LEOPOLDA 19-21 NOVEMBRE 2021

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2021 @ 8:20 am


Non potrò andare a Firenze. Ho fornito il mio contributo:


Emettere Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita non di Debito a tasso indicizzato, a tassazione ridotta in quanto titoli pubblici, con facoltà di riscatto per lo Stato, sottoscrivibili volontariamente, inizialmente in sostituzione volontaria delle scadenze delle tranche di titoli di debito. In tal modo si attrae volontariamente verso il nostro settore pubblico la ricca finanza privata italiana ed estera; si riduce il debito pubblico; si aumenta la liquidità a fronte di eventuali ritardi degli incassi ex PNRR e per ulteriori investimenti. Il 20 agosto 2020 Banca Intesa Sanpaolo ne ha emessi di suoi (a tassazione piena) per 1,5 mildi ricevendo richieste per 6,0 mildi.

BUONA LEOPOLDA A TUTTE E A TUTTI!

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LA POLITICA IN EUROPA E NON SOLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2021 @ 7:01 am

10 Novembre 2011 – PD, M5S … AZIONE
ENRICO LETTA conferma che il M5S sta entrando nel gruppo Socialists and Democrats Group in the European Parliament insieme al Partito Democratico. CARLO CALENDA: “Lo considero un grave errore politico che tradisce il mandato degli elettori alle ultime europee. Chiederò oggi stesso l’adesione al gruppo RENEW EUROPE”.

11 Novembre 23011 – ITALIA VIVA … RENEW EUROPE
MATTEO RENZI: “Il progetto con RENEW EUROPE, avrà presto casa anche in Italia. In questi giorni sono stato a Parigi e Bruxelles con Nicola Danti e Sandro Gozi. Stiamo lavorando a un grande progetto politico con ITALIA VIVA e RENEW EUROPE. Sono molto felice perche’, quando si votera’ nel 2023, Renew Europe – il partito europeo nato dalla intuizione di Macron – avra’ una casa anche in Italia”.

OSSERVO
– Come può definirsi socialista e democratico un gruppo che vuole la democrazia diretta cioè un’oligarchia e che fa politica contro la previsione dell’art. 49 della Costituzione che prevede solo “partiti organizzati democraticamente” e quindi non “gruppi” e/o “movimenti” organizzati con una rete gestita da poche persone?
-Molto bene l’adesione di Carlo Calenda a Renew Europe.

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I QUARANTA RUGGENTI –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2021 @ 7:14 am

I velisti definiscono così i venti fortissimi che si incontrano a capo Horn (minimo 40 nodi!). Io ho riservato questa definizione ai 40 consigli “ruggenti” che mi permetto di offrire ai giovani che lavorano.

1 – Napoleone era solito dire: “Mi vanno bene i generali fortunati, purchè lo siano sempre”. Io vi dico: ricercate la creatività più che la fortuna e siate regolarmente creativi, cioè siate sempre un poeta: infatti il termine poeta deriva dal verbo greco poieo che significa fare, creare. Tuttavia state attenti ad un particolare: l’Italiano in genere è molto creativo, ma rende pubblici i suoi progetti troppo presto, i quali spesso gli vengono rubati da chi li sa realizzare più tempestivamente. In ogni caso la creatività raramente è pagata per quello che vale, e cioè molto. Se avete una buona idea cercate anche di riuscire a firmarla come vostra. Infine v va detto che le idee vengono a chi è abituato a farsele venire, quindi allenatevi!

2 – Come reagire di fronte alla mancanza o all’eccesso di creatività, in se stessi e negli altri? Ragazzi, innanzi tutto il malanno più frequente e ben più grave è la mancanza di idee, quindi ben vengano le troppe idee! Pensate sempre che senza idee Colombo non avrebbe scoperto l’America, Fleming non avrebbe inventato la penicillina e così via. Dovete solo cercare di distinguere fra intuizioni ed idee maturate dopo attente analisi: suggerisco di dedicarvi molto a entrambi i generi.

3 – Un padre disse al figlio: “Mettiti una scimmietta su di una spalla e vai in un paese dove non conoscono le scimmie. Farai fortuna” Può essere vero, ma attenzione, è una bottiglia mezza piena e mezza vuota allo stesso tempo!

4 – Se volete riuscire ad imporvi, a farvi valere, a “fare carriera”,  dovete anche considerare l’opportunità di eccellere in modo omogeneo all’ambiente che vi ospita: mi spiego, se siete dei bravi manager, ma molto bravi, allora potrete fare carriera in un ambiente moderno e managerialmente organizzato. Ma attenzione a volervi imporre come manager molto professionali in un ambiente un po’ troppo alla buona! Lo stesso dicasi per il contrario: se un ambiente è molto bene organizzato, voi non potrete progredire se siete voi ad essere troppo alla buona.

5 – Persevera, non ti stancare, non scoraggiarti mai, saresti il primo nemico di te stesso! Abbi invece fiducia nei risultati dell’allenamento e della perseveranza: nello sport, nel lavoro, nella vita.

6 – Abbi fede in una logica superiore, immanente nelle cose, che funziona nonostante l’intervento dell’uomo.

7 – Quanto ai principi, sii fedele ai tuoi, non avere paura di viverli e diffida di chi ti fa lezione pretendendo di farti applicare i suoi: si chiama “Teoria del campo da tennis” (v. anche dopo, al n. 25). Ovvero, ognuno giochi come crede la pallina nella sua metà campo e non ascolti i suggerimenti dell’avversario sul come giocarla!

8 – Ricorda che spesso la morale comune condanna chi denuncia le violazioni della morale comune molto di più¹ di chi viola la morale comune. Comunque, su con il morale!

9 -Sii coerente.

10 – Sii semplice nella comunicazione verbale e scritta, ed usa il lessico più comprensibile in assoluto: soprattutto ricorda che l’impresenziazione di uno sportello ferroviario vuol dire solo che l’impiegato è momentaneamente assente, non che è veramente mal vestito e con la barba lunga e quindi non presentabile! Che la conversione dei mezzi operativi significa solo che ci sono autocarri in manovra, non che metà degli operai dell’autostrada si è convertita al cristianesimo. Che la convergenza complanare è solo un incrocio con uno svincolo stradale, non l’incrocio delle rotte di due aeroplani. E state attenti a non obliterare a casa il documento di viaggio, perché in realà  il biglietto del tram dovete timbrarlo sul tram stesso, e non dimenticarlo a casa!

11 – Abbi carattere anche se poi ti diranno che hai un cattivo carattere.

12 – Sii estremamente specifico, evita le occasioni di coinvolgimento in situazioni generiche, non chiare: rimetterle sui binari ti attirerebbe l’accusa di essere pedante o di avere un caratteraccio.

13 – Cerca di porti in grado di produrre risultati, di sapere fare bene il tuo mestiere.

14 – Cerca di riuscire a firmare il tuo lavoro.

15 – Non farti escludere, proprio perchè sai fare e vuoi firmare quello che hai fatto.

16 – Attento ai sistemi assistiti: a gestire l’ordinaria amministrazione o a dividere la ricchezza sono capaci tutti. La professionalità serve solo se c’è necessità e volontà  di produrre ricchezza.

17 – Attento ai sistemi eccessivamente politicizzati: per la divisione del potere non serve la professionalità  che ti invito comunque a conseguire.

18 – Diffida delle novità in quanto tali, se non motivate da effettive nuove necessità  di miglioramento.

19 – Ricerca sempre la motivazione che spinge ognuno ad agire (il famoso cui bono, cui prodest di Cicerone): cioè, troppo spesso la gente cerca di capire le conseguenze di un fatto e dimentica di analizzare le ragioni che lo hanno determinato.

20 – Chiarisci a te stesso i tuoi obiettivi e finalizza onestamente ogni tua azione agli stessi.

21 – Se devi competere e sai nuotare bene, non accettare di misurarti nello sci alpino.

22 – Se ti accorgi che stanno per far votare una mozione contro la tua idea, chiedi una sospensione, esci dalla stanza, fai la pipì, lavati le mani e, rientrando, sii tu a proporla. Vincerai anche quella volta.

23 – Se altri realizzano come propria la tua idea e tu cerchi di riappropriartene, allora tu saresti anche un bravo manager, ma hai un tale cattivo carattere!

24 – Se vuoi difendere al meglio una tua idea, cerca di inquadrarla in un progetto completo ed articolato al fine di fare emergere la sua portata strategica. Se la controparte accetta di misurarsi sullo stesso terreno, allora vuol dire che stai operando in un ambiente moderno e professionale. Se ti dicono sono tutte chiacchere, quello che invece conta è il particolare di dettaglio del quale stiamo discutendo,  allora , se puoi, cercati altri compagni di viaggio.

25 – Quando gestisci un piano, ricordati che talvolta le sue fasi sono, nell’ordine: entusiasmo, perplessità, ripresa di contatto con la realtà , ricerca del colpevole, punizione dell’innocente, lode ad estranei.

26 – Se ti consigliano come agire “nel tuo interesse” applica la mia sopracitata teoria del campo da tennis (v. prima, al n. 6): ringrazia, ma che ognuno torni nella sua metà campo e giochi come crede, lasciando a te la scelta di come battere la palla o di come rispondere alla battuta altrui (il mi’ babbo, toscanaccio doc, diceva: “Un mi date consigli, so sbagliare da me”).

27 – Non ti fidare di chi, con aria assorta e quasi sognante, magari accarezzandosi il mento e volgendo lo sguardo al cielo, si ”lascia scappare”  importanti riflessioni o ipotesi di soluzione relative ad un problema che ti riguarda o nel quale sei coinvolto, tipo : “Sto pensando se non sarebbe meglio …” Infatti, se fossero riflessioni vere, se le terrebbe per sé.  E invece, il più delle volte quelle riflessioni sono fatte ad arte per indurti a far tue le sue idee. Sono subdoli messaggi pubblicitari, promozionali, al limite della pubblicità  subliminale occulta.

28 – Guardati anche da chi non parla mai e semplicemente ascolta, per due motivi: o è veramente molto intelligente ed astuto; oppure è stupido e quindi ugualmente pericoloso.  Sappi infatti che nessuno assomiglia di più ad una persona intelligente di uno stupido che tace.

29 – Cerca di perseguire sempre contemporaneamente più soluzioni per lo stesso problema, ognuna come se fosse l’unica percorribile.

30 – Quando operi all’interno di una SpA, opera come se tu ne fossi il proprietario: con lo stesso amore e con la stessa attenzione.

31 – Di ogni tuo intervento, fanne un fatto seriale: cioè che ogni tuo intervento non sia un fatto isolato, ma l’occasione per organizzare la gestione dell’intera gamma di quel tipo di problema.

32 – Persegui, nell’ordine, l’efficienza (il rispetto delle regole) e l’efficacia (il raggiungimento dei risultati). Dante scriveva: “Scienza non fa, sanza lo ritener aver inteso”. Non è apprendimento se non ricordi ciò che hai capito, cioè, non è lavoro se le tue azioni non producono risultati.

33 – Ricordati che i sofisti (non i surfisti, quelli sono un’altra cosa!) dimostravano una tesi ed il suo contrario: non erano in contraddizione con se stessi, ma si esercitavano a porsi dal punto di vista degli altri. Infatti una bottiglia può² essere allo stesso tempo mezza piena e mezza vuota, e tu, nel constatarlo, non ti devi sentire minimamente disorientato.

34 – Ricorda che ogni contrapposizione dialettica ha sempre tre soluzioni: la tua, quella del tuo avversario e quella giusta.

35 – Non rinunciare mai al lato umoristico della vita.

36 – Se non sai il latino e vuoi usarlo nelle citazioni, attento agli accenti. Dìvide et ìmpera non si pronuncia divìde e impèra. Inoltre ricorda che sine qua non  non vuol dire siamo qui noi; e  cum grano salis, non vuol dire quando cresce il grano; e  in medio stat virtus non equivale a in Mediaset virus. In ogni caso ti suggerisco il libro di De Mauri, “5000 Proverbi e motti latini” Edizioni Hoepli, Milano.

37 – Se hai messo a fuoco un problema e ne proponi la soluzione e i tuoi interlocutori la approvano ufficialmente, allora hai fatto carriera. Se la discutono e la bocciano, sei sulla buona strada. Se la ignorano o ti dicono che non hanno avuto il tempo di leggerla, vuol dire che stai per diventare un loro pericoloso concorrente. In questo caso, c’è  chi dice che per far carriera devi far finta di non accorgerti di nulla. Altri, fra i quali io stesso, ti dicono: insisti cortesemente ma con fermezza perchè la tua proposta sia verbalizzata con estrema precisione e discussa.

38 – Temi, evita e combatti la trasversalità. Talvolta infatti ti potrà capitare di notare che alcuni potenti non siano contenti nemmeno se tu dai loro ragione (se contraddici pubblicamente un potente ed hai torto, ti può perdonare; se invece hai ragione, sono guai).  La verità è che spesso le motivazioni vere che li spingono ad agire sono diverse da quelle ufficiali. Ciò può accadere perchè purtroppo esiste un sistema a rete nascosta, trasversale appunto, che prescinde dagli schieramenti ufficiali dei partiti, delle correnti di pensiero, della concezione della morale comune, delle strategie aziendali ed è invece fondato soprattutto su di un sistema di interessi e di potere, ed in parte minore anche su di un sistema di comodi equilibri (quaeta non movere). Come e cosa fare in questi casi? Non è facile a dirsi. Occorre comunque darsi una calmata, smettere di agitarsi, di proporre e di proporsi, di assumere posizioni ferme, non perchè si voglia o debba rinunciare a se stessi, ma perchè prima occorre capire quali sono i reali intendimenti e le singole vere ed intime motivazioni di ciascun interessato, al fine di valutarne le possibili reazioni.

39 – “Guardati dalle masse osannanti, dalle unanimità , dalle idee uniche e totalizzanti, se non altro perchè entro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” (firmato: Premio Nobel Josif Broskij, “Il canto del pendolo”, Adelphi).

40 – Chiedere aiuto e ricevere consigli? No buono. E allora, cosa vuoi mai che possano valere questi miei 40 consigli …

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GLI STIVALI DELLE … TRE LEGHE (Italia Viva Trentino c’e’!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2021 @ 6:53 am

La domanda che Gigi Marzullo potrebbe fare al presidente leghista della Giunta della Provincia Autonoma di Trento: ” E’ meglio fare l’interesse del Trentino anche “contro” le Leghe vicine, sperare che a Roma non se ne accorgano ed essere richiamati a governare la Provincia o è meglio fare l’interesse delle Leghe vicine, sperare che i Trentini non se ne accorgano e insistere nel riproporsi a governare la provincia?”

Gli stivali delle … tre leghe sono quelli che l’Autonomia del Trentino deve calzare per stare al passo – anzi, per procedere di corsa – rispetto a quanto sta avvenendo ai suoi confini ad opera di governi locali che – almeno tre su quattro – di “leghe” se ne intendono. Ma vediamole una per una queste quattro “corse”.

1 – Il Veneto aveva pretestuosamente provato a fare attribuire al proprio Polo delle Autostrade del Nord Est la concessione della gestione dell’autostrada del Brennero A22, con affidamento diretto in quanto ente interamente pubblico, sottraendola in tal modo al rinnovo alla nostra società mista pubblico-privata Autobrennero SpA. Le alternative che Roma aveva ipotizzato erano modello Scilla e Cariddi: per ottenere direttamente il rinnovo della concessione la societa’ avrebbe dovuto liquidare la propria esigua minoranza di azionariato privato, il che avrebbe comportato costi elevati, tempi molto lunghi e una dannosa sospensione del piano di investimenti.

In caso contrario la concessione sarebbe stata messa a gara europea. A questo punto tre donne determinate hanno lottato per anni proponendo una riforma di legge e facendo in modo che la concessione fosse messa a gara secondo la modalità del Project Finance che riserva all’attuale gestore un diritto di prelazione sulle varie eventuali altre offerte. Traduzione per i non addetti ai lavori: Autobrennero SpA riceverà il rinnovo della concessione dietro impegno ad eseguire un rilevante piano di investimenti e dopo aver vinto, sulla base di questo, una procedura competitiva.

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Le tre autrici di questo salvataggio sono di Italia Viva: la Senatrice Donatella Conzatti; la Deputata Raffaella Paita, la Vice Ministra Maria Teresa Bellanova. Ora la palla passa di mano alla SpA e soprattutto ai governatori delle Provincie Autonome, che non devono certo “giocarla con i piedi!”

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2 – La seconda “corsa” con i famosi stivali l’Autonomia del Trentino deve farla per tenere testa alla Lega al Passo del Tonale.  La stazione sciistica un tempo si chiamava Tonale-Ponte di Legno: da qualche tempo il nome è diventato Ponte di Legno-Tonale, il che è anche dovuto al fatto che a Ponte vi sono 20.000 posti letto e al Passo solo 2.000. Ora accade che la Società pubblica bresciana di impianti di risalita stia progettando due nuove cabinovie che sostituirebbero le nostre redditizie seggiovie del Bleis e andrebbero anche oltre, a scavalcare il crinale per collegare le piste alle nostre in Val Albiolo. Questa operazione, assolutamente valida sotto il profilo dello sviluppo e valorizzazione dell’area, rischia di mettere il Trentino in posizione di inferiorità per quanto concerne il potere decisionale su temi rilevanti quanto a politica del personale, degli investimenti e dei dividendi. Infatti si tratta di un investimento di 25-30 milioni da effettuare probabilmente con un aumento di capitale in capo alla società bresciana, sottoscritto al 50% dalla nostra società finanziata soprattutto da capitale pubblico “Carosello Tonale”, la quale riceverebbe una quota azionaria non significativa rispetto alle future decisioni del sistema. Ed ecco che se l’Autonomia Trentina calzasse i famosi stivali, dovrebbe affrettarsi a chiedere che le proprie azioni fossero delle Golden Share, con potere decisionale sulla politica assunzionale, degli investimenti e dei dividendi. Sul piatto della bilancia delle trattative l’Autonomia Trentina potrebbe far pesare il ruolo da sempre svolto dal “proprio” ghiacciaio Presena e il progetto di destagionalizzazione del turismo del Passo, attraverso il collegamento con il sistema delle piste ciclabili della Regione Trentino Alto Adige.

3 – La terza “corsa” dell’Autonomia Trentina riguarda la ciclabile del Lago di Garda, alla cui realizzazione la nostra Provincia concorre in misura rilevante, pur trattandosi di una pista che si snoda soprattutto nel territorio di altre regioni. La cosa s’ha da fare, intendiamoci, ci mancherebbe altro! Del resto a proporla a suo tempo fu lo stesso Matteo Renzi. Solo che l’Autonomia Trentina deve cogliere “di corsa” (ed ecco la necessità di calzare i famosi stivali!) questa occasione per rilanciare a sua volta anche se stessa, collegando questa nuova pista ciclabile con il proprio sistema di piste cicloturistiche ed in particolare con le ciclo discese dal Monte Bondone verso il Lago di Garda, possibili dopo che sia stata realizzata la funivia Trento-Bondone. Quest’opera, infatti, può e deve essere la scintilla che innesca un progetto biprovinciale, facendo della Regione Trentino Alto Adige e dei suoi “dislivelli estivi” una Bikeland sul modello dell’austriaco Tirol Bike Safari, dove 14 funivie messe in rete hanno realizzato oltre 700 km di ciclo discese attraverso lo stato.

4 – L’ultima corsa con i famosi stivali riguarda la mobilità lungo l’asse del Brennero.  La maggiore attenzione è oggi giustamente rivolta alla circonvallazione ferroviaria della città capoluogo. Tuttavia ciò non ci deve distrarre rispetto alla visione generale del sistema, che non è solo o principalmente la scelta dei punti di ingresso o uscita del percorso interrato, bensì riguarda i seguenti punti:

1. prevedere la sua difesa da eventuali alluvioni, soprattutto per le parti interrate;
2. coordinare e conciliare l’alta velocità dei treni passeggeri con l’alta capacità dei molti treni merci: l’ideale sarebbe poter far viaggiare le due classi di convogli sempre su binari separati anche per un tema di sicurezza. 
3. valutare e gestire l’incidenza che il nuovo assetto ferroviario avrà non solo sulla città di Trento ma anche sul sistema intermodale locale; sullo snellimento del traffico sull’Autobrennero; sul territorio provinciale in genere;
4. ottenere dalle Ferrovie gli stessi investimenti “a contorno” che ha già ottenuto la Provincia di Bolzano (si tratta di alcune centinaia di milioni di euro).

Come vedete è proprio necessario che l’Autonomia Trentina calzi i famosi stivali!

Firmato: Riccardo Lucatti, ideatore e cofondatore della Carosello Tonale; già dirigente FIAB Trento, Vicepresidente Interporto, Consigliere di Amministrazione di ATT3, Alptransfer Consulting EWIV Bolzano, il GEIE privato per il traforo del Brennero; attuale co-responsabile dei Tavoli Tematici di Lavoro Italia Viva Trentino e coordinatore del Tavolo Finanza ed Economia mista.

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CONCORRENZA (anche per la Cina che è troppo vicina!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2021 @ 6:29 am

Una nuova legge. Basta con i rinnovi automatici di concessioni varie (litorali, spiagge, autostrade, etc,). Basta aiuti di Stato a pioggia anche se sotto forma di mancato adeguamento del prezzo della concessione. Basta corporazioni chiuse. L’UE lo vuole, il mercato lo vuole.

Io sono nato e cresciuto a Genova, Ricordo la corporazione superchiusa dei “camalli” (scaricatori di porto dall’arabo kamal, portatore): avevano stipendi elevatissimi. Poi la cosa è finita perchè è arrivata la meccanizzazione con i container.

Ora ci sono i tassisti preoccupati: hanno pagato cara la loro licenza e una improvvisa liberalizzazione la svaluterebbe.

I supermagazzini cinesi: aree molto ampie in zone centrali per vendere oggetti di valore minimo: da “vecchio” manager mi chiedo come riescano a quadrare i conti. Probabilmente ogni anno perdono denari ma sono sempre lì, aperti. Mi chiedo: chi ripiana le perdite? Forse il loro governo? Sono curioso, perchè in tal caso si tratterebbe di un aiuto di Stato (estero) che violerebbe le regole della concorrenza.

MADE IN … ricordate, nel dopoguerra e anche molto dopo? “Made in USA Zona Germany” e anche molto “Fabbricato a Milano”. Ora abbiamo l’invasione del “Made in China”.

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I TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI DI RENDITA NON DI DEBITO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2021 @ 2:42 pm

(a seguito del post precedente)

-Lo Stato non è obbligato alla restituzione del capitale; si mantiene un’opzione di riscatto. Chi vuole disinvestire, vende i titoli in borsa.
-Lo Stato non contrae un debito, bensì acquista capitali e li paga con una rendita (swap).
-Gli Irredimibili fruttano al l’investitore un reddito maggiore dei titoli redimibili di debito.-Il tasso di rendimento può essere variabile, indicizzato a paramatri che lo mantengano appetibile nel tempo.
-I maggiori esborsi in linea interessi sono assai più che bilanciati dagli esborsi non più dovuti in linea capitale.Attraggono volontariamente la ricca finanza privata italiana ed estera verso il nostro settore pubblico.
-Gli Irredimibili bloccano la crescita del debito pubblico.
-Gli Irredimibili, se emessi in sostituzione volontaria dei rimborsi delle scadenze dei titolo di debito, riducono il debito pubblico.
Agosto 2020: Banca Intesa Sanpaolo ha emesso 1,5 mildi di propri Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per 6,5 mildi. E dire che sono tassati al doppio rispetto agli irredimibili dello Stato!

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FINANZIARE LA TRANSIZIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2021 @ 2:40 pm

(continua nel post successivo)

Dice … c’è il PNRR. Sì, vabbè, ma cosa vuol dire? Abbiamo rinunciato ad usare il cervello “al di fuori del PNRR”?
Tutti i Paesi UE “bisognosi di aiuti” hanno il loro PNRR, chi più chi meno.
Ora, raga, noi dobbiamo recuperare più di altri e comunque l’essere competitivi vale sempre e per tutti.
Quindi?
Quindi dobbiamo attivare tutti gli strumenti finanzari possibili per dotarci di un plus rispetto al PNRR nostro e altrui.Ma come?Convogliando VOLONTARIAMENTE parte della ricca finanza privata italiana (4700 miliardi!) e parte della ricchissima finanza privata estera verso il nostro settore pubblico.Come?Con l’emissione da parte dello STATO di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA NON DI DEBITO. Di che si tratta? Ve l’ho già scritto più volte, comunque lo ripeto nel post successivo.Buona Finanza a tutte e a tutti da ITALIA VIVA TRENTINO!

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FUNIVIA TRENTO – MONTE BONDONE : ITALIA VIVA C’E’!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2021 @ 2:36 pm

A PENSAR MALE (SI FA PECCATO MA SI INDOVINA)
Pare che la funivia non rientri negli investimenti programmati dalla Provincia e quindi finanziabili (anche e/o anche paerzialmente) con fondi PNRR.Forse perchè il Comune Capoluogo non è guidato da un Sindaco dello stesso partito di quello del Presidente della Giunta Provinciale?

A PENSARE BENE (NON SI FA PECCATO E SI PROPONE)
-Il Comune potrebbe fare della sua Funivia la catalizzatrice del progetto bi-provinciale sul tipo del Tirol Bike Safari.
-Il Comune potrebbe reclamare la fetta di fondi UE-PNRR attribuibile direttamemte ai comuni.
-Il Comune potrebbe – tramite i suoi parlamentari – chiedere allo Stato l’emissione di titoli Irredimibili di Rendita per essere poi girati al Comune.
-Il Comune potrebbe inserire la gestione della funivia all’interno di una SpA multiservizi, recuperando a tal finE le imposte che altrimenti alcune sue SpA versano allo Stato.
-Il Comune potrebbe valutare l’emissione di Buoni Ordinari Comunali (remunerati ad un punto oltre i rendimenti statali), convertibili in obbligazioni o in azioni della Società di Scopo.
-Il Comune potrebbe lanciare un’operazione di Project Financing ….

… ma il Comune dovrebbe anzi dovrà comunque avere la sua Funivia!

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CORSERA: DA RENZI A TONINELLI A RAFFAELLA PAITA A DONATELLA CONZATTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2021 @ 2:32 pm

Ieri, una paginata di notizie private carpite chi sa come (denunce e querele in corso?) per cercare di infangare MATTEO RENZI.
Oggi, nel supplemento Economia & Politica a pag. 7 sotto il titolo “Scalda i motori il polo pubblico delle autostrade”, un sottotitolo in favore dell’ex ministro grillino Danilo Toninelli: “La profezia di Toninelli” … subito dopo il crollo del ponte Morandi … “Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato”.
Mi chiedo: dove era lo Stato ed in particolare il suo stato grillino, quando si sarebbe dovuto garantire controlli seri?


Segue, ma senza titolo in evidenza, il chiarimento della relatrice del decreto infrastrutture, l’on. di ITALIA VIVA RAFFAELLA PAITA: “IV è oppositrice di un disegno statalista, solo con l’emanazione del decreto attuativo della legge nata dalla conversione del decreto infrastrutture capiremo in che direzione di muove il governo … i privati non saranno estromessi … non è che ogni volta che un privato si rende inadempiente debba essere sostituito dal pubblico … il ruolo dello stato è di controllare, missione che pare sia stata abbondantemente disattesa da Aspi”.

CORSERA: DUE PESI, DUE MISURE

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P.S.: e non ci dimentichiamo il grande lavoro triennale svolto dalla nostra Senatrice di IV DONATELLA CONZATTI per evitare che la gestione dell’Autobrennero uscisse tout court dall’ambito regionale Trentino Alto Adige.

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ITALIA VIVA: IL PENSIERO, L’AZIONE E LA FACCIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2021 @ 2:25 pm

Nella mia vita non ho fatto politica attiva: lavoravo. Questa è una battuta: alcuni la capiscono e sorridono; altri no e si arrabbiano: mi dispiace per loro se non hanno il senso dell’umorismo.
Da qualche anno sono un VIP-Vecchietto In Pensione e faccio politica attiva (settore “contenuti”) e dico a me stesso che se stessi ancora lavorando non potrei fare bene le due cose, tanto ognuna di esse mi assorbiva (il lavoro) e mi assorbe (la politica).
Qualche anno fa un tale di nome Pericle introdusse in Atene la paga per i politici, per consentire a tutti di potere dedicarsi alla politica anche a danno del loro stesso lavoro. Solo che la cosa fece sì che la Politica diventasse un mestiere per chi prima un mestiere non ce lo aveva.
Ora, raga, “a me mi” sta bene che oggi la Politica sia pagata,-purchè si lavori non solo alzando o meno la manina alle votazioni;-purchè ci si metta la faccia quindi no al voto segreto; no all’essere in un partito e a non firmarsi sempre come tali come facciamo tutti noi di ITALIA VIVA. Solo per fare un esempio, anzi due.

Con la nostra Senatrice Donatella Conzatti a Trento
Con Matteo Renzi a Riva del Garda

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