ELEZIONI COMUNALI A TRENTO: IL GENERAL MANAGEMENT
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2020 @ 2:56 pmDetto altrimenti: un mio contributo … (post 3957)
(10° post elettorale. Grazie se leggete anche i 9 precedenti)
Io candido nella lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco Franco Janeselli.
Grazie se votate ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA. RICCARDO LUCATTI
Oggi un contributo breve. I progetti complessi richiedo la “progettazione” di chi li progetta, ovvero la creazione di una SpA di scopo e di progetto che investa su di una fase seria di programmazione e progettazione. Non si può partire dal tipo di cabina da adottare per una nuova funivia, ma occorre dotarsi a monte di un “ente pensante professionalmente e managerialmente”: la SpA di scopo e di progetto, appunto, che con le tecniche del general management esamini e gestisca tutti gli aspetti del progetto e l’inserimento del progetto in un sistema territoriale ed economico ben più ampio: il contrario sarebbe improvvisazione. Infatti da anni i diversi sistemi si interfacciano, sono interdipendenti, interfunzionali: devono dialogare, collaborare, operare in modo sinergico. Il contrario è un isolamento negativo sotto ogni profilo.
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IL SERVIZIO PUBBLICO CONSIGLIA O RISPONDE? E’ SOLO EFFICIENTE O E’ ANCHE EFFICACE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Luglio, 2020 @ 11:22 amDetto altrimenti: piccole grandi domande che esigono risposta (post 3956)
(Post elettorale n. 9 – Grazie se leggete anche gli 8 precedenti)
Alle prossime “comunali” grazie se votate + TRENTOVIVA, lista a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI e grazie se indicate tre preferenze: ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI.
Per capirsi subito. Se viene per strada uno sconosciuto vi ferma e vi dice che ha fame, non è sufficiente darli un consiglio (“Hai fame? Mangia!”). Occorre dargli una risposta concreta, un aiuto, la soluzione del problema (oppure, in questo caso specifico, potete ignorarlo, ma questa è un’altra storia). Ma veniamo a noi. Quando noi ci rivolgiamo ad un servizio pubblico, vogliamo una risposta, la soluzione del nostro problema, non un semplice consiglio. Ecco cosa mi ha scritto un amico:
Un paio di giorni fa con l’amico Fabrizio abbiamo imbastito un bel giro (quasi) del Brenta: da TN a Dimaro abbiamo barato, prendendo il trenino della Val di Non. Poi su a Passo Carlo Magno: e’ dura ma solo fino a Folgarida, poi e’ molto pedalabile.Discesa fino a Pinzolo dove abbiamo finalmente visto il cartello della “ciclabile”. Bellissima e molto varia la ciclabile lungo il Sarca. Abbiamo poi optato per il lato orografico sinistro: Ragoli, cascate del Rio Bianco, Stenico. A Stenico il progetto iniziale era di scendere verso Ponte Arche, ma se “giro del Brenta” deve essere, allora è stato piu’ corretto salire a Molveno, Andalo e rientrare da Mezzolombardo. Bellissimo giro.
Un punto che non so bene a chi riportare: il trenino della TN-Male’ non ha piu’ il vagone che trasporta una ventina di bici che avevo utilizzato in passato. Ha solo una 4 o 5 appendi bici dove d’inverno si mettono gli sci. Uno per vagone: totale max 10 bici per treno. E alla biglietteria a TN ci hanno chiesto se avevamo la prenotazione, che noi che non avevamo. Ci hanno hanno caricato ugualmente. Si sono poi aggiunte altre due bici (e-bike) e il nostro treno era saturo. Alla fermata di Mezzocorona ferrovia si sono presentati altre due ciclisti, ma – non essendoci posto per le bici – li hanno rimandati “al prossimo treno se avra’ posto”. E se avessero avuto la prenotazione? Avrebbero fatto sbarcare noi per far posto a loro? O hanno modo di sapere prima della partenza se ci sono prenotazioni attive? (Ne dubito molto). Anche per il trasporto delle e-bike sulle corriere, ora Trentino Trasporti fa storie e non ti fa il biglietto ma poi: “Chieda all’autista che magari gliela prende”. Peccato che una provincia che vuol essere “bike-friendly” lo sia poi così poco!
Mi chiedo, anzi mi dico: questo modo di gestire un pubblico servizio deve essere modificato. Nell’era digitale, non ci vuole molto ad impostare un semplicissimo sistema on line che gestisca le prenotazioni, né un semplice ordine di servizio, chiaro ed inequivocabile, che non lasci alla discrezione o all’umore dell’autista se caricare la vostra bici o meno.
Altri casi
1) Noto che le luci stradali del viale sul quale c’è la mia abitazione sono accese di giorno. Segnalo la cosa al Comune. . Risponde: “L’ho già segnalato”. “Quando”, chiedo io. “Tre ore fa” risponde. Ed in tre ore non si è trovato il tempo di essere efficaci, cioè di arrivare al risultato, cioè di girare un interruttore.
2) Segnalo al Comune che un marciapiede è stato ridisegnato male, ha il bordo non in linea con l’asse della strada, è causa di incidenti. Mi si risponde: “Io non sono mica il geometra comunale”.
3) Bici nel Fersina: da mesi ho segnalato al Comune che un maleducato ha scaravemtato una vecchia bici nel greto del fiume Fersina. La bici è ancora lì. Tutto immutato.
4) Da mesi ho segnalato al Comune che la ringhiera che protegge i ciclisti in una ciclabile da eventuali cadute nella strada sottostante, con un dislivello di sette metri, è troppo bassa, e che quella pista ciclabile è affollata da pedoni e cagnolini che non usufruisono della vicina pista pedonale. Tutto immutato.
5) Segnalo al Comune che gli automobilisti che si immettono in una rotonda provenendo da una strada che prima della realizzazione della rotonda aveva diuritto di precedenza NON rispettano le regole di precedenza nelle rotonde. Non succede nulla.
Ecco un piccolo grande problema che mi propongo di affrontare e risolvere se sarò eletto alle prossime elezioni comunali: se al servizio pubblico chiediamo una soluzione, non ci basta un consiglio. Se chiediamo l’efficacia (il risultato) non ci basta l’efficienza. Se un addetto ad un servizio pubblico gestisce una fetta di potere, deve assumersi anche la sua fetta di responsabilità (del risultato).
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IO CANDIDATO ALLE PROSSIME COMUNALI PERCHE’ …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Luglio, 2020 @ 5:18 amDetto altrimenti: contro il minaccioso estendersi delle minacce tecnocratiche (post 3955)
(Post elettorale n. 8 – Grazie se leggete anche i 7 precedenti)
Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
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… perchè nella mia lunga vita di lavoro mi sono occupato da top manager di SpA, quindi anche degli aspetti finanziari. Perchè recentemente, con la partecipazione dell’amico Gianluigi De Marchi – preoccupato di quanto la pandemia Covid19 stesse aggravando la già difficile situazione finanziaria del Paese, nel marzo scorso ho pubblicato il libro “Ricostruire la finanza. Riflessioni e proposte sull’emergenza”.
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… perchè il desiderio di dare alla società questo mio contributo, di sostenere il partito politico al quale sono iscritto, di contribuire all’elezione del candidato sindaco Franco Ianeselli, persona che conosco e stimo ed in particolare la volontà di continuare ad essere vicino alla Persona che localmente ha dato vita a tutto ciò, la Senatrice Donatella Conzatti, mi hanno convinto a candidarmi alle prossime elezioni comunali, proponendomi portatore di contributi manageriali, finanziari e di vera democrazia.
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… perchè qui è sorto un ulteriore motivo che mi ha rafforzato nell’idea che io stia facendo bene “ad esserci” e cioè che quando parlo di aspetti finanziari, molte persone mi dicono “Bene, cercherò finalmente di capirci qualcosa, sai … è una materia a me completamente sconosciuta”. Al che mi chiedo se sia giusto che molta gente sia stata tenuta all’oscuro da questi aspetti. “Sia stata” tenuta all’oscuro, questa è l’espressione giusta. E qui, per farmi capire, ricorro al pensiero di una persona enormemente ben più importante, colta, credibile di quanto io non possa mai essere, Norberto Bobbio, come è espresso nella prefazione di Marco Revelli a quel suo prezioso libro “Democrazia e segreto”, G. Einaudi Ed. 2011, la quale, alle pagine XV e XVI, recita:
“ Preoccupava Bobbio, piuttosto, un’altra tendenza, propria della modernità stessa … e presente in tutte le democrazie contemporanee, costituita da pervasivo e minaccioso estendersi delle istanza tecnocratiche, del moltiplicarsi dei campi dell’esperienza umana caratterizzati da saperi tecnici così complessi ed “esclusivi” da creare di per se stessi un diaframma tra il luogo (e il soggetto o i soggetti) della decisione e il pubblico che ne è il destinatario e che dovrebbe esserne il controllore … il che fa del tecnocrate – in quanto depositario di conoscenze che non sono accessibili alla massa – un moderno e involontario despota”.
… perchè si è rafforzato in me l’obiettivo di dare vita alla “finanza per tutti”, di illustrarne in modo semplice e comprensibile i concetti, di aiutare a comprendere il valore ed il significato specifico (il “peso specifico”) di ogni intervento, ovvero il suo valore percentuale rispetto al totale, evitando di ricercare i dettagli delle cifre ma preoccupato di trasmettere il loro valore relativo. Un esempio? PIL, debito pubblico, ricchezza finanziaria privata. Quanto “pesano” questi valori? Grosso modo così: PIL 1500 miliardi; debito pubblico 2500; ricchezza finanziaria privata 4500 miliardi. Queste cifre sono imprecise in assoluto, ma corrette nella loro relazione e descrivono bene la realtà. Sarebbe già molto se ce le ricordassimo così, per come sono: cifre “all’incirca” ma assolutamente significative.
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… perchè questo oscurantismo finanziario va superato ad ogni livello: comunale, provinciale, regionale, statale, UE. E qui mi viene da osservare che questo superamento non sta avvenendo quando sentiamo parlare degli interventi finanziari del nostro attuale governo per fare fronte all’emergenza Covid19: elenchi, elenchi, elenchi … ma mi chiedo: il cittadino comune riesce a farsi un’idea complessiva di ciò che sta accadendo? Riesce ad avere una visione d’insieme degli interventi al di là delle molte percezioni sensoriali piacevoli o negative che ognuno di questi gli procura ? E’ messo nella condizione di esercitare il legittimo ruolo di controllore dell’operato di chi governa?
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… perchè iniziando dal livello comunale questo sarà uno dei miei impegni: fare chiarezza finanziaria, economica e “democratica” assolutamente significativa e comprensibile da parte di ogni cittadino.
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NEGOZI CHIUSI LA DOMENICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2020 @ 4:16 pm(post elettorale n. 7 – Grazie se leggete anche gli altri 6)
Detto altrimenti: la provincia ha deciso: negozi chiusi la domenica (post 3954)
Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
Ma dove? A Trento e Rovereto. Non altrove. Quindi chi ha assunto questa decisione ha espresso una valutazione specifica per ciascun tipo di territorio: l’uno, quello delle due maggiori città e l’altro, quello delle le valli e delle città minori. Ma allora ciò significa che ogni tipo di territorio deve essere governato in modo specifico. E se ciò è la premessa, la conseguenza avrebbe dovuto essere che – se non altro in applicazione del principio di sussidiarietà – a decidere per Trento e per Rovereto avrebbero dovuto essere i rispettivi sindaci.
E invece no, invece la “holding” provincia ha deciso al posto delle sue due maggiori “società” partecipate, arrogandosi il diritto a trasformarsi da “holding di partecipazioni pura”, in “holding operativa”. Traduco: da ente che reclama dallo Stato il trasferimento in loco del 90% delle imposte sul reddito locale, ovvero da semplice ente finanziario “passacarte” anzi, passabanconote”, in ente tutore non richiesto, in decisore paternalistico del tipo vieni qui che ti dico io quello che devi fare, in “amministratore di sostegno” di enti – i comuni – e dei relativi sindaci, giudicati incapaci e/o non legittimati a decidere del loro territorio.
Ma c’è di più. Il presidente della giunta provinciale ha motivato la sua decisione per Trento con un’affermazione incredibile: “Trento non è una città turistica, quindi cosa se ne fa dei negozi aperti la domenica?”
In dialetto trentino si dice che l’è sta pezo ‘l tacon del bus, cioè la pezza che ci ha voluto mettere è stata peggio del buco che si voleva rattoppare. Maccome? Mentre le forze politiche comunali stanno cercando in tutti i modi di fare emergere sempre di più l’aspetto esistente ed innegabile di Trento turistica; mentre si sta studiando come portare la montagna in città (e non viceversa) con la funivia Bondone-Trento, lui se ne esce con questa affermazione?
Ma … a chi vuol fare dispetto? Mi ricorda il marito che per fare dispetto alla moglie si mutilava quella certa parte del corpo così importante nei rapporti di coppia! Seriamente: per guidare un’auto, una moto o un’imbarcazione occorre la patente; per guidare una Provincia Autonoma no. Peccato. Ah … dimenticavo: il principio di sussidiarietà non significa “dare sussidi a chi ti vota” bensì “non faccia l’ente superiore ciò che può fare direttamente e meglio l’ente inferiore”. Così, tanto per essere sicuri di essere capiti. Senza nulla di personale, s’intende.
E forse per farsi perdonare, ecco subito dopo l’elenco PAT delle opere pubbliche in cantiere: asfalto, gallerie etc. . Bene ma. Ma cosa? Ma … amici, asfaltar no es gobernar! Infatti occorre avere una “visione” di dove si vuole condurre la Provincia, non basta sbusar montagne e slargar strade per instradare la gente: è la Provincia che deve essere instradata verso un nuovo modello, verso una meta aggiornata ai tempi.
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IL PRIMO GAZEBO …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Luglio, 2020 @ 8:58 pmDetto altrimenti: … non si scorda mai! (post 3953)
(post elettorale n. 6 – Per favore, leggete anche i 5 precedenti, grazie)
Alle prossime “comunali” grazie se votate + TRENTOVIVA, lista a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI e grazie se indicate tre preferenze: ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI.
Elezioni comunali a Trento. Questa volta sono candidato. E’ la mia prima volta. Sono con Trento Viva, anzi con “+ Trento Viva” a supporto del candidato sindaco Franco Ianeselli. Sono in vacanza a Riva del Garda e spesso risalgo a Trento per doveri elettorali. 50 minuti di auto, non di più di quanto occorra ad un cittadino milanese o romano per muoversi nella sua città. Questa mattina a Riva diluviava. Parto fiducioso e a Trento … non diluviava più: buon auspicio!
Montiamo il nostro primo gazebo in via Belenzani. Il gazebo, il primo della mia vita! E come tutti sanno, il primo gazebo non si scorda mai! Fermi i passanti: pochi ti ignorano; altri sorridono, ringraziano, accettano una copia del nostro programma e ci danno i loro riferimenti; qualcuno di dice che ha altre idee. E noi ci siamo, per tutti: insieme, un gruppo, un bel gruppo, la nostra è una “intelligenza di gruppo”, ci arricchiamo reciprocamente della storia e dell’esperienza di ognuno.
I nostri valori? Democrazia, libertà, partecipazione, i giovani, il sociale, l’economia mista pubblico-privata, progetti che sono utopie ma solo nel senso di essere traguardi semplicemente “non ancora” raggiunti. E noi lì, presenti, orgogliosamente presenti, partecipi della nostra città, a invitare i passanti a joint us, unirci a noi, a diventare con noi costruttori del Bene Comune che non è una piazza, una strada, una scuola (questi sono beni pubblici, collettivi) bensì è il Bene alla cui costruzione hanno partecipato tutti, direttamente, sino dall’inizo: partecipato, partecipazione … e si sa, “libertà è partecipazione!”
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IO CANDIDATO PERCHE’ (+ IL MIO PROFILO)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Luglio, 2020 @ 7:05 amDetto altrimenti: innanzi tutto lo spiego a me stesso (post 3952)
(Post elettorale n. 5- Grazie se leggete anche i 4 precedenti)
Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
Da anni sono in pensione. Prossime elezioni comunali? Mi sono detto: trasferisci ai più giovani le tue esperienze di vita e di lavoro; fai qualcosa per la tua città e per il partito politico al quale appartieni; aiuta il candidato sindaco che conosci e stimi, Franco Ianeselli. Ed eccomi, non solo “in politica” (c’ero da tempo) ma anche candidato al Consiglio comunale. A questo punto due novità:
- mi devo fare un profilo Facebook, perché – mi dicono – oggi funziona così;
- mi sono accorto che questo impegno mi sta trasformando, nel senso che ogni giorno sempre di più mi sembra di darmi da fare come se io mi stessi occupando della mia stessa casa, della mia famiglia: insomma, la città è diventata essa stessa la mia casa. E questo è molto bello.
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Il profilo Facebook, quello sì che è un problema! Mi farò aiutare da qualche giovane, chevvoletemai, io che da molti anni sono un blogger soddisfatto della rete dei miei lettori e delle mie lettrici, ora devo attivarmi sui media per crearmi un nuovo network. Evvabbè … Dice: innanzi tutto ci vuole una tua foto (eccola qui a fianco) e un tuo curriculum (eccolo qui sotto in allegato). E allora inizio a pubblicare qui entrambi, in attesa di trasferirli anche su FB. Che ne dite? Possono andare? Grazie per i vostri giudizi.
Buona Politica e buona Amministrazione a tutte e a tutti!
Riccardo Lucatti, Genova 1944 – Laurea in giurisprudenza – Da oltre trent’anni residente a Trento in Viale Trieste 13, tel. 335 5487516 – tel./fax 0461 982454 – E mail riccardo.lucatti@hotmail.it– www.trentoblog.it/riccardolucatti. Sposato, una moglie, un figlio, una figlia, tre nipotine. Già aiuto istruttore sezionale di alpinismo CAI Sez. Ligure; Sten. di Cpl nella Brigata Alpina Tridentina (ora promosso Tenente!). Amo i fiori e gli animali. Leggo saggistica e scrivo poesie. Pratico sci, vela agonistica, ciclismo. Sono un accanito blogger. Esperienze lavorative? Eccole:
Gruppi diversi
Genova: Dirigente Gruppo Privato Commercio e Finanza – Consigliere di Amministrazione Ente Fiera di Genova e di Genova Parcheggi SpA. Bologna: Consulente Sisplan. Milano: Consulente Finanziaria Lazender – Amministratore Delegato Esterimprese SpA, Gruppo Banco di Sicilia. Torino: fondatore, azionista di maggioranza e Presidente Parsital SpA, joint venture italo iraniana.
Gruppo IRI STET
- Banca Commerciale Italiana, in molte filiali e in Direzione Centrale a Milano.
- Responsabile Finanza Italia Stet Società Finanziaria telefonica per Azioni, Torino.
- Direttore Amministrazione Finanza e Controllo Siemens Data Spa, Milano.
- Responsabile Finanza Raggruppamento Italtel, Milano.
- Procuratore di Dataleasing (con Mediobanca), Milano.
In Regione Trentino Alto Adige
Passo del Tonale
– Fondatore e Presidente A.U. della Carosello Tonale SpA, a ristrutturazione e salvataggio dell’economia impiantistica trentina.
Bolzano
– Azionista e Consigliere di Amministrazione di ATT3 Alptrasfer Consulting Geie EWIV, Gruppo Economico di Interesse Europeo per il traforo del Brennero.
Trento
– Direttore ISA SpA, Istituto Atesino di Sviluppo.
– Vice Direttore Generale Marangoni Holding SpA.
– Vicepresidente Interporto SpA.
– Consulente Sodalia SpA.
– Consigliere di Amministrazione Credito Fondiario TAA; Caritro Servizi Finanziari SpA; Iste SpA; Energeco SpA.
Rovereto
– Azionista promotore, fondatore e Amministratore Delegato di S&P, Sistema & Progetto Engineering SpA.
– Amministratore Unico Sitos Srl.
Riva del Garda
– Presidente, Amministratore Delegato, Direttore APM Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA;
– Consigliere di Amministrazione di Aipark, Associazione Nazionale Imprese della Mobilità.
Autore di articoli e saggi in materia di privatizzazioni, economia mista, mobilità, finanza, banking, organizzazione aziendale, turismo e, con il contributo di Gianluigi De Marchi, nel marzo 2020 autore del libro: “Ricostruire la finanza – Riflessioni e proposte sull’emergenza”. In pensione dal settembre 2009, si occupa attivamente di volontariato e di associazioni culturali, artistiche, sportive e politiche, fra cui:
- Riva del Garda
- Presidente Probiviri Fraglia Vela Riva.
- Tesoriere Associazione Amici della Musica.
- Trento
- Gruppi di lettura dei classici (Maria Lia Guardini) e Librincontri (Mirna Moretti).
- Gruppo teatrale amatoriale “l’Allegra Compagnia dei Guitti”;
- Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
- Vicepresidente Accademia delle Muse.
- Presidente Associazione Restart Trentino.
- Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Trento intraprendente” di Trento Viva.
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Il simbolo da votare? Eccolo:
“+ TRENTO VIVA”
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IL GIRO DEL BRENTA IN BICICLETTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Luglio, 2020 @ 5:28 pmDetto altrimenti: io queste “cose” le facevo trent’anni fa! Braviii!!! (post 3951)
Questo è un postaltrui, dell’amico Alessandro Zorat.
Inizia
Un paio di giorni fa con l’amico Fabrizio abbiamo imbastito un bel giro (quasi) del Brenta: da TN a Dimaro abbiamo barato, prendendo il trenino della Val di Non. Poi su a Passo Carlo Magno.
E’ dura ma solo fino a Folgarida, poi e’ molto pedalabile. Discesa fino a Pinzolo dove abbiamo finalmente visto il cartello della “ciclabile”. Bellissima e molto varia la ciclabile lungo il Sarca. Poi abbiamo optato per il lato orografico sinistro: Ragoli, cascate del Rio Bianco, Stenico. A Stenico il progetto iniziale era di scendere verso Ponte Arche, ma se “giro del Brenta” deve essere, allora è stato piu’ corretto salire a Molveno, Andalo e rientrare da Mezzolombardo. Bellissimo giro (e scusate se è poco! N.d.r.).
Un punto che non so bene a chi riportare: il trenino della TN-Male’ non ha piu’ il vagone che trasporta una ventina di bici che avevo utilizzato in passato. Ha solo una 4 o 5 appendi bici dove d’inverno si mettono gli sci, massimo 10 bici per treno. E alla biglietteria a TN ci hanno chiesto se avevamo la prenotazione – che non avevamo. Pero’ ci hanno caricato egualmente. Si sono poi aggiunte altre due bici (e-bike) e il nostro treno era saturo. Alla fermata di Mezzocorona ferrovia si sono presentati altre due ciclisti, ma – non essendoci posto per le bici – li hanno rimandati “al prossimo treno se avra’ posto”. E se avessero avuto la prenotazione? Avrebbero fatto sbarcare noi per far posto a loro? O hanno modo di sapere prima della partenza se ci sono prenotazioni attive? (ne dubito molto). Anche per il trasporto delle e-bike sulle corriere, ora Trentino Trasporti fa storie e non ti fa il biglietto ma poi: “Chieda all’autista che magari gliela prende”.Peccato che una provincia che vuol essere “bike-friendly” all’atto pratico poi lo sia così poco!
Finisce
Che dire? Bravissimi Alessandro e Fabrizio, meno bravi i dirigenti della Trento-Malè e di Trentino Trasporti. P.S.: Alessandro, che bici avete usato?
Alessandro risponde: “Ho visto che nel tuo PS chiedi che bici abbiamo usato. La mia e’ una splendida Rewel in titanio. Mi piace perche’ la fanno vicino al santuario di Pietralba (BZ). L’ho trovata a seguito di una ricerca di “bicicletta titanio” su subito.it, e – caso volle – questa era in vendita qui vicino (Mori). Fabrizio ha una Giant in carbonio con parti (freni, cassetta, ruote, mov. centrale, etc) di livello MOLTO alto. Alla fine pero’, quel che conta sulle salite pare siano l’eta’ (69 contro 53) e il peso (75 contro (credo) 65). Ma Fabrizio e’ un amico e, senza darlo a vedere, si adegua alle mie velocita’”.
Rispondo a mia volta: la mia mtb muscolare è una Wilier di 10 anni fa (modello “18 carati”) e va ancora benissimo.
La mia bici da corsa ha 37 anni, una “Camilotto Expert” del peso di 9 km, and still going strong. I miei problemi sono l’età (76) e il peso (80): ora … con l’età non c’è niente da fare; con il peso ci sarebbero soluzioni, ma io so resistere a tutto tranne che … alle tentazioni del buon cibo e dello chardonnay di Riva del Garda!
Poi ho anche una e-mtb motore Bosch, barreria 400, che ormai devo usare per le salitacce visto che non voglio fare un regalo all’INPS!
Viva la bike … e già che ci sono vi ri-regalo la mia poesiola a lei dedicata:
BICI PERCHE’
Perché / in una chiesetta al Ghisallo / riposa sospesa / antica reliquia a pedali.
Perché / insieme a lei / tu scali la vetta / compagno soltanto a te stesso.
Perché / ti ha insegnato / ad alzare più spesso lo sguardo / a scrutare che cielo farà.
Perché / sempre incontri qualcuno / che non ha timore / di aprire la sua vita al vicino.
Perché / con il vento dei sogni / giocando / ritorni un poco bambino.
Perché / restituisce / ad un uomo affannato / profumi di suoni e colori.
Perché / in salita / ricorda ad ognuno / che volendo e insistendo si può.
E poi, … perché no?
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LA MIA CAMPAGNA ELETTORALE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Luglio, 2020 @ 6:20 amDetto altrimenti: il mio apporto alla città (post 3950)
(post elettorale n. 4 – V. anche i 3 precedenti)
Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
Il sociale, l’intraprendenza, la cultura urbana: i tre gruppi di idee e di azioni del nostro programma elettorale, il programma di “+ TRENTO VIVA” gruppo in appoggio al candidato sindaco Franco Ianeselli, nato dalla collaborazione fra “+ Europa” e “Italia Viva Trento”. Io ho lavorato una vita quale top manager e i contributi che io posso dare alla città, ove eletto, vanno in quella stessa direzione, direzione che sto già percorrendo all’intento del nostro partito quale Coordinatore del Gruppo di Lavoro Finanza ed Economia Mista, diventato ora Gruppo di Lavoro Trento Intraprendente.
1 – Il primo dei miei obiettivi oggetto della mia campagna elettorale è l’inserimento del progetto Funivia del Bondone all’interno di un progetto molto più ampio, e cioè quello che prevede di
- avviare una sua riformulazione formale secondo le migliori tecniche aziendali dei general management;
- farne l’anello cardine e promotore di Trento Capitale di Bikeland, valorizzatrice del nuovo prodotto turistico “il dislivello” anche in estate, attivando un progetto provinciale e possibilmente regionale del tipo Tirol Bike safari, mettendo in rete funivie e piste ciclabili montane e di valle;
- attivare nuovi strumenti di finanziamento, quali i BOC-Buoni ordinari Comunali sottoscrivibili da chiunque: residenti, turisti. Senza escludere l’emissione di BOP-Buoni Ordinari Provinciali;
- operare attraverso una SpA di scopo mista pubblico privata;
- capitalizzare questa Spa anche con il contributo proveniente da Bolzano e in contropartita conferire Trentino Mobilità per bilanciare quell’apporto.
2 – Un secondo punto del mio programma è quello cercare di trasferire all’interno di tutte le SpA partecipate dal Comune le migliori tecniche aziendali private di programmazione, gestionali e di controllo.
3 – Il terzo contributo che vorrò dare è il rafforzamento intermodale di Trento, ora che il Ministero delle Infrastrutture ha inserito la A31-Autostrada Valdastico nord fra le OOPP prioritarie.
4 – Il mio quarto obiettivo è quello di sensibilizzare gli Enti Pubblici di livello “superiore” a contribuire allo sviluppo di progetti che nascono “comunali” ma che non possono restare “solo” tali, nel senso che la Città di Trento, rispetto al “Centro Provincia di Trento”, rappresenta la “periferia” in assoluto più ricca di concentrazione di pensiero, di esperienze dirette, di rapporto diretto con i cittadini.
5 – Quinto obiettivo del mio programma: lanciare il concorso permanente “Trento bella”, coinvolgendo direttamente i cittadini, sul presupposto che la “bellezza” si vive e si vende e genera qualità della vita e ricchezza economica.
6 – Il mio ultimo obiettivo non è economico-finanziario, bensì sociale: il riconoscimento delle Persone bisognose ma letteralmente e sostanzialmente “invisibili” ai servizi sociali.
E’ su queste basi che chiedo il voto a chi mi legge.
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IO CANDIDATO PERCHE’ …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2020 @ 6:30 amDetto altrimenti: quel “perché” non seguito da un punto interrogativo (post 3949)
(post elettorale n. 3 – V. anche i 2 precedenti)
Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
… io candidato alle prossime “comunali” perché nel luogo istituzionale più vicino alla persona, il Comune, a buona ragione può e deve nascere un pensiero che coinvolga tutti gli enti “superiori”, se non altro perché ogni decisione, per quanto “in alto” possa essere presa, alla fine produce effetti che ricadono sulle persone “del Comune”.
… io candidato alle prossime “comunali” perchè voglio sostenere il candidato sindaco Franco Ianeselli
… io candidato alle prossime “comunali” perché ho deciso di provare a lasciare in eredità agli Altri, ed in particolare alle generazioni più giovani, ciò che ho appreso da una numerosa serie di esperienze di lavoro e quindi anche di vita di alto livello. E non mi riferisco al livello della posizione ricoperta – che pure c’era – ma all’alto livello della complessità dei problemi con i quali ho dovuto confrontarmi…
Un esempio: quando si discute di come realizzare la funivia Trento-Bondone, mi sforzo innanzi tutto di trasformare il progetto in una funivia Bondone-Trento, nel senso che serva a portare la montagna in città e non viceversa. Ancora: insisto a che la struttura sia inserita in una progettazione di più ampio raggio, ovvero all’interno di un progetto che preveda la valorizzazione del prodotto turistico “dislivello” anche in estate (ampliamento del raggio temporale); anche in rapporto ad analoghi progetti del Sud Tirolo (ampliamento geografico); anche oltre una visione economica locale (ampliamento economico); anche oltre le consuete fonti di copertura del fabbisogno finanziario (ampliamento finanziario); anche oltre una gestione semplicemente propria, bensì unita a quella delle altre attività della mobilità, quale quella di Trentino Mobilità (ampliamento gestionale); anche oltre la critica che mi viene mossa, nel senso “si tratta di un progetto ambizioso ma molto complesso …” (ampliamento manageriale).
Altro esempio: il completamento dell’autostrada della Valdastico. Io non sono un ambientalista in senso stretto nel senso che non sono iscritto ad alcun partito verde, ma sono molto sensibile ai valori dlla natura. Ad esempio: sono contrario alla caccia indiscriminata; al consumo indiscriminato delle risorse naturali; vado in barca a vela non a motore; vado in bicicletta e non in motocicletta; mi sto battendo contro uno scempio ambientare lungo la sponda del lago di Cavedine; sono un ex istruttore sezionale di alpinismo; sono un ex campeggiatore (con tenda) anche fuori camping. Tuttavia prendo atto che certi interventi infrastrutturali sono necessari, come la Torino – Lione; il traforo del Brennero; il completamento dell’autostrada Valdastico.
La Torino-Lione è solo una breve tratta di un percorso irrinunciabile, che dal Portogallo raggiunge l’est europeo, e come tale va valutata e realizzata.
Il traforo del Brennero. Proprio perché sono “anche” ambientalista, sono stato azionista e membro del Consiglio di Amministrazione del GEIE Gruppo Economico privato di Interesse Europeo ATT3 Alptransfer Consulting Ewiv, Bolzano, (di cui al post del 10 maggio 2013, tag: geie del brennero) che aveva progettato e proposto un tunnel a tre canne unidirezionali per soli treni merci teleguidati, lasciando i treni passeggeri sul percorso attuale rimodernato, perché da parte dei passeggeri è preferibile godere dei paesaggi che si presentano durante il viaggio e non subire lo stress di un passaggio in un tunnel lungo 50 km; a loro non interessa arrivare a Innsbruck 50 minuti prima; perché la costruzione delle canne unidirezionali è molto più rapida ed economica; perché alle merci non interessa arrivare prima bensì in orario; perché è pericoloso fare viaggiare sugli stessi binari treni veloci (passeggeri) e treni lenti (merci); perché i “nostri” treni merci avrebbero viaggiato guidati da telecomandi; perché nelle canne unidirezionali non è necessario installare sistemi di ricambio d’aria; etc.
La “famigerata” Valdastico. Distrugge una valle, mi si dice. Eppure molti tratti sarebbero in galleria. Eppure è scientificamente dimostrato che una rete ben strutturata non aumenta il traffico ma lo distribuisce fluidificandolo; perché … e non continuo con le motivazioni a favore, a fronte delle quali ve sono anche molte contrarie. Quello che non viene considerato dagli oppositori tout court è che la soluzione è necessariamente un compromesso fra i pro e i contro. Non si tratta infatti di vedere se devono vincere i favorevoli o i contrari, ma di valutare quali sarebbero le conseguenze positive e negative – nel tempo – sia sull’ambiente che sull’economia locale e come l’opera si inserisca o meno in ambiti ben più ampi, quale, ad esempio, l’aumento delle merci in arrivo ai porti dell’Adriatico dall’oriente e destinate al centro-nord Europa, merci che devono “fare intermodalità” due volte: 1) nave- gomma (a Trieste o a Mestre) e 2) gomma-Treno a Verona oppure, se la Valdastico esistesse, anche a Rovereto/Trento, con le inerenti ricadute occupazionali e di potere di governo sui fatti che influiscono sulla gestione del territorio. Per non parlare della fluidificazione autostradale del traffico leggero e dell’aumento del turismo.
Ecco, per questo post mi fermo qui, con una conclusione: non possiamo essere solo persone di soli principi del tipo “La Valdastico si fa/non su fa perché …” in quanto essere solo persone di soli principi (“la Valdastico NON si fa”) conduce all’ etica dei principi cioè all’integralismo; essere solo persone di soli (altri) principi (“la Valdastico si fa”) conduce all’ etica del risultato cioè al cinismo. Occorre invece valutare tutti gli aspetti dell’opera e tutte le sue interrelazioni con le altre opere e situazioni circostanti. Da taluno si dice: “Esiste un comitato contrario, faremo un referendum …”. Ben vengano i comitati d’ogni tipo, in quanto sono l’espressione della partecipazione, e “libertà è partecipazione”. Quanto al referendum popolare, io sono contrario alla democrazia diretta, perché quel “diretta” è il participio passato di un verbo della seconda coniugazione ed ha sempre significato passivo: orchestra diretta da …; riunione diretta da …; treno diretto da …; direzione aziendale diretta da …; democrazia diretta da .... Sono invece strenuo difensore della democrazia vera, cioè parlamentare statale o provinciale che sia.
E quando taluno mi accusa che difendendo la Valdastico io sarei schierato con l’attuale giunta provinciale, trovi costui un partito, una giunta, un governo nel quale egli possa identificarsi o non identificarsi completamente. Infatti queste “identificazioni complete” ci sono state nella storia, ma sono state obbligatorie e si sono chiamate comunismo, fascismo, nazismo. Volontarie sono state invece le “opposizioni complete” a quei regimi. Ma questa e un’altra storia e comunque sia chiaro: io NON condivido l’attuale governo della Provincia Autonoma di Trento, anche se – per caso – vi può essere una coincidenza di vedute su un tema specifico.
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VALDASTICO E BICICLETTE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2020 @ 3:41 pmDetto altrimenti: non è una questione di incoerenza (post 3948)
A fine ’60, io, genovese (Genova, città di leva militare di mare e di montagna), ero sottotenente di complemento della brigata Alpina Tridentina in Alto Adige. Non esisteva l’A22- Autostrada del Brennero. Oggi esiste. Quando fu progettata e costruita non si prevedeva l’attuale e crescente sviluppo del traffico pesante, per cui oggi i numerosi viadotti in territorio del Sud Tirolo alias Alto Adige, sono sottoposti ad un forte logorio.
La soluzione che si sta affermando in linea generale anche al di fuori del caso A22 è: trasferiamo le merci dalla strada alla rotaia. Anni fa ero membro del CDA-Consiglio di Amministrazione dell’Interporto Doganale di Trento. Poi ne divenni il Vicepresidente. Ero anche azionista e membro del CDA del GEIE ATT3 per il traforo del Brennero, destinato ai solo treni merci. In Interporto lanciai per primo l’idea di trasformare la società in una struttura intermodale: reclamo il merito di queste mie iniziative. E questi sono due fatti.
Oggi sto ragionando su quella che a mio avviso è una necessità ed anche un’opportunità: il completamento dell’Austostrada Valdastico, la “famosa” PiRuBi dal nome di tre politici dell’epoca: Piccoli, Rumor Bisaglia. E ciò in quanto:
- l’intermodalità si affermerà sempre di più;
- le due provincie autonome di Trento e di Bolzano saranno costrette prima o poi a limitare il traffico pesante sull’A22, per evitarne la chiusura per lavori il che porterebbe un danno enorme al turismo dell’intera regione;
- senza la Valdastico, il traffico pesante proveniente dall’Oriente, dai porti dell’Adriatico andrà a fare scalo intermodale a Verona;
- il Trentino sarà solo terra di passaggio dei treni intermodali;
- con il che l’A22 sarà ugualmente alleggerita da questo traffico, ma il Trentino perderà-non creerà posti di lavoro e sarà Verona dipendente;
- il traffico in genere e l’inquinamento che esso produce, non è immediatamente ineliminabile: ci si sta muovendo verso lil miglioramento delle ret (rete completa = non genera traffico, lo distribuisce = maggiore fluidità = minore inquinamento); e verso l’ibrido elettrico (resta da vedere come si smaltiscono le batterie esauste e il costo di produzione e inquinante dell’energia per le ricariche). Nel frattempo occorre intervenire su due particolari tipi di traffico maggiormente inquinanti: il traffico pesante, soprattutto se congestionato (code di TIR incolonnati); il traffico leggero, soprattutto se molto lento (congestionato) o se molto veloce.
Per contro, con la realizzazione dell’Autostrada Valdastico
- molta parte del traffico pesante prediligerà Trento quale scalo intermodale;
- le due provincie di Trento e Bolzano potranno valutare e regolare esse stesse l’eventuale utilizzo dell’A22 anche per il traffico pesante, in situazioni di scioperi o incidenti veronesi del settore intermodale;
- infine, il turismo (anche quello bus+bici, già oggi in forte sviluppo) da e verso il mare / da e verso le nostre montagne sarà agevolato e più fluido.
La polemica. Da taluno
- mi sia accusa di incoerenza perché io sono propugnatore della Valdastico ed al contempo di una Trento capitale Bikeland. Ora, io credo che promuovere le reti di piste ciclabili e la ciclabilità urbana non sia assolutamente in contrasto con la promozione delle reti autostradali votate all’intermodalità delle merci ed al traffico leggero;
- mi si dice che il mio sarebbe un compromesso. Ebbene sì, lo è: ed è un compromesso di quelli che hanno fatto la storia politica e dello sviluppo economico, di quelli virtuosi e non-sordidi bene descritti da Paolo Mieli in un capitolo del suo bel libro “I conti con la Storia”;
- mi si dice che io non sarei saldo nei miei princìpi. E’ vero, io non sono esasperatamente un “uomo di princìpi” semplicemente perché l’etica dei princìpi – se vissuta in modo esasperato – conduce all’integralismo, così come l’etica del risultato- ove sia anch’essa vissuta in modo esasperato – conduce al cinismo.
Buone reti di comunicazione d’ogni tipo a tutte e a tutti.
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