AUTO, METRO, TRENO, BICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2019 @ 8:45 am

Detto altrimenti: l’evolinvoluzione della specie   (post 3675)

Anni ’50 ad oggi, evoluzinvoluzione della specie: a piedi, treni e bus, biciletta, scooter, auto private, troppe auto private. Oggi dobbiamo ricominciare ad evolverci, dalle troppr auto private alle biciclette e ai mezzi pubblici.

Ieri ho preso il treno … anzi, qui a Trento diciamo il tram, la cosiddetta Vaca Nonesa, il trenino che da Trento raggiunge la Val di Non e la Val di Sole. L’ho preso in funzione metropolitana: 13 km, 6 fermate, 21 minuti, da Zambana verso sud, al centro città. Ero andato a portare la mia auto al carrozziere, per un piccolo incidente (avevo ragione io che provenivo da destra: era l’albero che proveniva da sinistra!): per lo stesso percorso all’andata in auto avevo impiegato mezz’ora.

Era la prima volta che utilizzavo questa nostra metropolitana. Zambana, ampi parcheggi in superfice (bene!), la stazioncina è interrata (bene!), scendo le scale (ma c’è anche l’ascensore!), raggiungo il livello dei binari. La stazione è pulitissima, un’addetta sta curando alcune rifiniture. Sala d’aspetto, tabelloni elettronici aggiornati e ben visibili vi aggiornano sugli orari e sui tempi di attesa.  Sono molto ammirato, stupito, soprattutto rilassato. Il treno arriva puntuale, salgo, resto volentieri in piedi nonostante ci sia posto a sedere disponibile. Uno schermo TV aggiorna i passeggeri sulle fermate e sulle bellezze del nostro territorio. Complimenti alla Provincia Autonoma di Trento ed alla sua azienda ferroviaria.

Direte, un viaggio in metro ecchesaràmai da meritare un post! E invece no, lo merita, perché i trenini che alcuni decenni fa abbiamo “suicidato” per far posto ai bus oggi si stanno riprendendo la loro rivincita! Pensate un po’… il trenino Dermulo-Fondo-Mendola; quello Rovereto-Riva del Garda e quello delle Valli di Fiemme e Fassa … quanti problemi risolverebbero oggi! E dire che due siamo riusciti a salvarli: questo qui di cui sto parlando e il Trento-Venezia (scusate se è poco!). Questi due … e se prolungassimo la Vaca Nonesa fino al passo del Tonale, potremmo dire che si viaggia in metropolitana dalla laguna di Venezia ai 3000 metri del ghiacciaio del Presena e viceversa!

Ora le due metropolitane esistenti a dire il vero sono usate ancora troppo poco dai pendolari: lo dimostra il gran numero di auto che comunque entrano in città ogni mattina. Come ovviare? Ad esempio con abbonamenti gratis ai pendolari.  Dice … ma si perdono tot soldi! Rispondo: in economia non è quello costo da considerare. Il vero costo di cui tener conto è quanto ci costa non fare ciò, ovvero quanto ci costa il tempo perso nelle code delle auto, negli ospedali a curarci le bronchiti etc.. Si tratta di una semplice legge dell’economia, nient’altro.

(Foto Tuttogreen.it)

In ogni caso le due metropolitane esistenti coprono due direzioni, la nord e la est. Resta per Trento il problema del sud nella Valle dell’Adige (destra Adige: Ravina, Andeno, Romagnano) e dell’ovest (Valle dei Laghi). Per il sud un primo intervento sarebbe quello di dotare la viabilità della dstra Adige di una bella bretella pista ciclabile di accesso al centro, ove realizzare una velostazione per il parcheggio, la custodia, la riparazione dei mezzi (V. Stazione FS di Bologna). In parallelo occorre dotare gli uffici – ad iniziare da quelli pubblici – di docce e locali di “interscambio del vestito” di ogni impiegato che arriva con la bicicletta. Come già avviene in tanti paesi esteri.

Dynamo, la Velostazione di Bologna (Foto Repubblica.it)

N.B.: il fatto che il nord sia già servito dal treno metropolitano non esclude che anche qui si debba realizzare una bretella di accesso ciclabile degna di questo nome: Amsterdam ne sta realizzando una stella di questa bretelle!

Per la Valle dei Laghi il problema è più complesso, anche considerata la pendenza del percorso. Tuttavia, anche se non riuscissimo a risolvere questo problema, almeno avremo risolto gli altri tre, non vi pare? E poi … ecchè? Devo risolvere tutto io? Ma che ci pensino anche altre persone a quest’ultimo problema, diamine!

Good Metro & Good bike everybody!

Firmato: il vostro blogger (preferito, vero?), membro dell’Associazione “AMICI DELLA BICICLETTA”, aderente a FIAB – FEDERAZIONE ITALIANA AMBIENTE E BICICLETTA.

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IL (MIS) FATTO COMPIUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2019 @ 8:38 am

Detto altrimenti: per acquisire un (ingiusto) pre-vantaggio di posizione   (post 3674)

Un partito politico. Lo Statuto prevede che i membri della commissione elettorale non possano essere candidati. Uno di loro viene candidato. Alla protesta di chi esige il rispetto dello Statuto anche perché la sua violazione potrebbe far perdere a quel gruppo la qualità di “partito politico”, si risponde: “Intanto lo candidiamo,  poi si vedrà”.

La Turchia bombarda i civili Curdi, il suo esercito avanza. Insorge la protesta internazionale, si decreta l’embargo delle esportazioni di armi etc.. Alla fine, la Turchia accetterà di negoziare, dalle nuove posizioni etniche-geografiche acquisite con la forza.

Un privato devasta illegalmente un’area naturalistica fortemente “protetta” (da chi poi? Da una legge inosservata?). Insorgono tutti, soggetti privati e pubblici, ci si appresta a porre rimedio. Il privato si offre di sistemare quell’area a giardino ben curato (di fatto trasformando illegalmente un’area naturalistica in un giardino “umano”).

Ecco tre esempi concreti e attuali della diversa velocità della liceità e della illiceità. L’illecito è veloce, occupa illegalmente nuove posizioni di favore, dalle quali poi scende a patti con la liceità che nel frattempo, lentamente, si è mossa ed è arrivata al tavolo delle trattative.

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MAMMA LI TURCHI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2019 @ 11:44 am

Detto altrimenti: dalle feluche ai cacciabombardieri         (post 3673)

1480 – Centocinquanta navi turche sbarcarono un esercito in quella che poi fu chiamata la Baia dei Turchi e posero l’assedio a Otranto per poi distruggerla. Che quelle navi fossero feluche o meno, non importa. Ciò che importa è che nei secoli quel popolo o meglio quei governi pare si vogliano ripetere. Si è ripetuto con l’eccidio degli Armeni; con il finto colpo di Stato per giustificare l’attuale dittatura; con le attuali stragi dei Curdi. Ed il mondo che fa? Ce lo ha detto Fabrizio De Andre nella sua bella canzone Don Raffae’: Prima pagina venti notizie / ventuno ingiustizie e lo Stato che fa / si costerna, s’indigna, s’impegna / poi getta la spugna con gran dignita’.

Quelli i nemici, si sa, se non ce li hai, te li devi creare: chi si è scelto gli Ebrei, chi gli Armeni, chi prima i meridionali e poi gli immigrati, chi i Curdi, chi gli abitanti del Kashmir (sull’azione dell’India contro tale popolo cercherò di scrivere un post dedicato)

Ma benedetti figlioli, quante volte ve lo devo dire che con le guerre non si va da nessuna parte?

Già, non solo lo Stato, bensì il mondo, e fa anche qualcos’altro: dice, non ti diamo più armi! Ma … fino a ieri si? Oggi un embargo d’armi produce effetti dopo 10 anni, tanto cospicue sono le scorte accumulate! E poi c’è sempre Malta e paesi simili capaci di trasformare merci di contrabbando e/o soggette ad embargo in merci regolari: lo stanno facendo con il petrolio e con il denaro sporco ecchecivorràmai per farlo anche con qualche fucile? Il fatto è che la corsa agli armamenti e alle guerre non solo non ha mai risolto alcun problema ma ne ha sempre creato dei nuovi.

La Turchia: importanti basi NATO, e chi ci rinuncia mai? Eppoi (eppoi) quei tre milioni di immigrati dai quali Erdogan minaccia di far invadere l’Europa? E allora avanti con l’indignazione, ma che sia forte, ben decisa mi raccomando, mappoi basta, finiamola lì, ecchesarannomai i Curdi? Ma che vale la pena di trasformare le basi Nato in basi Putin? Quandomai!? E gli immigrati? Quello Erdogan diamogli altri soldi e che se li tenga, che continui a fare il nostro carceriere. La nostra coscienza? La coscienza? “Ciao la coscienza, ciao!” Direbbe il Cetto La Qualunque di Antonio Albanese.

Tritolo: a Malta come in Siciclia

Malta? Leggete il libro ahimè postumo della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa dalla mafia locale, Di’ la verità anche se la tua voce trema (Ed. Bompiani collana “Munizioni”, con prefazione di Roberto Saviano) il libro-denuncia che la blogger, uccisa in un attentato nel 2017, non era riuscita a completare. 

Malta SpA. Malta, vi hanno sede legale 50.000 società, anche perchè il loro utile è tassato flat tax al 5%, mica male, non vi pare? Come di fa? Ve lo spiego in quattro parole. Con la SpA maltese si acquistano beni dalla Cina per 10. Mentre le merci navigano, le si rivendono ad una SpA italiana per 100 la quale li rivende sui mercati europei per 110. Non servono trasbordi, mica vulimme fa’ tutta chista ammuina ... mica vogliamo fare tutto ‘sto casino .… servono  solo giri di fatture. L’utile lordo di 90 (= 100-10) , netto di 80,
si forma a Malta e viene tassato al 5%. L’utile lordo di 10 (=110-100), netto di 5, si forma in Italia o in altro paese equivalente e viene tassato al 50% circa. Cumpa’, accà niscune è fesso!

Come si pronuncia il dialetto napoletano: se la vocale finale è accentata, la si pronuncia. In caso contrario no. Ammuina, confusione: nun facite ammuina, dice l’insegnante entrando in classe. Nell’espressione chista ammuina la “a” centrale che si pronuncia non è l’ultima di chista ma è la prima di ammuina).

Malta petrolio. Malta, la nostra Guardia di Finanza ha scoperto dal Veneto un giro di gasolio troppo a buon mercato, cioè di contrabbando. Si fa così: i terroristi/soldati/banditi… fate voi, in Libia si sono impossessati di qualche pozzo e di un piccolo molo. Estraggono il greggio, lo imbarcano su piccole petroliere; nel Mediterraneo queste piccole navi lo travasano su una petroliera “vera” che va a Malta e contro un certo conquibus in denaro, ottiene i certificati di origine “giusti”. Ora fra l’altro mi chiedo: nel recente passato siamo stati capaci di intercettare piccoli gommoni per evitare che sbarcassero qui da noi mentre queste petroliere navigano “non viste”? Boh’ … sarà … sono un malpensante, ma in Spagna dicono piensa mal y acertaras! In latino si dice Cui bono, cui prodest: chi ci guadagna?

Il mondo? Il mondo ha ben altro cui pensare, in particolare alla previsione di perdita di un PIL pari al PIL della Svizzera. E che volete mai? I ricchi sono sempre più ricchi ma pochi e i poveri sempre più numerosi e sempre più poveri. E allora chi volete mai che se li comperi i prodotti di un’industria avanzatisssima 4.0, 5.0, etc.0 ? Dice … loro i poveri bisogna aiutarli a casa loro! Eh già, maccome? Come? Semplice: mandando loro le multinazionali che – come tutti sanno – sono filantropiche al massimo! Non ci credete? Leggete – una per tutte – Africa Energy Intelligence e vedrete quanti bei bandi di gara si stanno lanciando in tutta l’Africa per farle lavorare, queste multinazionali! E allora, di che ci lamentiamo?

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CASTAGNATA FIAB TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Ottobre, 2019 @ 5:02 pm

Detto altrimenti: … a chiusura della nostra stagione 2019       (post 3672)

FIAB – FEDERAZIONE ITALIANA AMBIENTE E BICICLETTA è una Federazione che opera da decenni e raggruppa ben 140 Associazioni ciclo ambientaliste presenti su tutto il territorio nazionale.

La “nostra” Fiab, qui a Trento, ultratrentennale, si chiama Fiab Trento – Amici della Bicicletta. Siamo oltre 250 soci, Presidente Guglielmo Duman. Navigando fra i miei post troverete il resoconto di molte nostre uscite e iniziative, mirate a sviluppare una nuova duplice mobilità: quella sostenibile rispetto ai mezzi di trasporto utilizzati; quella “reciproca” fa persone che imparano a conoscersi e a condividere i reciproci interessi.

Oggi sulle pendici del Monte Bondone, a quota 1120 metri, ci siamo ritrovati scarponibus calcantis (ovvero: senza bici tranne uno, Iacopo, che è salito in bici sin da Trento!) alla Malga Malghet per la consueta castagnata annuale.

Fiabbine ad un sole color giallo Fiab!

Castagnata di sole castagne? No raga … scialla … che poi le castagne alla fine sono arrivate, insieme al vin brulè, ma prima … prima antipasti vari, porchetta con fasoi en bronson e capuci. Non è mancato, alla fine, un semifreddo e il caffè.

Lo chef Franco 1 e il Presidente Guglielmo al taglio della porchetta

Tutto debitamente annaffiato da vini locali. Quanti eravamo? “Solo” oltre 50 perché … perché molti erano alla mostra FIAB dei quadri del Fiabbino Giovanni Soncini (mentre scrivo Giovanni mi dice: abbiamo avuto oltre 500 visitatori “firmati”, oltre chi non ha firmato il registro dei visitatori!); altri alla giornata FAI a Calavino; altri ancora non hanno potuto venire semplicemente per altri impegni presi in precedenza, in quanto la nostra castagnata è stata anticipata ad oggi dal 20 ottobre per evitare la sovrapposizione con la fiera, a sua volta anticipata, Fa’ la cosa giusta (18-20 ottobre), manifestazione alla quale Fiab Trento partecipa con un suo stand (mi raccomando: venite e visitarci!). Tuttavia, oltre 50 è stato un bel successo!

Lo chef Franco 2 addetto alle caldarroste

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Castagnata. Tutto organizzato da alcuni di noi, Fiabbini che hanno effettuato i sopralluoghi per verificare la percorribilità delle strade forestali da parte delle nostre vetture di servizio; che sono saliti alla malga il giorno prima per preparare il tutto; che hanno cucinato, servito in tavole e ripulito i locali a fine festa. Grazie amici, grazie a tutti voi!

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Danze all’esterno

Non ci siamo fatti mancare nemmeno la musica: infatti il bravo fisarmonicista Stefano ci ha regalato molti “danzanti”, fra i quali Liber tango di Astor Piazzolla! Bravo Stefano, grazie!

Danze anche all’interno

E’ seguito il consueto angolo letterario con la lettura di due brani di prosa in dialetto romanesco forniti da Alfonso Masi, della Castagnina Commedia (la Castagnata di Dante e Virgilio in Bondone) e della poesia “Bici perché?” (v. appendice).

Stefano con il Presidente Guglielmo Duman

Ha chiuso la giornata il saluto del nostro Presidente Guglielmo Duman, il quale, nel tracciare un brevissimo consuntivo del livello di soddisfazione annuale registrato e rilevato fra i soci (elevatissimo, n.d.r.) ha spronato tutti a “partecipare” attivamente alla vita della FIAB.

Appendice

BICI, PERCHE’?

Perché / in una chiesetta al Ghisallo (1) / riposa sospesa / antica reliquia a pedali. / Perché / insieme a lei / tu scali la vetta / compagno soltanto a te stesso. / Perché / ti ha insegnato / ad alzare più spesso lo sguardo / a scrutare che cielo farà. / Perché / sempre incontri qualcuno / che non ha timore / di aprire la sua vita al vicino. / Perché / con il vento dei sogni / giocando / ritorni un poco bambino. / Perché / restituisce / ad un uomo affannato / profumi di suoni e colori. / Perché / in salita / ricorda ad ognuno / che volendo e insistendo si può. / E poi, … perché no?

(1) Salita Bellagio-Madonna del Ghisallo, Museo della Bicicletta
(la Direttrice è una Trentina!) e la Chiesetta con la reliquia della bicicletta di Fausto Coppi: è di ieri il Giro della Lombardia con le salite del Ghisallo e del Muro di Sormano!

E qui perdonate una nota personale. Trentacinque anni fa, quando ero un (giovane) “brianzolo monzese”, spesso mi portavo in auto da Monza a Onno, sul ramo manzoniano del Lago di Como e, lasciata la macchina, pedalavo in salita (non difficile) verso sud fino ad Asso. Qui mi dirigevo verso nord verso Sormano: una volta ho tentato di scalare quel muro, ma dopo poco mi sono arreso, troppo difficile (bici da corsa, rapporti: 39 -28. Ieri i corridori avevano il 34-33 ma soprattutto ben altro fìsico!), lo aggiravo per la strada normale, scollinavo, percorrevo Pian del Tivano (da dove nasce il famoso vento Tivano, molto atteso dai velisti del lago), scendevo a Nesso, giravo a destra verso nord (i corridori ieri hanno girato verso sud, verso il traguardo di Como), pedalavo il lungolago fino a Bellagio, scalavo verso sud il Ghisallo e scendevo sino a Asso-Onno. In una mattinata. Altri tempi e … tanti anni in meno!! Potete capire la mia emozione a vedere i girini su quelle salite!

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FIAB TRENTO, NON SOLO BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2019 @ 7:30 am

Detto altrimenti: anche altra cultura   (post 3671)

Amici, la bicicletta è cultura, cioè insieme di conoscenze acquisite e da acquisire: la conoscenza della natura, dello stare insieme, del desiderio – conscio o inconscio –  di uscire dal sistema della competitività per recuperare una sensibilità spesso travolta dal consumismo dei nostri sentimenti, consumati – appunto! – da un modo di vita che stava per travolgerci. Ed allora, ben venga anche la poesia, la pittura, la fotografia.

Bicincittà (a Trento)

BICI, PERCHE’?

Perché / in una chiesetta al Ghisallo /riposa sospesa /antica reliquia a pedali. / Perché / insieme a lei / tu scali la vetta / compagno soltanto a te stesso. / Perché / ti ha insegnato / ad alzare più spesso lo sguardo / a scrutare che cielo farà. / Perché / sempre incontri qualcuno / che non ha timore / di aprire la sua vita al vicino. / Perché / con il vento dei sogni / giocando / ritorni un poco bambino. / Perché / restituisce / ad un uomo affannato / profumi di suoni e colori. / Perché / in salita / ricorda ad ognuno / che volendo e insistendo si può. / E poi, … perché no?

(firmato: il vostro blogger)

L’angolo FIAB alla mostra dei pittori Soncini-Boato

Pittura e fotografia? Fino al 13 ottobre a Torre Mirana, Trento, la mostra dei pittori Giovanni Soncini (Fiab) e Matteo Boato, oltre a qualche mia foto.

Scolaresche in visita alla mostra

Il tutto organizzato da FIAB Trento. Non ve la lasciate scappare!

E per finire, Domenica 13 ottobre, Fiabbini ed amici alla Malga Malghet sul Monte Bondone per la castagnata del fine anno sociale.

Viva la bicicletta, la poesia, la pittura, la fotografia a pedali: viva FIAB Trento!

Lo stand Fiab alla Settimana della Mobilità 2014: la past president Manuela Demattè ed il Presidente Guglielmo Duman

Ah … dimenticavo! Da Venerdì 18 a Domenica 20 ottobre FIAB Trento-Amici della Bicicletta sarà oresente con un proprio stand alla Fiera “Fa’ la cosa giusta!”. Venite a trovarci, a conoscerci: potrete anche iscriveri al nostro gruppo, dai!

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ACCADEMIA DELLE MUSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Ottobre, 2019 @ 9:07 am

Detto altrimenti: autunno 2019, si ricomincia!      (post 3670)

Undicesimo anno. Nove serate all’anno, due eventi a serata, fate voi il calcolo! Dice … ma voi chi siete? Ebbè … basta navigare qui sul blog fra i miei post … eccheccivuole?  Ieri sera, seratona! Solo che io ero raffreddato e non ho potuto dare il bacio di saluto a tutte le nostre belle signore, è stato un po’ come mettere un vassoio di paste davanti ad un bimbo e dirgli guai a te se le tocchi. Evvabbè, me ne farò una ragione. Le nostre Signore, Donne nel senso latino di Dominae, padrone della nostra vita, alimentano in noi i migliori sentimenti, alimentano … alimentano noi con le prelibatezze che preparano e che gustiamo nella cena fra le due parti della serata: viva le Donne anche per questo! Ma veniamo a noi, cioè a tutti noi, uomini compresi.

Prima parte: Alfonso Masi, regia, testi e mimica; Patrik Coser, chitarra; Luciano Maino, fisarmonica. Tutti e tre: voci e canto in “Io, Giorgio Gaber”. La vita, la carriera, le canzoni, il pensiero del Gaber-Poeta. Già, perché GG è stato uno che ha “creato” e poeta deriva dal greco poieo che vuol dire creo. Ecco i brani eseguiti: GG nasce; La ballata del Cerruti Gino; ‘A pizza; Quando sarò capace di amare; Quello che perde i pezzi; Destra-Sinistra; Lo shampoo; La chiesa si rinnova. Tutte eseguiti per intero. E poi accennati: Il Riccardo (grazie Alfonso per aver pensato a me!); La Torpedo; Suona chitarra; La mia generazione ha perso; Verso il terzo millennio; La libertà (quest’ultima mi ha indotto a riprendere in mano il mio post precedente, quello sulle dimensioni della politica e della democrazia per aggiungervi una nota finale, andate a leggerlo).

Luciano, Patrik, la nostra presidente Cristina, Alfonso

Entusiasmo alle stelle! Il bis? Ma certo, una seconda Pizza non si nega a nessuno! Insomma, inizio dell’Anno Accademico 2019-2020 col botto! Bravissimi, amici Alfonso, Luciano e Patrik! Bravissima Cristina! A seguire …

… l’angolo delle anteprime

FIAB Trento alla Galleria Torre Mirana

Riccardo segnala: Torre Mirana, Via Belenzani 3 Trento, piano terra, fino al 13 ottobre: su iniziativa di FIAB TRENTO Amici della Bicicletta: mostra dei pittori Giovanni Soncini e Matteo Boato e delle proprie bicifoto – Piano interrato, Marisa Decarli segnala fino al 13 ottobre, Mostra collettiva di pittura e grafica “Nel bosco” degli “Artisti dello Studio Arti Visuali 2001”.

8 ottobre ore 21,00 Cinema Astra, Patrik segnala il film “Momenti di trascurabile felicità” della serie “Ultima visione”, Brevi riflessioni sulla fine di un viaggio.

13 ottobre, per i soci FIAB TRENTO e loro ospiti, castagnata di fine anno “Scarponi senza bici” alla Malga Malghet in Bondone. Info sul sito FIAB TRENTO. Prenotazioni presso info@fiab-trento.it

15 ottobre ore 21,00 Cinema Astra, Patrik segnala il film “Domani è un altro giorno” della serie “Ultima visione”, Brevi riflessioni sulla fine di un viaggio.

Manuela Demattè e Guglielmo Duman: past president e presidente Fiab Trento

Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre, Riccardo segnala lo stand FIAB Trento  alla Fiera “Fa la cosa giusta”.

22 ottobre ore 21 Cinema Astra, Patrik segnala il film “Ella e John” della serie “Ultima visione”, Brevi riflessioni sulla fine di un viaggio.

24 ottobre ore 20,30 al Teatro Sociale “Balletblack” in prima italiana, “Io, Giorgio Gaber” di Alfonso Masi.

24 ottobre ore 20,30, inizio della stagione “inDanza” – Trento, Rovereto, Bolzano, stagione ottobre 2019- marzo 2020. Emanuele Masi, funzionario della Fondazione  Haydn di Bolzano e Trento, dal 2013 è anche Direttore artistico del Festival Internazionale Bolzano Danza, consulente del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, programma le stagioni di Danza a Trento, Bolzano e Rovereto e per diversi centri della regione. Emanuele ci ha stregato con la “danza” delle sue parole sulla danza: la danza, una “vita” che ognuno deve e può vivere – e di fatto vive e “legge” –  liberamente. In particolare ci ha segnalato la Schuhplatter di Alessandro Sciarroni, premio Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, il 15 novembre ore 21,00 al Mart di Rovereto, preceduta alle 20,00 dall’Aperitivo inDanza. Programma completo in internet.

30 ottobre ore 17,30, Associazione Culturale Rosmini di Via Dordi a Trento, “Io, Giorgio Gaber” in versione integrale (Alfonso Masi & C.)

2 novembre ore 17,30 – Sala SOSAT Via Malpaga 17 – Concerto Katharsis 2019 – Organizza Associazione Ars Modi – Direzione artistica M° Edoardo Bruni – “Sax e piano”, Emiliano Rodriguez, sax; Massimo Folliero, pianoforte. Ingresso gratuito ad offerta libera.

4 novembre – Accademia delle Muse: Recital di Stefano Visintainer pianoforte e Saverio Gabrielli violino – “Il Diario, compagno di una vita” di Mirna, Ernesto, Cristina, Riccardo.16 novembre ore 17,30 – Sala SOSAT Via Malpaga 17 – Concerto Katharsis 2019 – Organizza Associazione Ars Modi – Direzione artistica M° Edoardo Bruni – “Ludus Quartet”, Ivo Crepaldi, violino; Andrea Ferroni, Violino; Alexander Monteverde, viola; Ivo Brigadoi, violoncello.  Musiche di Sollima, Shostakovich, Edoardo Bruni. Ingresso gratuito ad offerta libera.

Sabato 9 – domenica 10 novembre, Festa della Noce a Cavrasto (v. info nel post “Prossimi eventi).

30 novembre ore 17,30 – Sala SOSAT Via Malpaga 17 – Concerto Katharsis 2019 – Organizza Associazione Ars Modi – Direzione artistica M° Edoardo Bruni – “Russiamerica”, Sabrina Dente, Annamaria Garibaldi, pianoforte a quattro mani.  Musiche di Stravinski, “Sagra della Primavera”; Gershwin: “Rapsodia in blu”. Ingresso gratuito ad offerta libera.


2 dicembre – Accademia delle Muse: Recital di Maurizio Emer tromba solista e coro natalizio – Ezio Amistadi presentazione libro “Montanari si diventa”.

7 dicembreore 17,30 – Sala SOSAT Via Malpaga 17 – Concerto Katharsis 2019 – Organizza Associazione Ars Modi – Direzione artistica M° Edoardo Bruni – “Sonata Island Quintet”, Giulio Visibelli, Emilio Galante, Stefano Benini, flauti; Luca Gusella, vibrafono e percussioni; Giulio Corini, contrabbasso. Musiche di Enrico Intra, Claudio Fasoli, Carlo Cattano, Giulio Visibelli, Emilio Galante. Ingresso gratuito ad offerta libera.

Martedì 7 gennaio 2020 – Accademia delle Muse: Recital di Sergio Runcher “Tra Madamine, Calunnie ed Elisir” – Carlo Garbini, “La tecnologia, conoscerla per non temerla”.

3 febbraio 2020 – Accademia delle Muse: “Perché ridiamo?” Alfonso & Co, Piano, violino, chitarra, fisa, voci  – Commedia di carnevale dell’ Allegra Compagnia dei Guitti (Maria Teresa).

2 marzo 2020 – Accademia delle Muse: Omaggio alle DONNE in poesia e musica , Giovanna, Giacinta, Cristina –  “Kamishibay”, teatrino giapponese a cura di Valentina Lucatti.

6 aprile 2020 – Accademia delle Muse:  “Lumbard, sfarfallant group” a cura del gruppo “I Geniali”  – 10 anni di foto,  ricordi dell’Accademia di Riccardo e Cristina.

4 maggio 2020 – Accademia delle Muse: Recital degli “Alter Ego”, Coro maschile a cappella  – “Scorci di Trento minore” di Marisa Decarli.   

  1 giugno 2020 – Accademia delle Muse: Corrado Ruzza e gli Allievi del Conservatorio Bonporti in Riva del Garda  – “Viaggio in Italia” La Basilicata a cura di Riccardo e Maria Teresa.

(Intervallo eno-gastro-astronomico)

Seconda parte della serata

La giovane d’età ma non più tale come scrittrice Emily Orlando si presenta e ci presenta il suo ultimo libro, “Tutto quello che ho” (Edizioni Del Faro, Trento) la storia di una donna che smette di rimpiangere ciò che non ha ed inizia a valorizzare ciò che ha.  Emily ci ha affascinato con il suo modo di esporre il proprio vivere la scrittura: sedersi, penna (o computer) in mano e via, le parole sono scritte dai sentimenti non dalla persona. Un romanzo di vita e di introspezione: non per niente Emily è laureata in filosofia. Molti di noi hanno voluto una copia del romanzo che Emiliy ha gentilente dedicato ad ognuno. Emily, sei “arruolata” a bordo della nave Accademia delle Muse.

Gran finale: Cristina e Giovanna hanno regalato ad ogni intervenuto un porta tovagliolo ricamato da loro stesse! Grazie Cristina, grazie Giovanna! Evviva la nostra Accademia!

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LE DUE DIMENSIONI DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2019 @ 7:45 am

Detto altrimenti: … e della democrazia nelle Associazioni    (post 3669)

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Nel suo prezioso saggio “Destra e sinistra” (10 Saggine Donzelli Ed., seconda ed. 1995, pagg. 73 e sgg.) Norberto Bobbio cita J. A. Laponte (Left and Right, The Topography of Political Perception, University of Toronto, 1981), per parlarci delle due dimensioni della politica: quella verticale, che comprende il rapporto fra governanti-governati; quella orizzontale che riguarda il rapporto governanti-governanti e governati-governati: “… l’una e l’altra sono normalmente compresenti. Ma possono, ora l’una ora l’altra, venir meno soltanto in casi estremi: la prima in un sistema dispotico in cui uno solo detiene il potere …; la seconda in caso di una guerra civile …”. Molto, molto più modestamente io mi sono permesso di “copiare” questa visione geometrica dell’essere per applicarla alle due dimensioni della democrazia riferita a quegli insiemi di persone che formano un partito politico o comunque un’associazione. E per evitare di essere tacciato di “fare troppa politica”, parlerò solo delle Associazioni.

 Esse sono regolarmente governate da Statuti che hanno la funzione di leggi costituzionali entro il cui ambito e nel cui rispetto si redigono regolamenti e si prescrivono comportamenti. Solo che molto spesso questi statuti hanno lo stesso difetto di una legge costituzionale, e cioè che non prevedono chi – con immediatezza ed efficacia – ne controlli il rispetto, né prevedono sanzioni per chi li violi, soprattutto se a violarli sono gli stessi organi direttivi. Al che si obietta che vi è pur sempre l’assemblea degli associati, organo supremo di ogni Associazione, che può intervenire, controllare, sanzionare, proporre modifiche anche statutarie. Tuttavia questo controllo è di fatto molto limitato da alcuni fattori: innanzi tutto la tendenziale disattenzione, il diffuso interesse e la disinformazione degli associati, atteggiamento che fa paio con quello di chi non va a votare alle politiche; secondariamente, ma per questo non meno rilevante, il fatto che per la convocazione di Assemblee su iniziativa degli associati si esige normalmente l’attivazione di un certo quorum degli stessi, il che spesso è impossibile perché gli associati semplicemente non conoscono i nome e/o il numero di telefono e/o l’indirizzo e-mail dei propri colleghi. E allora, direbbe Giovenale riprendendo una sua Satira: Quis custodiet custodes ipsos? Chi controllerà i controllori?

Anni fa mi capitò di raccogliere la lamentela di un associato ad una certa Associazione che si era visto rifiutare questi dati per via della privacy! In altra occasione (Assemblea annuale di una Università) un professore incaricato denunciò che nell’ordine del giorno erano previste 6 ore per l’esposizione da parte degli amministratori e 20 minuti per la discussione e approvazione.

Ecco che, in questi casi, viene meno la democrazia nelle due dimensioni: in quella verticale nel rapporto fra organi direttivi e associati (nel senso che il direttivo fa ciò che gli pare); in quella orizzontale, fra associati, in quanto non essendoci comunicazione, non esiste il demos, cioè il popolo degli associati, e quindi tanto meno esiste il kratos, il  potere, il loro potere, il potere di un soggetto – il demos, appunto – di fatto inesistente come tale.

La necessità di eliminare la comunicazione all’interno della base (abolizione della libertà di stampa; controllo dei media) è tipica dei regimi dittatoriali, per evitare che si formi una volontà comune del popolo, a loro contraria. Nello stesso tempo costoro affermano che una tale volontà univoca del popolo esiste già ed è quella cui loro dicono che stanno danno esecuzione: in realtà è solo la loro volontà personale. Nel far ciò agiscono secondo il populismo qualitativo denunciato da Umberto Eco nel suo prezioso saggio “Il fascismo eterno” (La nave di Teseo Ed.).

Fuori del percorso

La democrazia, il migliore dei sistemi imperfetti: vi è chi fa lo slalom “saltando” in modo scomposto  le porte delimitate dai suoi paletti;  e chi invece si sforza faticosamente di rimanere entro il percorso segnato da quegli stessi paletti. L’uno, anche se arriverà primo alla fine del percorso, sarà squalificato (dal giudice di gara), dal giudizio di tutti gli uomini onesti e – talvolta – anche dalla propria assemblea. All’altro resterà la soddisfazione di avere fatto il proprio dovere, in coerenza dei suoi principi.

La Libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la Libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

La Libertà non è stare a guardare come vanno le elezioni
non è neanche seguire il leader di turno
la Libertà non è fare ciò che si vuole
Libertà è informarsi, riflettere, partecipare, andare a votare.

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FIAB NELLA “BASSA MODENESE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2019 @ 5:51 am

Detto altrimenti: fuori dai consueti percorsi     (post 3668)

La “Bassa” Modenese è la parte della provincia che si estende verso nord, in pianura, per questo denominata “Bassa”, Ovviamente l’ “Alta” è a sud, adagiata sull’Appennino.

Quando si dice “Pedalare con gusto!”

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Per noi Fiabbini Trentini ormai è una consuetudine partecipare all’iniziativa annuale dell’UCMAN- Unione Comuni Modenesi Area Nord che ha per finalità sensibilizzare scuole, alunni e cittadini alla necessità di rendere più sostenibile il modo di vivere, salvaguardando il bene più prezioso che ci è stato donato, la Terra. Ed eccoci, ieri, presenti con il Centro di Educazione alla Sostenibilità “la Raganella” alla sesta edizione di “Pedalare con gusto“.

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Noi, un gruppetto di pochi ma buoni, una venticinquina in tutto, organizzati e condotti dal nostro Presidente Guglielmo Duman, sveglia alle 04,00 (se non è amore vero questo!), primo appuntamento alle 05,00, carico delle bici sul rimorchio del pullman dell’ormai amico Osvaldo Fruner di Riva del Garda (foto accanto: a che ora si è alzato Osvaldo per essere alle 05, 00 a Trento?), partenza da Trento alle 05,45 e da Rovereto alle 06,00.

Già raggiungere in bici il luogo dell’appuntamento con pullman è stata una piccola impresa per gli 8 gradi di temperatura ed il buio che ci hanno accompagnato, ma i Fiabbini … chi li ferma?

Un barchessone

Loro, gli ospiti organizzatori locali, ci hanno atteso alle 09,00 a Quarantoli, frazione di Mirandola: in tutto saremmo stati una centoventicinquina di ciclisti, alcuni (lodevoli) ragazzini compresi. A Quarantoli, prima illustrazione della storia e della toponomastica locale. Quindi per brevi pedalate (in totale poco meno di 30 km complessivamente), siamo stati condotti a visitare le seguenti località: Falconiera, Villa Pico, Barchessoni Porto Vecchio-Barbiere e Vecchio per concludere al Centro Civico “Matteo Serra” con grigliata finale a La grigleria di S. Martino Spino.

Barchessone Vecchio: interni

Il Barchessone Vecchio (Al Barcsòn Vècc in dialetto mirandolese) è uno storico edificio agricolo delle valli mirandolesi situato nelle campagne a sud della frazione di San Martino Spino, nel comune di Mirandola, in provincia di Modena. La struttura venne realizzata nel XIX secolo per l’allevamento dei cavalli, attività agricola tipica della zona dal medioevo fino agli anni 1960. Definito anche come la “basilica delle valli mirandolesi” per la sua somiglianza con le antiche chiese paleocristiane,[1] il Barchessone Vecchio è caratterizzato da un’insolita pianta poligonale con 16 lati (esadecagono), atipica per questa zona rurale, e un’abitazione ottagonale al piano superiore, unica nella serie di barchessoni presenti intorno.

Un particolare: reduce come ero dalla tre-giorni-Fiab-con- sole pieno nel Delta veneto del Po, mi ha particolarmente interessato l’informazione sulle esondazioni del fiume in questa zona.

Conferenza finale

Soprattutto all’inizio, freschino. Il tempo, nuvoloso variabile, con il sole che ogni tanto faceva capolino inducendoci a sbucciare gli strati dei nostri vestiti. Non è stato possibile prendere appunti per registrare le tante informazioni che ci sono state date sull’archeologia, la storia, l’economia locale. Ho quindi pregato uno degli organizzatori di mandarmene una sintesi che pubblicherò in coda a questo mio post.

Ecco amiche ed amici lettrici e lettori, a pedali e non: la nostra Stagione Fiab 2019 sta terminando. Abbiamo ancora in corso sino al 10 ottobre la mostra di pittura e fotografie presso La Torre Mirana a Trento (orario 10,00-12,00; 16,00-19,00) e la Castagnata di fine anno sul Bondone domenica 13 ottobre. Poi dal 18 al 20 ottobre saremo presenti con un nostro stand alla fiera “Fa la cosa giusta”.  Quindi ci vediamo l’anno prossimo, innanzi tutto all’Assemblea annuale, questa volta elettiva del nuovo Consiglio Direttivo.

Good Bike & Good Fiab everybody!

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FIAB TRENTO NEL DELTA VENETO DEL PO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Settembre, 2019 @ 7:54 pm

FIAB TRENTO – AMICI DELLA BICICLETTA, ADERISCE A FIAB NAZIONALE – FEDERAZIONE ITALIANA AMBIENTE E BICICLETTA PER LO SVILUPPO DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE URBANA – UNISCITI A NOI, ISCRIVITI ALLA FIAB! NE TROVI UNA IN OGNI CITTA’

Detto altrimenti: … con Sandro Vidali di ERIDANO – Idee in movimento sul fiume    (post 3667)

Suso in Italia bella giace un laco / a piè de l’Alpe che serra Lamagna / sovra Tiralli ch’a nome Benaco” ...” scriveva Dante e arrivato a Peschiera proseguiva “E come l’acqua a corre mette co’ / non più Benaco ma Mencio si chiama / sino a Governol dove cade in Po”. E noi di Fiab Trento un po’ Trentini e un po’ Altogardesani, siamo andati a vederlo questo Po, là dove è maestoso, alle sue sette foci, nel suo Delta.

Tre giorni di sole! Wir haben wirklich Schwein gehabt!

Ci ha condotto il nostro Presidente GD – Guglielmo Duman, che – vista la desmontegada settembrina verso l’Adriatico – ci ha introdotto con la poesia “I pedalatori”: “

Il nostro Presidente GD

Settembre, andiamo. È tempo di migrare. / Ora in terra trentina i miei iscritti / lascian le valli e vanno verso il mare: / scendono all’Adriatico selvaggio / che verde è come i pascoli dei monti. / Han bevuto profondamente ai fonti / alpestri, che sapor d’acqua natia / rimanga ne’ cuori atletici a conforto / che lungo sazi la lor sete in via. / Rinnovate hanno le gomme ed il pastrano. / E vanno per ciclabili pian piano / fidando che ‘l pedal spinga silente / dietro la ruota del loro presidente. / O voce di colui che primamente / conosce il pedalar su la marina! / Ora lungh’esso il litoral pedala / Fiab Tridento e sanza moto è l’aria. / Il sole imbionda sì le vive bici / che quasi dalla sabbia non divarian. / Isciaquìo, rotolìo, dolci rumori. / Ah, ancor son io insieme a’ lor ardori!

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Ecco, a dire il vero non sappiamo chi abbia copiato chi: se sia stato il nostro GD – Guglielmo Duman a copiare quell’altro GD, Gabriele Dannunzio (con la sua poesia “I pastori”) o viceversa. Indagheremo.

“Siccome che” le nostre bici non galleggiano …

Delta del Po, parte settentrionale, quella veneta, per intendersi, da Rosolina a Mare sino a Ca’ Vendramin (Museo Regionale della Bonifica), attraverso i vari Po (di Maistra, di Levante, di Venezia, di Goro, di Gnocca e di Tolle), dentro le varie isole (Polesine Camerini, della Donzella, di Ca’ Venier e Ariano), fino alla Sacca degli Scardovari. Base operativa al Rifugio Po di Maistra a Boccasette.

Sandro Vidali

Ci ha guidato Sandro Vidali di “Eridano – Idee in movimento sul fiume” (335 6881664 – sandro.eridano@gmail.com), per una tratta sostituito dall’ottimo collega Nicola Donà. Sandro, un libro … anzi un’enciclopedia: cultura vissuta, amata, a 360 gradi, su ogni aspetto della materia: la storia del territorio, le sue alluvioni, le molte “foci spostate dall’uomo”, il segnale di allarme quando il fiume “ruzza” (ruggisce), l’economia, la sua arte, la sua idrogeologia, la flora, la fauna, la sua ingegneria idraulica, i numerosi bacini che alimentano il gran fiume: tutto non semplicemente “ a memoria” cioè con la mente, bensì con la spontaneità di un cuore che conosce e ama la propria terra.

La pesca. Non è economicamente molto redditizia. Acqua abbastanza dolce, nelle valli interne, da ghiacciare in superficie in inverno e mantenere più calde le falde più salate inferiori: una sorta di coperta. Utilizzando il “gioco” del caldo-freddo i pescatori riescono ad attirare il pesce nei luoghi di pesca.

La coltivazione (di vongole e cozze). E’ redditizia: la sola Sacca degli Scardovari dà lavoro a 1.500 coltivatori di vongole (scusate se è poco!). E’ redditizia anche quella del riso.

La caccia. E’ redditizia per i proprietari delle lagune e delle valli entro i quali spazi costoro affittano a peso d’oro rispettivamente isolotti e botti a cacciatori (molto) facoltosi per abbattere qualche anitra di passaggio.

Nicola a domanda risponde: “Quanto tempo impieghiamo per fare i prossimi 20 km? Anche tutta la giornata, se volete ascoltare tutto quello che c’è da dire!” 

Una particolarità: sicuramente Sandro ha illustrato moltissime altre volte tutto ciò, eppure sembrava che anche per lui fosse la prima volta, sembrava che lui stesso scoprisse per la prima volta il piacere e l’entusiasmo di mettere a parte dei tanti segreti noi tutti: prima suoi uditori, ora suoi amici. Quanto detto vale anche per Nicola.

Laguna a sud di Comacchio (foto di una gita precedente)

Dettagli: gli aironi bianchi sono del nord Europa, vengono a svernare qui negli spazi lasciati liberi dai loro colleghi cinerini che vanno a smernare in Africa. Cosa? I cormorani? Molto mal visti poichè si mangiano circa 3 etti di pesce al giorno, a testa. Le nutrie? Da quando sono passate di moda le pellicce di castorino sono aumentate enormemente di numero, capirete, con due gravidanze all’anno! E fanno danni, con le loro tane, alle strutture degli argini e delle strade. Ma se prende campo la moda alimentare (si dice che siano ottime in arrosto) allora il problema sarà risolto!

Pescato e mangiato!

La spontaneità di Sandro è stata ricca di scienza e soprattutto di umanità, di vera comunicazione (communis actio) nel senso di saper trascinare, coinvolgere e rapire l’uditorio. Mai sono tornato così arricchito da una gita Fiab. Grazie quindi anche a Fiab e a Franco Rizzi responsabile di questa tre giorni e alla nostra grande assente co-organizzatrice Monika.

Una golena troppo salata

Mare, Lagune, Valli (da “vallum”, piccola o grande diga, trincea), Golene, le Porte Vinciane, la caccia, la pesca, gli uccelli stanziali e migratori, la coltivazione di vongole e cozze, la sua gente. Credo che Sandro e i suoi amici dovrebbero scrivere un libro su questa terra e su queste acque che rappresentano un mondo unico, ricco di moltissime sfaccettature, un luogo … anzi, tanti luoghi che a conoscerli bene  … ci vorrebbe la laurea in Deltologia applicata!

Ca’ Vendramin, MUSEO REGIONALE DELLA BONIFICA – La prima idrovora – a carbone poi elettrica – ora archeologia industriale: in primo piano lo stantuffo dell’apparato a vapore; subito dietro, a ridosso, il successivo motore elettrico.

Ci siamo accomiatati lasciando a Sandro una poesiola, scritta sul pullman durante l’ultimo trasferimento:

Alla prossima, Sandro!

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Noi che da Trent semo venudi al Delta / e avem trovà una sì brava guida / sem fortunadi de la nossa scelta / che l’è sta mejo che vinzere ‘na sfida. / Per cui noi ringrazian Sandro Vidali / ch’insem al gran Nicola gh’a ‘condotto / ‘n zir per el so’ Delta a pedali / donando a noi gran cultural prodotto. / E lo aspetem su per  le nosse vali / ove de l’acqua noi regolem discesa, / ma solo per far boni i vin locali: / che sol per irigar nos’ acqua è spesa!

Grazie Sandro, grazie Nicola, grazie FIAB!

(San) Lorenzo con casco e guanti in un altro intervento

Note tecniche: eravamo in 33 Trentini + la guida. Alcune e-bike, altre no. 130 km a pedali in sette ore di sella effettiva (le soste non sono considerate) spalmate su tre giornate “lorde” ( = due giornate “nette”) media oraria 18,5 kmh. Io avevo gonfiato troppo i miei troppo vecchi pneumatici (bel mona che so’ sta’ !): morale, ho dovuto cambiarli in itinere, grazie al preziosissimo aiuto dell’amico Lorenzo (d’ora innanzi “San” Lorenzo!) e di un intervento di un meccanico ciclista del posto, chiamato col tel. da Sandro e venuto a soccorrermi in tempo reale proprio nella ciclabile!

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INTERNATIONAL BLOGGERING

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2019 @ 6:15 pm

Detto altrimenti: uei raga, sono un po’ internazionale (a mia insaputa)   (post 3666)

Amici, questa ve la voglio raccontare. La procedura SW che gestisce Trentoblog e quindi anche i miei post, rileva le località dalle quali vengono lette le mie sudate carte elettroniche. E qui, la sorpresa! Negli ultimi tre mesi, oltre alle migliaia di italiani (che ringrazio!) ho avuto anche lettori esteri nel numero indicato a fianco di ciascuna località:

Canada 2; USA 7; Messico 1; Venezuela 1; Ecuador 1; Brasile 4; Argentina 6; Norvegia 1; Svezia 1; Irlanda 2; Latvia 1; Lituania 1; GB 12; Francia 10; Germania 16; Polonia 3; Ucraina 2, Austria 7; Ungheria 2; Ceca 3; Slovenia 1; Croazia 4, Serbia 2; Grecia 4; Azerbaijan 1; Pakistan 2; India 1; Tailandia 1; Corea del sud 1; Australia 1.

Mi chiedo: dalla Svezia posso capire, con tutti i libri di Henning Mankell che ho letto! Ma dall’Azerbaijan e dalla Corea del Sud? Chiu sarà mai che mi legge? Sarei proprio curioso di saperlo …

Il 55% dei miei lettori sono maschi. Il 76 % dei lettori (maschi e femmine) è compreso entro i 44 anni d’età. Gli argomenti preferiti: viaggi e sport per il 10% (con prevalenza del ciclo turismo), percentuale che rappresenta la massima concentrazione di interessi: il 90% è infatti suffiviso fra una miriade di interessi diversi.


Al momento mi mancano Russia, Giappone e Cina, ma arriveranno … arriveranno … non dubitate, ogni cosa a suo tempo!

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