CARTELLI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2020 @ 7:33 amDetto altrimenti: ch’ha dda fa’ uno per scrivere nu post co’ ‘sto malamente de virus cha nun s’esce di casa! (post 3834)
Anteprima

Ma per fortuna che c’è … il computer, una ricca dotazione di libri, i telefoni! E sennò ai cheppalle ‘sta clausura! Ma, coraggio, adda passà a nuttata! Sapete come dicono in Sicilia? O bono tempo e o malo tempo non dura tutto o tempo! Dice … ma che … sei napoletano, siciliano, trentino? Un po’ di tutto, raga. Infatti soprattutto per lavoro ho viaggiato molto all’estero e in Italia e sono stato sempre molto interessato alle espressioni figurate del tipo:
- Germania: avere fortuna = Schwein haben (avere maiale! Noi diciamo in modo diverso …)
- Inghilterra: dare un’occhiata = to give a butcher (dare un macellaio)
- Iran: seno prosperoso = labagnàt (latteria)
Ma veniamo ai “cartelli”. Ecco il primo in anteprima:

Dice … e i dialetti? Quelle le espressioni dialettali a me mi piacciono molto. Siccome che io sono del 194, e nel dopoguerra l’unico svago a terra erano i film di costume, spesso in dialetto! Svaghi “a terra”? Si, infatti abitavo a Genova e noi ragazzi i quattro mesi d’estate li passavamo al mare, cioè “nel” mare. E mi piace anche lasciarmi andare a certi svarioni della lingua parlata, tipo siccome che come pure a me mi. Non sto inventando nulla, sapete: già nell’antica lingua latina esisteva il sermone, cioè lo scrivi come parli.

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Marco Terenzio Varrone: De sermone Latino, opera pervenuta per frammenti. Descrive il corretto uso della lingua latina, le sue parentele con altre lingue e i suoi contatti con i dialetti italici.
Dice, ma … caro il mio blogger … come pensi tu che tutto ciò possa influire sui tuoi lettori? Io? Io speriamo che me la cavo!
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Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare
Questa mattina, al risveglio, mi sono detto: che gli racconto oggi? Che poi avrei dovuto scrivere “che racconto loro, oggi” ma vabbè … (v. sopra). Idea! Gli racconto i cartelli, anzi faccio raccontare loro (figo!) dai cartelli, o meglio, dai bicicartelli, quelli che incontri sulla tua strada a pedali, e gli autocartelli, quelli che … sì, avete capito. Che poi ci sarebbero anche i libricartelli, quelli riportati nei libri sugli umarell bolognesi (gli umarell sono i pensionati che per strada controllano i lavori dei cantieri stradali, la corretta posizione delle auto in sosta, il rispetto delle regole condominiali, etc., ma loro meritano un post a parte, vedremo). Cominciamo.















Al prossimo post!
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FOTOPOST
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Marzo, 2020 @ 8:28 amDetto altrimenti: di Riva del Garda (post 3833)
2009, memory. In quall’anno terminai il mio ultimo lavoro (all’età di 65 anni diventai infatti un VIP-Vecchietto In Pensione) ovvero la realizzazione in Riva del Garda del Parcheggio Interrato Terme Romane come Presidente, Amministratore Delegato, Direttore e RUP-Responsabile Unico del Procedimento della società-progetto APM-Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA.



APM, una società mista pubblico-privata a maggioranza comunale della quale, fra l’altro, inventai anche il nome e la “P” del logo: una P leggermente inclinata, poggiata su una base di due linee ondulate a rappresentare una vela spinnaker sulle onde del lago. Ah … questi velisti …!

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Dell’ APM ricordo innanzitutto e soprattutto i colleghi di lavoro: ragazzi, ragazze, giovani mamme, giovani padri che chiamai a lavorarvi. Persone che avevano tanti, tanti anni meno di me, con una limitata esperienza lavorativa e nessuna nel settore; Persone che riuscii a far crescere delegando loro potere e responsabilità; Persone che coinvolsi nella formazione di una intelligenza collettiva; Persone che condussi ad operare per funzionigramma e non per organigramma; Persone che una volta mi dissero “Siamo contenti di venire a lavorare qui con lei”; Persone la cui motivazione era il primo fattore della produzione di APM; Persone che ancora oggi ricordo con affetto e che ancora ringrazio.
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In previsione della cerimonia d’inaugurazione …

… ed anche per abbellire gli interni della struttura lanciammo un concorso fotografico, “I colori di Riva del Garda” se non ricordo male.

Dalle foto migliori furono ricavate delle stampe che sono appese alle pareti dei locali. Alcune di loro furono premiate. In questi giorni, riordinando i miei files, mi sono ritrovato innanzi le quarantuno fotografie finaliste. Eccole qui “in stretto ordine alfabetico per nome dell’autore/autrice”.








































Fine. Cosa? Quali sono state le foto vincitrici? Eh no, raga, ognuno assegni il premio a quelle che lui stesso giudica migliori! Vinceranno quelle che avranno preso più voti …
Buona Riva del Garda a tutte e a tutti! E … state in casa!
P.S.: e qualche foto mia, fuori concorso, me la lasciate aggiungere? Dai …








noi ci muoviamo a pedal, e non facciam del mal!

by Riccardante Lucattieri




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THE END
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COVID19 – MANCA IL CIBO SULLA TAVOLA ?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Marzo, 2020 @ 5:20 amDetto altrimenti: su quella degli “invisibili”, intendo (post 3832)
Fabbriche di armi aperte – Associazione Trentinosolidale chiusa – “Fermi tutti!” Grido classico – nei film gialli – dell’ispettore di turno che sorprende i delinquenti. Covid19? Ferme tutte le attività lavorative tranne quelle essenziali al vivere quotidiano: alimentari, farmacie e … fabbriche di armi! Proprio così. Le fabbriche di armi possono continuare a produrre ma non l’Associazione di volontariato Trentinosolidale, della quale anni fa ero socio.
Abito lungo la stessa strada. Al di là del fiume Fersina, poco più a monte, la sede dell’Associazione. Nella mia “ora d’aria” entro i 200 m da casa, ormai da settimane vedo fermi da due settimane i furgoni di Trentinosolidale con i quali da anni presso i supermercati si raccoglievano ogni giorno le derrate alimentari quasi in scadenza e si distribuivano su tutto il territorio della provincia, con qualche puntata anche fuori, portando il cibo sulla tavola di persone che altrimenti non avrebbero saputo come sfamarsi.

Un comunicato del Comune di Trento informa che “la distribuzione dei prodotti freschi garantita da Trentino Solidale è stata momentaneamente dirottata verso le strutture di accoglienza attive sul territorio cittadino (di un solo comune, quindi) …. e che si stanno esaminando le modalità di utilizzo etc.”

Trentino Solidale o Organizzazioni sostitutive? Mi risulta che esista un numero di telefono presso il Comune di Trento (0461 884474) al quale ci si può rivolgere per ricevere gratuitamente il cibo a casa. Mi chiedo: questi servizi sono noti a tutti gli ex beneficiati di Trentino Solidale? Sono per tutti, o a nutrirsi hanno diritto solo i “regolari”? Coprono la stessa area geografica che ricopriva Trentino Solidale? Sono altrettanto tempestivi? In questi casi i fattori completezza (assistere “tutti”, invisibili compresi) e tempestività (assistere subito) sono molto importanti.
In un momento di particolare urgenza ed emergenza Covid19 qual è quello che viviamo, una riorganizzazione in fieri non può e non deve sacrificare ciò che sta funzionando bene da decenni.
Nota del 1.04.2020: gli “invisibili” non sono stati avvisati e sono rimasti 4 giorni senza cibo. Ora sono stati informati da alcuni privati e sanno dove andare a ritirare il cibo. Ad alcuni è stato portato il cibo a casa. Il problema è soto perchè il passaggio da Treentinosolidale ad latra organizzazione NON è stato per nulla gestito, come sarebbe stato necessario e doveroso fare.
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DEBITO PUBBLICO IRREDIMIBILE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2020 @ 9:47 amDetto altrimenti: come finanziare la ripresa senza aumentare l’indebitamento (post 3831)

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Amiche lettrici, stimati lettori, buongiorno. Altro giorno di clausura e di chiusura … di quasi tutto. Dico quasi perché vi sono alcune industrie che sono aperte: quelle per la produzione delle armi. Già … qualcuno deve aver mal interpretato il grido “Questa è una vera guerra!” e sta continuando a produrre armi: che qualcuno gli spieghi come stanno le cose, per favore! Dice … ma che c’azzecca questo argomento con il titolo del post? Avete ragione, solo che ogni tanto “mi scappa da scrivere” e le mani volano sulla tastiera da sole, che ci posso fare?
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Ecco, vedete? Stavo per iniziare a scrivere dei titoli irredimibili, quando loro (le mie mani) mantengono il controllo e scrivono che io, umile blogger, in data 20 marzo, con un mio post (valanghe e lavoro nero) avevo messo in guardia contro una potenziale valanga sociale: contro la quale ieri 28 marzo si sono cominciati a porre sul pendio alcuni paravalanghe, come ieri 28 marzo ci ha detto il premier Conte.
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Ecco … finalmente sono di nuovo padrone delle mie mani! Titoli di debito pubblico irredimibile: in un recente post (cfr. ivi) ho parlato dell’idea rispolverata da Gianluigi De Marchi. Io l’ho integrata estendendo il concetto ad una emissione UE. Ho inviato ieri una lettera ad un giornale locale. Speriamo che la pubblichino. Nel frattempo la pubblico io sul mio “giornale”:
Inizia
Egregio Direttore,

mi riferisco a quanto dichiarato dalla Senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti nell’articolo “Covid, in ballo il futuro dell’UE” a pag. 11 de l’Adige del 28 marzo in merito all’ idea avanzata da quel partito circa la necessità di costituire un Ministero delle Finanze Europeo. Ho potuto confrontarmi sul tema con l’ideatrice di Restart Trentino e ne è derivato il finanziamento della ricostruzione e della riconversione dell’UE dopo la tempesta Covid19 potrebbe avvenire (anche) attraverso l’emissione di Eurobond, cioè la creazione di un debito europeo condiviso per far fronte ad una crisi che – per quanto ci riguarda più direttamente – ha dimensioni non inferiori a quella continentale. A questo punto abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, e cioè abbiamo ipotizzato che queste emissioni potrebbero essere di titoli irredimibili, tali cioè da garantire un buon rendimento ai sottoscrittori senza però l’obbligo per l’ente finanziato (l’UE) di restituire il capitale. Ove l’investitore volesse disinvestire il proprio denaro, potrebbe vendere i relativi titoli nella Borsa valori. Per converso, questi titolo incorporerebbero l’opzione di riacquisto da parte dell’emittente. I vantaggi di una tale emissione sono molteplici, sia per il risparmiatore che per il finanziato, ed ometto qui di fornirne il lungo elenco. Del resto, le emissioni irredimibili sono state sperimentate molto favorevolmente nel nostro stesso paese, quando, nel 1935, titoli di questo tipo furono emessi per Lit. mldi 42,00 al prezzo di sottoscrizione di 95/100 e con il rendimento del 5% annuo con cedola semestrale. Questo tipo di emissione gioverebbe oggi anche a livello statale, ad esempio con rendimento al 3% annuo, riducendo il debito e quindi migliorando il rapporto debito-Pil; migliorando il rating Italia; servendo ad alleggerire l’onere finanziario della finanza pubblica nel momento della restituzione dei capitali investiti, non più prevista. Probabilmente al momento della loro assegnazione, occorrerebbe fare riscorso al riparto, poiché la loro domanda sarebbe superiore all’offerta.
Riccardo Lucatti – Presidente Associazione Restart Trentino
Finisce
Grazie per avermi letto.
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ACCADEMIA DELLE MUSE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2020 @ 5:52 pmDetto Altrimenti: amici solo temporaneamente e solo fisicamente separati (post 3830)
Amiche lettrici, amici lettori buon pomeriggio. Dai che lo sapete chi siamo noi dell’ Accademia delle Muse, con tutti i post che ho pubblicato sulle nostre riunioni! Siamo oltre 100, i partecipanti ad un circolo culturale privato al quale si accede per passa parola fra amici. In 10.5 anni di vita ci siamo riuniti per 9 serate all’anno per 2 eventi culturali a serata per un totale di 189 eventi ai quali si sommano le 10 Feste di Mezz’state a metà luglio. Tutto qui. Ora siamo fermi causa virus. Ed ecco che la nostra Presidente Cristina mi ha chiesto di pubblicare questa sua lettera in un post, come se fosse uno dei post con i quali regolarmente da anni io documento ogni nostro evento. Ed io con piacere … “ubbidisco”!
Inizia
Care amiche, cari amici dell’Accademia, buon pomeriggio. Innanzi tutto come state? Spero tutti bene! Sapete, dicono, nessuna nuova buona nuova!

(Adda passà a nuttata!)
Avendo problemi al computer ho dettato a Riccardo questa mia perché non sarà certo un computer che mi impedirà di continuare ad alimentare quel meraviglioso rapporto di interessi e amicizia che ci lega da anni: pensate che con i “soci fondatori” celebriamo l’undicesimo anno di Accademia! Ed ora questo malamente di virus vorrebbe interrompere il nostro ritrovarci? Quando mai! E allora eccomi a voi. A ben considerare, infatti, potremmo mettere su un cavalletto ideale quel cartello che ogni tanto incontriamo sulle nostre strade: “Stiamo lavorando per voi”. Solo che il nostro, di Giovanna, Riccardo e mio, non è un lavoro ma un piacere; e poi, quello che stiamo facendo è per tutti noi!
Giovanna ed io in particolare stiamo programmando l’attività 2020-2021 per la parte musicale.
Da tutti voi mi aspetto di ricevere idee e proposte su ogni campo dello scibile umano (!) per arricchire il nostro prossimo programma, iniziative che potrete inviare al mio indirizzo e-mail supercris2000@alice.it
Con Riccardo infine … ricordate che per quest’anno era prevista una foto-storia dei nostri anni accademici? Ebbene, operando di conserva (conserva, con la “a” finale: per le conserve di frutta è ancora presto!) stiamo accoppiando le singole raccolte di foto (Riccardo) con la raccolta dei “programmi annuali di sala” (a mie mani), per arrivare a proporvi via mail in successive serate ideali e con una frequenza più che mensile le tappe della nostra foto-storia, tappe che saranno pubblicate da Riccardo sul suo blog in successivi foto-post. Lo so che non sarà come vederle e gustarle insieme, ma consoliamoci col fatto che, data la pluralità delle presentazioni, potremo godere insieme di un numero ben maggiore di foto-eventi.
Ecco, carissimi Accademici, per ora questo è tutto. Continuiamo a vivere il nostro “essere insieme” anche in questo periodo! Mi mancate ma … adda passà a nuttata!
Un forte abbraccio
Cristina (con Giovanna e Riccardo)
Finisce
Grazie per avermi/averci letto.
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NON RIMBORSARE I DEBITI PER SALVARE IL DEBITO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2020 @ 5:54 am.


Detto altrimenti: questo è un POSTALTRUI, di Gianluigi De Marchi demarketing2008@libero.it tel. 3356912075, un mio vecchio amico abitante a Torino “ma” Ligure e, si sa, quando si tratta di “palanche” (alias “dinè”) come dicono in Liguria, non c’è niente di meglio che ascoltare gli antichi banchieri genovesi! (Post 3829)

Gianluigi. Mio coetaneo, collega VIP-Vecchietto In Pensione, che come me non è mai fermo nel senso che ha pubblicato e pubblica saggi su temi finanziari, economici, bancari, scrive su La Stampa e su riviste specializzate del settore. Citato da Wikipedia. De Marchi è anche autore di pubblicazioni “diverse” per ragazzi e per ragazzi cresciuti, quale ad esempio quella qui a fianco, ideata e realizzata in coproduzione con Francesco Femia, nella quale immagina che l’unificazione d’Italia sia avvenuta per la vittoria del Sud sul Nord: una sorta di moderna “Utopia” anche perchè, all’interno del racconto – al di là della Storia – propone concrete forme di governo, nel senso che castigat ridendo mores: pur in forma romanzata avanza proposte serie: una seconda “Utopia”, appunto!
Gianluigi ha letto il mio post sulle crisi economiche degli ultimi 150 anni e ha pensato di mandarmi un suo contributo che pubblico ben volentieri. Una mia considerazione su di esso? La trovate in coda della sua relazione (BOND UE IRREDIMIBILI?).
Inizia
“C’è il coronavirus, siamo in guerra!” E allora non resta che adottare al più presto “soluzioni di guerra”. Per aiutare il Paese ad uscire dalla spirale di speculazioni basate sull’entità del debito pubblico italiano, da tempo propongo di adottare la stessa soluzione del 1935, quando, in piena crisi economica dovuta al tracollo di borsa del 1929, l’Italia assunse un provvedimento eccezionale che ebbe un grande successo:
l’emissione un prestito irredimibile (cioè senza obbligo di rimborso), che fruttava ai possessori una rendita perpetua annua del 5%. Allo scopo di finanziare lo sforzo bellico in Etiopia furono emessi titoli per 42 miliardi di lire e furono offerti in sottoscrizione a 95 lire per ogni 100 di valore nominale, con un interesse corrisposto semestralmente il 1° gennaio e il 1° luglio. In corrispondenza all’emissione, il debito pubblico veniva cancellato, trasformandosi in semplice impegno a pagare le cedole; impegno peraltro identico a quello gravante sulla tesoreria dello Stato per le emissioni di titoli con scadenza prefissata, con il vantaggio però di non avere l’assillo del rimborso dopo un certo numero di anni.
La partecipazione fu imponente e l’emissione ebbe un grande successo: infatti molti si dimostrarono interessati ad avere una rendita fissa e sicura, anche rinunciando alla restituzione del capitale investito, che peraltro si poteva agevolmente recuperare vendendo le obbligazioni in borsa. Oggi probabilmente il successo sarebbe uguale, perché un pubblico interessato ad un prestito irredimibile c’è sicuramente, in quanto moltissimi italiani puntano ad investire per avere un flusso periodico di capitali per integrare lo stipendio o la pensione.
Il titolo denominato “rendita” è un tipo particolare di obbligazioni che trova la sua disciplina nel Testo Unico bancario di cui al Dlgs 1º settembre 1993, n. 385. Si tratta di un titolo irredimibile e senza scadenza che attribuisce al possessore solo il pagamento degli interessi e non anche la restituzione del capitale. I prestiti irredimibili sono, quindi, quelli per cui uno Stato (o, più raramente, un’azienda) si impegna solamente a corrispondere un interesse annuo ma non si obbliga a restituire il capitale. Lo Stato (o l’azienda) ha comunque la facoltà di procedere al rimborso del capitale quando lo ritiene più opportuno.
I vantaggi per lo Stato
1 -Innanzitutto il miglioramento della tesoreria: gli esborsi programmati si riducono al solo pagamento d’interessi. Se nel breve termine non si riscontrano miglioramenti rispetto ad un prestito tradizionale (ad esempio un BTP decennale) sul lungo termine l’effetto è notevole. Ipotizziamo l’emissione di un prestito Rendita 3% per un importo di 100 miliardi di euro. Gli interessi ammonterebbero a 3 miliardi l’anno, un po’ più di un normale BTP; ma con il grandissimo vantaggio che non ci sarebbero esborsi supplementari legati al rimborso dei titoli.
2 – In secondo luogo migliorerebbe il rapporto debito/PIL: la Rendita non avendo scadenza non costituisce un debito di capitale. Nell’ipotesi di una emissione per 100 miliardi, il debito scenderebbe di pari importo. E ciò avrebbe positivi riflessi sul rating dell’Italia e, in prospettiva, anche sull’intera finanza nazionale. Ricordiamoci che, in base agli accordi di Maastricht, il totale del debito pubblico non dovrebbe superare il livello di guardia del 60% del PIL: attualmente l’Italia dovrebbe dimezzare il rapporto, uno sforzo enorme se l’obiettivo fosse perseguito con strumenti “tradizionali” (aumento delle imposte o riduzione delle spese; provvedimenti che, entrambi, sarebbero estremamente negativi per l’economia, perché, come si dice, “la cura ammazzerebbe il cavallo”). Ma per raggiungere una posizione di relativa tranquillità, basterebbe probabilmente arrivare al 90% di rapporto. Per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario emettere poco più di 600 miliardi di euro di prestiti irredimibili; obiettivo non impossibile, soprattutto se diluito in più tranches, e facendo appello non solo al “patriottismo” dei risparmiatori italiani, ma anche all’interesse di investitori istituzionali esteri.
3 – In terzo luogo si potrebbero mobilitare risorse a beneficio dello Stato, generando una forma di cessione volontaria (e non forzosa, aspetto estremamente importante!) di disponibilità private a favore del Tesoro. Naturalmente occorre che la successiva gestione delle risorse così raccolte sia efficiente e produca effetti visibili, generando fiducia nel pubblico e spingendo verso ulteriori sottoscrizioni nel tempo: punto questo sul quale occorre un preciso impegno (soprattutto morale) da parte delle forze politiche nel loro complesso.
I vantaggi per i risparmiatori e gli investitori
1 – Il vantaggio fondamentale è legato al rendimento: le obbligazioni irredimibili hanno cedole molto cospicue. Quindi investire in queste obbligazioni significa assicurarsi un flusso di denaro molto più alto rispetto alle tradizionali obbligazioni.
2 – La facilità di recuperare in qualunque momento il capitale attraverso la Borsa). Chi oggi cerca una soluzione simile può trovare solo polizze assicurative, che però hanno l’enorme difetto di sottrarre per sempre il capitale all’assicurato ed ai suoi eredi e di bloccare i pagamenti al momento della morte dell’assicurato.
Questo secondo aspetto è particolarmente importante per gli investitori istituzionali, in particolare le compagnie di assicurazione, sempre alla ricerca di titoli a reddito fisso per pagare i rendimenti delle loro polizze vita o per investire le loro disponibilità liquide. Diversificare gli investimenti con una rendita significa garantire per sempre un flusso di denaro liquido ed eliminare i problemi derivanti dal reinvestimento del capitale alle varie scadenza (sopportando anche i relativi costi). Volendo offrire una gamma diversificata di titoli, si potrebbero emettere sia tranches a tasso fisso del 3%, sia tranches a tasso indicizzato (Euribor + spread di due punti) che offrirebbero una rendita perpetua costantemente aggiornata sul costo del denaro, con il vantaggio di offrire una copertura (almeno parziale) dell’inflazione nel caso in cui questa tendesse ad aumentare.
Proviamo almeno a fare una riflessione su questa possibilità e ad esaminarne la fattibilità in tempi rapidi: siamo in guerra e le decisioni vanno prese in fretta!
Finisce
Una mia considerazione, anzi quattro
- Una parte di questi denari proverrebbero dagli attuali depositi bancari dei privati. Ciò potrebbe indebolire le banche interessate ma – tutto sommato – molte di loro – non tutte, per carità! -se lo sarebbero meritato”perché purtroppo molte di loro hanno dimostrato di investire molto male i risparmi loro affidati sino a rischiare un fallimento poi evitato con immissioni di denaro pubblico cioè nostro. E tutto ciò per avere concesso crediti eccessivi (a chi?) e mai rimborsati (da chi?). In altre parole: i risparmi della gente andrebbero a finanziare interventi a favore della collettività e non finirebbero più nelle tasche del furbetto di turno.
- Queste risorse potrebbero essere destinate al processo di “riconversione” del sistema produttivo, non solo alla sua ricostruzione.
- Probabilmente si dovrebbe procedere all’assegnazione ai sottoscrittori con “riparto”, perché la richiesta del titolo potrebbe superare l’offerta.
4 -Sarebbe possibile ipotizzare “Bond UE Irredimibili”? Ne ho parlato a Gianluigi. Apprezza la mia idea che sviluppa ulteriormente la sua iniziale. Ci stiamo riflettendo: vedremo se dalla nostra “intelligenza collettiva” nascerà qualcosa di più dettagliato: in ogni caso è sempre molto meglio avcere un’idea in più che non averne.
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FOTOPOST
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2020 @ 5:44 pmDetto altrimenti: di solito scrivo, poi aggiungo le foto. Oggi inizio dalle foto, poi vedremo (post 3828)
Quaranta scatti, tutti fatti con un telefonino neanche dei migliori, estratto dalla tasca durante una pedalata. L’importante è se e cosa evocano. Fotopost: d’altra parte un VIP-Vecchietto In Pensione costretto dal coprifuoco, che ha da fa’?



























schiave d’un mondo a pedal …













Che belle foto, che bei panorami, che bella atmosfera si respira da queste immagini! Speriamo di poterle presto rivivere “dal vero”… Se questa crisi servirà a farci capire che oltre all’aria pulita necessitiamo anche di finanza pulita e non speculativa, veramente avremo un mondo migliore! Gianluigi De Marchi
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AH … IO SONO APOLITICO …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2020 @ 11:15 amDetto altrimenti: “a me la politica non interessa” (post 3827)

Frasi tristissime che ogni tanto ci tocca sentire pronunciate anche da persone che conosciamo, che frequentiamo e che – fino a quella loro dichiarazione – stimavamo. E invece, la politica quelle persone la fanno e come, magari a loro insaputa, ma la fanno. Si chiama la struzzologia e consiste nel mettere la testa sotto la sabbia. Costoro non pensano che, in quella posizione, il sedere resta fuori.
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Costoro credono
- che la terra sia piatta, cioè che una vita basata solo sull’etica dei princìpi (che conduce all’integralismo) o solo sull’etica dei risultati (che conduce al cinismo) consenta loro di camminare in avanti all’infinito senza correre il rischio di ritrovarsi – dopo tanto camminare – al punto di partenza;
- che il sole ruoti intorno alla Terra (cioè intorno a loro stessi, il centro dell’universo!);
- che le distanze spazio-temporali siano molto accentuate, cioè che convenga fare così: “‘intant ‘l metum, poi ‘ ‘l vedum (dialetto milanese), ovvero “intanto facciamo così, dopo (molto dopo!) ragioniamo” (non traduco letteralmente sennò interviene la Buoncostume!).
E invece, occorre fare Politica per difendere la Democrazia!
Who opened the door for the democrator? And how come he let in the market-conquistadors? Why is he acting as if he has something to hide? The privilege of the stupid is to be taken for a ride (1). Chi ha aperto la porta al democrator? Come accade che egli si sia collocato nel gruppo dei conquistadores? Perché si sta comportando come se avesse qualcosa da nascondere? Il privilegio dello stupido è di essere preso in giro.
(1) Essere preso in giro, per il sedere. In inglese si dice: essere preso per una cavalcatura (somaro).
“Democrazia” nei millenni ha assunto tre significati diversi: 1) il democrator era il dittatore, colui che aveva il potere “sul” popolo; 2) strapotere del popolino (salito al governo); 3) potere del popolo, cioè democrazia oggi. Tuttavia … Tuttavia cosa? E’ semplice: leggete il libro “La maschera democratica dell’oligarchia” di Canfora – Zagrebelsky – Preterossi di cui al mio recente post “A book a day keeps the doctor away”. Democrazia dovrebbe essere potere del popolo, non di uno solo, nemmeno di pochi: della maggioranza del popolo, non della maggioranza di quella minoranza che va a votare.


Perché in quest’ultimo caso la Politica regredisce e diventa politica, ovvero mirata esclusivamente a fare gli interessi dei pochi al governo in termini di potere quindi di denaro e viceversa. Altri libri da leggere: “Le origini del fascismo in Italia” di Gaetano Salvemini; “Il fascismo eterno” di Umberto Eco.
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Il famoso costituzionalista co-padre del nostro Diritto Civile e strenuo difensore della nostra Costituzione, Piero Calamandrei, toscano di Firenze, raccontava ad un gruppo di alunni: “Una nave sta per affondare. Il capitano allerta tutti, passeggeri ed equipaggio. Un passeggero risponde: “Affonda? Oh che m’importa? Un è mica mia!” (quel “mica” con la “c” aspirata, quasi non si deve sentire, mi raccomando!)
E allora: facciamo tutti Politica! E se mi sbaglio mi corigerete.
Considerazioni condivisibili al 200%! Profonde e colte, sia nelle citazioni di grandi saggisti, sia in quelle personali, ottimo. E ottimo l’appello (giustissimo!) che non dobbiamo lamentarci per gli errori dei politici se poi noi stessi non entriamo in Politica; e la differenza tra Politica e politica la dovremmo capire tutti… Gianluigi De Marchi
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NUOVO SOFTWARE UE POST CORONAVIRUS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2020 @ 7:38 amDetto altrimenti: come procedere in vista del “dopo” (post 3826)
- Quando la ristrutturazione di una palazzina è molto complessa, non conviene intervenire con una serie di interventi parziali: conviene abbatterla e ricostruirla ex novo.
- Quando un sistema software gestionale aziendale non è più soddisfacente, non conviene intervenire con una serie di aggiustamenti parziali: conviene creare in parallelo un nuovo sistema e quando il nuovo è pronto, sostituirlo al vecchio.
- L’UE non sta funzionando bene. Cito solo due casi: le diverse risposte all’immigrazione e al coronavirus. Oggi si assiste ad un tentativo di una sorta di risalita lungo la cascata dei problemi con una serie di interventi parziali all’interno dello stesso sistema, non affiancati dalla costruzione di un nuovo modello gestionale UE.
Sistema in atto
- Immediatamente, interventi sul campo, adattando il modello UE attuale
- Successivamente, come finanziarli
- Successivamente, come modificare l’UE all’interno del modello esistente.
Sistema proposto
- Immediatamente, interventi sul campo adattando il modello UE attuale. Loro finanziamento.
- Contemporaneamente, individuare quale nuovo modello UE si vuole.
- Subito dopo: costruire il nuovo modello.
In altre parole: oggi si sta (erroneamente) intervenendo a livello di ogni singolo stato con interventi (giustamente) immediati ricorrendo all’aumento del proprio indebitamento (Italia) o iniziando ad indebitarsi (Germania 150 miliardi di euro). In parallelo ogni singolo stato vuole utilizzare la disponibilità finanziaria dell’UE (qui sorgono le differenze ed i problemi). Il tutto all’interno delle attuali regole UE o con loro singole modifiche (ad es.: del patto di stabilità). Ma nessuno stato sta avanzando la proposta di ridisegnare ex novo il modello UE.
USA. Come stanno agendo? In modo totalmente diverso. Il governo federale (Trump) lancia per tutti gli Stati “uniti” (participio passato del verbo “unire”) un unico piano da 2.000 miliardi di dollari. Il problema dell’ “a me sì a te anche però …” non si pone.

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Dice … ma loro sono Stati Uniti! Ah … ho capito … è vero, loro sì, noi no. Stando così le cose avete ragione, tutto si spiega. Peccato però … pensate un po’ se anche noi fossimo Stati Uniti d’Europa!
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P.S.: ops, scusate, dimenticavo! C’e anche il caso che uno
voglia rinunciare a gestire con un software aziendale e tornare alla gestione manuale, ufficio per ufficio, filiale per filiale! Oppure che non voglia andare oltre la demolizione della palazzina o dello scavo per un parcheggio interrato, lasciando il “buco” a cielo aperto.

parcheggio interrato “Terme Romane”. Nell’angolo a destra
la perdita del 30% degli stalli per via dei ritrovamenti delle antiche Terme.




Perchè queste foto del parcheggio? Una mia debolezza: è stato il mio ultimo lavoro. Poi mi dissero che a 65 anni sarei stato troppo vecchio per continuare a lavorare e da allora sono diventato un V.I.P.-Vecchietto In Pensione. Evvabbè …
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TORNEREMO A POTERCI ABBRACCIARE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2020 @ 10:20 pmDetto altrimenti: un bene si conosce pienamente quando lo si è perso! (post 3825)
Qualche anno fa, con la FIAB Federazione Amici della Bicicletta, Trento, siamo saliti a pedalare sull’altopiano di Asiago. Scesi poi da Asiago fino in località Campiello, al ritorno in Asiago ci siamo concessi una passeggiatina per la strada dello sdruscio domenicale. E qui la sorpresa: organizzata dalla Pro Loco un gruppetto di giovani ragazze e ragazzi ai turisti come noi, che eravamo assai facilmente riconoscibili per l’abbigliamento e le bici recanti le nostre bandiere Fiab-Trento, regalavano simpaticamente … abbracci!

Oggi più che mai, in periodo di coprifuoco coronavirus, ripenso a quegli abbracci e mi dico: dai Riccardo, tegneghe dur che con il contributo di tutti ce la faremo, potremo tornare a pedalare ad Asiago a prenderci (e a rendere!) quegli abbracci!
Grazie Asiago! A presto!
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