INTERVALLO “GIALLO”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2020 @ 6:36 amDetto altrimenti: da Camilleri a Mankell (post 3962)
Un intervallo fra i miei post elettorali ci voleva proprio. “Ma però” andate a leggerli quei post … specialmente l’ultimo, dai, che ne vale la pena! Grazie

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Un intervallo. Me ne dato l’estro la commemorazione del primo anno “senza Camilleri” che mi ha condotto a pensare ad un altro grande della giallistica interazionale, lo svedese Henning Mankell e ad un raffronto fra questi due giganti. Notate … per quanto mi riguarda, non si tratta di una gara, di vedere chi è il migliore, chi arriva primo nel mio giudizio o chi ha venduto più libri, bensì di fare alcune considerazioni.
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Camilleri si giova di alcuni atout che gli danno un certo vantaggio sulla presa: l’ambientazione e il dialetto siculo e le relative “maschere” (fra le quali primeggia l’ agente Catarella!), ambiente e maschere che ci hanno dilettato e interessato sin dai film quasi dialettali del dopoguerra. A ciò si aggiunge la disponibilità e l’uso sapiente dello strumento televisivo; la bravura di Zingaretti & Co; la creatività, l’umanità e la sensibilità dell’Autore.
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Henning Mankell, forse non altrettanto conosciuto qui da noi, meriterebbe di esserlo. Pensate un po’ mi è stato segnalato, suggerito e “prestato” dalla mia prof del Gruppo di lettura dei Classici Maria Lia Guardini, il che già di per sé è una garanzia! Mankell è un personaggio poliedrico, al pari di Camilleri, e fra i suoi numerosi libri spicca la serie del Commissario Kurt Wallander. E allora il confronto si sposta dai due Autori ai due Commissari Montalbano-Wallander. La particolarità che li distingue è che Wallander matura, cresce e invecchia romanzo dopo romanzo e che di volta in volta viene descritto e analizzato nel suo più intimo sentire: quasi un romanzo (psicologico) a puntate nei romanzi. Questo particolare ti ci fa affezionare e alla fine della serie senti che ti è venuto a mancare qualcosa anzi qualcuno: non l’Autore bensì il Personaggio. Mi permetto di suggerire a tutte e a tutti la lettura della serie Wallander, con l’accortezza di leggerla in ordine cronologico di pubblicazione.

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Resterebbe poi da fare un ragionamento anche su Simenon, ma ho letto i suoi libri troppo tempo fa: dovrei rileggerli ora, “da grande”, per capirne a fondo l’essenza. Ma chevvoletemai, mica si può pretendere tutto da un semplice blogger … mica si può!
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Una domanda a chi mi legge: qualcuno sa spiegare e a me, genovese cresciuto vicino a Boccadasse, come è venuta l’idea a Camilleri di fare abitare a Boccadasse la morosa di Montalbano?

Buona estate gialla a tutte e a tutti! E leggete i miei post “elettorali, grazie!
Una poesiola scritta tanti anni fa da mio figlio Edoardo:
BOCCADASSE

Degli anziani pescatori e di reti più ruvide, / appress’al varco uman / de l’abisso, / sottile serba l’eco antica / Boccadasse, e quell’innomato odor / d’anni votati alla pira. / Ti vidi in grazia di neve, / nell’abito scomodo pei tetti tuoi sorpresi. / Ti vidi quando i sassi balzellavo / sul blu che t’appaga. / E ti vedo adesso, anfiteatro sul tardo mover / de’ gozzi, / ti vedo. / Son l’alieno. / son io il mondo che, / pria del tempo, / pur fu. / Al freddo bagno di luce, / seguo l’onde a macchia fuggir / via via più scure; / d’intorno, / piangono secche sorti / quei legni traditi, or di raminghi felini / un soppalco. / Nel volger le spalle / al caro fraseggio de l’acque / saluto il guscio d’origine, / ma ‘l ligure mar a sua grand’arte / queta dei ciottoli gli spigoli, / e ‘l mio passo fa mesto.
Io ne ho composta un’altra, per i gatti di Boccadasse
GATTO DI MARE
Non insegui il Tempo / e grato / il Tempo / non ti rincorre. / Immobile sulla tela di un gozzo / assapori l’amico profumo di pesce / il caldo insperato del sole invernale / e mi osservi / col nobile sguardo / del marinaio antico / al quale ogni giorno tu presti la barca. / Voglio indossare / pantaloni di tela / colore del mare profondo / sfumati di bianco salino / sedere in silenzio al tuo fianco / su questo gradino / dal bordo ormai liso e rotondo / per non disturbare / segreti / ricordi / speranze / e tesori / dei gatti del posto / e dei pescatori.
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DOMENICA NEGOZI CHIUSI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Luglio, 2020 @ 2:35 pmDetto altrimenti: ipse dixit (post 3961)
(Post elettorale n. 14 – Grazie se leggete anche i precedenti 13)

Alle prossime comunali votate ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI nella lista PIUITALIAVIVA, a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI
Tanto tuonò che piovve: mi hanno pubblicato su Il Trentino e su l’Adige. Qui sotto, l’Adige di oggi, e con quale commento! Grazie Direttore Faustini.


Grazie a “tutti che mi hanno letto” !
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ELEZIONI, 13
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Luglio, 2020 @ 6:53 amDetto altrimenti: un mio contributo per “tutti che mi leggono” anche se sono di altri partiti (post 3960)
(post elettorale n. 13 – Grazie se leggete anche i 12 precedenti)
Alle prossime elezioni comunali, votate ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI, della lista PIUTRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI

La politica gridata, l’insulto, l’attacco personale, gli slogan ... fanno male innanzi tutto a chi pratica queste forme di aggressione ma soprattutto fanno male a tutti noi perché sottraggono attenzione ed energia ai problemi veri e alla sostanza delle cose e delle persone.
Ma non basta. I contenuti sono spesso soffocati dalla degenerazione della retorica, ovvero dall’ “arte” di usare le parole per le parole. Eppure, “le parole sono pietre”, scriveva Don Lorenzo Milani ad una professoressa …
Ma non basta. Poi ci si mette la demagogia: faccio ciò che il popolo richiede, anche se è dannoso per il richiedente. Per capirsi: un bimbo chiede tre gelati “a fila” al babbo e il babbo glie li dà, anche se poi gli faranno venire il mal di pancia.

Contro la retorica, la demagogia, il populismo, il sovranismo, l’assistenzialismo. A favore dell’UE, della libertà di pensiero, di una programmazione e progettazione manageriale, della parità di genere, del principio di sussidiarietà, del sociale serio, della democrazia parlamentare.
Ma non basta. Poi arriva il populismo: “Questa è la volontà del popolo, è il popolo che lo vuole!” Il populismo: il popolo considerato come una entità amorfa, completamente omogenea, esprimente un’unica volontà. Ora, poiché non è possibile che un così elevato numero di persone, prendiamo un numero a caso, 60 milioni, esprimano tutte la stessa volontà, ecco che quella è la volontà di una sola persona, del “democrator” di turno. Già, perché in origine “democrazia” significava potere “sul” popolo e il tiranno era chiamato “democrator”.
Who opened the door for the democrator? And how come he let in the market-conquistadors? Why is he acting as if he has something to hide? The privilege of the stupid is to be taken for a ride.
Chi ha aperto la porta al democrator? E come mai costui si è collocato nel gruppo dei conquistadores? Perché si sta comportando come chi ha qualcosa da nascondere? Il privilegio dello stupido è di farsi prendere in giro.
Democrator, democrazia. Successivamente il termine “democrazia” fu utilizzato a mo’ di un insulto: lo “strapotere arrogante del popolino al governo” , insultolanciato dalla parte politica dei ricchi esclusi dal potere. Solo oggi democrazia significa potere del popolo. Tuttavia una qual certa regressione l’abbiamo subita, nel senso che in parte siamo retrocessi allo strapotere delle reti dei like e dei media-a-prescindere-dai contenuti, per cui oggi siamo ad un bivio: tornare sulla retta via o distrarci e fare un ulteriore passo indietro verso un nuovo moderno democrator.

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Vedete che aveva ragione Don Lorenzo Milani quando scriveva che le parole sono pietre? Infatti possono servire per costruire o per demolire (la democrazia vera, quella parlamentare). Un’ultima annotazione sull’unanimità: Josif Brodskij, premio Nobel per la poesia sepolto a Venezia, nella prefazione del suo libro “Il canto del pendolo” (Adelphi) raccomanda ai giovani (cito a memoria): “Diffidate delle unanimità, delle folle osannanti … se non altro perché all’interno dei grandi numeri più facilmente può nascondersi il male. Male contro il quel potrete comunque vincere perché la vostra attenzione contro di esso è maggiore della sua contro di voi”. Ma torniamo alle nostre prossine “comunali”:
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Buona politica e buone elezioni a tutte e a tutti, anche a chi non ci voterà.
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UNA PEDALATA FRA UN COMIZIO E l’ALTRO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Luglio, 2020 @ 3:00 pmDetto altrimenti: non di sola politica vive l’uomo (POST 3959)
(post elettorale n. 11, anche se dentro c’è molto altro!)
ALLE PROSSIME COMUNALI, VOTATE ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI – Insieme per sostenere il candidato Sindaco FRANcO IANESELLI


Certi convegni pallosi li fanno in zone balneari o sciistiche, a secondo della stagione, così “nei ritagli di tempo” i congressisti si rilassano a spese ditta. Evvabbè, tutto fa se serve a creare partecipazione e partecipazione è libertà, come cantava quel tale Giorgio Gaber. Ed allora mi sono detto: anche tu, i tuoi post elettorali … arricchiscili con qualche diversivo. Come? Ho pensato, se racconto loro la mia biciclettata standard, quella che la bici va da sola tanto conosce la strada, che io così nel frattempo io posso riflettere su come convincere i miei elettori? Detto, fatto.

Riva del Garda, ore 08,30. E-mtb, percorro la ciclabile a lago da Riva alla foce del Sarca. Pochissima gente in giro. Aria pulita, fresca. Lago calmo, colori splendidi. Non attraverso il Sarca, proseguo lungo la ciclabile che costeggia la sua sponda destra orografica verso nord, con la brezza (ancora) notturna in faccia: il “Vento”, come noi chiamiamo il vento da nord. Da sud arriva l’Ora o la Vineza (Venezia), cioè la Bora che risale il lago da sud a nord.

Dopo 10,5 km ho superato Arco, imbocco la ciclabile Arco Ceniga (tot. 20 km) e dopo altri 2 km sono a Dro, nel cui centro storico riempio la borraccia. Indi cominciano le salitelle fino al bivio per Pietramurata.


Salitelle tranne quella della centrale Fies che è al 20%. Mi fermo a cercare di prestare aiuto a due turisti tedeschi cui s’era incastrata la catena di una bici: inutile. ogni sforzo, ci vuole una chiave dell’8 e soprattutto un “estrattore”: suggerisco loro di scendere a Dro, dove esiste un bikeshop.
Al bivio citato sono al capolinea: volto a destra verso sud est sud e al km 25 sono al bar Wind Valley degli amici Andrea e Davide Danielli.


Breve sosta caffè, mi aggiornano sullo scempio che si sta perpetrando subito a settentrionale della loro concessione (una per tutte: durante il coprifuoco Covid quelle persone erano venute a spargere diserbante in riva al lago, ma sono state sorprese e multate!).


Faccio amicizia con due ciclisti veronesi che stanno facendo il giro del Ballino: suggerisco loro la deviazione per la vecchia strada romana da Fiavè al passo; all’albero del Lago di Tenno, la deviazione a sinistra verso Ville del Monte; subito dopo Castel Tenno, la deviazione a sinistra sulla stradella a mezza costa.

Riparto, volo letteralmente fino a Dro, quindi sulla semi ciclabile lungo la destra Sarca raggiungo Arco, devio a destra, salgo fino a Varone, 3,5 km di ciclabile e sono a Riva. Tot. 50 km. Consumo elettrico 40% (mi sono trattato bene, non mi sono fatto mancare nulla!). Ho impiegato quattro ore, di cui tre per soste varie, fotografie comprese. Velocità media, 17 kmh. Velocità massima 51 kmh.

Ecco, ora che ti ho dilettato, caro lettore, “ricordati di me che son …. no, non sono la Pia de’ Tolomei, bensì Riccardo da Trento, candidato alle prossime elezioni comunali nella lista Piutrentoviva, a sostegno della candidatura del candidato Sindaco Franco Ianeselli. E allora, cosa di meglio che votare un candidato manager-ciclista?
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DEFICIT – PIL – DEBITO – RICCHEZZA FINANZIARIA PRIVATA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Luglio, 2020 @ 5:54 amDetto altrimenti: cerchiamo di avere una visione d’insieme dei quattro valori (post 3958)
(11° post elettorale. Grazie se leggete anche i 10 precedenti)
Prossime elezioni comunali a Trento: votate ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA E RICCARDO LUCATTI


Contro la dittatura di fatto della tecnocrazia, cioè del potere del tecnocrate che gestisce materie complesse, quasi incomprensibili da parte di chi lo dovrebbe controllare (il popolo) e che per questo fatto lo fanno diventare – a sua insaputa – un despota.
- Deficit. Se io in un anno spendo più di quanto guadagno, avrò un deficit finanziario e mi creerò un debito o lo aumenterò, se già sono indebitato. Questo vale anche per lo Stato, al quale l’UE dice che il deficit non dovrebbe superare una certa % del PIL. ma tant’è …
- PIL. Il prodotto interno lordo dell’Italia vale circa 1800 miliardi di euro l’anno e – purtroppo – è previsto in forte calo.
- Debito pubblico. Oggi vale circa 2500 miliardi e purtroppo è previsto in aumento.
- Ricchezza finanziaria privata: 4500 miliardi, di cui circa 1700 depositati in banca.
- Patrimonio immobiliare privato: provo io a calcolarlo: 45 milioni di famiglie proprietarie di casa x 150.000 euro in media per ogni casa, quanto fa?
- Patrimonio immobiliare pubblico: 250 miliardi, che potrebbe essere venduto, gradualmente, attracerso un fondo immobiliare. Ma tant’è …
Come si pone rimedio a questa situazione? Tutti noi Italiani siamo CT della Nazionale di Calcio e maghi della politica. Al bar, certo. Dice, ma tu … caro Riccardo, non è che stai facendo lo stesso? Può darsi, solo che non ho la pretesa di offrire la Verità, ma solo alcuni spunti di riflessione.
- Semplicisticamente, una parte politica afferma: “Debito pubblico, ricchezza privata, dov’è il problema?” E invece il problema esiste, se non altro perché il cittadino povero non può più essere assistito dalla sanità pubblica se questa non è finanziata dallo Stato mentre il cittadino ricco va a curarsi nelle migliori cliniche private italiane ed estere. E ciò non va bene. E’ anche contro la nostra Costituzione.
- Altri dicono: “Applichiamo una bella tassazione che colpisca il patrimonio”. Io sono contrario a tassare la casa di ogni Italiano, come pure a “prelievi” forzati dal mio conto corrente.
- Altri ancora: “Sburocratizziamo, riduciamo la spesa pubblica”. Ottimi propositi. Propositi … appunto. Ma, nel frattempo?
Come uscirne? “A me mi” piace partire dai BOC, Buoni (di debito) Ordinari Comunali (ma possono essere anche Provinciali e Regionali). I BOC sono previsti dall’art.35 della Legge 724 del 23.12.94. Sono previsti con durata oltre i 5 anni, solo per realizzare investimenti, rendono 1% in più del rendimento dei titoli di Stato, scontano una tassazione ridotta (12,50%) e – udite udite! – sono convertibili in azioni della società di scopo pubblico privata costituita per la realizzazione dell’investimento pubblico. Mi piace il concetto che sta alla base di questo titolo: trasformare il capitale di debito in capitale di rischio (azioni di una SpA); coinvolgere ed attivare il capitale privato senza ricorrere ad una tassazione patrimoniale; trasformare il cittadino risparmiatore da creditore dell’Ente Pubblico in suo azionista.

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Il filosofo del diritto austriaco Hans Kelsen affermava che per verificare un ragionamento, occorre spingerlo alle sue estreme conseguenze. Ed allora lasciate che io provi a estremizzare il concetto che sta alla base dei BOC: così facendo arrivo ai TIR, Titoli Irredimibili di Rendita.
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Sono titoli che lo Stato non ha l’obbligo di rimborsare (non hanno quindi scadenza), non sono un debito, potrebbero essere remunerati ad un livello superiore a quello dei BOC, il cui ricavato può essere utilizzato solo per investimenti produttivi (v. BOC). Rappresentano uno swap finanziario, uno scambio: l’investitore riceve una rendita maggiore e in cambio concede che a rendergli il capitale non sia lo Stato bensì la Borsa Valori. Questi TIR potrebbero inizialmente essere emessi dallo Stato in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito in scadenza. Su di essi l’Ente Emittente si riserva il diritto di riacquisto, ove le sue finanze diventassero floride.
Esercitate un’attività commerciale. Acqistate i locali accendendo un mutuo in banca. Nella situazione patrimoniale avrete da una parte un immobile, dall’altra un debito, voci che concorrono a formare il vostro patrimonio netto attivo o passivo. Se invece prendete in affitto l’immobile, non avrete un debito nella parte patrimoniale del bilancio, ma solo un costo mensile che vi incide sul risultato economico costi-ricavi. Si tratta di due situazioni totalmente diverse.

Da 40 anni io sono un europeista convinto. Anni ’70, ero a capo della Finanza Italia della STET-Società Finanziaria Telefonica per Azioni, Torino (la maggiore finanziaria del paese!). So bene cosa è successo alla lira quando in quegli anni sono cessati gli effetti degli accordi di Bretton Woods che stabilivano il regime dei cambi fissi: forte svalutazione;, tassi bancari al 25-30%; feroce stretta valutaria e creditizia; super tassazione delle importazioni. Dico questo per prendere le distanze da una certa parte politica che propone titoli di debito a lunga scadenza, riservati agli Italiani ed esentasse (i Titoli Patriottici): questi sì ci allontanano dall’UE; sono un regalo per i ricchi; scontentano gli investitori esteri; drenano i risparmi in conto corrente mettendo in crisi il sistema bancari, non sono Irredimibili veri, sottoscrivibili da chiunque, titoli non di debito (che contribuiscono invece a ridurre!), sono tassati, non aggredirebbero i risparmi in conto corrente, coinvolgerebbero anche capitali esteri creando una sorta di “azionariato” anche internazionale per finanziare i nostri investimenti (non la spesa corrente).
Proviamo ad emetterli in sostituzione volontaria delle tranche di titoli redimibili! I TITOLI RENDITA IRREDIMIBILI non sono contro l’UE, non sono in alternativi ai fondi UE, non ci allontanano dall’UE, non sono una soluzione sovranista. Sono un tentativo di coinvolgere la finanza dei privati senza applicare tasse patrimoniali.
Almeno, proviamoci e … se mi sbaglio, mi corigerete.
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ELEZIONI COMUNALI A TRENTO: IL GENERAL MANAGEMENT
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2020 @ 2:56 pmDetto altrimenti: un mio contributo … (post 3957)
(10° post elettorale. Grazie se leggete anche i 9 precedenti)
Io candido nella lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco Franco Janeselli.

Grazie se votate ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA. RICCARDO LUCATTI
Oggi un contributo breve. I progetti complessi richiedo la “progettazione” di chi li progetta, ovvero la creazione di una SpA di scopo e di progetto che investa su di una fase seria di programmazione e progettazione. Non si può partire dal tipo di cabina da adottare per una nuova funivia, ma occorre dotarsi a monte di un “ente pensante professionalmente e managerialmente”: la SpA di scopo e di progetto, appunto, che con le tecniche del general management esamini e gestisca tutti gli aspetti del progetto e l’inserimento del progetto in un sistema territoriale ed economico ben più ampio: il contrario sarebbe improvvisazione. Infatti da anni i diversi sistemi si interfacciano, sono interdipendenti, interfunzionali: devono dialogare, collaborare, operare in modo sinergico. Il contrario è un isolamento negativo sotto ogni profilo.
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IL SERVIZIO PUBBLICO CONSIGLIA O RISPONDE? E’ SOLO EFFICIENTE O E’ ANCHE EFFICACE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Luglio, 2020 @ 11:22 amDetto altrimenti: piccole grandi domande che esigono risposta (post 3956)
(Post elettorale n. 9 – Grazie se leggete anche gli 8 precedenti)

Alle prossime “comunali” grazie se votate + TRENTOVIVA, lista a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI e grazie se indicate tre preferenze: ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI.
Per capirsi subito. Se viene per strada uno sconosciuto vi ferma e vi dice che ha fame, non è sufficiente darli un consiglio (“Hai fame? Mangia!”). Occorre dargli una risposta concreta, un aiuto, la soluzione del problema (oppure, in questo caso specifico, potete ignorarlo, ma questa è un’altra storia). Ma veniamo a noi. Quando noi ci rivolgiamo ad un servizio pubblico, vogliamo una risposta, la soluzione del nostro problema, non un semplice consiglio. Ecco cosa mi ha scritto un amico:
Un paio di giorni fa con l’amico Fabrizio abbiamo imbastito un bel giro (quasi) del Brenta: da TN a Dimaro abbiamo barato, prendendo il trenino della Val di Non. Poi su a Passo Carlo Magno: e’ dura ma solo fino a Folgarida, poi e’ molto pedalabile.Discesa fino a Pinzolo dove abbiamo finalmente visto il cartello della “ciclabile”. Bellissima e molto varia la ciclabile lungo il Sarca. Abbiamo poi optato per il lato orografico sinistro: Ragoli, cascate del Rio Bianco, Stenico. A Stenico il progetto iniziale era di scendere verso Ponte Arche, ma se “giro del Brenta” deve essere, allora è stato piu’ corretto salire a Molveno, Andalo e rientrare da Mezzolombardo. Bellissimo giro.

Un punto che non so bene a chi riportare: il trenino della TN-Male’ non ha piu’ il vagone che trasporta una ventina di bici che avevo utilizzato in passato. Ha solo una 4 o 5 appendi bici dove d’inverno si mettono gli sci. Uno per vagone: totale max 10 bici per treno. E alla biglietteria a TN ci hanno chiesto se avevamo la prenotazione, che noi che non avevamo. Ci hanno hanno caricato ugualmente. Si sono poi aggiunte altre due bici (e-bike) e il nostro treno era saturo. Alla fermata di Mezzocorona ferrovia si sono presentati altre due ciclisti, ma – non essendoci posto per le bici – li hanno rimandati “al prossimo treno se avra’ posto”. E se avessero avuto la prenotazione? Avrebbero fatto sbarcare noi per far posto a loro? O hanno modo di sapere prima della partenza se ci sono prenotazioni attive? (Ne dubito molto). Anche per il trasporto delle e-bike sulle corriere, ora Trentino Trasporti fa storie e non ti fa il biglietto ma poi: “Chieda all’autista che magari gliela prende”. Peccato che una provincia che vuol essere “bike-friendly” lo sia poi così poco!

Mi chiedo, anzi mi dico: questo modo di gestire un pubblico servizio deve essere modificato. Nell’era digitale, non ci vuole molto ad impostare un semplicissimo sistema on line che gestisca le prenotazioni, né un semplice ordine di servizio, chiaro ed inequivocabile, che non lasci alla discrezione o all’umore dell’autista se caricare la vostra bici o meno.
Altri casi
1) Noto che le luci stradali del viale sul quale c’è la mia abitazione sono accese di giorno. Segnalo la cosa al Comune. . Risponde: “L’ho già segnalato”. “Quando”, chiedo io. “Tre ore fa” risponde. Ed in tre ore non si è trovato il tempo di essere efficaci, cioè di arrivare al risultato, cioè di girare un interruttore.
2) Segnalo al Comune che un marciapiede è stato ridisegnato male, ha il bordo non in linea con l’asse della strada, è causa di incidenti. Mi si risponde: “Io non sono mica il geometra comunale”.
3) Bici nel Fersina: da mesi ho segnalato al Comune che un maleducato ha scaravemtato una vecchia bici nel greto del fiume Fersina. La bici è ancora lì. Tutto immutato.

4) Da mesi ho segnalato al Comune che la ringhiera che protegge i ciclisti in una ciclabile da eventuali cadute nella strada sottostante, con un dislivello di sette metri, è troppo bassa, e che quella pista ciclabile è affollata da pedoni e cagnolini che non usufruisono della vicina pista pedonale. Tutto immutato.
5) Segnalo al Comune che gli automobilisti che si immettono in una rotonda provenendo da una strada che prima della realizzazione della rotonda aveva diuritto di precedenza NON rispettano le regole di precedenza nelle rotonde. Non succede nulla.
Ecco un piccolo grande problema che mi propongo di affrontare e risolvere se sarò eletto alle prossime elezioni comunali: se al servizio pubblico chiediamo una soluzione, non ci basta un consiglio. Se chiediamo l’efficacia (il risultato) non ci basta l’efficienza. Se un addetto ad un servizio pubblico gestisce una fetta di potere, deve assumersi anche la sua fetta di responsabilità (del risultato).
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IO CANDIDATO ALLE PROSSIME COMUNALI PERCHE’ …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Luglio, 2020 @ 5:18 amDetto altrimenti: contro il minaccioso estendersi delle minacce tecnocratiche (post 3955)
(Post elettorale n. 8 – Grazie se leggete anche i 7 precedenti)

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

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… perchè nella mia lunga vita di lavoro mi sono occupato da top manager di SpA, quindi anche degli aspetti finanziari. Perchè recentemente, con la partecipazione dell’amico Gianluigi De Marchi – preoccupato di quanto la pandemia Covid19 stesse aggravando la già difficile situazione finanziaria del Paese, nel marzo scorso ho pubblicato il libro “Ricostruire la finanza. Riflessioni e proposte sull’emergenza”.
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… perchè il desiderio di dare alla società questo mio contributo, di sostenere il partito politico al quale sono iscritto, di contribuire all’elezione del candidato sindaco Franco Ianeselli, persona che conosco e stimo ed in particolare la volontà di continuare ad essere vicino alla Persona che localmente ha dato vita a tutto ciò, la Senatrice Donatella Conzatti, mi hanno convinto a candidarmi alle prossime elezioni comunali, proponendomi portatore di contributi manageriali, finanziari e di vera democrazia.
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… perchè qui è sorto un ulteriore motivo che mi ha rafforzato nell’idea che io stia facendo bene “ad esserci” e cioè che quando parlo di aspetti finanziari, molte persone mi dicono “Bene, cercherò finalmente di capirci qualcosa, sai … è una materia a me completamente sconosciuta”. Al che mi chiedo se sia giusto che molta gente sia stata tenuta all’oscuro da questi aspetti. “Sia stata” tenuta all’oscuro, questa è l’espressione giusta. E qui, per farmi capire, ricorro al pensiero di una persona enormemente ben più importante, colta, credibile di quanto io non possa mai essere, Norberto Bobbio, come è espresso nella prefazione di Marco Revelli a quel suo prezioso libro “Democrazia e segreto”, G. Einaudi Ed. 2011, la quale, alle pagine XV e XVI, recita:
“ Preoccupava Bobbio, piuttosto, un’altra tendenza, propria della modernità stessa … e presente in tutte le democrazie contemporanee, costituita da pervasivo e minaccioso estendersi delle istanza tecnocratiche, del moltiplicarsi dei campi dell’esperienza umana caratterizzati da saperi tecnici così complessi ed “esclusivi” da creare di per se stessi un diaframma tra il luogo (e il soggetto o i soggetti) della decisione e il pubblico che ne è il destinatario e che dovrebbe esserne il controllore … il che fa del tecnocrate – in quanto depositario di conoscenze che non sono accessibili alla massa – un moderno e involontario despota”.
… perchè si è rafforzato in me l’obiettivo di dare vita alla “finanza per tutti”, di illustrarne in modo semplice e comprensibile i concetti, di aiutare a comprendere il valore ed il significato specifico (il “peso specifico”) di ogni intervento, ovvero il suo valore percentuale rispetto al totale, evitando di ricercare i dettagli delle cifre ma preoccupato di trasmettere il loro valore relativo. Un esempio? PIL, debito pubblico, ricchezza finanziaria privata. Quanto “pesano” questi valori? Grosso modo così: PIL 1500 miliardi; debito pubblico 2500; ricchezza finanziaria privata 4500 miliardi. Queste cifre sono imprecise in assoluto, ma corrette nella loro relazione e descrivono bene la realtà. Sarebbe già molto se ce le ricordassimo così, per come sono: cifre “all’incirca” ma assolutamente significative.

Roberto Sani, comandante pilota del nostro “B 52” elettorale !
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… perchè questo oscurantismo finanziario va superato ad ogni livello: comunale, provinciale, regionale, statale, UE. E qui mi viene da osservare che questo superamento non sta avvenendo quando sentiamo parlare degli interventi finanziari del nostro attuale governo per fare fronte all’emergenza Covid19: elenchi, elenchi, elenchi … ma mi chiedo: il cittadino comune riesce a farsi un’idea complessiva di ciò che sta accadendo? Riesce ad avere una visione d’insieme degli interventi al di là delle molte percezioni sensoriali piacevoli o negative che ognuno di questi gli procura ? E’ messo nella condizione di esercitare il legittimo ruolo di controllore dell’operato di chi governa?
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… perchè iniziando dal livello comunale questo sarà uno dei miei impegni: fare chiarezza finanziaria, economica e “democratica” assolutamente significativa e comprensibile da parte di ogni cittadino.
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NEGOZI CHIUSI LA DOMENICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2020 @ 4:16 pm(post elettorale n. 7 – Grazie se leggete anche gli altri 6)
Detto altrimenti: la provincia ha deciso: negozi chiusi la domenica (post 3954)

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
Ma dove? A Trento e Rovereto. Non altrove. Quindi chi ha assunto questa decisione ha espresso una valutazione specifica per ciascun tipo di territorio: l’uno, quello delle due maggiori città e l’altro, quello delle le valli e delle città minori. Ma allora ciò significa che ogni tipo di territorio deve essere governato in modo specifico. E se ciò è la premessa, la conseguenza avrebbe dovuto essere che – se non altro in applicazione del principio di sussidiarietà – a decidere per Trento e per Rovereto avrebbero dovuto essere i rispettivi sindaci.

E invece no, invece la “holding” provincia ha deciso al posto delle sue due maggiori “società” partecipate, arrogandosi il diritto a trasformarsi da “holding di partecipazioni pura”, in “holding operativa”. Traduco: da ente che reclama dallo Stato il trasferimento in loco del 90% delle imposte sul reddito locale, ovvero da semplice ente finanziario “passacarte” anzi, passabanconote”, in ente tutore non richiesto, in decisore paternalistico del tipo vieni qui che ti dico io quello che devi fare, in “amministratore di sostegno” di enti – i comuni – e dei relativi sindaci, giudicati incapaci e/o non legittimati a decidere del loro territorio.

Ma c’è di più. Il presidente della giunta provinciale ha motivato la sua decisione per Trento con un’affermazione incredibile: “Trento non è una città turistica, quindi cosa se ne fa dei negozi aperti la domenica?”

In dialetto trentino si dice che l’è sta pezo ‘l tacon del bus, cioè la pezza che ci ha voluto mettere è stata peggio del buco che si voleva rattoppare. Maccome? Mentre le forze politiche comunali stanno cercando in tutti i modi di fare emergere sempre di più l’aspetto esistente ed innegabile di Trento turistica; mentre si sta studiando come portare la montagna in città (e non viceversa) con la funivia Bondone-Trento, lui se ne esce con questa affermazione?

Ma … a chi vuol fare dispetto? Mi ricorda il marito che per fare dispetto alla moglie si mutilava quella certa parte del corpo così importante nei rapporti di coppia! Seriamente: per guidare un’auto, una moto o un’imbarcazione occorre la patente; per guidare una Provincia Autonoma no. Peccato. Ah … dimenticavo: il principio di sussidiarietà non significa “dare sussidi a chi ti vota” bensì “non faccia l’ente superiore ciò che può fare direttamente e meglio l’ente inferiore”. Così, tanto per essere sicuri di essere capiti. Senza nulla di personale, s’intende.

(vota Riccardo Lucatti e Elisabetta Zanella)
E forse per farsi perdonare, ecco subito dopo l’elenco PAT delle opere pubbliche in cantiere: asfalto, gallerie etc. . Bene ma. Ma cosa? Ma … amici, asfaltar no es gobernar! Infatti occorre avere una “visione” di dove si vuole condurre la Provincia, non basta sbusar montagne e slargar strade per instradare la gente: è la Provincia che deve essere instradata verso un nuovo modello, verso una meta aggiornata ai tempi.
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IL PRIMO GAZEBO …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Luglio, 2020 @ 8:58 pmDetto altrimenti: … non si scorda mai! (post 3953)
(post elettorale n. 6 – Per favore, leggete anche i 5 precedenti, grazie)

Alle prossime “comunali” grazie se votate + TRENTOVIVA, lista a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI e grazie se indicate tre preferenze: ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI.
Elezioni comunali a Trento. Questa volta sono candidato. E’ la mia prima volta. Sono con Trento Viva, anzi con “+ Trento Viva” a supporto del candidato sindaco Franco Ianeselli. Sono in vacanza a Riva del Garda e spesso risalgo a Trento per doveri elettorali. 50 minuti di auto, non di più di quanto occorra ad un cittadino milanese o romano per muoversi nella sua città. Questa mattina a Riva diluviava. Parto fiducioso e a Trento … non diluviava più: buon auspicio!

Montiamo il nostro primo gazebo in via Belenzani. Il gazebo, il primo della mia vita! E come tutti sanno, il primo gazebo non si scorda mai! Fermi i passanti: pochi ti ignorano; altri sorridono, ringraziano, accettano una copia del nostro programma e ci danno i loro riferimenti; qualcuno di dice che ha altre idee. E noi ci siamo, per tutti: insieme, un gruppo, un bel gruppo, la nostra è una “intelligenza di gruppo”, ci arricchiamo reciprocamente della storia e dell’esperienza di ognuno.

I nostri valori? Democrazia, libertà, partecipazione, i giovani, il sociale, l’economia mista pubblico-privata, progetti che sono utopie ma solo nel senso di essere traguardi semplicemente “non ancora” raggiunti. E noi lì, presenti, orgogliosamente presenti, partecipi della nostra città, a invitare i passanti a joint us, unirci a noi, a diventare con noi costruttori del Bene Comune che non è una piazza, una strada, una scuola (questi sono beni pubblici, collettivi) bensì è il Bene alla cui costruzione hanno partecipato tutti, direttamente, sino dall’inizo: partecipato, partecipazione … e si sa, “libertà è partecipazione!”
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