CATEGORIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2012 @ 7:35 am

 

Detto altrimenti, la legge è uguale per tutti (gli appartenenti ad una stessa categoria).

In Italia c’è chi può e chi non può. Alcune categorie, “può”, altre “non può”. Figuratevi un po’ cosa mai “può”  chi non appartiene a nessuna categoria!

La categoria dei petrolieri, quella degli industriali, quella dei burocrati pubblici e poi via via: avvocati, notai, commercialisti, giornalisti, superstipendiati e superpensionati dotati di “diritto acquisito”, politici con rimborsi spese (non fatte e/o non documentate) incorporate, parlamentari vicinissimi alla pensione (lo sono tutti, visto che a loro bastano 35 mesi di onorato servizio … bè, mi correggo … avete ragione … di servizio) etc.. Tutte categorie che “può”.

La legge è uguale per tutti all’interno di ciascuna categoria. Di cosa ci lamentiamo? Resta quindi il fatto che ogni categoria può avere una legge diversa da quella delle altre, ma cosa volete che sia quella piccola dimenticanza del legislatore, via … in realtà lui voleva scrivere “La legge è uguale per tutti gli appartenenti alla stessa categoria” e non solo “La legge è uguale per tutti”. Bazzecole, pinzillacchere … almeno sino a quando non usiamo correttamente i vocaboli della nostra bellissima lingua.

Infatti in  Italia dovremmo imparare ad usare correttamente il nostro lessico. Ad esempio, non dovremmo dire TAV, Treno ad Alta Velocità per giustificare la creazione di un treno che trasporti una maggiore quantità di merci (che poi sta diminuendo!). Infatti dovremmo dire TAC, Treno ad Alta Capacità che poi alle merci interessa arrivare “in orario”, non arrivare “presto”.

Analogamente non dovremmo parlare di “autorizzazione a procedere (procedibilità)”, bensì a punire un parlamentare. Infatti tale autorizzazione dovrebbe e potrebbe essere negata dai colleghi parlamentari solo ove essi fossero convinti che l’accusa fosse strumentale rispetto alla volontà di impedire all’interessato di esercitare la sua funzione. E invece loro dicono, scrivono e votano come segue: “Io voto contro l’autorizzazione perché sono convinto che il collega non abbia commesso il fatto o perchè io ritengo che il fatto non sia un reato” (punibilità, cosa diversa dalla procedibilità). Nel far ciò chi vota (parlamentare) si sostituisce arbitrariamente alla magistratura. Ma si sa, egli appartiene alla categoria giusta. Avete vistio che avevo ragione?

All’appello manca la categoria delle piccole imprese disastrate dai ritardi degli incassi da parte della Pubblica Amministrazione e dalla chiusura dei fidi bancari, quella delle vedove dei suicidi “economici”, quella dei minipensionati, delle false partite IVA (ma perché mai il Ministero delle Finanze non vieta l’attribuzione delle false partite IVA? Sarebbe così semplice!), etc..

Ma basta, va bin parei, va bene così, per dirla in piemontese, mi fermo qui altrimenti il post diventa troppo lungo. Tanto ci siamo capiti …

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ONE DAY BICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2012 @ 7:26 am

Detto altrimenti: un pensionato come me, una giornata infrasettimanale se la può ben riservare, o no?

Edoardo, le papere e l'uomo

E allora, eccomi qua. Anzi, eccoci qua, io ed il mio amico di pedalata, il Cavarenese Edoardo Pellegrini (“Cavarenese”? Si dice così? Ne dubito, lui comunque abita a Cavareno, Val di Non, TN).

Da miei post precedenti avete capito quali siano le difficoltà di un Trentino che voglia prendere un treno in Alto Adige. Quanto al resto, qui vi dò solo qualche dato tecnico ciclistico. Dal Passo del Brennero (arrivati al passo alle 10,40) a Bressanone, giretti extra per 10 km compresi, km. 62 di pista ciclabile. Molta discesa, alcuni strappi in salita niente male.

Lungo il primo tratto, ricavato nella sede della vecchia ferrovia, una casupola, quasi una baracca, con tanti animali da cortile in libertà. Un vecchio, solo per scelta o solo al mondo, li accudisce. Ammiriamo gli animali, trascuriamo colpevolmete di riflettere sulla situazione di quell’uomo, quello che compare sullo sfondo della foto. Voglio tornare e parlargli, cercare di capire.

Su di una salita, mi si apre un anello della catena, il cambio si storce, la bici si ichioda. E’ finita (la gita) , penso. Nientaffatto! Edoardo ribalta la bici, cerca due belle pietre e a sassate fa rientrare il perno dell’anello neklla sua sede. Poi, a mano, raddrizza iol cambio ed io riparto. Magico Edoardo!

Il laghetto di Varna, quello dove andavo a fare il bagno nella pausa pranzo del mio servizio militare di 40 anni fa, non è accessiobile alle bici!

Prima di entrare in Bressanone, girate a sinistra per l’Abbazia di Novacella. Qualche centinaio di metri in discesa a vi trovate a visitare un posto incantevole. Poi, lasciando l’Abbazia, state sulla strada a sinistra che salirebbe verso la montagna, ma voi dopo una ventina di metri girate a destra nella stradina del tennis club: è la ciclabile che in leggera discesa vi porta a Bressanone centro.

Ora, visto che mi hanno suggerito di farli più corti i miei post, lascio parlare le fotografie. Per ora, le mie. Poi quella scattare da Edoardo con una macchina più seria.

Da nord verso sud non è detto che sia discesa ...

 

 

Ed ecco la prima:

 

 

 

 

 

 

Abbazia di Novavella, un gioiello!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Duomo di Bressanone: al centro le statue di tre Vescovi. Quello di sinistra, interogandosi mostrando il palmo della mano destra come chi non sa proporre una soluzione: “Dove andiamo a mangiare queta sera?”. Quello in alto, al centro, indica davanti a sè: “Al Ristorante Oste Scuro”. Il terzo, mettendosi una mano sul petto: “Ma io non pago, sia chiaro” (“Ich zole ne”, in dialetto sud tirolese).

 

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This is Trento too, Trento è anche questo …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2012 @ 9:19 pm

Detto altrimenti: Trentini musoni, un po’ chiusi? Ma quando mai …

Ieri sera: serata di chiusura delle riunioni del nostro circolo culturale privato. Il nome? Non ve lo dico, è privato, si entra se si è amici conosciuti. No, non è elitario, assolutamente, ma essendo ospitato in una casa privata, capirete che non può essere un “luogo aperto al pubblico”.
Dunque (lo so, lo so …non si inizia una frase con “dunque”, ma mi veniva così bene …)  dunque, dicevamo … si inizia con Paolo Malvinni che ci illustra la sua opera “La magnifica Intrapresa, galeas per montes conducendo”, l’impresa del condottiero veneziano Gattamelata che poi era umbro o marchigiano, che nel 1438 (ricordo bene?) trasportò via terra le sue galee dall’Adige sino a Torbole, per combattere i milanesi dei Visconti che occupando Riva del Garda e spadroneggiando su tutto il lago  gli impedivano di accorrere in aiuto di Brescia (alleata di Venezia) assediata dai Milanesi. La prima battaglia navale la vinsero i Milanesi (ah, i Milanesi  … al mare o ai laghi, sempre gli stessi!) perchè conoscendo i tempi del soffiare dell’Ora, si posizionarono sopravvento alle navi avversarie, ma poi, capito il trucco, i Veneziani si rifecero.
Poi musica: alcuni brani pianoforte e violino: al piano la padrona di casa, Cristina. Al violino un alunno del nono anno del conservatorio, quasi ottantenne ma still goimg strong, Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto.

Intervallo: un Grazie alla Presidente ospite Cristina, con regali, abbracci, e un po’ di commozione da parte di tutti!

Per finire il nostro editore, Andrea Bianchi, ci ha narrato la nascita di Mountainblog.it e di Trentoblog.it. Con l’occasione ho appreso che nei sei mesi della mia attività di “matricola blogger” sui miei 165 post ho avuto 60.000 contatti. Non so se sono tanti o pochi, ma io ne sono rimasto orgoglioso e in ogni caso e ringrazio tutti quelli che mi “cliccano” ed ancor più quelli che intervengono con il loro commenti. Ah … dimenticavo, il mio post più cliccato è stato “L’Iliade letta a Trento” del 29 febbraio 2012. Merito di chi? Della Biblioteca di Trento (Paolo Malvinni e Giovanna Laudadio) che hanno organizzato le letture, ma soprattutto della carissima professoressa ed amica Maria Lia Guardini che le ha gestite. Grazie, Lia! Il merito della maggiore “cliccatura” del post va soprattutto a te.

P.S.: mi hanno detto di farli più brevi, i miei post. Eccomi qui: obbedisco!

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Tremitalia

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2012 @ 8:44 pm

Detto altrimenti: no, non è un errore, è che scrivere Trenitalia mi pareva poco!

Qualche post fa (16 maggio 2012, cfr. ivi) narravo della difficoltà di conoscere in anticipo gli orari ed i prezzi dei treni sulla tratta Bolzano-Trento. Sentite un po’ ora osa mi è capitato a me, che una mattina … (4 giugno 2012) volevo … ma ora vi dico.   Abito a Trento. Volevo conoscere gli orari ed i prezzi della tratta ferroviaria Bressanone-Brennero. Vado in internet. Ci sono molti siti. Ne clicco alcuni e mi si dice “Stazione di partenza o di arrivo sconosciuta”. Mi stanco. Inforco la bici e vado in stazione. Orari? Li abbiamo sino a Bolzano. Maccome, e dopo non è Italia? Si, ma noi li abbiamo sino a Bolzano. Biglietti? Mi dice: ma a Bressanone non c’è la biglietteria? Vada là. No, li voglio fare qui. Attenda. Va dal suo capo, Io attendo. Dietro di me si forma una coda. Ritorna e mi dice: un passeggero e la bicicletta, 14 euro. Ma, dico io, se per la tratta Trento-Brennero (tre volte tanto!) ho pagato 13 euro!? Si, risponde, ma in Alto Adige … E allora io non compero i biglietti. Il giorno dopo mi presento alla biglietteria di Bressanone: 14 euro. Faccio la stessa obiezione, Si, lo sappiamo, ma è così … Pensi che chi da qui si deve muovere in Alto Adige verso sud, ad esempio sino a Salorno, ha convenienza a fare il biglietto fino a Lavis in Trentino … spende meno …
Non è finita. Oblitero (cioè, timbro, ma parla come mangi!) i biglietti. Sul treno il controllore mi dice: lei li ha obliterati alla macchinetta blu (o gialla?) ma se li obliterava alla macchinetta gialla (o blu?) avevano un’altra durata. Vabbè, dico io, se questa è Italia … allora c’è proprio da tremare, e cambiare il nome a Trenitalia in Trem … Italia!
Tornato a casa, ho cliccato sugli altri siti e finalmente ho trovato l’orario del treno che … avevo già preso. Combaciava, che precisione!

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BANCHE, BANCHIERI E … ALTRI SCANDALI EVENTUALI? BASTA! Diamo vita ad un NUOVO RINASCIMENTO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Maggio, 2012 @ 7:47 am

Detto altrimenti: Uno scandalo al giorno leva la credibilità di torno! Ma noi, noi … all’armi! All’armi, Italiani! L’Italia di deve “destare”! Usciamo da questo Medio Evo, coraggio, diamo vita ad un Nuovo Rinascimento! (Lo so che “anche” questo  è un post lungo, ma vi assicuro, è da leggere! Leggetelo,  commentatelo e reagiamo, nell’interesse di noi tutti.

Povero Medio Evo! Fucina di mille scintille di crescita! Eppure nella comune accezione, soprattutto se paragonato al Rinascimento, viene inteso come Era Buia. Ed in tale sua accezione (superficiale ma diffusa) che io lo cito qui. Ma lo faccio solo per cercare di essere capito appieno da tutti.

Finanza ( non solo) Vaticana. Montepaschi Siena. Calcio scommesse. Ed ora, Banca Popolare di Milano?

 

Anni ’70. Ero responsabile della Finanza Italia della Stet, Società Finanziaria Telefonica p. A., Torino, la Finanziaria dell’IRI per le telecomunicazioni e l’elettronica. La Banca Popolare di Milano era una delle nostre migliori interlocutrici, grazie anche all’opera del suo Vice Direttore Generale, Rag. Rizzo. Ricordo che a suo tempo notavo strano che una fra le nostre migliori finanziatrici non mettesse in campo per trattare con la prima finanziaria del Paese, il suo Presidente o almeno il suo Direttore Generale, al pari delle sue concorrenti. Ma a noi, a me stava bene così, con Rizzo ci si intendeva presto e bene.

Ed ora, invece, Banca Popolare  di Milano? Che delusione! Già in precedenti trasmissioni “Report” ed in miei post, era stato segnalato il finanziamento della Banca di 148 milioni di euro ad Atlantis World – controllata dal gruppo Bplus Giocolegale Ltd e titolare dal 2004 di una concessione (gestione delle macchinette mangia soldi del gioco d’azzardo) da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato – il cui principale azionista è Francesco Corallo, figlio di Gaetano Corallo, assolto in Cassazione dall’accusa di associazione mafiosa e condannato a sette anni e mezzo per associazione a delinquere “semplice” (ah bè, allora … se le cose stanno così, possiamo stare tranqulli…) .  Circa un anno fa le fidejussioni della banca erano già finite nel mirino degli ispettori di Bankitalia, che avevano sollevato dei dubbi sull’opportunità di queste facilitazioni.

 

Massimo Ponzellini

A seguito di ciò, l’ex numero uno della Banca popolare di Milano e attuale presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini, è stato posto agli arresti domiciliari (trattamento troppo di favore, i “domiciliari”!) assieme ad altri personaggi. A Ponzellini, tra l’altro, sono contestate presunte mazzette per 5,7 milioni di euro. Le accuse sono legate all’erogazione di finanziamenti concessi anche grazie alla presunta falsificazione dei procedimenti valutativi degli organi dell’istituto di Piazza Meda, in favore di diverse società, i cui amministratori avrebbero corrisposto e promesso somme di denaro per ricevere favori nei procedimenti di concessione e mantenimento del credito bancario. I reati ipotizzati sono infedeltà patrimoniale, associazione a delinquere finalizzata a corruzione, appropriazione indebita, oltre all’ emissione di fatture false e al riciclaggio.

 “Sponsor” di alcuni finanziamenti “forzati” sarebbero anche personalità politiche della passata legislatura (la stampa odierna cita Santanchè, Larussa, Romani).

Io osservo e mi domando:

1) Può una società (anche solo) in odor di mafia (Atlantis) vincere la gara per l’assegnazione di una (simile) concessione da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato? Occorrerebbe indagare a fondo su come è stata gestita questa gara!

2) Atlantis era sta multata per circa 700 milioni di euro per infrazione al sistema dei collegamenti di controllo delle sue macchinette magia soldi con la Amminsuitrazione Finanziaria, nel senso che le aveva scollegate ed incassato “in nero”. Questa multa fu poi ridotta a meno di un milione di euro. Vogliamo indagare sul come e sul perchè di questo regalo?

3) Può uno Stato moderno e civile farsi strumento per la diffusione del gioco d’azzardo, solo perchè esso porta denari nelle proprie casse? Mi pare che ci si sia ridotti al livello di una ACC (Al Capone Company).

4) Gli scempi avvenuti nella gestione della BPM provocano un danno a tutti i suoi correntisti, anzi, a tutti gli Italiani. Dovremmo intentare una Class Action o, quanto meno, scendere in piazza a scioperare contro chi li ha perpetrati.

5) I Consiglieri di Amministrazione e le strutture della banca  (dalla Direzione Generale in giù) della banca che, con loro piena consapevolezza, furono “violentate” dai raggiri del loro presidente nulla fecero per impedire i fatti? O furono inetti o complici oppure sono dimissionari mancati.

6) Le personalità politiche coinvolte  si facciano avanti, smentiscano in modo assolutamente documentato, altrimenti si facciano da parte, scompaiano dallo scenario della civiltà, della dignità, dell’onore, della credibilità. Scompaiano! A parte che dai miei genitori a suo tempo imparai che “Essere onesti è assolutamente necessario ma non è sufficiente. Occorre anche “sembrare” onesti”.

7) Suggerisco la fondazione di un nuovo quotidiano il quale si occupi solo di tenere aggiornati tutti noi sull’evoluzione dei vari scandali e di come procedono le indagini ed i processi a loro carico. Infatti l’ultimo scandalo non deve e non può farci dimenticare il precedente. Ad esempio, che non accada che “grazie” alla Banca Popolare di Milano noi ci si dimentichi degli abusi commessi in Finmeccanica.

Uno scandalo al giorno non deve indurre in noi l’assuefazione. Non perdiamo la capacità di indignarci, di reagire, in ogni sede, in ogni momento … diamo vita ad un Nuovo Rinascimento! Altrimenti sperimenteremo a nostre spese e sulla nostra pelle le cause del (quasi) fallimento della Grecia.

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ROMA: TAGLIARE I COSTI INGIUSTIFICATI, GLI SPRECHI, NON GLI INVESTIMEMENTI E I SERVIZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Maggio, 2012 @ 5:53 am

Detto Altrimenti: e noi, qui In Trentino?

Il Governo di Roma annuncia tagli ai costi superflui, ingiustificati, agli sperperi. Benissimo!.Purchè non si taglino investimenti e servizi ai cittadini …

Lorenzo Dellai

Il Governatore del Trentino, Lorenzo Dellai non cede alle richieste di alcuni Comuni di aumentare le somme destinate ai gettoni di presenza dei Consiglieri delle amministrazioni locali. Benissimo.
Ancor prima peraltro, altrii Comuni avrebbero inteso anticipare la manovra di equità, deliberando che il gettone è dovuto se il Consigliere presenzia almeno a metà riunione. Ma nel far ciò questi Comuni si sono autodenunciati: infatti ogni Consigliere adempie al suo dovere non assistendo a metà riunione, bensì preparandosi, studiando la documentazione, presenziando all’intera riunione e quindi intervenendo, documentando e motivando i propri interventi, dibattendo ogni ordine del giorno ed eventualmente alla fine, contribuendo con il proprio voto alla delibera. Quindi, l’aver presenziato “a metà riunione” lungi dal costituire il presupposto per il pagamento del gettone di presenza, dovrebbe essere la condizione per la sua non corresponsione.

Quindi, bene, Presidente Dellai, ben fatto.

P.S.: Metà, metà … metà rimborsi elettorali, metà riunione … chssà come si rivolta nella tomba Re Salomone, l’inventore della “soluzione a metà“… e Dante Alighieri, di costoro cosa mai avrebbe scritto se non “la metà van cercando ch’è sì cara/come sa chi la stessa mai refiuta” ?

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E’ VENUTA MENO SOLO LA MORALE (altrui) O INVECE ANCHE L’INTELLIGENZA “RESIDUA” (nostra) E LA MEMORIA “RESIDUA” (nostra)?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Maggio, 2012 @ 6:37 am

Detto altrimenti: “Ma il re è nudo” gridò quel bambino nella favola di Hans Cristian Handersen!

"Vacanze romane"

Persone che ci hanno governato o che governano (non facciamo nomi!): una si è inventato le gare di burlesque ed ora, non ancora soddisfatto, insiste: infatti ne starebbe allestendo una ulteriore, la sua salita al Colle! Ma via …. Siamo seri! Un’altra va in vacanza utilizzando aerei privati, ville e yacht noleggiati e pagati da altri al prezzo di centinaia di migliaia di euro e ci spiega … “Quando si va in vacanza in gruppo, uno paga il viaggio, l’altro l’hotel, l’altro la villa, l’altro lo yacht, poi si conguaglia!” Ma quando mai? Come se si trattasse di una pizza fra ragazzi: “Dai, facciamo così: questa sera con le ragazze … tu paghi le pizze, io il cinema poi domani conguagliamo!” Ma quando mai …. Qui non si tratta di quattro birre e di quattro ingressi al cinema! … Però, a dire il vero, in quest’ultimo caso un progresso c’è stato: infatti tutto ciò non è  accaduto “a sua insaputa” …

Cosa ne penso?

Vacanze milanesi, ma non certo all'Idroscalo di Milano!

1) Innanzi tutto queste spiegazioni sono un’offesa alla nostra intelligenza residua. Ci dovrebbero chiedere scusa!
2) Non si devono confondere gli eventi con il loro pagamento e/o con la spiegazione del pagamento, cioè “cosa questi eventi siano”  con “come essi siano stati pagati” e con “perchè sono stati pagati in tal modo”. Infatti gli eventi citati, già di per sé, sono al di fuori di comportamenti accettabili sia sotto il profilo etico che economico finanziario. Sono “fuori scala” in ogni momento, in ogni tempo, sotto ogni profilo. Ma come? Concedersi vacanze da miliardari … da parte di amministratori pubblici … ma dove va a finire il controllo sul tenore di vita da parte del fisco, controllo che dovrebbe condurre all’accertamento induttivo di redditi ben diversi da quelli dichiarati, sotto il duplice aspetto qualitativo e quantitativo? Dice … “Ma mi ha pagato lui tutto … ed io a lui non ho fatto alcun favore ….” Si, posso anche crederci, nessun favore a lui, ma ad altri? Da quando in qua il mondo è pieno di gente che ti  regala vacanze da super nababbi?

 

 

“Il re è nudo”, gridò il bambino della favola, vedendo che il re era proprio nudo, mentre tutti gli astanti cedevano alla suggestione indotta in loro dal comportamento del sarto e del re stesso. Torniamo bambini anche noi, guardiamo in faccia la realtà, non cediamo alle suggestioni, … “l’Italia s’è desta”, o almeno, così si spera … vediamola per come è, nuda, e diamoci da fare per rivestirla di dignità, di intelligenza, di onestà, di memoria …

…memoria? Trascrivo qui tre commenti che potrete ritrovare  scorrendo l’elenco degli interventi ai post precedenti, ma tant’è … ho ritenuto che meritassero maggiore evidenza:

1) Lo sdegno per quanto accaduto (a Genova e a Brindisi, n.d.r.) non sembra sia sufficiente per testimoniare l’accaduto. Abbiamo ancora negli occhi le stragi di Falcone e Borsellino, di Moro, di tutti i servitori di questo Stato lasciati da soli nel momento del dolore, della sconfitta. Un popolo si risolleva con una forte coscienza civica, tutti uniti verso un comune obiettivo che è quello della sconfitta di tutte le mafie. Ma la necessità di un popolo che sia unito verso la realizzazione dell’obiettivo è imprescindibile. Persiste più di un dubbio, è vero, perchè ci sono due Italie, quella che cerca di uscire dalla crisi soffrendo e centellinando l’euro ogni giorno e quella che già si è arresa. Quando si arriva al terrorismo la bussola non riesce più a dare segnali, e il concetto di cittadinanza sociale e civile si smarrisce definitivamente. Ora il compito dello Stato è consegnare alla giustizia tutti coloro i quali hanno partecipato a questo efferato delitto. Un delitto, se mi permetti, di cui vergognarsi al cospetto del globo tanto quanto la nostra classe dirigente e politica degli ultimi 30 anni che ci ha lasciato in braghe di tela. E Pantalone continua a pagare…

2) Due “Italia”, è vero. Quella per la quale 2+2 fa 4 ed anche presto, e quella che di fronte ai furti delle segreterie dei partiti (superiori ai bilanci destinati ad esempio, alla tutela dei beni archologici e che “grazie” ad una leggina che non ne vincolava l’erogazione al completamento della legislatura, sono stati pagati anche due volte nel corso dello stesso anno!), quell’Italia la quale dicevo, di fronte a questi furti, dice che “sono cose che sono sempre successe, che i veri problemi sono altri, che bisogna capire il contesto …” (ho udito io queste affermazioni!) Certo che se questa è la morale, c’è da aspettarsi di tutto! Eppure cantiamo “l’Italia s’è desta!”. Speriamo che sia la volta buona! Certo che se ai suddetti furti si vuol porre rimedio anzichè arrestandone i responsabili e chiedendo conto del malloppo sottratto, bensì dimezzando per il futuro rimborsi di spese ancorchè non sostenute e/o non documentate, è un po’ come se la pena comminata ad un ladro che ha rubato 100 fosse: “Ti condanniamo, per il futuro, a rubare solo 50″. Il terrorismo dichiara che vuole colpire Finmeccanica, le Banche, et.. Ma questo cosa vuol dire? Che noi, noi che terroristi non siamo (Dio ne guardi!), noi che siamo assolutamente contro ogni forma di violenza e di terrorismo, vuol dire che noi non potremmo più criticare ad esempio, gli stipendi fuori scala di banchieri, superburocrati, supermanager nè gli sperperi di Finmeccanica e Co.? Oppure che d’ora innanzi dobbiamo impiegare le nostre energie a condannare il solo terrorismo, distraendoci e trascurando le milionate di euro che mancano all’appello, non rilevando che la legge è “quasi sempre” uguale per tutti? O non rilevando che non c’azzecca che il parlamento decida da solo il proprio emolumento? E che nemmeno c’azzecca che parlamentari nominati ministri contribuiscono a votare la fiducia “a se stessi”? No. Il mio hard disk mentale ce la fa, può benissimo occuparsi contemporaneamente dei due filoni di problemi.

3) Dinanzi ai fatti di Brindisi c’è stato il silenzio assordante dei deputati, che siano essi colonnelli o gregari. In realtà, questi non pensano proprio a ciò che accade in Italia. Ricordo che durante la vacatio di B. ne incontrai molti sparsi un pò ovunque per la capitale: chi a fare shopping, chi ad accompagnare la moglie e chi l’amante; chi al convegno di Tizio e Caio ed altri con la mazzetta dei giornali (mazzetta? Dei giornali, cosa avevate capito? N.d.r.) sotto il braccio. Ma le commissioni lavorano? E’ la domanda che mi sono posto in quel periodo, invano. Occorre considerare poi che questi signori hanno tutti un doppio (se non triplo) lavoro: basta guardare i loro redditi. Per avere una controprova basta guardare le foto immortalate dalle agenzie di stampa mentre loro “lavorano”: chi al cellulare, chi sull’Ipad, chi legge i giornali, ecc.. E si arriva alla riflessione, forse comune: sono andati al Parlamento solo per lo stipendio? Ma non è possibile che un cittadino che delega un proprio rappresentante in seno al Parlamento venga trattato così!! Si dice: il vento sta cambiando anche per loro. Infatti, non siederanno più sullo scranno di onorevole. Ma intanto potranno fruire della pensione di deputati mentre in Italia si continua a morire di crisi: oggi un altro suicidio dalle mie parti.

Angela Merkel

E cambiamo argomento. Angela Merkel sta predisponendo un progetto di piano di crescita per l’Europa, praticamente un insieme di regole che, ove adottate, migliorerebbero la capacità di crescita dei Paesi che ne hanno bisogno (e non facciamo nomi, per carità!)

Al riguardo mi permetto di formulare due sottolineature, una negativa ed una positiva. Di negativo c’è che in ogni caso questo metodo avrebbe effetti di medio e lungo periodo, mentre a quei Paesi (niente nomi, s’è detto!) servono interventi “a miccia corta, rapida” cioè che producano effetti in tempi assai rapidi. Di positivo: comincia a farsi avanti un concetto. Se io sono proprietario di una SpA e non la so amministrare, non c’è nulla di male se mi proccuro un bravo amministratore (anche straniero, ovviamente) e mi faccio amministrare. Ma … dice … la sovranità del paese, etc.. dove la mettiamo? Retorica, dico io. Io resterei sempre proprietario di quella SpA e cittadino di quel Paese, amministrati entrambi bene anziché male. Un amico che vive in Trentino ai confini dell’Alto Adige, confrontando la qualità dei locali Governi Provinciali con quella dell’ultimo “ventennio” nazionale, l’altro giorno mi ha detto, quasi per burla (ma non tanto): “Peccato che l’Austria abbia perso la guerra (la prima guerra mondiale, n.d.r.)!”

Memoria residua, dicevo. Eccomi a voi. Già, perché pare che il nostro cervello (quasi un hard disk, hard in senso letterale, cioè “duro” … a capire e soprattutto a ricordare certe cose!), non abbia più capacità residua, nel senso che pare fatichi a ricordare da chi e come siamo stati governati nell’ultimo ventennio, il secondo, tristissimo “ventennio” della nostra amata Italia. Memoria minuitur nisi exerceas, la memoria diminuisce se non la si esercita, ed allora, cribbio, esercitiamola! Cribbio? Ho detto cribbio? Oddio, … aiuto! Cosa mai mi sta succedendo?

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BORGHESIA E CETO MEDIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Maggio, 2012 @ 6:52 pm

Detto altrimenti: la scomparsa di due pilastri sociali

Giuseppe De Rita

Il Professor Giuseppe De Rita (Censis) individua buona parte delle cause della nostra attuale crisi socio-politica-economica nella scomparsa della borghesia, ove con questo termine individua una classe di persone colte, cresciute ed educate alla missione del Servizio alla collettività e ad esso dedicatesi non per motivazioni economiche bensì per puro spirito di servizio.

Come si è arrivati a ciò? Non voglio ragionare sul processo che ci ha condotti a questa situazione, bensì mi soffermerò sulla situazione attuale, sul dato istantaneo quindi, non “di periodo”. Oggi ad avviso di molti di noi, il numero dei parlamentari è troppo elevato. Essi poi sono troppo pagati. Ciò genera una enorme massa di candidati “aspiranti, prima, e di parlamentari “disponibili”, poi, spinti soprattutto dal richiamo dello stipendio e della pensione facile, preoccupati soprattutto del raggiungimento di questi traguardi (che si ottengono con 35 mesi – mesi – di … onorato servizio) , costi quel che costi, anche se si tratta di votare a favore o contro un provvedimento che non si è nemmeno letto, anche se si confonde il deficit di bilancio con l’indebitamento, anche se non si conosce il livello dell’indebitamento pubblico o il significato del termine “esodato”.

Ed allora, cosa fare? Proviamo a ipotizzare alcuni possibili interventi.

1. Investire molto di più sulla scuola, sulla cultura, sulla formazione civile e sociale dei cittadini;
2. ridurre di molto il numero dei parlamentari (si consideri che in Italia siamo 60 milioni di abitanti ed abbiamo 315 senatori e 630 deputati. In USA sono in 300 milioni ed hanno 100 senatorie 435 deputati!);
3. fare in modo che gli emolumenti di chi governa e delle assemblee legislative non siano decisi dagli stessi interessati;
4. ridurre comunque i loro emolumenti, ma non tanto da non consentire anche a chi ricco non è di partecipare attivamente alla Politica;
5. rivedere i regolamenti parlamentari, al fine di verificare la effettiva partecipazione attiva di ogni parlamentare alla vita pubblica alla quale lui stesso, volontariamente, si è dedicato, mettendo in relazione presenze, attività e remunerazione;
6. in applicazione del principio della separazione dei poteri, se un parlamentare è chiamato al governo, si dimetta dal ruolo di parlamentare;
7. limitare fortemente l’attività legislativa del Governo affinchè il Parlamento si riappropri della sua funzione.

Ceto Medio, chi era costui, scriverebbe oggi Alessandro Manzoni? Uno, nessuno, centomila, per dirla con Luigi Pirandello? Il Ceto Medio (d’ora innanzi per brevità chiamato anche CM), è stato la meta, l’obiettivo della maggior parte degli Italiani. All’inizio del secolo scorso non si aveva nulla e si aspirava ai “beni del CM”: uno stipendio fisso (le famose mille lire al mese), una casetta, il frigorifero, la TV, la Seicento, le vacanze al mare, etc. e poi via via, sempre più in su, senza sconfinare nell’area dei capitalisti. Un male? No di certo, il CM consumava e risparmiava e l’industria produceva. Ma nel frattempo il giocattolo si è rotto. Taluno dice: perché vivevamo al di sopra delle nostre possibilità. Ma chi viveva in tal modo? A nessun operaio è stata regalato il televisore, la Seicento, la casa, etc.. mentre a un certo numero di persone sono stati riservati volumi di beni e di denaro ben superiori a quanto ciascuno di questi privilegiati potesse mai consumare, stimolando quindi la produzione, etc.. Sta di fatto che il seguente mix: globalizzazione (il computer sul quale sto scrivendo è un ex IBM stato fabbricato in Cina!); concentrazione della ricchezza su poche persone, a livelli centro americani; livello insopportabile del debito pubblico; sperpero del denaro pubblico; evasione ed elusione fiscale etc., ha generato minore lavoro, maggiori tasse, minori consumi, minore produzione e così via. Da qui, la tendenziale scomparsa del CM, quindi dei consumi, quindi della produzione quindi dell’occupazione, quindi delle entrate fiscali, quindi l’impossibilità di abbattere il debito pubblico etc..

Che fare? Io mi permetto di suggerire: siamo tutti più curiosi, più analitici, più critici, più esigenti e rigorosi verso noi stessi e verso gli altri, più attenti alla relazione fra causa ed effetto e leggiamoci un libro: “Meno e meglio. Decrescere per progredire” di Maurizio Pallante, Bruno Mondadori Editore. Dopo che l’avremo letto, ne potremo discutere.

Altri, nel breve termine, più concretamente di me, propongono l’emissione da parte dello Stato di un prestito irredimibile con un rendimento del 5%. Cioè, chi ha un capitale invbestito in titoli di stato, lo trasforma in una rendita interessante, e quando rivuole il suo capitale, va a vendere i suoi nuovi irredimibili titoli in borsa. Lo Stato sarebbe esonerato dall’obbligo della restituzione del capitale. Di questo abbiamo già parlato in un post precedente pubblicato il 30 aprile 2102.

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BONDONE? TRENTO ALTA? O PIUTTOSTO … TRENTO 2000!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Maggio, 2012 @ 8:22 am

Carosello Tonale ... excelsior!

 

Detto altrimenti: in tempi di crisi occorre innovare, innovare e innovare, anche per quanto riguarda piste ciclabili, bicigrill e l’offerta della gastronomia locale. Leggete, gente … leggete …

Abbiamo le piste di discesa per sciatori? E realizziamo anche quelle per i ciclisti, le “Discese Ciclabili”!

Trento 2000? Si vede che trovare i nomi delle spa e delle località è il mio forte. A suo tempo infatti , ad esempio, mi inventai il nome “Carosello Tonale” per la società di impianti sciistici che fondai al Passo.

 

 

Trento 2000 come il Monte Baldo

Ed oggi, oggi … dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur … mentre a Trento si discute, il Bondone affonda … E invece è ora di agire. Il Bondone non potrà mai fare concorrenza sciistica alle altre stazioni della regione. Esso però ha un vantaggio: il suo “dislivello” è ben collegato e ancor meglio collegabile a Trento e all’asse dell’Adige magari con una nuova funivia. e quindi, partendo da questa base, può valorizzare al massimo tale sua peculiarità,  anche in estate. Questo è il punto! Innoviamo, gente, innoviamo!

 

 

Discese ... non più nei prati ma nelle ciclabili

La crisi economica ha ridotto e di molto la presenza degli sciatori italiani. Inoltre, la eventuale differenza di prezzo difficilmente potrà dirottare sul Bondone sciatori anche solo dalla Paganella (e poi sarebbe una concorrenza interna, un “cannibalismo, in gergo tecnico). Ed allora cambiamogli nome, ribattezziamolo “Trento 2000” ed allestiamo delle piste ciclabili in discesa (Discese Ciclabili) che conducano a Trento, a Rovereto e nella Valle dei Laghi e quindi a Riva del Garda.  Inoltre, ove si pensasse al già proposto collegamento della ciclabile dell’Adige con quella della Valsugana, Trento e Trento 2000 diventerebbero un’importante base di partenza e di transito di moltissimi cicloturisti, il cui numero è in continua crescita, soprattutto lungo la direttrice nord-sud Resia-Verona. La sua potenzialità potrebbe essere reclamizzata venduta come un nuovo “prodotto turistico”, ed il Trentino diventare sempre di più non solo il Trentino dei trenini (magari!) ma anche il Trentino delle “Discese Ciclabili”.

Info sulla Dobbiaco-Lienz

Io percorro da anni tutte le ciclabili della regione e del Nord Est. La più frequentata in assoluto non è nemmeno la più bella. Mi riferisco alla Dobbiaco-Lienz, di circa 50 km. Il suo successo consiste nell’ “essere tutta in discesa”. Lungo il suo percorso incontri intere famiglie, bambini piccoli, di tutto, insomma. Lungo questa ciclabile vengono poi distribuiti depliant sull’offerta turistica delle vali attraversate, sul noleggio biciclette, sui ristoranti, vi sono punti di ristoro, vi è la possibilità di sostare in un parco giochi (di quelli “avventurosi”), di visitare cascate. Vi vendono anche la risalita in treno e il trasporto a monte delle bici noleggiate etc.. E dire che solo la parte alta della pista attraversa scenari molto belli. La parte maggiore si svolge all’interno di un bosco senza alcun panorama.

Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenent nunc Parthenopae, cecini Pasqua, Rura, Duces

Ora, immaginiamo le “Discese Ciclabili di Trento 2000”, quale altro spettacolo offrirebbero, con lo sfondo del Brenta, solo per guardare ad ovest! I cicloamatori potrebbero essere autorizzati a percorrere solo le ciclabili ufficiali e non anche sentieri diversi, limitandosi in tal modo e non accrescendosi l’inquinamento delle montagne. E poi, non di sole pedalate vive il turista! Due giorni fa ho percorso la Peschiera-Mantova e ritorno, intervallandovi una lunga sosta a Mantova, perchè la sola pedalata non mi soddisfaceva: ho visitato chiese, palazzi, la casa di Rigoletto, l’Accademia Virgiliana, etc. e la mia gita ha assunto una caratteristica molto più ricca e completa. Coraggio, Trento 2000! Le ciclabili della pianura, in estate sono poco desiderabili per l’eccessivo caldo e le zanzare. Ed allora, forza con le ciclabili in quota!

 

Piste provinciali, anzi, bi-provinciali, anzi ... regionali!

E poi,  il Sistema delle piste ciclabili deve essere organizzato a livello bi-provinciale, cioè regionale. Non conviene che essa sia lasciata alla diversa, singola iniziativa di ciascun Comune. Infatti l’offerta deve essere omogenea, coordinata, deve contraddistinguersi per la sua alta qualità e soprattutto deve essere “Trentina” e “venduta” dal Trentino e non come accade oggi, da SpA di fuori regione! Mi viene in mente lo SPOT, mai realizzato, cioè la Società di Promozione dell’Offerta Trentina: abbiamo tutto, bellezze naturali, dislivelli, capacità organizzativa, storia, gastronomia, panorami, aria pulita, etc.. Basta solo coordinare il tutto.

 

Il Gruppo del Brenta, in primavera, visto da un cicloturista che scende da Trento 2000 verso Riva del Garda

 

E poi, bicigrill?  … sento parlare di un nuovo bicigrill a Trento che inoltre offrirebbe ai cicloturisti i prodotti gastronomici locali. Non sono d’accordo. Innanzi tutto Bolzano ha realizzato delle bretelle ciclabili che conducono i cicloturisti direttamente in centro, centro che quindi automaticamente diventa il bicigrill di Bolzano o dove si deve realizzare una simile struttura!

 

 

L’ “Agraria” di Riva del Garda: merita un viaggio!

E poi, gastronomia? Peccato che i ciclisti siano nostrani, ed allora non sono particolarmente attratti da ciò che già ben conoscono, o sono stranieri ed allora in ogni caso non possono caricarsi sulla bici più di tanto prodotto, essendo già carichi di bagagli. Né potrebbero, se vogliono poter continuare a pedalare, consumare lauti pasti! Quanto alla gastronomia, invece, un esempio molto bello di offerta di prodotti nostrani è offerto dalla “Agraria” di Riva del Garda, completamente ristrutturata al suo interno … visitatela! Un vero “Museo … d’Arte Gastronomica Moderna”!

L’analoga offerta della città di Trento, al confronto, lascia decisamente a desiderare: decentrata come collocazione (il mio amico Gianni Bort, Presidente dell’Unione Commercio, afferma che la regola del successo  ommerciale sono le tre “P”: la Posizione, la Posizione e la Posizione), non offre la ricchezza e varietà di prodotti della sua collega rivana. Peccato. Ma Riva è città turistica, si dice … Perché? Trento no?

 

 

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ANCORA IN BICICLETTA: PESCHIERA-MANTOVA E RITORNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Maggio, 2012 @ 7:45 am

Detto altrimenti: avrei dovuto andarci con gli amici di UISP fra qualche giorno, ma non avrei potuto per rimpegni di famiglia (il compleanno di mio figlio Edoardo), e così ho anticipato la gita.

 

Edoardo Pellegrini sulla sinistra Mincio

Insieme all’amico Edoardo Pellegrini di Cavareno, Val di Non. 24 maggio (2012) … 24 maggio … “tacere bisognava andare avanti …” infatti si parte alle 09.00 in mountain bike da Peschiera (… siede Peschiera, bello e forte arnese, a fronteggiar Bresciani e Bergamaschi …), lungo il Mincio (… e come l’acqua a correr mette co’, non più Benaco ma Mencio si chiama, sino a Governol dove cade in Po). Così cita i luoghi Dante Alighieri nella sua Commedia. Attenzione: l’unico parcheggio gratuito nei giorni feriali si trova poco fuori del casello autostradale, sulla destra, di fronte al ristorante galleggiante “La Barcaccia”. Nei week end sono €0,50 all’ora. In città le tariffe della sosta sono molto più elevate. Queste notizie però in Dante non le trovate!

 

La circumnavigazione della fortezza di Paschiera

La sinistra (orografica) del Mincio, nel primo tratto (circa 4 km) sino alle chiuse che regolano il livello del lago di Garda e che consentono il passaggio fra le due rive, è sterrata. Per accedervi dovete infilarvi sotto una sbarra. Se invece volete l’asfalto, alla partenza dovete “circumnavigare” la fortezza in senso antiorario e quindi, percorrendo lungo un sentierino sterrato, vi immetterete sulla destra Mincio, asfaltata. Al ritorno, proveniendo dalla destra Mincio, la circumnavigazione è in senso orario.  Il percorso è quasi interamente asfaltato, in leggera discesa (ma se non pedalate non si va avanti). Le indicazioni sarebbero un pochino migliorabili. Poca acqua durante il percorso: portatevene molta. Alcuni scorci sono molto belli. In particolare addentratevi in Valeggio sul Mincio, dove fra le piccole rapide del fiume si “annidiano” invitanti ristorantini: peccato che si debba pedalare! E poi, lì vicino, il Parco Sigurtà … ma questa è un’altra storia. Non andate su questa ciclabile in piena estate: soffrireste troppo caldo!

Il bicigrill "Chiosco dei Mulini"

E poi, mamma cigno che immerge il lungo collo sul fondale per trarne alghe tenere che poi offre al suo piccolo che le gironzola intorno! Animali …un complimento per molti umani … Certo che noi Trentini, abituati all’aria fine delle nostre ciclabili quasi in quota, avvertiamo la diversità dell’aria, un po’ più “pesante”, nella quale si mescolano, soprattutto nella prima parte del percorso, profumi della natura e odori della città.  Molto accogliente il bicigrill Chiosco dei Mulini , “info-risto-point” nei pressi di Volta Mantovana (0039 335 1220087, info@chioscodeimulini.it, www.chioscodeimulini.it, 45°18’40,75’’ N, 10°42’7,06’’E).

 

 

 

 

Eccomi al primo lago: imbarcarsi o pedalare?

Dopo poco meno di 50 km, dietro una curva, appare il primo lago di Mantova. A me, genovese nato e cresciuto, ha fatto molta impressione: un piccolo mare là dove non te lo saresti aspettato, una piacevole sorpresa ma allo stesso tempo con un sottofondo di angoscia, per la consapevolezza che quel mare è … prigioniero della terra! Comunque un vero arricchimento del percorso.

 

 

 

 

In bici a Casa Gonzaga

Secondo lago. Bellissimo. Alcuni aironi si lasciano avvicinare. Incrociamo scolaresche (vedi post precedente). Andiamo in centro città. E’ giorno di mercato, biciclette alla mano. Molte foto. Constatiamo che il castello, il palazzo dei Gonzaga e molti altri monumenti ed edifici storici meriterebbero maggiore manutenzione, ma evidentemente le finanze sono quelle che sono. Tuttavia Edoardo ed io facciamo una riflessione: ecco le nostre industrie, sono le opere d’arte di cui il Paese è ricchissimo: meriterebbero maggiori investimenti dedicati.

 

 

 

 

 

 

Al ristorante

Pranzo al “Ristorante Panchina”, e quindi si torna. Giunti all’ultimo lago, prima di lasciare l’acqua, una scena dolcissima. Da lontano si avvicina una signora che sparge a piene mani pane secco per i molti volatili, i quali, tutti, si affrettano ai suoi piedi. Tutti tranne una coppia di germani reali. Lei ha una zampetta ferita e fatica a muoversi. Lui le sta vicino, e pur potendo muoversi liberamente, non va a godere della manna profusa dalla quella signora. Mi avvicino, getto alla coppia alcuni pezzettini di pane. Cadono un po’ troppo distanti da lei. Lui li prende e li porta alla sua compagna. E questi sono animali. Ora, ditemi voi come si fa a definire “animali” gli attentatori di Brindisi?

 

 

 

 

 

La flottiglia dei cigni

Sulla via del ritorno, una flottiglia di cigni ed un rapido temporale. Poi di nuovo un timido sole ci accompagna alla macchina. Compresi i trasferimenti urbani in Trento ho percorso 103 km, e la mia “parte lesa” (posteriore) si lamenta un po’ … forse cambierò il sellino con uno meno offensivo …

 

 

 

 

 

 

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