AUTONOMIA E’ DEMOCRAZIA E VICEVERSA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Settembre, 2018 @ 1:01 pm

Detto altrimenti: fra poco in Trentino tutti al voto … ma per chi?         (post 3332).

images (1).

E’ condiviso da tutti che un bene si apprezza quando esso ti viene a mancare: la salute innanzi tutto, il cibo,  la democrazia. Tuttavia, mentre ci alimentiamo ogni giorno e corriamo dal medico e in farmacia al primo accenno di raffreddore, non siamo altrettanto solleciti nella difesa del mantenimento della  salute della nostra Democrazia, nelle piccole come nelle grandi circostanze. Ora, la malattia è una stato che conduce alla guarigione, all’invalidità o alla morte: ed allora, coraggio! Sta a noi curarla fino alla sua guarigione!

.

download (1)Nelle “piccole circostanze”: viviamo ed operiamo in associazioni e tolleriamo che in una assemblea elettiva si proceda al voto prima delle relazioni della presidenza uscente e della sua approvazione o meno da parte dei soci, perché “molti se ne devono andare”; in altro ambito, tolleriamo un regolamento dello Statuto che stravolge l’impostazione democratica del documento fondativo del sodalizio; ancora, operiamo in una Università e tolleriamo che l’assemblea che deve valutare e approvare una gestione sia per il 95 % del tempo dedicata alla esposizione dell’operato e solo per il 5% alla discussione pubblica; non basta: in molti casi la presidenza uscente organizza lei stessa la presidenza dell’assemblea che deve valutare il proprio operato; o ancora, il collegio dei probiviri controlla tutti tranne che il Direttivo che si controlla da se stesso (per dirla con Orazio, quis custodiet custodes ipsos?) Infine (ma l’elenco potrebbe continuare) in politica tolleriamo che i partecipanti ad una commissione elettorale, in violazione dello Statuto, siano candidati. Nel reagire a tutto ciò, dobbiamo diffidare delle unanimità, come ci insegna il premio Nobel russo – sepolto a Venezia – Josif Brodskij nel suo bel libo “Il canto del pendolo” (Ed. Adelphi), “se non altro perché nei grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.

.images

Ma veniamo alle “grandi circostanze”, ad esempio ad una tornata elettorale, anzi, alla prossima tornata elettorale nella Provincia Autonoma di Trento. Autonomia? Dall’esterno e del tutto superficialmente viene spesso definita come un privilegio. E invece, da quando è nata, Autonomia ha significato  libertà di pensiero, amore per la cultura locale, capacità di comunicazione, capacità di governo, assunzione diretta e personale di responsabilità.  Così la Cooperazione di Don Lorenzo Guetti: tutti siano corresponsabili sin dall’inizio per la costruzione di un bene che in tal modo è un Bene Comune: qui a fianco il libro di Marcello Farina su Don Guetti . Ma questa è un’altra storia. Veniamo al titolo di questo mio contributo.

.

.

downloadNei millenni “Democrazia” ha assunto in successione tre significati diversi: 1) potere sul popolo (il democrator era il tiranno); 2) strapotere del popolo (così criticato dai nobili esclusi dal governo); 3) potere del popolo. Oggi siamo, anzi, eravamo al terzo significato, ma stiamo regrendendo verso il secondo, cioè verso lo strapotere del popolo “delle reti”, popolo gestito da poche persone che fanno passare per “volontà del popolo” la loro volontà personale (così già 20 anni fa Umberto Eco nel suo libro “Il fascismo eterno” ripubblicato oggi da La Nave di Teseo). Attraverso questo inganno, alcuni “diventano” forti e attraggono molti deboli: infatti, per dirla con Friedrich Nietzsche (“Così parlò Zarathustra – vittoria su se stessi”: “…il debole è indotto dalla sua volontà a servire il forte, volendo egli dominare su ciò che è ancora più debole … il debole si insinua nella roccaforte e nel cuore del potente e ne ruba potenza”.

.

images (1).

E invece dobbiamo muoverci verso un quarto significato di Democrazia, ovvero Democrazia come Autonomia. Infatti, quando al centro si manifestano tendenze autocratiche e antidemocratiche, tanto più sorgono in periferia spinte autonomistiche per la conservazione, almeno a livello locale, della Democrazia (così l’austriaco filosofo del diritto Hans Kelsen in “Teoria generale del diritto e dello Stato”). Da qui la mia conclusione: le nostre imminenti elezioni sono “Amministrative locali” e tali devono restare, evitando di essere ammaliati e letteralmente “irretiti dalle reti” di una certa politica nazionale, perseguendosi da parte nostra una Democrazia Locale Vera e non solo formale.

.

.

downloadPer non cadere preda del richiamo delle sirene-fuochi-fatui-della-politica-centrale occorre poi fare un altro passo: quello di riconoscere “i sublimi” della politica per quello che sono, cioè personaggi veramente poco sublimi, i quali non si sono mai “distolti da loro stessi” incapaci come sono “di saltare oltre la propria stessa ombra” (parole di Nietzsche, op. citata). A costoro suggerisco la rilettura della favoletta “Il re è nudo” e ai loro seguaci l’altra, di Esopo, quella del leone, dell’asino e della volpe, da me citata nei post precedenti (1)

Buone favole ma soprattutto  buon voto a ottobre a tutte e a tutti !

(1) Una volpe e un asino incontrano un leone. La volpe offre al leone di intrappolare l’asino contro la propria salvezza. Il leone accetta. La volpe intrappola l’asino. Il leone corre a divorarsi la volpe e poi, con calma, va a mangiarsi l’asino bloccato nella trappola.

.

.

Comments Closed

IDEE E PROGETTI PER L’ALTOGARDA TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Settembre, 2018 @ 10:53 am

Detto altrimenti: … hai visto mai che a forza di parlarne … (post 3331)

Idee e futuri possibili progetti per una continua ripartenza dell’Altogarda Trentino e del Trentino

downloadE’ di questi giorni il riaccendersi della contrapposizione fra i privati acquirenti dell’ Area ex Cattoi ed il Comune di Riva del Garda circa da destinazione urbanistica di quel terreno. I privati dicono che “Il Comune non sta facendo nulla”, il Comune completa la frase con “… nulla di quello che vorrebbero loro”. Sta di fatto che da molto, troppo tempo, quella zona così centrale, preziosa, strategica e potenzialmente molto funzionale al Sistema Riva è desolatamente abbandonata e offre alla vista dei turisti uno spettacolo sconcertante. Dico “dei turisti” perchè i locali ormai si sono purtroppo abituati ed assuefatti a quella vista, come accade quando a casa propria non si avverte più la stonatura di un tappeto sfilacciato o di un quadro storto, tanto ormai fa parte naturale del proprio abitat.

download (3)Pare tuttavia che questa assuefazione sia tipica di Riva del Garda: infatti vi sono altre situazioni analoghe, in pieno centro: gli edifici di un nuovo Bronx che si affacciano sul Piazza della Costituzione alias Terme Romane; il complesso albergo Vilpiano e villetta novecentesca sul Viale Roma; sempre sul Viale Roma la villa di fronte al Bar Roma; la villa all’angolo fra Viale Pilati e Viale Prati. Si tratta di beni privati, certo, ma recano disdoro alla località turistica più importante e gettonata dell’intera provincia e poiché Riva del Garda vive anche della propria bellezza, il Comune si attivi “per conto terzi” per trovare soluzioni strutturali e funzionali o quanto meno ne imponga una sistemazione anche solo estetica: infatti se quei beni sono privati, la bellezza è un bene pubblico, cioè di tutti; ma la bellezza  deve essere anche un bene comune, cioè realizzato con il contributo di tutti.

.

download (2)Vi sono poi gli scavi “Terme Romane” la cui scoperta ha sottratto oltre 100 stalli all’omonimo parcheggio interrato (con un grave danno finanziario, economico e funzionale): questi scavi oggi sono assolutamente poco valorizzati. La proposta è di edificare sopra di essi una palazzina a due piani: con la vendita del secondo piano si finanzia l’intera opera, il Comune mantiene la proprietà del primo piano pavimentato in cristallo, creando in tal modo un “museo archeologico visitabile dall’alto”.

Veniamo ora alla zona lago, dalla quale ho preso le mosse. Oltre l’Area ex Cattoi, vi è il Parco Colonia Miralago con i suoi tanti edifici completamente abbandonati, immersi in un ampio parco sulla riva del lago. Mi chiedo: quale altra località turistica del Sud Tirolo e dell’Austria si permetterebbe di “sciupare” in tal modo una simile potenzialità?

Il Comune ha già ben dimostrato di cercare di valorizzare alcuni suoi edifici fronte lago: ad esempio nel Villino Campi prospiciente la spiaggia Sabbioni ha collocato fra l’altro la sede della sua società per la mobilità, l’APM. Tuttavia questa non sembra la migliore soluzione, sia perché edifici così prestigiosi possono essere utilizzati a fini turistici, sia perché essi – come sede dello  sportello di un servizio pubblico e luogo da cui gli operatori possono rapportarsi alle strutture del territorio  – sono troppo decentrati. Ma questa è un’altra storia e allora veniamo ad alcuni progetti concreti.

download (1)1 – Parco Miralago: può diventare la sede di una nuova Scuola Vela, la Trentanodi SpA – Scuola Superiore di Perfezionamento Velico Classe Crociera. Detto altrimenti: recuperiamo area e edifici e creiamo un centro internazionale, a metà strada “velica e geografica” fra la scuola vela di Caprera e i famosi Glenans francesi; traduciamo in chiave internazionale le capacità delle tante singole scuole vela dei circoli velici dell’Altogarda Trentino; sfruttiamo pienamente un avviamento già esistente, quello delle acque, del vento, delle regate internazionali e della bellezza della Riviera Trentina del Garda; portiamo a 12 mesi la già lunga stagione turistica anche ai mesi invernali.

2 – In parallelo organizziamo, primi e unici in Europa, il Film Festival Internazionale della Navigazione a Vela, così come Trento e Bolzano hanno il Film Festival della Montagna.

Per realizzare i due progetti, ricerchiamo innanzi tutti i Main-Sponsor delle due iniziative “vendendo” idee, progetti ed effetto marketing contro il loro cofinanziamento in ambito nazionale ma soprattutto internazionale allargato ai paesi che oggi hanno maggiori disponibilità finanziarie. E conferiamo centralità a questa ricerca.

Marocche giu 2012 (1)3 – Collegamenti ciclabili – In attesa del Grande Progetto (la Ciclabile de Garda), 1) con un investimento veramente minimo occorre illuminare le gallerie fra Riva del Garda e Malcesine, oggi molto pericolose per i ciclisti; 2) occorre collegare il sistema ciclabile dell’Altogarda Trentino con quello della Valle dell’Adige con pendenze accettabili, ad esempio sistemando la “strada romana” da Prato Saiano a Nago (qui a fianco una salita da Torbole, che definire ciclabile è un azzardo; esiste poi – è vero – anche la salita Busatte-Nago, ma anche qui, nonostante il fondo di cemento, le pendenze non sono da tutti); 3) occorre completare la pista ciclabile dal terminale ovest della ciclabile del Maso Limarò fino a Ponte Arche (si tratta di soli 1700 metri, molto pericolosi per i ciclisti).

Queste al momento sono solo alcune idee, ma i progetti partono sempre da un’idea. Ed è con nuove idee e nuovi progetti che parte, anzi che “riparte” il Trentino. E a chi dovesse considerare queste idee come utopie, mi permetto di ricordare che ogni utopia è un traguardo semplicemente non ancora realizzato.

Riccardo Lucatti – Presidente Associazione Restart Trentino

.

Comments Closed

ESOPO IN POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2018 @ 8:32 am

Detto altrimenti: attualissimo!   (post 3330)

Esopo, (Etiope (?) immigrato in Grecia, 620 a.C. circa – Delfi564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico noto per le sue favole, ognuna delle quali terminava con la frase “O mùzos delòi …” la favola insegna che … e qui seguiva la morale.

downloadSentite questa: una volpe ed un asino sono spaventati dall’arrivo di un leone. La volpe gli si fa incontro e gli offre di far cadere in una trappola l’asino contro la propria salvezza. Il leone accetta. La volpe fa cadere l’asino in una trappola. Il leone corre a divorare la volpe e poi, con calma, va a mangiarsi l’asino.

O mùzos delòi … la favola insegna che quei partitelli che si stanno affannando a far parte della coalizione politica che pare vincente alle prossime elezioni ammnistrative trentine, prima contribuiranno alla sconfitta dei principali avversari di quella coalizione. Poi saranno divorati essi stessi. In altre parole: è pericoloso cercare di fare i furbi con i potenti!

Comments Closed

DEMOCRAZIA E PRASSSI (ANTIDEMOCRATICHE)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2018 @ 7:35 am

Detto altrimenti: oltre alla forma occorre la sostanza!     (post 3329)

Università di (una città): all’interno di un convegno (“Democrazia e potere”) ho appena assistito ad una relazione “di denuncia” contro una prassi: Lo Statuto prevede che gli Organi Direttivi illustrino il già fatto e le nuove proposte e che poi l’Assemblea discuta, approvi o meno tutto ciò. L’ordine del giorno prevede relazioni degli amministratori per tre ore ed alla fine, in dieci minuti, “Discussione, conclusioni, chiusura della riunione”.

Associazionionismo. Devono rinnovare il Direttivo. I soci non sono messi in condizione di poter comunicare fra di loro per organizzare una politica comune. La loro Assemblea viene presieduta da una persona indicata dal Presidente dell’Associazione e non dai soci (?!). Molto tempo all’illustrazione del già fatto e dei programmi. Quasi nessuno spazio alla discussione. Approvazione all’unanimità da parte di soci distratti ma soprattutto non impegnati, soci che  la non-democrazia proprio se la cercano, l’importante è il buffet e si vabbè ma quando si va a casa?

Quo vadis, democrazia?

download (1)In altre parole: democrazia si, nell’operatività (lavorare tutti!)  ma non nel governo. Mi viene in mente una frase del ventennio “Qui si lavora, non si fa politica”. In alcuni miei post recenti ho citato più volte Umberto Eco e il suo libro più venduto in assoluto (“Il fascismo eterno”), nel quale fra l’altro Eco fa notare che  sarebbe troppo comodo aspettarsi che uno si alzi  la mattina ed inneggi apertamente alle camicie nere, al fascismo.  Invece certe spinte assolutamente anti-democratiche vivono e si alimentano di una linfa subliminale, sotto copertura, quasi fossero atteggiamenti normali. Ed ecco perché non dobbiamo abbassare la guardia mai, essere vigili, coscienti, attenti, reattivi anche di fronte a queste “piccole” situazioni, anche a costo di passare per “persone mai contente, con un caratteraccio”, di quelle che pensano sempre male.

Già, io penso male, ma a pensar male …

.

.

Comments Closed

CICLISTA ILLUMINATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2018 @ 7:31 am

Detto altrimenti: idea! E se dotassi sempre di luci la mia bici, quando cala la notte?     (post 3328)

btyCartolina-ciclista-illuminato

Un’iniziativa del Comune di Trento (Corpo di Polizia Locale Trento – Momte Bondone) e della FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Organizzata da un Gruppo di Lavoro congiunto, previa prenotazione ci siamo ritrovati a Trento quando ancora c’era luce di fronte alla Palazzina Liberty di Piazza Dante, dove erano stati approntati due gazebi: uno della Polizia Locale ed uno “nostro”, della FIAB. Qui a fianco, il Presidente Fiab Trento, Guglielmo Duman.

.

bdrPrima opportunità: una piccola ma efficiente officina mobile gestita da GIRALARUOTA ha controllato l’efficienza delle biciclette che si sono offerte alla verifica, una sorta di tagliando. Indi distribuzione di gadget e delle istruzioni e, scese le tenebre, divisi in tre gruppi di 25 ciclisti cadauno abbiamo iniziato a percorre tre diversi itinerari cittadini, scortati dalle nostre guide e accolti, in tre successive soste, da esperte guide turistiche che ci hanno illustrato frammenti di storia e di arte della nostra città. Il mio gruppo ha sostato al Quartiere della Albere, al quartiere Piè di Castello-S. Apollinare e in Piazza Duomo.

.

btyIn rigorosa (quasi) fila indiana, tutti “illuminati”, abbiamo incuriosito la Trento by night, non avvezza a simili cortei. Perché abbiamo fatto questo? Per riappropriarci in una qualche misura della dimensione umana a pedali dello spazio e del tempo, anche di notte. Dello spazio ok, ma del tempo, direte voi …? Si, anche del tempo, perché vivere “a pedali” ti lascia il tempo di vedere ciò che guardi, di riflettere su ciò che stai facendo o ancora dovrai fare, di sorridere a chi incontri, di aiutare un collega in difficoltà: insomma, di vivere meglio che non al volante!

.

.

bmdDice … si, vabbè … ma a piedi allora? Si, anche a piedi va bene, ma vuoi mettere quanto sia più “giusta” la velocità a pedali rispetto a quella a piedi? Quante cose in più ti permette di fare nello stesso arco di tempo? E poi … la solidarietà a piedi esiste sicuramente in montagna, ma in città andare “a piedi” non rappresenta alcuna sfida che ci accomuni con i colleghi “piedoni”, mentre in bici, dai … in bici è un’altra cosa: ci si sente tutti parte della stessa tribù, della stessa squadra, della serie noi si che ci capiamo, ci aiutiamo: nasce spontanea una nuova “civiltà della convivenza”, una nuova solidarietà, ben diversa da quella “al volante” che ci si guarda in faccia e all’incrocio chi è più uomo passa!

 

.

.bty

.

.

Quindi, in sintesi, tutti in sella, accendere le luci al tramonto, mi raccomando! E … good bike & good Fiab everybody!

.

.

.

.

.

.

.bty

.

.

.

E la mattina dopo, una pedalata sotto un sole e tra fiori di un caldo colore giallo Fiab che più giallo non si può!

.

.

.

.

.

.

.

Comments Closed

IN BICI A BORGHETTO ALL’ADIGE E OLTRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Settembre, 2018 @ 5:25 am

Detto altrimenti: la bici unisce   (post 3327)

bty

    Claudio e Giovanni sulla via di … Borghetto!

.

Andate a leggere il post del 29 aprile 2015 cliccando “Borghetto”. Se voi foste per strada, a passeggio in un paese che non conoscete, se fosse l’ora di pranzo e non ci fossero negozi e ristoranti aperti, probabilmente saltereste il pranzo. Ma se invece avete appena fatto una pedalata di 55 km, se avete con voi la bici … be’ … allora tutto cambierebbe e trovereste la soluzione, come la trovammo noi tre amici e come è descritta nel post che ho appena citato.

.

.

btyDa quel giorno noi e tanti altri “da Trent” siamo soci della Pro Loco Borghetto all’Adige e amici del suo Presidente Adelio Amadori e dei sui soci locali; da quel giorno ci torniamo molto volentieri un paio di volte all’anno; da quel giorno, ogni anno, partecipiamo alla Festa della Bicicletta organizzata a Borghetto dai colleghi Fiabbini di Valpolicella. Ieri ho voluto condurre i miei due amici Claudio Colbacchini e Giovanni Soncini a vedere la pista ciclabile “oltre Borghetto”, ovvero quella che, superato Ceraino, si snoda a pochi metri dal corso sinuoso dell’Adige in un tratto di una bellezza “mozzafiato” (uso le virgolette perchè il termine non mi piace: tuttavia rende l’idea).

.

bty

Per farla breve, in 55 km (da casa) raggiungiamo Borghetto, dove Adelio era già ai fornelli per allestire una eccezionale spaghettata alle sarde. Mentre apparecchiamo, si avvicina a noi una coppia di ciclisti – marito e moglie – dallo sguardo spaesato, sperso e affamato: “Scusate … ma per mangiare? La trattoria è chiusa …”. “Un momento, dico io, lasciatemi vedere ..” Ne parlo ad Adelio ed è fatta: aggiungi due posti a tavola! Insomma, si è ripetuta la scena del 2015, quando gli affamati spaesati eravamo noi tre!

.

.bdr

Ma non finisce qui: parlando parlando vien fuori che i due nuovi amici Orlando Marchi e Claudia Valcanover sono Valsuganotti e amici del mio-loro amico comune Lino Beber, uno dei tre autori del bellissimo libro “La Fersina, antica Signora della Valle” (v. qualche post fa). Ma non basta: Claudia è cugina di una vecchia amica di Adelio! Quando si dice che la bici unisce! Per finire invito Claudia e Orlando a cercare su internet il sito Fiab Trento e ad iscriversi alla nostra associazione di ciclo-pedalatori urbani ed extraurbani. Spero che leggano questo mio post e lo facciano: “Amici, vi aspettiamo!”

.

bty

.

.

Dopo pranzo, Claudia e Orlando ripedalano alla volta di Rovereto dove hanno lasciato l’auto. Noi proseguiamo verso Domegliara-Verona “Via Dolcè” e arriveremo a Domegliara in tempo a prendere il treno delle 16,06, binario 3.

.

.

.

.

Note tecniche

  1. bty

    La settimana scorsa, FIAB Trento al Lago di Resia

    Tot. 85 KM casa-casa. Bici utilizzate: due e-bike (Claudio e Giovanni, poco allenati); io bici da corsa (ho 3000 km nelle gambe). Velocità media fino a  Borghetto: 20 kmh. Dopo, 15 kmh. Vento: favorevole per l’intero percorso.

  2. Le salitelle fra Trento e Borghetto sono leggere e conosciute. Fra Borghetto e Domegliara si incontrano alcuni saliscendi molto brevi anche se talvolta un po’ più ripidi: se non siete allenati occorre predisporre prima il rapporto da salita e superarli di slancio.
  3. Alla fine della ciclabile dopo Ceraino, la pista risale per 50 m a sinistra fino ad una chiesa. Indi vi trovereste sulla SP che usualmente avreste percorso verso sud per qualche km fino alla stazione FS. E invece le indicazioni vi fanno ritornare verso nord per 50 m sino ad un semaforo dove attraversate la strada, per seguire i cartelli ciclabili “Verona”. Praticamente vi conducono sulla “sinistra orografica” della SP un poco oltre la stazione FS che viene individuata da un piccolo cartello sulla destra: Qui un sterrato in leggera discesa di 30 metri alla fine del quale girate a destra e dopo 100 metri prendete a sinistra un sotto passo (manca cartello indicatore!), all’uscita del quale proseguite per 200 metri a destra in direzione nord ed arrivate sul piazzale della stazione.
  4. Biglietto FS  Domegliara – Trento: €6,35 +€3,5 per la bici, a testa. Attenzione: fate il biglietto alla macchinetta automatica, altrimenti in treno vi applicheranno un pesante sovrapprezzo!

 Joint FIAB, iscriviti alla Fiab, unisciti a noi! Good bike & good Fiab everybody!

.

.

Comments Closed

DEMOCRAZIA DIRETTA? NO, GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Settembre, 2018 @ 5:58 am

Detto altrimenti: sarebbe la morte della democrazia         (post 3326)

(“diretta”, participio passato di un verbo della seconda coniugazione, che pertanto ha sempre significato passivo: diretta da chi?)

Caro blog ti scrivo … già, perché tu sei un po’ come il mio diario personale, segreto … aperto a tutti!

220px-Antonio_Caprarica,_2013.

Una frase detta alla TV dal figlio del defunto cofondatore di un partito, gestore di una rete (oggi al co-governo): Presto il parlamento non servirà più”. Un’altra detta da un famoso giornalista (Antonio Caprarica), con aria preoccupata “Fra i programmi del governo mi preoccupa il punto sulla democrazia diretta”. E mi è scattato l’allarme, poi rafforzato dai dettagli dell’operazione:

  • referendum propositivo senza quorum;
  • obbligo di calendarizzazione per il parlamento;
  • vincolo di mandato per i parlamentari.

 Ma allora mi sono detto: se le cose stanno così, le leggi saranno fatte da chi ha il controllo della rete, attraverso di essa dell’elezione dei parlamentari e dei parlamentari stessi. Cioè questa sarebbe la via democratica per la distruzione della democrazia.

bdr

Con la partecipazione dell’Associazione Più Democrazia in Trentino

.

.

Ieri passeggio per Trento, in Piazza Dante. Un grande pullman “Democrazia Diretta in tutta Europa – con tutti per tutti – Omnibus fuer Direkte Demokratie in Deutschland”. Mi incuriosisco anzi mi insospettisco, mi avvicino, mi offrono una locandina: peggio mi sento! Trento è una delle tre città in tutta Italia per godere del privilegio dell’anteprima di quella che dal 26 al 29 settembre a Roma sarà il “Global Forum on modern direct democracy”.

.

.

download (3)

              Quo vadis Europa?

Che combinazione! Trento città fortunata! Anche in lingua tedesca (così i Trentini si rassicurano!), proprio a ridosso delle nostre elezioni amministrative, questo “omnibus” che – si dichiara – gira per l’Europa da 30 anni. Ecco, ci mancava … il riferimento all’Europa, l’Europa, così la smetteremo di dire che il nostro attuale governo romano è “contro” l’UE. La ciliegina Europa. Ma già … ora ricordo: recentemente un altro politico di quel gruppo ha dichiarato che presto lui ed un suo collega ungherese avrebbero governato l’Europa. Mi viene in mente una frase del regime tedesco della seconda guerra mondiale: “Wir werden weiter marchiren wheil Heute gehert Deutschland und morgen di ganze Welt”

Mi avvicino, mi parlano: “Ma lei, si sente rappresentato dal parlamento? Occorre invece che le leggi siano fatte anche dai cittadini, con referendum propositivi a quorum zero … sa … è così difficile raggiungere il quorum … e poi, quale quorum? Come si fa a stabilirne il livello?” Ho capito. Purtroppo ho capito. Ma non è finita: leggo con più attenzione la locandina e scopro che nel pomeriggio del giorno dopo (18 settembre) presso l’Aula 7 della Facoltà di Giurisprudenza – accesso da Via Rosmini, 27) si terrà un forum sull’argomento. Con il patrocinio del Comune di Trento e dell’Università di Trento.Scan 2 Ma come, mi dico!? Il Comune patrocinia una iniziativa contro la democrazia parlamentare? E l’Università accetta di fare questa dis-cultura? Che fare? Ho deciso, scrivo alla stampa locale. Ecco qui la mia lettera che spero sia pubblicata:

“DEMOCRAZIA DIRETTA, MA DA CHI?

Egregio Direttore, oggi in Piazza Dante vedo un pullman che reclamizza la democrazia diretta, un concetto che fa parte del programma di un partito di governo. Mi avvicino, mi danno un depliant nel quale vedo che l’iniziativa è patrocinata dal Comune e dall’Università.Scan 2 Parlo con una del loro gruppo che mi dice che io dovrei aderire perché i cittadini non sono più rappresentati dal parlamento, che quindi occorre referendum propositivo quorum zero, che le leggi devono essere fatte sì dagli eletti ma anche dal popolo, insieme al popolo.

Sono rimasto esterrefatto che una simile iniziativa sia patrocinata dal Comune e dall’Università, una iniziativa che va contro la rappresentanza parlamentare, che supporta uno dei punti dell’azione politica di un partito, i cui alti esponenti hanno pubblicamente dichiarato che “Presto il Parlamento non servirà più”.

download (2).

Per chiarire cito un libro di Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, un libro piccolo piccolo ma con verità grandi grandi: prima edizione in Cinque scritti morali, 1997; prima edizione La nave di Teseo, 2018, €5,00. Si tratta di una cinquantina di paginette scritte molto larghe ma di enorme peso specifico.

.

.

220px-Aldo_Cazzullo_(cropped)E’ l’opera di Eco più venduta in assoluto, più del Nome della Rosa, recentemente citata dal giornalista Aldo Cazzullo su Corsera del 5 settembre 2018 pag. 27, sotto il titolo “La fine del parlamento e il fascismo eterno”. Eco parla di molti aspetti di una “cultura” fascista: la verità politica annunciata una volta per tutte; il governo del fare, l’azione per l’azione; la paura del diverso; il disaccordo è tradimento; la xenofobia; il militarismo; la guerra al pacifismo; il disprezzo per i deboli; siamo tutti eroi, etc.. Tutto questo per analizzare le molte componenti che, singolarmente o in combinazioni diverse, sono comunque fascismo, un fascismo che sia pure sotto spoglie diverse, permane anche oggi e permea alcune forze politiche. Tra queste, la componente che mi ha maggiormente colpito perché più attuale è indicata al n. 13 di pag. 45:

download“Il fascismo eterno si basa su un populismo qualitativo. In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l’insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo da un punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per il fascismo eterno gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il “popolo” è concepito come una qualità, un’entità monolitica che esprime la “volontà comune”. Dal momento però che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete … il popolo ha perso il potere di delega … è ridotto a ruolo di finzione teatrale … non serve più Piazza Venezia o lo Stadio di Norimberga … nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo TV o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo di cittadini ben selezionato può venire presentata e accettata come la “voce del popolo”. Questo populismo qualitativo deve opporsi ai putridi governi parlamentari (il parlamento, bivacco per manipoli di triste memoria )”… Ogni qual volta un politico getta dubbi sulla legittimità del parlamento perché non rappresenta più la “voce del popolo”, possiamo sentire l’odore di Fascismo”.

Con la fine della rappresentanza parlamentare non avremo la democrazia diretta: avremo la morte della democrazia.

P.S.: in altre parole, in una SpA comanda chi detiene il pacchetto di maggioranza, cioè almeno il 51% delle azioni. Ma se l’azionariato è diffuso, disorganizzato, distratto, allora chi detiene anche solo il 10-20% delle azioni (il cosiddetto pacchetto di controllo) ha il pieno potere sulla SpA.

Alle 17,30 sono stato al convegno. La presentazione da parte della Presidente dell’Associazione ospite del bus Omnibus ha voluto chiarire che la democrazia rappresentativa parlamentare non è la sola forma di democrazia: esiste anche quella diretta, quella “a sorteggio” etc.. La presidente ha poi impostato il discorso sul rapporto fra democrazia e potere, nel senso che la democrazia è anche “divisione e distribuzione del potere fra i diversi livelli” (verticali, n.d.r.), nel senso che gli eletti – nella fase di amministrazione – dovrebbero cedere in po’ del loro potere agli elettori.

E’ seguita la presentazione in lingua tedesca del bus omnibus da parte del suo autista e di un attivista del Sud Tirolo (anche in funzione di traduttore).

La prima relazione è stata di un professore (non ordinario) universitario di diritto amministrativo che ha dimostrato come nel governo di  UNITN non vi sia democrazia.

A questo punto io ho abbandonato la riunione per altri impegni assunti. Osservo: probabilmente la coincidenza dell’argomento con uno dei punti del programma dell’attuale governo non è stata voluta, ma da parte del Comune è stato quanto meno imprudente non averla colta. Nella sostanza se fossi intervenuto avrei citato i tre passaggi storici del significato della democrazia (potere sul popolo; strapotere del popolo; potere del popolo, per evidenziare come oggi si stia regredendo verso lo strapotere del popolo delle reti, e come invece sarebbe necessario arrivare ad un quarto significato, e cioè democrazia come autonomia, nel senso che quando al centro vi sono spinte autocratiche e antidemocratiche, allora tanto più sorgono e devono sorgere spinte autonomistiche locali anche per il mantenimento della democrazia locale.

.

Comments Closed

FASCISMO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2018 @ 2:05 pm

Detto altrimenti: riparliamone un po’   (post 3325)

.

download.

.

Recentemente un ministro lussenburghese ha dato del fascista ad un nostro ministro. Ma cos’era il fascismo? Lo spiega bene Gaetano Salvemini nel suo libro “Le origini del fascismo in Italia – Lezioni di Harward”, ma più che altro egli ci spiega come nacque. Della sua sostanza invece meglio parla Umberto Eco nel suo libro scritto 20 anni fa, più venduto in assoluto e da me pluricitato nei post precedenti: “Il Fascismo eterno”, un breve saggio ripubblicato ora da La nave di Teseo, la casa editrice che Eco fondò poco prima di morire.

.

.

.

btySalvemini pone l’accento sulla distrazione e sull’inerzia delle masse intelligenti o meno. Eco fa un’analisi delle componenti del movimento e afferma che Mussolini non aveva alcuna ideologia, bensì solo retorica: un capo carismatico, il “destino fatale di Roma (allora” e degli Italiani (oggi, n.d.r.); tutti in camicia nera (verde, oggi n.d.r..); rifiuto della democrazia parlamentare (“Presto il Parlamento non servirà più” – sic, n.d.r.); antisemitismo (allora), anti- immigrati (oggi, n.d.r.); liturgia militare (ieri), servizio militare obbligatorio (oggi, n.d.r.)

Mussolini

  • ateo militante/uomo della Provvidenza
  • ateo militante/ Concordato con la Santa Sede
  • ateo militante / i Vescovi a benedire i gagliardetti
  • Monarchico e rivoluzionario
  • Esercito regio e milizia personale
  • Privilegi alla Chiesa ed educazione statale che esaltava la violenza
  • Controllo assoluto e libero mercato
  • Rivoluzionario ma finanziato dai proprietari terrieri
  • Repubblicano ma Viva il Re Imperatore
  • Arrestato dal Re, repubblicano a Salò
  • Premio Cremona (Farinacci) arte propagandistica -Premio Bergamo (Bottai) arte vera.
  • D’Annunzio Vate in Italia, in Germania o in Russia alla fucilazione.

Eco afferma che l’incoerenza di cui sopra era sgangheratezza politica e ideologica, non tolleranza: infatti Mussolini era acclamato da tutto il popolo, ma Gramsci in prigione fino alla morte; Matteotti ucciso; idem i fratelli Rosselli; i sindacati smantellati; i dissidenti al confino, il potere esecutivo diventa anche legislativo (Leggi raziali).

Fascismo dunque sgangherato e scardinato filosoficamente e ideologicamente, ma “dal punto di vista emotivo era fermamente incernierato ad alcuni archetipi”.:

  1. culto della tradizione spinto all’estremo, sino al blocco dell’avanzamento del sapere;
  2. rifiuto del modernismo;
  3. culto dell’azione per l’azione;
  4. il disaccordo è tradimento;
  5. paura della differenza;
  6. appello alle classi medie frustrate;
  7. ossessione del complotto (xenofobia);
  8. nemici troppo forti e troppo deboli allo stesso tempo;
  9. pacifismo è collusione con il nemico;
  10. disprezzo per i deboli;
  11. tutti educati per diventare eroi;
  12. machismo (invidia penis) (“Noi ce l’abbiamo duro! Ricordate?” N.d.r.);
  13. populismo qualitativo;
  14. neolingua.

Ora, dice Eco, non è detto che per essere “fascista” una forma di governo debba avere tutte queste “qualità”. Ne bastano alcune ed esso è già (un poco, n.d.r.) fascista. Ho evidenziato in grassetto i punti che potrebbero essere attuali anche oggi. Su alcuni di essi mi sono espressamente intrattenuto in post recenti, come sui nn. 13 e 14, cfr, ivi.

Buona democrazia a tutte e a tutti!

.

.

Comments Closed

AXEL TROLESE PER ROBERTO MELINI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Settembre, 2018 @ 6:03 am

Detto altrimenti: musica all’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda   (post 3324)

IMG_2335

.

.

Un post complesso, questo. Già … perché molti sono gli elementi da celebrare. La Musica, ovviamente., i suoi esecutori, l’ambiente, i ricordi e la nostra Associazione che ha oltre mezzo secolo e che per quasi mezzo secolo è stata presieduta dal compianto Ruggero Polito.

.

.

.bty

.

Prima del concerto siamo stai a casa sua … la vetrina con i suoi amati violini … due sono modello Guarnieri. Tre anni fa un male incurabile ce lo ha portato via, una perdita incolmabile. Ruggero, lui che era presidente del Tribunale di Rovereto “ma” pianista, musicista, musicologo, vero Amico sempre prodigo di quel sorriso disarmante ogni arma, Persona dotata di una Umanità rara.

.

.

.

.

.

images (1)Il concerto di ieri sera ha voluto ricordare un altro “Amico di Musica” scomparso cinque anni fa per un incidente in montagna, Roberto Melini, Roberto al cui matrimonio Maria Teresa ed io avevamo conosciuto Ruggero, una catena di amicizia e stima ininterrotta anche oggi. Roberto, pianista, professore di musica, storiografo, musicologo, velista e alpinista. Un ricordo per lui il “Premio pianistico internazionale Roberto Melini”, la cui ultima edizione è stata vinta da Axel Trolese, un nuovo amico che non me ne vorrà se ho fatto precedere la sua menzione dalle due citazioni di Ruggero e Roberto.

.bdr

Axel ha solo 21 anni. Ha iniziato a suonare a 5, si è diplomato a 17 anni con 10, lode e Menzione d’Onore, vive a Parigi dove frequenta il Master al Conservatorio Nazionale e al contempo frequenta il Corso di Alto Perfezionamento all’Accademia di Santa Cecilia in Roma. Nel 2016 ha registrato il suo primo disco The Late Debussy: Etudes & Epigraphes Antiques. Solo per limitarmi a poche citazioni. Qui a fianco, con la Curatrice del Premio Melini, Antonella Costa; Direttrice Artistica della competizione.

.

bty

.

.

.

Preceduto da una introduzione del nostro Presidente, professor Franco Ballardini, Axel ha magistralmente eseguito brani di Mozart (1756-179), Stockhausen (1928-2007), Chopin (1810-1849), Beethoven (1770-1827), De Falla (1876-1946).

 

.

.

.

downloadAlla fine un bis, quattro minuti di Schumann a celebrare il mito del giovane Leandro, che viveva ad Abido e amava Ero, sacerdotessa di Afrodite a Sesto, sulla costa opposta, e ogni sera attraversava a nuoto lo stretto ellespontino per incontrare la sua amata. Ero, per aiutarlo ad orientarsi, accendeva una lucerna. Una notte una tempesta spense la lucerna e Leandro, disorientato, morì tra i flutti. All’alba Ero vide il corpo senza vita dell’amato sulla spiaggia e, affranta dal dolore, si suicidò gettandosi da una torre.

Insomma, una serata completa. Grazie, Axel e grazie anche a voi amici indimenticabili, Ruggero e Roberto.

.

.

.

.

Comments Closed

LA NEOLINGUA FASCISTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2018 @ 8:30 am

Detto altrimenti: sempre da Umberto Eco ….. (post 3323)

btyDi recente ho più volte citato il libro più venduto di Umberto Eco “Il fascismo eterno” un piccolo grande saggio di vent’anni fa: una quarantina di paginette piccole piccole con 14 concetti grandi grandi, e mi sono occupato soprattutto del concetto n. 13, quello del populismo qualitativo.

Oggi vi parlo del 14°, quello sulla neolingua fascista. Scrive Eco: “Sarebbe confortevole (il tono è ironico, n.d.r.) se qualcuno dicesse apertamente: “Voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze” ma la vita non è così facile …. Oggi il fascismo eterno può ancora tornare sotto spoglie (apparentemente, n..d. r.) più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo …”

Espressioni di ieri/oggi a confronto

  • Noi tireremo dritto/ Io tiro dritto
  • Me ne frego / I vincoli UE? Prima gli Italiani …
  • Mi assumo la responsabilità politica di quel delitto (Matteotti, n.d.r. ) / La Diciotti? Io, solo io sono responsabile e lo rifarei
  • Molti nemici, molto onore / Gli avvisi di garanzia contro di me? Sono medaglie al valore
  • Il parlamento, bivacco di manipoli / Presto il parlamento non servirà più (con la cosiddetta democrazia diretta, n.d.r.)
  • 8 milioni di baionette / Servizio militare obbligatorio
  • Piazze osannanti / 60 milioni di italiani sono con me
  • Noi marceremo avanti perché oggi possediamo il nostro paese e domani l’intero mondo/ Io e Orban governeremo l’Europa
  • Libro e moschetto, fascista perfetto / Liberializziamo la vendita delle armi
  • Ebrei al bando / Extracomunitari al bando.

 Che ne dite? Ma che “razza” di Italiani stanno cercando di farci (ri)diventare?

.

.

Comments Closed