SUE, PERCHE’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2020 @ 7:32 pm

Detto altrimenti: SUE-Stati Uniti d’Europa, perché           (post 3823)

Contrasto all’epidemia. Occorrono interventi costosi. Per farvi fronte, stiamo aumentando l’indebitamento. La nostra economia era quasi ferma, adesso è in recessione.

Come faremo fronte al maggior debito e agli investimenti per la ricostruzione e riconversione del sistema partendo da un sistema in recessione? Ma soprattutto: verso quale nuovo modello di vita europea ci vogliamo dirigere?

Il governo sta (necessariamente e lodevolmente) spendendo molto; investe là dove ora serve: mi piacerebbe solo che si dotasse di un semplice foglio excel che potesse dirci in ogni momento quale sarà l’esborso per capitale ed interessi al variare del livello dell’indebitamento e del suo costo. Ho appena assistito alla conferenza stampa virtuale del PCM, cioè di chi emette i DPCM (il Presidente del Consiglio dei Ministri, la persona che vara i relativi decreti) e nessun giornalista ha avvertito questa esigenza. Avrei voluto chiedere di essere collegato anch’io, ma un amico mi ha detto che … i blogger non sono ammessi! Evvabbè …

Eppure, lsciatemi essere “cattivo”: giornalisti delle maggiori testate che facevano le domande che avrebbero potuto essere poste ad un dirigente tecnico, non ad un Presidente del Consiglio dei Ministri: quando scade la clausura; a quanto ammonta la multa; se ti sequestrano l’auto; ci sarà scipero; se si coordina con le regioni; etc.. Il PCM ovviamente se l’è cavata molto facilmente e bene, anche quando ha cercato di spiegare che lo stato di emergenza è una cosa; altro è i DL; altro ancora i DPCM: tutto legittimato a cascata. Che volete, dovrò farmi assumere da una di quelle testate , per porgli la domanda di cui sopra ed inoltre qual è la sua idea di modello futuro. (E’ la seconda volta che mi capita in pochi giorni: ero ad una riunione con il nostro candidato sindaco Franco Ianeselli e le domande sono state purtroppo del tipi “raddrizzamento di un marciapiede”! Per fortuna che Framco- persona di livello – ha risposto illustrando quale era la sua idea di città).

Le strisce! Mettiamole le strisce!

SUE – Stati Uniti d’Europa perché. Perché o impostiamo da subito la strutturazione di un “software politico” (gli SUE, appunto) totalmente nuovo che sostituirà il vecchio, oppure quando l’epidemia sarà passata, muovendoci dall’interno del vecchio software UE, forse qualcuno non vorrà più condividere con noi una moneta unica etc.. Dice… ma tu, caro blogger, sei pessimista? No raga: da vecchio top manager mi devo preparare a tutto, anche al peggio; lavoro e confido nel meglio anche perché “finalmente” (per dirla con il Manzoni), si spera che – se non altro – non vorranno affossare quello splendido popolo di consumatori che siamo noi Italiani!); prenderò ovviamente quel che viene.

In … bocca alla balena a tutti noi!

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ONE UP ONE UP – ONE DOWN ONE DOWN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2020 @ 5:09 pm

Detto altrimenti: come ci collochiamo?       (post 3822)

(Atteggiamenti diversi del nostro porci di fronte alle situazioni)

Il papà sgrida il figlioletto. La mamma one up-one up gli dice: “Il papà ha ragione!” La mamma one down–one down gli dice: “Vieni piccolo, sennò papà ci sgrida ancora”.

“Non me ne parli …”

Film. Così parlò Bellavista, l’inizio. Il manager milanese appena trasferito a Napoli scende dal proprio taxi bloccato nel traffico da un ingorgo a  “croce uncinata” e viene condotto dal tassista a bersi ‘na tazzullela ‘e cafè in un bar. Entrato, vede un vigile urbano in divisa seduto con aria stanca ad un tavolino, il cappellone imponente postato sopra, inte sulla nuca, sorseggiare il suo caffè: “Ma ha visto che ingorgo c’è fuori?” gli dice a voce alterata. Il vigile, ruotando l’avambraccio destro come per evocare una qualche divinità “Non me ne parli …”. Ecco, quel vigile ha assunto la posizione one down–one down.

Un ministro della Giustizia. Carceri affollatissime, rivolte, morti: “Non me ne parli …” Quel ministro ha assunto la posizione del vigile di cui sopra.

Un’idea. Per altro verso, talvolta capita di avere idee e di avanzare proposte innovative, risolutive. E può anche capitare che una vostra idea sia “fatta propria” da altri. In due modi: “Bravo, bene … ti aiuterò a realizzare la tua idea!” Oppure “Ne hai già parlato a qualcuno? No? …”. In questo secondo caso poi potreste vederla svilupparsi come idea dell’altro. A questo punto dovete scegliere: siete one up – one up (“Bene, sono lieto che la mia idea sia stata sviluppata!”) oppure one down–one down (“Era un’idea mia, me l’ha rubata …”).

Le strisce! Mettiamole le strisce!

Stati Uniti d’Europa. Prendiamo infine una persona che da sempre abbia ritenuto che anche di fronte ad una grave emergenza (la pandemia attuale), non si debbano dedicare tutte le energie solo al suo contrasto, ma che in parallelo e da subito si debbano dedicare energie anche alla ricostruzione-riconversione dopo il suo superamento. E ipotizzate che quella persona, europeista convinto da sempre, legga che un leader politico affermi che la soluzione del dopo virus potrà essere solo la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Be’ quella non era certo una idea “sua”, “personale,” “privata”, bensì era un’ “Idea” di molti, solo che quella persona l’aveva condivisa con vera passione. In tal caso quel tale si porrà one up-on up, felice ed entusiasta del fatto che quell’ Idea cominci ad essere diffusa in modo così autorevole e qualificato. E nel frattempo alcune forze politiche dell’opposizione si sentono “offese” perchè i provvedinenti urgenti assunti dal governo non sono stati preventivamente “parlamentarizzati”. Dice: ma succedono cose del genere? Dico: “Non me ne parlare …”

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COME POSSONO CRESCERE I CONTAGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2020 @ 1:39 pm

Detto altrimenti: la curva in salita ha iniziato ad appiattirsi, forse è l’inizio della fine?  (post 3821)

Sit sane verum, sia pur vero, dicevano i latini, tuttavia … Sono lieto della diminuzione dell’incremento della diffusione del coronavirus (si incrementa sempre, ma meno di ieri), ma non sono tranquillo fino a  quando non avremo il vaccino. Vedete la Cina: era arrivata a zero ed ora inizia il contagio di ritorno. Quanto è veloce e mpio è il contagio? Ve lo dico con una favoletta.

C’era una volta un re molto preoccupato perché il grande fiume che attraversava il suo regno periodicamente lo allagava e provocava vittime e danni. Un giorno ebbe un’idea: bandì un concorso di idee per chi avesse trovato la soluzione. Un tale propose di aprire una via d’acqua su una sponda del fiume per convogliare le piene in una valle attigua, desolata e disabitata. Così fu fatto. Venne la piena, l’acqua riempì quella valle non provocò ne’ vittime ne’ danni: anzi, venne a crearsi un bel lago che da quel giorno in poi attrasse una moltitudine di turisti dall’estero. Il re chiamò quel tale e gli disse “Voglio darti una ricompensa: chiedimi quello che vuoi”. Quel tale ci pensò un attimo e, vedendo che sul tavolino accanto al re c’era una scacchiera, disse. “Dammi un chicco di grano per il primo riquadro della scacchiera. Poi il doppio per il secondo e così via”. Il re sorrise: “Mi chiedi ben poco, comunque sia. Avrai ciò che hai chiesto” e diede ordine al suo primo ministro di provvedere in tal senso. Dopo un giorno il primo ministro chiese udienza al re, e tutto trafelato gli disse: “Maestà, a soddisfare quella richiesta non basta il grano di tutti i granai del regno”!

Come mai? Provate un po’ voi a fare il calcolo … nel senso: anche se rimane anche un solo infettato, la pandemia non sarà sconfitta.

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RICONVERSIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2020 @ 7:49 am

Detto altrimenti: non più solo “ricostruzione”    (post 3820)

Lettori già (ri) convertiti ai miei post. Questa mattina, mi sono alzato …e ho trovato il mio lettor, ovvero sono andato subito a vedere chi aveva già letto i miei post. La procedura SW mi ha detto che c’erano già stati cinque lettori “bonirivi” (molto mattinieri) nelle seguenti località; Torino; Seregno (Monza e Brianza); Treviso; Salerno; Adrano (Catania). A Torino e a Monza ho anche abitato, quindi la spiegazione ci può essere. Per quanto riguarda Adrano, in quella zona ho amici colleghi della FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta: potrebbero essere loro. Treviso? Forse sarà un mio compagno di sciate in Paganella, vigile del Fuoco. A tutto c’è una spiegazione. In ogni caso, grazie a voi che mi leggete, amici!

Riconversione in letteratura. Luciano De Crescenzo, libro “Così parlò Bellavista”:  “Mammà, mi hanno assunto in una società  per vendere i computèr al Comune”. Mamma: “T’avissi a far male!”Ma no mammà, quelli computèr non sono pericolosi: pensa che un computèr fa mille operazioni in un minuto”. Mamma: “E allora quello il Comune quando mai se li accatta i tuoi computèr!  Assumono mille persone e gli fanno fare un’operazione a testa”.

“La terra brucia?”

L’attuale modello di sviluppo era già superato di suo. Era già superato perché si era capito che anche l’uomo che si è arricchito fino all’inverosimile avrà un sudario senza tasche; che la globalizzazione sfrenata ha globalizzato lo sfruttamento dei lavoratori; che la SpA che ricerca solo la massimizzazione del risultato economico è una società cinica che umilia la dignità umana dei lavoratori; che lo Stato che si isola è come un vaso di terracotta costretto a viaggiare fra vasi di ferro; che le multinazionali che stressano le risorse della terra presto avranno distrutto l’ambiente e non sapranno nemmeno a chi vendere i loro prodotti; che i continenti che ne sfruttano altri, presto saranno travolti dalle migrazioni.

Ora il Covid19 ha dato il colpo di grazia e ci sta facendo capire quanto è debole e vulnerabile il nostro sistema e che è arrivato il momento di riconvertirlo.

La riconversione. Deve riguardare prima le persone, poi le SpA, gli Stati, le multinazionali, i continenti, perchè se invertiamo l’odine del processo, i sistemi riconvertiti lascerebbero moltissime vittime sul campo. Un esempio: una grande banca di riconverte alla tecnologia informatica, acquista i computèr alla De Crescenzo (vedi sopra) e licenzia 5000 dipendenti che non sono in grado di imparare nuovi mestieri.

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... da un diverso punto di vista

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La prima riconversione è quella della persona e deve cominciare a scuola, che deve dare agli alunni non solo capacità ma anche conoscenza: se leggi un brano dei Promessi Sposi e sai riassumerlo, hai capacità; se ne sai trarre insegnamenti, hai conoscenza. La capacità ti insegna a svolgere i lavori dell’oggi; la conoscenza ti mette in grado di imparare i mestieri del domani.

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Le strisce! Mettiamole le strisce!

La seconda riconversione è definire a livello UE un nuovo ordine delle priorità di investimento, mettendo al primo posto funzioni ed obiettivi europei: sanità e ricerca; diritto del lavoro; sistema fiscale, bancario, finanziario; gestione dell’immigrazione; risorse naturali; ordine pubblico: difesa; riconversione industriale; etc.

Utopie le mie? Certo! Ma badate bene che le utopie non sono obiettivi irraggiungibili, bensì obiettivi semplicemente non ancora raggiunti! E guai nella vita a non avere utopie da perseguire! Sai che miseria … che vita piatta!

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ATTENZIONE: ho pubblicato questo post alle ore 07,49 . Poco dopo, alle ore 09,17 ricevo copia di un’intervista di Matteo Renzi al quotidiano Il Riformista, nella quale Renzi sottoninea la necessità di arrivare agli Stati Unitti d’Europa come unica soluzione per il dopo coronavirus. Io sono europeista convito da quando circa 40 anni fa mi iscrissi al MFE-Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli. Ora esco a comperare i quotidiani.

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COOPERAZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 5:40 pm

Detto altrimenti: dal Trentino con amore, fino a poco tempo fa …    (post 3819)

… poi, recentemente quei fondi sono stati tagliati. No, non “sfrondati”, bensì la pianta della nostra cooperazione internazionale è stata proprio tagliata, recisa alla base. Ed ora viviamo una cooperazione “contro corrente” nel senso che per la nostra guerra contro il virus, stiamo ricevendo aiuti da Cuba, dalle comunità rumene e senegalesi, dal Sud Africa (e anche dalla Russia e dalla Cina, Repubblica Ceca permettendo!)

Sul piano interno, veramente significativa e commovente è stata la risposta di circa 8.000 medici che si sono offerti volontari di fronte ad una richiesta di 300! Per il resto, l’Italico Stellone si è mosso e stiamo raccogliendo fondi per la Protezione Civile.

Altri tempi …

Personalmente io, 50 anni fa Sottotenente di Complemento della Brigata Alpina Tridentina e da poco promosso Tenente (!), mi auguro che sia rivisto l’ordine delle priorità di spesa e che alla Sanità, alle Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile, alla Ricerca e alla Cooperazione Internazionale siano destinate somme anche maggiori di quelle oggi riservate all’acquisto dei costosissimi cacciabombardieri F35. E se vogliamo rafforzare le nostre Forze Armate, puntiamo sul molto meno costoso rafforzamento delle forze di terra e del pattugliamento marino, magari assistite da stormi di efficacissimi e meno costosi droni.

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A BOOK A DAY KEEPS THE DOCTOR AWAY

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 2:24 pm

Detto altrimenti: mai una massima fu così vera come in tempi di coronavirus!     (post 3818)

Un libro al giorno leva il medico di torno. Dice … non uscite di casa … dai … lo sapete …è pericoloso, potreste ammalarvi e/o infettare altre persone: potreste essere portatori sani, a vostra insaputa! Approfittatene allora per riordinare gli armadi, per leggere un libro! Ecco, un libro, per leggerlo o per rileggerlo. Oggi sostavo davanti ai miei scaffali “doppia fila” da me brevettati nel senso che dietro la prima fila di libri (poltrone) ho creato un rialzo sopra il quale fa capolino la seconda fila (poltroncine): li riordinavo, li spolveravo, li accarezzavo.  

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Ne ho estratto uno (proprio di estrazione è corretto parlare, quasi una avulsione tanto sono stretti!)  del quale voglio riparlarvi. Già, perché molti post fa ve ne avevo già evidenziato alcuni passaggi: ma repetita iuvant, si sa!  Si tratta di “La maschera democratica dell’oligarchiadi Luciano Canfora e Gustavo Zagrebelsky a cura e con la partecipazione di Geminello Preterossi: tre professoroni universitari. Io in particolare conosco (e apprezzo) i primi due. Mi scuserà il terzo ma mica posso conoscerli tutti questi ottimi gius-storic-filosofi! Alcuni temi discussi nel libro:

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  • La difesa della democrazia dalla propria autodistruzione da parte di una auto-prodotta oligarchia (la cosiddetta democrazia diretta, n.d.r.).
  • La politica di scena per distogliere l’attenzione dalla politica di potere.
  • Le ragioni del declino della politica.
  • La discussione per argomenti e quella per posizioni di potere.
  • Oligarchia e accumulazione, democrazia e distribuzione.
  • La politica solo nei luoghi deputati oppure ovunque.
  • L’oligarchia delle cooptazioni.
  • L’asimmetria fra i luoghi e i soggetti delle decisioni.
  • Chi ne ha la competenza, parli chiaro ma in modo comprensibile anche ab imperitiis.
  • La crisi può spingere il ceto medio verso forme non democratiche.
  • Etc.

Che ne dite? Può bastare ad indurvi alla sua lettura? Io direi di si. E allora coraggio, che se non altro one book a day keeps the doctor away!

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GLI ASSORBENTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 11:26 am

Detto altrimenti: no … non quelli che pensate voi, bensì gli “argomenti” assorbenti, totalizzanti! (post 3817)

Per qualche anno ho lavorato nel Gruppo Siemens. Ai piani alti, ogni capo non poteva avere sotto di se’ oltre cinque dipendenti diretti. Il mio Direttore Generale aveva cinque Direttori. Io ero uno di quei cinque e avevo sotto di me cinque Dirigenti. Ciò per evitare che un capo diventasse un collo di bottiglia e – al contempo – in modo tale che ognuno potesse gestire al meglio tutte le deleghe (insieme di poteri e responsabilità) a lui affidate e, a sua volta, potesse conferire e controllare al meglio tutte le deleghe che lui stesso conferiva ai suoi dipendenti diretti. In tal modo si copriva – sempre – l’intera area aziendale affidata ad ognuno. Da quanto sopra derivava – ad esempio – che io mai e poi mai avrei potuto dire che a causa di un evento particolarmente grave in un settore, ero stato costretto a trascurare altri. In poche parole: non esistevano eventi particolarmente gravi, vere e proprie  “Hagel” (“grandinate”, così li chiamavamo) in un settore, che fossero “assorbenti” in via esclusiva e totalizzante di tutte le mie energie.

Guadalajara, Messico: quando si dice “grandinata”! (foto Il Messaggero.it)

E invece, nella guida del paese, abbiamo avute ben due grandinate assorbenti: gli immigrati e ora il coronavirus. Ovvero: pare che “ieri” tutte le forze e le risorse avessero  dovuto/potuto essere destinate esclusivamente al contrasto dell’immigrazione; e che oggi, debbano e possano essere destinate esclusivamente al contrasto della pandemia. Sul primo “assorbente” è già stato detto e scritto abbastanza. Mi soffermo sul secondo, e mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione come, di fronte all’azione del governo, da parte del parlamento vi siano le critiche e le condanne pregiudiziali (polemiche strumentali) da parte di una opposizione (pars destruens); ma che inoltre vi siano  “critiche positive”, ovvero contributi concreti da parte di quella parte della maggioranza che si trova in minoranza all’interno della coalizione di governo (per non fare nomi; Italia Viva).

Questa componente politica sta avanzando contributi positivi (pars construens) anche “oltre” quelli diretti al contrasto della pandemia, quale, ad esempio, lo sblocco dei cantieri attraverso un piano shock di investimenti. In tal modo si renderebbe non più assorbente e totalizzante la grandinata di turno e non sarebbero trascurati i presupposti della successiva ripresa.

Buona giornata a tutte e a tutti!

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IL BALCONE IN TEMPO DI COVID19

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 8:57 am

Detto altrimenti: come riempire i vuoti dell’inverno?      (post 3816)

Inverno. Alcune pianticelle sono morte. Il balcone è rimasto un po’ come la boccuccia di una bimba che sta cambiando i denti davanti. I vivai sono chiusi o comunque irraggiungibili, stante il coprifuoco.  E allora come fare?

Salvia ananas (salvia elegans). Profumata, saporita, commestibile. Cresce molto e in autunno fiorisce con splendidi piccoli grappoli di fiori rosso vivo:

Non posso andare a comperare nuove piantine? Intervengo sulle “vecchie” potandole, e già ributtano foglioline.

Altro intervento: dalle aiuole davanti a casa mi “procuro” alcune piccole talee, le metto a germogliare in vasetti di vetro contenenti sassolini. Fra poco potrò interrale.

Resta da vedere se il coprifuoco finirà in tempo utile a che io possa andare a comperare le mini piantine di basilico. Eventualmente comprerò in un supermercato le piante in vaso. Solo che io ogni anno coltivo una piantagione di ben 100 piantine! Ogni piantina mi rende 10 gr di foglioline ad ogni raccolto. Vedremo.

Tre raccolti l’anno, per un totale di 3 kg di foglioline destinate ad essere “pestate” nel frullatore per regalarci il pesto per tutto l’anno.

Basilico? Mi scrive Giovanni Soncini:

Leggo dal tuo bloggar che vai pensando
sul balcon tuo al sol di primavera
lo torvo virus agile schivando

di coltivar basilico in gran schiera.
Ritorno a te con agili terzine.
Con ligure saper, con man leggera

tritando con amor le foglioline
sapido pesto et altra convenienza
offerta da basiliche piantine

riempir dovresti una gran credenza.
Allora me vedrai salir tue scale
con seguito di moglie e discendenza

ognun con tovagliolo a pettorale
ognun con appetito assai virile
portar con curva schiena sul dorsale

di trofie e di trenette un gran barile.

E sicccome non gli ho risposto, ecco che l’amico Giovanni Soncini mette le mani avanti:

Riman silente il bloggator cortese:
col consenso fa rima il tuo tacere!
Allor che col tritar per tutto un mese

con gran sapienza ed abile mestiere
di liguri sapori tua credenza
ricolma avrai di pesto genovese,

non sol vedrai salir mia discendenza
ma miei lontan parenti e amici a schiera
e d’ Eva la canina conoscenza


tutti a gustar tue trofie in primavera!

C’è invece chi, in centro, dispone di un orto vero!

Buon mini giadinaggio/orto a tutte a tutti!

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CORONAVIRUS 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 8:28 am

Detto altrimenti: di fronte al coronavirus: basta polemiche politiche!     (post 3815)

Basta polemiche politiche? Più che d’accordo! Ma … attenzione: che le proposte costruttive, dettagliate, motivate non sono polemiche. Occorre essere specifici. Vediamo un po’ di che si tratta.

  1. “Il governo sta sbagliando! Sono degli incapaci! Al voto, al voto!” Ecco, queste sono affermazioni generiche, polemiche pure.
  2. “Questo intervento specifico non è sufficiente”.  Semi-polemica (da parte delle opposizioni), perché c’è solo la pars destruens, manca la pars construens.
  3. “Proponiamo di fare così e così, nel dettaglio”. Questa non è una polemica, bensì un contributo. Soprattutto se proviene da un partito della coalizione di governo quale è Italia Viva.

Ce n’è per tutti: per chi opera come sub n.1 e n. 2; per chi, al governo, non deve considerare polemiche le proposte di cui al n. 3.

Fine di uno short post.

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NONNI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2020 @ 6:42 am

Detto altrimenti: nonni di tutta Italia, uniamoci!       (post  3814

La nostra curva demografica (post coronavirus avrà un’impennatina!)

Ormai si riconosce a noi nonni un’importante funzione sociale. E allora, organizziamoci! Infatti …la popolazione invecchia; i giovani faticano a trovare lavoro e a lasciare la casa d’origine; pochi si formano una famiglia loro; di questi, pochi si sposano, molti convivono; comunque pochissimi fanno (pochi) figli. La maggior parte degli Italiani è proprietaria di casa. Chi ha acquistato quelle case? Noi, i nonni. Noi nonni che dovremo riunirci e reclamare l’istituzione di una categoria professionale APNIAlbo Professionale Nonni Italiani nel quale saremmo suddivisi in categorie:

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  1. NOPOCO – Nonno Potenziale, Coabitante. A questa categoria apparterrebbero i nonni presso i quali continuano a vivere i figli ultra trentenni (scapoli o uniti) senza prole.
  2. NOECO – Nonno Effettivo Coabitante. Qui troveremmo i nonni provenienti dalla categoria precedente, ove i figli abbiano generato prole.
  3. NESP – Nonno Effettivo Su Piazza. Qui andrebbero iscritti i nonni non conviventi di figli con prole, purchè tutti abitanti nel giro di un’ora di viaggio.
  4. NEFUP – Nonno Effettivo Fuori Piazza. Qui andrebbero iscritti i nonni non conviventi di figli con prole, tutti abitanti oltre un’ora di viaggio. La categoria prevede due livelli: NEFUP-1, di 1° livello, quando della coppia giovane lavori uno solo; NEFUP – 2, di 2° livello, quando della coppia a lavorare siano in due.

L’iscrizione ad una categoria superiore incorpora automaticamente le eventuali precedenti, fatta salva la somma dei rispettivi benefici di legge da erogarsi – questo devo ancora deciderlo – ai nonni o direttamente ai figli. L’iscrizione all’Albo sarebbe la precondizione per la partecipazione alle rispettive associazioni di categoria (ANOPOCO, ANOECO, ANESP, ANEFUP) le quali concorrerebbero a costituire la loro Associazione di secondo livello, l’ ANNI-Associazione Nazionale Nonni Italiani, rappresentativa delle istanze di tutti presso gli organi di governo e presso il legislatore.

Il coronavirus mi ha privato di questo, essendo io un NEFUP-2

Vi chiederete da dove mi è sorto l’impulso a ipotizzare questo tipo di organizzazione. E’ facile intuirlo: io apparterrei per via della figlia alla ANESP, iscrizione assorbita, per via del figlio, nella  ANEFUP – 2. Ed allora parliamo del figlio. Due bimbe, sette mesi e due anni e mezzo. I due genitori lavorano. In periodo “normale”, con il saltuario ma frequente aiuto di quattro nonni fuori piazza e degli asili nido, riescono a far fronte alle necessità. Ma ora, con il coprifuoco del coronavirus, come si fa? Dice: ma non possono ottenere il “lavoro agile” cioè da casa? Lei si, lui solo in parte. E poi, avete mai provato a lavorare con un bimbo che quasi vi zampetta sulla tastiera del computer?  Dice: diamo loro il bonus baby-sitter. Dico: ma se c’è il coprifuoco, come fanno a spenderlo? E allora occorre innanzi tutto iniziare a pensare come risolvere il problema intervenendo con priorità proprio sulle categorie maggiormente in difficoltà, sia per una ragione di “solidarietà individuale”, ovvero per aiutare gli individui che hanno bisogno di aiuto; sia per una di “solidarietà collettiva”, ovvero incentivare i giovani a fare figli, visto che noi Italiani siamo una delle società più vecchie al mondo, seconda solo al Giappone.

Tutto quanto sin qui esposto riguarda solo la componente gestionale. Per ciò che concerne invece la parte patrimoniale … be’, raga, non ri-tassiamo le prime case che poi sono le future case dei nostri figli, che comperarsene una loro (senza l’aiuto dei nonni, e qui si rientra in parte anche nell’area gestionale) è veramente dura! E ancora, se è vero – è ampiamente riconsciuto – che molti nonni svolgono una funzione sociale a favore di figli e nipoti, allora la pensione di reversibilità dovrebbe spettare – sia pure in misura diversificata e graduata – anche ai figli con/senza prole.

Vi ringrazio. Firmato un nonno iscrivendo alla ANEFUP – 2.

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