PICCOLI GRANDI CAMPIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Luglio, 2018 @ 6:39 pm

Detto altrimenti: “giovani” – non piccoli – grandi campioni!       (post 3249)

downloadBernard Moitessier. Uno dei primi grandissimi navigatori in solitaria, nel suo libro “Tamata e l’alleanza” esalta una barchetta, l’Optimist, come quella più completa, più adatta a formare i giovani velisti. Nel senso che su quel “poco più di un guscio di noce” ogni ragazzino è “tutto”: skipper, timoniere, tattico, randista.

Mauro Pelaschier. Un altro grande campione, si è occupato dell’Optimist, e afferma  che chi “resiste e trionfa” con questo monotipo è persona di carattere, tanto è l’impegno che richiede: impegno soprattutto nella perseveranza che occorre avere per imparare ad aspettare il vento, a risalire da una scuffia, a riprendersi da un insuccesso, a reggere la stanchezza, ad ascoltare e ad imparare dall’istruttore a partecipare e anche  … a vincere! Tutto fra i sei e i dodici anni!

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Fraglia Vela Riva. Presidente Giancarlo Mirandola. Un club velico che quest’anno compie novant’anni! Ed uno dei (tanti) modi (migliori) per festeggiare l’evento è la vittoria di Alex Demurtas al Campionato Europeo Optimist, in Olanda. Qui a fianco: la mamma Mariangela Montagni, il Campione Alex, il Presidente FVR Giancarlo Mirandola, Norberto Foletti “padre storico a livello internazionale” del circuito mondiale Optimist , il DT Marcello Meringolo.

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fea635e2-1c75-4de5-b95a-cb783cf89850Alex Demurtas. Un simpatico ragazzino di dodici anni, andrà in terza media, occhi vispi, veleggia dall’età di sei anni. E in sei anni quanta strada ha fatto, grazie ai suoi istruttori Santiago Lopez, Mauro Berteotti, Marcello Meringolo. Il suo palmares è ricchissimo: moltissimi piazzamenti, molti primi posti, l’elenco sarebbe troppo lungo. Preferisco citare i suoi campi di regata: Cervia; Achensee (A); Alassio; Wolfgang See (A); Svizzera; Bolsena; Crotone; Oman; Porto Rotondo; Gaeta. Oltre, naturalmente, alle tante presenze sul “suo” Lago di Garda, sul quale mi piace ricordare il 22° posto su 1000 partecipanti al 36° Meeting Internazionale Optimist.

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IMG_0803Campione europeo. Ecco la ciliegina sulla torta regalo che Alex ha voluto offrire alla Fraglia per il suo novantesimo: Campione Europeo Optimist 2018 a Scheveningen, NL, allenatore Simone Ricci, DT Marcello Meringolo. Un campionato europeo. Decine e decine … centinaia di concorrenti super selezionati. E’ già tanto essere qualificati alla partecipazione. Vincere poi … provare per credere. La preparazione fisica, tecnica e psichica di anni, le trasferte, i campi di regata sempre nuovi (un conto è regatare sulle acque di casa, altra cosa nei venti olandesi!), l’appoggio dei genitori Mariangela e Carlo, la disponibilità di un circolo prestigioso, la dedizione dei suoi allenatori e del DT … insomma gli ingredienti sono davvero molti per confezionare questa torta! Ecco, anch’io mi unisco al coro, anch’io, vecchio fragliotto, già regatante con il mio FUN, più volte membro del Direttivo Fraglia, dico ad Alex: “Grazie Alex, bravo! Sii così grande anche nella tua vita “da grande”. E … nel frattempo, Alex, dai qualche consiglio alla sorella Victoria di 9 anni ed al fratellino Andrea di sei, anche loro “optimisti”!

downloadAncora un “nel frattempo“: da europeista convinto qual sono, mi permetto di aggiungere un riferimento al significato europeista della tua vittoria. Campione europeo, non (solo) italiano, di una Europa che se “sottrae” sovranità ai singoli Stati, regala a tutti noi una nuova, maggiore Sovranità, quella Europea. Alex, se vai a leggere qualche post fa, troverai un post dedicato al conferimento del Premio Altiero Spinelli della Commissione Europea all’amica associata a FIAB – Federazione Amici della Bicicletta Trento, Lucia Bruni una giovane donna (35 anni) che l’anno scorso, per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero vita al processo di integrazione europea, ha pedalato da Roma a Bruxelles con i bagagli sulla bici. Sulla sua impresa, cliccando il suo nome, troverai alcuni post dettagliati. Ecco, la chiudo qui: fatti regalare una bandiera dell’UE, da sventolare insieme a quella italiana. la prossima volta che vincerai gli europei.

Una mia poesia di qualche anno fa, “Fantasia Optimist”,  che ora ri-dedico. A chi? Ad Alex naturalmente, alla sua sorella Victoria e al suo fratellino Andrea! (L’ho scannerizzata, così mi sono evitato la fatica di copiarla … abbiate pazienza … va letta su due pagine … !)

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DUE MODI OPPOSTI DI RAGIONARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Luglio, 2018 @ 6:01 am

Detto altrimenti: sulle pensioni, ad esempio …   (post 3248)

  • Il ministro “A” dice: “In pensione a quota 100, somma dell’età e degli anni di contribuzione”
  • Il presidente dell’INPS dice: “Cifre alla mano sarebbero 700.000 pensionati in più e occorrerebbero 20 miliardi di euro l’anno in più. Inoltre gli Italiani non fanno figli ed inoltre non vogliono fare certi lavori: se ne deduce che – numeri alla mano – serve l’apporto degli immigrati, i quali sono una risorsa”.
  • Il ministro “B” ministro dice: “Il presidente dell’INPS fa politica, vive su Marte”.
  • Il ministro “A” dice: “Il presidente dell’INPS sbaglia ma non ci sono motivi per cui non resti al suo posto fino alla fine del suo mandato”.

downloadIo non voglio “fare politica” ma solo “logica”. Da una parte c’è uno che dice “2+2 = 4”. Dall’altra  chi lo accusa di fare politica, di vivere su Marte e chi velatamente lo avverte …

P.S.: ho appena pubblicato che una lettrice mi scrive: “ … e se su Marte mandassimo il ministro “B”  e soci? Mi pare che sfugga al nuovo governo il concetto di amministrazione della cosa pubblica e di matematica elementare. Non sapere né voler far di conto non è cosa buona e giusta, non certo fonte di salvezza. Lasciamo la gestione della salute alle auto dichiarazioni (vaccini) per incominciare e poi consideriamo come ingerenza politica i piani dei conti … dai Riccardo scrivi “ .

Ecco, ho scritto, ma però (“ma però”)  … vi pare giusto dare addosso così? Ma dai … e poi … con questa storia della cinquantina di milioni di rimborsi elettorali che sarebbero stati mal usati … via … non si fa così o malelingue  che non siete altro!  Basta andare a vedere chi li gestiva e come li ha spesi e tutto si chiarirà! Eccheccivuole?

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STATISTI O POLITICI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Luglio, 2018 @ 6:39 am

Detto altrimenti: visione d’insieme o percezione sensoriale?     (post 3247)

  1. Alcide De Gasperi: “Lo statista pensa alle prossime generazioni, il politico alle prossime elezioni”
  2. Visione d’insieme e percezione sensoriale: sei in cima ad un’alta scogliera, del mare hai la visione d’insieme e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendi in basso, diminuisce la prima e aumenta la seconda. Se poi ti immergi in acqua, la prima si annulla e la seconda è al suo massimo.

Mel primo dei due casi citati si ha riguardo al tempo: operare per il domani o solo per l’immediato? Nel secondo allo spazio: mi occupo solo di ciò che mi circonda, ignoro il contesto.

Il governo del cambiamento. Un “cambiamento” non è di per sé qualcosa di positivo: si può cambiare in peggio. A mio avviso si cambia in peggio quando ci si isola, quando si diventa autoreferenziali, quando si possiede un cane e si insiste nell’affermare che vale un miliardo di euro (ma se proviamo a venderlo al massimo troviamo chi lo vorrebbe acquistare pagandoci con due gatti da mezzo miliardo ciascuno).

Cambiare tanto per cambiare, no. Alternanza costruttiva, si. Costruttiva, non distruttiva. Gli USA si chiudono su loro stessi. La Cina sta comperandosi il mondo. La Russia … ospita i mondiali senza l’Italia ma Putin che fa? L’Africa esplode e noi …? Noi denunciamo le incongruenze dell’UE con un approccio aggressivo-distruttivo anziché correttivo-costruttivo, noi abbiamo dichiarato per anni “fuori dell’Euro! Aumentiamo deficit e debito pubblico!”

 E invece … invece … Stati Uniti d’Europa! Solo una dimensione Europea potrebbe fare di noi attori efficaci sul contesto mondiale. L’Europa, una delle due maggiori culture e civiltà del mondo. L’altra è quella orientale ma noi la ignoriamo. A dire il vero c’erano anche quelle delle tre Americhe e quella dell’Africa, ma queste le abbiamo distrutte. Basta che adesso non distruggiamo anche la nostra … Cosa? Cosa ci vorrebbe? Ecco, io credo un secondo Rinascimento, questa volta soprattutto delle coscienze, nel senso di essere coscienti, consapevoli non solo dell’immediato presente, ma del futuro che in qualche decina di anni vedrà il livello del mare innanzarsi di un metro, cm più, cm meno. Tanto per citare un piccolo particolare …

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APPELLO DI PADRE ALEX ZANOTELLI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Luglio, 2018 @ 5:07 pm

Detto altrimenti: … ai giornalisti italiani       (post 3246)

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Amici, io non sono un giornalista, sono solo un semplice blogger, ma tant’è … questo appello di Padre Alex Zanotelli in favore e in difesa dell’Africa mi è arrivato ugualmente ed io lo divulgo volentieri. Si tratta indubbiamente di un problema morale che coinvolge un contenuto, una parte della nostra religione la quale  non “è” la morale, ma “ha” una morale. Io comunque lo affronto sotto un profilo storico: leggete il libro di Daniel R. Headrick, “Il predominio dell’occidente”, Ed. il Mulino, 2011: la storia secolare della nostra colonizzazione ai danni del resto del mondo. Abbiamo seminato vento ed ora ci lamentiamo della tempesta?

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Inizia

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Padre Alex Zanotelli e Don Andrea Gallo

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo come missionario uso la penna (anch’io appartengo alla vostra categoria) per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che vorrebbe. Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli stanno vivendo. 

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa. (Sono poche purtroppo le eccezioni in questo campo!) È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur. È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.

È inaccettabile il silenzio sull’ Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.

È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra (francese, n.d.r.) maledetta guerra contro Gheddafi. È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa, soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia, Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.  Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi. 

Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact, contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti. Ma i disperati della storia nessuno li fermerà. 

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica. E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

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Don Lorenzo Milani, Scuola di Barbiana: “I care” io mi prendo cura di, l’opposto del “Me ne frego” fascista.

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alle grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti? Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

Alex Zanotelli (missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace).

Finisce

Mi permetto di aggiungere che il fenomeno immigrazione, lungi dal dividerli dovrebbe indurre gli Stati europei a costituire gli Stati Uniti d’Europa, sola via per potere dire la nostra sulle derive mondiali targate USA, Cina, etc..

P.S.. Il cardinale: “Ma lei, Don Gallo, sta nei vicoli del porto con le prostitute, i drogati, gli immigrati irregolari …“. Don Gallo: “Gesù ci ha insegnato a stare vicini agli ultimi“. Cardinale: “Ah … ma allora se lei la mette su questo piano …” Don Gallo: “E su quale altro piano dovrei metterla?”

 

 

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LUCIA BRUNI A BRUXELLES

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Luglio, 2018 @ 7:51 pm

Detto altrimenti: su di lei rileggete i molti post ….. (post 3245)

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© Elodie Timmermans.

Lucia, bolognese, socia di FIAB Trento. L’anno scorso nel mese di giugno … be’ raga, leggete i post che ho scritto all’epoca. Veniamo all’oggi: Lucia è stata a Bruxelles a ritirare il secondo premio della Commissione UE intitolato ad Altiero Spinelli, per la sua azione (a pedali, con il cuore e con l’intelligenza) in favore del processo di integrazione europea.

Ecco la sua dichiarazione:

© Elodie TimmermansGrazie Presidente Signora Themis Christophidou (Direttrice della Direzione Generale giovani e cultura della Commissione UE, n.d.r.). è un grande onore per me ricevere questo premi e sentire che il mio impegno per far conoscere l’Unione Europea e sensibilizzare ai suoi valori è stato riconosciuto e considerato meritevole.Quello che volevo dire con il mio progetto è che noi cittadini non siamo vittime di ciò che accade sopra le nostre teste: abbiamo la responsabilità di vivere le nostre vite lasciando una traccia della nostra esistenza. Dobbiamo credere che possiamo fare la differenza, che ognuno di noi può dare il suo contributo per il bene comune.Perciò sono molto felice di essere di nuovo qui a Bruxelles, un anno dopo il mio arrivo con la mia bici. Sono molto contenta perchè questo premio incoraggia me – e spero tutti i cittadini europei – a combattere per costruire un’Europa migliore per i cittadini di domani. C’è un piccolo bambino con me a Bruxelles questi giorni, Lorenzo, il figlio della mia amica Silvia, che ringrazio per essere stata al mio fianco dall’inizio di questa avventura: è a motivo dei bambini che vogliamo lasciare un’Europa migliore e un mondo migliore.

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        Le strisce! Mettiamole le strisce!

Sono convinta che i beni più importanti siano impossibili da privatizzare e dividere. Non possiamo possedere la pace, l’aria pulita, la sicurezza. Possiamo preservare questi beni, che sono comuni per loro intrinseca natura, solo se li condividiamo con i nostri vicini. Come aveva detto Robert Schumann nel suo famoso discorso del 9 maggio, l’Europa unita ha una missione da compiere non solo nei confronti dei suoi cittadini, ma anche verso i suoi vicini, Africa e Medio Oriente in primo luogo. Per questa ragione, e grazie anche a questo premio, partirò di nuovo per attraversare i confini dell’Europa e affermare che noi non possiamo salvarci contro l’Africa e il Medio Oriente, ma solo con loro. Pedalerò insieme a Cesare, che ringrazio per essere qui con me oggi, attorno al perimetro del mar Mediterraneo, che è la culla delle nostre civiltà, per affermare che noi, popoli che viviamo attorno alle sue sponde, condividiamo una storia e un destino, come anche abbiamo visto poco fa nella visita al Museo della Storia Europea, dove si racconta il mito greco di Europa, ambientato nell’attuale Siria. O sapremo prosperare insieme, o perderemo la sfida. Grazie.

 Null’altro da aggiungere se non “Brava Lucia”!

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BICINFAMIGLIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Luglio, 2018 @ 4:28 pm

Detto altrimenti: quando è la moglie a chiederti di pedalare …   (post 3244)

Lessico familiare: “Dai, voglio farmi ‘sta pedalata, due giorni, mandata e ritorno Trento-Riva del Garda”. Niente di speciale, direte voi (se siete ciclisti), ma se a chiedere questa gita è vostra moglie che usualmente non pedala moltissimo (anche se recentemente si è fatta la Trento-Borghetto), be’ … la soddisfazione di un marito (pedalatore) è molta!

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All’andata Maria Teresa elettrizzata (bici Lombardo, con pedalata assistita); io mtb Wilier normale. Giro largo a sinistra su Mori, così ci rientra una sosta a quel bar pasticceria (Snack Bar, Via della Terra Nera) famoso per le brioches farcite di marmellata casareccia. Poi, dopo il Passo S. Giovanni, subito prima di Nago, saliamo a sinistra orografica (un breve strappo al 18%) e planiamo sulla Busatte e quindi su Torbole. Subtotale 1 = Km 53.

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Prima mattina successiva:  al lago.

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Pomeriggio: una visita in Fraglia Vela Riva per festeggiare il nuovo campione europeo Optimist (segue post dedicato)

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Ritorno: entrambi elettrizzati (devo riportare la mia mtb a pedalata assistita a Trento, lascio quindi la Wilier a Riva).  Qui a fianco: ore 08,00 della seconda mattina successiva.

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Saliamo per la Vecchia Torbole-Nago (10-15%), indi sulla nostra sinistra (ovvero sulla destra orografica) saliamo al passo S. Giovanni, per proseguire Lago di Loppio – Mori Paese Gelato.

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Dopo il bicigrill di Nomi, all’altezza di Besenello, sorpresa: una gelateria a pedali: si impone sosta con foto. Subtotale 2 = Km 50.

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Tempo: splendido, tre giorni filati! Wir haben Schwein gehabt! Abbiamo avuto fortuna! A dire il vero noi Italiani al posto di “fortuna” usiamo un altro termine. Che strano. Eppure … pensate un po’ … per dire abbiamo avuto fortuna i Tedeschi dicono “abbiamo avuto maiale”.

Good family bike everybody!

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IL GRULLO PARLANTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Giugno, 2018 @ 7:09 am

Detto altrimenti: ma … grullo o grillo ?       (post 3243)

Scusate, volevo scrivere “grillo” ma … sapete … il correttore automatico …. Comunque, oggi il Grillo Parlante lancia un’idea: il senato dei cittadini, estratti a sorte. Non sono d’accordo. Si tratterebbe di una ammucchiata di gente che usa una logica diversa o nessuna logica. Un esempio? Domanda: “Che ore sono?” Risposta : “Fuori piove”.

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“I senatori sorteggiati? Ma dai … sai che caos!”

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Molte volte mi è capitato di far parte di riunioni di tipo diverso fra persone troppo diverse per cultura, sensibilità, preparazione sull’argomento all’ordine del giorno … insomma, una fatica di Sisifo a condurre e/o a partecipare alla riunione. Il rimedio? Livellare non verso il basso bensì verso l’alto, cioè puntare sulla scuola della conoscenza e non principalmente della capacità; sulla preparazione sociale e politica; sulla sensibilizzazione verso i problemi comuni, verso la realizzazione del Bene Comune che poi è quello realizzato con l’apporto sin dall’inizio di tutti.

Last but non least, un Senato sorteggiato a maggior ragione sarebbe in balia di quei pochi che gestiscono la rete-crazia e i referendum propositivi senza quorum.

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BICINCIDENTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Giugno, 2018 @ 5:32 pm

Detto altrimenti: evviva la bici, ma … attenti ragazzi! (post 3242)

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No! Quando è troppo è troppo! Rispettiamo la montagna!

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Si sta diffondendo molto rapidamente l’uso della bicicletta. Non altrettanto veloce però è la diffusione della percezione che anche la bici può essere pericolosa. E non mi riferisco ai ciclisti acrobati né ai ciclisti alpinisti che percorrono in bici il sentiero delle Bocchette nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta (questi ultimi andrebbero arrestati!). Mi riferisco ai ciclisti urbani e soprattutto ai colleghi delle piste ciclabili. E’ di oggi uno scontro fra ciclisti sulla ciclopedonale al palaghiaccio a Trento. Si tratta di una pistarella di accesso alla ciclabile vera e propria, la percorrono decine di volte al mese, è incredibile che in un tratto così facile sia dovuta intervenire l’ambulanza a raccogliere i feriti.

Credo di poter affermare che alcuni ciclisti (solo alcuni, per fortuna!) percorrono la ciclabile come se esistessero solo loro. Lo stesso dicasi di alcuni pedoni. Ciclisti troppo veloci; altri non proprio sulla destra anche in curve cieche; pedoni lenti ma ugualmente pericolosi che camminano a destra e a sinistra; che si incrociano senza lasciare il minimo varco a chi sopraggiunge in bici; che impegnano la sede della pista senza guardare se stanno sopraggiungendo bici.

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2016: inaugurazione del Bicigrill di Faedo. A destra il Presidente Fiab Trento, Guglielmo Duman

Oggi io ho schivato di essere investito solo per puro caso. Sentite come è andata. Il mio amico Giovanni con una e-bike davanti, io con una bici da corsa dietro: infatti c’era un forte vento contrario nel nostro percorso sud-nord da Trento al bicgrill di Faedo, ed io mi sono fatto “tirare”  mangiandogli la ruota e sfruttando al sua scia (al ritorno, vento a favore, io davanti con l’ordine di Giovanni di non superare i 25 kmh!) . Un gruppo di ragazzi scatenati, una specie di gara di fine scuola, in senso contrario. Evidentemente non hanno visto che dietro Giovanni c’era un altro ciclista, per cui, incrociato lui, uno di loro si è subito allargato sulla propria sinistra per superare un compagno con il risultato di stringermi sulla mia destra: 22 kmh io, almeno 25 kmh lui, sarebbe stato un frontale da 47 kmh. Per fortuna istintivamente mi sono ritrovato scansato di qualche cm (è stata un’iniziativa della mia bicicletta, non mia!) ed ho evitato l’impatto. Il ragazzo non si è accorto di nulla. Nemmeno l’amico Giovanni ha avuto la percezione di quanto era accaduto.

Proposta: che siano inviate pattuglie della polizia locale sulle piste ciclabili, per farsi vedere e quindi prevenire e anche per eventualmente sanzionare i trasgressori. E a tutti noi ciclisti: prudenza, ragazzi, prudenza!

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BASILICO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Giugno, 2018 @ 5:29 am

Detto altrimenti: altro che marjuana o altre erbacce!     (post 3241)

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btyEbbene si, lo confesso: coltivo! Coltivo in vasi sul terrazzo. Preparo i vasi, cambio la terra, compero cento mini piantine, le “salgo” in casa, le trapianto in zona in penombra (mai in pieno sole!), le annaffio e faccio ben tre-quattro raccolte a stagione. L’ultimo record era stato di otto etti di foglioline ripulite dai gambi. Ieri nuovo record: nove etti che poi se consideriamo che ho lasciato un vaso intatto per esigenze di insalata e di spaghetti al pomodoro, posso dire di essere arrivato al kg sano sano! Che facciamo di tutto ‘sto basilico? Ma pesto alla genovese, naturalmente! La ricetta? 1) non lavare le foglioline; 2) metterle nel “Bimbi”; 3) unire olio, pinoli, pecorino stagionato, sale, aglio. 4) Le dosi? Eh no, cari, miei, questo è un segreto che magari vi svelo quando vi spiegherò come si cucina un bel piatto di lasagne al pesto alla genovese. Alla prossima puntata, dunque!

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PICCOLE CICLABILI CRESCONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Giugno, 2018 @ 11:52 am

 

davDetto altrimenti: si comincia così, poi …. (post 3240)

Two hours biking

BicinRivadelGarda! Già, non più solo vela: Riva del Garda, paradiso anche per i ciclisti! I circuiti “terrestri” dell’Altogarda Trentino fra i suoi laghi di Garda, Toblino, S. Massenza, Cavedine, Tenno, Ledro. Le grandi salite: al Monte Baldo, al Passo Bordala, al Passo S. Giovanni; al Rifugio S. Giovanni; alla Malga Grassi; la Ponale. La ciclabile “sul lago” da Capo Tempesta verso sud, quasi fino a Bardolino e oltre … Questi i GP-Grandi Percorsi. Ma ve ne sono altri, minori ma bellissimi. Ve ne racconto uno. Questa mattina avevo due ore di tempo, poi volevo essere disponibile per andare al lago con la mia nipotina di quasi otto mesi. Che fare? Fino alle 10,00  Bianca si prepara, quindi alle 08,00 … via!

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Da Riva, all’altezza della cosiddetta Area Cattoi, si diparte verso nord una “ciclabile minore” di 4,5 km, quasi tutta “sopraelevata” per cui vedi la città un pochino dall’alto, soprattutto da un angolo visuale diverso. Pendenza limitata, pochi ciclisti, molti oleandri, ti conduce alle Cascate del Varone. Qui si passa sulla SP che sale al Lago di Ledro. Di solito io proseguo fino al passo del Ballino per poi scendere a Fiavè, Ponte Arche, Sarche, Pietramurata, Drò, Arco, Riva.

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Oggi non ho tutto questo tempo, quindi dall’Hotel che sovrasta il lago di Tenno ho preso a destra, verso sud, una stradina in pianura che poi diventa sentiero ed ho raggiunto Canale di Tenno, un piccolo borgo medievale intatto. Da qui sono sceso velocissimo a Riva. 30 km, due ore, comprese molte fermate per guardarmi intorno e scattare foto.

Two hours biking, che vi dicevo?

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The day after, cioè oggi domenica, a Riva del Garda: Pan, bondola e vin! E che bondola!

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Due giorni dopo, da un lago all’altro: qui sono al Kalternsee, il bellissimo lago di Caldaro (percorso: Ora- periferia sud di Bolzano – salita ad Appiano – discesa sul lago – Ora. Tot. km 47). Foto scattata dal nuovo amico Andrea. Andrea? Pedalava davanti a me a 22 kmh. Stante il leggero vento contrario mi accodo. Dopo un po’ gli dò il cambio: amicizia è fatta! “Sei della Fiab?” mi dice … vista la mia bandierina gialla … “Si certo, dai iscriviti anche tu o – comunque – se vuoi fare qualche pedalata insieme, puoi unirti alle nostre uscite “singole”, cioè a quelle personali, fuori programma … E poi, per farti un’idea della Fiab, puoi navigare nel nostro sito Fiab Trento per il programma annuale e in particolare nella rubrica “I soci raccontano” per i resoconti di molte nostre uscite. Dai, Andrea, ti aspettiamo!”

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20,2 Appiano

Attenzione: arrivati in cima alla salita, ad Appiano, là dove è collocata una vecchia locomotiva a ricordo del trenino d’un tempo, molti non sanno come procedere. Vanno avanti, cercano la prosecuzione della pista ciclabile, etc. Io suggerisco, per chi vuole tornare ad Ora, di superare la locomotiva  lasciandovela a sinistra e di girare immediatamente a destra dietro la siepe che si trova sul lato opposto della locomotiva e di scendere lungo veloci e bellissime strade poderali.  Nella foto (di due anni fa) a lato, la mia bici è orientata in senso opposto alla direzione di discesa che vi ho descritto.

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