MIEI CARI LETTORI VI SCRIVO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2020 @ 7:32 am

Detto altrimenti: … anche perché vi devo una spiegazione   (post 4013)

Meno post sul blog? Ecco il responsabile!

E già … avrete notato che da un po’ di tempo a questa parte ho rallentato nella pubblicazione dei miei post. No, scialla raga, calma, non mi sono disamorato del mio bloggering, anzi! Solo che essendo (per la prima volta nella mia vita) candidato ad una competizione elettorale (comunale), gli amici mi hanno invitato ad iscrivermi a Feisbuc che poi si scrive Facebook, ed è a quel social che ho dedicato molta attenzione. Oggi però ho un attimo di tregua in quanto stiamo per ricevere la conferma che il “nostro” candidato Sindaco del Centro Sinistra Autonomista FRANCO IANESELLI ce l’ha fatta al primo turno ed allora eccomi qui, tornato al primo amore, al mio blog per parlare di … questo momento elettorale.

Trentino Provincia Autonoma, dotata di Autonomia Amministrativa speciale. E così qui noi abbiamo le “politiche” quando si vota per il Parlamento nazionale e due amministrative, le provinciali e le comunali. Solo che anche nelle amministrative si fa molta politica. In tutte. Dice … ma allora i problemi amministrativi dove e quando si discutono? Rispondo: prendiamo le comunali appena terminate (attendiamo solo il comunicato ufficiale dei risultati). In questo tipo di campagna elettorale si parla molto di princìpi e di idee: si fa il marketing dei principi nei quali si crede (ad esempio: dell’accoglienza o del respingimento, a seconda dei casi) e delle idee.

Quanto ai princìpi, uno che mi sta molto a cuore è quello che i Comuni, ed in particolare il nostro Comune Capoluogo, possono a buon diritto reclamare nei confronti della Provincia quell’Autonomia che la Provincia reclama dallo Stato. Infatti, in quanto “raccoglitore e distributore delle risorse finanziarie”, per questo solo fatto la Provincia non può pretendere di violare il principio di sussidiarietà che recita “non faccia l’ente superiore ciò che può fare l’ente inferiore”. In altre parole, per chi si intende un po’ di gruppi societari, da una sorta di Capogruppo di partecipazioni, di Holding pura, la Provincia non può pretendere di trasformarsi in Holding operativa.

E parliamo delle idee. In questa fase (elettorale) le si sviluppano ognuna in ogni sua componente sino al livello di general management dell’idea stessa. Infatti sarebbe arduo in questa fase poter disporre e quindi presentare veri e propri progetti. In questa fase prevale il ruolo dell’uomo di marketing e di comunicazione. Dopo il risultato, ecco che subentra invece la fase progettuale in senso tecnico e di realizzazione e l’uomo della comunicazione cede il campo all’uomo manager, cioè a colui che sa farsi carico della responsabilità di progettare, gestire e realizzare le idee fino al livello del risultato.

Dice … ma ti hanno eletto? Non lo so, non credo, anche perché negli ultimi dieci giorni di campagna elettorale, quelli più importanti e decisivi, io ho dovuto traferirmi a Bologna per far il nonno sitter a figlio e nuora che lavorano, hanno due figliolette di uno e tre anni, le quali non hanno ancora il posto al nido e all’asilo. Comunque ciò non impedirà che io in ogni caso fornisca il mio contributo anche nella fase post elettorale.

E con questo termino. Al prossimo post, amiche ed amici che mi leggete!

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EMERGENZE NON PIU’ TALI E NUOVE CENTRALITA’ PER I RECOVERY FUND

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2020 @ 12:07 am

Detto altrimenti: dobbiamo considerare diversamente ciò che avviene e come reagire    (post 4012)

Covid19, chi se la sarebbe aspettata un’emergenza simile? A dire il vero la scienza ci aveva messo in guardia ma non è stata presa sul serio. Anzi, in Cina, si, proprio in Cina, si stavano progettando ben 10 città da 100 milioni di abitanti ciascuna: persone in batteria come i polli (e non è giusto nemmeno per i polli!) perché la grande dimensione agevola la produzione e il consumo e quindi la produzione e così via. E invece tutto si è fermato: la prima immagine che mi sollecita questa epidemia è la Torre di Babele.

A marzo “tutti a casa”, e non è il bel film con Alberto Sordi. Poi la pandemia sembrava in via di estinzione, ora invece sta arrivando quella che pare una seconda ondata. Sarà l’ultima? Ondata e/o epidemia, intendo.

“Cambiamenti climatici” … si vabbè, ma noi … qui in Italia … dopo tutto i cicloni investono i Caraibi … e così abbiamo fermato le vecchie 500 e Panda che sono Euro 0, ma lasciamo circolare i super SUV nuovi di zecca da 5000 cc di cilindrata. Evvabbè. Evvabbè un corno, scusate! Abbiamo avuto alcune zone della Alpi con le foreste devastate dalla tempesta Vaia; alluvioni ricorrenti in molte città e paesi; terremoti (almeno quelli non sembrano imputabili a noi, per quanto … se costruissimo secondo i criteri anti sismici …); ponti che crollano come quelli dei lego; tempeste equatoriali sulle isole greche di Ulisse, quelle molto vicine alla nostra costa pugliese. Si vabbè, ma Trump afferma che non è vero niente, avanti con le trivellazioni e peccato che la Danimarca non gli voglia vendere la Groenlandia: sai che trivellazioni!

Dice … ma noi qui in Italia, come possiamo contare, avere voce in capitolo, intervenire sugli altri? Eh già … gli altri! Intanto iniziamo in casa nostra. E poi in Europa. Dobbiamo contribuire a creare un Nuovo Mondo (Mondo = sistema di relazioni umane ma non solo) che preservi la Terra (= il nostro pianeta) dalla sua stessa modificazione e dalla distruzione del Mondo.

Ed allora iniziamo a dare centralità a questi temi. Nel senso che dobbiamo imparare a mettere in conto, con regolarità, eventi “imprevedibili” ma ora molto probabili e ricorrenti. Infatti gli eventi citati (pandemie e calamità naturali) rimettono in discussione l’intero sistema organizzativo. Un esempio: da un lato la gente consuma di meno e ciò rallenta la produzione e ciò crea disoccupazione. Ed allora noi diamo la paghetta a tutti e mandiamo tutti in pensione. Ma … dico … non sarebbe stato meglio offrire un lavoro ai disoccupati che non l’attuale paghetta?

C’è da ricostruire? Arrivano 209 miliardi di Recovery Fund e il nostro governo indica i settori qui quali saranno “spalmati” ma non quanti ne andranno a ciascun settore (come invece ha fatto la Francia), ed in particolare quanti per nuovi nidi d’infanzia e asili nido. Dice ... tu, caro blogger, sei un malpensante. Può essere, ma è un fatto che ogni anno il nostro paese non riesce a spendere le assegnazioni di denaro che gli arrivano dall’UE. Ed allora, se tanto mi da tanto … Dice: questi sono grandi temi. In concreto, nella vita di tutti i giorni, hai qualche idea da proporre? Si raga, ce l’ho, perché si tratta di una situazione che sto vivendo sulla mia pelle. Citavo i nidi e gli asili: i due genitori lavorano entrambi (fortunati loro!); non hanno i genitori nella stessa città, devono gestire due o tre figlioletti entro i cinque anni d’età. Come fare? Be’ … dice … prima o poi troveranno da collocare i figlioletti in quelle strutture. Semplice vero? Dico: prima o poi? Ma nel frattempo? E poi, chi li accompagna i pargoletti in quelle strutture? Chi li va a prendere? E nelle altre ore del giorno? E se si ammalano? E quanto costa il tutto? Dice … ma in casi di bisogno il papà o la mamma possono chiede un permesso, un giorno di ferie. Dico: ecco, la soluzione delle eccezioni e non del sistema. Dice: e poi, i nonni … che ci stanno a fare? Prendono l’auto e via, magari a settimane alterne, si trasferiscono presso i figli che devono andare al lavoro. Dico: ma … quanto grande deve essere la casa dei figli per ospitare anche una coppia di nonni? E poi, questi nonni, mica sono giovanotti, mica sono! Centinaia di km in auto, quella continua ginnastica da body building che consiste nel prendere in braccio da terra un infante, nel riposarlo a terra, nel piegarsi per fargli imparare a camminare, quel seguirlo lungo gli scivoli e le altalene dei parchi giochi … non sono bruscolini se questi movimenti sono eseguiti centinaia di volte nella giornata. E stiamo parlando di una situazione privilegiata: i due genitori non disoccupati e quattro nonni in vita.

Ecco, ci lamentiamo della scarsa natalità anzi della natalità negativa. Ma allora alle giovani coppie diamo un lavoro (e una casa) e ai giovani genitori garantiamo l’assistenza per i figlioletti, a prescindere dai nonni. Abbiamo un Sistema Sanitario di prim’ordine e non ancora un sistema per l’approccio alla famiglia, al lavoro e all’infanzia che sia dello stesso livello: a dispetto del dettato costituzionale. Ecco perchè lamento che non sia definita la quantità di Recovery Fund assegnata al settore dei nuovi nidi e asili, settore al quale non è stata data alcuna “centralità”.

Firmato: un nonno in SPE-Servizio Permanente Effettivo

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ELEZIONI E REFERENDUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Settembre, 2020 @ 11:30 am

FRANCO IANESELLI, PIUTRENTOVIVA, RICCARDO LUCATTI + IL REFERENDUM

Detto altrimenti: andiamo tutti a votare e a votare bene: SI A FRANCO IANESELLI, NO AL REFERENDUM  (post 4011)

FRANCO IANESELLI SINDACO DI TRENTO E COMMISSARIO STRAORDINARIO ALLE GRANDI OPERE PUBBLICHE

Un giorno apro il giornale e leggo che Franco (che io conoscevo solo indirettamente) cita e si rifà ad un libro, “Elogio della mitezza” di NORBERTO BOBBIO, libro a me suggerito da DON MARCELLO FARINA: tanto mi è bastato! Poi vedo che è sostenuto da un caro vecchio amico, PAOLO PICCOLI: altra conferma.

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Poi il mio partito, Italia Viva Trento fondato dalla mia leader politica e amica Sen.ce DONATELLA CONZATTI lo sostiene insieme a Piueuropa (ALEXANDER SCHUSTER altro amico stimato), con la lista PIUTRENTOVIVA. Terza conferma. Ecco perchè chiedo il vostro voto: un voto dato a me RICCARDO LUCATTI  è un voto dato a FRANCO IANESELLI. I libri e le Persone fanno politica, etica, management, finanza.

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E al REFERENDUM votiamo NO. Perché no? Quelli del SI richiamano l’attenzione ad aspetti superficiali (“Sono troppi, risparmiamo un bel po’ di denaro pubblico”). Poi però ci sono alcuni del SI che si fanno un bell’autogoal a favore di noi del No. Infatti Crimi e Di Maio affermano: “Votare e SI è l’inizio del cambiamento”. Hanno ragione, è l’inizio della trasformazione della democrazia in oligarchia. Come? E’ semplice. Mettiamo in colonna i vari passaggi e poi facciamo la somma per vedere come la pensino i signori del SI e a quale risultato mirino. Loro pensano così:

  • Riduciamo il numero dei parlamentari (provvedimento populista, conquistiamo la fiducia cieca delle masse);
  • Continuiamo ad individuare i parlamentari tramite la rete (tanto la gestiamo noi);
  • Introduciamo il referendum propositivo senza quorum (così le proposte di legge le facciamo noi, in due o tre persone);
  • Inseriamo il vincolo di mandato, così le nostre proposte di legge diventano automaticamente leggi.

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Cosa ci guadagnano i Signori del SI? Ecco un piccolissimo esempio.

Problema

E’ stata fatta una legge per sovvenzionare con centinaia di milioni le imprese che adottano la procedura SW Blockchain.

Domande

Dica l’elettore quale governo ha fatto questa legge; dica inoltre quale è stata la società di consulenza milanese che a Milano ha tenuto una conferenza illustrativa alle maggiori società della piazza ed oltre per fare ottenere quei contributi a fondo perso.

VOTIAMO NO ALLA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI. NO AL PERCORSO CHE CI PORTEREBBE ALLA DEMOCRAZIA DIRETTA (DA POCHE PERSONE) CIOE’ ALL’OLIGARCHIA.

Sono un blogger malpensante? Si certo, ma in Spagna dicono “piensa mal y acertaras”, pensa male e indovinerai, il nostro famoso “a pensar male si fa peccato ma si indovina”.

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ELEZIONI COMUNALI A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Settembre, 2020 @ 6:28 am

Detto altrimenti: chiedo la vostra fiducia e il vostro voto ( post 4011)

Amiche, amici, ad ogni tornata elettorale si richiedono due tipi di competenze del tutto diverse:

1 – sapere comunicare all’elettore la bontà delle proprie idee;
2 – saperle realizzare.

Io sono bravo soprattutto nella seconda e chiedo il vostro voto in quanto manager ampiamente sperimentato in grado di trasformare un’dea in un progetto e di realizzarlo: infatti sono stato Direttore Finanziario, operatore nella mobilità (funiviaria, ferroviaria, cittadina) General Manager, Presidente e Amministratore Delegato di Società all’estero, in Italia e in molte sfide regionali (Passo del Tonale, Bolzano, Trento, Rovereto, Riva del Garda). Io – candidato nella lista PIUTRENTOVIVA – lavorerò per lo sviluppo dell’azione del nostro Sindaco FRANCO IANESELLI. Potete esprimere due preferenze purchè di genere diverso. Nelle Circoscrizioni (schede rosa) sono candidato nella mia (S. Giuseppe e S. Chiara) e in quella del Bondone. Vi chiedo il voto e vi ringrazio per avermi letto.

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LA MIA PRIMA VOLTA DA CANDIDATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Settembre, 2020 @ 7:09 am

Detto altrimenti: vi chiedo il voto alle elezioni comunali di Trento       (post 4010)

LA MIA PRIMA VOLTA CANDIDATO. Una vita da manager. Se eletto, sicuramente il mio apporto non sarà tradizionale e la diversità è ricchezza. “L’attimo fuggente” uno splendido film. Salire in piedi sui banchi di scuola per valutare le cose da un diverso punto di vista. Lo prometto: non salirò in piedi sui banchi del Consiglio Comunale, ma cercherò di valutare le cose da un punto di vista diverso. Grazie se mi date il vostro voto e se, insieme a me, votate ELISABETTA ZANELLA: insieme a +EUROPA, siamo nella lista PIUTRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI#piutrentoviva

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REFERENDUM PRO DEMOCRAZIA DIRETTA? NO GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Settembre, 2020 @ 6:38 am

Detto altrimenti: parole vuote ma molto pericolose    (post 4009)

Crimi (5 Stelle) dice: “Chi vota SI vota per il cambiamento”. E’ vero, la trasformazione della democrazia in una oligarchia!

Infatti:

riduzione del numero dei parlamentari + parlamentari individuati       attraverso la rete + referendum propositivo senza quorum + vincolo di mandato = a fare le leggi sarebbero i gestori della rete.

Infatti, quel “diretta” è il participio passato di un verbo della seconda coniugazione ed ha sempre significato passivo: orchestra diretta da …; riunione diretta da … democrazia diretta dai gestori della rete. Quindi, dire NO al referendum e bloccare la riduzione del numero dei parlamentari, significa dire NO a questo processo degenerativo della nostra Democrazia.

Viva la Democrazia rappresentativa, viva Italia Viva, viva Piutrentoviva, viva Franco Ianeselli sindaco di Trento! #piutrentoviva

Grazie se mi votate e se insieme a me votate Elisabetta Zanella

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PILLOLE DI POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Settembre, 2020 @ 2:56 pm

Detto altrimenti: politica in pillole      (post 4008)

Rispetto ai Comuni del territorio l’Ente Provincia Autonoma può essere come una holding (società capogruppo) pura, mista o operativa. E’ holding pura se si limita a trasferire ai Comuni le risorse finanziarie; è mista se riserva a se qualche settore operativo (ad esempio l’ordine pubblico); è operativa se fa tutto lei, anche quello che secondo il principio di sussidiarietà, farebbe meglio ciascun Comune.

Managerialità 1: trasformare ogni evento anche negativo in opportunità e ogni singolo evento in un fatto seriale; non avere l’etica dei principi che conduce all’integralismo né l’etica del risultato, che conduca al cinismo, bensì avere l’etica compromesso; unire sempre il potere alla responsabilità; avere presente che il primo fattore della produzione è la motivazione di chi è impegnato.

Managerialità 2: MBO, Management By Objectives, porre sempre ai collaboratori obiettivi un po’ più difficili di quelli normali, purchè siano raggiungibili.

Una positività da Covid19: non quella di essere contagiati, ma quella di essere spronati a continuare a migliorare il sistema. Non possiamo sapere se questa sarà l’unica emergenza o quando questa terminerà: essa comunque ci ha spronato a creare dinamicamente nuove opportunità di crescita e di vita.

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ITALIA VIVA, TRENTOVIVA, PIUTRENTOVIVA, IDEA VIVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Settembre, 2020 @ 11:16 am

Detto altrimenti: multa paucis, molte idee importanti a poche persone    (post 4007)

Sono un manager che a metà della carriera si è despecializzato, è diventato Direttore Generale, Amministratore Delegato, Presidente di SpA e i direttori finanziari li ha avuti come dipendenti. Tuttavia un po’ di finanza gli è rimasta “attaccata” …

1 – TIR – TITOLI IRREDIMIBILI DI RENDITA (non sono un debito)

Aprile 2020: scrivevo un libro sull’opportunità che l’Ente Pubblico emettesse TIR, Titoli di Risparmio Irredimibili

25 agosto 2020: Banca Intesa Sanpaolo emette 700 milioni di irredimibili al 5,5% lordo (tassati al 26% in quanto emissione privata) e riceve 6,5 miliardi di prenotazioni.

Sarebbe interessante conoscere la composizione italiana e/o estera di chi ha prenotato quei 6,5 miliardi, ed il taglio dei titoli.

Si può prevedere che il Sanpaolo lanci altre emissioni e sia seguito da altre banche italiane e straniere.

Ciò spiazzerà gli attuali titoli di stato redimibili. Lo Stato deve iniziare a emettere suoi irredimibili allo stesso tasso o anche qualcosa di meno, considerando che potrà tassarli come tassa i BOC-Buoni ordinari Comunali, cioè al 12,5%, magari lanciandoli in sostituzione volontaria delle scadenze dei titoli redimibili.

2 – BOC- Buoni Ordinari Comunali (BOProvinciali, BORegionali)

Devono avere durata superiore a cinque anni, la legge (art. 35 L. 724 del 23.12.94  non ne stabilisce la durata massima quindi potrebbero essere irredimibili con una modifica alla legge circa la maggiorazione del rendimento). Comunque sono a destinazione vincolata a investimenti specifici e convertibili in azioni delle Spa di scopo. Rendimento oggi, de iure condito, redimibili, +1% rispetto ai titoli redimibili dello Stato. Domani, de iure condendo, irredimibili, ad esempio + 2%.

3 – RECOVERY FUND

L’inizio dello sviluppo industriale della Cina si è basato sul fatto che il governo centrale assegnava le risorse finanziarie direttamente ai progetti locali, scavalcando la serie degli Enti Pubblici intermedi.

Si potrebbe intervenire a livello governo-parlamento per ottenere quanto segue:

Sull’esempio positivo del nuovo ponte di Genova, i Recovery Fund alle Città Metropolitane e ai capoluoghi delle Regioni Autonome e delle due provincie autonome siano assegnati direttamente alle città vincolati a progetti di investimenti specifici, con la garanzia del Sindaco nominato Commissario Straordinario. A Trento ciò potrebbe valere per la metropolitana leggera di superficie, la funivia Trento Monte Bondone e forse anche per l’interramento della ferrovia.

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PIUTRENTOVIVA, FRANCO IANESELLI SINDACO, anche con il vostro voto

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Settembre, 2020 @ 4:05 pm

Detto altrimenti: grazie se votate me, Elisabetta Zanella, Ileana Olivo (post 4006)

Franco Ianeselli for Sindaco? Yes we can!
Io con Elisabetta Zanella  e …
con Ileana Olivo!
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#piutrentoviva

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INCONTRI: ILEANA OLIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2020 @ 7:15 am

Detto altrimenti:  una Donna (Dominacandidata della lista Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli (post 4006)

Anteprima

Pier Luigi Celli, alla pag. 139 del suo libro capolavoro “Il potere, la carriera e la vita” (ed. Chiarelettere), cita Umberto Galimberti :” Mentre la donna costruisce la sua identità nella relazione, il maschio pena a istituirla lui la relazione, tendendo a badare a se stesso”.   

A mia volta aggiungo: dobbiamo smettere di sperare, cioè di sperare che qualcuno realizzi  per noi ciò che ci serve: dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare noi stessi: in famiglia, nella vita sociale, sul lavoro, in politica. Con pensiero ed azione.

Ileana Olivo: tre volte collega ed amica: co-candidata alle prossime elezioni comunali; partecipante al Circolo Culturale Accademia delle Muse di Trento di cui sono vice presidente; collega di una cara amica: triplo quindi l’impulso a chiederle un’intervista per la mia serie “Incontri”.

Ora possiamo cominciare

Ileana, Pier Luigi Celli nel suo bel libro citato, fra l’altro afferma che per conoscere bene una persona occorre rifarsi alla sua storia più che al suo curriculum
Caro Riccardo, concordo con l’affermazione di Pier Luigi Celli. Però il curriculum è per definizione destinato ad essere reso pubblico, la mia storia invece preferisco esporla solo “in quanto” e “per quanto” necessario: questo non tanto per me, ma per rispetto di chi è parte della mia storia e magari non gradisce essere reso noto. Ciò non toglie che con le persone di cui mi fido non ho segreti: per fortuna non ho nulla, nella mia storia, di cui vergognarmi! Io e te ci conosciamo da poco tempo, ma per la stima e la simpatia che provo nei tuoi confronti, sento che potrei in futuro raccontarti molte cose di me (se ti interessa, ovviamente…).

La famiglia, domanda doverosa che non vuole essere indiscreta però …
Per quanto appena detto, della mia famiglia preferisco citare solo i miei genitori, perché non possono più rammaricarsi se ne parlo (la mamma perché non c’è più, il papà perché per la sua età ormai può infischiarsene di tutto…). Non mi hanno fatto mai mancare niente, sono stata educata in modo piuttosto rigoroso e soprattutto a loro modo sono stati femministi: non solo mia madre, ma anche mio padre (ora 97enne) mi hanno sempre detto non di sposarmi, ma di studiare e trovare un lavoro per rendermi economicamente indipendente. Forse, anche per questo, apprezzo tanto che anche la lista elettorale di cui io e te facciamo parte (+ Trento Viva) si autodefinisca “femminista”!

Bene, grazie. Ora anche qualche parola sul tuo curriculum
Ho il diploma di maturità classica, sono laureata in Giurisprudenza, dal 1993 lavoro come dipendente della Provincia autonoma di Trento, prima come funzionaria, poi come Direttrice di Ufficio. Per la quasi intera durata della scorsa legislatura provinciale sono stata sostituta dirigente del Servizio Politiche sociali, dove mi sono dedicata in primo luogo allo sviluppo dell’innovazione sociale.

Nel lavoro, puoi testimoniare se la parità di genere è rispettata per quanto concerne parità numerica, di retribuzione, di carriera?
Per quanto riguarda il settore pubblico, le retribuzioni sono necessariamente uguali tra uomini e donne. Se andiamo però a guardare dietro la mera facciata, credo che si possa affermare che anche nella p.A. il guadagno pro capite medio delle donne è inferiore a quello degli uomini. Questo si verifica per il combinato disposto di due fattori: il c.d. “tetto di cristallo”, per cui la percentuale delle lavoratrici, che nei livelli più bassi è pari – se non superiore – a quello dei lavoratori, man mano che ci si alza di livello diventa sempre minore nei livelli apicali e per l’incidenza del part time, che a mio parere è uno strumento che  risolve in modo sbagliato il tema della conciliazione lavoro/famiglia e che ha pesanti effetti sul piano della retribuzione, delle possibilità di carriera e a lungo termine sulla quantificazione del trattamento pensionistico. E’ provato che il dislivello economico tra uomini e donne è anche uno fattore importante nella dinamica della violenza di genere.

Ci sono stati episodi discriminanti a tuo danno?
A dire la verità, se nei miei confronti ci sono state discriminazioni è stato non per il mio essere donna, ma perché sono sempre stata proiettata (evidentemente, troppo, a parere di qualcuno con potere decisionale) sull’innovazione. L’innovazione è una parola che a tanti riempie la bocca ma se è effettivamente praticata può essere scomoda. E poi sono stata penalizzata perché sono convinta che per far bene le cose, soprattutto se si tratta di cose innovative, è necessario potersene occupare a tempo pieno, quindi le mie proposte organizzative per poter avere una struttura dedicata specificamente all’innovazione sociale sono state tutte rifiutate.

Famiglia, lavoro ed ora anche la politica: come ci sei arrivata?
Alla politica sono arrivata perché il mio lavoro nel campo del sociale è evidentemente stato apprezzato molto più da soggetti esterni alla PAT che dai vertici della mia amministrazione. Non è stato facile per me accettare e passare da un ruolo di tecnico ad un ruolo politico (perché tutti noi candidati stiamo facendo politica, indipendentemente dall’esito del voto!), ma ritengo che ora più che mai sia necessario “metterci la faccia”. Ho accettato perché me lo ha chiesto una persona in cui ho fiducia, che conosceva il mio lavoro nel sociale e mi ha chiesto di spenderlo nel costruire il nostro programma; perché mi ha promesso una lista che valorizza le donne e le competenze; perché sosteniamo un candidato sindaco che per me è la persona giusta nel posto giusto al momento giusto. Inoltre, desidero mettere a disposizione della città di Trento l’esperienza che ho maturato per venti anni nel welfare.

E dopo la politica, gli interessi “amministrativi” per la città. Quali sono i tuoi progetti-contributi?
Ritengo che Trento sia il contesto ideale per realizzare in concreto molte iniziative sociali sulle quali ho lavorato su piano più teorico come dirigente provinciale. Soprattutto in questa era di crisi economico-sociale derivante dalla pandemia, è importante impostare un welfare che abbandoni l’approccio assistenzialistico e diventi generativo di idee ed esperienze. E’ il momento giusto per avere un’amministrazione comunale che non abbia paura di tentare e promuova e sostenga modelli quali il distretto dell’economia solidale, il cohousing (per persone anziane, con disabilità, con altre problematiche sociali), le reti del welfare di quartiere o di prossimità per intercettare la sempre più numerosa fascia dei cosiddetti “vulnerabili”… E’ ora che ogni componente della società, non solamente quelle tradizionalmente afferenti al sociale, si attivi per creare un contesto cittadino inclusivo e coeso. Il ruolo di promozione, mediazione e garanzia che il Comune può e deve svolgere è fondamentale per il dialogo tra il terzo settore e l’imprenditoria. che collaborando strettamente possono avere grandi vantaggi per sè e per il benessere della comunità.

Come valuti la terna dei rapporti idea e progetto politico; idea e progetto “amministrativo”; idea e progetto di opere pubbliche e servizi.
Per me la politica è idea e azione, quindi il primo rapporto in realtà non è un binomio, ma si tratta di sinonimi! Il ragionare in una dimensione comunale, poi, mi darebbe la possibilità di trasformare immediatamente politica e idee in progetto amministrativo e di conseguenza concretizzarle in opere e servizi. Condivido appieno, sulla base anche della mia esperienza di lavoro, l’affermazione del nostro candidato sindaco Franco Ianeselli per il quale gli uffici comunali non dovranno più dire “non si può fare”, ma “si può fare”!

La catena delle leggi discendenti e dei progetti ascendenti: le leggi emanate da tutti gli Enti “superiori” (UE, Stato, Regioni, Province) in definitiva producono effetti sui cittadini di una città. E’ quindi corretto che progetti “comunali” significativi trovino la massima legittimazione anche in “quelle” leggi, anzi, che ne siano l’innesco all’interno di una Nuova Età dei Comuni. Qual è il tuo pensiero al riguardo?
Quello che ho appena sentenziato sull’approccio che devono avere gli uffici comunali ovviamente trova un limite nei contenuti della normativa vigente. Credo però che nella maggior parte dei casi leggi e regolamenti siano (giustamente) formulati in modo tale da lasciare un ampio spazio di creatività ed operatività agli enti locali. Inoltre la normativa è costantemente in evoluzione ed è necessario mantenersi aggiornati, individuando e praticando tutte le modalità di azione possibili. In sintesi, ritengo che la Nuova Età dei Comuni si possa realizzare sfruttando con coraggio tutte le possibilità offerte dal contesto normativo, senza rifugiarsi dietro le solite prassi solo perché ritenute più sicure. Anche limitandomi al settore delle politiche sociali, ho presente molte situazioni in cui si può “osare” di più!

Per concludere: grazie, Ileana! A te il mio migliore “in bocca al lupo” per l’elezione a Consigliera Comunale e per i successivi sviluppi interni a quella amministrazione e anche il mio voto assicurato!
Grazie a te, Riccardo, per lo spazio che hai voluto generosamente dedicarmi e un abbraccio! Spero che avremo modo di collaborare anche una volta terminata questa tornata elettorale …

Grazie a te Ilaena, ricambio l’abbraccio (mia moglie è informata!) e … collaborare anche dopo? Certo, tu sai per quale via io contribuisco al sociale. E poi noi due, diplomati classici e legulei, come potremmo non collaborare?

#piutrentoviva

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