ACQUISTO AUTO USATE PAGO IN CONTANTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 1:22 pm

Detto altrimenti: fino ad oggi era oro, adesso le auto …

Una sorpresa: infilato nel vetro del finestrino della mia Lancia Lybra SW ho trovato un biglietto da visita “Acquistiamo auto usate di tutte le marche per l’export – Senza limiti di chilometraggio- Ritiro immediato – Pagamento in contanti”. Segue un nome ed un numero di cellulare.

Brutto segno, mi sono detto, per tre motivi:

1) innanzi tutto perché la mia auto è stata giudicata “auto di un poveraccio” (ma fino a qui vabbè …);

2) perché è segno che il Paese sta scivolando in basso … e qualcuno ha capito che può fare business approfittando della gente che dopo aver dato fondo ai risparmi e all’oro, ora è costretta a vendersi la macchina;

3) perché mi ha colpito quel “pagamento in contanti”, come per l’oro: i negozietti pagano tutti in contanti … Mi chiedo: ma dove li prendono tutti questi contanti? Ma non c’è un limite ai pagamenti in contanti?

E allora? Allora videant consules ne quid detrimenti Respublica capiat, cioè, vedano i consoli a che lo Stato non subisca danni, cioè, ci pensi chi di dovere ad approfondire l’argomento …

Volete il numero di quel cellulare? Eh no, cari miei … e se poi mi accusano di avere violato la privacy?

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

Comments Closed

POLITICA DI AUSTERITA’ O DI INVESTIMENTI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 1:02 pm

Detto altrimenti: e chi lo ha detto che “tertium non datur”, cioè che non esista anche una terza soluzione?

Bivio …

Il Trentino visto da fuori, almeno “parzialmente” da fuori, cioè da me. Amici lettori, quando 25 anni da, per lavoro, mi trasferii da Milano a Trento, chiamato (è proprio il caso di dirlo: mi arrivò una chiamata, non fui io a cercarlo, anche se fui e sono molto contento della scelta fatta), a me che “non ero (e non sono, n.d.r.) un politico” … Woody Allen direbbe  “Sono un maschio ma non esercito” (“non esercito” solo politicamente, cosa avevate capito?) … ma ero solo un manager, dissero: “In Trentino non si può dare a meno di fare politica”. Io assunsi la mia brava posizione politica ma nessun ruolo.

 

… o trivio?

 

Oggi a mia volta mi sento di dire: “In Italia non si può fare a meno di fare politica”. Ed ecco che io “faccio politica (italiana)” nel senso che cerco di diffondere idee, ragionamenti, proposte. Ne volete una? Eccola: la terza soluzione alla domanda di cui al titolo del post esiste e consiste nel riscrivere l’ordine delle priorità della spesa pubblica. Facciamo alcuni esempi:

 

 

Il TAV (“Il” Trento ad Alta Velocità, per la tratta Milano-Torino, è costato sei volte il preventivo. Quanto possiamo “recuperare” se al momento soprassediamo alla realizzazione della tratta Torino-Lione? Decine e decine di miliardi di euro.

Gli F35. In Usa hanno speso i voli di questi caccia perché “si rompono!”. Ogni caccia ha raggiunto il costo di produzione di circa 270 milioni di dollari USA. I suoi costi di esercizio sono stimati dagli USA pari a due volte il costo d’acquisto. Quanti miliardi “recuperiamo” se non li comperiamo?

Ragionamenti analoghi valgono per il Ponte sullo Stretto, i super costi della politica, la corruzione, l’evasione e l’elusione fiscale, l’eccessivo numero delle Province, gli stipendi, le buonentrate, le buonuscite e le pensioni fuori scala e/o super cumulate, etc..

A fronte dei “recuperi” di cui sopra, quanto potremmo investire nell’occupazione giovanile e non, nella scuola pubblica, nella sanità, nello sblocco della rivalutazione delle pensioni, etc.?

Mi direte: uffa, hai già insistito più volte su questi temi. Ok, è vero ma a parte che “gutta cavat lapidem” e “repetita juvant”, oggi voglio sottolineare non solo l’esistenza di queste diverse possibilità di spesa, ma il fatto che esse, tutte insieme, rappresentano la terza via al problema iniziale. E non lasciamoci scoraggiare dalle muraglie erette da alcuni a difesa di “bilanci separati” e di “diritti acquisiti”: il bilancio dello Stato è uno ed unico; i diritti devono essere contenuti in vasi comunicanti, al cui interno devono poter “scorrere” a dissetare in uguale misura la “sete di diritto” di ognuno. Vogliamo scartare questo ragionamento? Ok, ma almeno prima prendiamo atto che esso esiste.

Fine del post

 

Ceterum censeo  familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

Comments Closed

RIMBORSI DELLE SPESE ELETTORALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2013 @ 9:27 am

Detto altrimenti: a pensar male … mi domando, come stanno andando le inchieste sui fondi (mal) spesi in passato dai partiti? E poi, spero che chi deve erogare ai partiti i rimborsi  “imminenti prossimi venturi”,  lo faccia solo (solo) dietro presentazione dei documenti di spesa, altrimenti siamo alle solite …

Ciò premesso …

… vediamo, alla prova dei fatti, cosa faranno ora (tutti) i partiti di tutti questi soldi … perché “a ciàcere non se sgionfa donne” … è dialetto trentino-gardesano … devo tradurre o si capisce lo stesso?  In particolare:

Al PD 45 milioni. ll PD non ha mai detto di volere rinunciare ai rimborsi (purchè siano a fronte di spese effettive e documentate, n.d.r.) quindi, se li accetta (nella misura documentata, n.d.r.) non contraddice se stesso.

Palanche … niatri nu e vulemmu! Soldi … noi non ne vogliamo!

Al 5 Stelle 42 milioni. Il 5 Stelle ha sempre detto che non li vuole. Ora Grillo dice che ci vuole una decisione formale del suo movimento (ma non vi sembra che una decisone del genere avrebbe potuto/dovuto essere già stata formalmente assunta?). Staremo a vedere come andrà a finire:

1) Il rimborso viene rifiutato, in linea coerente con le dichiarazioni di sempre (soluzione probabile).

2) Il rimborso viene accettato, in contraddizione con le dichiarazioni di sempre (soluzione improbabile).

3) Il rimborso viene accettato ma accreditato ad una Fondazione (gestita da chi? A favore di chi?) con scopi benefici (soluzione possibile).

 Come valuto io le tre soluzioni? Benissimo le prime due, perché “fanno chiarezza”, in un senso o nell’altro. Molto male, anzi, malissimo, la terza, che considererei ipocrita.

Ma che ce frega a noi dello spread?

A meno che, nella terza ipotesi,  quei fondi non fossero destinati a contribuire alla copertura dell’aumento del maggior carico di interessi che lo Stato (cioè tutti noi) dobbiamo sopportare a causa del crescere dello spread (altro che “lo spread non conta”, come dice Silvio! Lo paga lui l’aggravio a nostro carico?), che se va avanti così ci costerà un aggravio di 10 (dieci) miliardi di euro, cioè più del doppio della manovra IMU-prima casa!

E’ questo aumento dello spread che vogliono i partiti? Tutti i partiti, nessuno esclusi … sentito Beppe? Mi rivolgo anche a te … altro che “stolker politici”, “morti viventi”! Le parole sono pietre, scriveva Don Lorenzo Milani: usiamole con cautela!

Lo Stretto? Miiii ... a nuoto me l'aiu a fari!

 

 

P.S.: Alcune domande ai miei lettori, sperando che ci sia qualcuno in grado di dare risposta: i blog dei vari partiti politici, contengono pubblicità? Se si, è a pagamento? Se si, gli incassi vanno a finanziare il partito? Se si, esiste un controllo? Grazie per quello che potrete chiarire.

 

 

Fine del post

Ceterum censeo:

1)  familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

2) Che il Ponte sullo Stretto non s’ha da fare!

3) Che gli F35 non s’hanno da acquistare!

4) Che il TAV non s’ha da fare.

2 Comments »

ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2013 @ 4:39 pm

Detto altrimenti: mi ha colpito un suo articolo alle pagg. 1 e 23 del Corsera odierno …

Galli della Loggia si domanda: l’espressione “gli italiani fanno sacrifici” è troppo generica. Molti li hanno fatti, ma politici, parlamentari, uomini di governo, dove erano e quali sacrifici facevano quando decine di migliaia di Italiani perdevano il posti di lavoro, quando 800.000 famiglie chiedevano la rateizzazione delle bollette della luce e del gas, quando migliaia di negozi e imprese chiudevano i battenti? Come studioso della storia, della politica e della società ci ricorda che i dirigenti veri, i comandanti veri, i governanti veri sono in trincea, insieme alla truppa, non nelle retrovie, così come i regnanti inglesi erano nel centro di Londra, a Buckingham Palace, a rischiare la vita come tutti sotto i bombardamenti tedeschi e non sfollati in qualche recondito castello del nord del paese. Continua: si dice che Grillo non abbia un obiettivo politico. Ma quale obiettivo politico più forte e chiaro che non il voler mandare a casa un’intera classe politica dirigente? Sta avendo ragione? Molti dicono di si (con il voto).

Relata refero. Sino a qui ho riferito il pensiero dell’editorialista. Io mi permetto di aggiungere una sottolineatura: premesso che non sono un “grillino”, condivido tuttavia alcuni suoi rilevanti obiettivi (costi della politica; nessuna grande opera se non ci sono i soldi; al massimo due mandati parlamentari;  etc..). Non condivido la sua indisponibilità in campagna elettorale a confrontarsi con le altre forze politiche; la sua tendenza ad una “campagna elettorale permanente”; il suo “non essere candidato al parlamento”: il suo “tanto peggio tanto meglio” (come almeno così pare che sia). E se mi sbaglio “mi corrigerete”.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

Comments Closed

IL GIORNO CHE DURÒ VENT’ANNI (marcia su Roma, 1922)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2013 @ 4:10 pm

Detto altrimenti: è il libro di Antonio Dipierro (Dipierro, non è un errore del correttore automatico del computer!) di cui ho scritto il 10 febbraio scorso (se volete potete ritornare a dare un’occhiata a quel post) … .. e che qui riprendo per sottolineare un aspetto.

 

 

1) Fino all’ultimo, in previsione e durante la marcia su Roma, Mussolini rimase a Milano e si mosse solo quando fu sicuro che il bluff era riuscito. Già, perché di questo si trattò, di un bluff, visto che la maggior parte delle sue “colonne” era stata fermata molti km prima dalla capitale dalla mancanza di mezzi di trasporto, di binari, di ordini, di rifornimenti logistici, dalla pioggia, dalla consapevolezza che a Roma e dintorni era stato schierato un esercito  e dalla notizia che era già stato avviato lo “stato d’assedio” (sollecitato dal re e poi non decretato!).

2) Ecco cosa mi è venuto alla mente quando ho visto, nelle recenti elezioni, che veniva mandato avanti, come candidato premier Tizio, mentre in TV andava Caio. Non che intenda dare del “fascista” a nessuno, per carità, ci mancherebbe altro … è solo una questione di metodo, un po’ particolare, se vogliamo …

3) Analogamente mi resta incomprensibile come un altro gruppo politico che fa capo ad una persona assolutamente carismatica, il “trattore” o “carro armato” di quella iniziativa politica, non ne preveda la presenza come candidato al parlamento.

Dubbi … e chi non ne ha? Io per primo ne ho tanti! Ma  da buon socratico mi consolo: “Io so di non sapere”.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa

Comments Closed

IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2013 @ 12:18 pm

Detto altrimenti: Corsera odierno, pag.33, avviso a pagamento a mezza pagina a favore della realizzazione del Ponte, firmato da quaranta fra professori e/o ingegneri, architetti (uno) e dottori (uno) di numerose nazionalità, i quali invitano ad apporre la propria firma a sostegno della realizzazione dell’opera scrivendo a bridge@taylorandfrancis.com.

 

 

I professionisti firmatari dell’articolo specificano “ Un patrimonio di conoscenza da non perdere è l’appello della comunità scientifica”. Ora, nulla da dire, da eccepire, da dubitare o da contestare sulla sicuramente eccelsa qualità della loro progettazione. Solo che altre sono le priorità del paese: Questione Morale, Giustizia sociale, Lavoro, Riduzione del debito pubblico, Ricerca e Sviluppo, Università, Sanità, Economia Diffusa, Modello di sviluppo da confermare o da cambiare, etc. Non certo il Ponte. Tecnicamente poi, il ragionamento dei progettisti ha un punto debole: infatti il Ponte sarebbe un anello forte di una catena (della mobilità) molto debole, la quale ha nei tratti Messina – Palermo e Salerno Reggio Calabria anelli debolissimi.

Il Ponte? Ma schersemmu gente?

Infine, quanto alla “tempestività” dell’annuncio stampa … data la pluralità dei firmatari, possiamo ritenere che la decisione della pubblicazione abbia avuto un iter durato qualche tempo, e che poi sia stata assunta ben prima delle risultanze elettorali … nella speranza di un altro esito, evidentemente. Infatti, ora, chiedetelo a Grillo … ditelo a lui che volete costruire il Ponte, a lui che lo Stretto lo ha attraversato a nuoto! Ma no, non serve che glie lo chiediate: infatti mi pare di ricordare … aspettate …ora sì, ecco che mi ricordo … Grillo ha detto: “Senza soldi, niente grandi opere”. Ecco, sono contento di essermi ricordato la sua dichiarazione, così risparmiate tempo (no, non dovete ringraziarmi … non voglio che mi ringraziate … l’ho imparato da Marchionne a non farmi ringraziare …) (n.b.: io non sono un “grillino”).

P.S.: Rai News 24 ore 15,30 informa che il Governo sta per decidere se non rinnovare la proroga necessaria alla Società del Ponte sullo Stretto per proseguire con il progetto e che “trenta” professionisti  etc…. (in realtà sono quaranta, li hanno contati male). Cita anche l’inserzione sul quotidiano da me commentata.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

 

Comments Closed

INDICAZIONE DIRETTA DEI CANDIDATI PARLAMENTARI, VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2013 @ 9:41 am

Detto altrimenti: come possiamo essere più direttamente e democraticamente rappresentati?

Friends, romans, countrymen, lend me your ears …  Amici, cittadini delle città e delle campagne, datemi ascolto … questo è un Question Post, al quale siete invitati a rispondere.

1) Vi sentite più rappresentati potendo indicare sulla scheda elettorale il nome dei parlamentari o nel caso contrario?

2) Vi sentiti più rappresentati da ciascun singolo partito o da “coalizioni di partiti”?

3) I premi di maggioranza “regionali” rafforzano o sminuiscono il significato di un voto nazionale?

4)  L’esistenza del quorum nei referendum, rafforza o indebolisce il valore del singolo voto?

Dai, sono in attesa delle Vostre risposte!

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa

Comments Closed

LE CINQUE STELLE DELL’ORSO MAGGIORE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2013 @ 9:07 am

Detto altrimenti: dai, Beppe …  non me ne vorrai, tu che sei stato un comico, dai, una battuta la puoi accettare … e anche Giacomino (Leopardi), non se ne avrà a male se ho storpiato le sue Ricordanze…

 

Vaghe stelle dell’Orso Maggiore, io non credea
tornare ancor per uso a contemplarvi
sul fraterno giardino scintillanti,
e ragionar con voi dalle finestre
di mia Liguria ov’abitai fanciullo …
(che poi ora abito a Trento ….)

 

 

Genova S. Ilario

Beppe abita a S. Ilario, sulle alture di Genova Nervi, Comune di Genova … S. Ilario … la stazioncina nella quale si ferma il treno di Bocca di Rosa (canzone di Fabrizio De Andrè, ricordate, “… appena giunti alla stazione/del paesino di S. Ilario/tutti s’accorsero al primo momento/che non si trattava di un missionario). Comune di Genova, Comune ove io nacqui (03.02.1944) e di cui è stato Sindaco il Giudice Adriano Sansa, che abita a S.Ilario, che poi Grillo ha detto che abita vicino a un giudice e che quindi non può nemmeno fare un abuso edilizio che lo beccano subito, che forse quel giudice è proprio Sansa, che poi io per Sansa ho lavorato, nel senso che quando era Sindaco della città mi aveva messo ad amministrare (rectius, “ripulire”) la società della mobilità cittadina. Come è piccolo il mondo. Che poi a Nervi ci abita mio fratello Alberto, che u l’è megu, che è medico … e a Nervi ha casa con giardino, appunto … che se la sera, in estate, da quel giardino di Nervi guardi in alto, vedi le stelle dell’Orsa Maggiore e la villa dell’Orso Maggiore …

Beppe, dai, ora sei in gioco … prima eri candidato, ora sei (di fatto) eletto … prima era campagna elettorale, ora deve essere governo del paese, non campagna elettorale permanente, altrimenti nu ghe la femmu ciù, non ce la facciamo più, non ne usciamo …

Mareggiata invernale a Genova Nervi

Ho capiu, ho capiu ben, nu sun mia scemmu … ho ben capito, non sono stupido … ho capito un tuo possibile punto di vista: facciano loro il governo, propongano interventi. Noi li valuteremo caso per caso. Ecco, a parer mio non basta, perché questo atteggiamento spingerebbe verso una Grosse Koalizion fra destra e sinistra che nessuno vuole (tranne Silvio, forse), oppure alla ingovernabilità. Quindi, in ogni caso, alla ingovernabilità. Ora tu hai in mano l’asso. Con i numeri che hai, con i voti che la gente ti ha democraticamente attribuito, potresti essere il “secondo salvatore della situazione”. Già, perché il primo, checché se ne dica, è stato Monti, quando eravamo sul punto di non potere pagare stipendi e pensioni. Ora tu puoi, se vuoi, far nascere un governo, proponendo alcuni tuoi obiettivi: no finanziamento ai partiti, no TAV, no F35, no Ponte sullo Stretto, no super retribuzioni, etc. insomma, le cose che ti stanno maggiormente a cuore. Avrai ottenuto alcuni risultati fondamentali del tuo programma ed avrai consentito la governabilità del paese. Paghi uno prendi due. Dai Beppe … ora sei “dentro il” sistema, non “alla conquista del” sistema, sono due cose diverse … ora sei al governo (in senso lato) del sistema (non ancora al governo del paese in senso stretto). E alua, nan, cosse ti me disci? E allora, dai,  cosa mi dici?

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

3 Comments »

IL FINANZIAMENTO DEI PARTITI … E DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2013 @ 8:00 am

Detto altrimenti? Avrete notato il titolo: “finanziamento” e non “finanziamento pubblico”. Già perché occorre esaminare l’intero problema, non solo una sua componente. E poi, finanziamento dei partiti “e” finanziamento della politica. Allora, iniziamo con ordine.

1 – Finanziamento dei partiti

Qualche differenza di cassa? Ripiano io, niente paura …

 

Finanziamento pubblico. Un referendum lo aveva abolito. Il Parlamento ha introdotto il “rimborso” delle spese elettorali, che poi si è rivelato la via per una serie di furti  e abusi. Dice … aboliamolo. Già, ma in tal caso sarebbero agevolati i partiti che hanno un capo ricco. Dice … ma noi abbiamo vinto a costo zero, abbiamo dimostrato che si può fare politica e vincere anche senza quei rimborsi. Ho capito, ma resta la possibilità per gli altri, quelli con il capo ricco, di copiarvi ed in più e (in più, ecco la differenza) di avvalersi dei finanziamenti privati del capo ricco ….

 

 

 A proposito, come stanno andando le inchieste sui controlli di tutti (tutti) i tesorieri di tutti (tutti) i partiti politici? E’ un po’ che non se ne sa più nulla … non vorrei che capitasse come con il libri: tutti siamo concentrati sulle ultime uscite editoriali, abbiamo piacere di essere aggiornati sugli ultimi libri usciti … assai più difficilmente andiamo in libreria a comperare libri usciti da tempo … ma invece … vedrai che la magistratura non disdegnerà di analizzare il trascorso … dai, vedrai che non è così!).

Bisogna avere “Fides” in Lui … anzi no, fidejussioni da Lui

E il finanziamento privato? Ricordo perfettamente che qualche mese fa udii alla TV il segretario (si chiamava Al …bano, Al … cano … o qualcosa di simile … comunque ricordo che era un avvocato) di un partito che ha il capo ricco affermare che il suddetto capo rilasciava fidejussioni personali alle banche le quali concedevano fidi al partito anticipando  i “rimborsi” che poi sarebbero arrivati dalle casse pubbliche, conferendo in tal modo un vantaggio competitivo a quel partito rispetto agli altri, a quelli con il capo non-ricco. Ora … non è un caso che proprio il capo ricco di un partito, abbia affermato (v. post del 17 gennaio 2013 ore 13,39) “Abolirò il finanziamento pubblico dei partiti”, in ciò emulato (o è lui che ha emulato gli altri?) dai nuovi emergenti vincitori stellari.

 

Io come la penso? Nel post appena citato scrissi che solo gli stupidi non cambiano mai idea. Bè, io la sto cambiando per la seconda volta, quindi troppo stupido non dovrei essere. Riepiloghiamo: in un primo tempo ero contrario al finanziamento pubblico dei partiti; poi sono stato favorevole, per evitare di attribuire il citato vantaggio competitivo. Ora sono  “contrario purchè”. Purchè cosa? Direte voi. Purchè al contempo si regoli molto rigorosamente anche il finanziamento privato ai partiti. Altrimenti “saria pezo ‘l tacon del bus” , sarebbe peggio la pezza del buco che si vuole tappare … per dirla in dialetto trentino …

2 - Finanziamento della politica

 a) diretto

305.000? Ah già … io  me ero addirittura dimenticato … chevvoelte chessiano …

Erogazioni di denaro “fuori scala” ai politici insediati: stipendi,  buonuscite (per il reinserimento nel mondo del lavoro, anche a chi non si deve reinserire: al Signor Mastella sono stati pagati €305.000  per il passaggio dal parlamento nazionale al parlamento europeo!). Ricche pensioni dopo un paio d’anni di “servizio”. Tutto esentasse. E poi benefit incredibili: gira in internet un elenco scandaloso … no, scusate, non è l’elenco ad essere scandaloso … sono i benefit elencati ad esserlo, quali i rimborsi per la chirurgia estetica dei familiari o il mutuo a tasso agevolato (all’1% circa).

 

 

b) indiretto

Un “Profumo” carissimo: 80 miliardi di lire!

La politica influisce (rectius, determina) sulle nomine ai vertici delle SpA pubbliche e delle banche. Spa pubbliche e banche deliberano emolumenti e buonuiscite “fuori scala” in favore del loro top managemet e amministratori. Si tratta di ordini di grandezza di decine di milioni di euro. Forse l’opinione pubblica non se ne è resa del tutto conto perchè si usa la parola “milioni”, e tutto sommato, ai “milionari (in lire) siamo da tempo abituati. Ma come avreste reagito di fronte alla notizia che ad un Presidente di una banca (Unicredit, per non fare nomi) sono stati elargiti 80 miliardi di lire di buonuscita? Dice … ma si tratta di SpA di diritto privato, loro decidono in autonomia … eh no, signori … spa di diritto privato che svolgono una funzione pubblica, regolata dalla banca d’Italia, spa di diritto privato sovevnzionate e salvate dallo Stato e dall’Ue, cioè dai nostri soldi!

Il presidente INPS, futuro pensionato INPS

Spa pubbliche, si diceva. Ed anche Enti pubblici. L’INPS, ad esempio. E’ equo che il suo Presidente percepisca €1.200.000 l’anno di stipendio? O che il capo della nostra polizia sia pagato il triplo del capo dell’FBI? O che chi ha provocato perdite enormi in FS e Alitalia se ne sia uscito miliardario (in lire)? O che … o che … l’elenco sarebbe troppo lungo, ve lo risparmio … Quindi vedete bene che se una barca ha dieci falle, non serve tapparne bene una o due: occorre tapparle tutte, altrimenti … è tutto lavoro inutile: l’affondamento sarebbe solo ritardato, non evitato.

 

La priorità n. 1 (uno): ridurre le tasse. Altro che questione morale …

Ma no … un capo partito … si chiama Bertani, Berzani … qualcosa di simile, non ho sentito bene, ieri alla TV ha iniziato l’elenco delle priorità ponendo al primo posto la “Questione Morale”. Giusto, bene, bravo! E’ la prima cosa da fare, risolvere la Questiome Morale. Subito dopo però un’esponente di un’altro partito … aveva il nome di una santa … S. Anchè … mi pare proprio così, “Anchè”, che nome strano … ha replicato che non si deve perdere tempo con questioni simili, che “bisogna essere concreti, che occorre abbassare le tasse, quello sì che è un problema … ”

 

 

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

Comments Closed

CONSIDERAZIONI DI UN (QUASI NEO) BLOGGER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2013 @ 12:57 pm

Detto altrimenti. …. cioè … considerazioni mie. E vostre, ovviamente, se commentate il post!

Blogger. Quasi neo. Infatti iniziai il 6 dicembre 2011. Ad oggi ho “postato” (pubblicato, quanto è più bello!) 584 post (articoli, vedi parentesi precedente), questo compreso.

No, non considerazioni sul risultato elettorale e sulle prospettive della politica, ma sugli strumenti utilizzati. Meno mega cartelloni per le strade, meno manifesti, meno comizi in pubblico (tranne un caso …), molta TV, moltissimo web.

L’agorà nella antica Atene

La piazza televisiva, è già una prima piazza. Ma la piazza vera, quella con il selciato …una fatica … i trasferimenti, la stanchezza fisica … eppure la piazza, l’agorà greca, … esserci, in piazza,  ha un suo ritorno, mette a contatto fisico le persone, avvicina l’elettorato al candidato … soprattutto se il candidato è maestro nella comunicazione, nel coinvolgimento …

E poi, la rete, ma cosa ha in più la piazza web rispetto alla sua più recente rivale, la TV? E’ che in rete puoi inserirti, rispondere, dialogare, cioè “communiter agere” agire insieme, cioè “comunicare”. La comunicazione, alcuni leggono questo termine come cum munus, con impegno, nel senso di essere accomunati dallo stesso compito (altro significato di munus è “dono”, da cui il nostro “munifico”). Io preferisco far risalire “comunicazione” a “communis actio”, azione comune.

La forza del web. Ben si comprende come in alcuni paesi nei quali la democrazia è “suscettibile di essere migliorata” (che sia la Cina?) l’accesso e l’utilizzo della rete sia oggetto della censura.

Io stesso, to say the truth, non sono un grande tecnologico … ho il mio PC portatile, il mio (ormai) vecchio telefonino … quanto basta. E quando, come questo mese, il mio PC è “dal meccanico” e sono costretto ad usare il computer fisso di mia moglie, quando mi sposto mi sento un po’ orbo del mio fedele compagno di pensieri, riflessioni, scritti e commenti.

Ecco, gli accessi. Io sono (cioè, i vostri accessi sono) a 22.000 al mese, e di questo vi ringrazio. Mi dicono infatti che sia un ottimo risultato data la mia “giovane età” di blogger, non certo fisica visto che “io” sono un “modello 1944” … ma soprattutto i vostri commenti scritti, amiche lettrici ed amici lettori. Ricevere un commento è come – una volta – era ricevere una lettera dalle mani del postino. E’ un gradevolissimo riscontro al mio “lavoro” che poi per me tale non è: piuttosto un passatempo ed un impegno sociale e culturale. Mi dicevano: vedrai che andando in pensione si rischia la depressione … ma qua’ depressione? Grazie al Dio ho la salute, pedalo molto (4.000 km all’anno), scio molto, leggo molto, scrivo molto, ascolto molta musica, sto molto con mia moglie e la mia nipotina Sara …e alla sera “sono stanco ma contento della bella giornata trascorsa”.

Ma torniamo al web. Alcuni post fa vi dissi che questo era ed è un open blog, nel senso che se qualcuno di voi vuole postare (pubblicare) un suo post, lo mandi pure al mio indirizzo mail privato e segreto (riccardo.lucatti@virgilio.it) ed io lo pubblicherò, a suo nome, naturalmente. Già ho ospitato quattro open post, ed allora, cosa aspettate, coraggio! Gli argomenti non mancano! Facciamo un po’ di tribuna politica ed economica anche noi (cioè, anche voi stessi!) … ma soprattutto, facciamo anche un po’ di tribuna sociale, culturale, amicale … infatti, “non di sola politica ed economia vive l’uomo”.

Abbiamo il web. Approfittiamone! “Comunichiamo”!Vi aspetto!

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

Comments Closed