avere pubblicato questo post, sono tornato a letto, poi mi sono alzato “presto” e sono andato a farmi l’ultima sciata di stagione in Paganella (i cui impianti di risalita  funzionano anche domani, ma domani mi g’ho mesteri fa far). Ultima sciata  in Paganella, perché mi aspetta ancora il Tonale, dove il 15 del mese si festeggia il 30° compleanno della Carosello Tonale SpA, che io fondai 30 anni fa per la riorganizzazione e il rilancio dell’economia sciistica del passo. E lì, un paio di giorni di sciate mi ci scappano ancora …
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ASILI NIDO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2018 @ 6:58 amDetto altrimenti: non meno importanti dei Punti Nascita  (post 3137)
Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)
Ieri ero in una città del nord, a fare il nonno della mia nipotina di cinque mesi. Accompagno mia nuora ad una esposizione da parte degli addetti del Comune circa la modalità per la iscrizione agli Asili Nido. Siamo in una regione all’avanguardia nel settore del sociale, tuttavia … tuttavia una sala (ovviamente) piena soprattutto di giovani mamme, molte con il bimbo in braccio, alcune con il marito. Man mano che la discussione si è protratta, aumentava (ovviamente e prevedibilmente) il numero dei bimbi che si lamentavano.
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Un solo microfono, con il filo, in mano all’oratrice. Non si udivano le domande delle varie mamme, bensì solo le risposte. Vicino a me, due funzionari del Comune. Dico: “Un “gelato†non ce l’avete?†“No, sappiamo da sempre che questo è un problemaâ€. Da sempre? ah … vabbè … allora … E allora ho detto loro che se mi avessero dato un indirizzo avrei provveduto io a regalarne uno alla struttura. Ma questo è in aspetto “superficialeâ€. Gli aspetti negativi sostanziali sono stati:
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- La procedura di scelta e di iscrizione è molto (troppo) complessa.
- Il Comune non si preoccupa a che siano soddisfatte tutte le domande, bensì solo quelle di chi “rientra in graduatoriaâ€. E gli altri?
- La graduatoria non tiene conto del fatto che esistano o meno su piazza nonni abili all’assistenza a figli/e e generi/nuore.
Sull’ultimo punto ho intervistato un funzionario comunale che era seduto al mio fianco: “Si, una volta se ne teneva conto, ma poi hanno tolto questo discrimineâ€. Ah. Ho capito, l’hanno tolto, ora è tutto chiaro …
Al che mi sono detto: si parla tanto del problema di Punti Nascita e molto, molto meno di quello degli Asili Nido, ma … una volta nati, di questi piccoli che ne facciamo? Sarebbe un po’ come preoccuparsi di costruire una bellissima autostrada, ma, arrivati all’attraversamento di una valle, trascurare di costruire un ponte. Dice … ma poi ci sono gli asili nido aziendali, quelli privati, quelli privati “calmierati†… Ah, ho capito: chi ha soldi, chi ha un buon (ottimo) lavoro, chi sa smanettare (molto) bene e tempestivamente sul computer se la cava. Ma … gli altri? Gli altri … be’ … come diceva Totò nel famoso film: “Italiani, arrangiatevi!â€
Appendice
- Dice … ma non ci sono fondi sufficienti … il bilancio del Comune … Rispondo: è una questione di priorità .
- Se io, nella mia lunga vita di manager, di fronte ad un problema grave, lo avessi risolto solo a metà , l’azionista mi avrebbe detto: Io la pago perché lei risolva l’intero problema, non solo metà . Quella è la porta, torni con la soluzione (nel migliore dei casi)/ lei è licenziato (nel peggiore).
- Dice … ma rispetto alle altre regioni non siamo messi male. Rispondo: confrontiamoci con chi fa meglio di noi, non peggio.
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IL TEMPO PREZIOSO DELLE PERSONE MATURE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2018 @ 3:32 pmDetto altrimenti:Â MARIO DE ANDRADEÂ Â Â (post 3136).
 Mario De Andrade poeta, scrittore, musicologo brasiliano fece parte negli anni venti del gruppo dei giovani modernisti, e fu uno degli animatori della Semana de Arte Moderna a  San Paolo nel 1922. Nazionalista, ma venato di influenze socialiste e terzomondiste. Fu amico di Ungaretti, che conobbe durante il soggiorno brasiliano di quest’ultimo. Ha scritto anche saggi di musicologia, incentrati sul folclore.
Forse è per la mia “tenera” età che mi è stata segnalato questo suo “cantoâ€, questa sua “poesiaâ€.  Condivido ciò che sente e scrive anche se è da (molto) tempo che mi sono accorto che la mia vita trascorsa è (ben) più lunga di quella che mi attende! Anyway, mi piace riconoscermi nel suo pensiero.
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Il tempo prezioso delle persone mature
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente.
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità . Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli. Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.
Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta … senza troppe caramelle nella confezione.
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità .
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà .
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone… gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì … ho fretta … fretta di vivere con intensità , che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono. Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza
Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai.
(In quali categorie ho classificato questo post? In moltissime: politica, poesia, cultura, morale, attualità , civiltà , solidarietà , musica, letteratura, filosofia, democrazia, sociologia. Questo fatto vorrà pur dire qualcosa …).
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LUCIA BRUNI, PREMIO ALTIERO SPINELLI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2018 @ 7:47 amDetto altrimenti: premiata!      (post 3135)Â
(pre- leggete i numerosi post a lei dedicati qui, sul blog)
 Anteprima
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Primavera 2017: Lucia da Bologna si rivolge a Fiab Trento – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, per chiedere appoggio per la tratta regionale del suo viaggio in bicicletta da Roma a Bruxelles, intrapreso per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero l’avvio al processo di unificazione europea.
- Fiab Trento si attiva. Lucia completa la sua intrapresa, denominata “Maglie che uniscono, catene che liberanoâ€, ora vincitore di un secondo premio del concorso “Altiero Spinelli†per la sua capacità di raccontare l’Europa con una modalità esperienziale.
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2018: Lucia ha un incarico semestrale di lavoro a Trento (Osservatorio dei Balcani).
- Lucia è inserita in gruppi locali: nell’ordine, testimonial in Restart Trentino; associata e relatrice all’ Accademia delle Muse; associata a Fiab Trento.
- Lucia progetta un secondo progetto, “Ambasciatori di fiducia“ il quale metterà in evidenza come proprio la dimensione europea consenta di tutelare le ricchezze particolari di ciascuna comunità in un contesto internazionale segnato da una crescente egemonia culturale e finanziaria di grandi gruppi di interesse.
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Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare, riportando un suo testo:
IniziaÂ
Le storie, le identità locali, la cultura, sono i fattori di coesione delle comunità . Senza la coesione sociale, identitaria, culturale, anche un progetto politico soffre di debolezza strutturale.
Il futuro dell’Unione europea si gioca anche sulla capacità di valorizzare le identità culturali di tutti i suoi membri, locali, nazionali, transnazionali. Per rilanciare la fiducia nel progetto europeo occorre far sentire ai soggetti locali l’opportunità rappresentata dall’Ue per sostenere e promuovere le ricchezze culturali di ciascuna comunità che la compone.
Uno dei grandi equivoci di questi anni, che ha indebolito il progetto europeo, è stato concepire l’identità europea in contrapposizione con l’identità personale e comunitaria.
Il progetto ‘Ambasciatori di fiducia’ riporterà in evidenza come questa contrapposizione non ha ragione di esistere, anzi come proprio la dimensione europea consenta di tutelare le ricchezze particolari di ciascuna comunità in un contesto internazionale segnato da una crescente egemonia culturale e finanziaria di grandi gruppi di interesse.
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In continuità con il progetto ‘“Maglie che uniscono, catene che liberanoâ€, vincitore di un secondo premio del concorso “Altiero Spinelli†per la sua capacità di raccontare l’Europa con una modalità esperienziale, il progetto “Ambasciatori di fiducia†riprenderà la modalità della spedizione in bicicletta, leggera, rispettosa e sostenibile, per raccogliere le storie delle comunità che costituiscono la comunità europea.
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Le azioni previste saranno treÂ
1 – Il progetto “I sentieri dell’amicizia†– In collaborazione con le Associazioni del territorio della provincia di Trento e dell’Euregio Trentino – Alto Adige/Sudtirol – Tirolo, si organizzeranno incontri per giovani di diverse comunità locali per far conoscere reciprocamente le proprie tradizioni. I giovani partiranno in piccoli gruppi in bicicletta da località diverse per incontrarsi in un luogo in cui condivideranno un momento conviviale, una tavola rotonda in cui raccontare di se stessi, delle proprie radici e aspirazioni per il futuro, e confrontarsi con un amministratore o un imprenditore locale su come e perchè la cooperazione e l’integrazione europea sono un valore aggiunto
2 – L’Europa tra passato, presente e futuro: le tradizioni culturali che hanno generato lo spirito europeo di pace, democrazia, giustizia, equità .
- Individuazione dei luoghi “ambasciatori di fiduciaâ€
- Visite – reportage con giovani del luogo che indagano le radici della fiducia, intervistano i protagonisti e riportano con contributi testo e video la propria esperienza
3 – Il percorso attorno al Mediterraneo
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La ratioÂ
Il Mar Mediterraneo è la culla delle nostre civiltà , l’ habitat che ha improntato la nascita e lo sviluppo delle più antiche culture in cui affondano le loro radici l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente. Gli elementi vitali della nostra civiltà sono stati bagnati dall’acqua del Mediterraneo, sono maturati al suo sole, hanno navigato sulle sue onde.Un viaggio nella regione del Mar Mediterraneo è un cammino nel solco dei predecessori che hanno attraversato questa regione per millenni, che ne hanno fatto un luogo di scambio, di incontro, di avventura, ma è anche la rivendicazione dell’importanza cruciale di uno spazio geopolitico.
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Negli ultimi anni questo mare, luogo tradizionale di scambi pacifici e fruttuosi per entrambe le sponde, è diventato una frontiera, il muro di un’Europa tentata di chiudersi in se stessa, di ritrovare sicurezza e prosperità escludendo le regioni e i popoli confinanti. E’ diventato teatro di una tragedia umanitaria causata dall’ esodo di coloro che fuggono da guerre, miserie e persecuzioni, che gli spaventati europei non vogliono vedere.
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Un viaggio in bici nelle regioni del Mediterraneo significa affermare che la pace e la prosperità sono beni comuni che non si possono ottenere privandone qualcun altro. Significa ripartire dalla fiducia che l’altro prima di tutto è specchio di me, la sua storia è parte della mia storia, la sua tradizione è parente della mia tradizione.
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La bicicletta è uno strumento leggero, che consente di entrare a contatto dei territori in maniera graduale e rispettosa. E’ un veicolo simbolico, in cui il passeggero e il motore coincidono, su cui ogni metro di strada guadagnato ha dietro una storia e una preparazione, e restituisce un gusto impareggiabile.
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In sella alla bicicletta gli incontri sono autentici, fondati sulla comune umanità . Sono occasione di scambio piuttosto che di utilizzo unidirezionale. Dalla sella della bicicletta si attraversano città e campagne assorbendone gli odori, i colori, cavalcando i venti a favore e combattendo i venti contrari. I viaggiatori in bicicletta suscitano la curiosità e aprono la strada al dialogo, a partire dai bisogni elementari della vita, l’acqua, il cibo, il riparo.
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Saranno individuate alcune località portatrici di una sfaccettatura particolare del patrimonio culturale europeo, per inserirle nel prisma che si andrà raccontando, e per mostrare come ciò che unisce i paesi europei e tra di loro e con i paesi confinanti sia più di ciò che li divide.
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Le tappeÂ
- Le capitali storiche culturali: Alessandria, Atene, Roma..
- Le città della fiducia: Tunisi, Lampedusa, Palermo, Scampia..
- Le capitali del multiculturalismo: Tangeri, Sarajevo…
- Le capitali della dieta mediterranea: Acciaroli…
- Le repubbliche marinare:
- Le città gemelle: Bari/Bar, Ragusa/Dubrovnik
- Le regioni “kinâ€: gli arbereshe, i croati-molisani, i griki salentini…
- Le capitali spirituali: Roma, Gerusalemme, Tamanrasset, Tibhirine, Mar Musa…
- Le capitali dell’ambiente:
- Le capitali della mobilità sostenibile: Pesaro, Pontevedra…
- L’Europa nei Balcani, i Balcani in Europa
I fini
La visita in ogni località sarà occasione per mostrare la ricchezza del patrimonio culturale europeo e per dimostrare come, per tutelare nella maniera più efficace gli interessi locali, sia necessario un respiro più ampio e una considerazione integrata della interconnessione della vita e della società contemporanea. E’ infatti necessario contrastare la narrazione sempre più diffusa ma ingannevole che dalle crisi e difficoltà ci si possa salvare da soli. I problemi sociali, dell’inquinamento, del lavoro, del futuro, hanno una dimensione ineluttabilmente sovranazionale e non si possono che governare a livello sovranazionale.
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Le modalitÃ
I temi saranno trattati con interviste e resoconti effettuati nelle località individuate, per essere divulgati su piattaforme web e social dedicate; saranno condivisi con la rete dei media partner nel corso del progetto e raccolti in una pubblicazione a progetto terminato.
Finisce
Ogni commento è inutile: il progetto e Lucia â€parlano da soliâ€. Mancaddirlo, Fiab Trento continuerà sicuramente ad essere disponibile per Lucia come pure questo blogger e questo blog, per collaborare, seguire sostenere  e diffondere l’evolversi del progetto e la sua realizzazione.
Viva la bicicletta! Viva Lucia! Viva Fiab Trento! Viva Fiab! Viva gli Stati Uniti d’Europa!Â
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UMARELLS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2018 @ 7:54 amDetto altrimenti: bolognesismo + inglesismo (sta per “pensionati”)Â Â Â Â (post 3134)
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“OLTRE IL CANTIERE – Fenomenologia degli Umarellsâ€. Dal libro di Danilo “Maso†Masotti: “Gli Umarells. Hanno sempre qualche soldo da parte, ci aiutano a comprare la casa, quando tirano le quoia con la q ci lasciano in eredità denaro e/o immobili, educano i nipotini mentre entrambi andiamo a lavorare in cerca di improbabili realizzazioni, mantenendo sia i nipotini, sia noi che andiamo a lavorare. Il PIL non cresce, ma crescono le aspettative di vita per gli Umarells ai quali sarebbe giusto dedicare almeno una piazzaâ€.
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“OLTRE IL CANTIEREâ€. Il titolo? Perché una delle occupazioni preferire dagli Umarells è quella di spiare e controllare i lavori pubblici attraverso le finestrelle (giustamente) praticate Comune delle barriere a delimitazione dei lavori in corso. Il libro è una ricca documentata raccolta dei vari tipo di Umarells. Ve li cito dall’indice dell’opera:
- Stay Angry, Stay Umarells
- Storie di umarells famosi
- Non solo cantieri
- Strategie di controllo condominiale (con amplissima casistica!)
- Targhette a norma di legge
- Errare umarells est.
La gamma è ricchissima e quasi completa. Dico quasi perché a mio sommesso avviso mancano due categorie: quella degli Umarells sciatori e quella degli Umarells politici. Vediamole un po’.
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Umarells sciatori (io sono uno di quelli!), emulatori sciistici dei “Primarelles†urbani, i quali sono gli Umarells che “devono†essere i primi della fila ovunque e quindi si presentano alla porta del supermercato mezz’ora prima dell’orario di aperura. Analogamente, i Primarells sciatori fanno a gara per essere i primi ai tornelli della funivia (è gradita una mezz’oretta di anticipo).
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Umarells politici, sono quelli che dopo avere attivamente lavorato in un cantiere politico e aver preso una solenne, micidiale batosta elettorale, diventati ormai irrimediabilmente pensionati della politica, non si rassegnano e continuano a volere intervenire in politica, dando suggerimenti, proponendo idee, ma soprattutto criticando chi è impegnato nei lavori (politici) in corso.
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OLTRE IL CANTIERE, Fenomenologia degli Umarells, di Danilo Maso Masotti, Pendagron Ed.,  2016 – 220 pagine, €10,00 circa (v. in internet).
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RIVA DEL GARDA TODAY
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2018 @ 7:09 amDetto altrimenti: peccato che le foto sono un po’ sfuocate …        (post 3133)
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Ma che vi devo dire? Ogni tanti il mio telefonino fa i capricci. Comunque ieri ne ho scattate tre. Riva era ed è piena di gente, sia per la Pasqua, sia per il Meeting Optimist, la gara delle “barchette†per  ragazzini ormai famosa in tutto il mondo. Sapete, quest’anno ci sono 1400 partecipanti da 60 nazioni, e se valutiamo in media tre accompagnatori a bimbo, con loro sono circa 5000 ospiti per una settimana! Mica male, vero?
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E poi i fiori. Soprattutto le magnolie, veri trionfi di spazio e colore. Fotografare quelle … ecchèccivuole? Sono bravi tutti! Io invece ho preferito dare spazio alle piccole margherite, troppo spesso ignorate e “calpestate†.
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Terza foto, la neve. Laggiù … anzi, lassù fra gli alberi. Già , perché questa è una Pasqua di neve e di sole, chi (già ) al lago, chi (ancora) a sciare.
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Riva del Garda … alla riva del Garda … nome dato da chi provenendo da nord aveva scoperto questo angolo di paradiso terrestre. Altrimenti, se i primi scopritori fossero arrivati dal lago, l’avrebbero chiamata Riva del Trentino, non vi pare? Come si chiamano, chi erano i primi Rivani? Be’ … a leggere la lapide appesa sotto le arcate della casa comunale, sono stati i “Ligures†(eh … mi pareva bene!)
Firmato un Ligure trapiantato in Trentino.
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ICCHECISISTILLA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2018 @ 2:32 pmDetto altrimenti: le lingue, raga, imparate le lingue!      (post 3132)
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Icchècisistilla. No, non è cinese … è solo dialetto toscano anzi di Prato, pratese. Cosa vuol dire? Letteralmente “che cosa ne possiamo mai distillare, ricavare, spillareâ€. Nell’uso dialettale ha un significato negativo: “E ora, cosa mai ne potremo ricavare di buono; e ora, che cosa mai ci potrà capitare di buono ?†Alcuni esempi:
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- Siete in vacanza, vi telefonano che i ladri hanno svaligiato la vostra casa e voi dite: “E ora … icchè ci s’istilla?â€
- Avete già sette figli. Vostra moglie vi dice che è rimasta incinta e voi: “E ora … icchè ci s’istilla?â€
- Elezioni: due partiti nuovi sono risultati rispettivamente al primo e al secondo posto, ma non vanno d’accordo fra di loro, e voi, nel pensare a quale governo potrà mai uscirne, dite: “E ora …“icchè ci s’istilla?
Ah. Questi Toscani  … maledetti da Curzio Malaparte … ma prima ancora maledetti da quel tale Aldighiero … Alighiero … no, non “Noschese†.. mi pare che di nome facesse Dante … lui sì che ce l’aveva con i Fiorentini, i Pisani, i Genovesi ma quelli non erano toscani evvabbè. Però con quelli di Prato non s’è azzardato … e nemmeno con i Senesi … (dai che s’era capito: la mi nora l’è di Prato e ‘l mi babbo l’era di Montalcino!)
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AMARCORD TONALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2018 @ 7:55 amIn merito si pre-leggano i post
- Trento ai tempi del senatore Bruno Kessler, del 4 luglio 2012, http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/?p=6095
- Restart Tonale, del 17 marzo 2017, http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/?p=48185
Detto altrimenti: mi ricordo … Tonale           (post 3131)
Amarcord. Quando uscì il film, sulle prime credetti che quella parola significasse “cuore amaroâ€, e invece … invece un mio amico riminese mi chiarì le idee: “Amacord che ‘l ba del mi’ ba’ … mi ricordo che mio nonno …â€
1964. Il Tonale. Amarcord che ‘l mi ba … il mio babbo, toscano di Montalcino, Maresciallo Maggiore dei CC, trasferito improvvisamente da Genova a Cles, e noi tre ragazzi che si studiava e mamma insegnante a Genova no: noi lo si andava a trovare in estate. E in estate, un giorno o due al Ghiacciaio Presena a sciare! Amarcord che per risparmiare i soldi della salita in funivia al Passo Paradiso … salivamo a piedi, scarponi e sci in spalla, 800 metri di dislivello in due ore mica male, e poi il “gippone†che arrancava sulla morena sassosa fino alla neve del ghiacciaio! Gli scarponi da sci all’epoca non erano così rigidi, e quindi via! Su a piedi a “scalare†quei 70 metri che ci separavano dalla Cima Presena (3068). Ecco, questo è stato il mio “Primo Tonaleâ€. Ma si vede che era destino, infatti …
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Amarcord: in questi giorni ho rovistato fra gli scaffali della mia libreria ed ho scovato un libro di cinquant’anni fa (1968, v. post precedente). Amarcord: scendo in cantina, ed ecco l’unica bottiglia di spumante celebrativa del mio matrimonio (1971) sopravvissuta ai miei molti traslochi.
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Amarcord: il babbo, comandante la Stazione CC di Cles e, in assenza dell’ufficiale anche di quella Tenenza, per servizio si recava anche al Tonale: chissà se qualcuno se lo ricorda quel maresciallone toscano …
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… infatti ieri l’amico Flavio Mosconi, all’epoca sindaco di Vermiglio, mi consegna riservatamente in anteprima (e di ciò ti ringrazio, Flavio: tu, classe 1943, io ’44, quasi coscritti!) una copia di “1987-2017: Per 30 anni Carosello Tonale – Un capolavoro di azionariato diffuso e popolare” di Alberto Mosca, la pubblicazione celebrativa dei primi trent’anni della società di impianti sciistici di risalita Carosello Tonale, società che io costituii il 24 aprile 1987, della quale inventai anche il nome e che fu la base del progetto, perfettamente riuscito, del rilancio dell’economia sciistica del Passo e del relativo ghiacciaio Presena. Riservatamente, dicevo, perché nella prima metà di aprile faremo una gran festa al Passo del Tonale per celebrare il nostro Primo Trentennio e per lanciare ulteriori nuove idee perché lo sviluppo turistico dell’area deve essere “dinamico†ovvero sempre a precorrere e non a inseguire i tempi.
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Amarcord … mi ricordo le prime volte che da Trento salivo al Passo “per lavoroâ€, con la mia Alfetta bianca, sci sul tetto, cappello da alpino – il mio, da ex Sottotenente di Complemento della Brigata Alpina Tridentina – sulla cappelliera, ben in vista dall’esterno. Fine inverno, neve abbondante. Ero abbagliato dalla bellezza del bastione di montagne che chiudeva sulla destra orografica l’alta Val di Sole. Io, da sempre appassionatissimo di montagna e di sci, mi dicevo: “Ma ti rendi conto? Stai andando a lavorare … e ti pagano, anche!â€
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Il cappello da alpino? Una mia idea … sicuramente mi avrebbe aiutato a farmi accettare dalla Gente Trentina di Montagna (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso) … quel cappello fu subito notato. Il primo a chiedermene ragione fu Emilio Serra, classe 1919, l’autore della “Piccola Storia di Vermiglio – Paese martire d’Italiaâ€, una gemma di libro, oserei dire, una gemma preziosa che Serra mi volle regalare con tanto di sua dedica, una gemma con le pagine letteralmente scritte a penna a inchiostro, pennino “a maestra†e calamaio, corredato dalla prefazione del sindaco di Vermiglio Flavio Mosconi in data 30 gennaio 1987 e recensito dal quotidiano l’Adige con un’intera pagina (pagina 10) il 29 settembre 1996. Emilio Serra notò quel cappello. Con aria seria mi chiese “E’ suo?†Alla mia risposta affermativa parve tranquillizzato. Un buon inizio, mi dissi.
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Il primo incontro “di lavoro†fu con Giuseppe Panizza. Giuseppe è anche albergatore, è anche maestro di sci, è anche preparatore di campioni mondiali (Marc Girardelli), è anche consulente delle migliori stazioni sciistiche internazionali. Anche … anche … direte voi. Ma soprattutto cos’è? Soprattutto è un uomo serio, preparato, attento, disponibile, concreto, equilibrato dotato di una rara onestà d’animo e di sentimenti, una Persona che – ad averla amica – è una vera fortuna (scusate l’anacoluto manzoniano ma qui ci sta proprio bene!) Ed io quella fortuna l’ho avuta sin dal primo incontro.
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Si, la mia prima Persona del Tonale, quella che con la sua Umanità e concretezza ha aperto la strada al colloquio, al confronto, al dialogo, alla comunicazione-communis-actio-azione-comune: in altre parole, alla realizzazione del (Primo) Progetto Tonale, quello che celebreremo il prossimo Aprile. “Primo Progetto†perché io ho già in mente il “Secondo” che lancerò in aprile. Già , perché i Progetti camminano sulle gambe delle persone. Anche sugli sci. Giuseppe, molto concretamente,  mi accompagnò in una sciata di ricognizione sulle piste del passo.
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Amarcord … lui davanti, io dietro. Ogni tanto una sua brevissima occhiata al mio stile ed una frase: “Ci sono ben alcuni difetti da correggere, vediamo un po’ … uno alla voltaâ€. Ne è passata di neve sotto gli sci da quel giorno, Giuseppe! Sono cambiati gli sci. Io oggi scio bene (dicono) anche se quegli sci troppo uniti denunciano un’età che cerca inutilmente di nascondersi dentro un casco e dietro un paio di occhialoni! “Non ti preoccupareâ€, mi hai detto recentemente, “puoi compensare tenendo le braccia più allargate e, in uscita dalla curva, vai giù, verso terra, con la mano a valleâ€. Ho ubbidito, Giuseppe, e la sciata è migliorata di colpo!
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Nel frattempo al Tonale ne sono successe di “coseâ€: la nuova funivia sino a quota 2585; quella nuovissima fino a quota 3000; le serie di impianti fino a Temù (1144), che poi fino a qui dai 3000 del Presena, contando le numerose risalite intermedie, il dislivello complessivo che si scende con gli sci è di circa 3000 metri! Ma c’è ancora molto da fare, vedrete, vedrete … ne riparliamo ad aprile …
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Ma basta, sennò non la finisco più. Buon Ghiacciaio Presena, buon Passo del Tonale, Buon Carosello Bleis-Val Albiolo, buon Ponte di Legno-Temù a tutte e a tutti!
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