PIUTRENTOVIVA, FRANCO IANESELLI SINDACO, anche con il vostro voto

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Settembre, 2020 @ 4:05 pm

Detto altrimenti: grazie se votate me, Elisabetta Zanella, Ileana Olivo (post 4006)

Franco Ianeselli for Sindaco? Yes we can!
Io con Elisabetta Zanella  e …
con Ileana Olivo!
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#piutrentoviva

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INCONTRI: ILEANA OLIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2020 @ 7:15 am

Detto altrimenti:  una Donna (Dominacandidata della lista Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli (post 4006)

Anteprima

Pier Luigi Celli, alla pag. 139 del suo libro capolavoro “Il potere, la carriera e la vita” (ed. Chiarelettere), cita Umberto Galimberti :” Mentre la donna costruisce la sua identità nella relazione, il maschio pena a istituirla lui la relazione, tendendo a badare a se stesso”.   

A mia volta aggiungo: dobbiamo smettere di sperare, cioè di sperare che qualcuno realizzi  per noi ciò che ci serve: dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare noi stessi: in famiglia, nella vita sociale, sul lavoro, in politica. Con pensiero ed azione.

Ileana Olivo: tre volte collega ed amica: co-candidata alle prossime elezioni comunali; partecipante al Circolo Culturale Accademia delle Muse di Trento di cui sono vice presidente; collega di una cara amica: triplo quindi l’impulso a chiederle un’intervista per la mia serie “Incontri”.

Ora possiamo cominciare

Ileana, Pier Luigi Celli nel suo bel libro citato, fra l’altro afferma che per conoscere bene una persona occorre rifarsi alla sua storia più che al suo curriculum
Caro Riccardo, concordo con l’affermazione di Pier Luigi Celli. Però il curriculum è per definizione destinato ad essere reso pubblico, la mia storia invece preferisco esporla solo “in quanto” e “per quanto” necessario: questo non tanto per me, ma per rispetto di chi è parte della mia storia e magari non gradisce essere reso noto. Ciò non toglie che con le persone di cui mi fido non ho segreti: per fortuna non ho nulla, nella mia storia, di cui vergognarmi! Io e te ci conosciamo da poco tempo, ma per la stima e la simpatia che provo nei tuoi confronti, sento che potrei in futuro raccontarti molte cose di me (se ti interessa, ovviamente…).

La famiglia, domanda doverosa che non vuole essere indiscreta però …
Per quanto appena detto, della mia famiglia preferisco citare solo i miei genitori, perché non possono più rammaricarsi se ne parlo (la mamma perché non c’è più, il papà perché per la sua età ormai può infischiarsene di tutto…). Non mi hanno fatto mai mancare niente, sono stata educata in modo piuttosto rigoroso e soprattutto a loro modo sono stati femministi: non solo mia madre, ma anche mio padre (ora 97enne) mi hanno sempre detto non di sposarmi, ma di studiare e trovare un lavoro per rendermi economicamente indipendente. Forse, anche per questo, apprezzo tanto che anche la lista elettorale di cui io e te facciamo parte (+ Trento Viva) si autodefinisca “femminista”!

Bene, grazie. Ora anche qualche parola sul tuo curriculum
Ho il diploma di maturità classica, sono laureata in Giurisprudenza, dal 1993 lavoro come dipendente della Provincia autonoma di Trento, prima come funzionaria, poi come Direttrice di Ufficio. Per la quasi intera durata della scorsa legislatura provinciale sono stata sostituta dirigente del Servizio Politiche sociali, dove mi sono dedicata in primo luogo allo sviluppo dell’innovazione sociale.

Nel lavoro, puoi testimoniare se la parità di genere è rispettata per quanto concerne parità numerica, di retribuzione, di carriera?
Per quanto riguarda il settore pubblico, le retribuzioni sono necessariamente uguali tra uomini e donne. Se andiamo però a guardare dietro la mera facciata, credo che si possa affermare che anche nella p.A. il guadagno pro capite medio delle donne è inferiore a quello degli uomini. Questo si verifica per il combinato disposto di due fattori: il c.d. “tetto di cristallo”, per cui la percentuale delle lavoratrici, che nei livelli più bassi è pari – se non superiore – a quello dei lavoratori, man mano che ci si alza di livello diventa sempre minore nei livelli apicali e per l’incidenza del part time, che a mio parere è uno strumento che  risolve in modo sbagliato il tema della conciliazione lavoro/famiglia e che ha pesanti effetti sul piano della retribuzione, delle possibilità di carriera e a lungo termine sulla quantificazione del trattamento pensionistico. E’ provato che il dislivello economico tra uomini e donne è anche uno fattore importante nella dinamica della violenza di genere.

Ci sono stati episodi discriminanti a tuo danno?
A dire la verità, se nei miei confronti ci sono state discriminazioni è stato non per il mio essere donna, ma perché sono sempre stata proiettata (evidentemente, troppo, a parere di qualcuno con potere decisionale) sull’innovazione. L’innovazione è una parola che a tanti riempie la bocca ma se è effettivamente praticata può essere scomoda. E poi sono stata penalizzata perché sono convinta che per far bene le cose, soprattutto se si tratta di cose innovative, è necessario potersene occupare a tempo pieno, quindi le mie proposte organizzative per poter avere una struttura dedicata specificamente all’innovazione sociale sono state tutte rifiutate.

Famiglia, lavoro ed ora anche la politica: come ci sei arrivata?
Alla politica sono arrivata perché il mio lavoro nel campo del sociale è evidentemente stato apprezzato molto più da soggetti esterni alla PAT che dai vertici della mia amministrazione. Non è stato facile per me accettare e passare da un ruolo di tecnico ad un ruolo politico (perché tutti noi candidati stiamo facendo politica, indipendentemente dall’esito del voto!), ma ritengo che ora più che mai sia necessario “metterci la faccia”. Ho accettato perché me lo ha chiesto una persona in cui ho fiducia, che conosceva il mio lavoro nel sociale e mi ha chiesto di spenderlo nel costruire il nostro programma; perché mi ha promesso una lista che valorizza le donne e le competenze; perché sosteniamo un candidato sindaco che per me è la persona giusta nel posto giusto al momento giusto. Inoltre, desidero mettere a disposizione della città di Trento l’esperienza che ho maturato per venti anni nel welfare.

E dopo la politica, gli interessi “amministrativi” per la città. Quali sono i tuoi progetti-contributi?
Ritengo che Trento sia il contesto ideale per realizzare in concreto molte iniziative sociali sulle quali ho lavorato su piano più teorico come dirigente provinciale. Soprattutto in questa era di crisi economico-sociale derivante dalla pandemia, è importante impostare un welfare che abbandoni l’approccio assistenzialistico e diventi generativo di idee ed esperienze. E’ il momento giusto per avere un’amministrazione comunale che non abbia paura di tentare e promuova e sostenga modelli quali il distretto dell’economia solidale, il cohousing (per persone anziane, con disabilità, con altre problematiche sociali), le reti del welfare di quartiere o di prossimità per intercettare la sempre più numerosa fascia dei cosiddetti “vulnerabili”… E’ ora che ogni componente della società, non solamente quelle tradizionalmente afferenti al sociale, si attivi per creare un contesto cittadino inclusivo e coeso. Il ruolo di promozione, mediazione e garanzia che il Comune può e deve svolgere è fondamentale per il dialogo tra il terzo settore e l’imprenditoria. che collaborando strettamente possono avere grandi vantaggi per sè e per il benessere della comunità.

Come valuti la terna dei rapporti idea e progetto politico; idea e progetto “amministrativo”; idea e progetto di opere pubbliche e servizi.
Per me la politica è idea e azione, quindi il primo rapporto in realtà non è un binomio, ma si tratta di sinonimi! Il ragionare in una dimensione comunale, poi, mi darebbe la possibilità di trasformare immediatamente politica e idee in progetto amministrativo e di conseguenza concretizzarle in opere e servizi. Condivido appieno, sulla base anche della mia esperienza di lavoro, l’affermazione del nostro candidato sindaco Franco Ianeselli per il quale gli uffici comunali non dovranno più dire “non si può fare”, ma “si può fare”!

La catena delle leggi discendenti e dei progetti ascendenti: le leggi emanate da tutti gli Enti “superiori” (UE, Stato, Regioni, Province) in definitiva producono effetti sui cittadini di una città. E’ quindi corretto che progetti “comunali” significativi trovino la massima legittimazione anche in “quelle” leggi, anzi, che ne siano l’innesco all’interno di una Nuova Età dei Comuni. Qual è il tuo pensiero al riguardo?
Quello che ho appena sentenziato sull’approccio che devono avere gli uffici comunali ovviamente trova un limite nei contenuti della normativa vigente. Credo però che nella maggior parte dei casi leggi e regolamenti siano (giustamente) formulati in modo tale da lasciare un ampio spazio di creatività ed operatività agli enti locali. Inoltre la normativa è costantemente in evoluzione ed è necessario mantenersi aggiornati, individuando e praticando tutte le modalità di azione possibili. In sintesi, ritengo che la Nuova Età dei Comuni si possa realizzare sfruttando con coraggio tutte le possibilità offerte dal contesto normativo, senza rifugiarsi dietro le solite prassi solo perché ritenute più sicure. Anche limitandomi al settore delle politiche sociali, ho presente molte situazioni in cui si può “osare” di più!

Per concludere: grazie, Ileana! A te il mio migliore “in bocca al lupo” per l’elezione a Consigliera Comunale e per i successivi sviluppi interni a quella amministrazione e anche il mio voto assicurato!
Grazie a te, Riccardo, per lo spazio che hai voluto generosamente dedicarmi e un abbraccio! Spero che avremo modo di collaborare anche una volta terminata questa tornata elettorale …

Grazie a te Ilaena, ricambio l’abbraccio (mia moglie è informata!) e … collaborare anche dopo? Certo, tu sai per quale via io contribuisco al sociale. E poi noi due, diplomati classici e legulei, come potremmo non collaborare?

#piutrentoviva

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DUE INCONTRI DI CONVERSAZIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Settembre, 2020 @ 6:43 am

MERCOLEDI 9 SETTEMBRE ORE 14, CAFFE’ TRIDENTE PIAZZA DUOMO : MATTEO RENZI E DONATELLA CONZATTI

GIOVEDI’ 10 SETTEMBRE ORE 16 ,    VIVAIO TUTTOVERDE DI PROGETTO 92, VIA STELLA 63 (RAVINA) : TERESA BELLANOVA E DONATELLA CONZATTI

  • Informazione. io ti informo o tu mi informi, anche a distanza
  • Comunicazione: io ti informo e tu mi informi, anche a distanza
  • Conversazione: la conversazione riduce le distanze, accetta il confronto, scambia le emozioni, costringe ad entrare in risonanza, rivede assunzioni di principio mai messe alla prova.

Se la pensi come me, dai … partecipa a questi eventi! Se la pensi diversamente, dai … vieni ugualmente, sarà comunque arricchente di idee e di relazioni. Perché se è vero che la Terra è un pianeta e il Mondo sono le relazioni che vi si svolgono, anche la Città è una sorta di piccola Terra, ricca di Cittadinanza, cioè delle relazioni che sappiamo instaurare, per condividere o per confrontarci: noi viviamo delle nostre relazioni.

Un sorriso anche da parte mia

Riccardo, candidato alle comunali nella lista Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli

E se mi voti, vota anche Elisabetta Zanella e Ileana Olivo, due Donne Dominae!

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TRENTO FRANCO IANESELLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Settembre, 2020 @ 11:38 am

Detto altrimenti:   quale nuovo sindaco della città, naturalmente!   (post 4004)

Per le mie lettrici e i miei lettori ai quali ed alle quali chiedo di aggiungere una “e” per diventare miei elettori e mie elettrici, per il caso che non siano su Facebook riporto qui i miei ultimi interventi su quel social.

Io candidato consigliere nella lista Piutrentoviva per il mio candidato Sindaco Franco Ianeselli

TRENTO FINANZA PUBBLICA –  Nello scorso aprile – insieme all’amico Gianluigi De Marchi – pubblicai un libro evidenziando l’opportunità che fossero emessi titoli pubblici irredimibili (di rendita, non di debito). Il 25 agosto scorso Banca Intesa Sanpaolo ha emesso 700 milioni di propri titoli irredimibili a fronte dei quali ha ricevuto 6,5 miliardi di richieste! Sarebbe interessante conoscere quanti siano stati i richiedenti esteri ed i tagli sottoscrivibili. Nel mio libro ho ampliato il discorso ai Buoni Ordinari Comunali, Provinciali e Regionali di cui all’art. 35 della L.23 dicembre 1994 n. 724. #piutrentoviva #siamotrento

TRENTO GENERAL MANAGEMENT, FINANZA E RISULTATO ECONOMICO – –  Di un’iniziativa spesso ci si limita a dire: ma ci sono i soldi? Ma alla fine ci saranno perdite? Aspetto finanzario iniziale contro aspetto economico di bilancio finale. E invece non basta: occorre fare riferimento all’economia del sistema sociale città e dell’indotto sulla componente economica privata e pubblica all’interno di una valutazione generale. #piutrentoviva #siamotrento

TRENTO DEMOCRAZIA DIRETTA? NO GRAZIE! – “Diretta”, participio passato del verbo “dirigere” della seconda coniugazione ed ha sempre significato passivo: orchestra diretta da …; riunione diretta da …; direzione aziendale diretta da …; democrazia diretta da … da chi? #piutrentoviva #siamotrento

TRENTO AUTONOMIA DINAMICA –  Trento autonoma verso la Provincia come la Provincia lo è verso lo Stato. Dinamica nel senso di non essere semplicemente anche un ottimo gestore dell’esistente, ma costantemente alla ricerca dinamica di nuovi investimenti in idee, progetti, migliorie, valorizzazione di ogni opportunità e di ogni persona. #piutrentovita #siamotrento

TRENTO OPERA PUBBLICA – Idea, politica, organizzazione e progettazione, realizzazione, gestione. In successione occorre: avere l’idea giusta; farla sposare dalla politica; organizzarla e progettarne la realizzazione; realizzarla, gestire l’opera. Non esiste un’unica persona che sappia e possa fare da sola tutto ciò. #piutrentoviva #siamotrento

TRENTO ZERO BASE BUDGET – Il budget è la pianificazione annuale. In questa espressione il termine viene usato nel significato di “progettazione”. Mi spiego: quando la soluzione di un problema apparare non più adatta ai tempi, non conviene intervenire con una serie di modifiche, ma azzerare tutto e ripartire da zero. Occorre cioè ragionare con mente libera da precedenti condizionamenti. #piutrentoviva #siamotrento

TRENTO CENTRALITA’ –Il diritto alla centralità per ogni problema. Ogni problema, per piccolo che possa apparire, ha diritto alla sua centralità, nel senso che nel momento nel quale lo si affronta, occorre concentrarsi su di esso a prescindere al suo peso specifico. Un esempio: gli orari della città vanno ragionati non in funzione dei trasporti ma in quanto strumento per il miglioramento dell’intera vita cittadina.#piutrentoviva #siamotrento

TRENTO PRIORITA’ – Ero a capo di un’azienda. Il dirigente responsabile del SOM- Servizio Automazione Metodi lamentava di essere subissato di richieste di automazione da tutti i comparti operativi. Invitai i direttori dei reparti a segnalare le loro priorità, in ordine di importanza. Ne derivò che le prime due priorità di ogni reparto avrebbero occupato il SOM per tre anni! Da ciò i direttori impararono a concetrarsi sulle vere priorità e a non richiedere comunque interventi oltre il limite del possibile. Ovviamente l’ordine delle priorità fu da loro costantemente aggiornato. #piutrentoviva #siamotrento

TRENTO CITTA’ METROPOLITANA? – Non esattamente, ma lo spirito che ha determinato la creazione di quel tipo di città dovrebbe far riflettere sul peso specifico di Trento città capoluogo rispetto a chi, coordinando un insieme molto disomogeneo e partendo dalla gestione “finanziaria” delle risorse non versate allo Stato, pretende di decidere in sua vece nel merito e, ad esempio, decide che ogni domenica Trento (come Rovereto) debba tenere chiusi i negozi. #piutrentoviva #siamotrento

Vi chiedo il voto per me, per Elisabetta Zanella e Ileana Olivo, due Donne Dominae!

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PROGETTI COMUNALI DOPPIAMENTE “ASCENDENTI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Settembre, 2020 @ 5:56 am

Detto altrimenti: e leggi degli Enti Territoriali successivi, discendenti      (post 4003)

La Nuova Eta’ dei Comuni, ovvero l’Età degli Enti Territoriali primari (gli altri sono Enti Territoriali Successivi, non “superiori”!) in quanto “luogo geometrico” di tutti e soli i soggetti sui quali ricadono le decisioni di tutti gli Enti: i Cittadini comunali.

Sempre di più i progetti comunali si devono inserire in un sistema, sono essi stessi parte fondamentale di un sistema che spesso contribuiscono a far nascere. Ecco che le leggi/decisioni degli Enti Territoriali “successivi”, devono essere al servizio di questi progetti, devono cioè “discendere”, calarsi in queste realtà che sono innanzi tutto comunali.

Un esempio di progetto doppiamemte “ascendente”: la funivia Trento-Monte Bondone è sicuramente comunale, ma è anche l’innesco di un progetto intercomunale quanto alla creazione di un percorso ciclabile che attirerà su Trento decine di migliaia di cicloturisti desiderosi di planare dal Bondone fino al lago di Garda. Ecco che l’Ente Territoriale immediatamente successivo, in questi casi la Provincia Autonoma, deve porsi al servizio del progetto “comunale” ed inserire il progetto far quelli finanziabili dai Recovery Fund e consentire che il Sindaco della città sia nominato Amministratore Straordinario per la realizzazione del progetto.

La Provincia Autonoma di Trento non può negare al Comune Capoluogo quell’Autonomia che essa reclama nei confronti dello Stato.

#piutrentoviva #siamotrento #francoianeselli

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INCONTRI: ELISABETTA ZANELLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Settembre, 2020 @ 8:23 pm

Detto altrimenti:  una Donna (Dominae il nostro candidato FRANCO IANESELLI Sindaco di Trento e Commissario Straordinario alla Funivia Trento-Monte Bondone (post 4002)

Anteprima

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Pier Luigi Celli, alla pag. 139 del suo libro capolavoro “Il potere, la carriera e la vita” (ed. Chiarelettere), cita Umberto Galimberti :” Mentre la donna ostruisce la sua identità nella relazione, il maschio pena a istituirla lui la relazione, tendendo a badare a se stesso”.   
A mia volta aggiungo: dobbiamo smettere di sperare, cioè di sperare che qualcuno realizzi  per noi ciò che ci serve: dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare noi stessi: in famiglia, nella vita sociale, sul lavoro, in politica. Con pensiero, professionalità ed azione.

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Premessa

E’ da poco tempo che conosco Elisabetta in quanto fa parte del Gruppo di lavoro “Trento Intraprendente – Piutrentoviva” da me coordinato, ma già in questo ristretto lasso di tempo ho potuto conoscerla al punto da dirle che se fossi stato ancora in servizio (a capo di aziende) l’avrei assunta come dirigente. Ciò anche perchè ho molto apprezzato la sua capacità di “aggiungere”, di fare sintesi degli apporti propri ed altrui, di arricchire gli altri e di arricchirsi “degli” altri. Elisabetta, una Donna, ovvero “domina” in senso latino, “padrona” di una gestione complessa: il proprio tempo, le proprie energie mentali. Sì, perché si fa presto a dire “parità di genere” come diritto, ma quanti di noi maschi saremmo capaci di usufruire di questo diritto dovendo al contempo lavorare fuori casa e dentro casa; badare a due figli che fanno telescuola da casa; essere amorevoli con la nostra moglie e i genitori e fare politica attiva? Il tutto mantenendo una freschezza mentale ed una capacità organizzativa non comune. Ecco perché ho pensato che era assolutamente doveroso da parte mia inserire Elisabetta nella serie dei “personaggi” dei miei post-incontri.

Ora possiamo cominciare

Elisabetta, Pier luigi Celli nel suo bel libro citato, fra l’altro afferma che per conoscere bene una persona occorre rifarsi alla sua storia più che al suo curriculum.
Le radici, la famiglia, gli antenati, la cultura familiare: questo è nel nostro DNA. Con questo ci nasciamo. A scuola andiamo molto dopo. Sono molto attenta alle persone, sono donna, a volte crocerossina ed ho imparato che dietro ogni persona c’è un universo fatto non solo del sapere, ma anche dell’essere. Lavoro nelle risorse umane e una delle cose che preferisco è fare colloqui di selezione. Cerco di andare oltre le conoscenze e il percorso scolastico e cerco di capire veramente chi ho davanti, quali sono i talenti, le fragilità, i momenti difficili e le tappe importanti della sua crescita personale.

Tuo marito, un santo? Un collaboratore? Una vittima?
Nessuno dei tre! Solo un uomo … fortunato ad avere incontrato una donna come me! Autonoma, organizzata e sul pezzo, sempre e comunque! Poi bisognerebbe sentire anche lui! A parte gli scherzi, mi lascia spazio, capisce il mio bisogno di fare sempre qualcosa per gli altri e per migliorare il mondo, la mia fame di utilizzare bene il dono della vita che mi è stato dato!

Una parola sui tuoi figli.
Mariasole 10 anni, Francesco, 8 anni! Meravigliosi e molto ma molto impegnativi! Sanno che la mamma quando c’è c’è veramente e quando non c’è è assente per migliorare il mondo! Cerco di insegnare loro di usare i talenti che Dio ha dato ad ognuno di noi!

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Famiglia, lavoro ed ora anche la politica: come ci sei arrivata?
La politica mi ha trovato mentre ero intenta a fare progetti e sogni sul mio quartiere, sulla città, sulla mia regione. Ho conosciuto Donatella Conzatti ad un corso, ho molto apprezzato le sue qualità e la sua determinazione ed energia! Ho sperato che prima o poi tornasse in Trentino per mettere la sua energia su questa terra! Ora sono al suo fianco per la mia città in questa nuova casa chiamata Italia Viva e Piutrentoviva.

Insieme per Franco Ianeselli

Bene, grazie (anch’io sono qui per Donatella, n.d.r.). Ora anche qualche parola sul tuo curriculum.
Anni di studio e lavoro a Trento ma anche in altre città all’estero ed in Italia. E’ stata la mia fortuna! Ho imparato a vedere il mondo senza mai dimenticare questa terra che amo da morire! Sono un’economista, aziendalista perché innamorata dell’azienda e delle sue dinamiche. Ho sempre lavorato nel settore turistico – la mia passione – collaborando con grandi catene alberghiere come Jolly hotel, Radisson SAS, Holiday Inn, Ramada. Nel 2003 sono rientrata a Trento ed ho iniziato a lavorare per Trentino Marketing dove lavoro tutt’ora.

Nel lavoro, puoi testimoniare se la parità di genere è rispettata per quanto concerne parità numerica, di retribuzione, di carriera?
Nella multinazionale svedese/americana dove ho iniziato a lavorare potrei rispondere Assolutamente SI! Per fare un esempio, oltre a stipendi paritari a parità di merito, presso l’ufficio corporate delle risorse umane c’era una persona che si occupava di discriminazioni e sexual harassment (molestie sessuali). Nelle aziende italiane in cui ho lavorato il vertice aziendale è sempre stato composto da uomini e non posso certo affermare che vi fosse parità di retribuzione.

Ci sono stati episodi discriminanti a tuo danno?
Fortunatamente no. Nemmeno nel mio lavoro attuale dove le progressioni sono state sulla base del merito. Tuttavia ho imparato che per noi donne il processo è molto più lungo e lento! Prima devi dimostrare il tuo valore partendo non da zero ma da sottozero. Poi quando riesci ad arrivare a zero puoi avere qualche speranza. Infine, quando ce la metti proprio tutta, prima o poi qualcosa di bello succede. Più che ambiziose forse è meglio essere determinate e speranzose!

Uno degli argomenti sviluppati nel gruppo di lavoro citato all’inizio è l’idea progetto della funivia Trento-Monte Bondone: l’apporto specifico di Elisabetta è stata la rivalutazione delle funzioni sociali che tale realizzazione comporterà quanto a vivibilità urbana per giovani e anziani; alla piena utilizzazione di uno splendido parco naturalistico urbano; agli sviluppi del turismo.

Come è nato il tuo interesse per il progetto Funivia Trento-Bondone?
Sul Monte Bondone ci sono andata per la prima volta a due mesi di vita! Ho passato tutte le estati e tutte le vacanze scolastiche fino ai 18 anni! Sul Monte Bondone è scritta la storia della mia famiglia. Mio padre, con i suoi fratelli, ha aperto il Rifugio Selva nel 1959 ed ha gestito attività alberghiere fino agli anni ’90. Poi ho visto il mondo, sono mancata molti anni e, una volta tornata ho vissuto la decadenza di una località che non è stata né capita né aiutata dall’amministrazione pubblica. Lo sviluppo di una nuova destinazione (alpina) green tutto l’anno mi sembra in questo momento una grande opportunità per Trento, il Monte Bondone ed il Trentino. Potrebbe essere anche la prima località in Trentino raggiungibile sono con la mobilità pubblica o con la bicicletta, se ci fosse veramente la volontà.

Come valuti che all’interno del nostro gruppo di lavoro si stia cercando di fare emergere l’intelligenza collettiva e non le singole intelligenze individuali?
Lo trovo il vero motore innovativo del nostro gruppo! Raramente ho trovato una simile disponibilità ad aiutare, a mettere a disposizione degli altri conoscenze e consigli! Mi piace che non si perda l’obiettivo verso il bene comune, mettendo da parte personalismi o necessità di protagonismo che invece vedo spesso in altri contesti.

Elisabetta, l’idea Funivia alla quale stiamo lavorando è stata definita un sogno. A me piace definirla un’utopia, cioè un progetto semplicemente non ancora realizzato. Io credo che il primo passo da compiere dopo la vittoria alle nostre comunali, sia la definizione del rapporto fra Comune e Provincia, nel senso che io sto proponendo che il nostro SINDACO SIA NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL’OPERA PUBBLICA, come la recente esperienza genovese ha ampiamente da dimostrato essere conveniente e necessario. Cosa pensi al riguardo?


Trovo la tua idea molto interessante ed attuale! Il rischio di derive e strumentalizzazioni è molto alto! La funivia poi è diventata il tormentone elettorale di ogni schieramento! Ma assumersi la responsabilità di arrivare fino in fondo è diverso. Serve una persona determinata che arrivi fino in fondo e secondo me il nostro candidato sindaco lo è.

La componente manageriale dell’idea-progetto funivia è complessa: direzione generale, finanziaria, tecnica, economica, strategica, realizzativa etc. Come vedi il rapporto fra essa e la componente politica?
Certo che  è complessa! Serve molta determinazione, capacità di dialogo efficace con il livello provinciale e nazionale e soprattutto capacità manageriale, vale a dire capacità di definire una road map, definire priorità e metodo e realizzare il progetto per passi, tenendo bene a mente l’obiettivo finale.

Per concludere: grazie, Elisabetta, il mio migliore “in bocca al lupo” per la tua elezione quale Consigliera Comunale e ai successivi sviluppi interni a quella amministrazione e anche il mio voto assicurato!
Grazie a te Riccardo! E’ davvero un piacere ed un onore averti come compagno di lista e lavorare insieme sul progetto! In bocca al lupo ad entrambi e non smettiamo mai di sognare! Con stima e simpatia. Elisabetta

Elisabetta, i nostri non sono sogni, bensì UTOPIE, cioè obiettivi semplicemente non ancora raggiunti.


Prima di chiudere voglio citare gli altri partecipanti al GRUPPO DI LAVORO “TRENTO INTRAPRENDENTE” di PIUTRENTOVIVA al quale per la componente urbanistica della funivia contribuisce ROBERTO SANI (candidato): ELISABETTA PISONI (candidata), ALESSANDRO AICHNER, ANGELO FASULO E ANNAROSA MOLINARI che stanno lavorando su SpA miste, Project Financing e Sistema delle farmacie comunali. Grazie a tutte e a tutti!

#piutrentoviva #siamotrento

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LA FINANZA SPIEGATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Agosto, 2020 @ 6:41 am

Detto altrimenti: con un linguaggio fuori dal tecnocratese (ovvero: dittatoriale occulto)  (post 4001)

La finanza, i soldi: materia spesso trattata troppo tecnicamente per cui ingiustamente sottratta alla comprensione di chi dovrebbe giudicare le scelte di chi la gestisce. Ed invece proviamo a trattarla in modo comprensibile anche dai non addetti ai lavori, partendo da un fatto di questi giorni.

I dati (di massima): PIL-Prodotto Interno Lordo, circa 1500 miliardi l’anno; debito pubblico, circa 2500 miliardi; ricchezza finanziaria privata, circa 4500 miliardi. La necessità: fare spostare volontariamente la finanza privata a ridurre il debito e ad aumentare gli investimenti e quindi il PIL. Questa è la finanza di cui l’Italia ha bisogno.

Il fatto del giorno (25 agosto 2020): la Banca Intesa Sanpaolo ha lanciato una propria emissione di titoli “irredimibili” cioè di rendita e non di debito per 750 milioni offrendo un rendimento del 5,5% lordo (emissione privata, quindi tassata al 26%), ricevendo richieste di acquisto per 6,5 miliardi! In altre parole: a chi le “regala” (sic!) 750 milioni la banca offre una rendita perpetua al 5.5%. La banca di riserva il diritto di riacquistare in parte o tutti i suoi titoli dal 2028.

Si vedano tanti, ma tanti miei post da marzo in avanti …

Lo stesso tipo di emissioni di titoli “irredimibili” era stato proposto che venissero lanciate dagli enti pubblici nel libro da me scritto alcuni mesi fa insieme all’amico Gianluigi De Marchi, e che tali emissioni venissero offerte in sostituzione volontaria alle singole scadenze dei rimborsi delle tranche di debito redimibile. Un esempio: Tizio ha sottoscritto 50.000 euro di titoli di debito redimibile al rendimento del 2,4%. Alla scadenza, lo Stato gli propone di scegliere volontariamente di rifiutarne il rimborso e di accettare la loro sostituzione con una uguale somma di titoli di rendita al 5,5%. Tizio accetta e gode di un rendimento netto doppio del lordo precedente! Lo dimostra il successo dell’emissione Sanpaolo! Lo Stato riduce il suo debito ed aumenta la propria liquidità. Quando Tizio vuole rientrare in possesso del suo capitale (cioè quando vuole disinvestire il proprio investimento) vende i suoi titoli di rendita a Caio che invece vuole investire a questi alti rendimenti, ma in quel momento non trova emissioni simili da parte dello Stato.

E nella finanza locale, cosa succede? Qualcosa di analogo, anche se non ancora uguale. Mi spiego. Per indirizzare la finanza privata verso il settore pubblico, già adesso l’art. 35 della L. 23.12.94 n. 724 prevede che Comuni, Province e Regioni possano emettere titoli di debito (da rimborsare a scadenza: ecco la grande differenza rispetto ai titoli irredimibili di rendita!) denominati BOC, BOP, BOR – Buoni Ordinari Comunali, Provinciali, Regionali che garantiscono al privato investitore una rendita lorda superiore di un punto rispetto al rendimento dei titoli di debito di Stato. Questi titoli (di debito) devono avere una durata superiore a cinque anni; il ricavato deve essere utilizzato dall’ente pubblico per effettuare investimenti; godono di una tassazione privilegiata al 12,5%; sono convertibili nelle azioni delle SpA di scopo create dall’Ente pubblico per la realizzazione dei relativi investimenti. In caso di conversione in azioni, si riduce il debito pubblico dell’Ente: l’azionista di una SpA non è più creditore dell’Ente pubblico e tanto meno della SpA.

Orbene, se unissimo in capo allo Stato l’effetto “raccolta” del Sanpaolo all’effetto “destinazione” dei BOC, ne deriverebbe che lo Stato potrebbe emettere titoli di rendita-non-di-debito a tassazione agevolata essendo obbligato ed utilizzare le somme raccolte per effettuare investimenti; riducendo al contempo l’ammontare del proprio debito; coinvolgendo la finanza privata in investimenti pubblici.

E se i BOC possono essere convertiti in azioni delle SpA di scopo, i Bond Statali irredimibili potrebbero essere convertibili in azioni o quote della SpA/Fondo immobiliare pubblico per vendere gradualmente negli anni gli immobili pubblici attualmente non a reddito ( il cui valore ammonta a 250 miliardi).

Per comprendere appieno il significato dell’operazione Intesa Sanpaolo occorrerebbe conoscere la dimensione dei tagli sottoscrivibili (per capire se si è trattato di un’operazione destinata ad un pubblico diffuso o solo ad una certa elite finanziaria) e la nazionalità dei sottoscritttori (italiana o estera).

Un’avvertenza: una parte della politica, subito prima e subito dopo l’uscita del nostro libro, ha proposto l’emissione di titoli “patriottici” a lunga scadenza (quindi di debito!), esentasse e riservati agli italiani. Con il che si genererebbero i seguenti danni: si escluderebbero gli investiti esteri; si farebbe un regalo fiscale ai ricchi; si prosciugherebbero i depositi bancari italiani; non si ridurrebbe il debito pubblico.

E già che si sta scrivendo di “finanza per tutti”, cambio ambito e faccio un brevissimo accenno ai Recovery Fund, denari destinati agli Stati per la ripresa post Covid19.  L’UE raccoglie dei fondi e la maggiore attenzione pare sia indirizzata a capire quali stati si facciano carico di garantire questa raccolta fondi, mentre minore attenzione è prestata a chi all’interno di ogni stato decide come impiegarli.

Un esempio: se un Comune volesse ottenerli per finanziare una sua funivia di collegamento del centro cittadino con i propri quartieri alti, chi deciderebbee una simile destinazione di fondi? Lo Stato? La Regione? La Provincia? Il Comune? Ecco, io non lo so e per questo mi pongo la domanda.

Firmato: Riccardo Lucatti, candidato alla prossime comunali nella lista Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco FRANCO IANESELLI.

FRANCO IANESELLI, LO VOGLIAMO PROSSIMO SINDACO DI TRENTO E COMMISSARIO STRAORDINARIO PER LA FUNIVIA DEL BONDONE!

#piutrentoviva #siamotrento

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EMESSI I BOND IRREDIMIBILI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Agosto, 2020 @ 4:12 pm

Detto altrimenti: oggi, fine agosto 2020, come auspicato da me nel marzo 2020!   (post 4000)

Cercavo un argomento degno del post n. 4000 e l’ho trovato, anzi, lui ha trovato me! Nel marzo scorso, in pieno coprifuoco Covid19, insieme all’amico Gianluigi De Marchi scrivevo un libro, pubblicato il mese dopo, una parte centrale del quale era occupata dall’ invito agli enti pubblici ad emettere bond irredimibili (perpetui), ovvero TIR, Titoli Irredimibili di Rendita (non di debito), rispetto ai quali l’ente emittente corrispondesse un tasso superiore e non fosse obbligato alla restituzione del capitale. Sull’argomento trovate molti post qui sul blog. Oggi, il quotidiano “Italia Oggi” alle pagg. 1 e 2 pubblica la notizia: in data 25 agosto 2020, la Banca Intesa Sanpaolo ha emesso la prima delle due tranche previste di una emissione di  totali 750 milioni di euro al 5,5% ed ha ricevuto offerte di acquisto per 6,5 miliardi per le due tranche. Nel silenzio dell’articolo (di Paolo Panerai) si presuppone che la tassazione sia del 26% trattandosi di emissione privata. Facoltà della banca (non obbligo) di riacquistarli dal 2028. Ove lo Stato emettesse questi titoli in sostituzione volontaria delle tranche in scadenza di titoli redimibili, ridurrebbe il proprio debito pubblico e migliorerebbe la propria finanza.

Analoghe operazioni potrebbero essere fatte da ogni ente pubblico (UE, Stati) anche locali: in quest’ultimo caso sulla scia dei BOC, BOP, BOR – Buoni Ordinari Comunali, Provinciali e Regionali per i quali la legge in vigore (art. 35 delle L. 23.12.94 n. 724) prevede un rendimento superiore di un punto rispetto ai rendimenti dei titoli redimibili statali, una tassazione al 12,5% , una scadenza superiore ai cinque anni e la destinazione obbligatoria a investimenti, con la possibilità di essere convertiti nella azioni delle società di scopo. Tuttavia i titoli degli enti locali, oggi, hanno una scadenza e quindi sono un debito (almeno fino a quando non sono convertiti in azioni).

In ogni caso si tratta di indirizzare volontariamente la finanza privata (circa 4500 miliardi) verso investimenti pubblici.

Firmato: Riccardo Lucatti, candidato Piutrentoviva a sostegno del candidato sindaco Franco Ianeselli.

#piutrentoviva #siamotrento

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DAL “POTERE PRESSIONE” AL “POTERE CON SIGNIFICATO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Agosto, 2020 @ 2:31 pm

Detto altrimenti: nelle organizzazioni di impresa e anche in quelle politiche   (post 3999)

Avvento della tecnologia di comunicazione = riduzione dei tempi della riflessione e del confronto =  scenari dell’economia e della politica sempre più imprevedibili. In economia basta pensare alle “vittime” di Amazon; in politica, alle “vittime” delle forze create da una rete web. In una simile realtà, in entrambi i sistemi volge al termine il destino di un potere costruito sulla pressione dall’alto verso il basso, senza necessità di ascolto e rispetto per quanti si riteneva dovessero solo “obbedire”. Ciò per due motivi: il sistema non coglie per tempo la direzione dei cambiamenti in atto; inoltre non ha armi adatte a dominarli, è solo sulla difensiva in un mondo che va all’attacco. Ciò è accaduto alla politica trentina, in occasione delle ultime elezioni provinciali. Sta a noi, oggi, ascoltare, rispettare, valorizzare ruoli e persone per ripristinare i tempi della riflessione. A cominciare da Trento.

Firmato: un candidato Piutrentoviva a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli.

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FUNIVIA: UN’UTOPIA, CIOE’ UN OBIETTIVO SEMPLICEMENTE NON ANCORA RAGGIUNTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2020 @ 6:30 am

Detto altrimenti: un mio intervento sulla stampa locale     (post 3999)

Egregio Direttore, faccio seguito all’intervento di Enrico Negriolli contro l’idea-progetto della Funivia Trento-Monte Bondone su l’Adige del 27 scorso.

Negriolli afferma che nulla sarebbe cambiato rispetto al passato al punto tale da giustificare l’opera. Innanzi tutto è cambiato e sta ancora cambiando il clima, per cui disporre di “dislivelli” ai quali posizionare se non altro strutture come asili nido, asili, ricoveri per anziani è sicuramente una preziosa risorsa da utilizzare. E’ cambiata la percezione dei cittadini per cui “andare in Bondone” non è più principalmente “andare a sciare” bensì “recarsi nel meraviglioso parco naturale cittadino in quota”. Sta cambiando la percezione “urbanistica” della città da parte dei cittadini, i quali correttamente richiedono un uguale trattamento in termini collegamento con il centro città, di marciapiedi, di aria pulita, di allacciamento alla rete metanifera, di eliminazione del rischio da autobotti cariche di gasolio che scivolano e possono ribaltarsi su una strada innevata. Un altro cambiamento è rappresentato dalle direttive UE in merito alla sostituzione del trasporto su gomma con trasporto su acciaio o via cavo, nella prospettiva di azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050. E’ cambiata (aumentata) la necessità di riparare i danni di una pesante pandemia con investimenti che rilancino la funzionalità della città. E’ cambiata (aumentata) la disponibilità (una tantum) delle risorse finanziarie (i recovery fund) e non sarebbe condivisibile non approfittarne per lasciare un plus alle future generazioni. Sta cambiando (aumentando) profondamente l’età dei turisti i quali stanno diventando cicloturisti su biciclette a pedalata assistita e non sarebbe condivisibile non sfruttare questa occasione. E’ cambiata la concorrenza della vicina Austria, che ha già in rete 15 funivie per 700 km di ciclo discese, con enormi ritorni in termini di incremento turistico. E’ cambiata (diminuita) la funzione sciistica del Monte Bondone stante l’andamento del clima e la concorrenza di una stazione sciistica ben più dotata (la Paganella), per cui occorre rivalutare il “dislivello Bondone” ed il suo “essere città” anche e soprattutto nelle altre stagioni.

Quanto agli aspetti finanziari (chi ci mette i soldi per realizzare l’opera), non ci sono solo i soldi della PAT: ci sono anche quelli dell’UE e quelli dei privati (in particolar modo in caso di Project Financing).

Quanto poi al problema del temuto passivo economico, osservo che le opere pubbliche hanno tre risultati economici: quello di bilancio; quello della qualità della vita dei cittadini; quello dell’indotto economico generato nel sistema. A parte che la funivia sarebbe “mobilità” e quindi potrebbe bene essere inserita nella gestione complessiva della mobilità cittadina, sosta compresa, avvalendosi in tal modo, come è previsto dalla legge, dei surplus di una sua componente per far fronte alle esigenze di un’altra sua componente, sempre nello stesso settore.

Concludo: l’approccio corretto alla materia è di tipo general management e zero base budget, ovvero sia a livello mentale che organizzativo-progettuale-gestionale occorre mettere sul tavolo tutte (tutte) le singole componenti e – ripartendo da zero – valutare se e come oggi (e non ieri) riusciamo a delineare tutte (tutte) le diverse possibilità realizzative su tutti (tutti) i piani: tecnico, finanziario, economico ed aggiungo anche “strategico per il futuro”, aspetto quest’ultimo che parrebbe sfuggito alla penna di Negriolli. Starà poi alla nuova Politica cittadina decidere come procedere, magari attraverso un Sindaco Commissario Straordinario come è stato fatto con successo per il nuovo ponte di Genova.

Riccardo Lucatti, candidato Piutrentoviva alle prossime comunali…

… insieme a Elisabetta Zanella …
… a sostegno del candidato Sindaco Franco Ianeselli


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