ELEZIONI UE GIUGNO 2024 – LISTA DI SCOPO “STATI UNITI D’EUROPA”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Aprile, 2024 @ 5:13 amPer noi di ITALIA VIVA TRENTINO ALTO ADIGE è già na bela vitoria (una bella vittoria, ein schoener Sieg) che si sia raggiunto l’accordo di coalizione ed avere i numeri per esserci a dare nuova forma all’UE!
Grazie a MATTEO RENZI, nostro presidente nazionale; grazie a DONATELLA CONZATTI, presidente regionale Trentino Alto Adige e membro della Cabina di Regia romana; grazie ai nostri presidenti provinciali FABIO PIPINATO (Provincia Autonoma di Trento); STEFANIA GANDER (Provincia Autonoma di Bolzano) e cittadini, RITA ZAMBANINI (Trento) e LEONARDO COMPER (Rovereto).
Bela vitoria che me pias contar con na poesia en dialet trentin: “Vinzù” che in talian se dis “Vinto”:
VINZU’
Sta volta avem propi vinzù …
Son tut content
me sent pù vif …
perché ‘l nos grupo
ancoi l’è sta’ tut riunì.
Ma sora de tut
dovem dir grazie
a quel de Firenze
per la nossa adunada!
E un grazie sinzer,
anca a ti, Donatela,
per ‘sta nova ventada
sì bela!
E ora liberi e fier
scominzierem la rincorsa
con mente pù Viva
per far europeo ‘l suces
del nos pensier
e pù bel ‘l futur.
Amizi al lavor, tuti ‘nsema!
E tegneghe dur!
El vos Ricardo
P.S.: amici Trentini veraci perdonate se io, genovese che vivo a Trento da 37 anni, ho provato a cimentarmi col vostro bel dialetto: se mi sbaglio, mi corigerete!
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CABINOVIA TRENTO- MONTE BONDONE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Aprile, 2024 @ 9:29 am… un progetto di sviluppo del turismo e dell’economia del territorio cittadino, provinciale, regionale ed euroregionale! Oggi ripeto la mia proposta sul quotidiano trentino ilT, a pag. 4 – Spero proprio che almeno scatti l’Effetto Borsalino, e cioè che qualcuno metta il proprio cappello su un’idea altrui, purchè realizzi la proposta di ITALIA VIVA TRENTINO che torna a vantaggio del territorio!
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SANITA’ PUBBLICA IN TRENTINO, MEDICINA DI BASE, MEDICI DI FAMIGLIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2024 @ 6:46 am
Oggi sulla stampa locale, l’assessore provinciale, fa politica al futuro: “Faremo meglio”.
Avrei voluto vedere che avesse detto “faremo peggio”: però, assessore, me lo lasci dire: “a ciacere no se … done”, ovvero con le chiacchere non si … conquistano donne”. Questo è grosso modo il significato di un noto modo di dire locale, sia pure con sfumature lessicali diverse.
Infatti, anche qui da noi qualcosa non va bene: ci sono lite di attesa lunghissime e molti nostri medici soprattutto specialistici si trasferiscono dal settore pubblico al privato oppure “espatriano” nel senso che se ne vanno quanto meno a Verona o Bolzano: alla base l’aspirazione al “giusto riconoscimento della professionalità” (sic) che evidentemente manca.
Sulla stessa stampa un invito: rafforziamo i medici si base: prospettiva sacrosanta! Infatti il medico di famiglia, quello “di base” è la persona che ti conosce da e per anni, che ha la responsabilità dell’esito finale della cura, che deve equilibrare e conciliare i diversi contributi dei colleghi specialisti: un po’ come nelle SpA il General Manager deve sapere attivare, utilizzare e coordinare gli apporti dei vari direttori specialisti, responsabili ognuno, dei diversi settori interessati.
I medici di famiglia o “di base” sono in prima linea: molti pazienti ognuno (fino a 1500!), orari impegnativi, molto lavoro, molta esperienza: una buona medicina di base “filtra” il ricorso alla medicina specialistica e soprattutto è la migliore cura per il paziente. Occorrono maggiori investimenti su questo settore ed al contempo una minore burocrazia.
Firmato da me che ho la grande fortuna di avere un ottimo medico di famiglia e di stare bene in salute anche grazie a lui!
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LA GIUSTA ETA’
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2024 @ 6:29 amLa durata media della nostra vita si è allungata: mi pare che per gli uomini siano gli 84 anni e per le donne ancora di più. Anche il raggiungimento della “maturità” da parte dei giovani si è spostato in avanti, unito al prolungamento del periodo di permanenza nella casa con i genitori. Questo anche per ulteriori motivi, dovuti alle difficoltà di trovare un lavoro adeguato; una casa propria; di decidere di assumersi la responsabilità di un matrimonio o almeno di una convivenza; alla diminuita propensione a fare figli.
Ho fatto questo ragionamento perchè riflettevo sull’età giusta per “fare Politica” e per assumere funzioni di amministrazione e di governo: due età che si stanno muovendo in direzione opposta. Mi spiego.
– L’età per la politica, ovvero l’età alla quale si inizia a pensare alla cosa e alla casa comune si sta abbassando, ovvero sempre prima i giovani iniziano ad interessarsi alla Politica: ciò è un fatto molto bello e deve essere accompagnato da un altro FATTO POSITIVO; la riattivazione delle SCUOLE DI FORMAZIONE POLITICA DEI PARTITI. Infatti “pensare è una cosa troppo difficile perchè chiunque possa farla da dilettante” (Patrick Sueskind, “Il contrabbasso” Ed. TEADUE, 2002-2007, pag. 57): ITALIA VIVA ha riattivato la propria scuola di formazione politica a Ponte di Legno, Palermo e Firenze.
– L’età per assumere funzioni di amministrazione e di governo pubblico, al contrario, tende a spostarsi in avanti, in quanto il fenomeno è accompagnato da un FATTO NEGATIVO: la resistenza dei PASSATISTI, ovvero di persone che nel passato hanno ricoperto quelle posizioni e che non vogliono assolutamente abbandonarle. Ciò avviene in due modi: in modo formale, nel senso che formalmente restano su quelle poltrone; in modo sostanziale, nel senso che se anche formalmente non siedono più su quegli scanni, di fatto continuano a “governare telepilotando” il sistema, anche se “ringiovanito” formalmente.
Io sono un uomo delle SpA, “vile meccanico” manzoniano che ha passato una vita a lavorare nelle attività concrete, non sono un sociologo: quindi se mi sbaglio mi corigerete!
Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO
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CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Aprile, 2024 @ 8:50 amMia lettera odierna al quotidiano trentino ilT – Trento 9 aprile 2024 pag. 20
Egregio Direttore, mi riferisco all’articolo “Funivia del Bondone, la Provincia investe” a pagina 20 del Suo giornale del 9 aprile e noto con soddisfazione che si comincia a cogliere la portata anche provinciale del progetto. Al riguardo mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione alcune sottolineature e cioè che già in occasione delle ultime elezioni comunali e provinciali insistevo su alcuni aspetti:
- l’investimento ha una forte valenza anche provinciale in quanto potrebbe incrementare di molto il turismo provinciale dando l’avvio della vendita dei nostri dislivelli non solo in estate e in inverno, ma anche nelle stagioni intermedie primavera e autunno. Infatti la Cabinovia potrebbe innescare la realizzazione del Trentino Bike Safari, sull’esempio dell’austriaco Tirol Bike Safari che da anni ha messo in rete 750 km di ciclo discese, attirando moltissimi cicloturisti e ciclo escursionisti. Il primo anello del nostro “viaggio” (safari significa appunto viaggio) sarebbe il circuito Valle dell’Adige-Valle dei Laghi-Altogarda Trentino, nei due sensi di marcia;
- Trentino Bike Safari si integrerebbe con l’ottimo sistema delle nostre ciclabili di fondo valle, già esistente e da perfezionare nei collegamenti; potrebbe attivare una analoga iniziativa anche nella vicina provincia di Bolzano; potrebbe dare vita ad un sistema euroregionale in quanto collegabile con il citato Tirol Bike Safari;
- quanto al pareggio di bilancio dell’impianto, da tempo suggeriamo l’idea che esso possa essere realizzato da una SpA pubblica multiservizi che comprenda anche SpA pubbliche che oggi versano (inutilmente!) all’erario statale ingenti somme a titolo di imposta sull’utile, parte della quali invece potrebbe essere utilizzata localmente a pareggio delle eventuali perdite di gestione del settore aziendale funiviario;
- per la gestione delle biciclette in montagna, abbiamo suggerito di rifarsi ai Quaderni di Cicloturismo e di Ciclo escursionismo editi dal CAI Centrale e reperibili in internet;
- il coinvolgimento del denaro privato potrebbe avvenire con l’emissione di BOC-BOP Buoni Ordinari Comunali-Provinciali ai sensi dell’art. 35 della L. n. 724 del 23 dicembre 1994. Si tratta di titoli pubblici di debito con durata non inferiore a cinque anni; rendimento superiore di un punto rispetto ai titoli statali; convertibili in azioni della SpA di scopo che realizza l’opera;
- riteniamo che il progetto debba essere gestito con le tecniche aziendali del general management, per coordinare i numerosi aspetti specialistici che coinvolge.
La ringrazio per l’evidenza che riterrà di dare a questi contributi.
Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO
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TRENTINO, SCRIGNO DI STORIA E DI ARTE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Aprile, 2024 @ 9:31 am(Intendiamoci, quelle che seguono sono solo briciole di storia e di arte).
Girovagando per le Giudicarie, Marcello Farina informa: Giudicarie … giudicato … regione amministrativa (ricordo che anche in Sardegna c’erano i “giudicati” … ad esempio quello gestito dalla giudicessa Eleonora D’Arborea). Questo modello qui in Trentino è stato introdotto nel VI° secolo dai Longobardi del Duca Ewin, Longobardi che poi fondarono/diedero il nome alle località che oggi terminano con -one: Tione, Roncone, Saone, Caderzone, Val Nambrone, e forse anche Ronzone, Bressanone, Sirmione. Nell’VIII° secolo arrivarono i Franchi ed iniziarono a sorgere le tante località “S. Martino”.
Nella bella casa di Marcello abbiamo ammirato alcune opere di Marco Morelli, sacerdote vivente a Rovereto, fratello di Claudio Morelli, uno dei tre autori del libro sulla “Fersina, Regina della valle” al quale io ho molto modestamente contribuito con una mia poesia. Marco Morelli lavora terracotta, legno, metalli ed ora anche marmo. Cercherò di andare a visitarlo nel suo studio/laboratorio roveretano.
Proseguendo l’esplorazione salimo a Villa Banale, dove ammiriamo le pitture dell’artista locale Angelo Orlandi, residente a Lavis. Ancora qualche km e siamo a Dorsino (dipinti antichi e nuovi) e a San Lorenzo in Banale (Chiesetta di S. Rocco) dove ammiriamo le pitture dei Baschenis.
Marcello ci dice che Don Lorenzo Guetti aveva scritto un libro-guida con molte mete giornaliere per scoprire e ammirare arte e storia locale. La Spett.le PAT-Provincia Autonoma di Trento potrebbe organizzare i tour di visita a questi tesori d’arte, ai numerosi masi (agriturismi e non) e ai tantissimi castelli !
Alzo gli occhi e vedo la “mia” Cima Tosa, la regina del Brenta, gruppo dolomitico le cui cime da giovane ho scalato più volte.
(Nostra preziosissima guida esperta: Marcello Farina)
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FINANZA PUBBLICA E PRIVATA PER TUTTI – 3 –
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 12:55 pmDal mio libro in calce, edito nel 2020
FINANZA PUBBLICA LOCALE
Inizia
BOR, BOP, BOC: Buoni Ordinari Regionali, Provinciali e ComunaliPrendendo spunto dai Bond irredimibili nazionali, il concetto è stato esteso agli Eurobond. Ugualmente lo si può estendere alle emissioni dei titoli di debito pubblico degli Enti Locali previsti dalla legge 23/12/94 n.724 (art. 35), che già prevede il vincolo delle risorse ottenute al finanziamento di investimenti in specifici progetti esecutivi.
Queste emissioni sono convertibili in obbligazioni o in azioni di società possedute dagli enti emittenti. Il loro rendimento non può essere superiore di oltre un punto rispetto a quello del corrispondente titolo statale.
Come si vede, esistono tutti i presupposti logici a che, una volta che si fosse in presenza di una emissione statale di titoli irredimibili, una nuova legge statale prevedesse la possibilità di estendere questo tipo di emissioni anche agli Enti Locali Territoriali per la realizzazione di una specifica opera pubblica, quale ad esempio una grande funivia o l’interramento urbano della linea ferroviaria.
Infatti la già prevista convertibilità in azioni di società possedute da questi enti, attribuisce loro in un certo qual modo la caratteristica dell’irredimibilità, la quale peraltro potrebbe essere espressamente confermata anche dall’attribuzione agli irredimibili locali nei confronti delle relative società di scopo appositamente create.
Inoltre, la certezza dei flussi di rendimento dei titoli irredimibili locali potrebbe essere garantita in favore dei sottoscrittori dalla fidejussione di un pool di banche locali.
Quanto sopra potrebbe essere congiunto con la rivalutazione di istituti già esistenti quali le società di scopo, di general management, miste pubblico private e con le tecniche del project financing: tutto ciò nel senso di sensibilizzare il cittadino alla realizzazione del “Bene Comune” che non è una piazza o una scuola (che sono beni pubblici, collettivi), ma che è “quel Bene realizzato sin dall’inizio con il contributo attivo di tutti”.
Il principio di sussidiarietà applicato alla finanza comunale – La finanza comunale è alimentata da entrate dirette e da trasferimenti dall’ “alto”, cioè da enti pubblici di ambito geografico più esteso che funzionano per certi aspetti quali gestori di una tesoreria più ampia. Se si fosse nell’ambito delle SpA – Società per Azioni, potremo dire che i singoli comuni sono le società operative e che l’Ente superiore, ad esempio la Regione (o la Provincia Autonoma), è una sorta di holding finanziaria capogruppo. Ora bisogna distinguere se questa società finanziaria capogruppo svolge solo le funzioni di mero tesoriere, oppure se, attraverso il controllo dei flussi finanziari, di fatto si comporta come una SpA Capogruppo operativa, cioè che opera concretamente al posto delle società partecipate.
Ci spieghiamo meglio con un esempio: in un Comune si decide di aprire una nuova facoltà universitaria, i cui professori, studenti, personale ausiliario risiederanno, vivranno, consumeranno beni e servizi in quella città. La domanda da porsi è la seguente: ove il progetto possa essere realizzato solo con cospicui trasferimenti di risorse finanziarie da parte dell’Ente superiore, quest’ultimo può arrogarsi il diritto di decidere le scelte operative e strategiche dell’iniziativa?
Ecco invece che l’applicazione del principio di sussidiarietà (non faccia l’ente superiore ciò che può far meglio l’ente inferiore) risolverebbe ogni disputa, fermo restando il ruolo di mero tesoriere dell’ente superiore. In realtà, tuttavia, vi è la radicata tendenza dell’ente “superiore” a gestire i flussi finanziari verso gli enti “inferiori” in relazione alla conformità politica o meno di tali enti rispetto al proprio orientamento politico. Ed allora una migliore capacità ed autonomia finanziaria di quel Comune verrebbe in soccorso a tutto vantaggio dell’esercizio di una amministrazione libera e veramente democratica della cosa pubblica comunale.
R. Lucatti, “La nuova età dei Comuni”, Ufficio Studi APM SpA, Riva del Garda, 2006.
Finisce
Riccardo Lucatti, Responsabile Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO
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FINANZA PUBBLICA E PRIVATA PER TUTTI -2-
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 11:57 amDAL MIO CO-LIBRO DEL 2020, QUI IN CALCE
Fare finanza vendendo immobili pubblici inutilizzati.
Inizia
Vendere il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato.Sono oltre 550.000 le unità immobiliari di proprietà dello Stato, per oltre 222 milioni di metri quadrati, per un valore che oscilla intorno ai 250 miliardi di euro. È quanto emerge dal documento conclusivo di un’indagine conoscitiva della commissione Finanze della Camera dedicata agli immobili pubblici. Per individuare il valore di tale patrimonio, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze ha elaborato una stima basata sui valori medi delle città in cui gli immobili si trovano, rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio (cosiddetti valori OMI), ovvero sui prezzi medi della provincia.E’ una cifra consistente: poterli liquidare tutti a questi prezzi significherebbe ridurre del 15% il debito pubblico.
Naturalmente è impensabile poter procedere ad una vendita in tempi stretti sia per la lunghezza delle procedure che per la situazione del mercato immobiliare che non potrebbe certo assorbire cifre simili senza innescare un tracollo delle quotazioni. Ma procedendo per scaglioni di 15-20 miliardi l’anno, partendo magari con i cespiti di maggior pregio più facilmente collocabili si potrebbero conseguire risultati consistenti.
E per facilitare il processo, si potrebbe procedere con la creazione di un fondo comune immobiliare cui conferire i cespiti, da collocare sul mercato finanziario. In questo modo banche, privati e investitori istituzionali italiani e stranieri comprerebbero quote del fondo, di fatto acquistando quote di immobili. Il fondo potrebbe gradualmente collocare i diversi immobili nel corso degli anni in modo da pagare i detentori delle quote (ovviamente con un’aggiunta di interessi). Inoltre il fondo potrebbe emettere delle proprie obbligazioni garantite proprio dagli immobili, il cui ricavato andrebbe a favore del Tesoro; ed il costo delle cedole (potendo i titoli beneficiare, per la loro solidità, di un rating elevato) sarebbe sicuramente inferiore a quello “ordinario”.
Finisce
Aggiungo: per vendere occorre abbassare di molto il prezzo, cioè “svendere” contro impegno dell’acquirente, garantito da fidejussione bancaria, di realizzare entro una data certa, qualcosa di utile al sociale e/o all’economia e/o ambiente. Fantapolitica la mia? Può darsi, ma almeno io ci sto provando …Riccardo Lucatti, Responsabile Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO.
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FINANZA PUBBLICA E PRIVATA “PER TUTTI” -1-
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 11:55 amUserò parole semplici, comprensibili anche dai non addetti ai lavori, per superare la frase che mi sento rivolgere spesso “ah, io …la finanza … per carità, non me ne intendo” salvo poi che quelle stesse persone vogliano servizi pubblici efficienti che – guarda caso – si possono avere solo se c’è la “finanza” – cioè i mezzi finanziari – per realizzarli.
Cifre in migliaia di miliardi di Euro, non aggiornate e largamente arrotondate perchè l’importante è capire il loro rapporto:
Finanza privata italiana … 5000
… cui nei conti c. bancari 1500
Debito pubblico ITALIA … 2850
.. di cui in scadenza annuale 400
Si tratta di attrarre VOLONTARIAMENTE la finanza privata (italiana ma anche estera!) verso il nostro settore pubblico attraverso un nuovo strumento: l’emissione di TITOLI PUBBLICI
IRREDIMIBILI DI RENDITA NON DI DEBITO.
– I Titoli Pubblici attuali: sono “di debito”, cioè devono essere rimborsarti a scadenza, a meno che non siano rinnovati.
– L’investitore attua uno swap finanziario: cede capitale e riceve una rendita.
– I Titoli Irredimibili non prevedono il rimborso a scadenza ma garantiscono un rendimento migliore degli attuali titoli di debito.
– Gli Irredimibili hanno un tasso in parte fisso e in parte variabile, il che mantiene al giusto livello il loro valore di mercato alla borsa valori.
– Quando l’investitore vuole rientrare in possesso del capitale investito, li offre in vendita in borsa valori, dove può anche trovare, fra i compratori, anche il Tesoro.
– Alla loro emissione, il Tesoro esclude espressamente il diritto al loro riscatto: ciò li fa classificare non più titoli di debito, bensì titolo di risparmio. Ciò non impedisce che poi il Tesoro si possa presentare in Borsa valori come un qualsiasi acquirente.
– Per il Tesoro, il maggiore esborso per i maggiori interessi corrisposti è più che compensato dalla cessazione dei rimborsi in linea capitale.
– Se emessi in sostituzione VOLONTARIA delle tranche di debito pubblici in scadenza, riducono il livello del debito pubblico. Ogni nuova emissione (non in sostituzione di tranche di titoli di debito in scadenza) aumenta la liquidità del Tesoro senza aumentare il livello del debito pubblico.
– Il contenimento del debito pubblico migliora lo spread e quindi riduce il costo sui titoli di debito.
– 2020: una grande banca italiana ha emesso 1,5 miliardi di propri Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per 6 miliardi.
– Gli irredimibili pubblici sono tassati la metà degli irredimibili privati (bancari).
– Gli irredimibili possono anche essere europei, ad esempio emessi dalla UE, futura STATI UNITI D’EUROPA.
Per maggiori dettagli, si veda il libro qui sotto edito nel 2020. Prossimi argomenti “finanziari”: la vendita del patrimonio immobiliare degli enti pubblici; i Titoli di debito pubblico locali.
Riccardo Lucatti; Responsabile del Tavolo di lavoro Finanza ed Economia mista – ITALIA VIVA TRENTINO – IL CENTRO – STATI UNITI D’EUROPA
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DAL PAESE DEI BALOCCHI A QUELLO DEI BACUCCHI ? NO, GRAZIE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 7:11 am
Governi improvvisati prima e governi di destra adesso, a forza di darci balocchi (redditi di cittadinanza, quota 100, 110%, condoni edilizi e compagnia cantando) ci vogliono trasformare in bacucchi, cioè in persone che non hanno più la capacità di ragionare, che “vecchi” ci siamo già del nostro, visto il continuo innalzamento dell’età media della popolazione! E allora partiamo da qui, da quel “vecchi”, i quali come tali hanno sempre più bisogno dell’assistenza sanitaria che credevano pubblica.
Oggi riscontriamo in tutto il paese una sempre maggiore carenza di personale medico e infermieristico, e quando c’è, spesso si trasferisce dal settore pubblico a quello privato o a quello privato convenzionato, con maggiori costi per il paziente: nel primo caso a carico del paziente, nel secondo a carico dello stato. Sempre che questo prezioso personale non vada addirittura all’estero, come purtroppo invece anche avviene!
Il MES Sanitario offriva al paese ben 37 miliardi ad un tasso estremamente vantaggioso con il solo vincolo della destinazione: la sanità pubblica. E’ stato rifiutato. Forse perché avrebbe costretto il governo ad aumentare il debito pubblico, a meno di sottrarre uguali risorse ad altri settori finanziati a “pioggia elettorale”? Ma in tal caso il Tesoro avrebbe potuto emettere Titoli Irredimibili di Rendita e non di debito in sostituzione volontaria delle scadenze dei titoli di debito ed anche con nuove emissioni: in tal modo avrebbe addirittura diminuito il debito pubblico e contemporaneamente aumentato la propria disponibilità finanziaria: ma si vede che questo sarebbe stato chiedere troppo! E poi questa dei Titoli Irredimibili è un’altra storia sulla quale ho già scritto molto ma sulla quale tornerò presto ad insistere.
Più semplicemente: forse è stato rifiutato perché si vuole smantellare il sistema della sanità pubblica. Lo so, il mio è un pensar male, ma a pensar male … e poi, se mi sbaglio, mi corigerete! Adesso però si tolgono a questo settore i fondi del PNRR destinati ad interventi anti sismici! Ma allora è vero, evidentemente si vuole che “crolli” tutto il sistema!
In Trentino, grazie alla nostra Autonomia Speciale Amministrativa, stiamo meglio che in altre zone, ma non mancano motivi d’allarme del tipo di quelli sopra citati: pazienti che “migrano” a Bolzano o a Verona e medici trentini che si trasferiscono dal settore pubblico al privato o addirittura fuori provincia. Questi ultimi poi che rientrano per operare in nostre strutture private convenzionate!
Si salva l’ottima medicina di base, nella quale operano “eroicamente”(non esagero a dire così, se non altro considerato l’elevato numero di mutuati che ognuno di essi segue!) medici eccezionali, di grandissima competenza, professionalità, dedizione al servizio e capacità di valutazione complessiva delle risultanze delle varie risultanze specialistiche delle quali via via si avvalgono: veri e propri “general manager” del “progetto persona”.
Le “fughe” dei medici e dei pazienti non sono le sole: abbiamo anche la “fuga” dei migliori laureati i quali, dopo avere studiato nelle nostre ottime facoltà, in una città e in un territorio molto accoglienti, ci ringraziano e … e vanno a lavorare altrove.
Mi chiedo:
– il governo leghista della nostra provincia ha attribuito centralità e priorità a questi problemi?
– Sono forse ingerenze politiche ad interferire negativamente sulla gestione ospedaliera?
– Mancano forse progetti di crescita e sviluppo che inducano quei laureati a rimanere in Trentino?
– Quali interventi sono stati adottati per fermare queste nefaste conseguenze?
– Quanto destina pro capite alla sanità pubblica il Trentino, l’Italia, la Germania?
E’ anche per questo che noi di ITALIA VIVA vogliamo gli STATI UNITI D’EUROPA!
Riccardo Lucatti – Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO
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