“UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA”, ovvero lettera/riflessione aperta per Matteo Renzi (ma non solo per lui)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2013 @ 4:17 pm

“Un altro giro di giostra” è’ il titolo di un bel libro/testimonianza/biografica di Tiziano Terzani, scritto dopo che gli avevano diagnosticato un tumore. Egli volle fare “un altro giro di giostra”, cioè volle vivere ancora una parte della sua vita. E ci riuscì in pieno, nonostante la malattia. Detto altrimenti? “Sono in partita se c’è un altro giro” (di primarie PD, n.d.r.). Firmato Matteo Renzi, solo che  lui malattie non ne ha, nè glie ne auguriamo certo noi! Anzi …

 

 

Matteo Renzi

Gli storici pre-Erodoto (ma come la prende alla lontana, questo vostro blogger ..) avevano una visione “lineare” del tempo e della storia. Cioè, panta rei, tutto scorre, d’accordo, ma ogni volta tutto cambia/non cambia in modo “non ciclico”. Ma già con Erodoto si cominciò a pensare che la storia si ripete, cioè che ogni fatto storico (o politico, n.d.r.) – inquadrato nelle sue componenti di causa ed effetto – può rappresentare la copia di un “già visto” oppure la rappresentazione di un possibile/probabile scenario futuro. E poi c’è Gianbattista Vico, co’ su’ “corsi e ricorsi della storia” …

Ed ecco che io, di ricorsi ne vedo due, anzi tre.

Prendo le mosse dall’infatuazione del 1922 (“Primo Ventennio”), che mi pare di aver visto ripetersi nell’infatuazione che ha poi generato il “Secondo Ventennio” (Silvio, rimembri ancora/quel tempo della tua vita mortale/ quando beltà splendea/ negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi/e tu, lieto e pensoso, il limitare/ della politica salivi?). Per carità, non sto dando del “fascista” a nessuno: sto solo riferendomi al “fascino” (non al “fascismo”) che indubbiamente in lui è esistito ed ha attratto, sia pure con finalità assolutamente diverse,  donne (giovani) e uomini (di tutte le età) …. Ecco quindi il primo degli “ulteriori giri di giostra” che mi pare di avere colto.

Ora poi si è annunciato il secondo “ulteriore giro di giostra”, quello grillino, cioè, un possibile (temuto, n.d.r.) Terzo Ventennio. Già, vedete bene che anche in questo caso la storia si ripete: fascino, rabbia e comunicazione:  del fascino s’è disgià detto. Rabbia? rabbia  pre/post mussoliniana, pre/post democristiana, pre/post berlusconiana. Comunicazione? Si, democraticamente via Web. E chi non ha il computer o non lo sa usare? Antidemocratico, via, sciò …!

Le stelle le abbiamo. A quando le strisce?

Ecco, “spezzeremo le reni alla Grecia”; “vi ridurrò le tasse”; “usciamo dall’Euro, sindacati, giornalisti  e partiti non servono”. Frasi ad effetto. A “cattivo” effetto. Infatti la Grecia, purtroppo le reni se le è spezzata da sola con settantacinque anni di ritardo rispetto alla nostra minaccia. Meno tasse per Titti (o per tutti … non ricordo): quando mai!? Infine (riservandomi per un secondo momento la “democratica” abolizione dei partiti, dei sindacati e della libera stampa  … ma chi aveva già fatto cose del genere?  … Mi pare di ricordare un tale, dal 1922 in poi … se mi ricordo chi era ve lo saprò dire nel prossimo post) veniamo alla perla: “usciamo dall’Euro” (magari con un referendum, vedi post di poco fa).

 

"Io vi porto fuori dall'euro!" Fuori dall'euro? No, grazie, Beppe. no!

Oh cche ssò hose da lasciargli dire codeste? Un s’è capito hosa significherebbe ciò? Oh un s’è capito che gli USA un ce la stanno fascendo a far pari dassoli, contro l’aggressione del BRICS (Brasile, Russia, india, Cina, Sud Africa)? Oh cche siamo strulli peddavvero?  Quando invece dovremmo costituire – in tutta furia, lesti lesti – gli Stati Uniti d’Europa, allearci con gli USA e imporre al mondo regole morali, civili, finanziarie, bancarie, ecologiche, etc.. Affrontiamolo su questo!

A questo punto è chiaro che non è questo il  Terzo  Ventennio che mi auguro avvenga. Piuttosto che il PD – visto il rifiuto di Grillo – accetti di lavorare con i “non-Grillo” (non faccio nomi, no, nomi non ne faccio …), oppure che  altri trovino la soluzione. Altre elezioni ravvicinate non ce le possiamo permettere per due motivi: non riusciremmo a generare in tempo un contro-tzunami e poi già ora il 65% delle famiglie  non arriva a fine mese … e se lo spread sale sono ulteriori cavoli acidi …

 

Eppoi e sc’è la soluzione “secondo Matteo”: in quel tempo ...) che disce che “sarebbe in partita solo dopo un secondo sgiro” (e ci risiamo con le giostre!). Ecco, vedi Matteo, guardando le hose ex post … si ..  forse te tu e sc’avevi rasgione a rasgionar in codesta maniera, co’ la tu’ rottamazione interna, ma della scienza del poi … Ma ora, che s’ha dda fare, ora che sta arrivando la rottamazione esterna per tutti? Oh te, e si disceva, un è cheppoi ad aspettare il tu’ secondo sgiro e si farebbe un pochinino troppo tardi? Oh che tu mi disci, Matteo? Oh nini… e ti parlo in toscano perchè ‘l mi’ babbo e gl’era di Montalcino …

Lo so che ” ‘sta mattina un è serata” per tanti discorsi, ma noialtri blogger che si pole fare di diverso se non scrivere?

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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TRENTO (E TRENTINO) IN MUSICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Marzo, 2013 @ 8:58 am

Detto altrimenti: da una sera all’altra, da una musica all’altra, da una città trentina all’altra

Abbiamo ancora nella mente le melodie delle cinque soprano che ci hanno deliziato ieri sera a Trento all’Accademia delle Muse (v. post relativo), che eccoci ad una nuova serata, anzi, ad una seratona presso l’Aula Magna del Liceo Rosmini di Trento, Via Malfatti 2, nell’ambito de “I martedì dei Rosmini”: concerto per chitarra e chitarre classiche “Il virtuosismo sulla Chitarra”, nell’ambito delle attività del locale Conservatorio “F. A. Bonporti” .

Chitarristi: Federico Spina, che ha eseguito brani di Nuccio D’Angelo e Joaquin Turina; Carlo Fierens, che ha eseguito brani di Fernando Sor, Giulio Regondi, e il Capriccio n. 24 op. 1 di Niccolò Niccolò Paganini. In duo, i musicisti hanno poi eseguito musiche di Napoleon Coste e l’Overture da la Gazza Ladra di Rossini (adattata alla chitarra da M. Giuliani).

Carlo Fierens e Federico Spina

Federico sta finendo gli studi accademici con Norma Lutzemberger e si è già affermato nelle categorie giovanili di numerosi concorsi e festival. Carlo è diplomato in Italia e perfezionato in USA. Ha vinto numerosi concorsi anche internazionali e si è esibito in numerosi festival anche esteri. E’ Membro Onorario della National Academy of Music (USA), dove è stato anche Perfoming Assistant presso l’International Bowdoin Music Festival. Carlo è anche musicologo (facoltà di Musicologia, Cremona e Basilea). A Trento continua a perfezionarsi nella chitarra ed è iscritto alla Facoltà di Filosofia. Dimenticavo: Carlo, nonno fiammigo, alunno del padre a sua volta alunno di Segovia.  Lui però  è ligure … come me …

 

La sala era piena. Ho scattato foto, ma quelle con la macchina fotografica – a causa di un problema del computer – non posso “alleggerirle” fino a renderle pubblicabile nel post, quindi vi dovete accontentare di quella scattata con il telefonino.

La musica, splendida. L’esecuzione? Impagabile, da brivido e pelle d’oca, soprattutto con Paganini (trascritto per chitarra dallo stesso Carlo!) e Rossini! Senza nulla togliere a Federico … Carlo è stupendo! Padronanza assoluta dello strumento, sensibilità e amore per ciò che fa … sembrava quasi che eseguisse musica propria! Dice … peccato … averlo saputo prima … certo, dico io! Sarebbe bastato seguire giornalmente il mio blog … Comunque, in una certa misura, potrete recuperare: infatti ecco i prossimi appuntamenti, stesso luogo, stessa ora (20,30).


Martedì 12 marzo 2013 – Four & Four for Music, Ottetto dell’Ort (violini, viole e violoncelli: le prime parti dell’Orchestra Regionale della Toscana)
Martedì 9 aprile 2013 – Duo in Trio, Trio Hermann (violino, violoncello, pianoforte, Accademia Internazionale di Imola)
Martedì 7 maggio 2013 – Tra mondi diversi, Moonlight Ensemble (Voce narrante, violini, viola, violoncello. Un ponte fra il mondo della musica e le riflessioni letterarie di un teatro di rievocazione e di evocazione).

P.S.: sabato prossimo, 9 marzo 2013,  ad ore 17,00 nella sala  dell’Auditorium del Conservatorio, a Riva del Garda: “Ecco un dio più forte di me …”. Vita, amori ed opere negli “Anni di Pellegrinaggio” di Franz Liszt – Primo anno: Svizzera. M° Corrado Ruzza, pianista e relatore. Evento facente parte del programma annuale dell’Associazione Amici della Musica, Riva del Garda, presieduta da Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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MARIA LIA GUARDINI, GRUPPI DI LETTURA PRESSO LA BIBLIOTECA DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 2:33 pm

Detto altrimenti: prosegue la serie della lettura dei classici

Siamo partiti dalla lettura di due “novelle” di Erodoto: quella in cui il re vuole che un servo si renda conto – non visto – della bellezza della regina nuda, la quale invece si accorge di essere spiata, fa finta di nulla e poi dice al servo: “O uccidi il re e diventi tu re o io faccio uccidere te”. La seconda di quel re che fa costruire una stanza corazzata per costruirvi i suoi tesori, ma è tradito dal costruttore che si riserva un accesso segreto, che poi svela ai figli, che poi si arricchiscono ed alla fine riescono addirittura a farsi perdonare dal re, grazie ad una serie di astuzie, furbuzie e stratagemmi.

Ed ecco cosa ho imparato oggi.

Prima di Erodoto gli autori avevano una percezione lineare del tempo, aciclica. Il riferimento al passato è un “accesso lineare”, non la possibilità che il passato potesse ripetersi ciclicamente (come in effetti sta avvenendo in questi giorni, n.d.r.). Erodoto? Uno storico, dirette tutti voi. In parte si. Ma anche cronista, novelliere, fantasista, scrittore. Storico, storia, dal greco istorìa, cioè “ricerca”. Il termine greco ha la radice “id” di oida , vedo, conosco. E la storia è sì la percezione lineare del tempo, purchè questa percezione sia unita all’inquadramento temporale e logico con ciò che precede e ciò che ha seguito una certa data storica, un certo avvenimento.

Ecco che la Storia anche oggi, dovrebbe aiutarci a capire cosa sta succedendo nel nostro Paese, il significato, il valore o il disvalore di certe primavere arabe all’interno del continente europeo, tanto per restare nel vago (n.d.r.).

Erodoto ci racconta ciò che ha visto di persona, e cerca di inquadrarlo in un “divenire”. Egli è a metà strada fra la visione lineare e la visione ciclica della storia. Il suo procede a tutto campo, a campo allargato, senza stringere l’obiettivo su di un singolo aspetto o su di un singolo momento, lo rende meno “scientifico” di Tucidide, ma assai più umano, credibile (e preveggente, n.d.r.).

Nella prima “novella” vediamo un uomo che vuole che la propria fortuna (di possedere una sposa bellissima) sia accertata, certificata, conosciuta dagli altri. Gode dell’apprezzamento (o dell’invidia?) altrui. E’ un uomo che ricerca l’òlbos, la felicità completa: gioventù (reale o inseguita artificialmente …), belle donne, potere, ricchezza, salute fisica (reale o artificiale).

Non vi ricorda nessun “potente” attuale questa descrizione? (N.d.r.)

Solo che l’òlbos porta alla noia, e la noia all’ubris, alla tracotanza, all’esercizio dello strapotere, il che a sua volta porta alla vendetta. E vendetta è: il servo accetta la proposta, uccide il re e si sposa la regina. Quasi Shakespeare. La donna ne esce bene: mi hai strumentalizzato? Eccoti pan per focaccia. L’uomo no, non ne esce bene (già che fra poco siamo all’8 marzo, festa della Donna …).

Nella seconda “novella” rileggiamo Walt Disney, Boccaccio e Dante. Walt Disney, il suo Paperon de Paperoni seduto sulla montagna d’oro, ignaro, intento a spolverare le sue montagne di “liquido”, mentre da sotto la Banda Bassotti succhia monete su monete. Boccaccio, nella esaltazione dell’intelligenza, della furbizia, dell’inganno, “premiato” dall’arricchimento (e dalle soddisfazioni sessuali, n.d.r.) alla faccia dei principi morali). Dante, il quale, come ci ha riletto Benigni alcune sere fa a RAI 2, nella dura condanna che infligge nel suo Inferno ai truffatori. Alla fine però in Erodoto tutti si accordano, derubati (il Tesoro del re, il nostro Ministero del Tesoro, n.d.r.) e i ladri … attuali? Quali? Fate voi …

No, ecco qui Erodoto è solo lineare: ha raccontato ciò che ha visto, non ciò che si sarebbe potuto ripetere millenni dopo … quando mai? (N.d.r.)

Prossimo appuntamento: martedì 19 marzo 2013, ore 10,00 presso la consueta Sala a fianco della Sala degli Affreschi della Biblioteca di Trento, al primo piano. Parleremo del Satyricon di Petronio. Nel frattempo siamo invitati a leggere anche “Amore e Psciche” di Apuleio, per la successiva riunione del 2 aprile.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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LA PERMANENZA NELL’EURO NON DEVE ESSERE DECISA CON UN REFERENDUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 1:43 pm

 Detto altrimenti: by narcolessico … (http://narcolessico.wordpress.com/) ed io  approfitto dell’open blog per riposarmi un po’ …

Euro sì o Euro no? La domanda comincia ad essere posta, da più parti, con una frequenza sempre più marcata. A molti, incoraggiati dall’esito delle ultime elezioni politiche, pare che la strada più opportuna da intraprendere sarebbe quella di un referendum. Il mio invito è molto semplice: non facciamo cazzate.

L’istituto del Referendum, come riteneva il vecchio socialista Arturo Labriola, è uno strumento pericoloso, che volge l’espressione della volontà popolare verso una forma plebiscitaria, rendendola soggetta a un rischio di manipolazione che tende a privarla di potere sostanziale nella stesso momento, e nella stessa misura, in cui la dotadi potere formale.

Come tale, il referendum deve essere limitato – nel suo esercizio – alle materie rispetto alle quali sia possibile formulare un quesito non soltanto “secco” ma, per così dire, “limitato a se stesso”, capace cioè di esaurire gli effetti della risposta nel solo e precipuo ambito tracciato dalla domanda.

Aborto e Divorzio, in questo senso, mi sembrano rispondere positivamente a questi criteri.

Quesiti come quelli formulati sull’acqua, sul nucleare e sul finanziamento pubblico ai partiti – solo per citarne alcuni – tendono invece a sollecitare risposte i cui effetti “esplodono” al di là del perimetro individuato dalla scelta di valore (ad esempio, acqua pubblica vs acqua privata) e richiedono interventi legislativi di supporto per stabilizzare il quadro riconfigurato dalla consultazione referendaria.

Come faranno, ad esempio, le aziende operanti nel settore idrico a fare fronte alla mancata remunerazione del capitale investito? Un problema del genere esula dal solo e precipuo ambito tracciato dal quesito referendario e tuttavia è dischiuso, o provocato, dalla risposta che viene data al quesito stesso. Pertanto, un referendum come quello sull’acqua – in ragione degli effetti “esplosi” dalla risposta – mi sembra quantomeno improprio o, se vogliamo, non congruo.

In questa prospettiva, il quesito referendario più improbabile, inopportuno e, forse, addirittura illegittimo che si possa immaginare è quello che alcuni – purtroppo molti – vorrebbero porre sull’uscita dalla moneta unica europea, l’Euro. I temi coinvolti dagli effetti di una risposta a questo quesito sarebbero tanti e tali da suggerire che a farsi carico della faccenda sia, eventualmente, l’assemblea elettiva – vale a dire il Parlamento – il quale dispone di strumenti legislativi più articolati e capaci, per questo, di rendere conto della natura sfaccettata e articolata dell’argomento.

Non c’è iconoclastia, in fondo, che non produca un’opposta ed equivalente iconocrazia. Cerchiamo piuttosto di fare a meno di tutte le icone, di tutti i totem, di tutti gli idoli, delle abrasioni cognitive prodotte nel discorso dalle spinte rabbiose e fideistiche con cui ci illudiamo – soprattutto in tempi di crisi – di uscire dall’Europa, dalla Costituzione, da noi stessi. Da dove, in fondo, non possiamo non essere. Facciamo funzionare questa democrazia, che la nostra Costituzione articola in una forma mirabile, invidiata da mezzo mondo. Chiediamole di discutere di tutto, magari anche di se stessa. Ma chiediamole anche di farlo nelle sedi in cui ha senso che questo accada. Non al cesso.

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L’INSUFFICIENZA DEL GRILLINO A SE STESSO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 1:29 pm

Detto altrimenti: open blog continua, by narcolessico (http://narcolessico.wordpress.com/)

Ieri il grande pubblico ha cominciato a conoscere Roberta Lombardo, che per i primi tre mesi di legislatura sarà Capogruppo alla Camera per il Movimento Cinque Stelle. L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica sembra rapita dalle sue dichiarazioni sul Fascismo – rilasciate il 21 gennaio ma tornate comprensibilmente d’attualità dopo la sua nomina alla testa della truppa di deputati grillini. Credo però che quelle dichiarazioni siano assolutamente coerenti e omogenee al quadro clinico del grillino modello, un soggetto alla perenne ricerca di una figura paterna, più o meno totemica, cui rimettere la propria insufficienza: Grillo, Mussolini, il Barbapapà, scegliete voi. Anzi, scelgano loro.

Mi sembra più interessante, semmai, concentrarci sulle forme in cui questa insufficienza del Grillino a se stesso si manifesta, talora cercando di dissimularsi in qualcos’altro. Ad esempio, durante il discorso di presentazione all’Hotel Universo – albergo il cui nome rivela, forse, l’intrepido raggio dell’ambizione grillina – la Lombardo ha dichiarato che “ogni cittadino è leader di se stesso”, formulando così un pensiero che sembra appartenere alla politica solo per un fortuito accidente e che pare invece interessare in misura ben più significativa l’ambito della terapia psichiatrica. Diventare grillini significa, in qualche modo, intraprendere un percorso di autocoscienza che conduca a farsi carico di se stessi. Impresa – sia chiaro – senz’altro meritoria, che tuttavia saluteremmo con maggiore simpatia se avesse il buon cuore di non voler utilizzare il Parlamento e le istituzioni della Repubblica italiana come luogo e strumento di cura.

D’altra parte, se dovessimo davvero leggere in termini politici una dichiarazione di questo tipo (ripetuta come un mantra da tutti gli attivisti del Movimento), saremmo costretti a rilevare una precisa strategia che intende limitare la sfera e il potere d’influenza di ogni attivista grillino, elettore o eletto poco importa, alla sua propria e sola persona, in modo tale da farne un piccolo e ramingo borgo di cellule umane agevolmente presidiabile dal Capo.
E ovviamente no, non può trattarsi di questo.
Molto meglio la terapia.”

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ACCADEMIA DELLE MUSE, TRENTO (circolo privato)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Marzo, 2013 @ 7:59 am

Detto altrimenti: This is Trento too … Trento è anche questo!

Parte (solo parte) degli Accademici!

Ci ritroviamo il primo lunedì di ogni mese. L’ultimo post relativo a queste “riunioni trentine” era stato il 6 febbraio (cfr. ivi). Ieri sera … altra seratona! Eravamo in 48! Come facciamo a contarci? Semplice: i posti a sedere, fra divani, divani, poltrone, poltroncine, sedie fisse e pieghevoli sono quaranta. E ieri era abbiamo dovuto utilizzare altre otto sedie prendendole dalla cucina e dalle stanze da letto!

Il programma della serata prevedeva “Il cammino della voce”, e cioè ben quattro soprani che si sono cimentato in brani d’opera di varie epoche, accompagnati al piano da Cristina, con l’arricchimento di brani di jazz a sorpresa:

Cantanti in piedi e pianisti accovacciati

Letizia Grassi (Astorga, Recitativo e Aria “Morir vogl’io”; Mozart, da Le Nozze di Figaro, “Deh vieni, non tardar”); Erika Bonadiman ( Puccini, da Gianni Schicchi, “O mio babbino caro” – da Turandot, “Tu che di gel sei cinta!”; Gaia Pedron (Mascagni, da Cavalleria Rusticana, “Voi lo sapete o mamma” – Cacciapaglia, “Lux III”)Cristina Tessadri (Catalani, da Wally, “Ebben? Ne andrò lontana” – Puccini, da Tosca, “Vissi d’arte”).

L’arricchimento jazz? Ad opera di Rosa Sancarlo e del pianista Enrico Benedetti. Brani eseguiti: “How long has this been going on” e ” Lullaby of birdland”.

Dopo la pausa “spuntino”, è stata la volta di Lia Vinante con una interessante Lectio Magistralis sulla riflessologia plantare.

L’angolo delle anteprime? Ricchissimo! Ecco le principali iniziative segnalate/eseguite dagli amici Accademici, compresi i riferimenti di quelle già più dettagliatamente segnalate dopo la serata del 4 febbraio scorso:

martedì 5 marzo 2013, ore 20,30, Aula Magna del Liceo Rosmini, Duo di chitarra classica con il nostro collega Accademico chitarrista Carlo Fierens.
Venerdì 8 marzo 2013, ore 17,00 (fino al 17 marzo), Sala Thun in Torre Mirana, Via Belenzani, 3 – Trento, Mostra di Arte di Anita Annibaldi. Intervengono all’inaugurazione l’Assessore Lucia Maestri e il critico d’arte Renzo Francescotti.
Sabato 9 marzo 2013 ore 20, Centro Yoga , Via S.Pietro 66, Trento, “Spiritualità del sufismo”, con proiezione del film “Baba” sui dervisci.
Domenica 10 marzo 2013 ore 17,00, Teatro Cuminetti, Grazia Scuccimarra in “Noi le ragazze degli anni ‘60”. Dopo più di 2.000 repliche, è considerato uno spettacolo “cult”, classico del teatro comico contemporaneo…..
Giovedì’ 14 marzo 2013, ore 20,00, Oratorio del Duomo di Via Madruzzo, proiezione del film sui Cristeros messicani “For greater glory Cristiada”, kolossal storico che ricostruisce la guerra civile che si svolse in Messico dal 1926 al 1929, tra il governo massonico anticlericale e filosovietico del presidente  Putarco Elias Callés e i cosidetti Cristeros, gruppi armati di cattolici.
Domenica 17 marzo 2013, ore 17,00, Villa de Mersi, musica jazz.
Venerdì 22 marzo e sabato 23 marzo 2013, rispettivamente venerdì ad ore 16,00 nella Biblioteca di Trento e sabato ad ore 09,00 al Castello del Buonconsiglio, “Poeti al castello – Tra poesia e mito”.
Lunedì 25 marzo 2013, ore 17,30, Biblioteca Comunale di Trento, sala degli Affreschi (primo pano), recital del collega accademico Alfonso Masi “L’avventura di un povero Cristo” (Celestino V°).
Lunedì 8 aprile 2013, ore 20,15, Accademia delle Muse, l’Accademica Luisa Bonomi in “Storia dell’Inno di Pergine” – L’Accademico Luca Chistè: “Fotografia fine Art”, e “Città di Berlino”.
Giovedì 18 aprile 2013, ore 10,00, Biblioteca di Trento, l’Accademica Giovanna Laudadio accompagnerà i presenti alla scoperta della “Trento di carta”, attraverso mappe e documenti antichi.
26-28 aprile 2013 – Gita sociale di tre giorni in Liguria, con pedalata sulla ciclabile S. Stefano a Mare- Sanremo e ritorno, organizzata da Bici Uisp Trento.
Lunedì 6 maggio 2013, ore 20,15 , Accademia delle Muse, L’Accademico Ruggero Polito in violino. Gli Accademici Rosetta e Gianfranco: “Colazione Crema Budwig”.
Lunedì 3 giungo 2013, ore 20,15, Accademia delle Muse, L’Accademica Katia Bonadiman e Cristina in arie d’opera.

Sono state inoltre segnalate le iniziative del Circolo Comunitario di Montevaccino (info: tel. 3453141185 – www.montevaccino.it) e le iniziative delle 4 Circoscrizioni cittadine di Trento per un obiettivo: “Facciamo la differenza – promuovere la parità tra uomo e donna”, Marzo-Aprile 2013 (www.worldsocialagenda.org).

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SUPER STIPENDI, SUPER BUONENTRATE, SUPERBUONUSCITE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 5:18 pm

Detto altrimenti: la Svizzera ci ha bagnato il naso …

Per frenare il malcostume di elargizioni “fuori scala e planetarie”, l’imprenditore svizzero Thomas Minder ha ottenuto che si tenesse in CH un referendum propositivo, approvato poi da circa 1.700.000 votanti (contrari 700.000), secondo il quale gli emolumenti del top management di banche e imprese (devo intendere pubbliche, ma non è detto … verificherò … infatti, se diventa legge federale tutto può essere) è riservato all’Assemblea degli Azionisti e non più al Consiglio di Amministrazione di ogni spa/banca.

Bene, bravo, evviva! Era ora che qualcuno e qualcosa si muovesse!

Le opposizioni motivavano: ma se facciamo così, i migliori abbandoneranno … Ma quà abbandoni? Siano in periodo di crisi! Sono i (pretesi) super manager a cercare banche e imprese, non viceversa. E poi, soprattutto per le banche … quà super manager?
Quelli che si sono arricchiti mandando in malora i sistemi finanziari?
Quelli che qui da noi l’ABI ha impegnato le banche per cinque anni a “non fare finanza ma a far banca”? E prima cosa stavano facendo? E dopo, cosa avverrà?
Quelli che ora serve serietà e credibilità?
Quelli che serietà e credibilità se la sono bruciata?

Gestire la finanza e/o gestire una banca. Occorrono due diverse professionalità: una amministrativa/legale, ed una bancaria/finanziaria. La prima la si reperisce facilmente sul mercato. La seconda anche. Vi stupisce che “la seconda anche?” Amici, Napoleone diceva: “Ogni soldato ha il bastone di Maresciallo nello zaino”. Ecco, io conosco persone che potrebbero essere “Marescialli” di banca/finanza per essersi guadagnata la competenza sul campo di battaglia. Ne conosco altri che invece sono diventati “Marescialli” perché hanno frequentato la Bocconi, master in USA, insomma, l’Accademia militare. Bè, io preferisco i Marescialli promossi o promuovibili tali per meriti acquisiti sul campo di battaglia. Sono sicuramente più affidabili e credibili. E fra l’altro, si accontentano di retribuzioni “umane” e non “stratosferiche”

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DARIA DE PRETIS, NEO RETTORE (O SI DEVE DIRE RETTRICE?) DELL’UNIVERSITA’ DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:53 pm

Detto altrimenti: congratulazioni!

Ho conosciuto la Dr.ssa Avv. Prof.ssa Daria de Pretis avendola avuta come Avvocato in questioni di lavoro. Dalla conoscenza, la stima. Dalla stima la soddisfazione di vederla eletta a grande maggioranza a ricoprire la carica di Rettore dell’Università. A grande maggioranza? In realtà a stragrande maggioranza. Già, perché l’hanno votata moltissimi dipendenti dell’Università, solo che ognuno di questi voti non vale “1” , bensì vale “zero, … ”. Ora, il Rettore di una Università, come dice la parola stessa “università” è “rettore di tutto e di tutti”, non rettore dei Professori e poi si …., vabbè, anche un po’ dei dipendenti.

Ecco, Gentile Professoressa, Le rinnovo le mie doppie felicitazioni per essere stata nominata non con il 75% dei voti bensì, di fatto, con il 99,99% del consenso di tutti quelli che La conoscono e l’hanno votata, anche se poi con un voto  a mio avviso ingiustamente sotto quotato alla borsa valori elettorale.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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DA OGNI SINGOLA SITUAZIONE (DA SANARE) FACCIAMO DERIVARE UN INTERVENTO DI RISANAMENTO DELL’INTERA SERIE DI SITUAZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:42 pm

Detto altrimenti: se si scopre un singolo problema, vediamo di intervenire in tutti i casi in cui si può presentare lo stesso problema.

Tesorerie dei partiti. In una o due sono stati “mal utilizzati” fondi pubblici? Esaminiamole tutte.

Napoli. Si è “scoperto” che 17 milioni di denaro pubblico sono stati spesi per corsi di formazione che hanno portato alla assunzione a tempo indeterminato di 31 (trentuno) persone. Altri 20 milioni di contributi sono stati bloccati in tempo. Corsi di formazione pagati con denaro pubblico … e in tutte le altre città d’Italia? Cui bono? Cui prodest?

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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BERLUSCONI A TUTTO GAS!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Marzo, 2013 @ 4:28 pm

Detto altrimenti: me l’avevano raccontata ma stentavo a crederci, e invece …

Me l’avevano detto tempo fa. Mi sembrava impossibile crederci e invece … Settimanale SETTE (Corsera), n. 9 del 1 marzo 2013 pag. 54. Dichiarazione di Antonio Fallico, Presidente di Banca Intesa – Mosca e di altre istituzioni e Fondazioni internazionali.

…..”L’idea di Berlusconi era di importare il gas che lasciava libero l’accordo Gazprom-Eni del 2007, tramite una società privata partecipata da Centrex e dall’imprenditore Mentasti. Noi come Banca Intesa avevamo il mandato da ASM Brescia (Brescia? Bazoli! N.d.r.) e poi da A2A e abbiamo perseguito il cammino inverso: fare importare il gas dalle Municipalizzate, perché riteniamo che il gas sia un bene di tutti ed è giusto che non sia una società privata a portarlo in Italia per rivenderlo alle municipalizzate, per guadagnare due volte. La bolletta del gas è già abbastanza onerosa per tutti noi”.

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Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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