MONTI, UN NUOVO RINASCIMENTO ITALIANO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Dicembre, 2012 @ 2:31 pm

Detto altrimenti: nuovo, analogo Rinascimento, quindi, per certi aspetti, anche un po’diverso

Alberto Sordi nel bel film di Monicelli del 1977 era “un borghese piccolo piccolo”. Monti è un borghese “grande grande”. Grande perché rivaluta le arti. Anzi, l’Arte. L’Arte della Politica. La rivaluta e la nobilita di fronte al consesso internazionale. Natura non facit saltus, non vi sono “strappi” in natura, affermava Leibniz. Eppure da qualche giorno, pare che qualche bel “saltus”, grazie a Monti, la nostra politica lo stia facendo: da politica a Politica.  Sarà una combinazione, ma questo Ri-Nascimento coincide con una ben più importante Ri-Nascita: il S. Natale … che sia un Suo dono? Suo del Bambinello, intendo, che ci ha fatto trovare sotto l’albero una bella Agenda …

Ma Rinascimento anche un po’ “diverso” da quello storico, dicevo. Perché? Perché mentre politicamente il Rinascimento Italiano (storico) si è accompagnato alla trasformazione dei Comuni in Signorie, essendo l’espressione dell’alta borghesia che aveva consolidato il suo patrimonio e aspirava al potere politico, oggi il Nuovo Rinascimento ha l’obiettivo della difesa e del rafforzamento del ceto medio, come “ponte sociale” attraverso il quale i passeggeri della terza classe sociale possano legittimamente aspirare a migliorare gradualmente la loro condizione.

E questa visione non è “inquinata” dal fatto che alcune persone dell’alta borghesia (Monti e alcuni suoi “collaboratori”) stiano entrando nell’agone politico. Infatti ciò è avvenuto non per loro iniziativa, ma per “chiamata”. E noi non possiamo, prima, chiamare delle persone a svolgere un certo compito, e, dopo, lamentarci se lo svolgono.

A favore di un eventuale “Monti bis” vi è un ulteriore argomento: senza una certa continuità, si rischia di separare il potere (di chi in tredici mesi ha assunto decisioni importanti) dalla responsabilità dei risultati (che si vedranno nel medio termine): si ricadrebbe insomma nella deresponsabilizzazione che ha accompagnato oltre 50 governi del Paese in circa 60 anni di vita ed ha generato l’attuale enorme debito pubblico. Last but not least, gli si impedirebbe di “completare l’opera”.

Storicamente il Rinascimento è stato preceduto e si è accompagnato all’Illuminismo. Anche qui, al Nuovo Rinascimento si accompagna un Nuovo Illuminismo che vuole recuperare i valori terreni, (valori, euro, è proprio il caso di dirlo, a carico di evasori ed elusori fiscali, dei grandi patrimoni) fra i quali quelli della “moralità”, i quali ultimi sono valori assolutamente pre-religiosi (non anti-religiosi, sia chiaro!), codificati infatti la prima volta da Hammurabi, nel 1850 a. C., senza ridurre quindi la religione alla morale (il che è limitativo) e senza denegare i fondamenti della religione (cattolica) che sono la Creazione e la Resurrezione. Il resto sia cattolicamente laico (IMU compresa).

“Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor”: così recita la riedizione italiana di Stille Nacht. Luce dona alle menti, la luce della ragione, ragione come ratio, razionalità contrapposta al suo contrario, all’irrazionalità del populismo, della separazione della rappresentatività dal potere e del potere dalla responsabilità. E invece fino ad oggi purtroppo, persone non elette dal popolo “coerentemente” non sono state rese responsabili di fronte al popolo. Quo usque tandem … fino a quando … ci stavamo chiedendo da tempo …. ed ecco la risposta: sino alla riforma elettorale che (l’eventuale) Monti (bis) ci ha promesso come suo primo intervento.

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PRIORITA’ E CONTEMPORANEITA’ (AVVISO AI LETTORI: E’ UN POST LUNGO, MA LEGGETELO, VI PREGO, NE VALE LA PENA e perdonate se me lo dico da solo …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Dicembre, 2012 @ 8:46 am

Detto altrimenti: imposte, patrimoniale, evasione, elusione fiscale, sprechi, caste, etc..

In numerosi miei interventi ho insistito sulla necessità di riscrivere l’ordine delle priorità delle destinazioni degli investimenti pubblici. E ciò in quanto non potendoli effettuare tutti insieme, assume molta rilevanza il tempo e la tempestività della loro effettuazione.

Ora invece, trattandosi del fronte delle entrate pubbliche, a mio avviso sarebbe necessaria un’altra caratteristica, opposta alla precedente, e cioè la immediata contemporaneità degli interventi.

Infatti, se ci troviamo di fronte ad un recipiente con più buchi dai quali fuoriesce il liquido, occorre occuparsi contemporaneamente di tutti i fori, non solo di uno o di uno per volta. Traduciamo: ogni volta che si mette mano a tasse e a imposte, occorre mettere mano contemporaneamente anche di 1) evasione fiscale, corruzione, furti della politica; 2) elusione fiscale, costi eccessivi e sprechi della politica, super retribuzioni, super liquidazioni, super pensioni, super benefit.

 Al n.1) troviamo comportamenti formalmente e sostanzialmente illegali. Al n. 2) comportamenti formalmente legali ma sostanzialmente e moralmente illegali. Ho raggruppato i comportamenti da sanzionare/modificare in due categorie per dare a ciascuna di esse la stessa “dignità” (nel senso di “mancanza di dignità) e per indicare che esse richiedono la stessa contemporaena incisività di intervento.

Victor Uckmar

Tanti anni fa. Università di Genova. Esame di Scienza delle Finanze e Diritto Tributario. Prof. Victor Uckmar (e chi se lo dimentica!). Esame serio e difficile, dovevi superare una serie di traguardi intermedi (frequenza alle lezioni; due tesine scritte; esame da parte dei suoi assitenti). Uckmar ti esaminava solo dopo e, alla fine, la ciliegina: ti faceva una domanda sul contenzioso. Secca. Se la sbagliavi, eri bocciato anche se avevi superato tutti quanto era preceduto. Sul testo non c’era un capitolo riservato al contenzioso di tutte le imposte. La sua regolamentazione era sparsa qua e là lungo tutto il testo. Io avevo ricondotto ad unità tutta questa materia, avevo riscritto il libro, per questa parte, di cui mi ero conquistato una visione completa ed organica. Quando mi chiese: “Contenzioso dell’IGE” (Imposta generale sull’Entrata, n.d.r.)” io risposi: “Sindaco, Prefetto, Ministro”. E lui: “Va bene, 27”.

Che c’azzecca il “metodo Uckmar” con l’oggetto del post? C’azzecca, c’azzecca …infatti così come Uckmar dava centralità essenziale alla materia del “contenzioso”, così oggi il Governo deve dare centralità all’intera materia della mala finanza e trattarla tutta unitariamente, contemporaneamente, in via prioritaria,  seconda solo alla riforma della legge elettorale.

Evasore fiscale

La pressione fiscale esiste solo su chi paga le tasse. Cosa ovvia. Chi evade o elude non è soggetto a tale pressione (elusione? Tanti anni fa conobbi un industriale che “divideva” l’utile aziendali fra i familiari, riducendo le aliquote fiscali applicate). Chi riceve rimborsi fasulli o emolumenti esagerati e/o “esentasse” non è soggetto alla pressiuone fiscale. Per chi paga le tasse invece la pressione non è più sostenibile, anche perché comprime i consumi, quindi la produzione, quindi l’occupazione, quindi i consumi. quindi …. etc. … etc..

Patrimoniale. Si comincia a parlarne. Sui grandi patrimoni e redditi (sui redditi e patrimoni medi e bassi c’è già: l’IMU). Ma, si prosegue, in Italia su 48 milioni di contribuenti, solo 30.000 denunciano oltre 300.000 euro di reddito l’anno. Il fatto è che l’evasione fiscale è stimata in 140 miliardi di euro l’anno (e l’elusione fiscale, in quanto è stimata?)

La trattativa con la Svizzera per la tassazione dei nostri capitali “fuggiti” procede. Lentamente. potrebbe fruttare all’erario 30 miliardi l’anno.

Ma non c’è solo la Svizzera. Vi sono holding sostanzialmente italiane “emigrate” all’estero, in tanti altri paesi esteri. Vi sono industriali italiani che hanno venduto le loro attività a “soggetti esteri” (?) con sedi all’estero. Imprese che hanno delocalizzato. In seggiovia, a Passo S. Pellegrino ho fatto una risalita con un giovane industriale della ceramica che ha delocalizzato a Singapore la sua fabbrichetta a conduzione poco più che familiare! Molti, più semplicemente, si accontentano di far transitare le fatture (e gli utili) sulla Repubblica di S. Marino. Ma che santo è, questo Marino? Non sarebbe il caso di “desantificarlo” per cattiva condotta?

Marino

Marino era dell’isola di Arbe (dalmazia). Venne in Italia nel 257 con San Leo per lavorare come scalpellino al restauro delle mura di Rimini, lavoro per il quale si recava sul Monte Titano per estrarre e lavorare la roccia. Per sfuggire alla Grande Persecuzione di  Diocleziano contro i Cristiani  larino costituì una comunità di cristiani. A lui si attribuiscono alcuni miracoli. Prima di morire, Marino disse agli abitanti della comunità: “Relinquo vos liberos ab utroque homine”, che indicava l’indipendenza ottenuta e difesa sia dall’imperatore che dal papa. Altro indipendentista fu il Vescovo Jacopo da Varagine (Varazze), il quale, “grazie” alla triplice cinta di mura ed alla poderosa flotta che difendeva Genova,  al tempo del Barbarossa  teorizzò la discendenza del potere della Repubblica Marinara di Genova direttamente da Dio, saltando papato ed impero. Ma non fu fatto santo … lui.

Nel frattempo nel 2013, aumenteranno le addizionali locali che graveranno ogni famiglia di ulteriori 400 – 1200 euro (calcolo relativo sino al livello di un reddito di 60.000 euro l’anno). Il TG3 delle 19,00 del 25 dicembre 2012 ci espone l’incidenza della forte pressione fiscale su di un “pensionato benestante” con pensione di 250.000 euro l’anno (poverino!). Di cattivo gusto, quantomeno.

Cosa fare? Occorre un accordo a livello soggetti UE-Nato (cioè anche con gli USA) che impedisca le “fughe fiscali” verso i cosiddetti paradisi fiscali. Occorre che in Italia si metta mano ai cosiddetti “diritti acquisiti” di chi, a valere su “gestioni separate” percepisce pensioni a livelli siderali (ve ne sono alcune di 90.000 euro al mese, al mese, non all’anno!). Se la nave affonda, non vi possono essere passeggeri con il “diritto acquisito” ad un comodo posto su una robusta lancia a motore, mentre la massa degli altri passeggeri rischia di far affondare, per eccessivo carico, le altre lance a remi, più piccole e meno sicure, andando incontro a morte sicura nelle onde gelide dell’oceano dell’indigenza.

La molla per fare tutto ciò? Che ogni cittadino acquisisca la consapevolezza della continuità dei flussi di denaro: quello che va  a finire nelle tasche degli evasori, elusori, etc. (vedi sopra, gli appartenenti alle due categorie citate) è gran parte del denaro che viene prelevato dal fisco dalle sue tasche.

Terza classe ferroviaria: abolita. Terza classe sociale: deve poter aspirare alla “seconda”.

Ora, se noi non redistribuiamo la ricchezza verso i ceti medi e bassi rischiamo un pericoloso strappo sociale o, nel migliore dei casi, la continua contrazione dei consumi e quindi della produzione e quindi dell’occupazione e quindi dei consumi etc.. In altre parole: un supermiliardario più di tante auto, cibo, vestiti, etc. non può consumare.

Il ceto medio. Nel Medio Evo, peraltro età anche dell’oro e non solo del ferro, secoli non solo “bui” ma anche fucina della crescita “della Storia”, un evento negativo fu sicuramente la scomparsa del ceto medio. Come avvenne? Nelle campagne i piccoli proprietari vessati dalle tasse ed incapaci di difendersi dalle incursioni dei barbari, dei briganti e dei signorotti del vicinato, fecero una scelta: cedettero le loro terre al signore locale a fronte della sua “protezione” e ne divennero vassalli, valvassori, valvassini, impiegati, operai (etc.): cioè sudditi, non più liberi cittadini e in tal modo contribuirono alla nascita o al rafforzamento delle Signorie e dei Principati.

Seconda classe FS: in medio stat virtus

Oggi la scomparsa del ceto medio rappresenterebbe, sia pure sotto un profilo diverso, una analoga perdita di democrazia, di liberalismo, di stimolo alla crescita. Su di un piano molto meno nobile, assai più prosaico ma altrettanto importante, rappresenterebbe la caduta dei consumi ed anche il crollo del “ponte sociale” sulla cui esistenza e solidità le classi più popolari devono poter contare per anelare legittimamente alla propria progressiva crescita sociale. In altre parole: avremo un Paese con un numero sempre più limitato di gente ricchissima ed un numero sempre più crescente di gente povera (o quasi). E’ questa l’Italia che vogliamo? La “terza classe” è stata abolita in ferrrovia. Può e deve essere abolita (o abolibile) anche nella struttura sociale del Paese.

Prima classe: alternativa alla “seconda”, non alla “terza”

FBI – E ( Federal Bureau of Investigation – Europe):  se l’Italia dovesse “andar male” ciò accadrebbe perchè è stata rapinata. Ora, finchè i rapinatori sono sul nostro territorio nazionale, basta la nostra Guardia di Finanza. Ma se vanno in altri Stati, è compito dell’ FBI – E, cioè dei “federali”, cioè della Federal Bureau of Investigation – Europe, per i reati federali europei, fra i quali frode fiscale e terrorismo.

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PRIORITA’, ORDINI DI GRANDEZZA, ALTERNATIVITA’, EMERGENZE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Dicembre, 2012 @ 8:56 am

Detto altrimenti: in politica, in economia, nella Vita (ovvero, il Post del Natale)

A) In politica ed in economia

a) Priorita’

Ero a capo di una direzione aziendale che comprendeva il servizio di automazione delle procedure gestionali dei vari reparti della società. Tutti i direttori di reparto subissavano tale servizio di decine di richieste. Il dirigente responsabile del servizio venne da me per espormi l’impossibilità di dare tutto a tutti e subito. Promossi una riunione dei direttori miei colleghi, chiedendo loro di preparare l’elenco delle loro richieste, in ordine di urgenza. Così avvenne. Io passai gli elenchi al mio dirigente che dopo poco mi disse: “Dottore, ho impegnato il mio servizio sulle prime due richieste di ciascun elenco. A seguito di ciò, la nostra forza lavoro è totalmente impegnata full time pe due anni”. Ecco, le priorità. Oggi credo che prima dell’aut-aut “faccio questo o quello” si ponga assai più urgentemente un aut-aut diverso: “quando faccio questo molto prima di quello, anzi subito” .“Prima” nella lingua tedesca significa letteralmente “molto bene”. Ed è “molto bene” fare “subito e prima” ciò che è maggiormente urgente. Ed ecco quindi la necessità di fare prima ciò che serve a risolvere problemi urgenti che non possono attendere di giovarsi dei benefici di medio termine di una politica di risanamento del Sistema Italia.  Pertanto, nell’Agenda Monti, che condivido, mi permetto di suggerire l’inserimento di questo concetto: il riordino della sequenza delle priorità. L’unica che mi pare di avere colto è “facciamo come prima cosa la riforma elettorale”. Mi sta bene, ma non basta.

b) Ordini di grandezza (commensurabili o meno)

Sono stanziati 2,15 miliardi di euro per la defiscalizzazione dei redditi di lavoro, su di un arco di tre anni. Nello stesso momento, si acquistano 90 caccia bombardieri F 35 per 10 miliardi, oltre i costi gestionali previsti, pari ad altri 20 miliardi. Ecco, valutiamo i 2,5 miliardi (ordine di grandezza: le unità) di cui sopra rispetto ai 30 (ordine di grandezza: le decine) dei caccia. In Agenda Monti? Idem come sopra.

 

c) Alternatività e emergenze

TAV …olino attorno al quale  sedersi e riesaminare i presupposti TAV

Io sono contrario, in quanto trattasi di un progetto giustificato 20 anni fa e non più oggi. Tuttavia, ammesso (e non concesso) che il TAV – Treno ad Alta velocità Lione-Torino “s’abbia da fare”, mi chiedo: questi denari non vanno forse meglio destinati ad altri scopi alternativi più urgenti, quali ad esempio il finanziamento dello start- up di migliaia di cooperative giovanili per la sistemazione, la manutenzione e la vendita ai turisti delle migliaia di siti archeologici, artistici e naturalistici di cui il paese è ricco, oggi abbandonati all’incuria del tempo? Oppure in opere a difesa del suolo? Oppure etc. … (l’elenco completo sarebbe troppo lungo). In Agenda Monti? Idem come sopra.

B) Nella Vita

E’ Natale. Cosa dobbiamo fare “prima”, con maggiore “intensità specifica di riflessione” e “in vece di altro”? Ho incontrato un giovane uomo, vecchio amico. Aveva l’aria triste, persa … mi si è fatto incontro lentamente, quasi incerto sul da farsi … o forse no … ma questo l’ho capito poco dopo, quando mi ha detto che la società presso la quale lavora sta per fallire. Ha due figli, un mutuo … forse pensava che io stessi ancora lavorando, che fossi ancora a capo di una SpA … e che quindi avrei potuto fare qualcosa per lui … Quando gli ho detto che da tre anni ero in pensione, il suo smarrimento è aumentato. Ecco, riusciamo a immedesimarci in una situazione del genere? O forse ci costa troppa fatica, troppo stress … meglio compatire velocemente e velocemente tornare alla nostra situazione di privilegiati, sia pure privilegiati relativi,  titolari di una pensione assolutamente contenuta. Che fortuna essere anziani, mi sono detto! Che fortuna essere nati nel dopoguerra, avere vissuto la gioia dell’arrivo in casa, elencati in ordine di comparizione, del sistema di riscaldamento, del frigorifero, del giradischi, del televisore, della prima Fiat! Che fortuna avere scritto oltre 100 domande di lavoro ancora durante la prestazione del servizio militare a Bressanone, avere ricevuto 20 risposte, avere sostenuto 10 colloqui, avere trovato 3 impieghi, averne scelto 1, dopo un mese avere cambiato con 1 migliore, avere trovato un appartamento in affitto (spese comprese) al prezzo equivalente al 25% degli stipendi mio e di mia moglie! Che privilegio aver potuto metter su casa e fare figli!
Ed allora, cosa fare? Io mi auguro che quanto esposto nella prima parte di questo mio post natalizio possa suggerire qualcosa … Io ho la stessa età di Monti: entrambi siamo debitori verso queste generazioni.

Fine

Carthago non Ilva delenda est!

 

P.S.: Ceterum censeo Carthaginem delendam esse, Catone il Censore, alla fine di ogni suo discorso in Senato, anche di quello che riguardava ad esempio la sistemazione del sistema idrico cittadino, chiudeva il suo intervento con la frase “Ed alla fine, fra l’altro, reputo che occorra distruggere Cartagine”. Ed io mi prendo a cuore la situazione dell’ILVA:

Ceterum censeo Ilvam servandam esse … l’ILVA deve essere salvata, ma non possiamo accettare di essere costretti a scegliere fra due mali: lasciare a casa molti lavoratori o trascurare la salute pubblica. Pertanto, in questo caso, tertium datur, cioè esiste una terza soluzione:

Lo Stato espropri l’ILVA ai proprietari, sospenda la produzione e avvii gli interventi necessari. Nel frattempo paghi ai proprietari dell’ILVA il prezzo dell’acquisto dell’acciaieria a valori di mercato, con titoli di debito pubblico (Serie Speciale ILVA irredimibile 2%), al netto delle seguenti somme:
1. somme necessarie a risarcire i danni procurati
2. somme necessarie a mettere a norma gli impianti
3. somme necessarie a bonificare l’ambiente
4. somme necessarie a pagare gli operai anche se – nel frattempo – stanno a casa.

Buon Natale a tutti! “llvini”in testa!

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LE PAROLE SONO PIETRE (Don Lorenzo Milani). Anche in politica (io)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2012 @ 12:42 pm

Detto altrimenti: quale significato connettiamo – in politica – ad espressioni lessicali?

“Se guadagni meno di 100.000 dollari l’anno, sei un ebreo. Oltre, sei di origine ebraica”

Woody Allen, precorre i tempi. Fra le tante sue “battute” una: “Io sono un conservatore di sinistra: non condivido alcune delle mie idee”. Un’assurdità? Una contraddictio in terminis? No, una geniale anticipazione della realtà … , una creazione, una provocazione.

Moderati. Sarebbero i conservatori, ma conservatori di cosa? Della situazione attuale? Dell’attuale sistema di crescita? Ma questi sistemi, a quali risultati ci hanno condotto? (Errare humanum est, perseverare diabolicum! N.d.r.).

I moderati si contrappongono ai progressisti. Perché? Forse che i moderati non vogliono progredire, non vogliono il progresso? I moderati si contrappongono alla sinistra e all’estrema sinistra. E la Lega? e l’estrema destra? Sono moderati anche loro, oppure i moderati a loro non si contrappongono?

I progressisti. Si contrappongono ai moderati. Quindi se ne dovrebbe dedurre che sono “smoderati, smodati, sfrenati, avidi, temerari, velleitari, insaziabili, ingordi, lussuriosi, etc. Insomma, tutto ciò che si contrappone alla moderazione. Ma invece, per certi aspetti, i progressisti sono conservatori. Non ci credete? E invece è vero: infatti i progressisti vorrebbero “conservare” molte cose: i principi ed i valori della nostra Costituzione; i posti di lavoro ai lavoratori; la disponibilità di un futuro per i giovani; la pensione a chi l’ha maturata … etc. vedete bene che anche i progressisti sono conservatori.

Il  centro. Io centro, … io c’entro … ma dove? A destra o a sinistra? (v. al capoverso successivo).

Centro-destra, centro sinistra. Ma delle due l’una: o ci sono due Centri, oppure sia la destra che la sinistra ambiscono al matrimonio con lo stesso “marito”: il Centro. “Destra”, femminile; “Sinistra”, femminile; “Centro”, maschile. Così anche la Chiesa è tranquilla: infatti si tratterebbe sempre di un matrimonio fra eterosessuali. Come ne usciamo? In modo scientifico, cioè “osservando la realtà”. E osservando la realtà si vede che il centro “ripudia” la destra, che però protesta e dice: ma no, io non sono destra, sono moderato! Vabbè, risponde il centro, mettila come vuoi, vorrà dire che io che io ripudio una tipologia di “moderati”: la tua.

Cosa? Dimentico le ali? L’estrema destra e l’estrema sinistra? Avete ragione … ma per fare una media ponderata a ragionata dei valori in campo forse bisogna copiare dal pugilato. A parte la conclusione per ko, quando si deve decidere chi ha vinto “ ai punti” uno scontro di puglianto, si prende il voto dato da ciascun giudice (sono cinque), non si tiene conto del voto maggiore e del minore, e si fa la media dei rimanenti. Cioè, si tagliano le ali. Anche nella valutazione del valore equo nelle offerte per l’assegnazione di un appalto pubblico, di fronte a n offerte, la media delle offerte si fa dopo avere “tagliati le ali”, cioè le offerte miglior e quelle peggiori.

Personalmente io non appartengo ai “moderati” secondo la loro autodefinizione, ma sono un moderato per conto mio, anche un po’ progressista … ecco, ci sono: io sono un “mogressista”. E poi dicono che solo Gabriele D’Annunzio era capace di creare nuove parole …

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VIGILIA (POLITICA) DI NATALE 2012

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2012 @ 7:49 am

Detto altrimenti: questa volta sotto l’albero un bel regalo c’è, una bella Agenda

Eh, già … davvero un bel regalo. Al di là della “contrapposizione” fra destra e sinistra, poi diventata fra centro destra e centro sinistra, poi diventata fra moderati e sinistra (moderati? Ma le parole sono pietre … e gli altri cosa sono? Smoderati? Incontinenti Smodati? Esagerati? E la destra dove è finita?) oggi, anzi, fra qualche giorno, avremo un’offerta politica più moderna da prendere in considerazione. Non voglio in questa sede fare propaganda politica, ma esprimere apprezzamento per una novità, apprezzabile non in quanto “novità” (vi sono infatti anche molte novità spiacevoli, negative, come quando, alzandovi una mattina, trovate le strade piene di carrarmati), ma apprezzabile in quanto ricca innanzi tutto di contenuti. Quindi, prima d’ogni altra considerazione, è una questione di metodo. Monti ha detto: io metto sul tavolo i “miei” contenuti. Se altri aderiscono e se mi chiedono di mettermi a capo di una squadra per la loro attuazione, io esaminerò con attenzione la credibilità delle loro dichiarazioni e non escludo di potere accettare. Più chiaro di così. Quindi, a mio sommesso avviso, adozione di un metodo molto apprezzabile: parte dai contenuti ad arriva all’adesione, non viceversa: votatemi che poi “ghe pensi mi”.

Quindi, la pacatezza, l’equilibrio, la credibilità, la mancanza di interessi personali e di conflitti di interesse, il senso della moralità, la serietà di chi lo propone, questo metodo. Autorevolezza contro autoritarismo (le parole sono pietre … non dimentichiamolo!), contrapposizione fra due “conferenze”: RAI 2 (Monti) al mattino; RAI 1 (Massimo Giletti intervista altro ospite politico) al pomeriggio. Molto diverse. Anzi … non confrontabili e non certo per colpa di Giletti.

Infine i contenuti. Su questi mi permetto di sottoporre all’attenzione dei lettori una sottolineatura personale. Poiché nessuno è perfetto (io per primo, ci mancherebbe altro!) forse, anzi, probabilmente ognuno di noi può ragionevolmente tentare di fornire un contributo. Il mio è il seguente: avrei gradito che si parlasse anche – ma mi auguro che se ne parli presto – di:

Re Hammurabi, 1850 a. C.: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”

1. interventi urgenti per far fronte a situazioni urgenti. Mi riferisco ai problemi di oggi, 24 dicembre 2012, di chi oggi è sfrattato, non ha stipendio o pensione, di chi non ha lavoro o lo sta perdendo (Sulcis, Ilva), etc.. Oggi … e che non può aspettare gli effetti di medio termine di una politica di risanamento del Paese;
2. riscalettatura (delle aliquote fiscali e) delle priorità, nel senso che non possiamo più dire TAV/cacciabombardieri F35 si o no, ma dobbiamo dire TAV/cacciabombardieri F35 prima o dopo gli investimenti in case popolari, scuola e università pubbliche, ricerca, sanità, difesa del suolo, valorizzazione dei siti archeologici e naturalistici, adeguamento delle pensioni minime, finanziamento di interventi di riconversione industriale etc.;
3. riequilibri: riconduzione dei super emolumenti, super benefit, super liquidazioni, super pensioni all’interno di una scala di ordini di grandezza compatibile con l’attuale “Sistema Italia”, cioè a livelli non scandalosamente esorbitanti rispetto contemporaneamente a due livelli: il livello paese e il livello di analoghe posizioni internazionali;
4. moralità, come valore assoluto, non “moralità a peso”, cioè fino a due anni di carcere. Ed un esame immediato, completo e rigoroso di tutti i rivoli di spesa, di abuso di spesa, etc. (mi avete capito), in tutti gli ambiti, a tutti i livelli.

Come andrà a finire? Sicuramente una parte politica aderirà all’Agenda, senza riserve. Poi, probabilmente, dopo le elezioni, Monti e Bersani potranno trovare una forma di collaborazione. E il Paese sarà più governato da una maggioranza “strana” (uso il termine utilizzato da Monti). Questo a mio avviso, il quadro.

Come? Dite che vi sono altri soggetti credibili da prendere in ccosiderazione?  Un momento, lasciatemi guardare meglio …  magari mi sono distratto …. no, ho guardato con attenzione: altri soggetti credibili o anche semplicemente “percorribili” proprio non ne vedo nei paraggi …

Buon Natale e Buona Politica  tutti! Che sia un Natale di Ri-Nascita della nostra Politica per noi, per quanto dobbiamo all’Europa e per quanto l’Europa si aspetta da noi!

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CONFERENZA STAMPA DI MARIO MONTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2012 @ 2:36 pm

Detto altrimenti: un post quasi in tempo reale … (RAI 2 ore 10.55)

La conferenza stampa? Praticamente ho appena finito di stenografarla. Sicuramente trovate già oggi resoconti in internet. Domani sulla stampa. Io ho voluto riportare per voi, amici lettori, qualche passaggio.

Inizia (in grossetto non la prima frase, ma la frase saliente)

“Io pubblico la mia Agenda. Non escludo di esaminare le proposte di chi, riconoscendosi in essa o in una migliore, mi chiedesse di pormi a capo di un progetto. Non mi candido perché sono già senatore a vita. Nessuno invece potrà usare il mio nome se io non “salgo” (“scendo”) in Politica”.

“Quando ho iniziato, in Europa mi sentivo come si era sentito Degasperi alla conferenza del 10 agosto 1946 a Parigi: “Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra cortesia, e’ contro di me”. Oggi la situazione è capovolta”.

“Non basta dire: “in Europa io sono molto considerato. Occorre sentire cosa dicono gli altri. Altrimenti sono pacche sulle spalle e risolini …”

“Bersani? Legittimo e credibile candidato di una coalizione”

 “La strana maggioranza che mi ha sostenuto  ha prodotto alcuni frutti ed ha impedito la maturazione di altri”.

“Tassazione dei soldi in Svizzera? Ci stiamo lavorando”.

“Nella mia agenda c’è molto green e molto pink”, molto verde e molto rosa.

A chi lo ha sfiduciato: “Le parole pesano, per chi le dice e per chi le ascolta” E qui io (io, Riccardo Lucatti, il blogger, per intendersi)  io qui cito il mio “amico” Don Milani: “Le parole sono pietre”. Leggete “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani” di Neera Fallaci, edizioni BUR.

Prosegue Monti: “La sfiducia, parole pronunciate senza avere riflettuto sulle conseguenze, da chi ha votato moltissime volte la fiducia al governo. Il mio sbigottimento per parole, giudizi e proposte contrastanti, ogni giorno diverse, anzi opposte, da parte del mio predecessore”.

Monti cita ancora Degasperi: “Il politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni”.

Sta per uscire la cosiddetta Agenda Monti, “Così chiamata da altri, non da me. Indirizzata a tutti, non destra, sinistra o centro. In ogni caso, alternanza si, contrapposizione no. Innanzi tutto occorre non distruggere ciò che è stato fatto: ad esempio, non allontanarsi dall’Europa e non abolire l’IMU. Il governo che abolisse l’IMU cadrebbe dopo un anno. Quello successivo dovrebbe rimetterla, doppia”.

“La crisi finanziaria finita? Mai dire mai, se non altro per scaramanzia finanziaria!”

“Se ho ricevuto pressioni? Solo leggere intimidazioni e leggere lusinghe a non fare e a fare”.

“Salire” in politica, “salire in campo”: going up …it’s a hard way …

Cosa gli converrebbe personalmente? Stare fermo ed aspettare altre proposte, più “elevate”. Diverso è il dovere che sente di potere-dovere compiere, contro ogni suo interesse personale. Se scenderà in Politica “non sarò uno dei tanti leaderini … come già detto qualcuno, il problema non è quello dei diminutivi … e poi io non scenderò mai in politica: eventalmente salirò in Politica”

“La crescita deriverà dalla effettuazione delle riforme. Non ci si può aspettare  crescita nella prima fase del risanamento”

“Lo spread? In tredici mesi è dimezzato. E non per interventi della BCE: infatti durante il governo precedente la BCE ha effettuato molti acquisti, ma lo spread  saliva”.

“L’azione del Governo è stata talvolta bloccata da sinistra, da destra e da un atteggiamento bipartisan: da sinistra, per la parte sindacale; da destra per la legislazione ad personam anziché ad nationem e nella lotta alla corruzione; da tutti, per la riduzione dei costi della politica e della struttura delle PA (province). I “peggiori” costi della politica tuttavia non sono i pur deplorevoli “festini” (sic!) ma le decisioni non prese o quelle prese a sproposito”.

“Occorrerà intervenire sul falso in bilancio, sul voto di scambio, sulla prescrizione, sulle intercettazioni, sulla prevenzione del conflitto di interessi. Molto ancora c’è da fare contro la corruzione”.

“Occorre rivedere e rivalutare il ruolo e la presenza della donna. E poi … l’uomo, soprattutto se ricopre posizioni elevate, non può rapportarsi alla donna come è stato fatto”.

Le banche hanno utili in crescita. La gente e le imprese non hanno  credito e stanno male. A questa domanda la risposta è stata evasiva (n.d.r.). Il redattore del post (cioè io) precisa: nella seconda metà degli anni settanta ci fu una durissima crisi finanziaria, valutaria e creditizia: le banche non ebbero mai bilanci così ricchi.

“Vendola? Io non escludo nessuno. Lui ha escluso la mia agenda”.

“Gli Italiani non sono cretini (sic!): non credono alle promesse populiste ed alle favole”.

“Il rapporto con Napolitano non è quello descritto dalla stampa, è quello che io ho il privilegio di intrattenere direttamente con il Presidente della Repubblica”.

“Con la Signora Merkel abbiamo in comune alcune cose. Altre no. In Europa sono considerato il maggior “critico” della Merkel”.

“Chi critica la mia politica? Soprattutto due partiti che avevano avuto 20 anni per intervenire”.

Me ne vado?

Finisce

(Nel pomeriggio: Berlusconi da Massimo Giletti alla “Corrida”. Intervento molto … molto diverso!)

Commento personale: riscontro la chiusura di Monti a Berlusconi e l’apprezzamento per Bersani. Anche per il resto si è rimasti su di un piano molto significativo. Condivido molto di Monti. Dico “molto” perchè nulla (ancora) si è nè detto nè chiesto (dai giornalisti) circa “provvedimenti immediati  a fronte di emergenze immediate”; sul problema delle priorità di investimento; delle superpensioni, dei superstipendi, superbenefit, superbuonuscite di Enti, SpA e banche pubbliche e private se sovvenzionate dallo Stato; della soluzione ILVA (che non deve costringerci a scegliere fra due mali: sacrificare i posti di lavoro o la salute pubblica, n.d.r.); degli sconti fiscali miliardari fatti alle case di videogiochi; del fatto che il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza privata; etc..

D’altra parte, il “volo” di  Monti era alto … molto alto … da Presidente in pectore …  di cosa? Non più della Repubblica, visto che ora ha preso posizione ed è disponibile a “salire in campo” da capitano di una squadra che accetti le tattica di gioco.

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I NOSTRI DUE MARO’ A CASA PER NATALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2012 @ 9:01 am

(questo è il post di domani … perchè forse domani non avrò tempo …)

Detto altrimenti: una bella notizia, anzi due

Una, perché i due militari godranno di una “pausa di tensione” e di una “iniezione di gioia familiare”.
L’altra, perché, rientrando in India a fine licenza dimostreranno di volere rispettare non solo gli impegni assunti, ma – quel che conta – di volere rispettare la legge indiana. Ed i giudici indiani potranno dire all’opinione pubblica locale: “Vedete? Rispettano la nostra legge. Il loro quindi è stato solo un errore – un omicidio colposo, diremmo noi – diamo loro una bella multa, risarciscano i danni e poi rimandiamoli a casa loro”.

Non è detto che fra le due diplomazie non si sia già ragionato in questo modo

Buon Natale, marò, e in bocca al lupo … vi aspettiamo!

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PERCEZIONE SENSORIALE E VISIONE D’INSIEME: il mio regalo di Natale ai lettori

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2012 @ 8:16 am

Detto altrimenti: cambiamo punto d’osservazione, a Natale, facciamoci un regalo, quello di una visione (visione, non visone!). Quello della visione d’insieme di  fenomeni che rischian0 di travolgerci.

Già in un paio di occasioni ho fatto questa sottolineatura. Se siete in cima ad una alta scogliera, avete la visione d’insieme del mare. Man mano che scendete, essa diminuisce. Se poi vi tuffate fra le onde, avete la percezione sensoriale dell’acqua salata ed avete perso la visione d’insieme del mare.
Ecco, noi ogni giorno abbiamo la percezione sensoriale di uno scandalo, di un privilegio, di un furto del denaro pubblico: sentiamo l’amaro in bocca di ogni singlo mis-fatto, ci scandalizziamo, ci sentiamo impotenti (questo è l’errore!), chiudiamo il giornale e ricominciamo a vivere … sino al quotidiano successivo. Errore.

Infatti, di questa serie ininterrotta di fatti (rectius, fattacci), raccontati sì – ma pare che chiodo scacci chiodo, nel senso che sia la stampa che noi stessi ci occupiamo solo “dell’ultimo” – dobbiamo avere una visione d’insieme. Un’immagine che ci aiuti? Un colapasta. Noi versiamo acqua (imposte) dall’alto, e dalla parte inferiore, dal basso (e quanto sono “in basso” i responsabili del fatto!) dal basso, dicevo, per mille fori esce il sangue vitale della nostra società: le risorse che potrebbero risanare la sanità, adeguare l’offerta di asili nido, far prosperare la scuola pubblica, l’università e la ricerca, creare posti di lavoro, pagare pensioni adeguate, difendere il territorio, creare fonti energetiche rinnovabili, smaltire correttamente rifiuti, adeguare il sistema carcerario a standard di civiltà, etc.., queste risorse vanno ad alimentare altri obiettivi, assai meno nobili. Anzi,  vili. e quei “fatti”, quelle “dispersioni di denaro”, quell’ “uso distorto delle risorse”, quell’ “uso a fini non istituzionali delle risorse”, chiamiamolo con la parola giusta: furto. Le parole sono pietre – affermava Don Lorenzo Milani, e proseguiva: l’incapacità di usare correttamente le parole schiaccia e umilia i poveri (di consapevolezza, n.d.r.) e li incatena alla razza inferiore dei vinti”.

Sistema carcerario? Sovraffollato. Disumano come e forse più dei delitti che vorrebbe punire. Incostituzionale in quanto non adeguato alla funzione del recupero sociale del carcerato. Sovraffollato da chi? Da ladri, assassini, truffatori, commercianti di morte (spacciatori di droga), trafficanti di esseri umani … Da più parti, vista la presunta impossibilità di adeguare il contenitore (le strutture carcerarie) si vuole “diminuire la quantità del contenuto”, cioè il numero dei carcerati in due modi: attraverso la revisione dei tipi di pena, introducendo pene alternative alla carcerazione, e con un amnistia. Mi va tutto bene, solo che …

… solo che, analogamente a quanto si è fatto per le pensioni e per l’IMU –provvedimenti di portata assolutamente generale – vorrei che si agisse con una nuova, moderna crociata di portata generale – e cioè con una azione programmata, organizzata, sistemica, sistematica e completa contro i costi, gli sprechi e di furti della politica e contro i costi, gli sprechi ed i furti del sistema economico pubblico ed anche privato se sovvenzionato o “ripianato” dal denaro pubblico.

Orbene, questo intervento, irrinunciabile ove solo si abbia la visione d’insieme delle “ferite mortali” che quei comportamenti stanno infliggendo al “bel corpo” dell’ Italia, produrrebbe una ulteriore nutrita schiera di carcerati. E salverebbe l’Italia (spread) e gli Italiani (tasse, lavoro, sanità, istruzione). Ragione di più per adeguare subito l’attuale sistema carcerario: se non per altro, per fare spazio a “costoro“!

Ma … l’Italia non ripudiava la guerra …?

Altra visione d’insieme che dobbiamo “conquistarci” è quella delle priorità comparate delle destinazioni di investimento. Un esempio? Il Ministro della Pubblica Istruzione in TV si lamenta che il (suo) governo gli ha tagliato i fondi e che quindi alcune università sono a rischio fallimento. Io mi domando: abbiamo tutti presente che per acquistare 90 cacciabombardieri F 35 abbiamo destinato 10 miliardi di euro, e che altri 20 miliardi ci costerà la loro gestione? Quale è la “priorità più prioritaria”? Legge di stabilità; solo 2,15 miliardi in tre anni per detassare i salari e 30 miliardi per gli F 35?

Il TAV (maschile, Treno ad Alta Velocità) e il Ponte sullo Stretto. Per fortuna il progetto del Ponte è stato cancellato (ma nel frattempo abbiamo sperperato alcune centinaia di milioni di euro in “pre-riflessioni”: chi dobbiamo ringraziare?). Si, il Ponte non era più una priorità, stante i tempi. Bene. Ma il TAV? Ci siamo domandati a quanti decenni fa risale il lancio del suo progetto? E’ ancora attuale, nonostante che alle merci non interessi essere trasportate ad “alta velocità”, né ciò ò tecnicamente possibile, ed allora almeno chiamatelo TAC, Treno ad Alta Capacità (già, direte voi, ma la TAC evoca un tumore, un danno grave alle persone. Appunto, dico io!).

Alta Capacità? Ma se la linea attuale è utilizzata al 25% della sua capacità e il flusso delle merci sta continuando a calare, di anno in anno!?  Il costo? C’è un “piccolo” tunnel da scavare, una cinquantina di Km, chevvoletechessia!  La tratta Torino-Milano, già completata (e qui tunnel da scavare non ve ne erano) è costata sei volte il costo preventivato.  Alta Capacità ci vorrebbe non nella ferrovia, ma nella mente di stila l’ordine delle priorità del Paese! Quanti esodati, quanti disoccupati, quanti terremotati, quanti ammalati, quanti anziani, quanti alluvionati, quanti carcerati  si potrebbero sistemare con quei miliardi di euro?

Le due Corti dei Conti, francese prima e italiana subito dopo, hanno lanciato un monito ai rispettivi governi: guardate che è un buco finanziario ed economIco, vi controlleremo! Niente da fare. Wir werdeen veiter marchiren, noi tireremo dritto! Evidentemente noblesse oblige!

Ecco, oggi 23 dicembre 2012, vigilia della vigilia di Natale,  è questo il regalo che mi permetto di fare ai miei lettori: di “conquistarsi” la visione d’insieme dei singoli fenomeni.

Domani sarò preso dalla confezione di pacchi e pacchettini per il giorno successivo, nel quale Gesù Bambino porterà anche a me un grande dono: la visita della mia nipotina Sara, di anni 2,2!

Buon Natale a tutti!

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A MIA SPARARO? QUANDO MAI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Dicembre, 2012 @ 7:42 am

Detto altrimenti: a me hanno sparato? Quando mai!

Un film. Una scena. Sicilia. Estate. Caldo terrificante. Una piazza fra vecchi edifici barocchi. Cinque uomini seduti su sedie di legno. Vestiti di nero. Coppole comprese. All’ombra. Immobili. In silenzio. Arriva una motocicletta. Il passeggero estrae una pistola e spara ad uno dei cinque. La moto si allontana. Il ferito, morente, giace a terra in un lago di sangue. Arrivano i carabinieri: “Chi vi sparò?” Il moribondo risponde. “A mia spararo? Quando mai!”. E fa il suo dovere: muore.

Berlusconi si è offerto a Monti per fare il “federatore” dei moderati. Non ha ricevuto risposta. Si lamenta: “Non mi ha nemmeno telefonato”. A mia spararo? Si, a tia spararo. Mutu avivi a stari, mutu!

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UNA RIUNIONE DI CONDOMINIO, A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Dicembre, 2012 @ 7:11 am

Detto altrimenti: e chi ha detto che queste riunioni sono noiose e litigiose?

Ebbene sì, un po’ di relax, un po’ di sana frivolezza ogni tanto ci sta bene, nonostante i tempi, anzi, proprio per alleggerire i tempi … tempi di dimissioni, di contrapposizioni, di competizioni, di crisi, di elezioni, di “crisi di elezioni”, di “elezioni in crisi”.
Per una sera tutto ciò è stato dimenticato. Grazie a questa consuetudine della “cena natalizia condominiale degli auguri , persone che vivono nello stesso palazzo e che “normalmente” – come avviene in tutti i palazzi – quando si incontrano si dicono “buongiorno, buonasera”, grazie a questa consuetudine che dura da anni, dicevo, queste persone, quando si incontrano nel portone, sulle scale, nei box e nell’ascensore, si dicono “Ciao”.


E già questo è molto bello.

Ma c’è dell’altro. Queste stesse persone, fra una portata salata ed una dolce (tutto il catering è offerto dalle rispettive Signore) parlano, si confrontano, comunicano. Su argomenti “frivoli” e “seri”. La comunicazione, questa grande assente dei nostri tempi. In genere infatti, quando va bene, c’è informazione unidirezionale: io ti dico una cosa, e tutto finisce lì. In casi rari abbiamo la fortuna di partecipare a informazione bidirezionale (io ti dico una cosa, tu ne dici una a me, ma poi ognuno resta della sua idea e le due “cose” non si confrontano in un dibattito). In queste serate invece, sarà per l’informalità del luogo (l’androne delle scale) o perché il luogo in cui ci si ritrova è familiare e protettivo per tutti, o perché un buon bicchiere di spumante “aiuta”, le persone si aprono alla “comunicazione” cioè alla communis actio, all’azione comune.

Il nostro “Ristorante Magnolie”

Azione comune innanzi tutto nel preparare la serata. Si tratta di organizzare un tavolo, piatti e stoviglie di carta, sacchi per raccogliere gli avanzi, manifestini da affiggere per avvisare i condomini del luogo e dell’ora, etc. . Indi azione comune nel confezionare i cibi: e qui ogni “casa” esprime il meglio di se stessa, a secondo della provenienza (per la maggior parte trentina, ma non mancano “Taliani da”. Infatti non si dice “lui è di Genova” ma “da Genova”. E qui  vi sono condomini “dalla Puglia, dall’Abruzzo, da Milano” , “da Genova”, etc.).

Una coppia di condomini, neopensionati, “matricole” della riunione: a loro il più caloroso benvenuto!

Ma la parte più importante della azione comune è il confronto delle idee, il loro “scambio” la loro reciproca accettazione anche se diverse, su temi frivoli (è meglio questa pizza, no quel salatino) e su temi seri (Monti ha operato bene, no, mica tanto). Già, perché nel frattempo si è dimesso il Presidente del Consiglio dei Ministri. Guardate un po’, non ci si può distrarre un momento e che cosa ti va a capitare!  L’azione comune finale è stata il rimettere tutto a posto, pulire il pavimento per evitare che la mattina seguente un condomino possa scivolare su di un avanzo di tartina.

Ecco, forse ce l’ho fatta. Non è stato facile scrivere su questa riunione, estrarre ed evidenziare aspetti ben più che superficiali da un momento che, a prima vista, parrebbe esclusivamente frivolo.

Sapete una cosa? Noi condomini di questa bella casa del Viale Trieste (altri dicono: di Via Grazioli, ma che colpa abbiamo noi se vi sono due entrate?) siamo orgogliosi di questa nostra tradizione. Chiudo riportando un frase di un amico partecipante alla riunione: “Sai Riccardo, spesso in Trentino non si trova l’accordo non a causa della diversità di idee, ma solo perché la gente non si confronta: scoprirebbe infatti molto spesso che le diverse posizioni sono assolutamente conciliabili”.

Buon Natale a tutti!

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