UN PO’ …ST DI VACANZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Luglio, 2019 @ 11:24 am

Detto altrimenti: “Far from the madding crowd” …   (post 3612)

1874, Thomas Hardy, il suo romanzo: “Via dalla pazza folla”. Ecco, andare in vacanza via dalla pazza folla. Un albergo semplice ma circondato da tanto, tanto spazio verde … due-tre ettari? Molto lo spazio erboso e ombroso per i giochi dei bimbi. Nessun problema per il parcheggio dell’auto nè, soprattutto per quello delle biciclette (e vi pareva!).

Affollamento zero: il mare è vicino, la spiaggia è deserta come ….

Affollamento zero!

… come è deserta la zona di partenza delle seggiovie della Paganella (TN) che aprono alle 08,30, che io mi ci presento mezz’ora prima dell’orario che a me mi piace sciare sullepiste vergini che i miei sci sono i Salom Race blu, quelli sulla destra, in attesa da 20 minuti e per altri dieci! Dice … ma tu vai al mare e non fai il bagno? E chi ve lo dice che io … magari un tuffo in mare alle 06,30 poi in albergo uno si veste “da bici” e via! E poi alle 11,00 ed alle 17, 00 … hai voglia a tuffarti!

Alle Foci del Bevano: affollamento zero!

Esco dal parco privato e con poche pedalate entro in pineta. Alle sette di mattina siamo solo di noi: chi corre, chi pedala, chi “piscia” il cane (verbo transitivo, tipo “Scendimi il cane che lo piscio”). Pedalo. Pineta-pineta, strada poderale-strada poderale, raggiungo le Foci del Bevano (km 10). Da qui alla Basilica di S. Apollinare in Classe. Sosta per fare il pieno di bellezza. Altri pochi km e sono a Ravenna. Ravenna-Mare, Lido di Dante, si rientra. Tot. 65 km.

L’albergo, meglio, “Casa per ferie”. Sono anni che una settimanella all’anno ce la facciamo. Qualche anno fa ci ho portato per una tre giorninbici un gruppo di quaranta colleghi della FIAB-Federazione Amici della Bicicletta, Trento: un successone! Il gestore, Claudio (347 3774691 – 0544 994517) ormai è un amico e sta addobbando adeguatamente i locali della hall. Dice … ma come si chiama questa casa per ferie? Eccola: “Stella Maris”. Si vabbè, ma in quale paesino si trova, per essere così isolata, tranquilla? Ecco: è a Milano Marittima centro! Maccome? MM Centro? Ebbene sì, raga, non ci crederete ma è vero: è al centro di una concentrazione turistica ma è difesa da un ampio parco, quasi connesso con il circuito delle pinete.

Chevvoleredipiù? Che Claudio iscriva il suo albergo-che-ha-tanto-spazio ad Albergabici-FIAB (v. internet); che le Amministrazioni pubbliche locali investano sempre di più sul cicloturismo. Perché? Be’ raga, se non altro perché lo stanno facendo tutte le località turistiche (V. Austria: Tirol Bike Safari; v. Sud Tirolo; v. Trentino; v….  etc.); perché si sta completando la Ciclopista del Sole oggi attiva dal Nord Europa al Brennero a Verona, lavori in corso 2019 Verona-Bologna e per il 2021 sulla Bologna-Firenze etc.  e la costa adriatica non deve essere tagliata fuori: si attivi la Regione, cribbio! Perché da qui, oltre che all’asse Nord-Sud verso il Delta del Po e Rimini e oltre, occorrerebbe quantomeno una bretella ciclabile dalla costa adriatica fino alla base dei SetteColli (Settecrociari, Bertinoro, Fratta, Polenta, Bertinoro, Settecrociari: un giretto da nulla, salitelle anche al 15-18 % … dai che ce la fate, con molto allenamento o con una e-bike!

Strade poderali da Cervia-Milano Marittima verso il Lido di Ravenna: affollamento zero!

Dice … ma in queste zone … pedalare in estate … non fa un po’ troppo caldo? Rispondo: intanto in pineta si sta bene. E poi il cicloturismo qui è da promuovere soprattutto nei mesi di giugno e settembre, più freschi: in tal modo inltre si destagionalizza, ovvero si allunga la stagione turistica classica. Insomma, visto che il turismo sta pedalando alla grande, occorre pensare alla grande: occorre cioè avere una visione d’insieme del fenomeno e del rapporto domanda-offerta del prodotto turistico.

Solo et pensoso i più diversi campi / vo pedalando a giri tardi et lenti / e gli occhi porto per seguire intenti / ove sentiero uman l’arena stampi. (Affollamento zero!)

Ma … MM è una frazione di Cervia, la romana FICOCLE, città che da sola merita tutta la nostra attenzione: il porto canale; le saline e il relativo museo; il centro storico nel suo “nuovo” quadrilatero di mura; le famose Terme, le sue pinete; i concerti in piazza; etc. …. E poi, vuoi mettere come ti accolgono?  Guarda bene la foto qui sotto! Ti ringraziano perchè tu hai scelto la loro  località turistica!


RIPRENDO A SCRIVERE DUE GIORNI DOPO:
“Rotta” 90°, una pista poderale verso la costa: sto costeggiando il fiume Savio che scorre a destra, nascosto dal piccolo argine. Affollamento zero!

L’altro ieri sera è piovuto: bene. Questa mattina le piste nelle pinete erano ancora bagnate, qua e là la sabbia era fangosa, le ruote scivolavano: dietro front e via per piste “ciclabili” poderali, asciugate dal sole (v. foto qui sopra). Ve ne è una rete molto vasta, perloppiù non segnalate il che vi dà il piacere della ricerca e della scoperta. Dove porterà, questa? E quella? Ma con il sole ci si orienta sempre! Oggi ho improvvisato un giro di 40 km su sterrato “poderale”. Lo so … avevo la e-bike, ma vi assicuro: con quei mega copertoni e con quel peso di bici (25 kg) alla fine le gambe le ho fatte girare ugualmente, e come! (Non dimenticate che vengo da tre mesi di “fermo” per quella spalla rotta a sciare il 25 marzo scorso, per cui sono a quota 300 km pedalati contro i consueti 2000 a ‘sta stagione!)

Strade poderali sconosciute ai più, attraverso campagne e laghetti (affollamento zero!)

Questo ulteriore “sistema bici-viario” andrebbe organizzato e sfruttato turusticamente: una risorsa in più per il territorio.

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DALLA SPIAGGIA DI RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Giugno, 2019 @ 6:10 am

Detto altrimenti: in un giorno di un’estate anomala    (post 3611)

Un tipico esempio di Ora in un’estate “normale”

Caldo, troppo caldo, massa ciaud, per dirla in ladino! Due giorni fa la calura era tale da coprire le differenze di riscaldamento fra lago e terra per cui non si era alzata la famosa brezza di lago, la nostra Ora, brezza termica figlia di questa differenza. Sul Monte Baldo non si erano formati i consueti “baloni del Baldo” cioè le nuvolone bianche “di caldo” che preavvisano il formarsi dell’Ora: quelle nuvole sono un po’ come il fungo ammanita muscaria che – essendo velenoso, ATTENTI! – segnala la vicinanza degli ottimi porcini (brise) per cui è chiamato “segna brise”, segna, segnale che stai per trovare, lì vicino, le tanto amate brise.

L’Ora di ieri

Ieri la temperatura è scesa di un poco, quel tanto che è bastato a far ristabilire la differenza di temperatura al suolo fra acqua e terra, ed ecco che sono ricomparsi i baloni e si è formata l’Ora. Una inconsueta nuvoletta ha coperto il sole per qualche minuto e, al suo spostarsi, la luce è improvvisamente apparsa “da fotografia”: ne ho approfittato per qualche scatto con il mio smartphone: ve ne regalo volentieri uno.

Una mia poesiola: “Riva del Garda”

… trattieni il respiro e un poco rimani a fissare l’azzurro del cielo.

Fanciulla che dormi / in un letto di Vento / al mattino / tu adorni / di mille colori / il ritorno / di luce / profumo / di fiori. / E appena ti svegli / trattieni il respiro / e un poco rimani / a fissare / l’azzurro del cielo. / Ma ecco che esplode / il tuo sentimento: / ti ammanti d’un velo / di lago già adorno / da mille pagliuzze d’argento / di onde e di palme / che voglion danzare / di piccole foglie d’ulivo/ che volano intorno /… è l’Ora d’amare!

Ma ecco che esplode il tuo sentimento …

.Maedchen du ruhst / auf luftigem Lager / und schmuckst / am Morgen / mit tausend Farben / die Erinnerung / an Licht / an Wohlgeruch / an Blumen. / Kaum erwacht / haelst du den Atem an / und blickst / gebannt fuer ein Weilchen / zum hellblauen / immel. / Doch schon treibt zum Sturm / dein Gefuhl: / du unhullst dich mit einem Schleier / mir dem See, der schon geziert / mit tausend silbernen Halmen / im beginnenden Tanz / mit den feinen Blaettern der Olive / die dich umfliegen … / … es ist die Ora zu lieben!

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AFRICA A TUTTO BIOGAS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2019 @ 3:28 pm

Detto altrimenti: un postaltrui molto very important!    (post 3610)

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Care lettrici, cari lettori, il caldo non ferma noi blogger H24! E ogni tanto, fra le nostre idee-post, siamo ben lieti di ospitare un post di un’altra persona, cioè un “postaltrui” . Questo qui è di un mio caro amico, Fabio Pipinato e merita tutta la nostra attenzione. Fabio è esperto in relazioni e cooperazione intrnazionale, è stato per anni Presidente IPSIA Trento ed è Presidente AcliViaggie. Da molto tempo si è dedicato ad azioni di cooperazione internazionale verso l’Africa.

Inizia

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Il Kenya è un paese particolarmente attento all’ambiente. A Nairobi ha sede l’Agenzia delle Nazioni Unite UNEP. Il governo del Kenya tra una miriade di suoi politicanti ha avuto tra le sue fila Wangari Maathai, già viceministro all’ambiente nonché primo premio Nobel donna per la pace. Insomma, il paese è un laboratorio a cielo aperto.

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Ora, grazie alle stufe di biogas finanziate dall’ 8×1000 della Chiesa Valdese costruite in due altipiani (Laikipia e Nyandarwa) nei pressi del Monte Kenya, è possibile creare energia con zero inquinamento. Ogni famiglia di etnia Kikuyu (la maggior etnia del Kenya che esprime anche il presidente Kenyatta) ma non solo ha, in zona rurale, come minimo due vacche in stalla che producono almeno 20 kg di letame al giorno. I contadini lo prelevano e lo miscelano con 20 litri di acqua. Questo composto viene introdotto in una cisterna (detta biodigestore) posta sotto terra (se in cemento) o per terra (se in plastica) entro la quale il liquame fermenta! Si estrae il giorno stesso il gas in grado di servire appieno un’abitazione e quindi la cucina con tanto di fiamma azzurra e la lampada a gas fornendo luce sufficiente per permettere ai giovani di studiare dopo cena o agli adulti di svolgere faccende domestiche mentre le donne cucinano senza più fumo da combustione.

L’impianto può essere di dimensioni maggiori e, quindi, può essere esteso a più case o baracche che forniranno, ognuna in quota parte, il letame delle proprie mucche o capre o …. di produzione umana con un collegamento diretto wc – cisterna. Il letame degassificato è un ottimo concime per l’orto ed ecco realizzata appieno l’economia circolare: letame – gas – fertilizzante – orto – cibo – letame. Lo stato solido si mescola con lo stato liquido dal quale si estrae quello gassoso.

Il progetto è realizzato da Tree is Life, una CBO (Community Based Organization) della Diocesi di Nyahururu. La minuscola organizzazione opera con l’ONG (organizzazione non governativa) delle Acli Trentine denominata Ipsia (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) che è presieduta dall’ingegnere ambientale ed esperto in cooperazione internazionale Giuliano Rizzi. Ebbene, Tree is Life e Ipsia avevano vinto in passato diversi premi e riconoscimenti statuali grazie alla forte impronta innovativa per l’ambiente e furono addirittura ricevuti da Papa Francesco.

E non è solo un disegno, bensì una realtà!

Sin qui a est del Monte Kenya. A nord, il carcere di Meru s’è spinto ancora più in là sperimentando un biogas industriale dalle feci delle acque nere del penitenziario. La cosa permette l’illuminazione di tutte le aree comuni del penitenziario oltre al funzionamento di una cucina di dimensioni alberghiere (2.000 persone). In città già gira una battuta: “Occhio che il sindaco ti vuole dentro: ha bisogno del tuo intestino per far funzionare il gassificatore!” Quest’ultimo, infatti, battute a parte, funziona proprio come un apparato digerente e nel giro di sole due ore è già in grado di produrre gas. Viene così risparmiata una quantità straordinaria di legname che, a sua volta, assorbe CO2 e libera ossigeno.

Gli stessi impianti sostenuti dalla Chiesa Valdese non funzionano solo con le acque nere ma, da poco tempo, anche con gli scarti di cucina. In particolare: arance, avogado e bucce di banana. Triturando il tutto esce un succo ricco di metano che convogliato in una cisterna di plastica sotto serra, al fine di aumentare riscaldamento e conseguente gassificazione, può dare un’eccellente fiamma per cucinare e illuminare. Così facendo si superano i retaggi culturali, non sempre facili da bypassare, che si associano a gas e a escrementi e la relativa diffidenza che il metano prodotto non vada ad inquinare a sua volta il cibo.

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Una tecnologia, quella del biogas, che ha recentemente vinto (giugno 2019) il “WWF Africa Youth Award”! Una giovane imprenditrice camerunese – Monique Ntumngi – è stata premiata a Mombasa perchè ha fondato un movimento denominato “Ragazze Verdi” formando più di 800 donne di 23 comunità diverse all’installazione e gestione di 3000 impianti di biogas. Una vera e propria centrale “atomica” con azione “a catena” che ha combinato sviluppo sostenibile e empowerment femminile.

Finisce

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Che ne dite, ragazzi? Se non è “aiutiamoli a casa loro questo”! Ma è di più: noi stessi dobbiamo imparare!

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INCONTRI: EMANUELE MASI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2019 @ 9:12 pm

Detto altrimenti: la Danza a Bolzano, Trento e … uberall!         (post 3609)

Emanuele Masi (ph. Tiberio Servillo)

Nell’ambito della serie dei miei post INCONTRI non avrei certo potuto farmi scappare Emanuele, che chiamo così perché figlio di carissimi amici e poi con la mia età … dai che ci sta! Lui comunque è anche Maestro, visto che ha due diplomi conseguiti al Bonporti di Trento: in oboe e in strumentazione con il compositore Daniele Carnevali. Dopo alcuni tentativi sono riuscito ad incontrarlo a poche settimane dall’avvio della 35esima edizione del Festival Bolzano Danza che si aprirà il 12 luglio con una produzione del Teatro alla Scala di Milano.  Emanuele Masi, 41 anni, due figli di 9 e 11 anni, funzionario della Fondazione  Haydn di Bolzano e Trento, dal 2013 è Direttore artistico del Festival Internazionale Bolzano Danza. Molto stimato in ambito nazionale, dal 2018 è anche consulente del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, programmando le stagioni di Danza a Trento, Bolzano e Rovereto e per diversi centri della regione per con più di settanta appuntamenti all’anno nella nostra Regione.

Emanuele, nato a Trento trasferito a Bolzano nel 2004. Come hanno influito i trasferimenti sul tuo percorso formativo e professionale?

I cambi di prospettiva sono sempre fondamentali ma – nonostante le differenze culturali e linguistiche che indubbiamente contraddistinguono queste due realtà – mi muovo tra il Trentino e il Sud Tirolo pensando alla nostra regione come ad un’area metropolitana. Se vivessi in una grande città come Milano, i tempi per andare da casa a teatro sarebbero sicuramente maggiori!

Emanuele, figlio d’arte? Possiamo dire così visto che papà Alfonso era insegnante di musica e comunque nel sangue ha anche altra arte, quella letteraria?

Direi di sì e che soprattutto in famiglia mi ha contagiato la passione per il Teatro: a pochi mesi entravo già in scena in un’operetta interpretando il ruolo di una bambina malata!

Quali sono stati mi tuoi primi passi verso il mondo animato dalla Musica?

I miei primissimi ricordi in ambito musicale sono le audiocassette che mi regalava mio padre che insegnava Musica alle Scuole Crispi di Trento. La cosa curiosa è che io mi immaginavo che quelle bellissime canzoni per bambini, cantante e registrate con i suoi studenti, lui le avesse realizzate appositamente per me.

Wintereise – Teatro alla Scala Ballet Company Brescia e Amisano Teatro alla Scala – Spettacolo di apertura Ballet Preljocai, prod. Teatro alla Scala, Milano

Da artista della Musica a manager della Danza …

Dopo il diploma in conservatorio ho iniziato una timida ma rapida carriera come oboista, ma da sempre la passione per la Musica si alternava con uno spiccato senso organizzativo e una vocazione all’impegno civile. Così, progressivamente, mi sono ritrovato a lavorare in vari ruoli operativi nel Teatro musicale: orchestre giovanili, opera, Danza. In quell’ambito avevo anche l’occasione di mettere nel lavoro un tocco mio, uno sguardo e una cura verso le persone e la comunità a cui erano rivolte le iniziative che organizzavo.

Come si è inserita la Danza nel mondo Haydn?

Nel 2015 la Fondazione Haydn ha assunto la gestione dell’attività d’opera a livello regionale e il Festival Bolzano Danza, una manifestazione di fama internazionale che quest’anno compie 35 anni. Grazie al sostegno del Consiglio di Amministrazione e di tutto il team al mio progetto culturale per il Festival, in questi anni abbiamo raggiunto dei traguardi importanti, tra cui il massimo punteggio artistico che ci ha assegnato il Ministero dei Beni e Attività Culturali.

Inoltre sono riuscito a far combaciare il mio amore per la Musica con quello per la Danza e nell’edizione in arrivo di Bolzano Danza si avrà una straordinaria presenza di spettacoli con la musica suonata dal vivo anche, ma non solo, dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.

Wintereise – Stefania Ballone, Marco Agostino, Chiara Fiandra, Andrea Risso – Spettacolo di apertura Ballet Preljocai, produzione Teatro alla Scala, Milano

Musica classica e classica-moderna, Danza classica e classica-moderna: quale evoluzione?

Penso che le categorie “classico” e “contemporaneo“ siano effimere e spesso rischiano di creare pregiudizi che nuocciono a chi si vuole avvicinare a un concerto o a uno spettacolo. La stessa denominazione di “Musica contemporanea” può portare a fraintendimenti quando – per esempio – si riferisce a quella scritta nel secolo scorso da compositori ormai scomparsi. Chiameremo “contemporanea” la Musica di Luigi Nono anche tra un secolo? E allora come dobbiamo chiamare quella scritta oggi da giovani compositori e compositrici? Un altro stereotipo è quello che ritiene i linguaggi “classici” più comprensibili e in definitiva rassicuranti, ma non è sempre così. Prendiamo la letteratura: oggi non è più “facile” leggere un romanzo di Michela Murgia che l’Iliade di Monti senza parafrasi? Siamo sicuri che chiunque riesca a godersi appieno tre ore di balletto classico e che non si trovi piuttosto più a suo agio con una coreografia contemporanea, magari accompagnata dalle stesse musiche romantiche? Si usa dire che la Musica non vada divisa per generi, ma tra “Musica bella” e “Musica bella”. Io invece preferisco dire che la Musica, la Danza o, in una parola, l’arte vada divisa tra quella che ci emoziona e quella che non ci emoziona: e in questo ragionamento giocano alla pari sia l’opera artistica in sé sia la nostra attitudine, i nostri gusti, la nostra preparazione e il nostro umore in quel preciso istante.

I giovani e la Danza, ieri, oggi e domani

In tutti i campi cerco di spingere i giovani, in primis i miei figli, a essere curiosi, a non avere pregiudizi, a osare, perché anche sbagliare è un modo per crescere.

I tuoi lavori più recenti ed i prossimi

Sono immerso nella Danza e nella musica 365 giorni l’anno e ormai non so nemmeno se considerarlo un lavoro o una parte della mia vita. E allora, se vogliamo vederla in questi termini, potrei tranquillamente dire che l’attività più prossima e che mi appassiona maggiormente è quella di accompagnare i miei figli nella loro vita che si apre sempre di più al mondo.

Emanuele, grazie per avere accettato l’intervista, ma soprattutto grazie per le indicazioni di impegno e di ottimismo che scaturiscono dal tuo esempio per tanti giovani ed anche per tanti papà: accompagnare i giovani figli verso un futuro di coraggio e di apertura al mondo. E nel frattempo il mio piccolo contributo alla tua azione è quello di … avere scritto le parole Musica, Danza e Teatro con la iniziale maiuscola!

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LA GEOGRAFIA DEI MIEI LETTORI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Giugno, 2019 @ 5:50 am

Detto altrimenti: chi siete e da dove mi leggete, cari lettori?   (post 3608)

Oggi è il giorno più lungo dell’anno e quindi buongiornopiùlungo a tutte le mie lettrici e a tutti i miei lettori! Ma … a chi mi sto rivolgendo? Dovete sapere che la procedura dell’editor individua il vostro sesso, la vostra età, i vostri principali interessi e da dove mi leggete. Da questi dati risulta che, negli ultimi mesi, il 55% di voi è di sesso maschile; il 35% del totale (maschi e femmine) è interessato soprattutto a viaggi, sport e computer; le fascie di età maggiormente più interessate ai miei articoli sono comprese fra i 18 ed i 44 anni.

Viaggi e sport? Ecco un esempio di un viaggio sportivo per mare nell’Arcipelago della Maddalena (foto dal mio Fun Whisper ITA 526)

Ma il dato che maggiormente mi ha incuriosito è conoscere dove siete quando leggete i miei post. Ora, su un totale di circa 3150 lettori, ecco come siete “distribuiti”:

1 Bolivia – 1 Argentina – 1 Uruguay – 9 Brasile – 17 USA – 2 Canada – 7 Spagna – 31 Francia – 12 GB – 55 Germania – 3031 Italia – 3 Austria – 1 Tunisia – 3 Polonia –– 1 Bosnia Erzegovina – 1 Slovenia – 1 Croazia – 1 Ukraina – 5 Romania – 3 Grecia – 1 Russia – 1 Giappone – 1 Emirati Arabi Uniti.

In Italia le maggiori concentrazioni di lettori sono a Milano e a Roma. Il lettore più settentrionale è a Bolzano, quello più meridionale a Siracusa.

Insomma, una bella diffusione non c’è che dire, soprattutto se considerate che io (volutamente) non sono collegato a nessun social network. Certo che sarei molto curioso di sapere chi è quell’unico che mi legge dagli Emirati Arabi! I grandi assenti? Cina e India, vedremo di provvedere: mi basterà imparare a scrivere in quelle lingue! Oppure mi metto a scrivere in inglese, chissà …

Buonagiornatapiùlungadell’anno a tutte e a tutti dal vostro blogger (blogger … preferito, vero?).

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BORGHETTO ALL’ADIGE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Giugno, 2019 @ 5:09 pm

Detto altrimenti: finalmente si pedala!       (post 3607)

Borghetto all’Adige

25 marzo scorso mio “volo” con gli sci, spalla fratturata. Dopo mesi si ricomincia a … pedalare! Uao! Prima uscita “seria”: Trento-Borghetto all’Adige per 55 km. Borghetto, piccolo, accogliente Borgo sede di una fantastica Pro-loco presieduta dall’infaticabile Adelio Amadori. Una telefonata: possiamo arrivare per pranzo? Si? Detto fatto. Siamo in quattro “fiabbini”: oltre a me, Franco e Rosa Eccel e Claudio Colbacchini, quattro soci di Fiab Trento.

FIAB-FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA
Trento branch

Appuntamento al bicigrill di Trento alle 08,30. Mentre sto per raggiungerli, un podista che corre sulla destra della pista ciclabile (errore!) decide improvvisamente di fare inversione di marcia e mi taglia la strada: mi urta il gomito destro, per fortuna riesco a non cadere, lui mi grida “Scusa … scusa …”. Proseguo. Arrivo all’appuntamento con un livido ed un taglio sul braccio: disinfezione e via, si parte”! Podisti: per favore, correte stando sulla sinistra della pista come è prescritto dal codice della strada, sulla sinistra!

(v. cerotto sulla destra)

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Claudio e Rosa hanno la bici a pedalata assistita, Franco una bici normale. Io la bici da corsa. Prima sosta dopo 17,5 km al bicigrill di Nomi. Seconda sosta al km 36,00 in prossimità di una fontanella. Indi superiamo il bicigrill Ruotalibera senza fermarci e alle 12,00 dopo 55 km raggiungiamo Borghetto.

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Mozart: il divino marzemino!

Ci sediamo al tavolo all’aperto della “nostra” Pro Loco (siamo regolarmente tesserati!) acconti dall’amicizia dei nostri consueti ospiti. Oltre a noi, “programmati e prenotati”, passa qualche paesano, telefona a casa “Cara, non vengo a pranzo” e si unisce a noi. Antipasto misto, spaghetti alle sarde, vino e caffè. Per frutta un amico ha portato un cesto pieno di ciliegie.

L’amico Adelio al “lavoro”!

Passa una famigliola di turisti tedeschi, sulla via del rientro in Germania dopo due settimane di vacanza. Vorrebbero un caffè ma il Bar Ristorante è chiuso. Nessun problema; ci pensa Adelio. Poi, offriamo loro le ciliegie anche per il viaggio, così, per cercare di sollevare il morale dei due figli un po’ tristi nel dover lasciare l’Italia.

Gute Reise nach Deutschland und … auf wiedersehen bis bald!
(riccardo.lucatti@hotmail.it)
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Borghetto all’Adige, la locale Pro Loco, Adelio Amadori: qui Fiab Trento è di casa, ormai! Grazie Adelio, grazie amici!

Und für deutsche Freunde, drei meine kleine Gedichte uber den unsere Nord Gardasee

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Riva del Garda

… die Ora zu lieben!

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Maedchen du ruhst / auf luftigem Lager / und schmuckst / am Morgen / mit tausend Farben / die Erinnerung / an Licht / an Wohlgeruch / an Blumen. / Kaum erwacht / haelst du den Atem an / und blickst / gebannt fuer ein Weilchen / zum hellblauen / immel. / Doch schon treibt zum Sturm / dein Gefuhl: / du unhullst dich mit einem Schleier / mir dem See, der schon geziert / mit tausend silbernen Halmen / im beginnenden Tanz / mit den feinen Blaettern der Olive / die dich umfliegen … / … es ist die Ora zu lieben!

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Mignon (Torbole sul Garda)

My Fun “Whisper ITA 526”

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Lichtgeschmeide / gedaempft / vom gleisenden Nebel / umarmst du / das kleine Segel / schon von der Sonne geblaeth / eines Fun. / Aus diesem Fenster / hat dich schon Goethe geschaut / als er die goldene Suedfrucht besang / womit du die Ufer befruchtest / und die der Fall des genius / zu eis erstarrt / fuer immer vernichtet. / Und du / kennst du das Land / das einstmals Zitronen verschenkte?

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ARCO

Felsueberhaengende Kraefte …

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Das Reich / at seinen Bogen gespannt / um Blitze aus Stein / zu schleudern / in die nassen Flanken / der Sarca. / Ghibellinisch / die Burg / beherrscht de Geschichte. / Felsueberhaengende Kraefte / zeichen den Himmel / den du siehst / von fernen See / und vermaehlen sich / in der Kathedrale  aus Stein / mit den tanzenden afrikanischen Palmen.

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UN ALBERO (NON) CRESCE (PIU’) A CALDONAZZO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2019 @ 3:16 pm

Detto altrimenti: lo so, è solo un albero … ma perché?    (post 3606)


Il titolo di questo post? Semplice: riordinando i miei libri me ne è capitato fra le mani uno …

2012 – Ero sulla spiaggia-prato del Lago di Caldonazzo. Alcuni operai (presumibilmente del Comune) stavano predisponendo una piazzola in cemento per la collocazione delle campane della raccolta differenziata dei rifiuti.

Durante lo scavo “incontrano” una grossa radice di un grande albero che si trova ad un metro dal loro scavo: prendono una sega e la tagliano. Io li avverto che stanno uccidendo la pianta. Mi rispondono male: “La privacy, come ti permetti … etc.”.

2019 – Ripasso da quel prato oggi, 14 giugno: la piazzola è in funzione. L’albero no, è stato segato via alla base. Dice: “Ma tu blogger, sei un “verde”, uno del WWF o altro?” No, amici, io sono solo una persona che cerca di essere attenta a che le cose belle e preziose non vengano distrutte. Ed un albero, anche un solo albero, è un essere bello e prezioso. Non credete? Si vede che per me è “il momento degli alberi” cioè della loro difesa: pochi post fa ho scritto sullo scempio in corso al Lago di Cavedine.

Dai che presto mi passerà e ricomincerò a scrivere della mia bicicletta: Quale? Diciamo della mia “Numero Uno” quella 35 years old and still going strong, alla quale ho dedicato questo sonetto: “Tanto sottile e tanto lesta appare / la bici mia se bene è mantenuta / ch’ogne altra deven tremando muta / e contra non ardisce pedalare. / Ella s’en va sentendosi laudare /  anticamente di tubolar vestuta / e par che sia una bici venuta / sino in Trentin a miracol mostrare. /  Mostrasi sì lucente a chi la mira / che dà per li occhi una dolcezza al core / che ‘ntender non la può chi no la prova: / e par che dalla sua rota si mova / uno spirto soave e di vigore / che va dicendo in lo salir: “Su, tira!”

Cosa? L’ho copiata da quel tale Dante? Ma se non era nemmeno un ciclista!

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HENNING MANKELL E ALTRI LIBRI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2019 @ 5:18 am

Detto altrimenti: MANKELL, ben più che uno scrittore …    (post 3605)

Mankel: libri, teatro, televisione, films … ma soprattutto un uomo che ha vissuto. Nato nel 1948, muore nel 2015 ed ha venduto mille libri per ogni giorno della sua vita. Fate voi il calcolo. L’ho conosciuto grazie alla mia prof senza puntino Maria Lia Guardini la quale, oltre che a guidarci attraverso la lettura ed il commento dei classici (latini e greci), è una sua appassionata fun. Ed io … io che dagli studi scolastici ed ancor più da quanto stiamo rinvangando oggi, io che sono sempre più dell’idea che per capire l’opera di un Autore bisogna conoscere e capire l’Autore, mi sono procurato un libro (anzi, “il” libro) su Mankell. “Mankell (su) Mankell”, scritto dalla giornalista danese Kirsten Jacobsen.

E’ vero che sul comodino avevo ed ho ben altri tre libri “in lavorazione” (cioè in corso di lettura. Essi sono (in ordine di apparizione): “Il Gruppo Buscaglia” di Martino Aichner (Mursia), un regalo dell’amico Alessandro figlio dell’autore; “Congo” di David Van Reybrouck (Feltrinelli), una scoperta prestatami da mio cognato Franco; “Il Regno unito d’Italia” dell’amico Gianluigi De Marchi e di Francesco Femia (Guida Ed.). Ma che volete, questo qui lo avevo ordinato da due settimane in libreria, è arrivato, mi attrae. E poi ho una gran quantità di segnalibri, vorrà dire che alternerò le letture.

Nuvole “Mammatus”, quando l’umidità è davvero elevata

Oggi pomeriggio il tempo è brutto. Brutto nel senso che siccome non veniamo certo da un periodo di siccità (aprile e maggio ha piovuto molto!) un cielo molto nuvoloso può a buona ragione essere definito tale, altrimenti sarebbe “bel tempo, ovvero: finalmente piove!”

Colori, bici,fiori …

E con questo tempo uno che fa? Pulisce la sua bicicletta, cura i suoi fiori e … legge!

Qualche parola su questi libri, nell’ordine. “Il gruppo Buscaglia – Aerosiluranti italiani nella seconda guerra mondiale -. Il pilota Martino l’anno scorso avrebbe compiuto 100 anni! Il figlio, l’amico Alessandro, verrà a intrattenerci una serata al circolo UNUCI Trento sul contributo del padre a quella fase della nostra storia. “Congo”, la storia della sua (tragica) colonizzazione (rectius: sfruttamento coloniale imperialistico) e del suo sviluppo politico sino ai nostri giorni: un libro che dovrebbero leggere tutti coloro che oggi respingono i migranti africani.Il Regno unito d’Italia”, la prima parte è la storia del sud Italia fino alla battaglia del Volturno, che nel libro si immagina persa e non vinta da Garibaldi. La seconda parte – di fantasia – ci narra di una diversa Unità d’Italia che parte dal sud vincitore verso un nord conquistato. Ma veniamo a Mankell.

Ho appena iniziato a leggere questa sorta di biografia, ed ho avvertito il bisogno di trascrivervi alcuni passaggi. Il primo: “Lo sviluppo del mondo procede in maniera enormemente rapida, ma noi oggi scriviamo poesie d’amore migliori di quanto faceva Petrarca? No! L’uomo è nato per la lentezza. La forza della democrazia è proprio il fatto che è lenta. La lentezza ci si addice di più. Eppure nel nostro mondo un leader efficiente è uno che prende decisioni in modo rapido. Gli Africani, invece, definiscono stupido un uomo che decide troppo velocemente” (Firmato Mankell, op. citata pag. 21).

Che ve ne pare? Che dire di quota 100 senza avere predisposto un piano di assunzioni per la sostituzione della massa dei neo pensionati?  O del reddito di cittadinanza senza avere predisposto le strutture di collocamento al lavoro dei beneficiati?

Secondo pensiero di Mankell (op. citata pagg. 22-23): “ … la maggioranza delle persone non si considera parte del panorama politico. Negano di esserlo e questa è una delle più gravi minacce per la democrazia, il fatto che sempre più persone dicano di non sentirsi parte della democrazia”.

Che ve ne pare? Oggi è andato a votare il 50% degli aventi diritto al voto. Chi ha raccolto il 34% di quei voti ha il 17 % rispetto agli aventi diritto e governa con questa “maggioranza”.

Terzo pensiero di Mankell (op, cit. pag. 23): “ … quando ci fu un grande accorpamento dei Comuni … d’un colpo le decisioni venivano allontanate di un centinaio di km dalla zona in cui e per cui esse dovevano essere attuate ..”

Che ve ne pare? Autonomista svedese, non c’è che dire! Evviva Mankell, evviva la nostra Autonomia Amministrativa e  … loss von Rom, lasciatemelo dire!

Il resto alla prossima puntata.

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MINIBOT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Giugno, 2019 @ 3:26 pm

Detto altrimenti: mini … che però faranno un gran bott …! (post 3604)

“Minibot? Non se ne trova traccia in tutta la mia Commedia! Forse erano all’Inferno e mi sono sfuggiti …”

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Fra un po’ forse saremo “il Bel paese ove il bot suona!” Ma cosa sono questi minibot che rischiano di far fare un gran botto alla finanza pubblica?  Semplice: sono emissioni di BOT a tagli unitari non molto elevati, con i quali pagare i fornitori creditori degli Enti Pubblici. Dice … ma sono un ulteriore aumento del debito pubblico!. A chi solleva questa eccezione si risponde: “Stiamo cercando di porre rimedio ai malanni dei governi precedenti: se non volete i minibot, diteci voi come fare, se siete capaci”.

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Ecco, oggi è la Domenica della Pentecoste, il cinquantesimo giorno dalla Resurrezione di Cristo. Scende su tutti lo Spirito Santo e fa sì che tutti comprendano la lingua altrui. Ma si vede che lo Spirito Santo era distratto, oppure non mi ha trovato in casa visto che io ero finalmente tornato a pedalare con la mia amata bicicletta (dopo la rottura sciistica della spalla del 25 marzo scorso): fatto sta che io il linguaggio del minibot people proprio non lo capisco.

Insomma, possiamo scegliere: o così o così. Be’ … allora se manca la possibilità di scelta non mi sento libero: e dire che il Primo Messaggio dello Spirito Santo era ed è un Messaggio di Libertà: “Capite me, capite voi stessi, capite gli Altri e poi scegliete”. Ma nel nostro caso le scelte sono già state fatte: si chiama “ordine delle priorità da soddisfare a prescindere” (flat tax, pensione quota 100 e paghetta a tutti).

Ma … mi chiedo, la priorità più prioritaria non era la riduzione del debito pubblico e il rilancio degli investimenti? Anche perché fra il promettere (tutto a tutti) e il realizzare c’è di mezzo il mare, anzi, un mare di guai. Guai che si chiamano aumento dello spread, sanzioni dell’UE, riduzione delle pensioni, del welfare, dell’istruzione, della ricerca etc..

Ma sia pur vero che i minibot siano cosa buona e giusta … vediamo un po’, io, imprenditore, ricevo minibot per €200.000,00 a saldo del mio (ormai vecchio!) credito nei confronti dello Stato. Che ne faccio? Vado in banca e me li faccio scontare, pro soluto, s’intende! Sono “garantiti dallo Stato” ecchè, ci mancherebbe altro che le banche non si dovessero fidare! Ed allora ecco un altro inghippo: dopo avere generato un incremento del debito pubblico, i minibot hanno riempito il portafoglio delle banche di (ulteriori) titoli di credito di quello stesso debito. Cioè, lo Stato è debitore verso le banche e se poi non ce la fa più a rimborsarle … be’ vuol dire che le banche se ne faranno una ragione in attesa che si deliberi un (ulteriore) intervento finanziario pubblico in loro favore a ripianamento di quei bad risks, cattivi rischi di cui si sono riempita la pancia.

Minibot, qualcuno ha parlato di “soldi del Monopoli”. A me mi (a me mi) pare invece che siano i soldi del Paese dei Balocchi, quello ove il dolce minibot suona.

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BRAVA, SEN. CONZATTI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2019 @ 4:46 am


Detto altrimenti: cosa vuol dire studiare le carte … (post 3602)

Donatella Conzatti all’evento RESTART sulle disabilità infantili

La mia non è propaganda politica, ma propaganda a favore di un modo di lavorare onesto, impegnato. Roma, il Parlamento, le Commissioni: avete visto alla TV le montagne di fascicoli sui tavoli dei Commissari? Mi sono sempre chiesto: ma loro, i Commissari, le leggono tutte quelle carte?  La maggior parte di loro no, ma qualcuno si. E questo qualcuno ‘sta volta è una qualcuna, la senatrice Donatella Conzatti che ha “scoperto” che all’interno del decreto sblocca cantieri c’era una riga piccola piccola secondo la quale il tesoretto dell’A22 di ben 720 milioni sarebbe passato allo Stato. Semplice, vero? Il fattaccio me ne ricorda un altro, quello dell’inserimento del condono edilizio dell’Isola d’Ischia all’interno del decreto ponte Morandi! Ma si può, dico io, inserire una simile “modifica” con una semplice riga arial 12 all’interno di un decreto così articolato? E allora ben venga il  modo di operare della Sen. Conzatti,  modo che può e deve essere definito “di lavorare seriamente”,  ben diverso dal ruolo di chi si limita ad alzare la manina al momento giusto: a qualunque partito politico appartenga quella manina.

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