PROCESSO A PINOCCHIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2019 @ 3:56 pm

Detto altrimenti: oggi alla camera dei Deputati   (post 3590)

Un progetto UNICEF nell’ambito della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oggi, nell’aula della Camera, alla presenza del Presidente Fico e della VP Mara Carfagna, un folto pubblico ha assistito in diretta TV al “processo a Pinocchio” reo di essersi venduto l’abecedario che Geppetto gli aveva acquistato con il ricavato della vendita – in pieno inverno – della propria unica giacca, al fine di andare a giocare nel Paese dei Balocchi. Pinocchio è stato assolto, perchè è pur sempre compito e responsabilità degli adulti far sì che i bambini maturino.

Mutatis mutandis, è compito della Politica far sì che i “bambini” cioè gli Elettori maturino. Ecco che a mio sommesso avviso una Scuola Politica deve essere indirizzata alla maturazione dell’Elettorato, non solo o principalmente a quella dei futuri operatori della Politica (i candidati alle varie elezioni).


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NAZIONALISMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2019 @ 10:02 am

Detto altrimenti: un danno doppio       (post 3589)

Ex libris, da libri (importanti, seri saggi storici) apprendiamo:

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Daniel R. Headrick, “Il predominio dell’Occidente” Ed. Il Mulino 2011, 326 pagine + 60 pagine di note – Il professor Headrick ci illustra lo svilupparsi del colonialismo di pari passo con lo sviluppo tecnologico (ad esempio: nel cuore dell’Africa non si andò fino all’avvento dei battelli a vapore).

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David Van Reybrouck, “Congo”, Feltrinelli 2010, 600 pagine + 45 pagine di note – L’inizio del colonialismo occidentale in Africa (1850) non fu dovuto solo o principalmente alle esigenze commerciali dei singoli imprenditori che si stavano lanciando ad utilizzare (“sfruttare”)  le nuove risorse e i nuovi mercati, ma fu generato soprattutto dai nascenti nazionalismi che “avvertivano l’imprescindibile esigenza di avere un posto al sole”. Emblematico il caso del Belgio verso il Congo. Il Belgio, un mini stato creato nel 1830, sotto la spinta del suo sovrano Leopoldo II nel 1876 convocò una conferenza di trentacinque esploratori, geografi e uomini d’affari da mezza Europa per porre le basi conoscitive dell’impresa “Congo Belga”.

Non è questa la sede per entrare nei dettagli. Mi permetto solo di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: il nazionalismo di ieri attraverso il colonialismo ha distrutto le culture locali, ha minato il loro naturale sviluppo, ne ha depredato le risorse generando situazioni di povertà, di conflitti armati, di schiavitù; il nazionalismo di oggi non vuole farsi carico della responsabilità della propria aggressione di ieri e respinge i flussi migratori (i nuovi schiavi) che tale aggressione ha generato.


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HENNING MANKELL 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2019 @ 4:31 pm

Detto altrimenti: terzo (ma non ancora ultimo) post su questo scrittore (post 3588)

Care lettrici, cari lettori, se scorrete i miei post, fra gli ultimi troverete i due già pubblicati su Mankell. Altri ne seguiranno: riguarderanno la sua vita, le serie di libri diverse dai gialli come la “Serie di Joel”, per bambini e ragazzi; i romanzi di politica economica o di economia politica (come ad esempio “Il cinese” contro la globalizzazione selvaggia) e romanzi diversi. Insomma, l’avete capito: quest’Uomo-Autore mi ha catturato. Peccato che mi sia vietato riprodurre gli articoli di Dario Pappalardo su Repubblica e sul blog “Il mio libro” in merito alla Persona Mankell. Posso solo invitarvi ad andarli a cercare in internet e leggerli. Infatti Mankell non era “solo” un giallista, era uno scrittore Umano-dell’Umanità e Politico. Kirsten Jacobsen ha scritto la sua biografia: ” Mankell (su) Mankell” , Marsilio Ed. (mi sto procurando questo libro).

KIRSTEN JACOBSEN, nata nel 1942, giornalista danese e scrittrice, ha pubblicato più di dieci biografie. Frutto di numerosi incontri dell’autrice con Henning Mankell che si sono susseguiti nell’arco di un anno in Svezia e Francia, questo libro racconta l’infanzia dello scrittore svedese in una piccola città nel nord della Svezia, di sua madre assente che ha lasciato il marito e tre figli piccoli, delle donne, dell’amore, la paura della morte, la paura di contrarre la malaria o l’aids, l’importanza della natura e della letteratura nella sua vita, e racconta anche la storia delle sue opere e soprattutto la sua visione del mondo. Ne esce un ritratto molto personale di Mankell, l’idealista, il socialista, il calvinista ma più di tutto emerge con forza l’uomo privato che vive con un piede nella neve svedese e con l’altro nella sabbia dell’Africa. Henning Mankell che, tra le altre cose, ha scritto la serie del commissario Kurt Wallander, è tradotto in oltre quaranta lingue, i cui libri venduti equivalgono a un migliaio di copie per ogni giorno della sua vita (1948-2015): fate voi il calcolo!

Nel frattempo vi propongo poche righe:

  • Mankell sulla nave che nel 2010 forza il blocco navale per portare aiuti ai Palestinesi.
  • Mankell che scrive contro la globalizzazione selvaggia (“Il cinese”).
  • Mankell amico ed estimatore di Dario Fo.
  • Mankell che scrive la piece teatrale “Lampedusa, Capitale d’Europa” (Dall’intervista di Dario Pappalardo, una dichiarazione di Mankell: “Non capisco perché ci vogliano centinaia di morti prima che qualcosa cambi davvero, prima che si rifletta seriamente sull’immigrazione. Quella di Lampedusa non è una questione italiana, ma dell’Europa tutta. Dove sono gli intellettuali? Dove sono i giovani? Vogliono solo diventare idoli della tv? Perché fino a oggi c’è stato silenzio? La cosa migliore che potremmo fare in questo momento è costruire un ponte che ci colleghi all’Africa”.
  • Mankell che vive sei mesi l’anno in Mozambico, perché “… per capire il mondo occorre capire l’Africa, la patria dei nostri antenati progenitori”.

Per oggi basta, perché un antico proverbio cinese afferma “Post lungo nessuno lo legge”. Alla prossima, dunque! E … diventate anche voi soci dell’Associazione Amici di Mankell che ho appena fondato in questo preciso istante!


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POLITICA E RELIGIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2019 @ 7:45 am

Detto altrimenti: che c’azzecca?     (post 3587)

Siamo arrivati al culmine della paranoia: “I Santi protettori dell’Europa e soprattutto La Madonna Immacolata ci faranno vincere le elezioni”. Ma … se uno non crede nella nostra religione, perché ci si appella? E se ci crede, perché nomina il nome di Maria invano? Dice … ma il comandamento impone di non nominare invano il nome di Dio, non quello di Maria…. Dico: ah … vabbè…. allora … mi era sfuggito … scusate tanto.

Io affido il nostro destino a questi Santi …”. Destino, il nostro, nelle mani dell’Uomo del Destino … ma … non le avevamo già sentite questa parole?

E dalla folla fischi per Papa Francesco. Il Cardinale portavoce: “ La nostra Religione unisce, non divide. Appellarsi ai suoi simboli per motivi politici elettorali “è pericolso” (sic!). E’ Pericoloso? Traduciamo: “Attento ragazzo, che se insisti ci schiereremo apertamente contro di te”.

I crociati, i conquistadores, l’espansionismo arabo dei secoli scorsi, il nostro colonialismo, il nazismo con il suo Got mit Uns … : “Noi, uniti, contro”. Contro il nemico. Il nemico non c’è? Nessun problema, ce lo creiamo, nell’ordine: l’islamismo, i non cattolici, i cristiani “infedeli”, i “poveri selvaggi”, gli ebrei, i non ariani, i non tedeschi, gli immigrati, i non-leghisti.

E se ci accusano di corruzione “… noi non abbiamo tempo e spazio per le beghe. Se ci accusano di spaventare i mercati e di fare aumentare lo spread con la prospettiva di peggiorare il rapporto debito-Pil, noi tireremo dritto contro la matrigna Europa”.

Simulator et dissimulator omnium rerum, quo usque tandem Catilina abuteris patientia nostra?


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POLIZIA IN BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2019 @ 9:28 am


Detto altrimenti: una buona notizia     (post 3586)

Qualche anno fa ero a Parigi, davanti alla cattedrale di Notre Dame … E’ di ieri, sulla stampa locale: la Polizia Locale di Trento sarà dotata di e-bike! Benissimo! Mi auguro solo che vadano ad operare anche sulle piste ciclabili.

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GRUPPI DI LETTURA CRESCONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2019 @ 9:13 am

Detto altrimenti: è un vero proliferare!     (post 3585)

Chi legge cosa a chi per fare addormentare chi?
C’era una volta …


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Dìvide et ìmpera

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2019 @ 8:29 am

Detto altrimenti: “locuzione latina secondo cui il migliore espediente di un’autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie”.   (post 3584)

Divisione dei problemi. Per “comandare” occorre dividere innanzi tutto i problemi fondamentali (Democrazia, Economia, Europa, Lavoro, Solidarietà) da tanti altri “grandi” problemi: immigrati, difesa privata armata, cannabis leggera, TAV, quota 100, paghetta a tutti, vaccini si/no, etc.  Su queste molteplici alternative si creerà una “facilmente dominabile società di contrapposti”, assente e distratta rispetto ai citati problemi fondamentali. Di fronte a quanto sopra e ad una pluridecennale scarsa cura nel processo di maturazione della coscienza politica (testimoniata dalle crescenti percentuali di astensionismo dal voto) anche l’iniziativa politica si è “divisa”: da una parte cìè chi apre scuole di politica per i futuri capi politici del sistema attuale. Sul fronte opposto, diviso da una muraglia concettuale, c’è chi si preoccupa di far crescere il grado di consapevolezza della moltitudine dell’elettorato per la creazione di un sistema politico migliore.

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LA PREVALENZA DEL CRETINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2019 @ 5:43 pm

Detto altrimenti: è solo il titolo di un libro    (post 3583)

Fruttero e Lucentini, Mondadori 1985, nella prefazione del loro libro scrivono:

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“… è stato grazie al progresso che il contenibile stolto dell’antichità si è tramutato nel prevalente cretino contemporaneo, personaggio a mortalità bassissima, la cui forza è in primo luogo brutalmente numerica; ma una società ch’egli si compiace di chiamare molto complessa gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro …. in una parola gli ha permesso di realizzarsi”.

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Questo passaggio è citato da Vittorino Rodaro in “L’Europa siamo noi” (AMS Ed. 2019) a pagina 83. Egli così commenta la visione dei due Autori, visione che possiamo definire veramente profetica, in quanto avuta prima dell’avvento dei social media:

“ … non intendo parlare del cretinismo individuale .. ma sono preoccupato del fenomeno del cretinismo collettivo che si configura come cretinismo culturale che si manifesta quando una società dimentica o tradisce le proprie origini, la sua storia, i valori fondanti il vivere collettivo, la solidarietà, l’accoglienza, ossia le virtù civiche che stanno alla base della cultura occidentale … complici anche gli effetti perversi della globalizzazione … l’uso non intelligente di internet e dei social. A fronte di fenomeni reali come crisi economica, povertà, mancanza di lavoro, criminalità, immigrazione, l’uso “cretino” dei social diffonde false notizie … la paura sul rischio di invasione … ogni stato è spinto verso la difesa di interessi nazionali a danno degli interessi comuni europei”.

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Josif Brodskij, nel suo “Il canto del Pendolo” mette in guardia i suoi giovani lettori (cito a memoria): “Diffidate dai grandi numeri, dalle maggioranze osannanti … se non altro perché dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” .

“Liber” in latino significa “libro” e anche “libero”: vorrà pur dire qualcosa …

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TURCHIA – VENEZUELA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Maggio, 2019 @ 1:18 pm

Detto altrimenti: “copia incolla”       (post 3582)

  • Turchia: un finto e limitato colpo di stato militare da parte di una minoranza dell’esercito; reazione del governo e della maggioranza dei militari, dittatura (vero colpo di stato).
  • Venezuela: idem c. s..

Un post, più corto di così lo volete?


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TRAMONTO SUL MAR LIGURE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Maggio, 2019 @ 5:55 am

Detto altrimenti: un’altra mia poesiola, ma senza foto!   (post 3581)

Già, raga, mi permetto di offrire alla vostra lettura un’altra mia poesiola “ligure”. Non la corredo della foto, che pure ho, perché voglio che ognuno, chiudendo gli occhi, si crei la propria immagine. Vi descrivo solo il momento nel quale è nata. Ero su una barca a remi da retata monoposto , sapete … quelle lunghe lunghe con il sedile scorrevole (tecnicamente “canoa”, ma non quelle degli indiani!) , al largo di Genova, al tramonto. Al largo, anche troppo rispetto alleregole di questo tipo di navigazione (cioè ero “fuori legge” ma vabbè …). Il mare non aveva la minima increspatura e respirava, cioè non erano onde bensì respiri di un petto quel suo ondularsi leggermente. Mi sono fermato, ho alzato i remi ed ecco le gocce d’acqua che dai remi “tornano” al mare, ed ecco il cielo che si sposa al mare in un orizzonte che non esiste più …

Tramonto sul Mar Ligure

Non sai / dove l’onda di sale sia nata / se veglia / oppur se riposa / né quale sia l’ultima meta dell’ala incantata / che avanza e ritrae il suo velo / la liquida seta di sposa / ad un cielo / che colma lo spazio d’amore. / E senza rumore / la mente s’immerge nell’acqua / nuotando pian piano / per non farle male / e con la sua rete / cattura al ricordo le nuove emozioni. / Poi / tu alzi i remi / e come in un rito / depositi in mano al tramonto dei suoni / l’essenza feconda / di piccole gocce di smalto / prezioso vagito / che hai ripescato / dal fiordo abissale / profondo infinito. / E vento di luce / d’azzurro cobalto / sospinge la barca alla sponda / sorgente dal Mare / che ormai al Cielo s’è unito.

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