UNO NON VALE UNO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Ottobre, 2020 @ 7:27 amDetto altrimenti: semmai, uno vota uno (post 4044)
UNO VALE UNO? NOOOOO! Tutti uguali, allineati e coperti, come nella Russia staliniana, nella Cina di Mao, in Piazza Venezia, negli stadi hitleriani, alle adunate nord coreane? Nooooo! No. Uno non vale uno. Si sta utilizzando il verbo sbagliato, eventualmente si deve dire “Uno vota uno”. Infatti la diversità dell’essere è ricchezza, è libertà. Siamo diversi quanto a età, cultura, esperienza, capacità, volontà. Ognuno di noi “vale” ma non “quanto” l’altro. “Valiamo” tutti ma ognuno a modo proprio. C’è chi in tre ore sa reimpiantare la linea elettrica per il mio box auto; chi sa curare una malattia; chi sa pilotare un aereo (METTERESTE ALLA GUIDA DI UN AEREO UN PASSEGGERO ESTRATTO A SORTE? NO DI CERTO! EPPURE C’E’ CHI DICE CHE PER IL PARLAMENTO ANDREBBE BENE ESTRARRE A SORTE); chi sa operare nel volontariato; chi ha esperienza di politica, chi di governo, chi di SpA; chi legge molto; chi non legge; etc.. Io sono laico: rispetto e apprezzo le diversità! Laico quindi non nel senso di non-credente. Per contro, i “nuovi credenti” della nuova “religione” dell’UNO VALE UNO sono ben più che credenti, SEGUONO ESASPERATAMENTE L’ETICA DEI (LORO) PRINCIPI: sono FONDAMENTALISTI.
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DA BOLOGNA CON AMORE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Ottobre, 2020 @ 8:04 amDetto altrimenti: in tempo di Covid19 (post 4043)
La mia regione, un posto che funziona. Da qualche giorno nelle farmacie dell’Emilia Romagna è possibile fare il test sierologico per tutti i ragazzi da 0 a18 anni, i loro genitori, i nonni se si prendono cura dei cinni (bambini, m.d.r.) e, infine, per gli studenti universitari. Un’indagine epidemiologica enorme, gratuita, che potenzialmente riguarda oltre la metà della popolazione regionale. Per farlo è molto semplice: si chiama la farmacia, si prenota la visita, si va lì e in 15 minuti si ha il responso. A seconda del risultato si attivano una serie di cose.
Così ho fatto: ho chiamato venerdì scorso, ho prenotato il test per oggi sia per me che per mio figlio G. (mia moglie F. è testata mensilmente al lavoro) e oggi sono andato. L’idea era farlo prima io, poi se fossi risultato positivo alle IGC o alle IGM, lo avrei fatto fare anche a Giovanni, altrimenti gli avrei risparmiato la puntura al dito.
Cosa sono le IGC e le IGM per chi non lo sapesse: le IGC sono gli anticorpi silenti, vagano nel sangue senza fare un bel niente, si fanno le canne e fanno balotta con le piastrine. Si attivano e diventano IGM se re-incontrano il virus. In sostanza se sei positivo a loro vuol dire che hai avuto il virus senza accorgetene, che ora non sei contagioso e che hai una sorta di protezione già pronta. Le IGM sono gli anticorpi in assetto da guerra, sono cazzuti, hanno lo sguardo da Rambo e se sei positivo a loro è altamente probabile che tu abbia un’infezione in corso.
In farmacia mi hanno fatto sedere in una stanzetta, mi hanno offerto un caffè e un cioccolatino (giuro), mi hanno fatto il test e dopo 10 / 15 minuti mi hanno detto che sono sano come un pesce, come mai nei miei 20 anni precedenti. Ma cosa sarebbe successo se fossi stato positivo ad uno dei due indicatori, ho chiesto? Semplice, avrebbero fatto richiesta direttamente all’Asl di avere un tampone. Si, vabbè, ma in quanto tempo, ho indagato? Massimo 24 ore. Ma sarei dovuto andare in ospedale, fare code, mischiarmi ad altri malati? Ma va, drive in alla fiera senza scendere dall’auto. Tempo di attesa un’ora massimo due. Risposta entro altre 24 ore direttamente su fascicolo sanitario elettronico.
Alla fine ero contento e sollevato. Non tanto e non solo per l’esito del mio esame. Ma anche per essermi reso conto che vivo in un posto dove le cose funzionano. È vero, nella prima ondata è stato un casino, mille cose sono andate per il verso storto, si era impreparati e mancava più o meno tutto. Ma ora c’è una cazzo di macchina che va a pieno regime. Enorme ed ingombrante come una vecchia Volvo se volete. Ogni tanto si ingrippa la frizione, sbuffa e bisogna cambiare l’olio spesso. Ma funziona. Ed ha un solo nome: sanità pubblica emiliano romagnola.
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CONTRO LA DEMOCRAZIA DIRETTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Ottobre, 2020 @ 5:46 pmDetto altrimenti: libro di Francesco Pallante, Giulio Einaudi Ed. , marzo 2020. L’autore , classe 1972, è prof. associato di Diritto Costituzionale a UniTo ed ha pubblicato libri con Gustavo Zagrebelsky. (Post 4042)
Cito a memoria da un libro da non perdere:
I decantati 100.000 iscritti alla piattaforma e una votazione ogni venti giorni sono numeri irrilevanti ripetto ai milioni di iscritti del Movimento ed alla complessità dei problemi. Idem i 56.127 e i 79.634 click rispettivamente per la votazione del capo politico e l’alleanza con il PD.
La diminuzione del numero dei parlamentari per “aumentare la democrazia diretta” in realtà aumenta il numero di cittadini rappresentati da ogni parlamentare e quindi accentua il carattere oligarchico del sistema.
L’abbassamento del livello dei quorum referendari consegna il potere ad una minoranza organizzata e accentua il carattere oligarchico del sistema.
Etc.
POST SCRIPTUM
Su un punto (formale) non concordo con l’Autore: a mio avviso infatti LA DEMOCRAZIA DIRETTA NON E’ LA TIRANNIA DELLA MAGGIORANZA, MA LA TIRANNIA DI UNA PRETESA MAGGIORANZA PILOTATA E “DIRETTA” DA POCHI OLIGARCHI. In molti miei recenti scritti ho evidenziato un’equazione micidiale: diminuzione del numero e dell’età dei parlamentari, peggio se estratti a sorte perchè “uno varrebbe uno” + referendum propositivo senza quorum + vincolo di mandato = oligarchia.
Circa la pretesa volontà unanime o largamente maggioritaria del popolo-folla, si legga Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, là dove Eco parla del “populismo qualitativo” ovvero della pretesa del capo di turno di far passare la propria volontà come quella unanime di una massa qualitativamente indifferenziata e quindi omogenea di cittadini, osannante.
Sullo stesso argomento, Josif Brodskij, Prefazione a “Il canto del pendolo” (Adelphi Ed.) là dove avverte i giovani di diffidare delle unanimità e delle folle osannanti, se non altro perchè “dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.
Da leggere poi Gustavo Zagrebelsky , “La maschera democratica dell’ oligarchia”
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DANTE ALIGHIERI, NEL 2021 SARANNO 700 ANNI DALLA MORTE.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Ottobre, 2020 @ 6:46 amDetto altrimenti: sto leggendo “A riveder le stelle” di Aldo Cazzullo (post 4041)
Alle pagine 86 e 87 Cazzullo cita il Carducci che aveva scritto la poesia “Per il monumento di Dante a Trento”, città che ben prima della grande guerra aveva voluto quella statua con il braccio indicante il nord:
“Così di tempi e genti in vario assalto / Dànte si spàzia da ben cinquecènto / anni de l’Alpe sul tremendo spalto. / Ed or s’è fermo, e par ch’aspetti, a Trento”
Bene l’intento male la poesia. Infatti non bastano le undici sillabe nè la rima incatenata, occorre anche la cadenza degli accenti, quella che dona la musicalià al verso. In particolare “non quadra” il secondo verso che, se proprio lo volessimo salvare, potrebbe essere così: “Dànte si spàzia da cìnque vòlte cènto”. Nel quarto verso poi Dante avrebbe tolto tutte le virgole.
Una riprova sul fatto della cadenza? Leggete di seguito il primo verso della Commedia nella sua versione originale: “Nel mèzzo del cammìn di nòstra vìta” e poi lo stesso verso “rimescolato” come segue. “Del cammin di nostra vita nel mezzo” : è come suonare un pianoforte accordato ed uno no. E questo per sistemare il Carducci.
Tuttavia anche su Dante ho qualcosa da ridire (e ti pareva, direte voi! D’altra parte io sono di origini toscane, e i Toscani si sa sono delle linguacce!): non mi va quel “mezzo del cammin”, cioè quei suoi 35 anni individuati come metà della vita, io che secondo lui avrei già sforato di sei, visto che di anni ne ho 76! Faccio i debiti scongiuri …
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STANDARD & POOR’S HA ESPRESSO UN GIUDIZIO POSITIVO SULL’ITALIA. BENE, BENE MA ….
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2020 @ 7:12 amDetto altrimenti: … ma chi sono queste agenzie? (post 4040)
NEL FRATTEMPO, APPROFITTIAMONE! CHE LO STATO EMETTA PROPRI TIR TITOLI IRREDIMIBILI DI RENDITA!!
Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings sono le agenzie di rating più autorevoli e conosciute al mondo. Il rating è una classificazione del rischio creditizio legato a un titolo obbligazionario o a un’impresa. Viene assegnato attraverso un voto espresso con una o più lettere. La tripla A (AAA) indica la massima sicurezza del capitale, A+ indica un rating medio-alto, BBB+ un rating medio-basso, B+ indica un investimento altamente speculativo, D un investimento in perdita. In base al rating assegnato, il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere per accettare quel determinato investimento. Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l’emittente del titolo dovrà promettere una remunerazione più elevata ai propri titoli di debito.
Quando Moody’s ha abbassato il rating di uno Stato importante come la Grecia da A2 ad A3 e comunica che potrebbe ribassarlo ulteriormente innesca una grave crisi per questo Stato perchè afferma in sostanza che le obbligazioni emesse dalla Grecia hanno un rischio più elevato di prima che il capitale investito possa NON essere più rimborsato! A questo punto gli investitori disinvestiranno dai titoli statali della Grecia e per la Grecia avere soldi in prestito per finanziare l’economia dello Stato diventa molto più oneroso, innescando un “pericoloso vortice” che rischia di mandare in bancarotta lo Stato. Analogamente, quando Moody’s afferma che c’è esiste un alto “rischio Italia” i nostri titoli del debito pubblico perdono valore, il loro rendimento per i sottoscritori deve essere maggiore, lo spread Italia – Germania cresce etc.
Moody’s è l’agenzia che aveva dichiarato che “Lehman Brother merita 10 e lode” quando poi questa azienda è stata invece protagonista dello scandalo finanziario più grande del secolo! Standard & Poor dava un buon rating di Parmalat fino a due settimane prima del crollo.
Queste “agenzie” hanno un incredibile conflitto di interesse nell’assegnare le loro valutazioni in quanto contemporaneamente svolgono l’attività di banca di investimenti e pertanto potrebbero utilizzare il rating in modo strumentale nell’interesse della banca, ovvero dei clienti per attività speculative sui mercati borsistici o per acquisire azioni, obbligazioni e titoli di stato a prezzi di realizzo! Non vi è ancora alcuna sanzione per gli errori (reati) commessi dalle Agenzie.
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IL “MIO” GIRO D’ITALIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2020 @ 5:40 amDetto altrimenti: ah … la gioventù! (post 4039)
Sto pensando al Giro d’Italia di oggi. Saliranno al Colle del Sestriere dal versante est (Pragelato), scenderanno per gli 11 km da 2050 a 1350 m fino a Cesana Torinese, risaliranno al Colle via Bousson, Sauze, Grange Sises, per poi rifare una volta quest’ultimo anello. Ho avuto la casa a Cesana per molti anni. Da lì si dipartono gli impianti sciistici di risalita verso S. Sicario, Fraiteve, Sestriere, Salice d’Ulzio, da un lato e verso Claviere, Monti della Luna, Monginevro dall’altro: la Via Lattea, una meraviglia per lo sciatore. In estate Cesana è stata il punto di partenza per i miei tour in bci: ne cito tre fatti con l’amico Paolo Piccoli: (ognuno in una giornata): 1) Cesana -Monginevro – Briancon – Lautaret – Galibier – Telegraf – Moncenisio – Città di Susa; 2) Cesana – Monginevro – Briancon – Izoard – Briancon – Monginevro- Cesana. Entrambi con bici da corsa, 53-28. 3) Con la mtb Cesana – Colle Bercia – Bousson- Cesana. Anni fa. Ah … la gioventù! Allego le foto della mia bici storica che utilizzo ancora oggi: una Camilotto Expert, assunta agli onori della stampa (Rivista “La Bicicletta” anno II°, n. 18, giugno 1985).
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DA FACEBOOK AL BLOG
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Ottobre, 2020 @ 5:18 pmDetto altrimenti: usualmente si possono inviare a FB i post del blog. Oggi faccio il contrario, e vi offro quattro miei post dal mio profilo FB (post 4038)
STO PENSANDO CHE OCCORE RIVEDERE L’ORDINE DELLE PRIORITA’ DI INVESTIMENTO E DI SPESA. Io ho fatto il top manager per una vita. In tanti anni di lavoro ho imparato che devo sperare che arrivi il meglio, fare il massimo, prepararmi al peggio. Al che mi chiedo: di fronte al dilagare in tutta Europa della pandemia, pensiamo che le risorse finanziarie europee siano infinite? No di certo. Una cosa è certa: che le risorse finanziarie private sono enormi (in Italia sono il doppio del nostro debito pubblico), che l’UE sta cercando di raccoglierle per convogliarle sugli Stati ma tutti gli Stati devono mettersi in grado di produrre ricchezza per pareggiare i conti con l’UE e rassicurare in tal modo la finanza privata . E Noi? Noi in Italia dovremmo – fra le altre cose – rivedere l’ordine delle priorità di spesa e di investimento. Vengo al dunque: è ancora attuale l’enorme capitolo di spesa militare per i cacciabombardieri F35? O non è meglio convogliare quelle risorse per una politica in favore della natalità e dell’istruzione dei giovani? Un’ Italia senza figli e senza istruzione ddei giovani è un paese morto.
DALLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE ALLA DEMOCRAZIA DIRETTA (diretta da chi, poi?) OVVERO ALL’OLIGARCHIA? No grazie! Il micidiale processo è stato avviato con la riduzione del numero dei parlamentari. Ora si vuole ridurre l’età per l’elettorato attivo e passivo per il Senato. Poi si vorrà inserire il sorteggio per l’individuazione dei parlamentari; il referendun propositivo senza quorum e tanto per non farsi mancare nulla, il vincolo di mandato per i “soldatini” … pardon, scusate, per i parlamentari. A questo punto le leggi saranno proposte da poche persone (i capi rete) e necessariamente approvate da una schiera compatta di soldatini ubbidienti. E invece NO! Una valanga va bloccata appena si stacca dalla montagna: se si ritarda anche solo di poco, è inarrestabile! Non lasciamoci irretire il cervello! Difendiamo la democrazia parlamentare a spada tratta!
ITALIA VIVA – Sto pensando ad una Senatrice, DONATELLA CONZATTI, la “mia” senatrice territoriale. Andate a leggere sul suo profilo FB come sta lavorando, ad esempio per quanto riguarda il rinnovo della concessione della nostra autostrada A22. Quando vedo lo spessore politico, manageriale, specialistico dei suoi interventi mi viene da pensare che il problema non sia mai stato quello di “RIDURRE il numero” dei Parlamentari, bensì che sia stato e sia quello di “AUMENTARE la qualità” di tutti i Parlamentari che sono distanti anni luce dalla Senatrice Donatella Conzatti, soprattutto alla Camera dei Deputati. E invece, purtroppo si sta parlando di una seconda RIDUZIONE, quella dell’età dell’elettorato attivo e passivo per il Senato, per RIDURRE la qualità di questa Assemblea al (minore) livello della (“giovanile”) Camera dei Deputati. Cui prodest? Cui bono? A vantaggio di chi? Chi ci guadagna? A pensare male …
REDDITO DI CITTADINANZA. Una SpA: il suo CDA-Consiglio di Amministrazione (gli amministratori della Società) si prepara a riferire all’Assemblea dedli Azionisti (i proprietari della Società). A tal fine il CDA redige un documento di sintesi, riportante i dati raggruppati in modo significativo tal che faccia comprendere immediatamente ai proprietari della SpA cosa si è fatto e come si sta programmando il futuro. Uno Stato, uno a caso, il nostro, l’Italia. Io lo sento come mio, me ne sento comproprietario. Cosa posso fare per esso? Cerco di diffondere un po’ di cultura economica, finanziaria, sociale. Cosa mi aspetto dai “miei” amministratori, “miei” in senso oggettivo, cioè quelli che io ho contribuito a fare eleggere perchè amministrino la mia “società”? Che mi riferiscano con dati aggregati significativi e immediatamente comprensibili. Un esempio? Che mi riferiscano sui costi e sui risultati dell’operazione “Reddito di Cittadinanza”. Chiedo troppo? Non penso. Comunque se fosse così, se io mi stessi sbagliando … mi corigerete!
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TOUR, GIRO, VUELTA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2020 @ 5:55 amDetto altrimenti: settembre, ottobre, novembre (post 4037)
Diverse latitudini: peggiorano nei mesi le condizioni meteo e quelle Covid. Il calendario? Questione di sponsor. Ho vito alla TV alcune tappe del Tour e del Giro. Ieri, la “nostra” TT-Tappa Trentina, da Bassano del Grappa a sopra Rovereto e poi attraverso il Bondone e l’altopiano di Fiavè fino a Madonna di Campiglio. L’ho attesa con ansia per due motivi: rivedere le “mie” salite, anni fa “muscolari”, oggi “e-bike”; vedere quanto è bello in Trentino visto dall’alto. Dal confronto con le riprese francesi sono rimasto un po’ deluso. Infatti i Francesi inquadrano molto di più le loro bellezze naturali ed artistiche, noi molto di più inquadrature strette su bici e pedali. A parte che il passo Vezèna si chiama Vèzena e Folgària si chiama Folgarìa; e che la pista ciclopedonale che affianca l’Adige non è una “pista adatta alle passeggiate in bici” ma un’arteria che fa parte dell’asse ciclopedonale Brennero-Verona; che il castello del Buonconsiglio non è “il più grande castello a difesa della valle” ma ricorda – fra l’altro – il martirio di Cesare Battisti; che quello non è il Passo Bondone ma il Monte Bondone; che quei due laghetti inquadrati dall’alto hanno un nome: Toblino e S. Massenza; che il maso che si affaccia su quella gola ha anch’esso un nome: Limarò; che anche quell’altopiano ha un nome: di Fiavè e comprende un paesino nel quale è nato l’ideatore e il fondatore della Cooperazione (Vigo Lomaso, Don Lorenzo Guetti); che il citato paee Balbido è il Paese Dipinto; che quello non è il Monte Durone ma il Passo Duron; che a Carisolo sfocia la Val di Genova; che quelle montagne non sono le Dolomiti ma le Dolomiti di Brenta: che quelle altre non sono le Dolomiti di Brenta ma l’Adamello … Evvabbè
Oggi mi gusterò la salita dello Stelvio.
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(PAGHETTA A TUTTI E) MES
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2020 @ 2:09 pmDetto altrimenti: …. MES: me so’ sbajato, me spiace, me scuserete … (post 4046)
Oggi assistiamo a certe decisioni assunte con grande entusiasmo ma senza nessuna preveggenza e organizzazione, le quali risultano poi un fallimento, ma che continuano ad essere difese a spada tratta da chi le ha assunte. Mi riferisco – fra le tante – alla paghetta a tutti e al No MES. Verrebbe da dire: più grosse le fai più vuoi farle passare. Eppure il bambino di quella favola, a dispetto di tutti, gridò “Il re è nudo!” Dice … ma quelli i 5S guai a non fargli dare la paghetta a tutti e poi, il MES, manco a parlarne … dice: “Cadrebbe il governo”. Dico: ma quando mai, via, siamo seri! Sulla paghetta basta fare due conti: quanto ci è costata, cosa a prodotto, cosa ha distrutto. Se avessi assunto io una decisione equivalente nella mia lunga vita di top manager, sarei stato licenziato in tronco e i miei Azionisti mi avrebbero intentato causa per danni.
Ma la ciliegina è il No MES. Dice: se accettassimo quei miliardi aumenterebbe il costo del debito e dovremmo aumentare le tasse. Dico: ma quando mai!? Tanto poi quelle stesse cose le stai facendo con altri fondi, sempre a debito – che ti costano di più! La vera ragione? Dice che se dico si al MES i 5S si arrabbiano e fanno cadere il governo. Dico: ma quando mai!? Che siano così ansiosi nel registrare la loro Gotterdaemmerung, il declino dei loro Dei? Quanto consenso hanno avuto alle ultime politiche? Quanto ne avrebbero oggi? Ragione di più per lanciare la sfida ai 5S: io al posto di Conte l’avrei lanciata, tanto il governo non sarebbe caduto. Lui non lo ha fatto, ha buttato al vento i 34 miliardi “tempestivi” del MES (cioè erogati quando ce n’era bisogno): forse non tiene e ppalle.
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Protetto: PENSIERO ED AZIONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Ottobre, 2020 @ 6:44 amComments Closed