LESSICO FAMILIARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Gennaio, 2013 @ 3:50 pm

Detto altrimenti: … nel senso che ormai dovrebbe esserci familiare … ovvero “castigat ridendo mores” che non vuol dire che “ride mentre frusta i neri”, ma  “pur con lo scherzo cerca tuttavia  di correggere i costumi”. Ma cominciamo:

Sono disponibile a essere nominato, eletto, designato, etc. … = anelo a essere nominato, eletto, designato, etc..

Conservatore: chi conserva l’esistente. Ad esempio un progressista che sia al potere e voglia conservarlo, è un conservatore.

Progressista: chi vuole cambiare il sistema di governo: Ad esempio, un conservatore che, essendo all’opposizione, voglia scalzare dal governo i progressisti, è un progressista.

Moderato: io, sempre, in ogni tempo, in ogni luogo.

Non moderato: gli altri, come sopra.

Innovatore: chiunque voglia cambiare le cose. Anche quelle buone..

Conservatore: chi conserva la cenere, non il fuoco che ci può essere sotto

Rimborsi: somme elargite a chiunque a fronte di spese documentate.

Rimborsi elettorali: somme elargite ai partiti.

Denari sottratti ai partiti dai rispettivi tesorieri: denari sottratti agli Italiani.

Retribuzioni del top management e del top burogement a livelli multipli di quelli europei: retribuzioni italiane.

Falsa partita IVA: quella legittimamente attribuita a chi non spetta per legge.

Il futuro dei giovani: … posso chiedere la domanda di riserva?

Diritto acquisito: il contrario di dovere acquisito.

Elusione fiscale: legittima difesa, salvo non cadere nell’eccesso di legittima difesa. In tal caso diventa evasione fiscale.

Evasione fiscale: eccesso di elusione.

Illusione fiscale: che tutti paghino le tasse.

Delusione fiscale: quello che ti resta dopo che hai pagato le tasse.

Ammontare dell’evasione fiscale: quella stimata e non perseguita.

Tassazione dei ceti medio bassi: i poveri posseggono poco, ma sono tanti.

I pensionati salveranno la finanza pubblica: se muoiono subito dopo il pensionamento.

Tre Monti, Monte Zemolo, Monti, Monte di pietà, Monte premi, Monte di Venere, mandare a Monte: ma non eravamo un popolo di navigatori?

Gli Italiani investono 70 miliardi l’anno in monetine nel gioco d’azzardo: ma chi cavolo cambia le monetine in banconote?

Vendo oro pago in contanti: alla faccia del divieto di usare i contanti.

Il fumo fa male, il gioco d’azzardo ingenera la ludopatia: ma il Tesoro ci guadagna e allora limitiamo le due attività ai sani. Tanto poi li curiamo.

La legge è uguale per tutti: salvo le eccezioni di legge.

Emergenza: problema abbondantemente  previsto  e “inaspettatamente” (ultimo) emerso, che scaccia quello precedente.

Evoluzione della politica all’estero: i partiti rimangono, cambiano i politici.

Evoluzione della politica in Italia: il contrario di quanto sopra.

Un solo F35: somma di tanti, tanti, tanti F24.

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“2084” Capitolo 2°

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Gennaio, 2013 @ 8:41 am

Detto altrimenti: seconda puntata (capitolo 2°, a seguito del post del 4 gennaio 2013 ore 16,29)

Nel tornare a casa Edoardo rifletteva su quanto aveva udito a scuola. Lo avevano colpito soprattutto le grandi differenze sostanziali fra i due mondi che avevano esaminato. Eppure erano separati solo da una manciata di decenni. D’altra parte, pensandoci bene, ciò “tornava”, i conti quadravano, infatti la stessa meraviglia l’aveva assalito quando si era soffermato sull’enorme divario che aveva riscontrato fra la civiltà dell’ ‘800 e quella del ‘900. Solo si domandava: se questa è la velocità della storia, cosa avrebbe riservato l’immediato futuro? Speriamo bene, si augurò …

Edoardo passò il resto della giornata con gli amici. Pioveva e quindi non poterono uscire a sfogare i loro muscoli con le biciclette, alla scoperta di percorsi sempre diversi nei boschi e sulle colline che circondavano da nord la città: era loro permesso di andare ovunque anche in una certa valle, la valle di Non, nella quale Non era stato possibile andare fino a quando Non era stata completata la pista ciclabile … Si era in primavera e l’acqua del mare era ancora troppo fredda per andare a nuotare. In casa Edoardo disponeva di una bella stanza, ampia, luminosa e per questo motivo spesso adottata come “sala giochi e riunioni” dal suo gruppetto di amici. Provarono diversi giochi, fra i quali il loro preferito, “I Monopòli”, ma la loro mente era attratta dagli argomenti discussi a scuola e ancor di più da quelli che avrebbero affrontato il giorno seguente.

Fu allora che Edoardo ebbe un’idea: “Raga, giochiamo alla scuola. Io faccio il prof, e voi gli alunni. Poi facciamo ruotare i ruoli. Che ne dite?” L’idea fu approvata all’unanimità, e il gioco iniziò.

Prof: chi di voi mi sa dire come si sviluppò l’unione monetaria, bancaria e finanziaria? Pierino, vuoi provare tu, così rimedi al cinque di ieri? Dai …
Pierino: ok prof. Dunque … all’inizio ogni Paese dell’Unione aveva la sua moneta, quando andavi in vacanza all’estero dovevi andare prima dal cambiavalute e poi non capivi mai quanto tu stessi spendendo … Poi i Paesi si misero d’accordo ad adottarono una moneta unica, l’Euro, ma le banconote e le monete conservarono un dettaglio che le distingueva, nazione per nazione.
Prof: mi sai dire perché? No? Te lo dico io … perché se poi le cose non fossero andate bene, ogni banconota e ogni monetina avrebbe potuto ridiventare moneta nazionale ed assumere un valore diverso dalle altre. E dimmi, Pierino, quel sistema funzionava bene?
Pierino: no, Edoardo, anzi, scusa, no prof, non del tutto, almeno fino a quando non ci fu la riunificazione delle legislazioni bancarie dei vari stati e la creazione di un’unica Banca Centrale con possibilità di stampare moneta, in sostituzione delle singole Banche Centrali di ciascuno Stato.
Prof: Pierino, dimmi, à nata prima la gallina o l’uovo? Cioè la Banca Centrale Unica è nata prima o dopo l’unificazione politica?
Pierino: prima la banca, dai … prof, lo sanno tutti dai, la domanda è facile … senza di quella l’unione politica non sarebbe stata possibile … e con la Banca Centrale Unica l’euro è diventato Feuro, euro della Federazione (delle banche) anticipando la Federazione degli Stati.

Bond … James Bond

Prof: bravo Pierino, oggi meriti un bel 10. Raga, oggi vi spiego i bond, gli Euro bond e i Feuro bond. Dovete sapere che prima ogni Stato raccoglieva denari non solo con le tasse, ma anche facendoseli prestare dai cittadini, ai quali rilasciava delle “ricevute fruttifere”, titoli di debito pubblico e di credito privato, i bond (… no Pierino, James Bond non c’entra nulla, non fare lo spiritoso!), i bond, dicevo, che fruttavano certi interessi. Ora, ogni Stato aveva i suoi e poiché i risparmiatori e gli investitori preferivano dare soldi agli Stati più sicuri, gli Stati più deboli per riuscire a farsi prestare denaro erano costretti ad offrire interessi più elevati ed alla fine rischiavano di essere strozzati dai debiti. Ed ecco che alcuni politici degli Stati più deboli proposero di riunificare i diversi tipo di bond in un unico tipo, l’Euro bond, per spalmare la criticità dei peggiori anche sui bond migliori e livellare il rendimento. La proposta non fu accettata dai Paesi forti che non volevano farsi carico di parte dei costi che gravavano sui paesi deboli … troppo comodo, dicevano, e avevano ragione. Fui allora che un certo Monti e ad altri statisti dell’epoca proposero di attuare il progetto che tanti anni prima aveva teorizzato un certo Altieri Spinelli, e cioè di costituire una Federazione di Stati, con elezione diretta dei parlamentari. In tal modo ad essere chiamati al governo della Federazione sarebbero state le persone migliori, indipendentemente dalla nazionalità d’origine, come avviene oggi. Così è stato. E solo a seguito di ciò fu possibile, dopo avere riunificato il potere e la responsabilità a livello politico, riunificare i vari bond negli attuali Feuro bond.
Pierino: ma come mai i Paesi “forti” hanno accettato?
Prof: Pierino, questa domanda ti costa un punto … e il tuo dieci diventa nove … dai … hanno accettato perché prima si chiedeva loro di essere solo corresponsabili del debito, cioè dei doveri; ora si consente loro di essere anche contitolari del potere di governo. Ricorda, potere e responsabilità devono sempre viaggiare aa braccetto. Hai capito, testone?
Prof: chi mi sa dire cioè l’ERA? No, ERA, non IRA, Pierino … dai smettila. Carlo? Vuoi rispondere tu? Coraggio!
Carlo: Negli USA, nostri alleati, c’erano e ci sono le Agenzie di Rating le quali dicevano che un titolo, uno Stato, una società andava male, andava bene … insomma, spesso venivano pagate da una società per dire che andava bene anche se andava male … E’ un po’ come dice mio papà che è cacciatore che  trova strano che i guardia caccia siano pagati dai cacciatori … ecco, mi pare che ciò sia successo nei confronti di banche e società del latte che il giorno dopo essere state giudicate ottime sono fallite. Insomma, qui in USE ci siamo stufati di subire questa sorta di “truffa” da chi poi magari giocava anche in borsa e guadagnava un sacco di soldi alle nostre spalle .. e abbiamo creato l’ERA Europen Rating Agency, con il compito di verificare non le banche e le società, ma le Agenzie di rating USA. Una figata!
Prof: bene raga, siete stati bravi, anche tu, Pierino, stai migliorando. Ora però sono stanco di fare il prof. Dell’FBI-E parliamo domani con il prof vero. E … guardate, ha smesso di piovere! Tutti in bici, andiamo a fare una bella pedalata in riviera a goderci il tramonto sul mare ed un bel gelatone! Offro io, mi hanno appena pagato la cedola sui miei YFB- Young Feuro Bond che ho ricevuto in regalo a Natale! Sapete, hanno anticipato lo stacco della cedola perchè temono un aumento della sua tassazione … insomma, qualche vizietto e qualche furberia l’abbiamo conservata  anche noi …

Pierino: si Edoardo, però non abbiamo parlato della finanza … parliamo anche di quella …- la prossima volta, e il prof lo faccio io che ti concio per le feste, sapientone che non sei altro!

Gli amici di Edoardo se ne andarono. Il ragazzo era  contento delle conclusioni del loro esperimento. Il giorno dopo, con il prof avrebbero fatto bella figura. Così forse il prof averbbe accettato di spiegare loro un fatto non della Storia, ma della attualità politica del momento. Infatti si era affacciato sullo scenario politico una nuova formazione, il PDL, Partito Della Lira. I più malizioni affermavano che il nome fosse derivato dal fatto che il suo fondatore aveva “fatto i soldi” quando ancora c’era la Lira. In realtà si chiamava così perchè quel partito si riprometteva, per lo Stato nel quale Edoardo viveva, e cioè l’Italia,  di abbandonare i Feuro e di ritornare ad adottare la Lira. Edoardo non capiva le motivazioni di tale progetto, nè se ne sarebbe derivato un danno o altro. Si propose di chiedere spiegazione al papà, se non fosse rientrato troppo stanco, la sera. papà Franz era tedesco, ed era Funzionario presso il MED, Ministero Euopeo per la Distribuzione delle Risorse Economiche. In tal modo sarebbe arrivato a scuola molto più preparato a comprendere le spiegazioni del prof.

(Continua)

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NOTIZIE IN BREVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Gennaio, 2013 @ 7:06 am

Detto altrimenti: varietas delectat, la diversificazione piace …


Notizia: post lunghi, libri, giornali, riviste. Notizie “corte”, internet.  Approfondimento: bisogna saper correre i 100 metri e le maratone. Gli specialisti di ciascuna specialità lo diventino anche nell’altra.

Notizia: Corsera, Sole XXIV Ore, Internet: la Corte Distrettuale di Manhattan (giudice Jed Rakoff) ha raccolto la confessione della banca privata svizzera Wegelin, di avere aiutato molti cittadini americani ad evadere il fisco ed ha accettato di pagare allo stato americano la somma di 58 milioni di dollari. Gli USA stanno indagando altre banche svizzere.  Approfondimento: ma allora si può!

Notizia: l’Olanda del dopoguerra ha ridotto le infrastrutture automobilistiche (strade, parcheggi) riducendo il traffico che causava molti incidenti mortali soprattutto fra i bambini, ed ha incrementato quelle ciclistiche. Sono aumentati i furti di biciclette. Hanno inventato le “biciclette civetta” con gps incorporato: il ladro le ruba e la Polizia lo va ad arrestare a casa sua.  Approfondimento: ma allora si può! (Nel 2012 in Italia sino state vendute 1.750.000 biciclette e sono state immatricolate 1.748.000 auto. Furti di bici stimati: 1.200.000 all’anno!)

Notizia: le banche centrali continuano a salvare le banche attraverso acquisto di titoli “tossici” e finanziamenti a tasso agevolato.  Approfondimento: si veda il post del 3 gennaio.

Notizia: la stampa tedesca (Spiegel) informa che il Ministro delle Finanze Wolfgang Schauble sta studiando misure di riduzione della spesa e aggravi fiscali.  Approfondimento: se lo spread diminuisse perché peggiora l’economia tedesca sarebbe una magra consolazione. Dobbiamo costituire gli Stati Uniti d’Europa, e farci governare non dalle persone peggiori, ma da quelle migliori, senza distinzione di sesso, razza, religione, lingua, nazionalità d’origine.

Notizia: un libro, “La porta del Paradiso”, di Alfredo Colitto, Ed. Piemme. In un ambiente settecentesco ed esotico, si racconta di come da corruzione e tasse possa nascere una rivoluzione non solo sociale.  Approfondimento: anche oggi.

Notizia: “chi ha di più paghi di più (tasse)”. Approfondimento: ma se il “chi ha di più” lo si accerta solo attraverso le dichiarazione dei redditi, a pagare di più daranno i soliti noti, mentre i “soliti ignoti” evasori ed elusori ridacchieranno … Come fare? Bisogna “coinvolgere” la Svizzera,  il Lussemburgo, le Bahamas (parrebbe anche il Vaticano …), etc..  Abbiamo appena comperato 90 cacciabombardieri F35: proviamo a usarli e dichiariamo guerra ai paradisi fiscali …

Notizia: il Comitato dei Governatori delle Banche Centrali dovrebbe ridefinire le prescrizioni dell’accordo “Basilea 3” e cioè lasciare più tempo e spazio alle banche per costituire propri fondi di liquidità a garanzia di eventuali blocchi della loro raccolta. Si tratta di 500 miliardi di euro che potrebbero essere resi disponibili per l’erogazione del credito, senza il quale non si può parlare di crescita. Approfondimento: speriamo bene.

Notizia: il sistema pensionistico è ormai basato sul sistema retributivo: il pensionato riceve una pensione corrispondente al frutto dei contributi versati. Questa ormai è una “notizia vecchia”. Tuttavia … Approfondimento: gli interessi sui contributi versati continuano a maturare anche dopo la morte del pensionato. In tal caso … chi li incamera?

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ILVA, ILVA, rendimi le mie legioni (di posti di lavoro!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Gennaio, 2013 @ 8:57 am

Detto altrimenti: e se la Corte Costituzionale desse ragione ai giudici e non al governo?


Tutti ciapà via mal (tutti presi) dalla competizione elettorale. E dum Romae consulitur, ILVA expugnatur (speriamo di no!).

E se la Corte Costituzionale smentisse il provvedimento governativo di sblocco? Dobbiamo avere pronta una soluzione alternativa. Io ne ho già indicata una in un post precedente (17 dicembre 2012) , ed ora la ripeto:

Lo Stato espropri l’ILVA ai proprietari, sospenda la produzione e avvii gli interventi necessari. Nel frattempo paghi ai proprietari dell’ILVA il prezzo dell’acquisto a valori di mercato, con titoli di debito pubblico (Serie Speciale ILVA irredimibile 2%), al netto delle seguenti somme:
• somme necessarie a risarcire i danni procurati
• somme necessarie a mettere a norma gli impianti
• somme necessarie a bonificare l’ambiente
• somme necessarie a pagare gli operai anche se – nel frattempo – stanno a casa.

Ma questo l’avevi già scritto, potreste dire! E’ vero. Ma io oggi non voglio proporre una soluzione, ma ricordare che occorre avere comunque una soluzione alternativa, anche diversa dalla mia. Si tratta di due cose diverse: 1) “la” mia soluzione (accettabile o meno); 2) “avere comunque una soluzione alternativa”.

CHI SE NE STA OCCUPANDO?

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“2084”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Gennaio, 2013 @ 4:29 pm
George Orwell

Detto altrimenti: ricordate “1984”? Ecco qui un nuovo romanzo,  “2O84”, questa volta breve e a puntate. Prima puntata, Capitolo 1.

A Edoardo non andava di alzarsi. Quella mattina proprio non se la sentiva. La sera prima infatti aveva fatto tardi, il film alla TV era troppo bello, uno di quei film storici … riguardava eventi di circa un secolo prima, quando ancora gli USE, gli Stati Uniti d’Europa non esistevano, quando sulla scena politica di un paese ed anche della futura Unione s’era presentato un certo Carlo (o forse era Mario?) Monti che poi sarebbe stato uno degli principali artefici della USE. Ne aveva sentito parlare a scuola di quel periodo, ma forse proprio per questo non vi aveva prestato attenzione. Ma ora che ne avevano tratto un film, bè, era diverso. Tutto risultava più attraente. Se solo fosse riuscito a scendere dal letto, a lavarsi, far colazione e raggiungere la scuola per tempo, ne avrebbe parlato con il prof di Storia. Già, perché la giornata era dedicata alla Storia. L’intera giornata, non come al tempo del suo bisnonno, quando si cambiava materia ogni ora, quando a scuola, ogni giorno, eri costretto a portare 10 kg. di libri e quaderni ed alla fine avevi un gran caos nella testa e male alla schiena. Adesso si faceva una materia al giorno. E tutto sul computer che restava a scuola ed al quale ci si poteva collegare da qualsiasi altro computer, purché si possedesse la password. Com’erano cambiati i tempi!

Ce la fece. Si alzò, insieme a tutti i suoi tredici anni. In cucina salutò la mamma, in inglese. Il papà era già vestito, stava uscendo di casa. Si salutarono in tedesco. Mentre stava facendo colazione arrivò la colf, francese. Si salutarono in quella lingua. Mentre aspettava che i biscotti se inzuppassero bene di latte (trentino) – a tal fine lui li stava aiutando, i biscotti, facendoli roteare nella tazza con il cucchiaio – Edoardo si domandò in italiano come avevano potuto dialogare e vivere le popolazioni prima della nascita degli USE … ogni Stato la sua lingua, anzi, solo la sua lingua, soltanto poche persone conoscevano quelle degli altri, ogni Stato le sue leggi, spesso contrastanti da Stato a Stato, … una perfetta incomunicabilità! Pensò: che fortuna non avere vissuto quel periodo, che fortuna essere nato “dopo”.

 “Hallo mammy, I’m going! See you later. Have a good day”. E uscì. La sua bicicletta era lì, a fianco della porta di casa, senza alcun catenaccio che fungesse da antifurto … ecco, ma un secolo prima le rubavano, le bici, così gli avevano detto … ma perché? Sul libro di Storia aveva letto che molti rubavano all’epoca, che l’esempio, il cattivo esempio veniva dall’altro, dai politici che si appropriavano del denaro pubblico (cose dell’altro mondo! Inconcepibili nell’USE!), e poi giù, via via, a scendere, sino ad arrivare al furto di una bicicletta. Nella cineteca storica della scuola conservavano una vecchissima pellicola, un film quasi preistorico ai suoi occhi di ragazzino, “Ladri di biciclette”. Edoardo l’aveva visto quel film, insieme ai suoi compagni, e proprio non si erano spiegati come ciò fosse potuto accadere. Montò in sella … e si accorse che un pneumatico era sgonfio: “La puta …!” imprecò, a mente, in spagnolo. A mente, non a voce alta … certo,  perché le parolacce non erano ammesse, ma si stava facendo tardi e questa proprio non ci sarebbe voluta. Rigonfiata la “gomma”, via, a gran carriera, a scuola.

Non vi erano auto nelle strade. Tutti utilizzavano la metropolitana, la quale funzionava con l’energia generata dalle centrali eoliche collocate in periferia, con l’energia solare fornita dai pannelli che di cui ogni abitazione era obbligatoriamente dotata, e, poiché la città nella quale Edoardo viveva si affacciava sul mare, anche con l’energia ricavata dal moto ondoso dell’oceano.

Con il professore di Storia si parlava italiano, ma i compiti scritti potevano essere redatti anche in una delle altre lingue dell’USE, a piacere. Il prof era nato in uno Stato del sud, l’Italia. Vi tornava per le vacanze, come tanti, del resto, che, residenti negli Stati del nord, vi si recavano in ferie, per godere la natura, l’arte, il cibo ed il calore umano di quei luoghi e di quelle popolazioni.

Ragazzi, esordì il prof, oggi siete voi che interrogherete me, e non io voi. Facciamo così: avete letto la Storia a cavallo dei due secoli, il XIX° ed il XX° e sicuramente avrete delle domande da pormi. Io vi valuterò dalla domanda che ognuno saprà formulare. Chi vuol cominciare?

Edoardo si guardò intorno. Aveva una gran voglia di farsi avanti ma temeva di essere male interpretato. Aveva urgenza di parlare, di avere risposte ai propri dubbi, ma allo stesso tempo avrebbe preferito inserirsi in un dibattito già avviato … anche per valutare il livello ed il tipo delle domande. Nessuno si offrì volontario.

Fu allora il prof ad intervenire:  Raga, visto che nessuno se la sente di rompere il ghiaccio, chiamo io. Edoardo, dai, tocca a te fare l’apripista. Sappiamo tutti quanto tu sia appassionato di Storia. Sentiamo cosa hai da chiedermi.

Edoardo tutto sommato gli fu grato. Il prof lo aveva sottratto al suo conflitto interiore … Ecco prof, iniziò, la prima domanda che mi sono posto e che ora pongo a lei è la seguente: come mai i singoli Stati, prima di costituire l’attuale Federazione, subivano passivamente la concorrenza economica dell’oriente?

Intervenne il prof.  Ecco, vedete ragazzi, il vostro compagno affronta la Storia sotto il profilo dell’Economia. Non è sbagliato, perché spesso avviene proprio così, che la Storia di paesi è causa ma soprattutto è conseguenza della loro Economia. In questo caso, Edoardo, ogni singolo Stato era portato a far concorrenza agli altri Stati dell’attuale Federazione. Per raggiungere questo scopo, pensò bene di delocalizzare la propria produzione in paesi lontani, nei quali la manodopera costava assai meno in quanto in quei paesi non si rispettavano i diritti e le libertà civili, le norme sulla sicurezza sul lavoro e le norme anti inquinamento. Per farla breve: sulle prime ciascun delocalizzatore, fosse esso singola impresa o singolo paese, si arricchì, ma poi divenne vittima di quegli stessi paesi nei quali aveva delocalizzato la sua produzione, in quanto essi si impadronirono del know how che stavano utilizzando e “si misero in proprio” mettendo in crisi, con la loro produzione sotto costo e quindi offerta a condizioni di assoluta concorrenzialità, tutti i paesi dell’area Feuro, cioè dell’area dell’Euro Federale, che in allora di chiamava più semplicemente area Euro.

Ma prof, chiese Edoardo, come mai oggi questo problema non esiste più?

Semplice, rispose il prof, gli USE e gli USA si sono accordati ed hanno posto fortissimi dazi all’importazione di prodotti provenienti da paesi nei qual non siano rispettati i diritti e le libertà civili e le norme sulla sicurezza sul lavoro e anti inquinamento. In altre parole: li abbiamo costretti ad essere virtuosi.

Edoardo ringraziò: Grazie, ho capito. Posso porre un’altra domanda?

Il prof: certo Edoardo. Dimmi pure.

Edoardo: ecco, non ho capito come mai nei primi decenni del secolo si stessero creando un numero sempre più ridotto di gente sempre più ricca ed un numero sempre maggiore di persone sempre più povere.

Il prof: domanda da niente, Edoardo! Dalla Storia dell’Economia alla Storia della Sociologia! Vedi, prendiamo un paese a caso, l’Italia. All’epoca aveva un debito pubblico di 2.000 miliardi di euro e la ricchezza privata – senza considerare quella illegalmente accumulata all’estero – era di circa 9.000 miliardi di euro, per il 50% in mano al 10% della popolazione. Ora, poiché in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, tutto si sposta, possiamo solo dedurne che il sistema economico e politico di quel Paese, all’epoca, fosse tale da consentire a pochi di arricchirsi a danno di molti. Ciò accadde anche come conseguenza del liberismo economico puro, a sua volta prosperato come reazione al comunismo. Ma entrambi questi due sistemi fallirono. Il Comunismo, soprattutto quando si decise di sostituirlo con il liberismo: infatti i più furbi, i più spregiudicati e i più avidi si impadronirono delle leve economiche e – in pochi – diventarono ricchissimi ai danni di una enorme massa di cittadini che diventò sempre più povera. Il capitalismo puro iniziò a crollare soprattutto quando ci si accorse che la concentrazione delle ricchezze in poche mani stava distruggendo il ceto sociale medio, che poi era quello che garantiva i consumi e quindi la produzione.

Ma, prof, replicò Edoardo, … ma gli Stati dell’attuale Federazione non pensarono di intervenire con la leva fiscale?

Il prof gli rispose: Caro Edoardo, appena uno Stato agiva su quella leva, il privato si trasferiva in un altro Stato che quella leva ancora non la stava usando, e così via.

Edoardo si illuminò in viso: Ah, prof, adesso ho capito l’importanza di essere una Federazione: oggi la legge fiscale è unica per tutti gli stati dell’unione e nessuno può più fare il furbo!

Bravo Edoardo, disse il prof, vedo che hai capito. Oggi infatti sia gli USA che noi dell’ USE abbiamo messo al bando non solo le merci provenienti dai paesi di cui ti parlavo prima, ma abbiamo vietato qualsiasi forma di relazione e scambio anche finanziario con i paesi che non abbiano adottato le stesse nostre regole fiscali, antiriciclaggio, antievasione e antielusione fiscale. E ovviamente abbiamo, tutti, adottato un’unica riscalettatura delle aliquote fiscali che oggi gravano maggiormente le ricchezze ed i redditi più elevati consentendo a tutti gli Stati dell’unione di investire a vantaggio del ceto medio dei consumatori e degli investitori in attività economiche e quindi, di conseguenza, a vantaggio della produzione stessa. Ma c’è di più, ragazzi, e questo ancora non mi è stato chiesto: oggi per nostra fortuna è proprio il modello di sviluppo che è cambiato! Sono gli obiettivi di ogni persona, di ogni famiglia ad essere diversi. Vi dico solo questo: pensate che negli anni ante USE, una persona era valutata a secondo del modello di automobile che possedeva! Incredibile, vero? Eppure era proprio così! Più l’auto era di grossa cilindrata, potente, inquinante, più la persona era considerata nella scala sociale! Esattamente il contrario di oggi. Infatti oggi se solo una persona pretendesse di andare a fare la spesa al supermercato con un SUV da 500 cavalli, non solamente sarebbe arrestata dalla polizia per violazione della legge sull’inquinamento, ma sarebbe biasimata da tutti noi. Bene Edoardo, oggi ti sei meritato un bel dieci. Chi altro vuole intervenire?

Si fece avanti Carlo. Io, prof, ho solo una domanda: ho letto che in quel periodo storico nel paese che lei citava come esempio, l’Italia, il parlamento costava molto ai cittadini, in quanto i parlamentari erano tantissimi, mi pare fossero addirittura mille,  e molto pagati sia come stipendio, che come benefit e pensioni. Come mai?

Vedi Carlo, rispose il prof, c’era ben stato un politico che aveva promesso di ridurre a soli 450 quei mille …no, Pierino, ho capito cosa vuoi dire, … no, non interrompere … e poi comunque no, non sono i Mille che dici tu, quelli di Garibaldi, ricordate la storia dell’unità d’Italia? Quelli erano altri Mille, di altro genere, precedenti di un secolo. Pierino, oggi un bel cinque (il “cinque per mille”! Ah …ah…!)  non te lo leva nessuno. Riprendiamo. Aveva promesso cosa? Un fatto altrui. Infatti non se ne fece nulla. Perché? Perché quella riduzione avrebbe dovuto essere deliberata proprio da coloro i quali sarebbero stati esclusi! Ma vi pare possibile? E poi, cos’altro avevi chiesto? Ah già, perché erano così strapagati. Semplice: anche in questo caso perchè le loro paghe venivano decise proprio da loro stessi. Incredibile ma vero, ragazzi. Come? … Carlo vuoi sapere chi era stato quel politico? Mi prendi in castagna sai, credo che fosse stato un tale Berlusconi, sai, mica mi posso ricordare tutto, soprattutto dei personaggi minori. Comunque andrò a verificare e alla prossima lezione ti saprò dire con precisione. Ecco, Carlo, ti sei meritato un bell’otto. Per la prossima lezione preparatevi sull’unione monetaria e bancaria, sugli Feuro bond, sulla ERA European Rating Agency e sulla costituzione della FBI-E, la Polizia Federale Europea con competenza sui reati bancari, finanziari, fiscali, sul terrorismo e sulla criminalità organizzata.

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BANCA E FINANZA PER I NON ADDETTI AI LAVORI, IN 5 PARAGRAFI (§)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2013 @ 10:08 pm

Detto altrimenti: è bene che questo tipo di cultura di diffonda quanto più possibile

Anacoluto manzoniano: la banca, il suo compito è raccogliere risparmio e prestare quel denaro a famiglie e imprese. Ma invece, talvolta, la banca si mette a “fare finanza in proprio”. Facciamo alcuni esempi e vediamo cosa succede (cifre e tassi sono puramente esemplificativi).

 § 1 – La banca “A” ha un suo capitale sociale (mezzi propri) di 500, raccoglie risparmio da molti soggetti (soggetti “a”) per 5000 che remunera al 3% e presta 5000 a molti atri soggetti (soggetti “b”) dai quali si fa pagare il 7%. Possiamo dire che la banca è sottocapitalizzata, perché se alcuni soggetti “b” falliscono, la banca non ha mezzi propri sufficienti per restituire comunque ai depositanti (soggetti “a”) quanto costoro le hanno affidato. Quindi occorre che gli azionisti “capitalizzino” la banca, cioè sottoscrivano e versino nelle casse della banca denaro fresco quale aumento del capitale sociale, portando i suoi mezzi propri, ad esempio, al livello di 10.000. Altrimenti la banca centrale le “revoca la licenza di caccia” (al denaro).

§ 2 – Tutto ciò non avviene se la banca (banca “B”) già ha mezzi propri per 10.000. Tuttavia anche in questo caso possono sorgere problemi, perché ferma restando la raccolta del risparmio a 5000 e il volume degli investimenti a 5000 senza che nessun soggetto “b” fallisca, può essere la banca stessa a generare direttamente perdite proprie, ad esempio “mettendosi a fare finanza” investendo 9500 in operazioni finanziarie “a rischio” (e non in operazioni familiari, commerciali o produttive) che nel breve termine le portano utili (e quindi la banca di paga “urgentemente” altissimi stipendi e premi al proprio top management), ma che dopo un paio d’anni le portano perdite per 9500, riconducendola al livello non più sostenibile della banca “A” di cui al paragrafo precedente.

§ 3 – In questo caso, in luogo della capitalizzazione di cui al primo paragrafo, a salvare l’equilibrio – e quindi l’esistenza stessa della banca e soprattutto per salvare i depositi dei risparmiatori suoi clienti – possono intervenire prestiti da parte dello Stato o di organismi europei a tassi di favore (ad esempio all’1%). La “nuova” banca (chiamiamola banca “C”) in tal modo, pagando un tasso del solo dell’1% e investendo al 7% aumenta i suoi utili che possono essere “passati a capitale”, ottenendo per questa via il necessario aumento dei mezzi propri.

Recentemente ciò è avvenuto, ma le banche non hanno prestato quel denaro a famiglie e imprese, ed hanno continuato a “fare finanza” sia pure non più su titoli a rischio.

§ 4 – Ora, se a “salvare” una banca (nell’esempio, la banca “C”) sono denari pubblici, gli enti (stato, organismi europei) che le hanno dato denari di fatto diventano suoi azionisti. E poiché quel denaro proviene dalle tasse e dalle imposte che tutti noi paghiamo, ognuno di noi diventa azionista di fatto di quella banca. Ed ecco che quindi possiamo ben pretendere che sia interrotta la prassi della corresponsione di stipendi, premi e pensioni milionarie (a livelli in ogni caso “fuori scala”, soprattutto di questi tempi!) a chi ha prodotto perdite, a chi ha reso necessario l’intervento pubblico (per salvare, in ultima analisi, i nostri stessi risparmi: in altre parole, ci siamo salvati da soli!) e a chi si arricchisce con soldi doppiamente nostri, “a prescindere”. Anche perchè se  li paghiamo tanto quando operano male, quando mai costoro saranno spronati ad operare bene?

Infatti, cittadini e imprese hanno dato due volte denari alla banca (prima depositi diretti e poi prestiti indiretti a tasso agevolato) ma la banca non ha più fatto loro credito ed ha strapagato chi ha creato perdite. Come si dice? Forse … “traditi dalla moglie e bastonati”?

§ 5 – Tutto quanto sopra (comportamenti tipo banca “C”) è avvenuto. Lo dimostra l’estrema rarefazione odierna del credito e la delibera dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che impegna le banche a “non fare finanza per cinque anni”. Ma prima cosa è successo? E dopo, cosa succederà?

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LE NOSTRE CARCERI SONO “COSTITUZIONALI” O NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2013 @ 3:22 pm

Detto altrimenti: la norma costituzionale è efficace? Cioè è rispettata? La sua violazione è sanzionata? Già, perché una norma è valida se applicata, se rispettata, e viene applicata e rispettata soprattutto in presenza di sanzioni in caso di sua violazione. Ma che succede alle leggi ed ai comportamenti anti-costituzionali?

Roberto Benigni ci ha fatto re-innamorare dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Fra l’altro, ha sottolineato come si siano indicazioni per “fare” e non pongano alcun obbligo di “non fare”.

Piero Calamandrei

Io non sono un giurìsta. Ho solo sostenuto un esame di Diritto Costituzionale qualcosa come mezzo secolo fa sul testo del Cerruti. In allora uno degli esempi che ci venivano additati come “Maestro” era “tale” Piero Calamandrei. Lo ascoltammo anche in una sua registrazione. da buon toscanaccio, diceva: “S’era su una nave che stava affondando. il Comandante avvisava tutti i passeggeri. Uno gli rispose: O che m’importa? Un è mica mia!”. Questo per stigmatizzare la stupidità e la pericolosità del disinteresse alla cosa pubblica, cioè all’Italia e alle sue leggi, quelle costituzionali in testa. Ho fatto questa premessa per fare compatire il mio lessico da non-giurista,che poi è quello che io stesso voglio usare, affinchè sia comprensibile da parte di tutti, senza tanti arzigogoli, alla toscana, appunto, visto che ‘l mi’ babbo gl’era di Montalcino … che noi col Brunello e s’andava d’amore e d’accordo sin da cittini …

Ma veniamo all’oggi. Pare che la sola “tutela costituzionale” sia per le leggi ordinarie. Nel senso che se una legge ordinaria viene impugnata come tale, la Corte Costituzionale esamina la questione ed eventualmente la cancella. Nessuna sanzione tuttavia per chi “ha commesso il fatto”, cioè per chi ha emanato la legge (ordinaria) contraria alla Legge Costituzionale.

Tuttavia a me interessa mettere fuoco un altro aspetto e cioè la tutela costituzionale (o la sua mancanza) rispetto a “comportamenti” e alle “omissioni”. Mi spiego con un esempio: le nostre carceri, La nostra Costituzione afferma che la pena deve mirare al recupero del condannato. Orbene, l’attuale sistema carcerario, assolutamente inumano, è esattamente l’opposto di quanto servirebbe a tale fine. Quindi il comportamento (del legislatore ordinario, dei governi) va “contro” la Costituzione. Che avviene? Nulla assolutamente. Ci scandalizziamo, ci indigniamo, protestiamo, prendiamo atto, ci proponiamo di -; etc.. Ma nel frattempo la Norma Costituzionale è palesemente violata (fa più fine dire “disattesa”) e non succede nulla.

Ricordate quella strofa della bella canzone di Fabrizio De Andrè, “Don Raffaè” sulle carceri “d’oro”? Riascoltatela, ne vale la pena:

 …………………
Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa?
Si costerna, s’indigna, s’impegna
poi getta la spugna con gran dignità.
…………….

Analoghe considerazioni si potrebbero fare circa il “ripudio della guerra” (e intanto spendiamo 10 miliardi di euro per acquistare 90 cacciabombardieri F35 – ma quanti F 24 ci vogliono per comperare anche solo un F35? -, ed altri 20 miliardi ne serviranno per gestirli!); circa “la tutela della famiglia” (sur-tassata sugli introiti con l’IRPEF – imposta sul reddito-,  mentre le SpA sono tassate sugli utili, con l’IRPEG, -imposta sul reddito nel nome, ma sull’utile, di fatto - (e c’è una bella differenza!); circa la possibilità per “i migliori giovani, anche se privi di mezzi …” (per pagarsi le scuole private, tipo la Bocconi! N.d.r.) di farsi avanti nella vita; circa il “dovere-diritto al lavoro” (lasciamo perdere… n.d.r.); etc…

Diceva qualche anno fa il Padre Dante: “Le leggi son ma chi pon mano ad esse”?

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PENSIONI D’ORO? QUALCUNO DICE: NON CHIAMATELE COSI’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2013 @ 6:28 am

Detto altrimenti; le parole son pietre … ma quando ce vò ce vò!

Aldo Cazzullo

Notizia. Settimanale “Sette” di Corsera, n. 52 del 28 dicembre, pag. 16: Aldo Cazzullo, sotto il titolo “Non chiamatele pensioni d’oro” scrive: “ …la loro (si riferisce alla pensione d’oro dei super pensionati) non è una “pensione d’oro”. E’ una pensione che corrisponde ai contributi che hanno versato ed alle regole vigenti”.

Approfondimento. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione del lettore alcune sottolineature.  Di un evento occorre esaminare innanzi tutto le cause, prima che non gli effetti. Quali sono state le “cause” di pensioni “fuori scala”? Stipendi fuori scala? Contributi versati su fondi pensioni aziendali poi confluiti nell’INPS ma con “gestione separata”, contributi versati in massima parte dall’azienda spesso pubblica o comunque sovvenzionata con denaro pubblico, come le ex Gruppo STET (Sip) la maggior parte della banche?  Se le cose stessero come affermato da Cazzullo, se cioè ci si trovava già in un sistema “contributivo”, perché sarebbe intervenuta la “trasformazione del sistema retributivo nel sistema contributivo”?

Cazzullo potrebbe replicare: “Caro blogger, ti sbagli. I contributi di quei pensionati sono stati versati secondo le regole (retributive, n.d.r. – Ma allora non mi si citino “i contributi versati”, sia pure con l’aggiunta “secondo le regole vigenti”. E’ fuorviante) vigenti in allora, le stesse regole che erano in vigore al momento del loro pensionamento”. Al che io mi troverei con le spalle al muro: infatti sono “privilegi acquisiti”. Parrebbe che non ci fosse più nulla da eccepire! E invece …

… e invece a mia volta replico: una nave passeggeri. Quelli di prima classe hanno pagato un prezzo elevato per il loro biglietto, che comprende, in caso di naufragio, di essere salvati con comode lance a motore, super sicure, cabinate, con i doppi servizi. La nave urta un iceberg e sta per affondare. Che ne dite … i signori di prima classe si accomodano comodi comodi sulle loro lance e lasciano che gli altri affollino lance poco attrezzate, sovraccaricandole, facendone ribaltare alcune, e che per di più, molti passeggeri della terza classe nemmeno trovino posto su queste scialuppette insicure, morendo per affogamento direttamente?

Mi consolo col fatto che quelle pensioni che arrivano a 90.000 (90.000) euro al mese (aI mese) in ogni caso sono dorate, anzi, proprio d’oro, quindi chiamarle così non è comunque sbagliato. Ma il titolo all’articolo probabilmente l’ha scritto il “titolista”, non Cazzullo. Be’ allora, se le cose stanno così …

Ma diciamola tutta, Cazzullo poi in parte cerca di riscattarsi. Infatti il titolista prosegue: “… nella realtà i partiti, con i pensionati, fanno cassa”. E Cazzullo prosegue: “ … mi imbatto in vicende paradossali. Pensioni da 2.900 euro congelate. Pensioni di reversibilità tolte a vedove che hanno denunciato i modesti utili di quote societarie avute in eredità dal marito. Pensionati che devono fare un mutuo per pagare l’IMU.”

Replico: Caro Cazzullo, l’è pezo ‘l tacon del bus (dialetto trentino), è peggio la pezza (che ci metti) del buco! Infatti tu giudichi “paradossale” il blocco di una pensione di 2.900 euro al mese (meglio tuttavia sarebbe stato che tu avessi citato il blocco di quelle da 1.200 euro al mese!) rispetto alla quale però tu non invochi la violazione ne’ del privilegio acquisito nè del diritto acquisito (diritto a non essere bloccata). Ti vengo in aiuto io: in questo caso infatti ci troviamo di fronte ad un “dovere acquisito”, cioè al dovere di subire mofìdiche  in pejus rispetto alle norme vigenti sin oltre il momento del pensionamento. Come la mettiamo?

Concludo: se le cose stanno così, si giustifica anche un intervento sulle pensioni d’oro. Oppure eliminiamo il blocco alle pensioni di piombo, rame, ferro, alluminio, stagno etc.. (per non dimenticarne nessuna potremmo utilizzare la tabella di Mendeleev, che ne dici Cazzullo?). La legge infatti è uguale per tutti! Almeno quella di Mendeleev.

P.S.: segnalo questo mio post al giornalista per consentirgli eventuale replica

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LA FINE DEL BIPOLARISMO IN ITALIA E NEGLI USA ( ! )

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2013 @ 9:20 am

Detto altrimenti: la fine del bipolarismo in Italia e negli USA  ( ? ) 


Il post precedente: post lungo. Questo qui: post corto.

Italia: Monti, qualcuno dice “la nuova DC”. Altri, il rafforzamento del terzo polo, quindi uno dei tre poli. Dei tre. Non dei due.

USA: Obama, alcuni democratici ed alcuni repubblicani, insieme, hanno approvato – sia pure in forma corretta – la politica fiscale di Obama contro il fiscal cliff.

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PRESIDENTE NAPOLITANO E DON MILANI: LA QUESTIONE MORALE GENERA LA QUESTIONE SOCIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2013 @ 7:56 am

Detto altrimenti: facciamo il collegamento fra il discorso di fine d’anno agli Italiani del Presidente della Repubblica e i contenuti del libro di Neera Fallaci, “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani”, ed. BUR, 2007.

La QUESTIONE SOCIALE. Noi eravamo abituati alla “Questione Romana” (quella chiusasi con la firma dei patti Lateranensi), alla Questione Meridionale (sempre aperta), poco alla QUESTIONE MORALE e per nulla alla QUESTIONE SOCIALE. La QUESTIONE SOCIALE ce l’ha posta davanti agli occhi, in tutta la sua gravità, il Presidente Napolitano nel suo discorso di fine d’anno agli Italiani. La sta vivendo Obama con il rischio del fiscal cliff. La vivrà presto più palesemente di quanto già non avvenga (e appaia) oggi il sistema del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa).

La “questione morale” è stata “codificata” per la prima volta nel Codice Hammurabi, circa 1850 anni prima di Cristo: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”. Riferirsi alla morale pertanto non è confessionalismo: la religione (cattolica) “ha” una sua morale, ma “è” molto di più: essa è “Creazione” e “Resurrezione”.

LA QUESTIONE SOCIALE E’ LA CONSEGUENZA DELLA QUESTIONE MORALE: SE NON CI SONO SOLDI PER IL SULCIS, PER L’ALCOA, PER L’ILVA, PER GLI ESODATI, PER LA SANITA’, PER LA SCUOLA, PER L’UNIVERSITA’, PER LE PENSIONI MINIME, PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA, PER I GIOVANI ETC. NON E’ SOLO COLPA DELLO SPREAD, MA ANCHE E SOPRATTUTTO DI CHI QUESTI SOLDI LI HA MAL USATI, ABUSATI, SPRECATI E RUBATI (cattivi usi, abusi, sprechi e furti che generano l’aumento dello spread).

La QUESTIONE SOCIALE. Ancor prima, molto bene l’aveva inquadrata Don Lorenzo Milani, “quello” di “Lettera ad una professoressa”.

        Don Milani: la sua scuola a Barbiana

Su internet trovate tutto su quest’Uomo e sua “lettera”. Nato il 27 maggio 1023, pochi mesi dopo la marcia su Roma, in una famiglia ricchissima, proprietaria di 25 poderi intorno a Firenze, si fece prete, prete degli ultimi, dei più poveri, dei “comunisti”, dicevano i suoi avversari, i suoi detrattori. Il libro della Fallaci è un libro di storia, basato su documenti e testimonianze autentiche. Prete negli anni ’40 – ’50, confinato “per punizione” nelle “montagne” toscane, nei paesini sperduti, fra campetti sassosi dai quali i contadini traevano a stento di che non morire di fame, ha trasformato il suo “esilio” in un esempio per tutti i suoi “colleghi” e per tutti noi.

Don Lorenzo Milani a la QUESTIONE SOCIALE: “Di ogni evento negativo bisogna combattere le cause ben prima degli effetti (e la QUESTIONE MORALE è la causa della QUESTIONE SOCIALE, n.d.r.). La povertà dei poveri non si misura a casa, a pane, a caldo. Si misura sul grado di cultura e sulla FUNZIONE SOCIALE. E’ importante colmare l’abisso di ignoranza ma molto di più è importante colmare l’abisso della differenza. L’odio di classe esiste perché vi sono DISLIVELLI PAUROSI CULTURALI E SOCIOLOGICI”.

I dislivelli culturali odierni sono alimentati dal principio “panem et circenses” del tipo: “la crisi non esiste”, “divertiamoci e divertitetvi”, TV ripiene di calcio, di spettacoli assolutamente frivoli, di idolatrie e falsi idoli. Scuole e università sempre più facili, aperte a tutti (e sino a qui va bene) solo che sono aperte anche a chi non studia (e qui non va più bene). Tutto facile, come nel Paese dei Balocchi, nel quale poi ci ritroveremmo tutti retrocessi allo stato di asinelli che non diventeranno mai Persone.

Condivido quanto dice Don Milani. Conviene, per amore o per forza, facendo di necessità virtù, se non altro, perchè è nell’interesse di tutti. Anche di coloro che oggi appartengono alla classe privilegiata, cioè alla classe di chi non è (ancora) colpito dalla crisi a causa degli elevatissimi redditi, di enormi ricchezze (in Italia il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza privata, fonte Bankitalia) e scorte accumulate ovunque, dopo una attenta valutazione su quale paese abbia vinto (“moralmente al basso!”) la “competizione fiscale” per attrarre capitali e imprese.

Una valanga. Io per molti anni ho praticato alpinismo e sci alpinismo. Appena una valanga o una slavina si stacca, acquista velocità e potenza in misura esponenziale. O te ne sottrai subito, o la fermi subito (con appositi paravalanghe) oppure pochi istanti dopo non c’è più nulla da fare … E la valanga che dobbiamo assolutamente fermare oggi è quella delle tensioni sociali che si possono scatenare dalla QUESTIONE MORALE e dalle conseguenti “differenze” alle quali faceva riferimento Don Milani, le quali a loro volta generano la QUESTIONE SOCIALE.

Non si tratta di regredire dal fallimento del libero mercato al fallimento del comunismo. Si tratta di fare tesoro degli errori insiti nei due sistemi e di creare un terzo, diverso sistema sociale ed economico, intermedio, più equilibrato, fondato sulla riaffermazione e ri-applicazione dei principi etici e morali oggi letteralmente travolti dall’immoralità e stravolti dall’amoralità, parallelamente all’adozione di un diverso modello di “crescita”. E quando parlo di morale, non mi riferisco principalmente alla sua accezione che va per la maggiore, cioè alla “morale dei costumi sessuali”, bensì alla morale dei comportamenti politici, sociali, economici, finanziari, bancari, burocratici.

L’attuale “distruzione della moralità” (QUESTIONE MORALE) intesa come sopra adombrato, ha generato la QUESTIONE SOCIALE, oggi rappresentata dall’impoverimento della terza classe sociale, dalla regressione della seconda classe sociale (ceto medio) verso la terza, e dal continuo aumento dell’arricchimento della già ricca prima classe sociale. Il ceto medio, parliamone un po’ …

“Trento” blog. E allora parliamo del Trentino. Il Governatore uscente Lorenzo Dellai, prima di dimettersi quasi alla scadenza del suo ultimo mandato, ha lanciato un progetto di case poco più che popolari, a vantaggio di quella fascia di ceto medio troppo ricca per accedere all’edilizia popolare e troppo povera per sostenete affitti di mercato o per potere acquistare un alloggio. Cito questo fatto solo come esempio. Il ceto medio deve essere alimentato e difeso, nel senso che deve poter rimanere un obiettivo per chi viaggia nella “terza classe sociale” e deve poter rimanere quello che tradizionalmente è: il “gruppo” più consistente di consumatori. Ecco il progetto Dellai e  il tentativo di Obama: rispettivamente, aiutare il ceto medio l’uno e tassare i redditi alti e non i redditi medio bassi, l’altro, non deprimere i consumi (e quindi la produzione), modulare meglio i pur necessari tagli alla spesa pubblica e reperire risorse per nuovi investimenti.

Dicevo: il ceto medio deve essere “alimentato”. Da chi? Da chi si innalza al di sopra del suo attuale livello sociale inferiore. Dai lavoratori “di base” che devono uscire dalla loro situazione non per essere esodati o licenziati, ma perché “promossi” alla classe superiore. Il che non vuol dire cancellare la figura dell’operaio (italiano), ma portarlo al livello di stato sociale e di benessere economico del collega tedesco. Tanto per non fare nomi.

Parlando in senso figurato Don Milani affermava: “Una bestia può diventare Uomo, Persona, ed una Persona può diventare Santo. Difficilmente una bestia può diventare Santo. E io mi occupo innanzi tutto di creare Persone. Se poi esse diventano buoni cristiani o anche Santi, tanto meglio”.

E noi, vogliamo “abolire le Persone” (il ceto medio?), retrocendendo la seconda classe sociale alla terza classe sociale? Vogliamo che il “Treno Italia” abbia solo carrozze di prima e di terza classe? Sono sicuri di volere ciò anche gli attuali passeggeri della “prima”? I repubblicani USA, è questo che vogliono? E noi con loro? Si sono chiesti – ci siamo chiesti – quali possono essere le conseguenze di questa eventuale “differenza di potenziale”? Quale scarica elettrica “fulminante” potrebbe derivarne?

Come agire? Ho già esposto il mio pensiero nel post precedente.

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