RICCHEZZE INUTILIZZATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2018 @ 11:21 am

Detto altrimenti: quante ce ne sono al mondo!       (post 3372)

Stiamo raccogliendo abiti usati per famiglie bisognose d’aiuto. Amici e conoscenti mi riempiono di sacchi di capi di vestiario seminuovi, alcuni di lusso,  da loro inutilizzati. Mi chiedo: se tanto mi dà tanto (e non è la prima volta che mi capita!) quante altre ricchezze d’ogni tipo sono accumulate per giacere inutilizzate negli “armadi” del mondo, mentre una gran parte dell’Umanità patisce la fame, il freddo, le malattie etc.?

Dice: aiutati che il Ciel t’aiuta. D’accordo, tuttavia vi è da dire che in certi paesi è proprio venuta a mancare  la possibilità – almeno nel breve periodo – di lavorare per vivere; in altri anche quella per sopravvivere. Qui da noi in Italia la situazione è grave ma non gravissima. Vi sono ancora spazi interstiziali che però nella vita occorre “incontrare” (cioè: ci vuole anche un po’ di fortuna):  altri sono come le i funghi porcini in un’annata scarsa: cerca cerca, chi non demorde e conosce alcune regole del bosco, non resta a mani vuote.

Quali sono le “regole del bosco” cioè della vita? Per i giovani lo studio, l’applicazione, la serietà, l’impegno, la disponibilità al 110%: l’eccellenza, intendo, perché in un mercato del lavorro così rarefatto, il datore di lavoro si può permettere di scegliere fra molte eccellenze: la buona qualità non gli basta.

Per i meno giovani è un po’ più dura, anzi, è molto più dura. In loro soccorso arriva il reddito di cittadinanza che a “me mi” pare un po’ come la democrazia, la quale – fermo restando che tutti i sistemi di governo sono difettosi e la democrazia è solo il meno peggio di tutti – la quale dicevo teoricamente è un ottimo sistema, ma all’atto pratico – nella sua attuazione pratica – è difettosa anch’essa. Così, nella sua attuazione pratica, il reddito di cittadinanza sarà molto, ma molto difettoso. Ne riparleremo.

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ITALIA MIA BENCHE’ ‘L PARLAR SIA INDARNO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2018 @ 7:15 am

Detto altrimenti: a le piaghe mortal che nel bel corpo tuo si’ spesse veggio     (post 3371)

…o diluvio raccolto di che deserti strani per inondar i nostri dolci campi! Francesco Petrarca, Canzone all’Italia. L’aveva scritta contro la discesa in Italia della “tedesca rabbia”, le truppe dei vari eserciti alla conquista del Bel Paese. Io riprendo quei versi (che potete facilmente trovare in internet) per riferirli alla piaga dei disastri idrogeologici. Di pochi giorni fa le alluvioni nel nostro meridione, la pioggia di giaccio a Roma, l’alluvione in Trentino di ieri.

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               Dimaro, Val di Sole (TN)

Trentino: alluvione del 1966, 29 ottobre al 5 novembre (il culmine il 4 novembre): 180 mm di pioggia, venti a 100kmh. Quanti ne sono caduti in questi giorni? I giornali dicono 200 litri per mq., da 200 a 600 mm! Trento è salva, le valli no. Venti a 120 kmh hanno sradicato intere fasce di bosco. Paesi inondati dal fango, due morti, danni incalcolabili. Per nostra fortuna, nei giorni precedenti non era nevicato a basse quote  e comunque la  neve “è rimasta al suo posto” a 2000-2500 m”, mentre nel 1966 ce n’era molta di più e fra le quote 1000-2500 metri si sciolse (si dovrebbe dire “si fuse”) aumentando la massa d’acqua che precipitò a valle. E poi, in questi 50 anni molte opere a difesa sono state realizzate, quindi si è evitata un 1966 bis. Tuttavia …

… tuttavia a livello nazionale la difesa idrogeologica non è considerata una priorità in un paese soprattutto montano, con il 95 % dei Comuni esposti a questo rischio, in presenza di cambiamenti climatici di tipo “tropicale”: investiamo circa 70 milioni di euro al giorno per la Difesa militare e la stessa somma, ma all’anno, per la difesa idrogeologica! Ma si può?

Ma oltre a questi due “diluvi”, quello storico degli eserciti stranieri e quello attuale dei fenomeni atmosferici, noi Italiani siamo vittime di un terzo diluvio: quello degli slogan, delle frasi ad affetto, delle promesse da Paese dei Balocchi, del populismo.

Quando un uomo con uno slogan incontra un uomo con un ragionamento, l’uomo con un ragionamento è un uomo morto”

download (1)Oggi la “tedesca rabbia” c’è ancora, ma in senso inverso, nel senso che “mi fa rabbia” vedere come “loro” abbiano il rating di AAA+ e noi quello di BBB- (finchè dura …), noi la pari della Bulgaria (con tutto rispetto, s’intende!). Loro che Angela Merkel, dopo la flessione del suo partito, afferma che a scadenza del suo mandato si ritirerà e non sarà più disponibile nemmeno per incarichi europei (i contentini che invece qui da noi sono dati ai trombati interni), applaudita ed elogiata dai leader delle sue stesse opposizioni. Noi che invece i nostri politici non finiscono mai di cercare di risorgere dalle proprie ceneri come l’araba fenice, noi che dopo di me il diluvio, di me che sono insostituibile … fino a quanto tanto tuonò che piovve e che il diluvio del populismo li ha spazzati via. Ma … in dialetto trentino si dice che l’è pezo ‘l tacon del bus, è peggio la toppa del buco che si voleva rattoppare. Ma tant’è … chi è causa del suo mal pianga se stesso …!

Io non sono “un politico” bensì ho lavorato tutta la vita da manager. Se io come manager avessi ottenuto il risultato che hanno ottenuto i politici che hanno aperto le porte al populismo, sarei stato licenziato in tronco. E se avessi cercato di spiegare il perché del mio insuccesso, mi avrebbero detto: “Noi la paghiamo perchè ciò non avvenga, non perché ci spieghi perché ciò è accaduto. Quella è la porta”.

Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. (N.B.: il primo significato di democrazia/democrator è stato “potere sul popolo/ dittatore)

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A SCUOLA DI CLASSICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Ottobre, 2018 @ 2:43 pm

 

Detto altrimenti: come funzionava l’informazione 2500 anni fa?   (post 3370)

btyBiblioteca Comunale di Trento oggi ore 10,00, piano terra, sala multilingue, Prof senza puntino Maria Lia Guardini detta Lia. 2500 anni fa mancavano libri e giornali, radio, TV e internet. Per i bimbi c’erano i giochi. Per gli adulti il teatro. Teatro inteso come “luogo” e come “attività teatrale”. I Berlusconi d’allora che facevano? Finanziavano rappresentazioni teatrali, per trasmettere ed avere il consenso sulle proprie idee. Il pubblico si recava a teatro, più spesso a cielo aperto, si portava cibo e bevande e passava la giornata fra lo spettacolo, il dialogo con i coretuti e le chiacchere. Ma … ma c’è un ma: non tutti li Autori erano disponibili a farsi strumentalizzare, ve n’erano di quelli controcorrente o anche semplicemente stufi di una politica ristagnante.

Prendiamo Aristofane, aristos – faino, colui che appare il migliore. Nato forse in Egitto nel 445 a. C. morì nel 380 all’età di 65 anni. Ottimo poeta, coraggioso scrittore anche contro i potenti e i “migliori”: poeti, statisti, politici. Nella sua vita visse due guerre, due colpi di stato oligarchici, due restaurazioni democratiche. Di lui ci sono arrivate 11 commedie.

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Buongiorno desidera?” “Pluto”. “Quello di Walt Disney?” “No grazie, Pluto è il titolo dell’ultima commedia di Aristofane, scritta nel 388 (avanti Cristo, mi raccomando!). Per favore mi cerchi un’edizione con la traduzione in italiano, grazie”. Tutto vero!

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La stella cadente della democrazia ateniese che già poi tanto democrazia non era stata, bensì un principato/oligarchico/imperialista ma questa è un’altra storia. Comunque diciamo così: “democrazia”, una grande novità politica basata sul koinòn, la comunità, la collettività; su ideali di libertà (a differenza del regime persiano); sulla aretè, la virtù che si traduceva in giustizia e in legge.

L’aretè … un migliaio e mezzo di anni prima Omero la riconosceva presente per nascita: “Io so’ io e tu chi sei?”. O ci nasci o non ci diventi. In Aristofane invece “il coraggio uno o ce l’ha oppure se lo deve dare, non si scappa” (a differenza del manzoniano Don Abbondio che se uno il coraggio non ce l’ha non c’è nulla da fare).

E allora, vediamo un po’ … nelle commedie precedenti Aristofane attacca frontalmente e nominalmente i potenti, lotta per la democrazia. In Pluto egli appare stanco, nauseato, sfiduciato: la commedia è la presa d’atto della centralità del dio … denaro! Al posto dei valori che sono il fondamento dell’idea utopistica democrazia, quelli che sostengono la collettività, emerge e prevale l’interesse del singolo individuo: il disvalore denaro. Da analisi politica la sua diventa analisi sociologica.

Alcuni passi:

  • le doti che contano? La disonestà!
  • Occorre educare il figlio secondo le abitudini nazionali del momento (la disonestà)
  • Se vuoi fare arricchire chi se lo merita, ci sarà un potente ad impedirtelo.
  • Con il denaro ti comperi il favore degli Dei (vendita delle indulgenze!)
  • Dando denaro facile a tutti, nessuno vorrà più lavorare.
  • Molta moneta, troppa, in circolazione … ma non ci saranno beni sul mercato perché nessuno li produce.
  • Il politico che fa carriera, fa soldi e non pensa più alla gente: diventa nemico della democrazia.
  • Il sacerdote, quando nessuno lo vede, ruba e mangia le offerte fatte agli Dei … “ a scopo salvifico, s’intende!”

Insomma, provate a leggere la commedia (un paio d’ore saranno sufficienti) e leggetela avendo presenta la politica e la società odierna. Poi ne riparliamo.

Prossimo appuntamento martedì 13 novembre, “I Persiani” di Eschilo, ore 10,00, Biblioteca Comunale di Trento, piano terra, sala Multilingue.

(ingresso ed uscita liberi)

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I PERSIANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2018 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: dalle Anabasi di Senofonte ai giorni nostri… (post 3369)

images“Dareiu kai Parisatides gignontai paides duo: presbuteros men Artaxerses, neoteros de Kuros. Epeidè Dareios eszenei kai upopteue teleuten tu biu, ebuleto to anfotero paide pareinei …

“Da Dario e Parisatide nacquero due figli: Artaserse, il maggiore; Ciro, il minore. Poiché Dario si ammalò e presagì la fine della vita, volle che entrambi fossero presenti …” 60 anni fa tutti noi ragazzi impiegammo un po’ a capire che quel genitivo “Di Dario e di Parisatide …” significava “da Dario e …”. Pochi, tuttavia, oggi conoscono le Anabasi di Senofonte. Molti di più conoscono la battaglia delle Termopili, quella dei 300 eroi spartani. Ancora di più poi sanno (quasi) tutto della battaglia di Maratona, per via delle corse podistiche odierne e dei termini lessicali che ne sono derivati: maratona, maratoneta, etc..

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downloadE poi c’è Salamina, l’isola di fronte alla quale si combattè la battaglia navale che segnò la sconfitta della più potente flotta dell’epoca, quella persiana. Se la ricercate fra i miei post, ne troverete una descrizione “velica”. L’ho ritrovata leggendo la tragedia ”I Persiani” del greco Eschilo, uno che combattè a Maratona e a Salamina, quindi fonte attendibile sia pure ovviamente di parte (greca). La data: 23 settembre 480 a. C. che segnò la sconfitta del re dei re (scianscià) Serse che pose fine alla seconda guerra persiana. “Sciànscià, il Re dei Re, come poi si sarebbe fatto chiamare anche Mohammad Reza Pahlavi che io “quasi” incontrai durante i miei viaggi di lavoro in Persia/Iran 45 anni fa, ma questa è un’altra storia …

downloadMa veniamo a noi, cioè allo spunto del post che è appunto la lettura della tragedia citata, visto che domani potrò essere “interrogato” dalla mia Prof senza puntino Maria Lia Guardini (v. nel post “Prossimi eventi” il periodico appuntamento). L’ho letta oggi, d’un fiato e ci tengo a buttar giù qualche osservazione prima di essere istruito, erudito influenzato dall’acuta disamina che saprà fare Maria Lia come vuole essere chiamata. Poi domani le dirò cosa ho scritto: così, per vedere se so ragionare (anche) di testa mia. Una premessa: come sempre sono andato alla ricerca (anche) dell’attualità del testo, scritto oltre 2500 anni fa. Ora possiamo cominciare.

  • Un’immagine poetica: “L’umido recinto del vasto mare che incanuisce al soffio aspro dei venti”. Che ci volete fare? Un genovese che regata a Riva del Garda, volete che non si commuova alle ochette bianche del mare o del lago in tempesta?
  • La madre di Serse,  re in procinto di essere sconfitto: “Voi sapete bene che mio figlio, se avrà successo, sarà ammirato da tuti, ma se cadrà … eppure, lui non ha niente da render conto ai cittadini. Basta che si salvi e resterà come prima capo di questa terra”. A me è venuta in mente la pretesa dei Savoia nell’ultimo dopoguerra, di cercare di restare a capo del paese.
  • download (1)A nulla valsero gli archi. Tutta l’armata è stata distrutta, fiaccata dagli urti navali”. Infatti la grande flotta persiana, incuneatasi nello stretto di Salamina, impossibilitata a manovrare fu speronata e affondata dai Greci. “Quando la massa dei vascelli finì stipata nello stretto … fu preda degli speronamenti dei Greci”. Già, i Persiani controvento (il famoso Meltemi), i Greci col vento al traverso da babordo (lato sinistro per chi da bordo guarda la prua), vento che poi favorì la fuga con il vento in poppa dei pochissimi sopravvissuti. La conoscenza del vento, la stessa che decise le sorti delle battaglie navali nell’alto Garda fra Veneziani e Milanesi per la conquista di Riva del Garda, nell’anno 1439.
  • “… nel momento in cui ci assale il flutto dei mali, gli uomini finiscono con l’aver paura di tutto, mentre invece, quando il demone della fortuna soffia propizio, abbiamo fiducia che lo stesso vento continuerà a spirare sempre”. Oggi mi piace tradurre questi pensiero utilizzando un proverbio dialettale siciliano: “O malo tempo e o bono tempo non dura tutto o tempo”.”
  • download (1)

             A remi, contro il Meltemi? Quando mai!

    Le disgrazie che colpiscono i mortali fanno parte della condizione umana. Molti sono i mali che vengono dal mare, molti quelli che arrivano dalla terra, se solo la nostra vita si prolunga oltre un certo limite”. Quale l’attualizzazione? Fate voi, ecchè? Vi devo dire tutto io?

  • “Quando un uomo smania di agire, anche il dio coopera”. Aiutati che il Ciel t’aiuta.
  • “Il volere emulare a tutti i costi un grande padre può causare grandi malanni”. Talis pater, talis filius? Non sempre ..
  • “Non fate la guerra anche se avete un esercito più forte a chi ha come amica la terra, la quale può sterminare con la fame (e con il freddo, n.d.r.) un esercito troppo numeroso”. Così Napoleone e Hitler in Russia. 
  • “Nessuno per dispregio del destino presente si innamori di beni lontani, versando a terra la grande potenza che ha. Dio punisce la superbia”. Chi troppo vuole nulla stringe.

Fine delle citazioni. Un’ultima considerazione: il tragediografo-combattente greco non fa l’elenco dei molti eserciti che componevano l’armata persiana sconfitti dal proprio esercito: li fa elencare dai Persiani piangenti la loro sorte.

Vediamo domani cosa ne esce, dalla lectio magistralis della mia Prof senza puntino.

P.S.: se si fosse trattato di una regata, i Greci da sopravvento e con il vento sulla parte sinistra degli scafi e delle vele (“mure e sinistra”), avrebbero dovuto dare per due ragioni la precedenza ai Persiani che provenivano da sottovento e con il vento sul lato destro degli scafi e delle vele (mure a dritta) …

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UN NUOVO OTTOBRE ROSSO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Ottobre, 2018 @ 5:37 am

Detto altrimenti: 1917-2018 … chi l’avrebbe mai immaginato?         (post 3368)

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“Ottobre Rosso”, il nome di un sommergibile in un film (“Caccia a Ottobre Rosso”), un nome a ricordo della rivoluzione russa del 1917. E noi qui in Italia – un secolo dopo – ne stiamo vivendo un altro Ottobre rosso, rosso del “sangue” di cui il sistema Italia e il sistema UE si sta svenando: 20 miliardi di aumento del deficit che si traduce in altrettanto aumento dell’indebitamento del sistema Italia, altri 20 che si dice saranno “trovati” all’interno del bilancio (ma questo è ancora da verificare).

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downloadL’UE ci richiama ma noi “Tireremo dritto e se ci multano noi non pagheremo!” Lo spread che sale, la finanza internazionale che acquista i titoli del nostro debito pubblico solo a rendimenti maggiori; i due principali “nemici” dell’UE, Trump e Putin che ad un giorno di distanza uno dall’altro applaudono ed elogiano il nostro governo. Applaudono ed elogiano perché l’Italia sta indebolendo l’UE: infatti attenti a quei due! A loro non conviene un’UE forte!

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                  Trump, Putin e …

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Ma come si fa a non capire dove ci sta portando questa politica? Io temo che fra un po’ il governo sarà costretto ad imporre una “patrimoniale” e a ridurre fortemente il welfare ad iniziare dalla spesa sanitaria, per poi colpire l’istruzione, la cultura … insomma: chi ha i soldi si curerà e si istruirà ugualmente e gli altri … “Italiani arrangiatevi” gridava Totò dal balcone di una ex casa chiusa che aveva preso in affitto dopo la loro chiusura.

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La cultura, l’arte, l’istruzione poi … orpelli che non servono. Vedete bene che finalmente anche l’esame di maturità è stato alleggerito: niente più storia, si passa anche con il cinque, etc.. Ma poi, quale altra migliore dimostrazione vorreste mai? Vedete bene che anche senza alcun titolo di studio e/o esperienza lavorativa si può fare una gran bella carriera (politica)!

Un po’ di tutto a tutti, un’accozzaglia di singole “percezioni sensoriali” da parte di nuove nascenti corporazioni di beneficiati l’un contro l’altra armate, nessuna delle quali ha la visione d’insieme di quanto sta accadendo. Non ce l’ha … anzi, non la vuole avere: conviene così ad ognuna di esse. Ma che sia il governo a non avere una visione d’insieme è piuttosto grave …

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E a legalizzare il tutto sul binario della Democrazia è in arrivo un diretto (anzi, un vero e proprio uppercut, un tremendo montante al mento!): il diretto “Democrazia Diretta” per cui con il referendum propositivo senza quorum + l’obbligo di calendarizzazione da parte del Parlamento + il vincolo di mandato per i parlamentari + la prevalenza del testo referendario su una eventuale legge difforme = la democrazia avrà democraticamente steso al tappeto se stessa e saremo in una oligarchia, poiché le leggi saranno di fatto fatte da due-tre persone, quelle che governano la rete.

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Italiani … arrangiatevi? No, io piuttosto direi “Italiani, svegliatevi!”

P.S.: Condoni a evasori fiscali; condoni e rimborsi a chi ha avuto distrutte case dal terremoto, purchè “non integralmente abusive” (sic!). E un ministro (Savona) dice: “Si tratta di un trasferimento di ricchezza dai ricchi ai poveri, una legge giusta”. Ricco e povero, una contrapposizione fra due situazioni opposte. Ma  esiste anche un’altra contrapposizione: onesto/disonesto. Sotto quest’angolazione quel trasferimento di ricchezza è dagli onesti ai disonesti.

Sul trasferimento gratuito di ricchezza si era già pronunciato tale Aristofane (V°-IV° sec. a. C.) nella commedia Pluto, vv. 510-511: “Se Pluto non più cieco dà a tutti uguale parte / non sopravviveranno più né un mestiere né un’arte”. Lo stesso autore, pochi versi dopo (566 e sgg.) sull’arricchimento dei politici: “Guarda i politici nelle varie città. Finchè restano poveri si comportano rettamente con il popolo e con lo Stato. Appena diventano ricchi grazie al denaro pubblico diventano disonesti, complottano contro le masse, attentano alla democrazia“.

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OVVIOMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Ottobre, 2018 @ 6:20 am

Detto altrimenti: ma … ci siamo bevuti il cervello?       (post 3367)

  • Uno o due anni fa, un premio Nobel per l’economia viene al Festival di Trento e dice che la ripresa sarà lenta e difficile.
  • In questi giorni il nostro primo ministro dice che se lo spread cresce sarà un problema.
  • Trump e Putin approvano il nostro governo che indebolisce l’UE …

Ovvio, no?

(Be’ raga, più corto di così un post non si può, non vi pare? Sapete, è anche per fare media con quelli più lunghi …)

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IDDU E IPSE DIXIT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Ottobre, 2018 @ 2:04 pm

Detto altrimenti: ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale (post 3366)

downloadFiguratevi un po’ … un mio amico mi ha avvicinato (stavo passeggiando con la mia nipotina Bianca “a spinta” – nel senso che la bimba compie il suo primo anno domani, ecchevvolete?) e mi dice: “Senti un po’ caro blogger, tu che ogni giorno scrivi una cifra (“veramente tanto”, n.d.r.), dammi un parere: io vorrei scrivere un romanzo breve ambientato in un luogo nel quale per tanti anni un tale politico aveva imperato (o dovrei scrivere “imperversato”‘)  a tal punto che molti lo chiamavano “il principe”. Altri usavano invece il termine “Iddu”, lui, nel senso di una persona che non ammetteva il contraddittorio, in quanto ogni sua decisione era “sentenza di cassazione”: inappellabile. Ma il problema è che io lo farò scomparire dalla scena politica, per farvi subentrare un altro capo politico, per certi versi simile a lui. Ora, come posso chiamarlo nel mio romanzo?”

Ci penso un po’ e dico: “Chiamalo “Ipse Dixit” nel senso che se lo ha detto lui che volete discutere più? Le parole sono diverse, ma il significato è lo stesso”.

imagesL’amico mi ha ringraziato soddisfatto e soggiunge: “Pensa che ho già due idee: a Ipse Dixit faccio dire che con la sua nuova legge sulla difesa personale, la difesa sarà sempre legittima e chi si difende non potrà essere processato, e ciò anche contro         la legge sull’obbligatorietà dell’azione penale. Ma non basta, ho un’altra idea: inserisco nel romanzo l’atroce uccisione di una ragazza: Ipse Dixit interviene sul luogo del delitto  e dichiara  di avere già parlato con il procuratore capo per invitarlo alla massima severità contro i colpevoli. Certo che ci vuole la massima severità, ma non perché lo dice lui ma perché saranno i giudici a valutare il tutto, tutto … tutt …avia Ipse Dixit si interpreta anche in questo caso così: “Se lo dico io …”

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Rifletto un attimo e gli rispondo: “Amico, mi pare proprio che tu non abbia bisogno dei miei suggerimenti. Auguri per il tuo romanzo e ora scusa ma se mi fermo la piccolina si sveglia … ciao, fammi sapere quando esce il libro”.

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LA MAGGIORANZA CHE GOVERNERÀ IL TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2018 @ 5:26 pm

Detto altrimenti: in numeri … (post 3365)

 

La Lega & C. ha vinto le elezioni amministrative in Trentino con il 48% dei consensi.

 

Popolazione trentina al 01.01.2018  =                      539.898

Aventi diritto di voto (76% della popolazione)   =    408.460

Votanti (64% degli aventi diritto) =                              261.414

Vincitore (47% dei votanti)  =                                     125.478 pari al 23% della popolazione; al 31% degli aventi diritto; al 47% dei votanti.

Aventi diritto al voto ma non votanti   =                  147.046 pari al 27 % della popolazione; al 36% degli aventi diritto al voto; al 58% dei votanti; superiore di 21.568 al n. dei votanti vittoriosi

Se ne deduce che il primo partito in Trentino è quello dei non votanti.

Mi complimento con chi ha vinto anche se non ne condivido idee e programmi. Tuttavia mi lamento dell’elevato tasso di assenteismo che non consente una interpretazione reale del volere della maggioranza degli aventi diritto al voto: infatti “teoricamente” a vincere potrebbe essere stata una minoranza (nella storia italiana non sarebbe il primo caso …). Ma si sa, la democrazia è il migliore dei sistemi imperfetti: forse occorrerebbe  prevedere un gettone di presenza per chi vota e una multa per chi non vota … o meglio, stabilire che quel 40% che poi riceve il premio di maggioranza deve essere 40% degli aventi diritto al voto, non dei votanti.

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IMPOVVISATION …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2018 @ 9:41 am

Detto altrimenti: improvvisazione       (post 3364)

Dice … ma tu, blogger Riccardo, come fai a scrivere tanti post? Da dove ti vengono le idee? Rispondo: amico, basta leggere un giornale, ascoltare la radio o la TV: per me è come rubare in chiesa, troppo facile (a Verona dicono che è come picchiare una persona con i calzoni abbassati intenta a fare i suoi bisogni … non è fine ma rende l’idea!).

Oggi, apro e leggo: “Alitalia va male? Facciamo entrare nel suo capitate Ferrovie dello Stato!” Ma Ferrovie dello Stato ha i suoi maggiori ricavi dalle linee ad alta velocità e chi fa questa proposta le sta combattendo, sta cercando di bloccare gli investimenti in corso! E quand’anche … gli utili netti di ferrovie non basterebbero a risanare e a rilanciare Alitalia e così poi ad andare male anzi malissimo sarebbero in due! Esiste un bell’articolo di Gianpaolo Rossini professore di Economia Internazionale all’UniBo (L’Adige odierno, pagg. 1 e 55) che dimostra tutto ciò, numeri alla mano. Numeri? Ma … già che per alcuni politici i numeri non contano, da quelli dell’INPS a questi. Evvabbè … mica si può avere tutto dalla vita!

Ferrovie? Di fronte al fatto che in un treno in caso di incidente il vagone più pericoloso è l’ultimo, forse presto ci daranno la soluzione: “Allora togliamolo!”

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RIACE COME IL TEXAS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2018 @ 9:18 am

Detto altrimenti: il Texas di alcuni decenni fa e quello di Trump        (post 3363)

Texas. Prateria. Sole a picco. Estate caldissima. Una chiesetta, un cartello. “Only for white”. Entra un negretto. Il parroco gli grida: “Vai subito fuori di qui! Non hai visto il cartello?” Il negretto: “Ma … padre, io sono quello delle pulizie ..”. E il parroco: “Allora figliolo entra pure ma … guai se ti vedo pregare!”

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