COOPERAZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 5:40 pmDetto altrimenti: dal Trentino con amore, fino a poco tempo fa … (post 3819)
… poi, recentemente quei fondi sono stati tagliati. No, non “sfrondati”, bensì la pianta della nostra cooperazione internazionale è stata proprio tagliata, recisa alla base. Ed ora viviamo una cooperazione “contro corrente” nel senso che per la nostra guerra contro il virus, stiamo ricevendo aiuti da Cuba, dalle comunità rumene e senegalesi, dal Sud Africa (e anche dalla Russia e dalla Cina, Repubblica Ceca permettendo!)
Sul piano interno, veramente significativa e commovente è stata la risposta di circa 8.000 medici che si sono offerti volontari di fronte ad una richiesta di 300! Per il resto, l’Italico Stellone si è mosso e stiamo raccogliendo fondi per la Protezione Civile.

Personalmente io, 50 anni fa Sottotenente di Complemento della Brigata Alpina Tridentina e da poco promosso Tenente (!), mi auguro che sia rivisto l’ordine delle priorità di spesa e che alla Sanità, alle Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile, alla Ricerca e alla Cooperazione Internazionale siano destinate somme anche maggiori di quelle oggi riservate all’acquisto dei costosissimi cacciabombardieri F35. E se vogliamo rafforzare le nostre Forze Armate, puntiamo sul molto meno costoso rafforzamento delle forze di terra e del pattugliamento marino, magari assistite da stormi di efficacissimi e meno costosi droni.
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A BOOK A DAY KEEPS THE DOCTOR AWAY
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 2:24 pmDetto altrimenti: mai una massima fu così vera come in tempi di coronavirus! (post 3818)
Un libro al giorno leva il medico di torno. Dice … non uscite di casa … dai … lo sapete …è pericoloso, potreste ammalarvi e/o infettare altre persone: potreste essere portatori sani, a vostra insaputa! Approfittatene allora per riordinare gli armadi, per leggere un libro! Ecco, un libro, per leggerlo o per rileggerlo. Oggi sostavo davanti ai miei scaffali “doppia fila” da me brevettati nel senso che dietro la prima fila di libri (poltrone) ho creato un rialzo sopra il quale fa capolino la seconda fila (poltroncine): li riordinavo, li spolveravo, li accarezzavo.

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Ne ho estratto uno (proprio di estrazione è corretto parlare, quasi una avulsione tanto sono stretti!) del quale voglio riparlarvi. Già, perché molti post fa ve ne avevo già evidenziato alcuni passaggi: ma repetita iuvant, si sa! Si tratta di “La maschera democratica dell’oligarchia” di Luciano Canfora e Gustavo Zagrebelsky a cura e con la partecipazione di Geminello Preterossi: tre professoroni universitari. Io in particolare conosco (e apprezzo) i primi due. Mi scuserà il terzo ma mica posso conoscerli tutti questi ottimi gius-storic-filosofi! Alcuni temi discussi nel libro:
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- La difesa della democrazia dalla propria autodistruzione da parte di una auto-prodotta oligarchia (la cosiddetta democrazia diretta, n.d.r.).
- La politica di scena per distogliere l’attenzione dalla politica di potere.
- Le ragioni del declino della politica.
- La discussione per argomenti e quella per posizioni di potere.
- Oligarchia e accumulazione, democrazia e distribuzione.
- La politica solo nei luoghi deputati oppure ovunque.
- L’oligarchia delle cooptazioni.
- L’asimmetria fra i luoghi e i soggetti delle decisioni.
- Chi ne ha la competenza, parli chiaro ma in modo comprensibile anche ab imperitiis.
- La crisi può spingere il ceto medio verso forme non democratiche.
- Etc.
Che ne dite? Può bastare ad indurvi alla sua lettura? Io direi di si. E allora coraggio, che se non altro one book a day keeps the doctor away!
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GLI ASSORBENTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 11:26 amDetto altrimenti: no … non quelli che pensate voi, bensì gli “argomenti” assorbenti, totalizzanti! (post 3817)

Per qualche anno ho lavorato nel Gruppo Siemens. Ai piani alti, ogni capo non poteva avere sotto di se’ oltre cinque dipendenti diretti. Il mio Direttore Generale aveva cinque Direttori. Io ero uno di quei cinque e avevo sotto di me cinque Dirigenti. Ciò per evitare che un capo diventasse un collo di bottiglia e – al contempo – in modo tale che ognuno potesse gestire al meglio tutte le deleghe (insieme di poteri e responsabilità) a lui affidate e, a sua volta, potesse conferire e controllare al meglio tutte le deleghe che lui stesso conferiva ai suoi dipendenti diretti. In tal modo si copriva – sempre – l’intera area aziendale affidata ad ognuno. Da quanto sopra derivava – ad esempio – che io mai e poi mai avrei potuto dire che a causa di un evento particolarmente grave in un settore, ero stato costretto a trascurare altri. In poche parole: non esistevano eventi particolarmente gravi, vere e proprie “Hagel” (“grandinate”, così li chiamavamo) in un settore, che fossero “assorbenti” in via esclusiva e totalizzante di tutte le mie energie.

E invece, nella guida del paese, abbiamo avute ben due grandinate assorbenti: gli immigrati e ora il coronavirus. Ovvero: pare che “ieri” tutte le forze e le risorse avessero dovuto/potuto essere destinate esclusivamente al contrasto dell’immigrazione; e che oggi, debbano e possano essere destinate esclusivamente al contrasto della pandemia. Sul primo “assorbente” è già stato detto e scritto abbastanza. Mi soffermo sul secondo, e mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione come, di fronte all’azione del governo, da parte del parlamento vi siano le critiche e le condanne pregiudiziali (polemiche strumentali) da parte di una opposizione (pars destruens); ma che inoltre vi siano “critiche positive”, ovvero contributi concreti da parte di quella parte della maggioranza che si trova in minoranza all’interno della coalizione di governo (per non fare nomi; Italia Viva).

Questa componente politica sta avanzando contributi positivi (pars construens) anche “oltre” quelli diretti al contrasto della pandemia, quale, ad esempio, lo sblocco dei cantieri attraverso un piano shock di investimenti. In tal modo si renderebbe non più assorbente e totalizzante la grandinata di turno e non sarebbero trascurati i presupposti della successiva ripresa.
Buona giornata a tutte e a tutti!
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IL BALCONE IN TEMPO DI COVID19
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 8:57 amDetto altrimenti: come riempire i vuoti dell’inverno? (post 3816)
Inverno. Alcune pianticelle sono morte. Il balcone è rimasto un po’ come la boccuccia di una bimba che sta cambiando i denti davanti. I vivai sono chiusi o comunque irraggiungibili, stante il coprifuoco. E allora come fare?

Salvia ananas (salvia elegans). Profumata, saporita, commestibile. Cresce molto e in autunno fiorisce con splendidi piccoli grappoli di fiori rosso vivo:

Non posso andare a comperare nuove piantine? Intervengo sulle “vecchie” potandole, e già ributtano foglioline.

Altro intervento: dalle aiuole davanti a casa mi “procuro” alcune piccole talee, le metto a germogliare in vasetti di vetro contenenti sassolini. Fra poco potrò interrale.

Resta da vedere se il coprifuoco finirà in tempo utile a che io possa andare a comperare le mini piantine di basilico. Eventualmente comprerò in un supermercato le piante in vaso. Solo che io ogni anno coltivo una piantagione di ben 100 piantine! Ogni piantina mi rende 10 gr di foglioline ad ogni raccolto. Vedremo.

Basilico? Mi scrive Giovanni Soncini:
Leggo dal tuo bloggar che vai pensando
sul balcon tuo al sol di primavera
lo torvo virus agile schivando
di coltivar basilico in gran schiera.
Ritorno a te con agili terzine.
Con ligure saper, con man leggera
tritando con amor le foglioline
sapido pesto et altra convenienza
offerta da basiliche piantine
riempir dovresti una gran credenza.
Allora me vedrai salir tue scale
con seguito di moglie e discendenza
ognun con tovagliolo a pettorale
ognun con appetito assai virile
portar con curva schiena sul dorsale
di trofie e di trenette un gran barile.
E sicccome non gli ho risposto, ecco che l’amico Giovanni Soncini mette le mani avanti:
Riman silente il bloggator cortese:
col consenso fa rima il tuo tacere!
Allor che col tritar per tutto un mese
con gran sapienza ed abile mestiere
di liguri sapori tua credenza
ricolma avrai di pesto genovese,
non sol vedrai salir mia discendenza
ma miei lontan parenti e amici a schiera
e d’ Eva la canina conoscenza
tutti a gustar tue trofie in primavera!
C’è invece chi, in centro, dispone di un orto vero!

Buon mini giadinaggio/orto a tutte a tutti!
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CORONAVIRUS 2
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 8:28 amDetto altrimenti: di fronte al coronavirus: basta polemiche politiche! (post 3815)
Basta polemiche politiche? Più che d’accordo! Ma … attenzione: che le proposte costruttive, dettagliate, motivate non sono polemiche. Occorre essere specifici. Vediamo un po’ di che si tratta.
- “Il governo sta sbagliando! Sono degli incapaci! Al voto, al voto!” Ecco, queste sono affermazioni generiche, polemiche pure.
- “Questo intervento specifico non è sufficiente”. Semi-polemica (da parte delle opposizioni), perché c’è solo la pars destruens, manca la pars construens.
- “Proponiamo di fare così e così, nel dettaglio”. Questa non è una polemica, bensì un contributo. Soprattutto se proviene da un partito della coalizione di governo quale è Italia Viva.
Ce n’è per tutti: per chi opera come sub n.1 e n. 2; per chi, al governo, non deve considerare polemiche le proposte di cui al n. 3.
Fine di uno short post.
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NONNI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 6:42 amDetto altrimenti: nonni di tutta Italia, uniamoci! (post 3814

Ormai si riconosce a noi nonni un’importante funzione sociale. E allora, organizziamoci! Infatti …la popolazione invecchia; i giovani faticano a trovare lavoro e a lasciare la casa d’origine; pochi si formano una famiglia loro; di questi, pochi si sposano, molti convivono; comunque pochissimi fanno (pochi) figli. La maggior parte degli Italiani è proprietaria di casa. Chi ha acquistato quelle case? Noi, i nonni. Noi nonni che dovremo riunirci e reclamare l’istituzione di una categoria professionale APNI–Albo Professionale Nonni Italiani nel quale saremmo suddivisi in categorie:
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- NOPOCO – Nonno Potenziale, Coabitante. A questa categoria apparterrebbero i nonni presso i quali continuano a vivere i figli ultra trentenni (scapoli o uniti) senza prole.
- NOECO – Nonno Effettivo Coabitante. Qui troveremmo i nonni provenienti dalla categoria precedente, ove i figli abbiano generato prole.
- NESP – Nonno Effettivo Su Piazza. Qui andrebbero iscritti i nonni non conviventi di figli con prole, purchè tutti abitanti nel giro di un’ora di viaggio.
- NEFUP – Nonno Effettivo Fuori Piazza. Qui andrebbero iscritti i nonni non conviventi di figli con prole, tutti abitanti oltre un’ora di viaggio. La categoria prevede due livelli: NEFUP-1, di 1° livello, quando della coppia giovane lavori uno solo; NEFUP – 2, di 2° livello, quando della coppia a lavorare siano in due.
L’iscrizione ad una categoria superiore incorpora automaticamente le eventuali precedenti, fatta salva la somma dei rispettivi benefici di legge da erogarsi – questo devo ancora deciderlo – ai nonni o direttamente ai figli. L’iscrizione all’Albo sarebbe la precondizione per la partecipazione alle rispettive associazioni di categoria (ANOPOCO, ANOECO, ANESP, ANEFUP) le quali concorrerebbero a costituire la loro Associazione di secondo livello, l’ ANNI-Associazione Nazionale Nonni Italiani, rappresentativa delle istanze di tutti presso gli organi di governo e presso il legislatore.

Vi chiederete da dove mi è sorto l’impulso a ipotizzare questo tipo di organizzazione. E’ facile intuirlo: io apparterrei per via della figlia alla ANESP, iscrizione assorbita, per via del figlio, nella ANEFUP – 2. Ed allora parliamo del figlio. Due bimbe, sette mesi e due anni e mezzo. I due genitori lavorano. In periodo “normale”, con il saltuario ma frequente aiuto di quattro nonni fuori piazza e degli asili nido, riescono a far fronte alle necessità. Ma ora, con il coprifuoco del coronavirus, come si fa? Dice: ma non possono ottenere il “lavoro agile” cioè da casa? Lei si, lui solo in parte. E poi, avete mai provato a lavorare con un bimbo che quasi vi zampetta sulla tastiera del computer? Dice: diamo loro il bonus baby-sitter. Dico: ma se c’è il coprifuoco, come fanno a spenderlo? E allora occorre innanzi tutto iniziare a pensare come risolvere il problema intervenendo con priorità proprio sulle categorie maggiormente in difficoltà, sia per una ragione di “solidarietà individuale”, ovvero per aiutare gli individui che hanno bisogno di aiuto; sia per una di “solidarietà collettiva”, ovvero incentivare i giovani a fare figli, visto che noi Italiani siamo una delle società più vecchie al mondo, seconda solo al Giappone.
Tutto quanto sin qui esposto riguarda solo la componente gestionale. Per ciò che concerne invece la parte patrimoniale … be’, raga, non ri-tassiamo le prime case che poi sono le future case dei nostri figli, che comperarsene una loro (senza l’aiuto dei nonni, e qui si rientra in parte anche nell’area gestionale) è veramente dura! E ancora, se è vero – è ampiamente riconsciuto – che molti nonni svolgono una funzione sociale a favore di figli e nipoti, allora la pensione di reversibilità dovrebbe spettare – sia pure in misura diversificata e graduata – anche ai figli con/senza prole.
Vi ringrazio. Firmato un nonno iscrivendo alla ANEFUP – 2.
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SPECIALE CORONAVIRUS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2020 @ 7:23 amDetto altrimenti: riflettiamo insieme (post 3813)
Oggi 22 aprile, chiuse tutte le attività economiche, tranne quelle essenziali (v. in coda al post). Tutti devono lavorare da casa. Passeggiate entro 200 m da casa.
E così ora abbiamo la risposta. Infatti ci domandavamo come avrebbe fatto la Terra a sfamare un numero così elevato di abitanti, in continua crescita. Nel frattempo, stavamo bruciando foreste; fondendo ghiacciai; avvenando l’acqua e l’aria; decarbonizzando in Cina ma realizzando una enorme centrale a carbone nei Balcani; dando la priorità alla costruzione di armi “necessarie” alle tante guerre; sfruttando continenti interi. Ora ci penserà il coronavirus, visto che – quanto meno – ben tre miliardi di persone sulla terra non hanno la benchè minima protezione contro di lui: infatti mancano di acqua pulita e sapone!

Se dopo la seconda guerra mondiale siamo un po’ rinsaviti (CECA, ONU, NATO, UE, etc.,), forse dopo questa terza guerra miglioreremo ancora un poco (migliorare del tutto sarebbe pretendere troppo!) e E capiremo che l’uomo che vuole arricchirsi all’infinito, alla fine avrà comunque un sudario senza tasche; che lo Stato che vuole isolarsi, sarà come un vaso di coccio costretto a viaggiare in compagnia di vasi di ferro; che le multinazionali produrranno sempre di più ma non sapranno a chi vendere i loro prodotti; che un continente non potrà più sfruttarne un altro perchè sarà schiacciato dalle migrazioni.
Alla fine di questa guerra dovremo cambiare molti punti di vista, dovremo riscrivere l’ordine delle priorità a livello europeo, e ciò
- ci indurrà e riscriverlo anche ai livelli “inferiori” (Stati, Regioni, Provincie, Città);
- ci legittimerà a chiedere al resto del mondo di fare altrettanto.

Ma c’è una cosa che ognuno di noi può e deve fare sin da adesso: iniziare a riconvertire se stesso e capire che il miglior Politico in assoluto oggi è Papa Francesco, perchè i principi che egli professa circa gli equilibri sociali, la solidarietà e la pacifica convivenza – assolutamente laici – per la vita del Mondo sono semplicemente “strategici”, cioè letteralmente “indispensabili e insostituibili”.
P.S.: i locali del Festival di Cannes sono stati trasformati in riparo per i senzatetto. Richiamate alla mente le due immagini: le star super eleganti che sfilano sui tappeti rossi e i senzatetto che muoiono assiderati su una panchina. Lo avete fatto? Bene. Ora affiancate le due immagini sullo schermo della vostra sensibilità: quali sono le priotità?
ATTTIVITA’ ECONOMICHE ESSENZIALI
coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi
pesca e acquacoltura
industrie alimentari
industria delle bevande
fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali
fabbricazione di spago, corde, funi e reti
fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento)
confezioni di camici, divise e altri indumenti da lavoro
fabbricazione di carta
stampa e riprdozione di supporti registrati
fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
fabbricazione di prodotti chimici
fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
fabbricazione di articoli in gomma
fabbricazione di articoli in materie plastiche
fabbricazione di vetrerie per laboratori, per uso igienico, per farmacia
fabbricazione di prodotti refrattari
produzione di alluminio e semilavorati
fabbricazione di apparecchi elettromedicali (incluse parti staccate e accessori)
26.60.09 fabbricazione di altri strumenti per irradiazione ed altre apparecchiature elettroterapeutiche
fabbricazione di macchine per l’industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori)
fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche
riparazione e manutenzione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione
riparazione e manutenzione di apparecchi medicali per diagnosi, di materiale medico chirurgico e veterinario, di apparecchi e strumenti per rodipoanrtaoziiaotnreia e manutenzione di macchine per le industrie chimiche, petrolchimiche e petrolifere
riparazione e manutenzione di trattori agricoli
riparazione e manutenzione di altre macchine per l’agricoltura, la silvicoltura e la zootecnia
riparazione di apparati di distillazione per laboratori, di centrifughe per laboratori e di macchinari per pulizia ad ultrasuoni per laboratori
riparazione e manutenzione di aeromobili e di veicoli spaziali
riparazione e manutenzione di materiale rotabile ferroviario, tranviario, filoviario e per metropolitane (esclusi i loro motori)
installazione di apparecchi medicali per diagnosi, di apparecchi e strumenti per odontoiatria
installazione di apparecchi elettromedicali
fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
raccolta, trattamento e fornitura di acqua
gestione delle reti fognarie
attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali
attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti
installazione di impianti elettrici
installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria (inclusa manutenzione e riparazione) in edifici o in altre opere di icnossttarlulazzioionnee di impianti per la distribuzione del gas (inclusa manutenzione e riparazione)
installazione di impianti di spegnimento antincendio (inclusi quelli integrati e la manutenzione e riparazione)
manutenzione e riparazione di autoveicoli
commercio di parti e eccessori di autoveicoli
per la sola attività di manutenzione e riparazione di motocicli e commercio di relative parti e accessori
commercio all’ingrosso di carta, cartone e articoli di cartoleria
commercio all’ingrosso di articoli antincendio e antinfortunistici
trasporto ferroviario di passeggeri (interurbano)
trasporto ferroviario di merci
trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane
trasporto con taxi
trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente
trasporto di merci su strada
trasporto mediante condotte di gas
trasporto mediante condotte di liquidi
trasporto marittimo e per vie d’acqua
trasporto aereo
magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
servizi postali e attività di corriere
servizi di informazione e comunicazione
attività finanziarie e assicurative
ricerca scientfica e sviluppo
traduzione e interpretariato
servizi veterinari
servizi di vigilanza privata
servizi connessi ai sistemi di vigilanza
attività di sterilizzazione di attrezzature medico sanitarie
pulizia e lavaggio di aree pubbliche, rimozione di neve e ghiaccio
altre attività di pulizia nca
attività dei call center
amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
istruzione
assistenza sanitaria
servizi di assistenza sociale residenziale
assistenza sociale non residenziale
attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali
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RESTART (TRENTINO, E NON SOLO) restarts, riparte!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2020 @ 6:21 amDetto altrimenti: … e si prepara a contribuire alla ripartenza del sistema quando, dopo la vittoria sul COVID19, … (post 3812)

RESTART, RIPARTENZA. Mai un nome è stato così appropriato. Quattro anni fa la ex segretaria del mio (oggi ex) partito UPT, in allora (solo) dr.ssa Donatella Conzatti, promosse la nascita di Restart Trentino, un’Associazione Culturale (cioè pre politica) e Politica (la lettera maiuscola non è utilizzata a caso) e mi volle alla sua presidenza. Nel primo triennio Restart ha organizzato nove eventi su temi pre-politici: riavvio del sistema; parità di genere (due volte); comunicazione; giovani; portatori di handicap (due volte); autonomia; territori di confine.

D’ora in avanti cercherò di spostarne il focus sulla Politica, ovvero su temi di interesse sempre più di fondo. Al che, di fronte a qualche osservazione che viene fatta sul conto della sua ideatrice, oggi Senatrice di Italia Viva, mi capita di fare una riflessione che riaffiora alla mente da antiche e dimenticate letture: quella del “dito puntato”. Mi spiego. Capita a tutti coloro che fanno Politica avere il dito indice puntato contro. Infatti, se guardiamo bene la mano che punta il dito, vedremo che a fronte di un dito indice puntato contro l’ “imputato”, ve ne sono altri tre che puntano verso il giudicante. Andiamo a vedere cosa accade.
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Il dito medio. Spesso chi punta l’indice è anziano e maschio come me. Lo dicono le statistiche, non me l’invento io. Il 60/70enne punta il dito verso il 40/enne criticando spesso le politiche di quest’ultimo. Ma la visione del mondo e delle cose sconta una generazione e noi anziani dobbiamo tenerne conto: noi vivevamo con il telefono fisso e questi sono al 4.0., un intero passaggio generazionale. Non solo: non sopportiamo, anziché congratularci, che i più giovani riescano laddove gli anziani hanno fallito.
L’anulare. Dopo lo scarto generazionale c’è lo scarto di genere. Andiamo a vedere chi sono i ministri di Italia Viva nell’attuale governo: due donne molto brave (fatto questo peraltro gravissimo, per alcuni!). Ora, per favorire un cambio di paradigma non serve riempirsi la bocca di una morale paternalistica: occorrono invece azioni concrete e la Sen. Donatella Conzatti di Italia Viva è la prima firmataria del ddl che ha elevato la quota di genere negli organi societari delle società quotate e compartecipate. Ora è al 40%: più donne al comando, questa è Politica.

Il mignolo. Le critiche feroci espresse contro la ministra dell’Agricoltura non hanno mai riguardato il merito bensì solo il suo … vestito! Durante l’emergenza coronavirus tutte le tempestive proposte ben centrate avanzate da Italia Viva (quarantena subito; fare quadrato attorno al governo; chiudere tutto, tutta Italia zona rossa, per tutta Europa zona rossa; un commissario straordinario; navi da crociera come ospedali; premio Nobel per medici ed infermieri; il Parlamento aperto; bene le donazioni da privati; piano shock post emergenza) sono state prima aspramente criticate da una certa stampa e poi regolarmente applicate dal Governo. Evidentemente sin dal loro nascere queste proposte sono state vittima di un pregiudizio, il quale come si sa si forma e si esprime sulla base di sentimenti irrazionali: superficialità, timore, ignoranza, interesse personale.
E il pollice? Pollice verso, cioè verso il basso, a dare un aiuto all’indice, in segno di condanna a prescindere, su tutto: pregiudizialmente appunto!
Come dicevo sopra, L’Associazione Restart si appresta a “ripartire” e a contribuire alla “ripartenza” del Trentino (e non solo) post coronavirus, “ripartenza” che richiederà la partecipazione di tutte le forze e intelligenze in campo, perché ci troveremo di fronte a profondi mutamenti sociali ed economici. Essa dovrà essere innanzi tutto una “ripartenza” del Pensiero e quindi dell’Azione.
Pensiero, che dovrà essere orientato verso
– il mantenimento della vera democrazia (parlamentare);
– più Europa;
– la creazione di sistemi europei, sanitario e non solo;
– la riconversione del sistema produttivo e non solo la sua ricostruzione;
– il prioritario riordino (europeo, statale, regionale, comunale) delle priorità di investimento;
– le future generazioni;
– un nuovo mondo (mondo= insieme delle relazioni umane);
– una nuova Terra (= pianeta);
– il nuovo diverso sociale che sarà emerso dalla tempesta coronavirus;
– la completa parità di genere;
– la prevenzione delle violenze sulle Donne;
– un’ etica che non sia solo dei principi (= integralismo) né solo quella dei risultati (= cinismo);
– il confronto politico costruttivo e non la contrapposizione gridata e pregiudiziale;
– la laicità, cioè il pluralismo;
– la rivalutazione del compromesso, quale strumento spesso maltrattato e che invece ha fatto la Storia.
Azione, che sarà semplicemente conseguente.

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Riccardo Lucatti – Presidente Associazione Restart Trentino – Impegnato in favore del candidato Sindaco Franco Ianeselli
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IL MARITO APPRENDISTA … CUOCO !
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2020 @ 5:29 pmDetto altrimenti: costretto in casa, gli si apre un universo nuovo (post 3811

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Pandemia …. pandem …onio in cucina quando il marito gira intorno, si vuol rendere utile! Ed è allora che emerge l’ignoranza sua e la cultura della moglie! Le donne … anzi le Dominae, le nostre Padrone in senso soggettivo: cioè le Padrone sono loro, e a buona ragione! E ce lo hanno dimostrato da millenni. Ricordate la Lisistrata di Aristofane? Lisistrata, colei che liquida interi eserciti? Gli uomini si combattono? E lei organizza lo sciopero del sesso e dopo poco gli eserciti smettono di farsi la guerra! E ti pareva! Ora, senza dovere aspettare una guerra per comprendere il loro potere, pensate un po’ se solo smettessero di occuparsi della casa e soprattutto di cucinare! Otterrebbero tutto, da noi!
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In questi giorni io stesso ogni tanto mi aggiro per la cucina, mi interesso, guardo, cerco di imparare, di realizzare qualcosa. Ieri ho visto preparare la Suppa Quata, una zuppa sarda. L’idea è nata dal fatto che, dato il coprifuoco, le provviste in casa sono o poche o troppe e in quest’ultimo caso un po’ di pane avanza, secca. Che fare? Utilizzarlo, per Giove! Si fa così:
Nomostatica (ingredienti per quattro persone): 400 gr circa di pane secco non condito tagliato in fette sottili; 1,5 l circa di brodo di carni miste (in mancanza del brodo di pecora); 300 gr di caciotta fresca; 2 pomodori da sugo maturi; prezzemolo tritato; noce moscata, cannella in polvere.

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Nomodinamica (come si fa): grattugiare metà del formaggio e tagliare a fettine l’altra metà. Tagliare a dadini i pomodori non sbucciati; versare i pomodori nel brodo. Mescolare al formaggio grattugiato un cucchiaio di cannella, uno di prezzemolo tritato. Aggiungere una grattatina di noce moscata. Disporre un terzo delle fette di pane in una pirofila, bagnarle con il brodo, coprirle con la metà del formaggio a fettine e spolverare con il formaggio grattugiato. Ancora pane, brodo, formaggio a fettine e grattugiato. Terminare con pane spolverato di formaggio. Versare sopra tutto il brodo rimasto. Infornare a 150° per circa 40 min, fino a che il brodo non sia tutto assorbito. Servire caldo.
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E allora, per dirla in dialetto sardo, “famidu ses? Maniga!” Sei affamato? Mangia! E bevi, buffa, ma ricorda che su binu chere buffadu contichizzadu, il vino vuole essere bevuto a piccoli sorsi, con moderazione. Viva la Sardegna!
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GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA, OGGI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2020 @ 1:36 pmDetto altrimenti: cos’è la poesia? (post 3810)
Poesia è anche un brano di prosa, come l’ “Addio monti” nei Promessi Sposi del Manzoni che è tale perché nel leggerlo o nel sentirlo leggere come si deve, fa venire la pelle d’oca come un brano di Mozart. Per converso vi sono brani di prosa scritti con molti a capo, pieni di sentimento quanto volete, ma che proprio poesie non sono. Evvabbè …
Nella poesia spesso manca la rima, è vero, che poi è l’ultima cosa da ricercarvi, che però se c’è ed è messa bene non guasta. Quelle che invece non mancano sono le assonanze, la metrica, le immagini, le metafore, le metonimie, le sinestesie, l’ossimoro, la sineddoche, la cadenza degli accenti, etc. . Cosa sono queste figure? Amiche, amici, scusate, ecchè … mica posso tenere qui un corso di poetica … del resto non ne sarei all’altezza: diciamo che quelle “cose” io le utilizzo “a mia insaputa”! Una mia poesia per oggi? Ok, vi accontentato? Cosa? Ne volete almeno un paio? Evvabbè ….
Whisper (la mia barca a vela)

S’illumina al sole
ti aspetta
la prendi
la porti nel vento
respira il tuo stesso respiro
sussulta
lei freme
sospira.
Whisper, una barca da regata, quando con il vento sopra i 20 nodi (36 kmh) plana come una tavola da surf, ruggisce e vibra come se fosse spinta da un motore. Qualcuno mi ha detto che sembra scritta per un’innamorata …
Bici, perchè’?

Perché
in una chiesetta al Ghisallo
riposa sospesa
antica reliquia a pedali.
Perché
insieme a lei
tu scali la vetta
compagno soltanto a te stesso.
Perché
ti ha insegnato
ad alzare più spesso lo sguardo
a scrutare che cielo farà.
Perché
sempre incontri qualcuno
che non ha timore
di aprire la sua vita al vicino.

Perché
con il vento dei sogni
giocando
ritorni un poco bambino.
Perché
restituisce
ad un uomo affannato
profumi di suoni e colori.
Perché
in salita
ricorda ad ognuno
che volendo e insistendo si può.
E poi, … perché no?
Spero che almeno un pochino vi siano piaciute. Dicevamo … ah! Poesia? Coronavirus? Un mio amico, Giovanni Soncini, ne ha scovata una composta nientepopodimenoche dallo stesso Coronavirus. Eccola:
MEMORY (il lamento del Coronavirus)
Sempre caro mi fu quel tempo bello
quando lieto sbarcai nel Bel Paese
e con facile e rapido saltello
contaminar potea per tutto un mese.
Tutti vicin l’un l’altro a disputare
sul pallon, sul Salvin, su altre imprese

di tutto il partiton parlamentare
e la progenie mia allegra e lieta
tutto e tutti potea contaminare.
Or solo, vecchio e stanco e sempre in dieta
il singol pirla invano vo cercando.
Tra le disperse genti, senza meta
il triste tempo mio vo consumando.
Questo di tanta speme oggi mi resta.
Senza lavor, a l’INPS ora dimando
concedermi pension, sia pur modesta.
Gli ha risposto il Poeta:
Salve Soncin pedalator selvaggio
re de la strada re de la foresta
contro lo qual nessuno fa l’ingaggio
perchè tu voli via a l’altro arresta.
Dolc’ è tuo poetar lo riconosco
ch’a legger tuo rimar ognun s’appresta

sdraiato come te vicino a un bosco.
Sorgemi tuttavia dubbio molesto
che ‘tuo poetar sia un poco losco
il che sarebbe inver molto funesto
quand’io t’abbia ripreso e bastonato
sicchè conviene a te fuir ben lesto
poichè chiar’è ad ognun che m’hai copiato!
Al che il pedalator selvaggio risponde
Mio caro Riccardante che m’accusi
d’aver copiato ‘l dolce tuo poetare,
l’allievo tuo in lochi bui e chiusi
t’appresti or col baston a bastonare?
Ma d’ogni al mondo vera conoscenza
sappi o Maestro mio che ‘l suo copiare
è base necessaria di partenza:
che sanza cognoscenza del pregresso
lo progredir è sol vana speranza!
Da te ‘l rimar appresi con successo,
tu a Dante ricopiasti le terzine:
posa dunque ‘l baston ed ogni eccesso
e ‘nsieme proseguiam con nostre rime.
Per chi legge: da anni, le numerose mail che Giovanni ed io ci scambiamo sono redatte in terzine danteshe. Giovanni ne ha pubblicato un primo volumetto (il secondo è in via di formazione):

Che ne dite? Se ne scopre sempre una di nuovo! Buona Giornata Mondiale della Poesia a tutte e a tutti! Ma … cosa? non è finita qui? Infatti eccone una in dialetto lumbard! E’ intitolta “Serada dentar”:
Mo sun chi serada dentar
e camini scià e là
par cercà de tirà sira
e cercà de mia pensà
a la guera silenziusa
che cumbatum tutt i dì
cun la voia de tucas,
de fermas a ciciaarà
e sentì fioo giugà.
A sa sent dumà i usei
e ogni tant buià un qual can
e la gent la via mia a mèsa
sona pu nanca i campan …
Par che tegnan tutt ul fiaa
quasi par mia disturbà.
Ma ga sem amò a stu mund!
Saraa dent in di nost cà
a sem dree dumà a specià
che finisa questa guera
par pudè turnà a fiadà …
aria de nurmalità.

Ora son qui, chiusa in casa e cammino qua e là per cercar di tirar sera e cercare di non pensare alla guerra silenziosa che combattiamo tutti i giorni con la voglia di toccarci, di fermarci a far due chiacchere e sentire i bambini giocare. Si sentono solo gli uccellini e ogni tanto abbaiare qualche cane e la gente non va più a messa non suonano più nemmeno le campane. Pare che tutti trattengano il fiato quasi per non disturbare. Ma noi ci siamo pure al mondo! Chiusi dentro le nostre case stiamo solo aspettando che finisca questa guerra per potere tornare a respirare aria di normalità.
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