UN COMMENTO CHE VALE UN POST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2019 @ 4:57 pm

Detto altrimenti: quello di Mirna Moretti   (post 3462, 4° del 2019)

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“L’amica geniale”, letto e commentato molto, molto tempo prima che ne traessero un originale TV …

Mirna Moretti, Grande Lettrice, quella di “Un libro al giorno”, del “Blog di lettura”, del “Gruppo di Lettura Librincontri”, mia carissima amica, persona di grande cultura e sensibilità. Fu lei che su richiesta dell’editore ing. Andrea Bianchi, nel dicembre 2011 a mia insaputa mi indicò come possibile blogger a ruota libera: la mia “madrina blogger”, insomma. Ecco cosa mi scrive:

Ciao caro amico, leggo sempre con piacere e interesse il tuo blog. Sei grande. Una voce e un pensiero importanti per tutti noi amici, per il Trentino … e non solo! Ti abbraccio, Mirna

Grazie Mirna, troppo buona! Cosa vuoi, da quando sono un VIP-Vecchietto In Pensione (altri dicono Vecchietto In Paganella!) ho molto tempo libero e – ti assicuro – lo riempio tutto anche con molte letture, soprattutto di saggi, dei classici e storici il che ha fatto di me un “pericoloso intellettuale” cioè uno che sa leggere e scrivere. Al riguardo, mi piace citare una frase di un celebre scrittore-storico-saggista: ” Chi non ha mai letto un libro ha vissuto una sola vita: chi ha letto molti libri ha vissuto più vite” (te ne dico solo in nome: Umberto. Il cognome devi indovinarlo tu ma dai che è facile!) ed io sto recuperando il tempo di una vita “persa” a gestire SpA! E molto del merito del mio “rinascimento” è merito tuo.

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Comunque in famiglia non scherzate eh … Mirna? Che dire infatti di tua figlia Stefania Neonato, la bellissima e bravissima pianista e fortepianista, insegnante alla Scuole Superiore di Stoccarda?

Ricambio l’abbraccio ad entrambe (mia moglie è molto amica di Mirna e Stefania ed è informata)

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LA FEBBRE DEL MONDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2019 @ 4:20 pm

Detto altrimenti: il pianeta è caldo, si riscalda … troppo!         (post 3461, 3° del 2019)

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Polonia, COP24, conferenza mondiale sul clima organizzata dall’ONU. Si sono messi d’accordo solo sul monitoraggio di chi fa cosa nell’aumentare la temperatura del pianeta: è un po’ come se – essendo vietato emettere maleodoranti gas intestinali all’interno degli ascensori – in un ascensore affollato uno li emettesse e alzasse la mano dicendo: “Niente paura, sono stato io!”

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Ma … perchè manca la sensibilità delle masse su un argomento che – ove non si intervenga – in pochi decenni modificherà il mondo, la sua desertificazione, le aree dove si coltivano agrumeti, vigneti e grano; quelle dove si può vivere; quelle dalle quali di deve emigrare? Perché i media non ci spiegano che di pari passo al deterioramento terrestre i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e disperati? Forse perchè i media indicano appena al problema, non ”aprono” mai con questi argomenti preferendo il cicalio dei politici sui vari social network; i singoli piccoli provvedimenti pro e contro questa categoria di cittadini; i risultati del calcio, di chi balla con lui, della ghigliottina o le vicende del posto al sole.

Di fronte a tutto ciò, lo Stato che fa? “Prima pagina venti notizie / ventun ingiustizie / e lo Stato che fa? / Si costerna, s’indigna, s’impegna / poi getta la spugna con gran dignità!” Volete alcuni esempi? Eccoli: lo Stato …

  • … non riesce a incassare i crediti fiscali? Ed ecco un condono!
  • Non riesce a difendere i cittadini? Ed ecco la legittima difesa!
  • Non riesce a far funzionare il parlamento? Ed ecco la democrazia diretta (diretta da chi, poi mi chiedo …)

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Le strisce! Mettiamole le strisce! Altro che sovranismi!

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Dice, ma tu caro blogger, che contributo dai? Evvabbuò, signurì, ch’aggio a fa? Sunghe nu semplice blogger io, mica puozze caricarmi tutti  i guai do munne … Dice, tu no, ma intanto hanno messo l’eco tassa sulle auto inquinanti, qui in Italia! Dico: no raga, nun ce simme capite … il problema può e deve trovare soluzione solo a livello internazionale-mondiale, a cominciare dalla posizione unitaria dell’UE, anzi, degli Stati Uniti d’Europa! (mi scusino i Napoletani veraci per questi piccoli tentativi si utilizzare il loro bel dialetto!)

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MEIN KAMPF

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2019 @ 8:05 am

Detto altrimenti: leggere, capire, valutare, decidere …      (post 3460, n. 2 del 2019)

Questo è doppiamente un postaltrui nel senso che non è un pensiero non mio (che pure condivido totalmente!) ed inoltre perché lo pubblico a insaputa del suo autore, il cui ragionamento trovate qui di seguito, schematizzato in estrema sintesi.

Inizia

downloadQuando un quotidiano pubblicò il libro di Hitler, spiegando che “per combattere il male occorre conoscerlo”, ritenni superficiale la giustificazione: fui tuttavia indotto a leggerlo. Prima di averlo letto pensavo che la motivazione dell’autore fosse stata l’affermazione della forza e della superiorità del suo gruppo. Dopo la lettura capii che la vera motivazione era stata la paura che quel gruppo aveva degli altri. In sintesi: ciò da cui bisogna difendersi per evitare le catastrofi (70 milioni di morti!) non sono gli altri: sono le nostre paure, quelle che noi abbiamo degli altri.

(Osservazione molto attuale anche in relazione alla ripresa degli armamenti nucleari in corso e “in corsa” USA-RUSSIA”, prima attualizzazione, n.d.r.)

Finisce

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           Non dobbiamo averne paura …

Chi è l’autore di questo pensiero? Eh no, raga, non ve lo dico: provate a scorrere fra i post più recenti e lo capirete! Fra tutti coloro che mi avranno inviato la soluzione all’indirizzo riccardo.lucatti@hotmail.it sarà estratta una copia del libro. Nel frattempo penso che leggerò anch’io Mein Kampf: un libro di cui moltissimi parlano ma che pochissimi hanno letto. Dice … ma di tuo cosa c’è, oltre la condivisione? Rispondo. Due sottolineature: l’importanza in ogni caso dei Libri (la cui lettura ci fa sempre riflettere!) e il sentimento che dobbiamo nutrire per tutti gli Altri: rispetto, accoglienza e non paura, ad iniziare dagli immigrati: altro che fare loro una sorta di guerra santa! (Seconda attualizzazione). Sono concetti sui quali io mi soffermo spesso nei miei post.

P.S.: Lo stesso autore, nello scritto successivo, scrive che “le idee non sono negative solo perchè provengono da fuori; la convivenza si fonda sulla legge;  nessuno deve pretendere di assimilare gli altri alla propria cultura (nei due sensi Cattolicesimo-Islam-Cattolicesimo, n.d.r.);   è possibile la coesistenza di culture diverse, nel rispetto della (nostra, n.d.r.) legge“. Condivido anche questi suoi pensieri.

Buon 2 gennaio  a tutte e a tutti!

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IL PRIMO POST DELL’ANNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Gennaio, 2019 @ 6:22 pm

Detto altrimenti: chi scia a Capodanno starà bene tutto l’anno     (post 3459)

IMG-20190101-WA0002Chevvolete mai? Il lupo perde il pelo … a sciare, il primo dell’anno io quelle poche ore la mattina presto, quando gli altri stanno ancora a rigirarsi nel letto, quando le piste sono ben tirate e soprattutto deserte … be’ io quelle poche ore di mattina presto a sciare sono anni che non me le perdo. Si, lo so, ci vuole un po’ di masochismo mettere la sveglia alle sei e mezza il primo gennaio per essere al tondello della funivia ben prima che aprano gli impianti, ma il bello è proprio questo! Gli addetti alla funivia poi, talvolta si muovono a compassione e mi fanno passare quei dieci minuti prima, evviva! E allora via! Ho già individuato le piste che farò: esposte a nord (anche se in ombra, ma almeno gli altri sciatori non ci verranno tanto presto, tutti protesi come sono alla ricerca di un … posto al sole!), tutte “rosse” e l’unica “nera”, meravigliose quando sono lì, tutte e solo per te. Piste ben battute dal gatto delle nevi, dicevo: cioè battute subito dopo la chiusura degli impianti quando la neve è ancora “calda”: in tal modo il manto resta uniforme e morbido. Se invece le avessero battute dopo che si fossero gelate per il freddo della sera, la pista sarebbe risultata “ruvida e scalettata” sotto gli sci.

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                          Qualche giorno fa …

Quest’anno, poca neve. E’ dalla fine di novembre che la “sparano” con i cannoni, quelli alti, a giraffa e quelli bassi che fabbricano neve più bagnata, di qualità inferiore, ma accontentiamoci. Dopo un’ora di piste “basse” mi sono fatto portare dagli impianti sulla Cima Paganella, al sole. Lo spettacolo è stupendo, pensate che in giornate d’inverno, limpide, si arriva a vedere il luccichio della Laguna di Venezia! Per non parlare delle dolomiti di Brenta e delle Pale di San Martino o dei laghi di Cavedine e di Garda: d’altra parte lo dice bene la canzone … Voria veder el Trentino da ‘na vista propri bela. No ‘sto a perder massa temp e va’ su la Paganela …

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                                  Oggi …

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L’ultima foto di questa mattina? Il sole sopra le nuvole

08,15 – 10,45: comincia a esserci troppo affollamento sulle piste e allora via, a casa! Praticamente a Trento si può fare come uno che a Roma abbia deciso si andare a fare una partita di tennis: qui a Trento, fra andare e venire 60 minuti d’auto. A Roma, oltre due ore. Il resto sci o tennis. Poi a casa a pranzo.

 

Buon anno a tutte e a tutti!

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FINE D’ANNO, INIZIO D’ANNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Dicembre, 2018 @ 9:37 am

 (secondo post dell’ultimo giorno dell’anno 2018)

Detto altrimenti: lo scorrere del tempo … (post 3458)

downloadIl “tempo” non ha la stessa “velocità”. Scriveva Einstein: “Due minuti da seduti su una stufa rovente vi sembreranno un spazio di tempo più ampio dello spazio di tempo di un’ora trascorsa con la vostra amata”. Il tempo dunque è uno “spazio”, un “intervallo” entro il quale avviene qualcosa che noi riusciamo a percepire o a fare: il tempo per mangiare una pietanza, per eseguire un lavoro, per riposarci da una fatica, per amoreggiare, per ricevere una informazione, per elaborarla, per reagire ad essa.

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         Jean Jaques Rousseau

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Oggi più che mai una stessa ora di tempo ha “spazi” e “contenuti” diversi per ognuno di noi. In particolare, l’interconnessione a livello mondiale e l’utilizzo di calcolatori di enorme potenza hanno ridotto il tempo della raccolta di molte informazioni, della loro elaborazione, e soprattutto il tempo della reazione alle stesse: passiamo da un “minimo”, cioè dalla persona che legge ogni tanto i giornali cartacei; a quella che legge i giornali on line e ascolta radio e TV; al manager che si aggiorna su certe reti riservate; ai diffusori di populismo in rete; fino ad un “massimo” e cioè ai gestori delle reti informatiche che raccolgono tutti i dati raccoglibili sull’andamento dei mercati, sugli orientamenti politici della popolazione, sui dati della produzione e dei consumi etc.. Il tutto a livello statale, mondiale e in pochi secondi. Questo sistema avvantaggia pochi e svantaggia molti: “sapere è potere” si usa dire e chi ha le informazioni può fare le connessioni fra i vari eventi, può decidere al meglio nel proprio interesse. Gli altri no.

E allora, “noi altri”, cosa possiamo fare? Facciamo il massimo di ciò che ci è consentito fare: leggiamo molto (giornali e libri); seguiamo stampa cartacea e info web e TV; confrontiamoci molto con le idee altrui; studiamo la Storia; fermiamoci a rielaborare il tutto. Ho evidenziato in grossetto la Storia perché essa “si ripete” e quindi la sua conoscenza – per chi la sa leggere – è di grandissimo aiuto, è una vera magistra vitae.

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         Le strisce! regaliamole le strisce!

Altra cosa che possiamo fare è salire sulla sommità della scogliera che sovrasta il mare del mondo per evitare di limitarci alle molte percezioni sensoriali e cercare invece di raggiungere una visione d’insieme su ciò che accade, alla luce di due accorgimenti: 1) “cui prodest, cui bono? (chi ci guadagna?); 2) piensa mal i acertaràs (pensa male e indovinerai). Cosa? Dite che sono un pessimista? No raga, io sono un ottimista nel senso che spero e opero per il meglio, mi preparo per il peggio e cerco di vivere con quel che viene.

I miei buoni propositi per lo spazio-tempo 2019? Attivarmi per le prossime elezioni europee in favore del processo di integrazione europea sono alla costituzione degli USE-United States of Europe, o, se preferite, in francese EUE o italiano SUE.

Buon spazio-tempo-2019 a tutte e a tutti!

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31 DICEMBRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Dicembre, 2018 @ 6:38 am

Detto altrimenti: fa sempre un po’ impressione …   (post 3457)

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Dal vostro blogger, un buon fine d’anno 2018 dalla Cima Paganella: sullo sfondo, quel ramo del Lago di Garda che volge a settentrione …

Buongiorno raga, non so a che ora vi sarete svegliati, ma io “mi porto avanti con il lavoro” e vi auguro buongiorno di vivo cuore. Buon ultimo giorno dell’anno a tutte e a tutti. Buongiorno anche a me, che il 3 febbraio prossimo, quando “compirò” cioè quando avrò finito di vivere il mio 75° anno di età, mi hanno detto che sarò diventato “vecchio” o “anziano”, perché questo è il nuovo livello al quale è stata posta l’asticciola della vita da superare. Che ci vogliamo fare? A chi – scherzando – mi dà del “vecio” rispondo altrettanto scherzosamente che “io intanto ci sono arrivato!”. E poi io stesso mi definisco un VIP, salvo poi – a chi mi guarda con un misto di disapprovazione e di scherno pensando che io mi autodefinisca una Very Important Person – specificare che VIP significa Vecchietto In Pensione.

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imagesFa un po’ impressione, dicevo, scrivere il primo post dell’ultimo giorno di un anno nel quale ne ho scritti e pubblicati oltre 500, come dice la statistica che me ne attribuisce 1,4 al giorno. 2018, come definirei quest’anno? Quello dei sovranismi, di una negativa inversione di rotta della Nave Mondo che stava tentando una rotta condivisa. Sovranismi che difendono anzi accrescono le disuguaglianze e gli squilibri a livello planetario, creando differenze di potenziale elettrico che prima o poi genereranno, se non interveniamo in tempo, pericolosissime scariche elettriche. Ma il mio non è un discorso (solo) negativo, pessimistico. Infatti nei secoli anzi nei millenni abbiamo assistito ad una altalena disugaglianza – uguaglianza ed ora che siamo nel lato della disuguaglianza, possiamo, dobbiamo avere fiducia che la prossima oscillazione ci porterà verso l’uguaglianza.

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Uguaglianza? Il mio non è un discorso “comunista”, bensì di ricerca di un maggiore equilibrio nella distribuzione e nella fruizione innanzi tutto dei diritti umani, quindi delle risorse naturali e della ricchezza “seconda”, quella generata dall’uso di tali risorse. Per capirsi, non sono contrario a chi possiede molto, ma solo a chi usa male il molto posseduto. La mia è sicuramente un’utopia, cioè un traguardo semplicemente “non ancora” raggiunto.

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          Le strisce! mettiamole le strisce!

L’altalena della storia, dicevo: da una civiltà di raccoglitori di frutti selvatici e di pastori nomadi, nella quale non esisteva l’accumulo bensì il dono  del superfluo al vicino, siamo passati alla coltivazione della terra con accumulo dei prodotti e guerre di saccheggio dell’accumulato altrui. Saltiamo al 367 a. C. quando le leggi (romane) Licinie Sestie limitarono la quantità di bestiame e terre che i patrizi più ricchi potessero possedere. Arriviamo al Settecento con l’abolizione della schiavitù e di molti privilegi nobiliari ed ecclesiastici, fino all’idea moderna di democrazia, all’insuccesso del tentativo socialista e all’attuale radicalizzarsi di una feroce disuguaglianza. Ecco l’ “altalena della Storia”, per cui in definitiva io oggi sono ottimista e attendo con ansia la prossima oscillazione che sia verso un maggiore equilibrio mondiale, verso il dialogo, la collaborazione, e, per quanto ci riguarda più da vicino, verso una UE sentita e vissuta come più una parte di noi stessi e non come una burocrate opprimente.

Buona oscillazione 2019 a tutte e a tutti!

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EX LIBRIS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2018 @ 2:14 pm

Detto altrimenti: libri “condivisi”                 (post 3456)

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                                  Librincontri

Mi scrivono, separatamente, due amici lettori per esprimermi lo stesso concetto, e cioè che notano la mia propensione a divulgare idee e concetti che io traggo da libri che leggo. E’ vero, mi piace leggere, ragionare su ciò che leggo e soprattutto condividere con altri la lettura. Questa condivisione per quanto mi concerne si attua in tre sedi: il Gruppo di Lettura Librincontri di Mirna Moretti; il Gruppo di Lettura dei classici della Prof senza puntino Maria Lia Guardini; i miei post. Le prime due sedi si attivano con frequenza quindicinale; la terza, con frequenza giornaliera. Ogni sede ha una sua caratteristica distintiva: nel Gruppo di Mirna si parla molto di romanzi; con Maira Lia ovviamente di opere della classicità greca e latina; qui da me, soprattutto di saggi. Come si vede, non ci sono sovrapposizioni né conflittualità di sorta.

http://www.trentoblog.it/mirnamoretti/?p=15958

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                                   I classici

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Libro, in latino liber che significa libro e libero: sarà un caso? Non credo proprio! Infatti leggere aiuta a capire e chi capisce può esprimere un pensiero “libero” da condizionamenti altrui. In questi giorni sto leggendo, ragionando, assimilando, gustando un libro di Carlo Rovelli (v. post precedenti), libro che mi sta arricchendo molto, anche se non condivido il suo ateismo. Ho già adocchiato i prossimi che saranno: Mariana Mazzucato, “Il valore di tutto – Chi lo produce e chi lo sottrae all’economia globale”, Ed. La Terza; Paolo Mieli, “Lampi sulla storia – Intrecci fra passato e presente”, Ed. Rizzoli. Ve ne riferirò ampiamente.

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Consigli per gli acquisti

  • bty

    Castel Vecchio, Punta Sabbioni (VE): open air library

    Stefano Levi Della torre, “Laicità, grazie a Dio” Ed. Giulio Einaudi, 113 paginette, € … (ricevuto in regalo)

  • Gustavo Zagrebelsky, “Simboli al potere”, Ed. Giulio Einaudi, 92 paginette, €… (ricevuto in regalo)
  • Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, Ed. la nave di Teseo, 52 paginette, €5,00
  • Luciano Canfora – Gustavo Zagrebelsky, “La maschera democratica dell’oligarchia”, Ed. La Terza, 134 pagine, €9,50
  • Luciano Canfora, “La democrazia – Storia di un’ideologia”, Ed. La Terza, 431 pagine, €12,00
  • Friedrich Nietzsche, “Divieni ciò che sei – Pensieri sul coraggio di essere se stessi”, Ed. Christian Marinotto, 188 pagine, €17,00
  • btyElisabeth-Marie Ganne, “Tomamso Moro – L’uomo completo del Rinascimento”, Ed. San Paolo, 190 pagine, €14,00
  • Thomas More, “Utopia”, traduzione di Maria Lia Guardini, Ed. Piccola Biblioteca del Margine, 210 pagine, €15,00
  • Bob Lillwall, “In bici dalla Siberia a casa”, Ediciclo Ed., 325 pagine, € … (ricevuto in regalo)
  • Alberto Cavanna, “Bacicio do Tin – Corsaro dell’Imperatore e pirata in Alto Tirreno”, Ed. Mursia, 390 pagine, €15,00 (romanzo a vela, storico)
  • Alberto Cavanna, “Da bosco e da riviera”, Ed. Rizzoli, 350 pagine, €19,00 (romanzo quasi autobiografico)

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Dai, leggete questi che poi ve ne suggerisco altri!

Good book everybody!

P.S.: Chi ha detto: “Se ho un po’ di denaro mi compero libri. Se ne avanzo, cibo”? E chi: “Chi non ha mai letto un libro ha vissuto una volta sola; chi ha letto più libri è vissuto più volte”?

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SOVRANISMI O EUROPEISMI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2018 @ 9:34 am

Detto altrimenti: stato – potere – identità nazionale. Dopo: fascismi o europeismi       (post 3455)

Le identità nazionali non si danno un potere: è il potere che si dà un’identità nazionale”. Questa è l’anteprima. Ora possiamo cominciare.

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             Le strisce! Regaliamole le strisce!

Io sono un europeista convinto, da sempre. Ho potuto riscontrare che io sono più simile a un tedesco, un francese, un inglese della mia età che non a un giovane italiano. Questo è dovuto alla “universalità” dell’essere umano, all’ubiquità di sentimenti, esperienze, desideri umani simili o addirittura uguali, indipendentemente dai confini geografici e politici: in questo senso siamo “animali” sia pure di un’unica nobile razza: quella umana, al cui interno esistono tuttavia le diverse singole “nazioni”, sorte per promuovere (lodevolmente) la collaborazione, ciascuna al proprio interno. Nazioni come “famiglie fittizie”, sorte per scopi utilitaristici, sorte per evitare conflitti interni. E fino a qui tutto bene. Se non che, l’identità nazionale, creata per favorire la solidarietà al proprio interno entra in competizione con le altre identità nazionali e diventa un ostacolo alla cooperazione su più larga scala, generando conflitti esterni ben più gravi e dannosi dei conflitti interni ocche ha voluto evitare.

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            Anche per una certa politica …

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Fatta l’Italia facciamo gli Italiani” affermava Massimo D’Azeglio: lo Stato “costruito” nel 1861,  pochi anni dopo si è dato il potere fascista, regime che a sua volta ha creato ed  esaltato il senso di una (eccessiva e fittizia, n.d.r.) identità nazionale. Il processo in sintesi è il seguente: stato – potere – identità nazionale (fittizia). 1861: infatti, quale identità nazionale vera poteva mai esserci fra un pecoraio dell’’entroterra meridionale e un cittadino di Milano? La lingua poi … per superare i dialetti ci è voluta la TV negli stessi anni ’60, ma del 1961!

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Orbene, quando l’interesse nazionale promuove il conflitto invece della cooperazione, quando alla ricerca di compromessi e regole comuni (UE, n.d.r.) si preferisce mettere la propria nazione davanti a tutto (io tiro dritto, America fisrt, prima gli Italiani, etc. n.d.r.), l’identità nazionale diventa tossica … Glorificare identità locali o nazionali e usarle per ridurre la cooperazione su scala più ampia non è solo un calcolo sbagliato, è anche miserabile, degradante e moralmente riprovevole (Carlo Rovelli, “ Ci sono luoghi … –“ Ed. Corsera. pagg. 114 e sgg.).

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VINCOLO DI MANDATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2018 @ 7:12 am

Detto altrimenti: senza o con?       (post 3454)

L’art. 67 della Costituzione afferma che i parlamentari agiscono senza vincolo di mandato, e ciò per renderli liberi di valutare, di cambiare idea, di essere responsabili nel bene e nel male direttamente di fronte  ai loro elettori. Questa loro libertà è stata usata e forse anche abusata e spesso gli elettori si sono sentiti traditi. Da 1 a 100 il danno alla catena della democrazia può essere stato … chessò … diciamo di 30.

Ma se si inserisse il vincolo di mandato, a maggior ragione ora che le candidature sono effettuare “via rete”, il Parlamento sarebbe ridotto ad un reggimento di soldatini chiamati a dire obbligatoriamente “sissignore” alle proposte del capo partito (alias capo rete). Danno per la democrazia da 1 a 100? Diciamo … 110! Ed allora fra i due mali io preferisco di gran lunga il minor  e cioè preferisco rischiare di essere un elettore tradito piuttosto che ad essere tradita sia la democrazia.

Infatti, l’introduzione del vincolo di mandato è uno dei passaggi del processo di passaggio dalla democrazia vera alla democrazia diretta (1), ovvero dalla democrazia all’oligarchia, processo così articolato: a) referendum propositivo senza quorum; b) obbligo di calendarizzazione da parte del Parlamento; c) vincolo di mandato per i parlamentari; d) prevalenza comunque del testo referendario sul testo della legge. In tal caso infatti le leggi sarebbero fatte dai capi rete.

(1) “diretta”, participio passato del verbo “dirigere”, ha sempre significato passivo: “diretta da …”

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ERRARE HUMANUM EST …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2018 @ 6:42 am

Detto altrimenti: … PERSEVERARE DIABOLICUM             (post 3453)

Regole, principi, esperienze accettate e soprattutto sperimentate universalmente, quando riguardano noi direttamente pare che non valgano nulla. L’importanza del dialogo, della discussione, del confronto, della comunicazione (communis actio, azione comune), la capacità di cambiare idea, di riconoscere i propri errori, di accettare anzi di ricercare i compromessi, quelli che da sempre hanno fatto la storia e la politica …. No, niente di tutto ciò: io tiro dritto. E le masse applaudono, le masse che non conoscono il latino, che non hanno letto il libro di Paolo Mieli nel quale c’è uno splendido capitolo sui compromessi, le masse che si fanno trascinare ad una retorica populista di chi usa toni roboanti, supponenti, che non ammettono replica.

Panem et circenses (e ci risiamo con il latinorum, direte voi!) dicevano i consiglieri agli imperatori romani; date al popolo quel tanto da mangiare e i giochi del circo e non vi creerà problemi. E oggi ci risiamo: stipendietti e pensioncine a tutti e tanto, tanto calcio in TV, anche quando le tifoserie fanno guerriglia, anche quando ci scappa il morto: “Chiudere lo stadio? Quando mai?”

Dice, ma tu blogger, niente niente mi fai il classista? No raga, scialla, al contrario! Cerco di stimolare le masse a capire in modo tale che poi siano in grado di scegliere con la testa propria e non farsi mettere in cervello a zero! Pensate un po’: se vuoi acquistare un’arma occorre dimostrare di possedere certi requisiti; idem se vuoi guidare un’auto o timonare un’imbarcazione; se ti vuoi sposare in Chiesa poi devi partecipare a speciali corsi pre-matrimoniali. Ma per votare, niente: tutti al voto, anche se non si conosce la differenza fra democrazia e oligarchia; fra democrazia vera e democrazia diretta da altri; fra presenza o assenza del vincolo di mandato, solo per citare alcuni passaggi della nostra politica. Evvabbè … datemi pure del classista: vorrà dire che sono un classista che cerca di aumentare il numero delle persone presenti in questa “classe”, cioè in una classe nella quale si spiegano i passaggi della politica e della democrazia.

Dice … ma quel titolo del post, che mi viene a significare, che c’azzecca? C’azzecca, c’azzecca! Ora ve lo dico come. In un suo recente libro da me più volte citato (“Ci sono luoghi al mondo …” Ed. Corsera) lo scienziato filosofo scrittore Carlo Rovelli in un capitoletto ci parla degli errori di Einstein. Errori tecnici, di calcolo, concettuali commessi dal più grande scienziato dei tempi moderni e non solo. E li elenca, uno per uno. Errori che non hanno diminuito la figura della persona ma che al contrario l’hanno ingigantita, proprio perché Einstein è stato capace di riconoscere i propri errori e di cambiare idea. Rovelli conclude con una frase. L’importante non è avere ragione, è arrivare a capire”.

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