DUE CONSIGLI “DA AMICO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2019 @ 6:26 am


Detto altrimenti: dagli amici mi guardi Iddio che …   (post 3532)

Una Spa finanziaria molto “appetibile”. Io, direttore generale, partecipavo alle riunioni del CDA-Consiglio di Amministrazione. Un Consigliere del CDA esponente dell’azionariato di minoranza che avrebbe ambito ad avere la maggioranza azionaria, persona molto nota nel mondo della finanza, seduto vicino a me. Sottovoce dice fra sé e sé, ma stando ben attendo che io potessi sentire: “Ah, questa società … io la vedrei bene quotata in borsa”. Fine. Bravo merlo, mi sono detto (anch’io fra me e me ma senza farmi sentire!), così i tuoi amici fanno un’OPA-Offerta Pubblica di Acquisto e se la comperano! Ed allora hai fatto in modo che io sentissi e – contando sull’ascendente che tu sei certo di esercitare su di me – fossi io stesso a lanciare il progetto. Ma … caro amico, accà niusciuno è fesso!

“Da’ retta, rilassati, vai in bicicletta …”

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Ieri. Di fronte ai miei post e lettere ai giornali contro il pericolo che la cosiddetta democrazia diretta trasformi la democrazia in una oligarchia, un “amico” mi ha detto: “Ma dai … è una svolta storica, nulla possono i tuoi contributi, nulla i contributi di ognuno di noi … lascia perdere, vai in bicicletta, rilassati”. Eh, no, caro amico, proprio no: io goccia sono e goccia faccio, perché … gutta cavat lapidem!

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ACCADEMIA DELLE MUSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2019 @ 9:29 am


Detto altrimenti: se non ci conoscete, leggeteci nei post … (dei mesi e degli anni precedenti)           (post 3531)

Circolo amicale e culturale privato. Da oltre 10 anni, 9 riunioni all’anno, 2 eventi per riunione … fate voi il calcolo! Per questo Carnevale, per la riunione del 4 febbraio avevamo preparato la rappresentazione dell’Allegra Compagnia dei Guitti in La Locandiera di Goldoni, su una sintesi dei cinque atti abilmente operata da Maria Teresa. Poi, a causa dell’influenza di tre interpreti, la rappresentazione è stata rimandata a ieri sera.

Cristina, Giovanna, Letizia, Giacinta

Ieri era, nella prima parte, Donne In-Canto nel senso che Cristina al pianoforte (e anche voce) e le voci Giacinta, Giovanna e Letizia (in stretto ordine alfabetico! Barbara, “voce” assente giustificata per mal di gola!)  hanno suonato e cantato “Buongiorno Principessa” (Piovani); “Non t’amo più” (Tosti); “Magnificat” (Frisina); “Uomini soli” (Pooh); “Tu che di gel sei cinta” (Puccini); “Dicitincello vuje” (Falvo); “Luna tu” (Ranzato); “Tacea la notte placida” (Verdi); “Ballata per Adelina” (Kleidermann), “Duetto” (Offenbach). Bravissime le interpreti! La “platea” ha mostrato di apprezzare il concerto con una standing ovation, anche a riconoscimento del lavoro di preparazione che ha comportato!

Ho omesso la foto delle bottiglie perchè altrimenti a fine serata la polizia non ci avrebbe fatto risalire in auto!

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E’ seguito il consueto intermezzo eno-gastro-astronomico, con la particolarità che gli “attori” della seconda parte della serata ne hanno potuto godere assai poco, impegnati com’erano al piano di sopra ad indossare i costumi di scena (evvabbè …).

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Mirandolina con il suo cameriere Fabrizio

Sul finire del “banchetto” che si è svolto a piano terra, lentamente come tante Vanda Osiris, gli “attori” hanno sceso in fila indiana la scala interna per radunarsi dietro “le quinte” (cioè nel salottino posteriore). In tale momento non si è potuto evitare che parte del pubblico li potesse vedere, ma era stata data loro una precisa direttiva: “Guardate dritto dinanzi a voi, non sorridete, non parlate con nessuno”. E così è stato (c’è stato anche chi, nel passaggio, si è coperto il volto con il copione).

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Ma … direte voi, come era compost il cast? Eccolo

Il Cavaliere di Ripafratta e lo svenimento per amore della bella Mirandolina

Sceneggiatrice: Maria Teresa – Regia: Maria Teresa e Alfonso – Costumi: Cristina – Musico: Luciano – Presentatrici: Giovanna e Rina – Fotografie: Gigliola, Francesca.

Personaggi ed interpreti (in ordine di apparizione):

Verso l’epilogo

Mirandolina, locandiera: Giovanni – Marchese di Forlimpopoli: Mirna – Conte d’Albafiorita: Maria Teresa – Cavaliere di Ripafratta: Alfonso – Cameriere Fabrizio: Riccardo – Comica Dejanira: Gianfranco – Comica Ortensia: Ernesto.

I Guitti ringraziano il pubblico

La rappresentazione è durata un’ora sana sana. Essa fa seguito alle rappresentazioni degli anni precedenti: ricorderete “Il Ventaglio” (Goldoni); la “Mandragola” (Machiavelli); i “Menecmi”(Plauto): la “Lisistrata” (Aristofane), tutte per la sceneggiatura e regia di Maria Teresa e costumi di Cristina.

Lunedì 11 marzo ad ore 16, si replica in trasferta presso la RSA Casa Famiglia di Cadine (Direttore Patick Coser).

Mentre pubblico questo post mi arrivano il seguente messaggio da Augusta: “Dal Picolo di Milano è arrivata richiesta per la Locandiera. Per confermare attendo la vostra disponibilità”

A fine serata, Enrico Fuochi ha ricordato la mostra fotografica dei fotopittoritrattori CrazyClick, Carlo Ferrara, Michela Goretti, Laura Zinetti ed Enrico Fuochi, da lui stesso curata: “Il corpo e l’anima” presso la Galleria Civica Craffonara in Riva del Garda: inaugurazione sabato 9 marzo ad ore 17,00 con recital a cura di Alfonso Masi. Visitabile dal 9 al 24 marzo, con il seguente orario: 10,00-12,00 // 14,30 – 18,00.

La Presidente Cristina ha ricordato il nostro prossimo appuntamento accademico: lunedì 1° aprile, “Omaggio a Lucio Battisti” e “Arte e Follia” … e non è un pesce d’Aprile!

Grazie alla nostra ospite, la Presidente Cristina e buona Accademia delle Muse a tutte e a tutti!

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NONNO, MI PORTI A SCIARE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2019 @ 4:30 pm


Detto altrimenti: … portiamo anche mamma Valentina, dai … (post 3530)

(foto mamma Valentina)

Non mi aspettavo questa telefonata: infatti la nipotina Sara di questi tempi di carnevale è super impegnata in sfilate di carri, festicciole, amichette e amichetti vari. E invece la telefonata è arrivata. Non solo, ma, data la stagione avanzata, è arrivata con la disponibilità ad alzarsi presto per sciare le prime ore, che poi sono le migliori: piste ben battute e semideserte. Detto, fatto. Alle 08,10 eravamo già alla partenza della Funivia che sale ai Prati di Gaggia in Paganella, la quale apre alle 08,30 che poi l’incaricato si è commosso e ci ha fatto salire alla 08,25! Prime discese lungo la pista S. Antonio, una “azzurra”. Poi ci siamo lanciati sulle due “rosse” (Paganella 2 e Lupetto). Poi su altre ancora…  dai, ecchè vi devo raccontare tutto metro per metro? Alle 11,30 la piccola Sara con mamma e nonno hanno già sciato ininterrottamente tre ore. Cosa? Dite “quasi” ininterrottamente? Ebbene sì, lo confesso, c’è stata una breve pausa alla Malga Lovara a base di brioche alla marmellata, che c’è di male? Non è finita: la mia nipotina è (anche) un’intellettuale e vuole fare una visita all’Igloo dei Libri ai Prati di Gaggia e, udite udite, si fa prestare un libro di quella biblioteca!

Insomma, alle 12,30 siamo rientrati a casa, “stanchi ma felici per la bella mattinata trascorsa” (si dice così, vero?). Alla prossima!

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MUSICA, MUSICA, MUSICA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2019 @ 8:20 pm

Detto altrimenti: una domenica in musica!                                       (post 3529

Questa mattina: alla Filarmonica a Trento per ascoltare Alberto Ferro, pianista 23enne, semplicemente formidabile! Un’ora per regalarci F. Chopin, (1810- 1849), Barcarola op. 60 in Fa diesis magg.; F. Liszt ( 1811-1886), Soirée de Vienne S. 427 n. 3 in Mi magg.; S. Rachmaninov (1873-1943). 9 Etudes – Tableaux op. 39. Naturalmente tutto a memoria! Alberto, primo premio in molti concorsi internazionali, secondo al Busoni di Bolzano nel 2015. Esecuzioni entusiasmanti.

Stefania Neonato e Maria Letizia Grosselli

Nel pomeriggio: con alcuni amici stavamo aspettando di entrare nella nuova saletta del Giardino delle Arti – quasi di fronte all’entrata della Filarmonica – ad ascoltare la voce del soprano Maria Letizia Grosselli ed il pianoforte di Stefania Neonato per l’anteprima del concerto che andranno ad eseguire ad Istanbul, quando – seduto al tavolino di un bar – riconosciamo Alberto Ferro, con la sua fidanzata violinista e violista armena che abita a Monaco di Baviera: un saluto da lontano, un applauso abbozzato. Alberto, il Maestro Alberto, si alza, ci sorride, ci viene incontro … detto, fatto: anche loro due al concerto con noi, questa volta da spettatori. Un concerto assolutamente “nuovo” dal titolo “Canta, o poeta – Viaggio musicale nella poesia italiana da Quasimodo a Petrarca”: infatti, musiche di G. Petrassi; I. Pizzetti; M. Castelnuovo Tedesco; G. Verdi; F.P. Toti; R. Zandonai; G.A. Fano; F. Liszt su bravi di poesie di S. Quasimodo; G. Leopardi; G. Pascoli; A. Manzoni; G. D’Annunzio; D. Alighieri; G. Boccaccio; F. Petrarca.

Maria Letizia e Stefania (seduti, da sinistra: Alberto Ferro con la fidanzata)

Come sanno i miei lettori, io non sono un musicologo ma solo un musicofilo, semplice amico e amante della Musica, ragion per cui la mia ignoranza in materia non mi consente di esprimere una critica musicale seria, ma solo un “sentimento”. E i sentimenti che mi permetto di mettere davanti alle mie lettrici e ai miei lettori, i sentimenti generati da questi due concerti sono i seguenti: la mattina, una grandissima ammirazione per la bravura e la spontaneità del pianista: il pomerigggio, la gradevole sorpresa dello sposalizio della Musica alla Poesia. Infatti, una nota al programma recita: ” I più grandi capolavori poetici dell’antichità (Iliade, Odissea, tragedie greche …) che noi oggi semplicemente leggiamo o recitiamo, nei tempi antichi in realtà venivano sempre cantati. Da quell’epoca in avanti dunque il legame tra Musica e Poesia è totalmente indissolubile, con un primato altalenante tra testo e musica.”

A a me, giunto a Trento da oltre trent’anni, talvolta un amico milanese, romano o d’altra città dice: “Ma città come Milano, Roma, etc. offrono molto …”. Già, rispondo io, ma tu non sai cosa offre Trento in materia di cultura ma soprattutto di Umanità!”

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EXTRA OMNES, FUORI TUTTI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2019 @ 8:30 pm

Detto altrimenti: immigrati? Via … fuori, anche chi è già inserito!        (post 3528)

Marcello Farina, questa sera, in Chiesa, dal pulpito. Vangelo di Luca, quello della pagliuzza nell’occhio altrui vista da chi non vede la trave nel proprio occhio. Il Vangelo contro l’ipocrisia. Anche quella della Chiesa, quando, qualche secolo fa, un papa lanciava la scomunica contro chi avesse la pretesa di avere libertà di coscienza, o quando un altro papa, insediandosi, predicava che tutti gli uomini sono diversi! La Chiesa fuori dalla storia. Oggi l’autorità politica locale ha “cacciato” 24 donne eritree da Lavarone, 17 di loro erano già a servizio negli alberghi. Tutte e 24 erano già inserite nella comunità da un anno. Cacciate a bivaccare nullafacenti in una squallida caserma. E la Chiesa? Cioè … e noi tutti? Noi andiamo a Messa. Per fortuna celebrata da Marcello, da Marcello Farina, da Don Marcello Farina che propone: Il Vescovo dovrebbe far chiudere tutte le chiese per una domenica, in segno concreto di protesta”.  A questo punto dai fedeli è partito un applauso. Domani il fatto sarà sui quotidiani locali, io lo pubblico sul mio “quotidiano”, un semplice blog.

Grazie Marcello!

P.S.: immigrati il vero problema? Noooo! Basta seguire le puntate di REPORT (19.11.2019, “Petrolio nero”) sull’inchiesta della Guardia di Finanza Veneta circa l’ enorme contrabbando di prodotti petroliferi dalla Libia verso l’Italia con evasione miliardaria di IVA (per 6 miliardi di euro!) e IRPEG, ad opera di chi contrabbanda petrolio, armi e anche persone. Denari sporchi in contanti (banconite da 500 euro, banca accondiscendente) a finanziare ogni illecito. Si tratta di una joint venture fra criminali libici e nostrani, con l’avallo delle autorià maltesi. E la nostra politica non parla di questi fondi neri, parla solo degli uomini neri che dobbiamo respingere! Fumo negli occhi. Un celebre avvocato, tale Cicerone, direbbe: “Cui prodest? Cui bono?” “chi ci guadagna? A chi vien bene tutto questo?”

Col. Rapetto

Brave le inchieste di Report. Brava la nostra Guardia di Finanza! Bravo il Tenente Colonnello che ha diretto l’operazione. Basta che non sia “promoveatur ut amoveatur” (“Che sia promosso purchè ce lo togliate dai piedi!”) e allontato dall’incarico, come accadde al suo ex collega Colonnello Rapetto (cfr. numerosi post, qui sul blog) che aveva commesso il madornale errore di scoprire e denunciare le truffe e le evasioni fiscali dei Signori delle slot machine, Mr. Corallo in testa. Per “premio” fu traferito alla Scuola di Addestramento dei Finazieri a Roma ed alla fine si dimise dal corpo.

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Movimenti “strani” di fondi dalla Russia a partiti “sovranisti-sfascia-UE”? Questo è un altro capitolo (trattato da l’Espresso). Anche di questo si parla poco, troppo poco, e non ci si chiede il perchè la Russia “regali” soldi (scusate, si dice “sostegno economico attraverso vendite di gasolio” – Che combinazione!) agli sfascia carrozze UE … anche in questo caso il mio amico avvocato di prima direbbe “cui prodest, cui bono?”

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Dice … ma tu caro blogger, perchè fai tutte queste connessioni? Ripondo. Un mio “vecchio” capo, vecchio nel senso che era del 1924 (ed io ero e sono del 1944), mio Presidente in una SpA Finanziaria mista (di partecipazioni ed operativa) trentina della quale io ero Direttore, un giorno, ragionando a voce alta fra se’ e se’, in mia presenza, lisciandosi i baffi senatoriali che gli adornavano il volto, ebbe a dire: “Le connessioni, chi riesce a fare le comnnessioni ha partita vinta”. Ed io ho semplicemente fatto tesoro di questo suo insegnamento.

IL COMMENTO DI GIOVANNI STRAFFELINI: “Grazie Riccardo della condivisione, e di averci riportato il pensiero di don Marcello. Si, il tema dell’accoglienza, degli immigrati ma non solo, è molto importante e difficile, perché è facile parlare ed è difficile – per chiunque – passare ai fatti (le parole, in certi campi, servono a poco). Anche la Chiesa in questo ambito potrebbe fare di più. Basta entrare in molte strutture ecclesiastiche per vedere corridoi (a volte sontuosi di marmi, a volte meno) vuoti, stanze e stanzoni vuoti. Non c’è nessuno, altro che immigrati accolti. E’ difficile dare testimonianza, per tutti (io sono tra i primi della lista naturalmente)”.

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SCIARE A QUOTE BASSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2019 @ 8:12 pm


Detto altrimenti: con un caldo fuori stagione ….    (post 3527)

Primi alla prima risalita

Quest’anno qui in Paganella non è nevicato molto. Intendiamoci, le piste sono perfette sin dai primi di dicembre, ma larici e abeti bianchi se ne sono visti pochi. Da qualche giorno poi le temperature sono al di sopra delle medie stagionali. Morale: per fare belle sciate occorre sfruttare le prime ore del mattino. Ma non basta. Infatti i dislivelli della montagna, grosso modo dai 1000 ai 2200 metri, si dividono in tre fasce: tierras calientas, templadas e fria, come in Messico! Le prime sono le terre che non sono scese sotto lo zero termico: le seconde quelle che sono scese e risalite: le terze quelle che sono rimaste sempre sotto lo zero. Chiarito questo, prendiamo la discesa olimpica dalla Cima Paganella. Sono in vetta alle ore 08.50. Nei primi 2-300 metri (tierras frias) di discesa trovo neve morbida, che poi, improvvisamente, diventa graffiante, granulata (tierras templadas). Proseguendo verso il basso, ritrovo neve più soffice, che non è mai ghiacciata  (tierras calientas).

1 marzo 2019: ombre lunghe in Paganella

Orbene, considerate che la qualità della neve cambia anche rispetto ad altre due variabili: l’ora del giorno e l’esposizione della pista (più o meno a nord, a est, e ovest). Quindi se ne deduce che per sciare sulla neve migliore dovete essere un Paganellologo, cioè un esperto in paganellologia, come tutti noi VIP-Vecchietti In Paganella siamo da anni e gestire contemporaneamente tre variabili: orario, quota, esposizione.

Ed ecco un esempio per riepilogare il tutto: salire con la prima risalita, farsi qualche sciate “ripetuta” sullo “spallot” dalla Cima Paganella alla selletta; indi sciare lungo l’Olimpica, la “nera” e la “rossa” che conduce alla partenza della funivia Paganella 2001. Risalire, portarsi sul versante di Fai, scendere a Meriz e a Fai. Risalire, traversare verso sud per un paio di discese sulle due “rosse” Paganella 2 e Lupetto. Sono le 11,30 ed io smetto di sciare. Tre ore (filate) di sci vi sembrano poche? Non direi, raga … provare per credere (di soste poi neanche se ne parla …)

Chi vuol venire con me a provare il percorso?

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SLOGAN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2019 @ 1:39 pm


Detto altrimenti: ormai purtroppo viviamo di quelli ….     (post 3526)

“Via gli Ebrei!” Si, anche noi l’abbiamo detto e applicato, con le “nostre” leggi raziali. Campionati mondiali di calcio: “Forza Italia!”: e diventò uno slogan politico. Torino anni ’50: “Non si affitta a meridionali”; ieri: “Padania libera!”,“Via i terroni!”; oggi: “Via i neri!” “No TAV!”

Slogan assunti a simbolo, cioè ad un quid che unisce tutti coloro che ci si riconoscono. Io mi riconosco nello slogan “TAV si”. Perchè? Perché per anni sono stato Vice Presidente dell’Interposto di Trento e da quella posizione sono stato il promotore della sua trasformazione in centro intermodale; ma soprattutto, perchè per anni sono stato azionista e consigliere di amministrazione del Gruppo Europeo di Interesse Economico ATT3- Alptransfer Consulting Geie/EWIV, Bolzano e quindi – se non altro per esperienza vissuta e lavorata – so quanto ci vuole a redigere e/o a modificare un piano del genere: ragion per cui quando sento un premier o un vicepremier che – oggi – dice che “sta studiando il dossier” e/o che “si potrà realizzare un mini TAV” o ancora che “il TAV non si farà”, mi chiedo su quali basi, su quali esperienze, su quali conoscenze, su quali professionalità costoro basino le proprie loro (irresponsabili) affermazioni.

ATT3 – Il nostro progetto era per un tunnel a tre canne del diametro di sei metri ciascuna (autosostenentesi): due per il servizio treni merci telecomandati ed una di soccorso: i passeggeri sula linea tradizionale rimodernata. Tempi d’esecuzione, costi, rischi molto molto inferiori. Funzionalità molto, molto maggiore. Ma tant’è … (Al riguardo, si veda il mio post del 10 maggio 2013, “Il tunnel di base del Brennero”).

“Io penso che …” Ecco, così spesso inizia una delle prese di posizione dei no Tav. Ma come disse tale Sciascia ad un suo interlocutore che faceva precedere le sue affermazioni da un “Io penso ..”. anche a costoro mi sentirei di dare lo stesso suggerimento: “Prima di pensare, ragiona”.

No TAV. Perchè? Piensa mal y acertaràs, dicono in Spagna, Ed io penso male e la conclusione alla quale arrivo è la seguente: il no al TAV è detto da chi all’interno della coalizione di governo sta perdendo voti rispetto al suo alleato di governo. Ed allora, se si blocca il TAV, si liberano risorse che costui può destinare a molte iniziative minori disseminate sul territorio e recuperare consenso elettorale. Tutto qui.

Torino-Lione? Ma qua’ Torino-Lione, mi facci il piacere, direbbe Totò! Qui si tratta della Lisbona-Kiev! E, come afferma il mio lettore Giovanni S., dire che non si deve fare perché la tratta nel tunnel alpino sarebbe antieconomica, sarebbe come aver detto che l’Autostrada del Sole non s’aveva da fare perchè la tratta Fiorenzuola-Modena sarebbe risultata  antieconomica.

Forza TAV!

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NOTIZIE A CONFRONTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2019 @ 7:24 am

Detto altrimenti: in realtà, fatti a confronto        (post 3525)

Leggo i giornali. 5 anni e sei di carcere mesi inflitti ad un tunisino che ha rubato una borsa da un’auto e nella collutazione con la vittima gli ha procurato la frattura di una mano. 5 anni e 10 mesi per corruzione milionaria ai danni delle casse dello stato. Mi pare di potere dedurre che rubare allo Stato sia meno grave. Un ministro fa visita ad un carcerato per omicidio colposo (ha ucciso un ladro colto sul fatto) e dichiara che va graziato. E’ una ingerenza del potere esecutivo su quello giudiziario.

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Tempeste improvvise: un mercantile turco si incaglia a pochi metri dalla spiaggia di Bari: l’equipaggio tratto in salvo. Il fatto mi ricorda la tragedia della London Valour naufragata contro la diga foranea del porto di Genova il 9 aprile 1970, naufragio che costò la vita a 20 persone dell’equipaggio e del quale scrissi nel post “Naufragi e non” del 14 febbraio 2012. Quel pomeriggio stavo tornando a casa dal lavoro con la mia vespa, una poderosa Rally 180 con parabrezza e facevo fatica a tenerla in posizione, tanto forte era il vento. Giunto in zona “Foce”, cioè di fronte all’entrata est del porto, mi fermai per guardare – impotente – quel tragico spettacolo.

Al riguardo mi chiedo che in entrambi i casi ci può essere stata distrazione e/o sottovalutazione delle previsioni meteo, oppure io sono stato solo molto fortunato, quando per sei volte, anche da solo e anche di notte, con la mia barchetta a vela – un Fun da regata di 7,5 metri che “pesa” 1000 kg ed ha un dislocamento di 2,8 tons di stazza – ho compiuto la traversata a vela da S. Vincenzo (LI) alla Sardegna (Palau). Per tutelarmi mi ero abbonato a Meteo Mursia che – dalla loro centrale di Portofino – mi teneva aggiornato in tempo reale via telefono sulle condizioni meteo

Vento forte, cadono alberi nei boschi e in città, si scoperchiano tetti, cinque morti a Roma. Qualcosa sta cambiando, anzi, è già cambiato. Ma Mr. Trump ci scherza su e di fronte all’ondata di gelo (-50° C.!) che ha colpito alcuni Stati USA invoca il riscaldamento globale! E bravo Trump!
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REFERENDUM PROPOSITIVO? NO GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2019 @ 8:17 am


Detto altrimenti: dalla democrazia all’oligarchia        (post 3524)

La rete, un’arma micidiale

No grazie, perché credo che questo strumento trasformi la democrazia in una oligarchia. Infatti esso prevede che la proposta di una nuova legge sia presentata da almeno 500.000 elettori. Ora io credo che sia inimmaginabile che 500.000 elettori si radunino e riescano ad elaborare tecnicamente una univoca proposta di legge da sottoporre all’approvazione (solo formale) del Parlamento. Che poi se il Parlamento non approva o anche solo la modifica, la proposta diventa oggetto di un referendum approvativo secondo quorum ridotti. Da quanto sopra discende che a fare le leggi saranno poche persone, i moderni retiarii, quelli che hanno in mano il controllo della rete attraverso la quale poi cattureranno il consenso delle masse. Leggo i giornali, anche quelli di parte avversa alla proposta, e vedo che al caso Formigoni è dedicata un’intera pagina, mentre il referendum propositivo è purtroppo relegato in un articoletto  a piè di pagina. E a Roma si discute … sui dettagli! Quali siano le modifiche parlamentari accettabili e quali no; a che livello debbano essere fissati i vari quorum, etc..

Mi viene in mente un famoso passaggio delle Storie di Tito Livio: dum Rome consulitur, Saguntum expugnatur: la frase è l’amaro commento dello storico in merito alle incertezze del Senato romano di fronte alla richiesta di aiuto degli ambasciatori di Sagunto, città alleata di Roma, assediata dai Cartaginesi del generale Annibale Barca, che durante questo tergiversare romano rase al suolo quella città. Oggi la frase suona così: mentre a Roma di discute, la democrazia è espugnata.

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Mi piace citare un piccolo grande libro di Umberto Eco, un libretto di cinquanta paginette scritto vent’anni fa e oggi ripubblicato da La nave di Teseo (€5,00, mai così ben spesi!):  “Il fascismo eterno” nel quale Eco ci mette in guardia contro il populismo qualitativo, attraverso il quale la volontà di un leader viene fatta passare come volontà dell’intero popolo: piccolo grande libro nel quale ci avverte che presto saremo governati da chi avrà il controllo delle reti web e TV. Al che mi viene in mente l’evoluzione che nei millenni ha successivamente avuto il termine “democrazia”: 1) potere sul popolo (il democrator era il tiranno); 2) strapotere del popolo; 3) potere del popolo. Oggi mi pare che si stia regredendo dal terzo al secondo significato: strapotere del popolo delle reti, cioè di chi governa le reti. Quanto al democrator, ho scovato una lirica illuminante:

Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride.

Per chi non conoscesse l’inglese, traduco: “Chi ha aperto la porta al democrator? / E come è accaduto che egli si sia collocato nel novero dei conquistadores? / Perché egli si sta comportando come se avesse qualcosa nascondere? Il privilegio dello stupido è quello di essere preso in giro”.

IL COMMENTO DI UN LETTORE

Caro blogger, non avevo seguito la vicenda, quindi mi sono documentato. Premetto che “idealmente” fin dai banchi della mia università di Giurisprudenza ero favorevole alle leggi di iniziativa popolare, poi me le sono perfino dimenticate, sono scomparse dal panorama politico e culturale italiano. Provo a fare qualche considerazione sulle tue tesi, non per polemica, ma per amore ella discussione.

Certo, chi ce le vede 500.000 persone a elaborare un DDL … però in quale altro modo si può fare? Qualcuno lo prepara, lo si fa girare… anche in rete, ovviamente, la rete bisogna conoscerla e saperla usare, dobbiamo essere tutti retiarii, meglio così che andare senza rete! Non lasciamo la rete in mano a nani, ballerine, comici e amici di comici! Certo il problema è sapersi muovere nella rete, vedi tutta la questione delle fake news (= panzane), ma ne parliamo un’altra volta. 

Sulla qualità di una legge di iniziativa popolare, si potrebbe anche essere ottimisti … vista poi la qualità delle leggi di iniziativa parlamentare di questo Parlamento! Anche i quorum vanno visti con attenzione: nel disegno dei M5S non ce n’erano e allora sì che sarebbe stato possibile approvare una legge con una manciata di voti (ma allora andiamo a votare, caspita!). Con l’emendamento del PD (approvato) è richiesto il 25% degli aventi diritto, cioè degli iscritti alle liste elettorali, cioè della popolazione italiana in età di voto. Oggi la partecipazione ai referendum raggiunge a fatica il 50%, per fare il 25% degli aventi diritto perciò ci vuole almeno il 50% dei votanti. Insomma, basta che qualche Schettino torni a bordo … pardòn, che qualche cittadino faccia il suo dovere e la faccenda diventa una cosa seria: alle ultime elezioni un partito o una coalizione con il voto del 25% degli aventi diritto avrebbe stravinto! Comunque ci rifletto ancora. E hai fatto bene a sollecitare opinioni su questa faccenda.

Firmato PF

MIA RISPOSTA AL LETTORE PF

Caro PF, grazie dell’attenzione che dedichi alle mie sudate carte. Ecco, io sono preoccupato innanzi tutto da quel tuo iniziale “non avevo seguito la vicenda” detto da una persona “studiata” (come si dice qui in Trentino) e capace di ragionamenti seri e maturi. Infatti se tanto mi dà tanto, mi domando: cosa sta capendo la massa della popolazione? Avrà la capacità di esprimere un pensiero originario o sarà strumento del pensiero altrui? Io credo che il popolo italiano non sia maturo per una gestione così diretta. Il problema centrale a mio avviso è che si svuota il parlamento della sua funzione e di fatto si introduce il vincolo di mandato per i parlamentari, che diventano soldatini ubbidienti alle decisioni dei manovratori della rete. The rest are details, per concludere  con le parole di quel tale Einstein dopo che aveva affermato di volere conoscere il pensiero di Dio. Comunque il dibattito, grazie al tuo intervento, è aperto.

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FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2019 @ 10:14 am


Detto altrimenti: oggi parlano (anzi, scrivono”!) le foto!       (post 3523)

Anteprima

Mia moglie dice che ho sbagliato mestiere: avrei dovuto fare il giornalista foto-reporter. L’ho preso come un complimento, ma se avessi fatto quella carriera, forse qualcuno mi avrebbe detto perchè non avevo fatto il manager! Le fotografie … un amico che se ne intende mi dice che ho l’occhio fotografico, che so scegliere le inquadrature: altro complimento. Solo che non mi sono mai dedicato alla tecnica della macchina fotografica e quindi … uso quasi sempre il telefonino. Evvabbè … Da fotoignorantone qual sono mi piace dividere le foto in due categorie: quelle fatte a persone e oggetti così come sono, rubate al volo, e quelle fatte a persone e oggetti mesi in posa. Io preferisco le prime. Ed allora ecco il post di questa mattina, un “fotopost”: infatti mi sto dedicando a ripulire i miei files da molte foto prive di significato. Nel far ciò, ne estraggo altre che forse qualche significato ce l’hanno. Vedete voi.

Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare.

Trento: Viale Trieste con la neve
Trento: Viale Trieste con il buio
Trento: Piazza Duomo
Pista ciclabile patriottica: tricolore!
Bici al migliore ristorante mantovano
Bici in preghiera
Antico e moderno
Bici in salotto
Un amico fuori pista
Neve e vele
Neve e musica
Gatto e musica
Salto nel fiume
Salto nel mare
Basilico

E per oggi può bastare, raga, non vi pare?

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