DOLUS BONUS O TRUFFA LEGALIZZATA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Maggio, 2019 @ 7:12 amDetto altrimenti: marchingegni per superare di fatto le tutele di legge a difesa del contraente più debole (post 3576)
Il dolus bonus è una bugia accettabile: “Comperate le scarpe marca XY: sono le migliori del mondo!”. Oltre questo livello esistono “doli” (inganni) artificiosamente strutturati per “truffare legalmente” un consumatore normalmente non attento sino a questo punto e quindi facile preda di pescecani agguerriti, organizzati e difesi da schiere di avvocati. Eccone due esempi.
Assicurazioni. L’automobilista “A” con la sua auto si appoggia leggermente (tamponamento leggerissimo) al furgone di “B”. Non si vedono danni, tuttavia “B” vuole redigere il verbale di conciliazione amichevole. “A”, in buona fede, accetta, confidando nel controllo della propria assicurazione. Sotto scadenza della propria assicurazione “A” riceve una lettera dalla propria compagnia: “A seguito dell’incidente, il premio passa da 350 a 550 euro, oppure paghi tu direttamente il danno”. Al che “A” telefona alla sua compagnia e protesta per due motivi: 1) “Visto che in ogni caso a pagare sono io, avreste dovuto chiamarmi in sede di accertamento del danno”; 2) “A quanto ammonta il risarcimento del danno?” L’unica risposta che riceve è sul punto 2): “Non lo sappiamo, deve rivolgersi alla società YZ”.
La società XZ, una stanza di compensazione. Infatti per i piccoli danni ora funziona così: vengono pagati al danneggiato dalla sua stessa compagnia tramite detta società presso la quale queste somme si compensano con analoghi esborsi della compagnia dell’automobilista responsabile in casi opposti. Sembrerebbe tutto OK e invece così non è, perché per quel non-danno dell’esempio di cui sopra, sono stati reclamati e pagati 2000 euro, con un ingiusto vantaggio per “B” e un ingiusto danno per “A” che NON è stato chiamato a partecipare in contraddittorio – nè direttamente né tramite la sua compagnia assicuratrice – alla definizione del danno. Con questo marchingegno le compagnie assicuratrici hanno ridotto i loro costi gestionali (verifiche dei periti e costi amministrativi); arricchiscono gli assicurati disonesti e impoveriscono quelli onesti. L’automobilista “A” si rivolge all’ IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, Via del Quirinale 21 – 00187 Roma, ma riceve solo la certificazione sul compimento dei passi formali. Invece occorrerebbe una legge che impedisse questa “truffa sostanziale” a danno di chi è chiamato a pagare un danno la cui entità non ha potuto verificare in contraddittorio. Mi chiedo: è “dolus bonus” o “truffa legalizzata”?
Telefonia. Presso la compagnia telefonica XY comperate a rate un telefonino e firmate un contratto a tariffa fissa per 24 mesi. Ogni mese pagate, ad esempio, €20,00 quale rata dell’acquisto dell’apparecchio ed €10,00 per il traffico. A scadenza pensate che ogni mese avreste pagato solo €10,00 (per il traffico) ma vi accorgete che continuate a pagare €30,00: vi spiegano che è vero che non dovete più pagare rate per l’acquisto, ma ora la vostra tariffa non è più bloccata ed è quindi salita da 10 a 30 euro, “a meno che lei non voglia rifare tutto da capo etc. etc.” Mi chiedo: è “dolus bonus” o “truffa legalizzata”?
Altro caso. Tizio acquista un bene durevole al prezzo di 100 con pagamento in 10 rate al tasso del 7%. Prima rata, paga 10+7; ognuna delle successive 9 rate, paga sempre 10+7: ovvero, in modo illecito, l’interesse è calcolato sempre sull’intero capitale iniziale! Morale: alla fine Tizio avrà pagato per interessi 70 anzichè 35. Evvabbè …
Garanzie. Quelle di beni durevoli sono valide se – in caso di mal funzionamento – riportate o spedite al venditore/fabbricante l’oggetto “nella sua confezione originale”. E allora, che problema c’è? Basta prendere in affitto un box da destinare alla custodia dei tanti scatoloni ingombranti e tutto è risolto!
Come se ne esce? Con nuove leggi semplici ed “oneste”. Inoltre occorre istituire una nuova figura professionale: così come esiste l’Amministratore di Condominio, serve un Amministratore delle Famiglie, un avvocato esperto che gestisca e tuteli “da delegato e in abbonamento” questi e altri rapporti similari per un numero “n” di famiglie.
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LIBRI: HENNING MANKELL 1
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Maggio, 2019 @ 2:55 pmDetto altrimenti: molto più che un romanziere (post 3575)
Io, con il freno a mano tirato (leggi: ”niente sci e bici”) dal 25 marzo a domani mattina, e poi ancora sino a quando … con la spalla sinistra bloccata per un volo sugli sci (v. post del 27 marzo, “Dalla Malga Zambana all’Ospedale S. Chiara di Trento”), io … cos’altro mai ho potuto mai fare se non (ri) ascoltare tanta bella musica classica; pubblicare qualche post; mettere in ordine migliaia di files foto nel mio computer e … leggere?
Leggere. Un collega del gruppo di lettura “Libri incontri” di Mirna Moretti mi aveva prestato La quinta donna, un giallo del succitato Henning Mankell. Ne parlo alla mia prof del corso di lettura dei classici Maria Lia (anche per “giustificare” le mie assenze a quelle riunioni “classiche”) ed ecco che lei che … mi presta altri sei gialli di quell’autore (Assassino senza volto; I cani di Riga; La leonessa bianca; L’uomo che sorrideva; La falsa pista; Delitto di mezza estate)! Mia moglie poi recupera in biblioteca Piramidi e Stivali di gomma svedesi. In totale nell’arco dei 37 giorni dei miei quasi arresti domiciliari ho letto ben 9 libri (quelli sottolineati sono romanzi gialli con protagonista il Commissario Kurt Wallander).
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Leggere. Henning Mankell, acquario, nato il 3 febbraio (come me!) del 1948 (4 anni dopo di me), morto di tumore nel 2015. Molto più che un romanziere (cfr. biografia in internet). Dei suoi romanzi egli scrive: Questi romanzi, in fondo, pur nella loro varietà, hanno sempre girato intorno a un unico tema: che cosa è successo negli anni novanta allo Stato di diritto? Come può sopravvivere la democrazia se il fondamento dello Stato di diritto non è più intatto? La democrazia ha un prezzo che un giorno sarà considerato troppo alto e che non vale più la pena pagare?
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Leggere. Normalmente leggo saggistica, storia e classici. Questa volta ho voluto rilassarmi. E con Mankell mi sono trovato benissimo. Ogni suo giallo è corposo, l’autore non ha fretta di condurci alla fine, cosa che il lettore potrebbe scoprire se saltasse la lettura delle molte pagine dei non-dialoghi. E invece no, i suoi romanzi vanno assaporati pagina per pagina, lentamente, gustando descrizioni, riflessioni, considerazioni. E poi, la geografia! Io li ho letti con Google Maps acceso, per seguire sulla carta i movimenti del protagonista fra Svezia, Danimarca, Lettonia.
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Un gioco, ma NON barate, NON guardate la carta geografica: se dall’estremità meridionale della Svezia veleggiate verso Copenhaghen in Danimarca, la vostra rotta sarà ESE (120° gradi bussola, cioè verso Est ma un po’ poggiati verso Sud) oppure ONO (300° gradi bussola, cioè verso Ovest ma un po’ poggiati verso Nord?)
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Una mia osservazione? L’umanità delle situazioni e dei personaggi (positivi, non certo degli assassini!) , il loro inserimento in una società, quella svedese, che noi non conosciamo. In me è nato un desiderio: un viaggio nei luoghi del Commissario Kurt Wallander! Un dubbio: i poliziotti dei racconti si lamentano di guadagnare poco, ma poi alcuni di loro sono spesso al ristorante e bevono whiskey come fosse acqua … con quel che costa da quelle parti!
Suggerisco caldamente a tutte e a tutti buona navigazione (rigorosamente a vela) e buona lettura!
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DIRIGENZA E DEMOCRAZIA NELL’ASSOCIAZIONISMO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Aprile, 2019 @ 10:15 amDetto altrimenti: Associazionismo democratico e non (post 3574)
Le Associazioni. Sono una delle colonne portanti della nostra Comunità. Molte di esse sono amministrate e gestite solo da organi direttivi che quindi si fanno carico anche della parte operativa. Talvolta ciò può comportare che alla fine “a lavorare” si sia in pochi e che fra questi pochi – talvolta – il carico maggiore gravi sulle spalle del Presidente, persona che tutti elogiano (e ci mancherebbe altro!), molto, troppo operativo, molto difficilmente sostituibile. Da ciò talvolta deriva che a questa persona venga rinnovato più volte il mandato fino a … fino a quando proprio lui stesso, per ragioni di età (80 anni?) non si renda più disponibile.
Talvolta accade che nel frattempo il Presidente, persona oberata dall’operatività, si sia occupato un po’ tanto delle cose da fare e necessariamente un po’ poco della crescita del livello della partecipazione degli aderenti all’Associazione nella direzione della loro maturazione “professionale” in vista della successione a se stesso. Nel frattempo, talvolta accade che le Assemblee degli iscritti siano di fatto una Assemblea del Presidente e del suo Direttivo, visto che ad una maggioranza distratta e poco attiva va bene essere gestita più che attivarsi responsabilmente quale attore nella propria riunione.
Ma allora: 1) come evitare di rendersi insostituibili? 2) Dove ricercare i propri successori? 3) In che modo agire? 4) Un esempio.
- Come? L’Associazione sta crescendo oppure vogliamo che cresca. Orbene, la crescita di ogni sistema è possibile solo se “si decentra”: chi cresce deve decentrare, solo chi decentra può crescere. Quindi basta Presidenti faccio tutto io, bensì Consigli Direttivi composti da Consiglieri Delegati, con un Presidente solo parzialmente direttamente operativo. Inoltre occorre che ci sia un organo non operativo di controllo del rispetto dello Statuto anche da parte del Direttivo, altrimenti … quis custodiet custodes ipsos?
2) Dove? I troppo giovani talvolta sono troppo inesperti della vita. L’età di mezzo va bene: una volta erano disponibili i “giovani pensionati”, persone fra i 50 e i 60 anni. Ma oggi? Oggi nonostante le varie quote 100, i pensionati talvolta sono un po’ troppo avanti con l’età, a meno che non si attui quanto suggerito al precedente n.1).
3) In che modo? Come organizzare il “processo della successione al Consiglio Direttivo e alla Presidenza”? Vi sono due modi, uno corretto ed uno no. Quello corretto (mi piace citare la FVR-Fraglia Vela Riva di Riva del Garda) prevede nello Statuto che chi si voglia candidare alla guida dell’Associazione comunichi questa sua disponibilità al Consiglio Direttivo il quale la porterà a conoscenza di tutti i soci in tempo utile rispetto alla prima Assemblea Elettiva. Quello non corretto, non sollecita in alcun modo formale la partecipazione degli associati alla co-assunzione di oneri (più che di onori!). In quest’ultimo caso talvolta può avvenire che la successione agli Organi dell’Associazione sia cosa del Direttivo uscente e che la partecipazione alle Assemblee sia scarsa, così come la preparazione all’evento da parte di ogni presente, per cui ancora una volta si ha la trasformazione di fatto (anche) dell’Assemblea (Elettiva) degli Associati in una sorta di “vedete quanto siamo bravi” del Presidente e del direttivo uscenti.
4) Un esempio. Qualche mese fa ho assistito ad un convegno di una Università sul tema “Democrazia e Università”. Un oratore ha provocatoriamente illustrato la strutturazione dell’ordine del giorno della riunione, che era stata convocata per approvare un anno di gestione dell’ente: tutto il giorno dedicato alle relazioni degli amministratori. Alle 18,00 apertura della discussione. Alle 18,30 votazione e chiusura dei lavori.
E allora, quali sono le Associazioni gestite in modo democratico e quali no? Fate voi e, mi raccomando, “omnia munda mundis”: che nessuno si senta offeso, ci mancherebbe altro!
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LUNEDI, 29 APRILE 2019
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Aprile, 2019 @ 7:27 amDetto altrimenti: un post scritto così, a getto … (post 3573)
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Oggi è il secondo giorno consecutivo che qui in Trentino nevica fino alla quota di 900 metri. Nevica in una stagione normalmente improbabile per tali eventi. Va bene, anzi, benissimo: le riserve idriche delle nostre montagne ringraziano. Altro evento positivo e altrettanto imprevisto, l’altissima partecipazione alle elezioni spagnole. Partecipazione è Democrazia e viceversa. Nel secolo scorso la nostra Democrazia fu sconfitta dalla dittatura per la scarsa partecipazione delle masse. Democrazia nei millenni ha assunto in successione significati diversi: 1) potere sul popolo (il “democrator” era il dittatore); 2) strapotere del popolo: 3) potere del popolo. Oggi siamo purtroppo regrediti dal terzo al secondo significato, cioè dal potere del popolo gestito attraverso il sistema rappresentativo, allo strapotere del popolo della rete. Evitiamo di fare un ulteriore, l’ultimo, micidiale passo indietro. Non ci facciamo prendere in giro.
Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. Chi ha spalancato la porta al democrator? / E com’è che egli si è collocato nel novero dei conquistatori? / Perché si sta comportando come se avesse qualcosa da nascondere? / Il privilegio dello stupido è quello di essere preso in giro.
Se vogliamo, se amiamo la Democrazia Vera, quella del terzo stadio, dobbiamo “partecipare”, ad ogni livello, in ogni ambiente: in famiglia; in parrocchia (per chi ci crede); negli ambienti di lavoro; nelle Associazioni. Sono tutte “palestre” di una indispensabile, particolare “ginnastica pre-sciistica”, quella che ci forma alla partecipazione più importante, quella alla Vita Politica, cioè ad occuparci di “tutti noi stessi”.
Con qualche giorno di ritardo celebro ulteriormente il 25 aprile. Io, genovese di nascita e trentino d’adozione, se fossi nato nel 1924 anziché nel 1944 sarei stato, a Genova un partigiano nelle fila del comandante Aldo Gastaldi. Aldo Gastaldi, un giovane poco più che ventenne, autorevolissimo capo partigiano ligure. A lui è intitolato un importante corso a Genova (Corso A. Gastaldi) vicino alla mia casa di origine (Via Rodi). Molto ben visto dal suo gruppo, un po’ meno da chi voleva che tutti i partigiani prendessero una certa tessera di partito. Alla fine della guerra si offrì di scortare personalmente un camion carico di Alpini Trentini nel loro rientro dalla Liguria al Trentino, Alpini che avevano combattuto a fianco dei partigiani. E ciò per evitare che durante il viaggio quegli Alpini fossero interpretati come componenti della Divisione Alpina Monte Rosa che invece avevano combattuto a fianco dei nazifascisti e che quindi fossero fucilati. A Desenzano viene sbalzato dal camion e travolto. Il Trentino gli è debitore.
Buon fine Aprile a tutte e a tutti!
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FOTO POST DA MARE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Aprile, 2019 @ 10:29 am
Detto
altrimenti: oppure “D’AMARE”? (post 3572)
Ieri, qui a Trento, una breve, intensa, tempesta di acqua e vento – solo mezz’ora – ha lavato le strade e l’aria.
Oggi sole pieno, luminosità accecante da “fronte freddo”. La Fersina scorre lieta, rinvigorita nelle sue acque. Gli ippocastani invadono del loro verde il cielo.
Sole, acqua, azzurro … mi viene voglia di mare. Scorro le foto del mio scrigno elettronico e ve ne propongo una: le isole croate dell’arcipelago delle Incoronate (Kornati) sono un vero “paradiso” con tanto di doccia alimentata “a presa diretta” … dal Cielo, appunto!
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25 APRILE, FESTA DELLA RES …ILIENZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Aprile, 2019 @ 6:35 amDetto altrimenti: resilienza, capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi (post 3571)
In psicologia, la resilienza è capacità di un individuo di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Ieri sera una rete TV ha ritrasmesso il film del 1961 “Il Federale” con Ugo Tognazzi, ovvero “solo lo stupido non cambia mai idea … le.” Un popolo vittima – nell’ordine – della propria disattenzione, della demagogia, della retorica, del populismo ha tuttavia espresso persone resilienti (nel film il Professore Bonafè) che hanno rappresentato il motore di avviamento della riaffermazione della Democrazia. Negare o – peggio – ignorare la Storia, la nostra Storia è un atto di barbarie, tipico di chi cerca di distruggere ciò che non conosce, non riesce a conoscere, non vuole riconoscere semplicemente perché lo ritiene elemento simbolo riunificante di chi non la pensa politicamente come lui.
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Il pensiero politico: il barbaro lo vuole semplicemente uguale al suo, cioè vuole semplicemente il suo. Ieri, masse osannanti in Piazza Venezia, oggi masse osannanti nelle cabine elettorali. Alleanze “contro natura” pur di arrivare al premio di maggioranza e quindi ad una maggioranza assoluta “artificiale”, venduta poi come “naturale” (“io rappresento 60 milioni di Italiani”).
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L’unanimità … il premio Nobel Josif Brodskij (sepolto a Venezia), nella prefazione del suo bel libro Il canto del pendolo (Ed..Adelphi) si rivolge a giovani studenti (cito a memoria): “Non demordete mai, perchè il malvagio non dedica nell’agire contro di voi lo stesso tempo che voi dedicate alla vostra difesa. E poi, dubitate sempre delle unanimità, dei bilanci ben assestati, degli eserciti perfettamente organizzati … se non altro perché dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.
Liber in latino significa “libro” e “libero” .
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25 APRILE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Aprile, 2019 @ 6:20 amDetto altrimenti: da non dimenticare! (post 3570)
Aprile è il mese delle Giornate Mondiali: il 22, “della Terra”; il 23, “del Libro”. Il 24 non so. Il 25 aprile, invece, è la nostra giornata “mondiale” (nel senso figurato di “eccezionale”) della Liberazione. Liberazione dal giogo della non-democrazia. Giornata così vicina alla giornata del Libro! Ed allora mi permetto di suggerire la lettura di tre libri, nell’ordine:
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- “Le origini del fascismo in Italia – Lezioni di Harward” Di Gaetano Salvemini, a cura di Roberto Vivarelli, Ed. Feltrinelli 1966.
- “Il fascismo eterno” di Umberto Eco, Ed. La nave di Teseo 1997.
- “Mussolini ha fatto anche cose buone – Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo” di Francesco Filippi, Ed. Bollati Boringhieri 2019.
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Liber, “libro” e “libero” allo stesso tempo. Libero di leggere libri e di pensare. Cogito ergo sum, ovvero: penso, rifletto quindi esisto? Non concordo, perché questo ragionamento presuppone che possano esserci persone che non “cogitano” e che quindi non esistono. Allora io preferisco invertire il discorso e affermare sum ergo cogito, cioè io esisto e quindi penso, ragiono; anzi, io esisto e quindi “devo” pensare e ragionare: cioè, non mi posso sottrarre a questo “dovere naturale”.
- E da “uomo liber”, cioè uomo libero e uomo libro, dal libro di Salvemini traggo soprattutto un insegnamento: nel secolo scorso la democrazia è stata distrutta dalla superficialità, dalla poca istruzione e soprattutto dalla disattenzione delle masse. La stessa dis- attenzione/cultura/affezione che è caratteristica – oggi – della massa di gente che “non va a votare”.
- Umberto Eco ha espresso i concetti contenuti nel suo piccolo ma “great” libro ben 20 anni fa. Egli ci mette in guardia da un fascismo “occulto” che non ha bisogno di camice nere e saluto romano, ma che è altrettanto pericoloso, perché – fra l’altro – si fonda sul populismo qualitativo, secondo cui il popolo è considerato come una massa uniforme che esprime concordemente un’unica volontà, il che è impossibile. Al che il dittatore di turno fa passare come tale la propria volontà (“lo vogliono 60 milioni di Italiani …”)
- Lo storico Filippi ci documenta, numeri e leggi alla mano, come il fascismo mussoliniano sia stato un laboratorio nel quale si imparava a mettere il cappello sui risultati altrui.
Ma per quali vie si attenta oggi alla democrazia? Ne individuo quattro: la demagogia, il populismo, la democrazia diretta, il sovranismo.
- Demagogia come modalità di comunicazione. Demagogia, dal greco “demos” (popolo) e “aghein” (trascinare): degenerazione della democrazia, per cui – allo scopo di mantenere o conquistare il potere – al normale dibattito politico si sostituisce una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali delle masse.
- Populismo come modalità di governo: “Le decisioni che io assumo non sono mie, bensì di tutto il popolo, cioè di tutti voi. E allora, di che vi lamentate?”.
- Democrazia diretta. “Dirigere” verbo della seconda coniugazione il cui participio passato “diretto-diretta” ha sempre significato passivo: concerto diretto da …, democrazia diretta da … Infatti, con la prevista introduzione della democrazia diretta, a fare le leggi saranno i gestori di una rete e la democrazia si trasformerà in una oligarchia.
Funzionerà più o meno così: il governo con voto di fiducia fa approvare dal parlamento il seguente decreto legge: “E’ istituito il referendum propositivo (oggi è ammesso silo il referendum abrogativo, n.d.r.) senza quorum (oggi per la validità della votazione occorre che vi abbia partecipato un certo quorum minimo di aventi diritto al voto, n.d.r.) ; l’obbligo del Parlamento di calendarizzare entro un mese la proposta referendaria; è istituito il vincolo di mandato per i parlamentari; in caso di difformità, il testo della proposta referendaria prevale sul testo approvato dal parlamento”. Dopo di che:
- I gestori della rete redigono il testo della legge che vogliono far approvare dal parlamento e tramite la rete raccolgono senza fatica le 500.000 firme richieste dalla legge per la sottoposizione della proposta referendaria al voto della popolazione;
- si va al voto popolare e per l’approvazione della proposta referendaria non è più richiesto che si raggiunga la presenza di una certa percentuale minima di votanti (assenza del quorum);
- contando sulla diffusa disaffezione politica della gente e sull’ubbidienza degli iscritti alla rete, la proposta referendaria è approvata;
- il parlamento la deve discutere e mettere in votazione entro tempi brevi;
- i parlamentari sono obbligati ad ubbidire dal vincolo di mandato;
- se nella discussione parlamentare viene introdotta una qualche modifica, prevale comunque il testo referendario.
Il risultato di quanto sopra è che il Parlamento sarà completamente esautorato, le leggi saranno fatte da poche persone, la democrazia si sarà democraticamente trasformata in una oligarchia.
Una riflessione sull’assenza-presenza del vincolo di mandato. Oggi la nostra Costituzione prevede che i parlamentari operino senza vincolo di mandato, il che ha purtroppo consentito molte scilipotate, con un danno per la democrazia … da 1 a 100? Diciamo di 30, in quanto ogni scilipotata viola il voto del singolo elettore. Introducendo il vincolo di mandato si legano i parlamentari a qualsiasi cambiamento umorale dei loro capi rete anche rispetto al voto popolare, con un danno per la democrazia … da 1 a 100? Diciamo di 130. Ecco che fra i due mali io preferisco il minore, cioè preferisco l’assenza del vincolo di mandato. I
4. Il sovranismo. Una micidiale chiusura su se stessi, nel momento in cui stanno consolidandosi giganti mondiali. Chiusura che conduce all’impoverimento e alla “necessità” di leggi eccezionali per nulla democratiche.
Ecco, da uomo liber, questo è il contributo che mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori in occasione della celebrazione della Festa della Liberazione del 25 Aprile. Termino ricordando che nei millenni il termine “democrazia” ha avuto significati diversi. Nell’ordine: 1) potere sul popolo (il democrator era il dittatore); 2) strapotere del popolo; 3) potere del popolo. Ora, dopo che siamo purtroppo già regrediti dal terzo significato al secondo (strapotere del popolo della rete), non vorrei che noi si risalisse al primo. E qui cito alcuni versi di una famosa lirica:
Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. Chi ha spalancato la porta al democrator? / E com’è che egli si è collocato nel novero dei conquistatori? / Perché si sta comportando come se avesse qualcosa da nascondere? / Il privilegio dello stupido è quello di essere preso in giro.
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UN PO’ DI GIAPPONESE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Aprile, 2019 @ 6:37 am
Detto
altrimenti: poche parole, di gentilezza (post 3569)
Le sto imparando da una nostra amica pianista, Midori, collega componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Amici della Musica, felicemente sposata con un italiano e altrettanto felice madre di due bei ragazzi.
Un particolare: qualsiasi oggetto tu porga al tuo interlocutore – un libro, un piatto, etc. – devi porgerlo utilizzando le due mani: questa è una chicca che pochissimi conoscono. “Buonasera”, quando incontri una persona si dice kombauà; quando ti accomiati, sayonara. “Grazie” è arigatò. Se poi vuoi fare un augurio di buon auspicio, allora puoi dire man-nen Seinen, “diecimila anni di felicità, bei giovani”.
Arigatò per avermi letto e … man-nen Seinen!
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IN ATTESA …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2019 @ 8:28 amDetto altrimenti: … della imminente stagione estiva (post 3567)
I
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OGGI, 22 APRILE, GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Aprile, 2019 @ 8:23 am Detto altrimenti: la voglio celebrare con la newsletter dell’editore Andrea Bianchi info@etymo.com (in grassetto gli appuntamenti, che peraltro trovate inseriti “a pettine” nell’elenco di cui al post-agenda “Prossimi eventi) (post 3568) . INIZIA . Cari amici, desidero farvi arrivare questa Newsletter, la prima del 2019, il 22 aprile, data della “Giornata Mondiale della Terra”: nata il 22 aprile 1970 su proposta dell’attivista per la pace John McConnel, e da allora celebrata ogni anno dalle Nazioni Unite per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, questa Giornata è oggi sempre più di drammatica attualità, dato che le sfide ambientali verso le quali intendeva sensibilizzare sono lungi dall’essere risolte, ma anzi minacciano la sopravvivenza stessa del Pianeta e della nostra specie. Come vi scrivevo qualche mese fa, dopo la terribile tempesta di vento che il 29 ottobre 2018 abbatté milioni di ettari cubi di alberi nelle Dolomiti, sono fermamente convinto che a salvarci potrà essere solo una ritrovata connessione – intima, emozionale, più profonda di ogni comprensione razionale – con la Terra, e che il cammino a piedi in Natura – nella sua semplicità – sia un gesto essenziale quanto rivoluzionario, capace di portarci a questa connessione. Per questo motivo, con l’arrivo della Primavera, riprendo con ancora più convinzione le attività della Scuola di cammino a piedi nudi in Natura “Il silenzio dei passi”, i workshop, le presentazioni del libro e del documentario “Con la Terra sotto i piedi”, e soprattutto vi invito fin d’ora a segnarvi la data dell’ 8 settembre 2019, giorno in cui siete tutti invitati a ricreare la fila indiana più lunga al mondo di persone scalze in montagna per la seconda edizione del Barefoot World Record per il clima, che si terrà nuovamente a Villa Welsperg, Primiero San Martino di Castrozza, in Trentino. Da qui ad allora intendo promuovere quante più file indiane possibile a piedi nudi in Natura, per coinvolgere un grande numero di persone in questa azione così semplice e potente allo stesso tempo, ed invitarle alla grande fila dell’8 settembre! In questa mail troverete le prime due di queste file indiane in programma, insieme ad altre importanti novità! |
In fila indiana “Con la terra sotto i piedi” Giardino Botanico Alpino delle Viotr (TN), sabato 4 maggio 2019 Parco Arciducale “Arboreto” di Arco (TN), domenica 19 maggio 2019 “Noi esseri umani amiamo la Natura, la amiamo di un Amore che ha origine con la vita, e la Natura ha un potere rigenerativo sulla psiche umana”. Sono parole che ho scritto per il libro “Con la Terra sotto i piedi”, nell’intento di invitare le persone a togliersi le scarpe e camminare scalzi nella Natura per risvegliare la biofilia che è in ognuno di noi, l’innata tendenza che abbiamo verso tutte le forme di vita. Non potremo salvare nulla – tantomeno la Terra – se prima non lo amiamo: il cammino a piedi nudi in Natura può farci ritrovare quella profonda connessione emozionale con essa in grado di muoverci ad azioni concrete di cambiamento. Da qui nasce l’idea di compiere tutti insieme un gesto semplice ma potente, camminare a piedi nudi in Natura in fila indiana, e da questa idea è nato il Barefoot Worl Record, la fila indiana più lunga al mondo di persone scalze in montagna, che il 16 settembre 2018, a Villa Welsperg, in Trentino, è stata realizzata da 213 persone. Quest’anno l’invito è ad essere ancora di più, sempre a Villa Welsperg, in Trentino l’8 settembre 2019, per ribadire l’urgenza di un ritrovato contatto con la Terra, e i mesi che precedono il record saranno percorsi attraverso altre file indiane a piedi nudi in Natura. Le prime due sono in programma nell’ambito di altrettanti Festival: sabato 4 maggio, ore 10.30-12.30, al Giardino Botanico Alpino delle Viote (Monte Bondone, Trento), nell’ambito del Trento Film Festival: l’esperienza è adatta a tutti, prevedere un vestiario adeguato alla quota (1.500 m ca.), bus gratuito un’ora prima dell’evento presso parcheggio Zuffo (casello autostradale di Trento Centro); prenotazione obbligatoria presso APT o al numero +39 0461 216000; domenica 19 maggio, ore 14.00-16.00, al Parco Arciducale “Arboreto” di Arco (TN), nell’ambito di Arco Zen (festival di discipline olistiche); l’evento sarà preceduto al mattino dalla presentazione del libro e del documentario “Con la Terra sotto i piedi”, ore 10.45 a Palazzo Panni, in Via Giovanni Segantini 5 ad Arco. Sia il Giardino Botanico Alpino delle Viote che il Parco Arciducale “Arboreto” sono due contesti naturali eccezionali: il primo è tra i più antichi e vasti giardini botanici di alta quota, mentre il secondo è un vero e proprio scrigno naturale con oltre 200 specie diverse di piante e arbusti che spaziano dalle sequoie, ai cipressi californiani, dai lecci alle piante esotiche come l’agave, il fico d´India, l’acacia di Costantinopoli e lo yucca. In entrambi gli eventi le file indiane saranno precedute da un breve workshop di camminata naturale. VERSO LA SECONDA EDIZIONE DEL RECORD: LE ALTRE FILE INDIANE IN PROGRAMMA Monza, Parco Reale, sabato 8 giugno ore 17.00 Smerillo (FM), sabato 20 luglio ore 15.45 Maggiori informazioni su questi eventi le darò nei prossimi invii. Mentre sto preparando questa newsletter, è in corso di definizione anche una fila indiana a Milano, presumibilmente giovedì 30 maggio. Se desiderate organizzare una fila indiana nella vostra zona, purché sia in Natura e prima dell’8 settembre, scrivetemi e cercheremo di realizzarla! “CAMMINANDO A PIEDI NUDI PER VIVERE L’ESPERIENZA DEL SACRO” TORINO, Salone del Libro, domenica 12 maggio ore 15.00 “Con la Terra sotto i piedi” e il Festival “Le Parole della Montagna” Nello spazio della Regione Marche, regione ospite del 32° Salone Internazionale del Libro di Torino, incontrerò Simonetta Paradisi, direttrice artistica del Festival “Le Parole della Montagna“, per parlare di esperienza del sacro e cammino a piedi nudi a partire dalle pagine di “Con la Terra sotto i piedi” che raccontano dei primi passi della Scuola di cammino scalzo in Natura a Smerillo, piccolo gioiello ai piedi dei Monti Sibillini. Torino, Salone del Libro, spazio Marche Regione Ospite Domenica 12 maggio, ore 15.00 PARCO RURALE SAN FLORIANO, Polcenigo (PN) Sabato 11 maggio e ogni secondo sabato del mese fino a ottobre Esperienza di cammino a piedi nudi in Natura Sulla collina di San Floriano a Polcenigo (PN), la Scuola “Il silenzio dei passi” in collaborazione con l’Associazione Prealpi Cansiglio Hiking propone un appuntamento mensile – ogni secondo sabato del mese – per sperimentare i benefici del cammino a piedi nudi lungo un percorso sensoriale in Natura. Gli incontri sono guidati da Giorgio Zampieri, uno dei primi istruttori della Scuola in formazione, oltre che guida ambientale AIGAE, sono accessibili a tutti e ideali per un primo contatto con il barefoot hiking. ISCRIZIONI e INFORMAZIONI: Prealpi Cansiglio Hiking snc tel. 370 11 07 202 prealpicansiglio@gmail.com . La prima Scuola in Italia di camminata scalza nella natura! “Il silenzio dei passi”, dal titolo di un libro ad una Barefoot Hiking Academy: grazie a tutti voi, amici scalzi e non, con i quali abbiamo condiviso camminate a piedi nudi in montagna, workshop, piccole e grandi esperienze barefoot un po’ in tutta Italia, ho deciso di fondare la prima Scuola in Italia di camminata scalza nella natura, o barefoot hiking! La Scuola – anche con l’aiuto di validi amici, guide ambientali ed escurionistiche – si propone di avvicinare le persone al cammino a piedi nudi nella natura, inteso come una pratica di benessere psicofisico accessibile a tutti e ideale per favorire una riconnessione con la Terra e con se stessi. Attraverso attività organizzate secondo diversi livelli di impegno – da semplici esperienze come i barefoot morning a workshop residenziali in montagna – è possibile apprendere in maniera graduale il barefoot hiking, una pratica già diffusa soprattutto in America del Nord e nei Paesi di lingua tedesca. Le attività si sviluppano in alcuni tra i più interessanti scenari naturali d’Italia – dalle Dolomiti alla Toscana, alle Marche e alla Sardegna – anche grazie a collaborazioni con altri importanti eventi e istituzioni nel mondo della montagna, tra cui il Parco Naturale di Paneveggio e San Martino, il Festival “Torino Spiritualità”, il Festival “Le parole della montagna” nelle Marche, l’Adventure Outdoor Fest a San Candido (BZ). Per essere aggiornati sulle altre attività in calendario, ci sono una pagina Facebook e (a breve) un sito web: ilsilenziodeipassi.it Libri da leggere ( di Andrea Bianchi) “Con la Terra sotto i piedi – Camminare scalzi nella Natura per fare bene all’Anima” (Mondadori); “Il silenzio dei passi – Piccolo elogio del camminare a piedi nudi nella natura” Ediciclo 2016; “A piedi nudi – Il cammino silenzioso dalla A alla Z” Ediciclo 2017. . |
FINISCE . . |
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