ELEZIONI: TANTO SI E’ TIRATA LA CORDA CHE ALLA FINE SI E’ STRAPPATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2013 @ 11:02 am

Detto altrimenti: tanto tuonò che piovve (a livello nazionale, non locale trentino, almeno questo …)

Anteprima

Anche il Forte Alamo, alla fine, è caduto …

In un sistema in piena crisi morale, sociale, politica, ed economica (aspetti della crisi elencati in ordine di comparizione e di gravità decrescente), ognuno “cerca di arroccarsi” dentro il suo fortino di privilegi, o “è costretto a restar confinato suo malgrado” in una prigione di speranza, riflessione, di povertà, di rabbia, di disperazione (situazioni elencate in ordine di malessere crescente).

Sta di fatto che molti diventano sempre più poveri e pochi diventano sempre più ricchi (gli appartenenti alle caste, gli evasori fiscali, i possessori di BOT e CCT, i quali, se lo spread aumenta, ricevono interessi più elevati).

 

Quanti nostri F24 per comperare anche un solo loro F35?

E il Club delle Caste sta per ammettere un nuovo socio: la CM, Casta Militare. Beneficiata (“a prescindere”) da un bilancio separato (tipo le gestioni separate INPS) di alcune centinaia di miliardi di euro ai quali si aggiungono i fondi per le missioni all’estero e quelli disponibili a valere sul bilancio del Ministero per lo Sviluppo Economico. Inoltre, se un Comune disastrato da una alluvione chiede il soccorso di pale meccaniche ed elicotteri militari, dovrà pagarne l’intervento. Ah … dimenticavo, io non sono un ex obiettore di coscienza, bensì un ex Sottotenente di Complemento (oggi promosso capitano, devo controllare all’UNUCI, prima che oggi il Consiglio dei Ministri lo privatizzi) degli Alpini, figlio, fratello e nipote di militari d’ogni arma e grado.

 

Ora possiamo cominciare

… le voilà, il gioco è ri – fatto!

Coalizione “Berlusconi”. Ma non era Alfano il candidato premier, per loro stessa ammissione? Comunque Silvio ha parlato alla pancia, alla speranza o all’illusione, Silvio ha raccontato la “favola bella che ieri c’illuse, che oggi c’illude, o Ermione” (ma quando si dimise, non eravamo sul punto che lo Stato non potesse pagare stipendi e pensioni?). Solo che noi non dovremmo più farci illudere … Tuttavia ha funzionato, sia per chi non può comprendere i meccanismi della politica, dell’economia e della finanza, sia per chi li capisce anche troppo bene. Ai primi, la restituzione dell’IMU. Ai secondi, le due aliquote fiscali; la liberalizzazione della circolazione del contante; condoni a piene mani; se evadete vabbè; basta magistratura; etc.. Il tutto ha funzionato anche grazie alla memoria corta degli Italiani ed al porcellum.

Mannaggia al porcellum … mannaggia …

 

Coalizione “Bersani”. Colpevole, Vostro Onore. Colpevole di aver cercato di restare sul “piano della verità”, di fronte alle promesse di un Paese dei Balocchi. Forse, anche di avere sottovalutato Grillo. Ma riepiloghiamo: Berlusconi ha creato danni. Bersani era all’opposizione. Bersani è stato costretto a  sostenere il “chirurgo” Monti. Ora dal 5 Stelle lo si accusa di non essere intervenuto abbastanza e di avere permesso al chirurgo di amputare alcune parti malate pur di salvare il paziente. Nonostante ciò, alla camera dei deputati ha la maggioranza del 55% dei seggi. Riuscirà a trovare un accordo sul senato? Con chi? Con Mario  … basterebbe? Con Beppe … lo vorrà? Con Silvio … sarebbe immaginabile?

 

 

  

Il "tifo" UE non gli è bastato ...

Monti. Addio monti sorgenti dall’acque (del passato governo) … Il tentativo equilibrato, forse un po’ troppo stile vecchia DC (si veda la ricerca dei voti cattolici di centro destra attraverso la totale chiusura a Vendola), schiacciato come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro (di quanto ancora siamo debitori al Manzoni!). Una intuizione ed una visione nobile la sua, quella di trasferire in chiave politica un equilibrio (temporaneo) tecnico, visione un po’ abbagliata dal pur legittimo e meritato riconoscimento internazionale, ma non realistica rispetto alle turbolenze già scatenate dalla “antipolitica della politica”. Sottovalutate. Già, perché l’antipolitica non è quella di Grillo, ma quella di chi nulla ha fatto per ridurre i privilegi delle numerose caste; di chi non ha saputo/voluto riscrivere l’ordine delle priorità (qualche esempio?  Gli F35 o l’occupazione? Il TAV o la ricerca, università, sanità); di chi non ha modificato il porcellum; di chi ha sostituito all’immoralità non la moralità, bensì l’amoralità, come la regina Semiramide, la quale per non essere giudicata negativamente a causa dei suoi bunga bunga, “libido fè licita in sua legge” (e non per niente il padre Dante la schiaffa all’inferno …). Ma “che colpa ne ho, se il voto è uno zingaro e va…” Già, che colpa ne ha Monti se chiamato a fare chirurgia d’urgenza, poi gli rimproverano di non avere seguito le prescrizioni di una chirurgia non d’urgenza?

 

Più tempo gli ci sarebbe voluto … più tempo …

 

 

E poi, diciamolo, il positivo risultato trentino “non ha fatto in tempo”, per ragioni spazio-temporali a trasferirsi su scala nazionale

 

 

 

Oua ve faggu vèdde mi … ve faggu …ora vi faccio vedere io … vi faccio

Vasi di ferro, si diceva? Più di ferro di Grillo … Anche lui ha parlato alla pancia. Ma mentre Silvio ha parlato alle pance piene o a quelle in attesa di riempirsi degli spettatori seduti in tribuna, facilmente inclini a gridare “Forza, Italia!”, Grillo ha parlato alle pance vuote e/o incazzate di chi si accalcava nelle curve degli ultra disoccupati, ultra sottoccupati, ultra precari, ultra nauseati dalla “antipolitica insita nella politica”… degli ultrà, insomma … Di Grillo io non ho condiviso l’indisponibilità a rapportarsi con la stampa e al confronto politico pre-elettorale … ma del resto la sua decisione non è poi stata molto diversa da chi i confronti non li ha fatti perché li avrebbe voluti a due, anzi a tre, anzi a sei, anzi no. Cosa mi preoccupa in Grillo? Nel dopo elezioni, il suo rapportarsi in modo  traumatico con il Sistema Europa e  soprattutto l’indisponibilità  a rapportarsi con le altre forze politiche del Paese, il che contribuirebbe alla ingovernabilità dell’Italia, la quale vivrebbe ulteriormente male per altri sei mesi, così che le successive decisioni di voto dei cittadini sarebbero sempre più espresse rabbiosamente e non ragionatamente. Cosa apprezzo in Grillo? L’alto livello di consenso ottenuto (massimo rispetto per chiunque voti in maniera democratica!), e l’avere scaricato adrenalina in dosi da elefante  nelle vene di un sistema politico troppo “storicamente autoreferenziale”.

Come definire il risultato (nazionale)? In Trentino si direbbe “una talianada”, cioè una “italianata”, per contrapporla, quale “cosa” mal fatta, a come si operava sotto la precedente gestione austro-ungarica.. Qualcuno dei miei amici afferma: “Se almeno la prima guerra mondiale l’avessimo persa …”. Non commento questa affermazione, mi limito a riferirla. Chi dobbiamo ringraziare della talianada? La conclusione è lasciata a ciascuna lettrice e a ciascun lettore del mio blog.

 

 

P.S.: una nota positiva, di speranza. Il mondo è riuscito ad emergere dalle guerre mondiali. Il mondo, se ciascuno di noi lo vorrà e si comporterà di conseguenza, riuscirà ad uscire da questa crisi dei modelli morali- sociali-politici-economici-finanziari sino ad oggi adottati.

 

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

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ORE16,30 DEL 25 FEBBRAIO 2013 e seguenti, in tempo reale

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2013 @ 4:43 pm

Detto altrimenti: speciale elezioni … anzi, non tutti gli “anziani” si contrappongono ai giovani

Ore 16,30 -   Pochi minuti fa, alla televisione qualcuno ha detto: il fatto che al senato (votanti “anziani”, over 25) vi sia la tendenza ad una maggioranza “conservatrice” è indice di una contrapposizione fra il vecchio e il giovane, fra il conservatorismo e il riformismo. Io sono nato nel 1944. Sono sempre stato dalla parte dei giovani, della difesa dei loro diritti e dei loro diritti negati. Anche nel lavoro, non mi sono mai prestato a “strumentalizzarli” o a fare loro violenza, bensì mi sono sforzato di farli crescere. Per questa mia coerenza talvolta ho pagato un caro prezzo. Una volta il grande (grande nel senso di “big” non certo “great”!) capo di un gruppo industriale, di punto in bianco, mi disse: “Lei deve licenziare Tizio (un mio dipendente diretto, n.d.r.)”. Io risposi: “Lo terrò d’occhio e se merita il licenziamento, lo licenzierò”. Tizio non meritava né in seguito meritò alcun licenziamento. Io non lo licenziai. Dopo qualche tempo dovetti io cambiare lavoro. Tizio mi seguì. Alla mia tenera età, lasciatemi questo vanto …

Ore 17,00 – Un esponente del 5 stelle: “Aboliremo  il rimborso elettorale ai partiti”. Bravo merlo, dico io, così favorisci i partiti che hanno un capo ricco.

Ore 17,20 – Grillo, benchè camminando e senza fermarsi, risponde ad una intervistatrice di RAI 3 (ma non aveva detto: “Mai in TV”?) : ” I partiti sono come la vecchia gatta in Cats, quella che canta “Memory”. Ci ho impiegato tre anni, ma fra sei mesi piglio tutto”.

Ore 17,25 – La sinistra sembra in vantaggio. Lo spread scende a circa 250.

Ore 17,45 –  Le idee camminano sulle gambe degli uomini. Io ho votato e come me il 75% degli aventi diritto. ma nessuno di noi “settantacinquepercentualisti” ha avuto modo di scegliere i propri rappresentanti al parlamento. Solo rispetto al leader … vi è stata un’unica forza politica che lo ha scelto con le primarie.

Ore 18,30 – La corrispondente RAI da Bruxells,  Mariolina Santanino, riferisce che Bruxelles è preoccupata che l’Italia interrompa il cammino verso l’austerità e le riforme. Mi chiedo: la struttura dell’UE ha rivisto i propri costi? Si è “riformata”?  E’ ancora vero che 4.500 (4.500) funzionari dell’UE guadagnano, ciascuno, più della Merkel?

Ore 18,40 – Benchè la coalizione di destra sia in svantaggio al senato, il porcellum regionale potrebbe garantirle circa 25 seggi in più rispetto alla coalizione di sinistra.

Ore 18,45 – La destra sembra recuperare. Lo spread sale a 290. Mi chiedo: gli Italiani bene-stanti e bene-pensanti che hanno risparmi investiti in BOT e CCT, se lo spread sale, ricevono più interessi … o no? Interessi che lo Stato paga loro dopo avere tassato anche chi non ha risparmi investiti in BOT e CCT. Ah, ecco che ho capito perchè io pago le tasse …

Ore 18,50 –Mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: “grazie” al porcellum, 1)  il non potere scegliere i parlamentari snatura la “qualità” del nostro voto; 2) il meccanismo dei premi di maggioranza “alle coalizioni su base regionale” snatura il “peso specifico” (“quantità di democrazia espressa da ciascuno”) del nostro voto.

Ore 19,00 – Leggero vantaggio della coalizione di sinistra al senato e alla camera (ma al senato  il porcellum “regionale” …. vedi sopra).  Grillo al 25%. Monti intorno al 10%.

Ore 19,50 – Vado a cena. Il resto seguitelo alla Tv. Noi ci risentiamo domani.

 Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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LE QUATTRO LEGGI DELLA TERMODINAMICA SOCIALE (DA APPLICARSI CON IL CALORE DELLA CONVINZIONE), con “problemino” finale da risolversi entro dieci minuti

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2013 @ 11:10 am

Detto altrimenti: moralita’, caste, bene pubblico

Definizioni

Il Re Hammurabi

Moralità: avere regole morali (ad esempio, “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a rte; fare agli altri ciò che vuoi sia fatto a te. Si veda il Codice di Hannurabi del 2200 a. C. e i quattro Vangeli) e rispettarle.

Moralità sociale: avere regole morali-sociali e rispettarle (ad esempio, realizzare un’equa distribuzione delle risorse e un equo riordino delle priorità).

Immoralità/immoralità sociale : avere regole morali/morali-sociali e violarle.

Amoralità/amoralità sociale: non avere regole morali/morali sociali.

Ipocrisia: ignorare la problematica di cui alle precedenti definizioni.

Ignoranza: non essere nemmeno ipocriti

Stupidità: non essere nemmeno ignoranti

 Pazzia: non essere nemmeno stupidi e credere che con la stupidità (attuale, n.d.r.)  il mondo possa durare ancora a lungo.

Prima legge

“Il passaggio dalla amoralità alla moralità, saltando il passaggio intermedio dell’immoralità, conduce alla eliminazione dei privilegi di casta e al perseguimento del bene comune”. Cioè, se io sono “morale” di mio, cercherò di eliminare i privilegi di casta e perseguirò il bene comune.

Seconda legge

“L’abolizione dei privilegi di casta e il perseguimento del bene comune conducono al passaggio dall’amoralità alla moralità, saltando il passaggio attraverso lì’immoralità”. Cioè: se a me – per amore o per forza – non è più concesso di cercare di raggiungere ingiusti privilegi, tanto vale che mi occupi del bene comune.

 

Terza legge

"Tutti" (?) i senatori presenti in Senato, per ridursi i privilegi (?!)

 

 “Solo chi è morale appartenendo al vertice della piramide sociale e politica può pretendere la moralità da parte di chi sta alla base”. Cioè, facciamo i modo che le retribuzioni dei parlamentari non siano decise dai parlamentari stessi. Infatti, se io mantengo i miei privilegi, come posso legiferare per chiedere sacrifici a chi non sa nemmeno cosa sia avere un privilegio?

 

 

 

 

Quarta legge

“Solo chi è morale appartenendo alla base della piramide sociale e politica, può pretendere la moralità da parte di chi sta al vertice”. Cioè, iniziamo tutti a rispettare rigorosamente il Codice della Strada: infatti la sua violazione mette a rischio l’incolumità nostra e altrui ma soprattutto induce a pensare che …”tutto sommato si tratta di comportamenti solo “semplicemente” vietati, non “veramente e assolutamente” vietati, e che perciò, qui come altrove, “volendo (violare la legge) si può”.

Problema ( da risolversi entro dieci minuti di tempo)

Dica l’alunno quali a suo giudizio dovrebbero essere le leggi della termodinamica sociale da applicarsi per uscire dall’attuale crisi italiana ed europea e per impedire che essa si estenda a livello planetario.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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RIFLESSIONI AD ELEZIONI IN CORSO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2013 @ 9:01 am

Detto altrimenti:  pensierini “in itinere” … “a seggi aperti” … a bocce non ferme …

Luciano Canfora

Fare politica, occuparsi della “polis”, 2.500 anni fa, della Città (Città Stato, cioè dello Stato), come andavano le cose? Luciano Canfora, nel suo bel libro “Il mondo di Atene” (Ed. Laterza), ci descrive la democrazia di Pericle. L’impero ateniese (già, perché tale era quella “democrazia”), considerando tutte le città “alleate” (spontaneamente alleate, “convinte” dalla flotta ateniese a versare tributi alla capitale Atene), constava di circa 300.000 abitanti. Il diritto di voto era appannaggio di soli 30.000 cittadini. All’assemblea generale andavano solo in 5.000. A parlare erano in pochi. A decidere in pochissimi.

Pirandello ne avrebbe potuto trarre un ottimo racconto …

Ecco l’immagine storica che mi salta alla mente e mi si attualizza quando penso ad un Parlamento (con la “P” maiuscola) formato da parlamentari (con la “p” minuscola) eletti dai partiti e non dagli elettori, quando assisto alle folle oceaniche televisive e reali, che inneggiano al “capo” mentre si bevono tutto quello che “Egli” proclama. Una volta si diceva: “L’hanno detto alla radio”. Poi “L’hanno detto alla televisione”. Ora si dice: “L’ha detto lui”, anzi, scusate, “Lui”, che sia un comico formalmente o sostanzialmente tale, non fa differenza. Ipse dixit.

Ecco, folle vittime di una informazione ammaliatrice unidirezionale, vieni che ti spiego come si fa, tu pensa di meno, ci sono qua io a pensare, ghe pensi mi …- ma … aspettate … c’era già stato un precedente … ecco, ora mi ricordo … o almeno così credo … su di un muro di una vecchia fabbrica dismessa … una vecchia scritta …”Qui non si fa politica: si lavora”. Ecco, si, credo proprio di ricordare bene …

"Gestito separatamente"... ma .. quo usque tandem ... fino a quando?

Spesso ci troviamo di fronte a leggi inadeguate, in primis la legge elettorale. Ma non basta, anche a quella che prevede e consente alcune “gestioni separate” tipo: “Che m’importa se le risorse economiche non bastano per soddisfare le esigenze dell’intero sistema (statale)? Infatti, prima della conta finale, sono riuscito a farmi assegnare un patrimonio separato che è più che sufficiente alle mie esigenze e che gestisco in modo inattaccabile dalle esigenze del resto del (mio) mondo, cioè dello Stato”. Questo vale per il “bilancio separato” di oltre 200 miliardi di euro del Ministero della Difesa e per le gestioni separate INPS, garantite dalla  sorveglianza del  Presidente INPS (stipendio annuo: €1.200.000).

 

 

Ma la legge prevede così, mi si dice. Ecco, ci risiamo con il consueto ragionamento “de iure còndito”, cioè a valere su quanto stabilisce la legge già emanata. Ma le leggi “già emanate” sono state emanate, appunto, anche loro, prima di diventare “già emanate”. In altre parole, “prima” esse non esistevano. E allora, se oggi avvertiamo la necessità di nuove leggi, diverse, di leggi che oggi non ovviamente esistono ancora, dov’è il, problema? Emaniamole, cioè iniziamo a ragionare “de iure condendo”, cioè nella prospettiva delle leggi di cui avvertiamo la mancanza e quindi la necessità.

“Leggi casta” le definirei, quelle vecchie purtroppo attuali, quelle che attribuiscono “diritti acquisiti” a gruppi di persone e, ispo facto, cioè, per questo stesso fatto, cioè per il semplice fatto di esistere, esistono “a privilegio” di alcuni, generano di per sé “doveri acquisiti” in capo a chi non appartiene al club elitario di volta in volta interessato.

La regina Semiramide, collocata da Dante nel suo Inferno, perchè "libido fè licita in sua legge"

Come uscire da questa situazione? A mio avviso è innanzi tutto un fatto “culturale” e “morale”, di presa di coscienza, di consapevolezza … di serietà … per questo temo che sarà dura … in un sistema che sta sostituendo alla cultura non cultura, alla moralità l’amoralità (l’immoralità sarebbe già un bel passo avanti! Ma invece siamo come quando libido si fè licita in sua legge), in un sistema alla “panem et circenses” (“diamo al popolo quel tanto da sfamarsi e i giochi del circo, e non creerà problemi”, dicevano i capi dell’antica Roma, visto che la televisione ancora non ce l’avevano). E allora? E allora io scrivo i miei post, … tiè!

 

 

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

 

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E DOPO AVERE VOTATO, MUSICA … BELLA MUSICA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2013 @ 2:15 pm

Detto altrimenti: il TRIO BROZ in concerto ne “I Concerti della Domenica” presso la Sala della Filarmonica, ore 10,30 del 24 febbraio 2013, Trento

Premetto che non sono un critico musicale né un esperto di musica. La amo, tanto … questo sì, ma la mia cultura musicale arriva solo a farmi distinguere l’Alpensinfonie di Richard Strauss dal Nuovo Mondo di Dvorak. Ma basta sapersi accontentare, non credete? Soprattutto dopo che uno ha passato l’intera vita dentro le SpA , in tutt’altre faccende affaccendato …

Barbara, Giada e Klaus

Questa mattina, camminando attraverso una soffice nevicata, dopo avere votato, Maria Teresa ed io siamo andati a bearci del Concreto eseguito dal Trio Broz. Ragazzi roveretani, già super affermati in campo internazionale (mondiale): Barbara (violino), Giada (viola e violino) e Klaus (violoncello). Hanno iniziato a suonare insieme nel 1993, quindi il concerto odierno è stato quello del loro ventennio (finalmente un ventennio piacevole, positivo, bello da viversi!). Il programma? L.V. Beethoven, Trio Op. 9, eseguita nell’ordine: n. 3 in Do minore; n. 2, in Re maggiore; n. 1 in Sol maggiore. La sala era colma, rapita dalla perfezione interpretativa di una “giovanile maturata esperienza”. Da ignorante, vorrei sottolineare la spontaneità esecutiva e la capacità di dialogare con il pubblico, quale emerge dal coinvolgimento emotivo che i tre fratelli hanno saputo trasmetterci con limpida sincerità espressiva. Pensate, artisti di questo calibro, non dimenticano le radici e riescono a trovare lo spazio per suonare in un’orchestra locale, la Camerata Musicale di Arco, sotto la direzione del Maestro Giorgio Ulivieri (padre di Nicola Ulivieri, famoso basso baritono), ensemble nel quale suona anche Ruggero Polito (violino), “giovane” promessa musicale quasi ottantenne, violinista e pianista per vocazione, oltre che Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto.

Barbara

Con la stessa genuina spontaneità, Barbara ci ha illustrato la genesi e le caratteristiche dei brani che avrebbero eseguito, ed in più ha voluto regalarci un aneddoto: tanti anni fa, trovandosi loro tre a Salisburgo per un corso di perfezionamento in trio, per agevolare la allora sorellina Giada, a quel tempo più esperta violinista che violista, Barbara trascrisse la partitura per viola in una partitura per violino: il loro Professore, austriaco “spissig” (letteralmente: “spiedoso”, cioè rigido, inflessibile)  li lasciò suonare. Alla fine porse una viola a Giada, dicendole: “Fra una settimana utilizzerai questo strumento … e … bada, che se imbrogli io me ne accorgo!”

Il concerto è terminato giusto in tempo per non sentire la sovrapposizione delle campane di mezzogiorno, rintoccate dalla torre del Duomo. Finita la scampanata, i fratelli Broz ci hanno regalato un bis con un pezzo nel quale risaltava in modo particolare il violoncello, di un autore il cui nome mi è sfuggito .. e me ne scuso, invitandoli ad integrare questa lacuna con un loro gradito commento al post.

Dopo gli applausi, mi sono recato nel camerino per complimentarmi, presentandomi quale membro del Direttivo dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, presieduta dal citato Ruggero Polito e chiedendo loro se avessero nulla in contrario a che un inesperto di musica quale sono io scrivesse un “pezzo” sulla loro esecuzione. “Ben felici … anzi …se ci invitate a suonare a Riva del Garda … non ci offendiamo mica!”. Detto fatto. Infatti prima di mettermi al computer ne ho già parlato al Presidente Polito, il quale mi ha ricordato come già in passato (cinque anni fa circa) abbiamo avuto il piacere di ospitare un loro concerto, incaricandomi poi di trasmettere ai tre fratelli la nostra disponibilità ad organizzare un loro concerto a Riva del Garda, evento che saremmo  e saremo orgogliosi di ospitare.

Che altro dire? Che mi aspetto un commento al mio post da parte dei Fratelli Broz ed uno da parte del Presidente Polito. Nel frattempo, auguro buona musica a tutti, scusandomi per la pessima qualità delle foto, scattate con un vecchio telefonino: ma quando imparerò che un blogger che si rispetti deve avere sempre con sé uno straccio di macchina fotografica?

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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QUESTA MATTINA, MI SON SVEGLIATO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2013 @ 7:24 am

Detto altrimenti: …Oh bella ciao …. questa mattina mi son svegliato, oh bella ciao si va a votar!

Non sono mai stato così determinato. Non mi sono mai sentito così “cittadino”. Altro che “aboliamo i partiti!”. Il malato, il nostro dovere è curarlo, non ucciderlo (anacoluto manzoniano). Il rappresentante in Italia della stampa estera ha stigmatizzato la decisione di un partito politico di impedire alla stampa italiana di accedere al palco del convegno. Quella forza politica ha richiesto l’intervento dei carabinieri per impedire tale accesso, salvo essere poi smentita dall’intervento della Polizia di Stato che ha ripristinato tale libertà. Ma dove siamo? Già una volta, all’inizio di un ventennio, abbiamo assistito all’imbavagliatura della stampa … già una volta abbiamo assistito all’osanna di folle oceaniche da una piazza a chi aveva stabilito che gli “altri” partiti semplicemente “non servono, anzi, sono vietati”. Non rievochiamo il fascismo con lo sfascismo! A quale ventennio mi sto riferendo? Fra tutti coloro che avranno fornito la risposta esatta sarà sorteggiato un copricapo fez nero, d’epoca.

 La marcia su Roma? A cavallo (1527, Lanzichenecchi); in vagone letto (1922, Benito); con il camper (2013, … )

Come una escort d’alto bordo: bella, inaffidabile e costosissima!

Nel frattempo gli USA hanno sospeso i voli sperimentali degli F35 per nuovi ulteriori guasti: questa volta si tratta di crepe nella turbina …(La Stampa di ieri, pag. 16). Ho la netta sensazione che le lobbies USA (militari e fabbriche d’armi) abbiano impegnato il loro governo in una corsa alla spesa, la più elevata possibile, “a prescindere”. Non seguiamoli in questa spirale do costi crescenti per aerei inaffidabili. Il 3 febbraio scorso, mio compleanno e anniversario della strage del Cermis (1998, quella dell’aereo USA), mi sono fatto un regalo: ho elencato i difetti dell’F35. Andate a rileggerli. Nel frattempo il costo di produzione di un F35 è salito a 280 milioni di dollari USA, and it’s still growing up, e sta ancora crescendo! E noi ne acquistiamo 90 esemplari? E come far fronte al costo di gestione ed utilizzo che gli USA stimano doppio rispetto al costo di acquisto? Fra tutti coloro che avranno fornito la risposta esatta sarà sorteggiato un modellino di aereo Fiat G91, un esemplare storico, superato, ma assai più sicuro dell’F35.

Ma tanto, si sa, è denaro pubblico, mica mio! Ecco, “trovato difetto!” come disse il tedesco condannato alla ghigliottina, di fronte alla propria constatazione – da buon tecnico qual egli era – di quale fosse il guasto al meccanismo di discesa della lama che lo avrebbe ghigliottinato … difetto che – ove non individuato e quindi riparato – gli avrebbe procurato la grazia … Nel mondo anglosassone, una spa “pubblica” è una spa del pubblico, cioè a capitale privato diffuso; “privatizzare” si traduce con “to go public”; in luogo della locuzione “denaro pubblico” si usa l’espressione “denaro dei cittadini”.
Piero Calamandrei, toscano doc, soleva raccontare questo aneddoto “La nave sta affondando, Il capitano avverte i passeggeri. Uno di essi afferma: “E chemm’importa, un è mica mia!”. Ecco il senso perverso della “amissa communitas”, della “comunità perduta”; quello che è di tutti non è “anche” mio; il bene “comune” non è anche “mio”, la “Res publica” è “pubblica” ma non “anche” mia. Un tale (Padre Bartolomeo Sorge) ebbe a dire che la prima dote di un politico (soprattutto se cattolico) è la “condivisione” dei problemi altrui. Un altro sacerdote, il mio amico Don Marcello Farina, preferisce indicare un’altra qualità, per i politico di qualsiasi fede religiosa o anche ateo: la ricerca del “bene comune”. Le parole sono pietre, scriveva Don Lorenzo Milani. Ed aveva ragione …

Eveline sorride: “Vuoi i soldi? Aspetta e spera …”

 

Qualcuno ci ha promesso (per lettera!) la restituzione dell’IMU utilizzando i “recuperi fiscali” dalla Svizzera. Il 4 febbraio avevo scritto che tale accordo non era credibile. Ieri La Stampa, pag. 6, pubblica una dichiarazione in tal senso del Ministro Svizzero delle Finanze, Signora Eveline Widmer Schlumpf. E se non ci riesce, “lui” ha “promesso” (!?)  che pagherà di tasca sua, 4 miliardi di euro, tutto il suo patrimonio: quello si che è un uomo!

 

 

 

Ora mi preparo e vado a votare, di prima mattina … nella speranza che il voto mattiniero possa “fare numero” e quindi, in una qualche misura, contribuire a smuovere l’inerzia di chi avrebbe deciso di non andare a votare …

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

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LA RETE MAFIOSA DEL VIDEOPOKER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2013 @ 3:19 pm

Detto altrimenti: ma cosa si aspetta ad intervenire?

“la Repubblica” odierno, pagg. 28 e 29: informa che la Direzione Nazionale Antimafia ha stimato che fra le 379.000 nuove slot e le 40.000 videolottery autorizzate, ve ne sarebbero almeno 200.000 illegali, cioè scollegate dalla rete telematica di controllo e/o con schede manomesse.

In miei precedenti post informavo:

Colonnello Umberto Rapetto

1 – della sospetta concessione di questo esercizio ad una società posseduta da chi “non aveva né avrebbe potuto avere” il certificato antimafia” (per usare un eufemismo);
2 – del fatto che il Colonnello della Guarda di Finanza che stava per fare pulizia è stato “promoveatur” ad altro incarico;
3 – del fatto che una banca che aveva concesso finanziamenti facili a queste società aveva avuto il Presidente arrestato;
4 – del fatto che una di queste società concessionarie, condannata dal fisco a multa miliardaria, era stata ammessa ad un concordato di poche centinaia di migliaia di euro;
5 – in altro post mi chiedevo “dove vanno a finire le monetine …(quale banca le cambia in banconote, ad esempio). Già, perché il gioco d’azzardo elettronico genera centinaia di milioni di euro di flussi di denaro e di utili “in nero”.

Ora, noi comuni mortali veniamo controllati da un Grande Fratello se appena appena andiamo troppo spesso dal parrucchiere … ma vi pare coerente, giusto, saggio, occuparsi di questi controllo e continuare a permettere lo scorrere di enormi flussi di denaro nero, in contanti suonanti (sono monetine!) ovviamente esentasse? E poi, a parte la questione fiscale, chi ha in mano “il nero” … quanto male può fare … ?! Ce lo stiamo domandando?

Ma dai, che qualcosa si sta muovendo: Corsera odierno, pagg. 1 e 29, ci informa che il Tribunale di Napoli ha ordinato al Fisco di non usare il redditometro in quanto” determina la soppressione definitiva del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a potere gestire autonomamente il proprio denaro, a essere libero nelle proprie decisioni (di spesa, n.d.r.) senza dover subire intrusioni su aspetti anche delicatissimi della propria vita privata, quali la spesa farmaceutica, l’educazione e il mantenimento della prole, la vita sessuale”.

Ora, volendo pensar male, si potrebbe dubitare che una simile presa di posizione sia stata presa a Napoli … ma a prescindere dal questa sentenza, resta il fatto che l’attivazione del redditometro stride con la permissività che si riserva al gioco d’azzardo.

Ora, dopo l’ennesimo allarme, questa volta proveniente dalla Commissione Nazionale Antimafia, credo che il prossimo governo dovrà occuparsi della questione. O no? Noi del blog (cioè io) vigileremo (cioè vigilerò) e vi sapremo (cioè vi saprò) dire.

P.S.: quali sono i miei precedenti post citati? Bè, potete ricercarli da voi stessi, con la procedura automatica di ricerca, scrivendo nell’apposita casella le parole chiave dell’argomento desiderato.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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COME VORREI CHE FOSSE IL NOSTRO FUTURO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2013 @ 7:37 am

Detto altrimenti: se io fondassi un partito … (ma non lo farò, state tranquilli!)

Un mio amico tedesco, uno storico che lavora in Italia, mi ha raccontato questa storiella: “Lo sai qual è il paradiso e qual è l’inferno? Il Paradiso è il posto nel quale gli amanti sono italiani, i cuochi francesi, gli ingegneri tedeschi, i poliziotti inglesi, tutto organizzato dagli svizzeri. L’inferno è il posto nel quale gli amanti sono svizzeri, i poliziotti tedeschi, gli ingegneri francesi, i cuochi inglesi, tutto organizzato dagli Italiani”.

Grecia: malissimo. Spagna: male. Italia, male avviati. Francia: inizia ad avere problemi. In crisi le acciaierie di Florange (630 lavoratori a rischio), la Peugeot-Citroen (-11.000 dipendenti entri il 1014), la Renault (- 8.200 entro il 2016), la Goodyear di Amiens in crisi (Taylor, Amministratore Delegato della americana Titan, invitato ad acquistare la francese Goodyear, dopo averne visitato gli stabilimento, sentenzia: “Noi compreremo una ditta cinese o indiana ed esporteremo pneumatici in Francia”). Germania: a parte la VW, è iniziata la “diminuzione della crescita”. Inghilterra: si avvia a prendere il posto della Svizzera quanto a “discrezione bancaria e finanziaria …” (veramente “perfida”, questa Albione!).

Una ex badante di mia suocera, rumena, dopo dieci anni di lavoro in Italia, a un passo dal conseguimento della cittadinanza italiana, dopo avere imparato l’Italiano benissimo (“Rika, se lo sapevo non venivo” … come si dovrebbe dire?” Risposta: “Se lo avessi saputo non sarei venuta”), lascia il lavoro in una pasticceria italiana e torna a lavorare in Romania, in quanto ritiene di avere maggiori prospettive di crescita (!).

I Cinesi sono proprietari del 40% delle aziende di abbigliamento nel veneto. La Cina sta aprendo una filiale della Bank of China ed una Agenzia Cinese di Rating a Milano per acquisire le nostre imprese  …

La morale che ne traggo è la seguente: se io fossi … opererei su due fronti:

Le stelle le abbiamo. A quando le nostre strisce?

 

1) Farei il massimo sforzo per giungere agli Stati Uniti d’Europa, e quindi raggiungere un accordi con gli USA per gestire unitariamente i rapporti con il resto del mondo, sulla base della imposizione a tutti del rispetto dei diritti umani e civili, delle regole sulla sicurezza ed equa retribuzione del lavoro, della salvaguardia ambientale, dell’equa distribuzione (e non “distruzione”) delle risorse alimentari, del disarmo e del risparmio energetico, di una corretta politica fiscale, finanziaria e bancaria.

 

 

 

2) Cambierei il modello di sviluppo italiano come segue (elenco esemplificativo, non esaustivo):
a. cercherei di “copiare” i modelli gestionali europei che funzionassero meglio dei nostri;
b. valorizzerei soprattutto ricerca, innovazione, istruzione pubblica ad ogni livello;
c. non investirei in mega progetti (TAV, mega spese militari) bensì nel turismo, nella cultura, nell’arte, nel design, nella mini agricoltura di nicchia e diffusa;
d. finanzierei lo start up di decine di migliaia di neo cooperative di giovani in agricoltura, turismo e gestione di siti naturalistici ed archeologici;
e. investirei nella creazione di “marchi nazionali” per prodotti nazionali riclassificati e riaccorpati in categorie significative (al pari di quanto avviene per i formaggi francesi, tanto per fare un esempio);
f. farei lotta aspra alla corruzione, alla evasione ed alla elusione fiscale;
g. ridimensionerei tutte le mega retribuzioni/stipendi/bonus pubblici e privati e loro cumuli;
h. equiparerei i vari fondi pensione;
i. riscriverei la riscalettatura delle aliquote fiscali con sconti decrescenti a partire dalle fasce di reddito basse verso le fasce alte, e sconti crescenti a partire dalle fasce alte verso le fasce basse;
j. ridurrei i costi della Pubblica Amministrazione, equiparando il contratto di lavoro pubblico a quello privato ed inserendovi la meritocrazia;
k. ridurrei drasticamente i costi e la remunerazione della politica;
l. inserirei rigidissimi requisiti morali per chi vuole occuparsi della cosa pubblica.

I had a dream … ho avuto un sogno … infatti ora sono le sette di mattina, mi sono svegliato, mi sono messo al computer ed ho scritto questo post che ho pubblicato subito dopo ….

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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BUONE NOTIZIE, FINALMENTE! … O NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2013 @ 12:08 pm

Detto altrimenti: vediamo un po’ il bicchiere mezzo pieno, e non sempre mezzo vuoto … o no?

La Volkswagen, dopo aver chiuso il 2011 con un utile di 16 miliardi, si appresta a chiudere il 2012 con un utile di 22 miliardi. Il che ci fa dire: coraggio Fiat, vedi che volendo si può!

L’industria italiana va male (-9,8 % di “ordinato”) ma l’export “tira” (+11%): infatti andiamo per il mondo ad offrire i nostri prodotti ai circa 300 milioni di nuovi ricchi. Vedete ben che i nuovi ricchi servono!

Il Gruppo Benetton si “ristruttura”, cioè si contrae … ma manager e personale Benetton si sta organizzando per “reagire in proprio” sia a questa ristrutturazione, sia alla presenza di imprenditori cinesi che rappresentano il 25% nella provincia di Treviso e il 40% nell’intera regione. La Cina è viCina … attenzione!

Solo 5 sciatori su 100 scelgono le Alpi italiane. Gli altri vanno in Francia, Svizzera, Austria. Il che vuol dire che c’è spazio per crescere. Coraggio, nostri politici, in questa campagna elettorale il turismo ve lo siete dimenticato o … l’avete tenuto di riserva? Spazio per crescere ce n’è in abbondanza …

Turismo? Il “turismo religioso” è molto più praticato in Francia che in Italia. E poi alcuni dicono che siamo uno Stato confessionale …

 

Mr. Elio Catania, “FS-Ten million golden man”

Non bastavano le buonuscite milionarie: ora vengono a galla anche le “buonentrate“. Importanti società estere stanno ridimensionando i bonus “extraterrestri” del loro top management. In Italia, la Corte dei Conti del Lazio contesta un pre-bonus di 3,5 milioni di euro pagato all’Ing.  Elio Catania (quando lasciò l’IBM) nel momento in cui nel 2004 fu chiamato da Berlusconi a ricoprire la posizione di Amministratore Delegato delle FS (che poi gli liquideranno una buonuscita di altri 6,7 milioni). I 3,5 milioni sarebbero stati il  pre-bonus pagatogli “al fine di neutralizzare l’impoverimento derivatogli dall’abbandono della posizione precedente”. La Corte motiva così: “3,5 milioni? Elargizione incompatibile con il nostro ordinamento giuridico e con la retribuzione del primo presidente della Corte di Cassazione”.          Coraggio gente … è un inizio!

PS.: Nel 2007 Catania  è stato nominato presidente dell’ATM-Milano,  carica che ha ricoperto fino al luglio 2011, data alla quale  l’incarico gli è stato revocato dalla giunta del neo sindaco di Milano Pisapia.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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IL GRILLO PARLANTE, PINOCCHIO, LA VOLPE, IL GATTO, MANGIAFUOCO, LA FATINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2013 @ 6:49 am

Detto altrimenti: oggi come ieri

Carlo Lorenzini

Il 7 luglio 1831 Carlo Lorenzini pubblicò la prima puntata di Pinocchio su “Il giornale per i bambini” di Firenze. Le avventure di Pinocchio (iniziate nel paese di Collodi) hanno formato oggetto di studio da parte di psicologi e sociologi e mai come oggi sono tornate ad essere assolutamente attuali. D’altra parte non è l’unica opera letteraria ad avere questo valore attuale e permanente successo “storico”: come potete leggere da un recentissimo mio post, è di questi giorni la rilettura presso la Biblioteca Comunale di Trento delle favole di Esopo (VI° sec. a. C.), sulla cui traccia proseguì Fedro (15 a. C. – 51 d. C.). Ecco, a me piace idealmente far proseguire la tradizione dei “racconti morali” – così amo definire quelle favole – proprio con le avventure del nostro amato burattino.

Geppetto si sente solo e cerca in tutti i modi di uscire da questa sua situazione. Anche noi, oggi, o almeno molti di noi, sono “resi soli” dalla mancanza di comunicazione umana, ormai in gran parte sostituita da una informazione mediatica unidirezionale (la valanga televisiva), cioè dall’esterno verso di noi, inizialmente senza alcuna possibilità di replica. E quand’anche poi detta valanga è stata integrata dai social network e dai blog, i quali una qual certa possibilità di dialogo te la consentono, il tuo immediato “compagno” è pur sempre uno schermo, una tastiera. Geppetto invece cerca di uscire dall’isolamento usando l’ingegno e l’arte sua, da vero “poeta” (dal greco “poieo”, creo, realizzo).

Ma veniamo a Pinocchio, il burattino-bambino, il quale passa attraverso le difficili esperienze della vita, e che ai nostri occhi è diventato famoso per diversi suo aspetti, peraltro molto attuali:
• il suo raccontar bugie (non vi vengono alla mente alcuni nostri personaggi politici?);
• Il suo credere alla promesse della volpe Silv … estre e del gatto Mar ..rone;
• il suo credere nel Paese dei Balocchi, che non conosce la crisi;
• il suo diventare asinello, cioè, nella traduzione simbolica moderna del termine, animale assoggettato, remissivo e senza alcuna capacità e possibilità di reazione.

 Il grillo parlante. Quello della favola è saggio, equilibrato, parla e ascolta le risposte. Dialoga, “comunica” cioè cerca di condividere con altri il “munus” (dono) della propria saggezza, ricerca una communis actio, una azione comune condivisa. Oggi il moderno Grillo Parlante parla, solo lui parla. Gli altri devono solo ascoltare. Il Grillo Parlante di oggi non accetta repliche, non si concede al confronto. “Informa unidirezionalmente” e non “comunica”. Con il che, a causa del sistema adottato (informativo-trascinatorio e non comunicativo: di ipse dixit ne abbiamo già sopportato per due separati ventenni: del partito unico”, confesso, ho un po’ paura) rischia di perdere credibilità  anche qualche singolo contenuto che potrebbe essere  condivisibile. E della folla di marionette che segue la Volpe Silv…estre nelle piazze televisive e il Grillo Parlante nelle  piazze fisiche … che dire? Josif Brodskij, poeta e scrittore russo, premio Nobel, nel suo “Il canto del Pendolo” scrive (cito a memoria): “Non vi fidate dei bilanci bene assestati, degli eserciti bene organizzati, delle folle compatte … se non altro perché dentro i grandi numeri è più facile che si nasconda la malvagità”.

 

 

L’entusiasmo politico della gente si è “raffreddato”

La fatina turchina. Per me è la nostra libera coscienza. La nostra capacità di essere e restare noi stessi “a prescindere”, di essere “ricercatori della verità in proprio e non per conto terzi”. Ma il messaggio della nostra “fatina” ci raggiunge a patto che noi lo si sappia leggere, cioè a patto che noi non si sia analfabeti. E qui mi piace ricordare Don Lorenzo Milani, per il quale “analfabeta” non era solo chi non sapeva leggere, ma era tale anche colui che sapeva leggere e capire solo la pagina sportiva della gazzetta dello sport, non altro … men che meno poi un discorso politico o sindacale. Ecco l’analfabetismo che tutti noi dobbiamo sconfiggere, per imparare a leggere il messaggio di tutte le attuali forze (rectius, “debolezze”) politiche. Perché le definisco “debolezze”? Perché sono malate, e chi è malato è debole, non è forte. E l’attuale Grillo Parlante non è la malattia, bensì il termometro che ne sta misurando la gravità (questa non è mia, è di un politico che non nomino perchè la tromba ha  suonato il “silenzio” … pre-elettorale).

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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