EUROBOND SI O NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Giugno, 2012 @ 6:53 am

Detto altrimenti: è un braccio di ferro … o no?

Angela Merkel dice: “Perché devo accettare che i debiti dei Paesi indisciplinati diventino anche miei? Prima si mettano in ordine, siano seri, rispettino le regole, poi se ne parla … ” E non ha tutti i torti, a mio avviso. Infatti, se una SpA va male e gli azionisti continuano a ripianarne le perdite, non vi è stimolo per la SpA di migliorare. Rispettare le regole? Volete un esempio? Eccolo: pagare e far pagare le tasse e non legittimare il sistema di “supersconti agli evasori” che vige in Italia! (vedi da ultimo il mio post del 20 giugno).

Si ribatte: ma se l’Italia “fallisce” non può più acquistare i prodotti tedeschi e poi, se l’Italia cade, l’Euro cade e se l’Euro cade anche la Germania è danneggiata. Concordo.

E allora, come se ne esce? E’ un braccio di ferro, dicevo prima. Senonchè, il problema non è affermare un principio, far vedere chi è più duro dell’altro. Non si tratta di una gara di di celodurismo, ma di intelligenza. Chi più ne ha, più ne adoperi. E allora, capiamola una buona volta, che quello che la Merkel vorrebbe fosse fatto è innanzi tutto nel nostro interesse, prima che nel suo!

Dobbiamo smetterla di giocare, smetterla con le furbizie, con i bizantinismi, con gli sprechi (dei troppi parlamentari, dei superstipendi, del regime dei benfit feudali, etc.), con i furti (del pubblico denaro), con il fumo negli occhi nostri ma soprattutto degli altri, con la falsa democrazia (“Fate, fate pure il referendum sul non finanziamento dei partiti .. tanto poi io faccio una legge che attribuisce loro i rimborsi …”). Il re è nudo, disse il bambino della favola … ormai il re è nudo. Solo se torniamo ad essere seri riusciremo a vestirlo. Altrimenti nudi diverremo anche tutti noi.

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Lago di Garda: occorre attivare il Servizio di Avvisi ai Naviganti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Giugno, 2012 @ 4:55 am

(Vedere il post del 24 aprile 2012)

Detto altrimenti: POTREBBE ESSERE UNA INIZIATIVA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, con Centrale a Riva del Garda … Infatti, quante altre morti ci dobbiamo aspettare? Il Servizio di Avvisi ai Naviganti è attivo sul mare. Solo sul mare, purtroppo. E nel Garda si continua a morire … eppure Virgilio ci aveva avvertito, ci aveva ben detto che le tempeste del Garda sono del tutto simili a quelle del mare … “fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino” … Benaco, le cui onde in tempesta sono simili a quelle del mare …

Alle 14.20 di sabato 23 giugno 2012 l’elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Como, ha ritrovato il corpo di Mario Bombana, il pescatore 55enne di Pozzolengo disperso il precedente giovedì sera. Il cadavere, galleggiante si trovava in prossimità della spiaggia dell’Hotel Astra di Sirmione. Due sub stanno recuperando il corpo. Il corpo di Marco Perdoncin, 50enne di Rivoltella, ripescato venerdì a mezzogiorno. Il cadavere galleggiava nel tratto di lago di Colombare di Sirmione, impigliato nelle reti da pesca.
I due amici erano usciti giovedì sera alle 20 giugno 2012 partendo da Rivoltella di Desenzano per una spensierata nottata di pesca alle sardine al largo di Peschiera, a bordo della loro imbarcazione in vetroresina, lunga 6 metri. Ma non hanno più fatto ritorno al porto. E in mattinata al porto sono stati ritrovati la macchina e il motorino dei due. I famigliari (la mamma e i due fratelli di Marco, la moglie e i tre figli di Mario) allarmati hanno subito dato l’allarme. E sono scattate le ricerche: la motovedetta della Guardia Costiera, i vigili del fuoco, il 118 con l’elicottero, già dalle prime ore del mattino hanno sorvolato la zona di Rivoltella di Desenzano, da dove erano partiti giovedì sera alle 20. Ma sul lago la notte del naufragio, intorno alle 22, si è alzato un vento fortissimo, l’Ander, che soffia in direzione Nord-est. Vento che potrebbe aver rovesciato la loro barca. Infatti a Peschiera, sulla costa veronese, in tarda mattinata è stata ritrovata l’imbarcazione alla deriva.

P.S.: anche nel naufragio di cui al mio post del 24 aprile, l’imbarcazione fi ritrovata alla deriva, in quel caso capovolta, ma galleggiante. Lo so che della scienza del poi … son piene le fosse, ma raccomandiamo di essere ben equipaggiati contro il freddo (anche in una calda serata estiva!), di indossare i giubbotti di salvataggio e di disporre di un efficiente mezzo di chiamata per soccorso.  Restare aggrappati alla barca, non sfinirsi per il freddo e potere chiamare i soccorsi salva la vita.

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Chiesa Evangelica di Arco (Tn), “sgarrupata”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:46 pm

Detto altrimenti: Cosa vuol dire “sgarrupata”? E’ dialetto napoletano, vuol dire scassatiella, sporca, mal tenuta, piena di scrostature … insomma … sgarrupata. No, io non sono napoletano, l’ho imparato assistendo ad un film …

Sono entrato. Per la prima volta. L’avevo sempre vista dall’esterno, questa Chiesa protestante. Bella, dall’esterno. Sono entrato per un concerto di chitarra classica. Sono rimasto impressionato dalla differenza fra le nostre Chiese, belle, ricche, pulite, manutenzionate e questa. Questa era sporca, sbrecciata, dava quasi la sensazione di un posto abbandonato. Mi sono chiesto: è giusto? No, non sto per abbandonare la mia fede cattolica, ma anche in questa Chiesa c’era un Crocifisso, lo stesso delle “mie” Chiese …
Ed ecco che ho trovato questo fatto profondamente ingiusto. Mi si dirà, ognuno è libero di professare la fede che vuole, di organizzarsi al meglio, lui e le sue Chiese. Se ha soldi. D’accordo, ma “quel” Crocifisso è anche il mio, è lo stesso, unico Crocifisso. Da oltre 2.000 anni. E allora?
E poi, scusate, io sto solo mettendo per iscritto un sentimento improvviso che mi ha assalito. Non sono andato a cercarlo io, questo sentimento. Mi è saltato addosso, così, improvvisamente. E io lo scrivo.

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ENI RIBASSA IL PREZZO DEI CARBURANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:29 pm

 Detto altrimenti … da parte di qualcuno: “E’ concorrenza sleale!”

Ma se volevate il mercato libero … libero di fare cosa? Forse lo volevate solo libero  di  stipulare un “cartello” per tenere alti i prezzi? Via … ora che il mercato è libero ed una compagnia “si permette” di rompere il cartello e di ribassare i prezzi al consumo, gridate alla concorrenza sleale? Ma via, siamo seri!  Ma è solo per il week end … i camionisti che lavorano solo in settimana non possono usufruirne … gli stessi gestori sono sottoposti ad un tour de force … Via, sono motivazioni da “fumo negli occhi”, dettagli, tentativi di arrampicata (sui vetri)!  Resta il fatto di base. Finalmente qualche cosa si è mosso. D’altra parte il consumo di carburante era molto diminuito … ed allora la regola del mercato dice che se la domanda frena, occorer agire sul tipo di offerta … E poi, non è forse vero che i supermercati “normali” vendono di meno e i “discount” vendono di più’ Ed allora, di cosa ci meravigliamo? Con il carburante sta succedendo la stessa cosa. Era ora.

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TRENTO, LA NOTTE BIANCA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2012 @ 4:28 pm

 Detto altrimenti: bianca … brava … o cattiva?
Dice … negozi aperti, la gente “vive la notte”, diamine, siamo vivi, giovani o giovanili, e poi lo fanno anche all’estero … Vabbè, se lo fanno all’estero …dico io …

... senza parole ... sono senza parole ...

Sta di fatto che, uscendo io alle 07,00 del giorno dopo, e recandomi in bicicletta in Piazza Dante per incontrarmi con altri “normali” per una bella pedalata sino a Riva del Garda, ho dovuto schivare cartelli stradali divelti, moltissimi cocci di ceramica, moltissimi pericolosi frammenti di vetro, mucchi di spazzatura, etc.. Uno spettacolo da terzo mondo. Ma poi puliscono sa, mi si dice .. Si, e ci mancherebbe altro! Solo che il problema non dovrebbe essere quello di “pulire” ma quello di “non sporcare”. Sono stato giovane anch’io, ma l’impulso di spaccare le bottiglie vuote per terra, di divellere segnali stradali, di attaccare briga con ubriaconi non l’ho mai avvertito.

 

... Dante, per oggi la tua gita con noi salta, purtroppo! Con la bici conciata in questo modo non puoi proprio venire ...

 

 

 

In attesa degli amici, ho scattato qualche foto. Povero Dante … forse quando scrivevi “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” avevi in mente proprio una “notte bianca”. E poi, guarda la tua bicicletta che avevi parcheggiata vicino alla tua statua … guarda come te l’hanno trattata!

 

 

 

 

 

 

 

 

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TRENTO: “ACCADEMIA DELLE MUSE” IN TRASFERTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2012 @ 6:30 pm

Detto altrimenti: … circolo culturale privato, in riunione di inizio estate, in una sede diversa dal solito

La padrona di casa

 

 

A Trento succede anche questo. Un gruppo di privati si riunisce, senza alcuna formalità, e “fa” musica e cultura varia. Una volta al mese, da ottobre a giugno. La riunione del 23 giugno 2012 è stata quella “straordinaria” di inizio estate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il compositore Bonporti

 

 

 

Una coppia di amici, veramente molto ospitali,  da tempo insisteva perché la riunione si tenesse a casa loro, casa che era stata del Trentino  Francesco Antonio Bonporti (6721 -1749). Bonporti, uomo di Chiesa e di compositore musicale. A lui è intitolato il Conservatorio musicale di Trento.

 

 

 

 

 

 

 

Documento immaginario, contenuti veri

 

Ci siamo riuniti. Di Bonporti è stata data lettura di un “falso” quanto alla forma, al documento, ma non certo quanto ai contenuti, cioè di una lettera che Bonporti (non) avrebbe scritto alla madre, la quale tuttavia riepiloga le fasi salienti della sua vita, le sue aspirazioni e le sue delusioni.

 

 

 

 

Carlo Fierens

 

 

Carlo ha eseguito alcuni brani alla chitarra classica: un brano tradizionale argentino, “Campo abierto”; poi, di Giulio Regondi, “Introduzione” e “Capriccio”; infine, di Villa-Lobos, “Studio n. 1”.

 

 

 

 

 

 

 

Mirco

 

 

 

 

Mirco ha suonato alcuni brani al sitar indiano ed al flauto traverso indiano (ricavato da una canna di bambù autentica indiana!)

 

 

 

 

 

 

 

Ruggero

 

 

 

Ruggero si è esibito con il violino: la Czarda di Vittorio Monti; una variazione arpeggiata della linea melodica dell’inno alla gioia dalla nona sinfonia di Beethoven; “Sulle onde del Danubio” di Ivanovich; per finire, alcune canzoni napoletane.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristina

 

 

Cristina, Presidente dell’Accademia, la quale oltre che pianista è anche soprano, ha cantato. Questa la musica.

La "Cerenda" (cena+merenda)

Ciascuna signora aveva preparato quanto di meglio del proprio repertorio culinario per imbandire la “cerenda” (merenda con cena). E così è stato.
La riunione si è svolta nel giardino della casa, vista Trento e vista Cima Tosa, 3173 metri, la vetta più alta del Brenta.

 

E il sol ridea calando dietro ... la Cima Tosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

79 anni. E' stato più semplice mettera la candelina che mancava agli 80!

Abbiamo quindi festeggiato i 79 anni di Ruggero ed i 69 di Gianfranco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un "pezzo" storico della casa Museo

Calate le tenebre, ci siamo trasferiti all’interno della “Casa museo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Che dire di più?  “Avanti tutta”, “Alla via così”, “Ad majora”, Accademia delle Muse! E “grazie!” ai nostri ospiti Daniela e Luigi! Un solo rammarico: che Mirna, sì, Mirna di trentoblog.it/mirnamoretti non sia stata con noi!

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INIZIATIVA LOMBARDA E ACCOGLIENZA TRENTINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Giugno, 2012 @ 7:56 am

Sotto il ponte di Arco il Sarca scorre ...

Detto altrimenti: BICI UISP TRENTO insieme ai ragazzi di Suzzara

Da tempo, ben prima del terremoto, le loro Parrocchie avevano programmato di far fare loro una biciclettata su una qualche ciclabile. La loro non è stata una zona particolarmente colpita dal sisma, ma molti di loro, comunque, hanno la casa inagibile. La gita quindi ha assunto un maggiore significato: la volontà e la capacità di continuare a vivere. Richiesti di un consiglio da parte degli organizzatori (Gianpaolo Ilcina e Don Nicola Catarin), li abbiamo guidati per un sopralluogo. Detto, fatto, la zona ed il percorso sono approvati e scelti rispetto ad latri percorsi fuori provincia. Ed ecco che il 19 e 20 giungo si snoda il serpentone dei 45 ragazzi, maschi e femmine dagli otto ai quindici anni. Li aspettiamo alla stazione ferroviaria di Rovereto. Loro arrivano in treno, le bici su di un furgone.

Tuffi dal Ponte Romano di Ceniga (TN)

Si parte per Borgo Sacco (Rovereto) e Mori. Colazione nei giardini pubblici. Indi a Torbole, scortati dalla Polizia Locale per l’ultima, ripida discesa della Vecchia Torbole. Indi si costeggia il lago e poi a nord, verso Arco e Dro … anzi, al Ponte Romano di Ceniga … e chi li trattiene questi ragazzi? Tutti in acqua!
La sera, grazie all’ospitalità di Don Stefano, tutti a cena e a dormire presso l’Oratorio di Dro.
La mattina dopo, si ripedala. Da Dro si prende la nuova ciclabile sulle sinistra orografica del fiume, in salita verso Pietramurata, indi si gira a destra, prima su di una strada poderale, poi sulla nuova bretella ciclabile che conduce al Lago di Cavedine. Sosta sul lago, nei prati del nuovo centro velico. Quindi si riparte: le marocche, il discesone che da Drena scende su Dro, le ciclabili sino a Riva del Garda, dove l’armata è ospitata presso la terrazza della Fraglia Vela Riva. Indi tutti alla spiaggia dei Sabbioni per un bel bagno finale, ristoratore.

 

Edoardo Pellegrini, sua moglie Pia, Mara Lucian, Monica Giacomozzi e l'autista vivandiere Aldo

 

 

Un grazie a Don Stefano, alla Polizia Locale di Nago Torbole, a Bici UISP (che fra l’altro ha fornito i giubbottini colorati per tutto il gruppo),  alla Fraglia Vela Riva.
Gli accompagnatori trentini sono stati: Monika Giacomozzi, Presidente Bici-UISP del Trentino Alto Adige; Mara Lucian, Edoardo Pellegrini e il sottoscritto (UISP).

 

 

Ed ecco alcune foto scattate da Edoardo Pellegrini:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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POLITICI, USATE I MEZZI PUBBLICI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Giugno, 2012 @ 6:04 pm

Detto altrimenti: il primo a farlo, a mia memoria ed esperienza, fu il Sindaco di Genova Vittorio Pertusio (1951-1960; 1961-1965).

Quel sindaco usava il tram, ogni giorno, casa-ufficio e ritorno. L’auto blu c’era. Ferma, in garage. Pertusio abitava nel mio quartiere, Albaro, ad est della piana ove di trova la famosa Piazza della Vittoria e la Stazione Ferroviaria di Genova Brignole, ad est, verso l’alba, Albaro, appunto. Una collina un tempo sede solo delle ville signorili e dei poderi contadini, poi divenuta sempre più anche quartiere residenziale a scapito dei poderi dei contadini, poderi “urbani” che a Genova si chiama(va)no “ville” ed il cui “capo”, baccan, padrone (in Toscana direbbero “capoccia”).

Io, ragazzino, classe 1944, mi stupivo di quanto mi raccontavano, ammirati, i miei genitori. Erano suoi amici. Mamma, insegnante delle sue figlie. Babbo, Maresciallo dei Carabinieri, si era reso colpevole di un reato non arrestandolo quando Pertusio era ricercato come antifascista.

Pertusio usava il tram ed ascoltata i “mugugni” (termine genovese per “lamentele”) ed i problemi della gente. Quello che dovrebbero fare i nostri politici odierni. Scendere dalle auto blu ( o grigie), uscire da una sorta di isolamento acustico e soprattutto intellettuale, ascoltare, ascoltare, ascoltare … quindi capire ed infine condividere.

Io non sono un politico. Tuttavia – sotto altra veste, quella di manager d’azienda – ho sperimentato il passaggio dall’uso quotidiano dell’auto all’uso dei mezzi pubblici. A Torino, garage-auto-garage. Trasferito a Milano andai ad abitare a Monza. Ogni giorno Monza –Milano e ritorno: in totale 36 km alla media di 36 km/all’ora? Magari! In realtà la velocità era di 36Km/3ore! Quindi, spesso, usavo il bus ed il treno. Il treno … a Monza, salendo, trovavo impiegati e impiegate provenienti, ogni giorno, anche da Sondrio! La prima cosa che notai, il rumore, anzi, il suono delle voci. Come quando camminate per le calli veneziane. Già questo fatto vi sorprende, voi che eravate abituati al giornale radio o ai nastri di tedesco, voi che lavoravate alla Siemens e che lo dovevate imparare …

Subito dopo, i contenuti dei loro discorsi. I problemi quotidiani, le difficoltà, le speranze, la lotta per fare quadrare i conti, gli artifici per trovare il tempo per fare tutto, soprattutto le madri … Un mondo di eroi e soprattutto di eroine quotidiane, alle quali nessuno avrebbe mai dato la medaglia, per le quali nessuno mai avrebbe proposto l’erezione di un monumento all’Eroe civile ignoto. Eppure c’erano, anzi, ci sono ancora, tanti … che oggi pagano l’IMU, che fanno il proprio dovere, ognuno a portare la sua goccia di prezioso contributo al Paese, come padri, madri, lavoratori, lavoratrici. Sono loro le persone che i politici devono ascoltare mentre esse, eroi sconosciuti, vivono la propria vita e la propria battaglia quotidiana. E poi confrontare il piano dei loro problemi, quelli delle “vite vere”, con il piano – purtroppo non intersecante – dei  problemi (troppo diversi) delle “vite della politica”, vite che accettano di vedersi dimezzati i  “rimborsi” elettorali … tanto ne spendevano un quarto …

Perché ho scritto questo post? Perché in questi giorni mi è capitato di percorrere più volte il tragitto Trento- Riva del Garda e ritorno sui bus pubblici …

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Musica a Riva del Garda : ascoltando il M° Corrado Ruzza

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Giugno, 2012 @ 2:05 pm

Ruggero Polito e Corrado Ruzza

Detto altrimenti: il M° Corrado Ruzza al pianoforte. Questo “post” è stato scritto da me solo provvisoriamente, in attesa che su Trentoblog inizi a pubblicare e scrivere di Musica il nostro caro amico musicologo e chitarrista classico Carlo Fierens (giovane ligure di nonno fiammingo, pluridiplomato, allievo di suo padre a sua volta allievo di Segovia), a ben altro titolo e con ben altra competenza che non la mia! (su Carlo Fierens si veda il post dell’11 gennaio 2012).

 

 

Siamo in una casa privata, quella di Ruggero Polito, Dottore, Commendatore, alla tenera età di quasi 80 anni studente del nono anno di conservatorio (violino), pianista, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto e da oltre 50 anni Presidente dell’Associazione (rivana) degli Amici della Musica, ospite, anfitrione, quasi mecenate della Musica!

... appalusi ...

Un pomeriggio fra amici, una “cerenda”, cioè una merenda che diventa una cena … ma prima, una lectio magistralis sulla vita e sull’arte di Franz Liszt, seguita da una splendida esecuzione al pianoforte di nove brani. Il tutto ad opera del M° Corrado Ruzza: una eccezionale anteprima del concerto che egli andrà a tenere il 23 giugno a San Quirico d’Orcia, per i “Concerti dell’Abate Naldi” presso la di lui casa natale, in Via Dante, 24 a S. Quirico. Lo stesso concerto sarà replicato il 13 dicembre a Venezia, Ca’ Rezzonico, all’interno della Stagione “Offerta Musicale”. La prima assoluta, a Riva del Garda, anzi, a casa del Presidente dell’Associazione Amici della Musica! Scusate se è poco! Anzi, come Associazione, stiamo pensando di inserire il concerto nella nostra prossima stagione 2013, presso il locale Conservatorio Bonporti.

Io non avrei dovuto esserci, reduce come sarei stato ( e come poi sono stato)  nello stesso pomeriggio da una due giorni ciclistica di 100 km  per le ciclabili della Val d’Adige e della Busa del Garda (l’Altogarda Trentino), a far volentieri da guida a 45 ragazzini provenienti dalle zone terremotate … tanto per distrarli da quanto è successo a casa loro … ma tant’è, alle 16,00 il tour è terminato e così mi sono precipitato a casa di Ruggero. La lectio magistralis era appena iniziata …

Franz Liszt, “Anni di pellegrinaggio – Primo anno: Svizzera”. Questo il titolo della raccolta che comprende i seguenti brani:
1. Chapelle de Guillaume Tell
2. Au lac de Wallenstadt
3. Pastorale
4. Au bord d’une source
5. Orage
6. Vallée d’Obermann
7. Eglogue
8. Le mal du pays
9. Les cloches de Genève (vedi www.Les cloches de Genève)

 

Marie d'Agoult, madre di Cosima, futura Cosima Wagner

Tutto cominciò quando la bella trentenne Marie d’Agoult, nobile, ricca e blasonata ma infelice lasciò figli e marito nobile, ricco, blasonato ma distratto, per fuggire in Svizzera con un ventiduenne che l’aveva incantata, tale Franz Liszt. Donna felice per quattro anni e tre ulteriori figli. Romantica fuga in pieno romanticismo. Roba da ricchi, potrà dire qualcuno … ma oggi tutti noi, ricchi e meno ricchi, godiamo e ci arricchiamo della rappresentazione in Musica dei sentimenti che la ispirarono. Molto spazio è dedicato dall’Autore alla rappresentazione in Musica della natura, particolarmente seducente del paese che ospita la fuga d’amore dei due “peccatori”. In questo richiama alla memoria, se non altro per comunità di tema, l’Alpensinfonie di Richard Strauss.

 

 

 

 

Chi scrive non è un musicologo, cioè uno che “s’intende di musica” ma semplicemente una persona che la ama. Non potrà quindi farvi una analisi estetica dei brani né sarà capace di esprimere con parole la cultura, la sensibilità e la maestria dell’esecutore. Maestria … già, perché solo se si comprende “da Maestro” il contesto culturale, solo se si ama ciò che si coltiva, solo così si riesce poi a trasmettere agli altri ciò che si prova nel leggere e nell’eseguire brani così splendidi. E Corrado Ruzza fa tutto questo.

Franz Liszt

Il M° Ruzza. Una Persona con la P maiuscola, regala ai presenti autentici tesori di storia della musica e delle persone che l’hanno vissuta. Il tutto con garbo, spontaneità, naturalezza, quasi che poco o nulla fosse il tanto che invece elargisce. Poi, con un sorriso di commiato, si volta verso la tastiera ed allora comincia il rapimento dell’ascoltatore.

Ma ora lascio spazio ai commenti di chi, dotato di ben altra cultura musicale, era presente insieme a me al concerto.

Buona Musica a tutti!

 

P.S.: su Marie d’Agould, si veda http://www.associazionelacasarosa.org/pagina.php?c=1

 

 

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“MOTIVO D’ALLARME”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Giugno, 2012 @ 5:10 am

Detto altrimenti: gioco d’azzardo, se non lo è questo, un motivo d’allarme … non solo per il male che fa ai giocatori  (che si rovinano finanziariamente e si ammalano di ludopatia), ma anche a chi giocatore non è, bensì “contribuente”

Il titolo non è mio, bensì del giallista Eric Ambler (leggetelo questo libro, ve lo consiglio vivamente!).

In post precedenti (ad esempio, quello del 3 maggio scorso), parlavo di incredibili sconti di pena (multa) fatti alla società Atlantis, gestore delle macchinette mangia soldi, a fronte di accertate gravi e rilevanti evasioni fiscali.

Ricevo oggi una notizia che mi auguro possa essere smentita da lettori più documentati di me. Lo spero vivamente e me lo auguro, perchè non “deve” essere vera (eppure lo è … purtroppo!). Eccola:

Il comandante del Nucleo Speciale Frodi Telematiche Umberto Rapetto è stato “dimissionato”.

Il Colonnello della GdF Umberto Rapetto

Per cinque anni, Rapetto ha seguito tutti i componenti delle organizzazioni che gestivano il gioco d’azzardo in Italia senza pagare le imposte. La frode è “telematica” perché l’evasione avviene scollegando le macchinette mangiasoldi dai sistemi di controllo della GdF. Finchè un giorno Rapetto ha chiuso il dossier, facendolo arrivare ai carabinieri e facendo arrestare quindici persone. Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e con conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono allo Stato di 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro. Cifra mostruosa, superiore persino alle ultime quattro manovre finanziarie messe assieme. Gli imputati che sono stati tutti condannati penalmente hanno patteggiato, anche se Rapetto era contrario: il colonnello sosteneva che dovevano restituire fino all’ultimo centesimo di euro. Alla fine gli imputati sono stati condannati al pagamento di appena 2,5 miliardi di euro.

Il mondo politico si è detto indignato. Sono già nove le interrogazioni parlamentari legate al suo caso: due di Lannutti (Idv) di Zamparutti (Pd), di Tassone e altri 33 (Udc),di Fluvi (Pd), di Gramazio (Pdl), di Buonfiglio (FareItalia), di Pisicchio (Api) e Caparini (Lega).

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