INCONTRI – 20) ANDREA DANIELLI, Architetto

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2013 @ 6:17 pm

Detto altrimenti: dopo tanto tempo riprendo la serie di interviste a personaggi …

Spesso, pedalando da Riva del Garda, superata la salita iniziale che parte da Drò (ma se provenite da nord, ad esempio dal paese di Sarche, non vi sono salite da superare!), dopo avere costeggiato i massi parenti della roveretana ruina dantesca (le marocche), calo in discesa sul bel Lago di Cavedine. Da velista qual sono ho subito notato la nuova piccola ed interessante scuola di vela “Windvalley Surfcenter Sport & Bar”, interessante anche perché un buon caffè e quattro chiacchere con il gestore fanno sempre piacere. E cosa scopro? Che Andrea Danielli, il gestore, è anche il titolare dell’impresa e che è un giovane architetto di 33 anni, Andrea. Detto, fatto … ottimo motivo per una interessante intervista per il mio blog.

Andrea al … lavoro!

Andrea, innanzi tutto complimenti per l’iniziativa, sia quanto al tipo di scelta che hai fatto, superando i “vincoli” che la crisi odierna pone ad una laurea come la tua; sia per avere scommesso su un sito, il Lago di Cavedine, non ancora valorizzato appieno per quanto invece esso vale.

 Sì, Riccardo, grazie dell’apprezzamento alla mia persona ed al sito! In effetti piuttosto che stare a dannarmi l’anima nel ricercare un posto da impiegato presso uno studio di architettura (peraltro mal retribuito!), ho preferito “architettare” io stesso in proprio questa iniziativa. E poi il “mio” lago … che dire? E’ splendido per chi ricerca la pace … cosa che certamente laghi più grandi (non voglio fare nomi!) faticano ormai ad offrire …

A scuola …

Come, quando ti è nata questa idea, e quanto ci è voluto per realizzarla?

Tutto nasce da un idea che mi è venuta una mattina di primavera del 2005. Fui mosso dal desiderio di creare un luogo di aggregazione basato sullo sport e sulla natura, di crearmi un lavoro e di realizzare qualcosa che mi offrisse la possibilità di trasmettere agli altri la mia passione per gli sport d’acqua e d’aria e più in generale per la natura. Da allora è iniziato un percorso durato in tutto ben sette anni per l’ottenimento dei permessi e delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione del progetto. Grazie alla laurea in architettura conseguita nel 2007 a Venezia ho poi curato personalmente la progettazione nei dettagli, dall’ottenimento della concessione edilizia a tutto l’iter di costruzione in cantiere.

… di surf …

Sette anni per i permessi!? Incredibile … poveri noi … e tu che tenacia!! …Ma dimmi piuttosto, quali opere hai realizzato?

Il progetto ha visto l’allargamento del parco, la costruzione della struttura ora sede del centro e la riqualificazione generale di tutta l’area di proprietà di Hydro Dolomiti Enel, che si è espressa favorevolmente all’opera consentendomene la realizzazione. I lavori di costruzione, durati quasi 2 anni, sono stati svolti da me e da mio padre, artigiano di professione, con un significativo apporto di tutta la famiglia. Il centro è stato inaugurato nel settembre 2012 al termine di una stagione di grandi soddisfazioni e di grande entusiasmo.

 L’Ente Pubblico ti ha aiutato?

Il progetto è stato realizzato anche grazie al sostegno dell’Agenzia del Lavoro attraverso l’assegnazione del contributo costituito dal Prestito d’Onore, intervento orientato all’incentivazione dell’avvio di nuove realtà imprenditoriali.

Quali servizi offri ai turisti?

Il centro mette a disposizione le migliori attrezzature ed è stato pensato per adulti e bambini, famiglie, ed amanti della natura, dello sport e del relax. I servizi offerti: corsi di windsurf e di vela, noleggio windsurf, noleggio barche a vela, noleggio kayak. Il tutto accompagnato da un Servizio Bar e punto di ristoro con veranda e ampia terrazza, docce, servizi igienici e spogliatoi, area parco di 2500 mq. zona gioco per i bambini, spiaggia che scende dolcemente fino all’acqua … Il centro è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.00 per tutta la stagione, fino alla fine di ottobre.

… sul Lago di Cavedine!

Mi sembra già un buon pacchetto di offerte. Se posso suggerire qualche intervento, che ne diresti di dotarti anche di qualche bicicletta da noleggio? La recente bretella ciclabile che da questa sponda del lago conduce a Pietramurata, consentirà ai tuoi clienti di proseguire, sempre in ciclabile, sino a Sarche: è un percorso sicuro e che non richiede un grande allenamento ai pedali.

Si, Riccardo, mi sembra una buona idea: ti candidi come accompagnatore? Dai che ti assumo! A parte gli scherzi, ci rifletterò. Inoltre penso di organizzare anche una piccola palestra di roccia ed inoltre di offrire ai turisti anche l’idea di una passeggiata intorno al lago, lungo un sentiero che andrebbe meglio segnalato … Per non parlare di orientarli anche alla scoperta delle “Marocche” e delle impronte dei dinosauri. Infine, in un prossimo futuro prevedo di fare rete con strutture ricettive della zona e con il circuito dell’offerta trentina.

Hai un sito internet?

Lo stiamo costruendo.

Andrea, più grinta di così? Anche la traversata del lago ti faccio io … a pedali!

Come sta andando la stagione 2013?

La nuova stagione avviata ufficialmente lo scorso 24 aprile 2012 è iniziata bene, nonostante il tempo non sia dei migliori … e prosegue… sempre a gonfie vele!!! He …he… he …

Complimenti, Andrea, e … alla via così, avanti tutta!

Grazie Riccardo, alla prossima e mi raccomando, sempre con quella tua solita grinta sul pedale!!!

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FATTI E MISFATTI DEGLI ABBONAMENTI E DELLE DOMICILIAZIONI BANCARIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2013 @ 5:30 pm

Detto altrimenti: le procedure di abbonamento dovrebbero comprendere sistemi di salvaguardia dell’utente, non del suo ingiusto sfruttamento.

Premessa

Tutte le cosiddette domiciliazioni bancarie (bollette della luce, del gas, dei telefoni, di Viacard, del telepass, di internet, etc.) sono autonomamente revocabili nel senso che l’utente può in ogni momento ordinare alla banca di sospenderne il pagamento. In caso di contestazione, si tratterà di un problema fra il fornitore del servizio o dell’utenza ed il cliente.

 C’è un solo caso che fa eccezione: i pagamenti Telepass e Viacard, rispetto ai quali il fornitore ha accettato la domiciliazione bancaria dei pagamenti delle proprie forniture di servizi, solo in quanto la banca stessa abbia assunto un impegno nei confronti del fornitore, per cui essa deve effettuare in ogni caso il pagamento, salvo cercare di rivalersi sul proprio cliente. E se voi provate a chiudere il conto corrente, la banca ve lo permetterà solo dopo che le avrete dimostrato di non essere in debito verso il fornitore. In caso di contestazione, si apriranno due “contenziosi” uno fra il fornitore e il cliente circa la legittimità o meno dell’addebito ed uno fra la banca ed il cliente per recupero a carico del cliente di quanto pagato dalla banca al fornitore.

Fine della premessa

FATTO: abbonamento internet con pagamento a minuti di utilizzo. Il cliente lo usa poco. Poi, distrattamente, lascia acceso il collegamento per una settimana. Il fornitore sa che la ricezione di una fattura di alcune centinaia di euro a chi era abituato a riceverne una di poche decine, può indurre l’utente a bloccare i pagamenti e può far sorgere un costoso contenzioso. Ed ecco che il fornitore si fa carico di avvisare il cliente dell’anomalia e si rende disponibile a rateizzare gli importi dovuti. E’ già qualcosa, direte voi. Anche se non tutto, dico io, perché potendosi verificare che in quella settimana non c’è stato traffico di dati, la tariffa potrebbe essere ridimensionata già in contratto. Ecco, questa sarebbe la “buona fede”, la buona volontà” e “l’onestà intellettuale” che manca in questa contrattistica. Tuttavia ho classificato questo episodio come FATTO e non come MISFATTO (anche per differenziarlo dai due misfatti qui sotto elencati).

MISFATTO n. 1: utente con sua piccola società e partita IVA, con contratto “business” da 8 Giga. L’utente cessa l’attività e comunica la modifica al fornitore. Il fornitore cambia l’intestazione delle fatture ma non il contratto (malafede n. 1) e poiché presume che l’utente utilizzi meno internet, senza avvisarlo gli riduce la velocità di utilizzo da 8 ad 1 Giga (malafede n. 2). Dopo un po’ l’utente ha un dubbio, telefona al fornitore e dopo lunghe peripezie riesce a farsi riaumentare a 5 e poi a 8 Gica un contratto poi comunque entro breve, per ritorsione, disdetterà.

 MISFATTO n. 2: avete cambiato auto o apparato Telepass o Viacard, specialmente se con pagamenti domiciliati presso banca? Preoccupatevi che i contratti “vecchi” siano formalmente chiusi, altrimenti vi addebiteranno canoni annuali anche a fronte di tessere Viacard inutilizzate per anni e comunque, se decidete di chiudere quel rapporto bancario, scoprirete che vi sono domiciliati ordini permanenti di pagamento a fronte di forniture inutilizzate da anni, ordini che devono essere revocati – con dichiarazione del fornitore – prima che la banca vi conceda la anelata chiusura del conto. In questo caso il fornitore NON vi ha avvertito che avevate aperto un contratto inutilizzato da anni, tanto era certo del suo incasso, in quanto garantito da banca e non revocabile se non dietro propria attestazione. Come fate a reperire l’elenco di domiciliazioni vecchie di anni? Ve le fornirà la banca stessa.

 Buona “difesa burocratica” a tutti!

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MUSICA A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2013 @ 3:13 pm

Detto altrimenti: musica classica, in questo caso.

Edoardo Bruni

L’Associazione Culturale “Antonio Rosmini” di Trento, con sede in via Dordi n. 8, –Presidente la Prof. Lia de Finis -. organizza ed ospita annualmente tre concerti di musica classica. Direttore artistico dell’intera manifestazione dal significativo titolo “Verso il Novecento ed oltre: tre concerti-conferenza sulla musica del XIX° – XX° – XXI° secolo” è il pianista musicologo compositore M°. Edoardo Bruni. Ecco i concerti:

 1 – 13 maggio, Edoardo Bruni (1975) pianista e relatore, musiche di Chopin (1810 – 1849); Liszt (1811 – 1886); Rachmaninov (1873 – 1943) e sei brevi ed intense composizioni di Bruni stesso.
2 – 17 maggio, Alessandra Taglieri e Roberto Genitoni pianisti e relatori, musiche di Chabrier (1841-1894), Borodin (1834-1887), Ciajkovskij (1840-1892) Milhaud (1892-1974), Di Fiore (1966).
3 – 23 maggio, il violinista Francesco Iorio (1985) , suona su un “Guarnieri” (!) e su un violino appartenuto a Mozart (!), e il chitarrista classico Carlo Fierens(1986), allievo innanzi tutto del padre a sua volta allievo di Segovia (!) hanno eseguito brani di Pablo de Sarasate (1844 – 1908); Francisco Terrega (1852 – 1909); Niccolò Paganini (1782 – 1840); Jacques Ibert (1890 – 1962); Astor Piazzolla (1921 – 1992); Cesare Lutzemberger (1918 – 2001).

Alessandra Taglieri e Roberto Genitoni (pianoforte a quattro mani), hanno proposto un percorso imperniato sul concetto di viaggio, inteso in senso non solo “temporale” (come tutti i concerti del ciclo, che hanno spaziato dall’Ottocento ad oggi), ma anche “spaziale”: il pubblico è stato trasportato così dalle memorie wagneriane di Monaco di Baviera (riviste da Chabrier in chiave salottiera e quasi ironica) alle steppe dell’Asia centrale di Borodin, attraversando poi l’Italia del Capriccio Italiano di Ciaikowski (che ripresenta, in un pout-pourri molto gradito dal pubblico, melodie tipiche della canzone del Sud Italia) per poi sbarcare oltre oceano, prima in Sud America con la “sinfonia cinematografica” di Milhaud intitolata “Il bue sul tetto” (basata su celebri arie appunto sud-americane, trasfigurate con tecniche novecentesche quali politonalità e poliritmia) ed infine in Nord America, precisamente a New York con la brillante Manhattan-Suite di Francesco di Fiore, descrittivamente impegnata nei frenetici ritmi della vita newyorkese.

 

Francesco Iorio e Carlo Fierens

Dell’ultimo concerto i due musicisti hanno illustrato alcune notizie salienti. De Sarasate, spagnolo di origine musicale gitana. Tarrega, Recuerdos de la Alhambra, scritto per chitarra e ieri eseguito al violino (!); Paganini, anche chitarrista (!), brano scritto per violino e ieri eseguito alla chitarra (!); Ibert, il migliore studente della scuola parigina, vincitore del Prix de Rome che gli consentì di vivere e studiare tre anni in Italia; Piazzolla, argentino di origine italiana.

Piazzolla che ha sviluppato i quattro “periodi” del tango (da “tangere”, toccare): il primo, suonato nei bar-postriboli dell’angiporto e ballato fra uomini; il secondo, il “tango cafè” suonato per essere ascoltato e non ballato nei caffè cittadini; il terzo, il tango ballabile; il quarto, il “tango musica classica”. Infine, Lutzemberger, nonno del violinista, che ha fondato la cattedra di chitarra classica a Trento, e scritto numerosi pezzi: Quello eseguito dal nipote gli fu ispirato durante una pausa della sua guerra d’Africa”.

E la musica contemporanea? Ci siamo mai chiesti perché certa musica “moderna” difficilmente ci rimanga in mente ed ancor più difficilmente la canticchiamo o almeno la riconosciamo? Siamo proprio noi, semplice pubblico, a non capire? E invece, perché invece rimaniamo estasiati di fronte ad un preludio di Chopin o ad un pezzo di Brahms o di Debussy?
E come mai capiamo” e ci sentiamo coinvolti emotivamente nell’ascoltare motivetti, melodie, canzonette, canti di montagna, tante belle musiche da film?
Il fatto è che la musica è una cosa meravigliosa “inventata” dall’uomo. Ci accorgiamo che, anche senza averla studiata, non ne possiamo fare a meno! Così come non possiamo fare a meno di tante altre scoperte dell’uomo.

… appartenuto a W. A. Mozart !

Da sempre i “poeti della musica” studiano e propongono nuove forme compositive che rispecchiano e spesso anticipano lo spirito del loro tempo.
Alcuni compositori del XX° secolo si sono cimentati con tipi di musiche che sembrano ancora poco amate e minimamente accettate dal comune “sentire” cui appaiono assai strane.
La musica senza sintassi e destrutturata fa fatica, ormai da un secolo e più, ad essere capita dal nostro cervello… Ed allora perché non provare altre vie, perché non dare ascolto ad altre sperimentazioni, altre ricerche?
Edoardo Bruni da tempo affronta e studia queste tematiche musicali; nella conferenza ha spiegato la sua “Ars modi” e la nuova prospettiva della sua composizione musicale, la cosiddetta Pan-modalità‘, che propone un giusto mezzo: comporre cioè con tutti i modi, di tutte le scale… Esistono infatti, a disposizione del compositore, 352 scale che generano ben 2048 modi!
Più di 2000 modi non ancora sfruttati sono lì, in attesa di essere utilizzati, suonati, ascoltati … Chi vuole saperne di più ed in modo più completo può visitare il sito www.edoardobruni.it. “Progetto Ars Modi”.

(Da appunti presi alla conferenza di E. Bruni in occasione dei primi due concerti. – Mi scuso sin d’ora con il Musicista per eventuali miei svarioni).

Che altro aggiungere? Viva la musica! Viva Trento!

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IN BICICLETTA, IN UNA “FINESTRA” DI BEL TEMPO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2013 @ 7:58 am
Edoardo al nuovo, bellissimo Ponte di Nomi (TN)

Detto altrimenti: ieri, una bella giornata di fine marzo … ops … scusate, di fine maggio!

Infatti noi ciclisti quest’anno dobbiamo guardare con molta attenzione le previsioni meteo e approfittare delle rare giornate di bel tempo, incastonate in una serie di precipitazioni tropicali e nord europee!. Ieri, sole. Oggi, neve a livello collinare!? Scrivevo provocatoriamente “giornata di fine marzo” …. perché “la” situazione climatica sembra abbia dei “ritardi” … Che stia per nascere un nuovo, piccolo micro clima italiano?

Smeraldi liquidi del Leno

A causa di ciò ho anch’io i miei “ritardi”: 250 km in meno pedalati ad oggi rispetto all’anno precedente! E se ne risente e come del poco allenamento! Mi spiego: io ho il “vizio” di bere poco quando pedalo, e invece si dovrebbe bere anche se non si ha sete. Infatti la disidratazione dei muscoli produce crampi. Ebbene, l’anno scorso, essendo più allenato, i primi sintomi di un crampo comparivano dopo 120 km. Quest’anno, dopo 70. Cambierò la borraccia con una più capiente.

Essere o non essere … il nuovo capitano della squadra SKY?

Ma veniamo a noi.  Io, da casa (Trento) vado in stazione a fare due biglietti per il ritorno da Domegliara (€9,30 cadauno, per passeggero e bici). Appuntamento con Edoardo, al “Ponte di Ravina”, dove lui arriva in auto da Cavareno. Ore 08,30. Partiamo, puntuali, con il vento in …  poppa ..uaoo! La mia bici ha un freno che tocca un po’ una ruota. Non riusciamo  rimediare: farò tutta la gita accompagnato da quello zing-zing-zing … pazienza …  Fra freddimo, siamo ben coperti. Al Bicigrill di Nomi sosta fisiologica. Indi via, Borgo Sacco (Rovereto, km, 26 da Ravina) per riempire le borracce. Superata Rovereto e il suo bel fiume Leno, arriviamo al bivio ciclabile Verona-Mori, Riva del Garda.

L’Adige prima di Borghetto

La ciclabile per Verona è sbarrata per lavori. Con una deviazione che ci costerà un + 6 km, si sale verso Mori dove sono dislocate le ammiraglie, i pullman … insomma, tutta la carovana del Giro d’Italia! Uno spettacolo di biciclette favolose, di colori, di campioni inarrivabili! Una foto davanti al bus della squadra Sky: infatti il loro capitano Bradley Wiggins si è ritirato. Loro mi hanno visto passare e mi hanno chiesto se fossi disponibile a sostituirlo a cominciare dalla crono scalata Mori –Polsa, oltre 1.000 metri di dislivello. Io ho accettato, solo che ho specificato che con i miei 81 kg di peso sarei salito a 8 km/h e non a 25! Si sono ritirati per la decisione. Aspetta aspetta … non si facevano più vivi, ed allora io ed Edoardo abbiamo ripreso la strada verso sud. Non sanno cosa si sono persi …

Lungo il percorso Edo fotografa un bel santuario incastonato nei fianchi della montagna. Si chiama …. (chi me lo sa dire?) Prima di Borghetto (km. 56), ci fermiamo per un panino. Qualche foto e via, al “confine (km.61). Immortaliamo il cippo che segnava il confine fra l’Impero Austro Ungarico e il Regno d’Italia. Edo insiste perché io assuma la posa del “Loss von Rom!” Detto, fatto. Da parte mia è uno scherzo. Da parte sua, un po’ meno … Terminata la ciclabile, si va sulla provinciale sinistra Adige, ben asfaltata, che dopo poco diventa la statale n. 12, male asfaltata: “Ecco, vedi, che ti dicevo?” mi grida Edo …

Rom, loss von Trient!

Saliscendi non impegnativi (per Edo) e un po’ faticosi per me ancora troppo appesantito dai cibi invernali e dal poco allenamento (fra ciccia e bici ho almeno 15 kg in più da trasportare). Verso il km. 78 siamo alle “chiuse”: bellissima ansa del fiume, rive rocciose a strapiombo sulla strada, sulle creste circostanti i forti. Dopo qualche foto si riparte ed alle 14,00 arriviamo a Domegliara. In totale, per me, da casa, 86 km..

I “sali”-scendi …

Il treno dell 14,06 è sui binari, ma noi preferiamo non correre. Andiamo al binario 1. Riempiamo le borracce al bar, “obliteriamo”  i biglietti (obliterare – ma parla come mangi, diamine ! – significa annullare, timbrare, non “obliare”, per cui sarebbe sbagliato dire “ho obliterato a casa il biglietto del treno”, n.d.r.), aspettiamo il treno delle 14,27. Alle 15,28 siamo a Trento. Tutto bene ma. Ma cosa? Ma .. che scendendo la scala del sottopasso, a Trento scivolo e mi distorco la caviglia destra (bravo mona!). Ma si può? Speriamo che mi riprenda presto. Nel frattempo, “per fortuna” piove e nevica … così non mi perdo niente!

Pochi km prima di Domegliara
Era prima di Borghetto … ma era troppo bella per non pubblicarla (Foto E.P.)

Bici usate: 2 mtb, la mia una Wilier “24 carati”. Edo una bici nuova con le ruote più grandi, tutta in carbonio. Cibo consumato: a testa, un panizazzo ben imbottito, mele e banane e tanta acqua con Enervit. Spesa complessiva: i soli biglietti FS. Foto scattate: oltre 100. Kg di peso persi (io): uno. Velocità media, comprese le molte soste per mangiare, bere, scattare foto e per la visita alla carovana del   Giro d’italia, 16 kmh. Senza le soste, 20 kmh.

Edo dice: “Quando esco con il mio amico Pio, mi sfianco. Con te, mi riposo”. Morale? Io non devo assolutamente uscire  in bici con Pio!

E dopo? Dopo, alle 1 7,00, al concerto (v. post successivo)

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RIVA, ILVA, TARANTO, evasione fiscale?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Maggio, 2013 @ 6:01 am

Detto altrimenti: sequestrati 1,2 miliardi di euro ai Riva, per sospetta evasione fiscale.  Una vecchia canzone: “Dove vanno a finire i palloncini …?”. Una realtà attuale: “Dove vanno a finire i miliardini …?”.

Innanzi tutto, da dove vengono? E’ semplice, questa la so: dalla mancata effettuazione di investimenti; dal mancato accoglimento delle richieste sindacali; dal mancato pagamento delle imposte.

Roberto Saviano, “La via della coca”

Dove vanno? Nei paradisi fiscali, di quali possono passare da banca a banca a finanziaria ed anche finanziare il circuito della coca, che complessivamente offre rendimenti lordi del 10.000 %!
No, non sto parlando dei Riva o di altri soggetti, ci mancherebbe altro! Sto parlando di denaro, di flussi di denaro, a chiunque appartengano. Anzi, facciamo così … facciamo che io stia parlando di voi che leggete, così nessuno dei “grandi” si offende. Infatti, se in un paradiso fiscale la banca vi garantisse il 25% l’anno di interesse, voi non accettereste? Se poi la banca investisse al 100% l’anno presso una finanziaria e così via, a crescere, sino al 10.000% l’anno … non sarebbero affari vostri, potreste dormire sonni tranquilli, la vostra coscienza sarebbe a posto. Dopo tutto non solo la pecunia non olet, ma nemmeno ha il cartellino!

Dove ritornano? Certo che se poi la vostre società in Italia ha bisogno di liquidità –  e voi con lei per sottoscrivere un aumento del suo capitale sociale – ecco che dovete “scudare” e fare rientrare i capitali, ma allora vi esponete ai controlli … Insomma, occorrerebbe uno “scudo postumo” che vi coprisse anche dalle conseguenze del “post partum”. Che ne dite?

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TRENTINO DI IERI, OGGI, DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Maggio, 2013 @ 1:21 pm

Detto altrimenti: riflessioni su “valli antiche” (ovvero, un sopralluogo a pedali)

Eravamo in tre:la mia auto, la mia bici ed io

Sono andato a pedalare nella Valle del Maso Limarò. Arrivato a Sarche, si prende per Madonna di Campiglio ed al quarto tornate, sulla sinistra si parcheggia su un ampio sterrato. La pista ciclabile inizia alcune decine di metri davanti a voi, sulla destra. state attenti ad attraversare la strada!

Verso nord …

IERI – La pista è stata ricavata nella sede della vecchia strada che unisce le Giudicarie Esteriori (Bleggio, Fiavè, etc) alla Valle del Sarca dalla quale poi si raggiunge Trento. Mentre pedalavo su un asfalto liscio come un biliardo, ripensavo a Don Lorenzo Guetti, nativo di Vigo Lomaso, fondatore della Cooperazione Trentina e fra i primi autonomisti. Autonomista? Certo! Infatti scriveva: “Se un nostro contadino deve far valere le sue ragioni, a chi si rivolge, e soprattutto dove deve andare per trovare un interlocutore? A Innsbruck, naturalmente!” Ora nella prima metà dell’ottocento, v’erano solo i carri i quali percorrevano la strada che io stavo “pedalando”, strada scavata nella roccia strapiombante trecento metri … quanto si impiegava per arrivare a Sarche? E poi, la salita sino a Cadine, la discesa sino a Trento, e da Trento a Innsbruck? Tanto tempo, tanta fatica, fame, sete, tanti denari … il tutto era troppo per i poveri contadini delle Giudicarie. Ed ecco la necessità di “decentrare” i poteri amministrativi quanto meno a Trento.

Affacciandosi dalla ciclabile

OGGI – La ciclabile è completata solo per circa 4,2 km, quelli che fanno evitare le gallerie. I tratti da Sarche all’inizio attuale e dalla fine attuale in avanti sono in costruzione. Al km. 2,6, a destra, il Maso Limarò (limes, confine – del Vescovato – infatti quel maso appartiene alla Curia di Trento e diverrà un bici grill). Tuttavia al km. 2,7 un cancello avverte: “Lavori in corso, divieto di transito”, ma il lucchetto è aperto e io da bravo italiano, proseguo! La ciclabile, larga, asfaltata, sospesa su uno strapiombo di 300 metri, in una valle assolutamente selvaggia, con il Sarca che borbotta sul fondo, il vento del nord che chiacchera con la vegetazione e in alto, verso nord, ora appare ora scompare un’unica costruzione che mi richiama l’idea di un monastero tibetano … Più che una valle, un canyon, da percorrere anche a piedi, sul fondo, partendo da Sarche.

DOMANI – Presto, speriamo, la ciclabile sarà terminata!

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BICI UISP TRENTO IN TRASFERTA A BERGAMO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2013 @ 12:14 pm

Detto altrimenti: BICI UISP fa le pentole ma non i coperchi, però … non tutto il male (“La pioggia nel … bergamasco!”) viene per nuocere! (Foto * : Edoardo Pellegrini)

Manuela Demattè
Tredici città della pianura padana appartenenti a tre regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) hanno creato un Circuito d’Arte. L’anno scorso siamo stati a Monza, qust’anno a Bergamo, il cui Comune ci ha messo a disposizione le guide professionali per illustrarci la città.  A Bergamo dunque,  in pullman, guidati dalla nostra presidente Monika Giacomozzi, “collaborata” dal fortissimo Guglielmo! Grazie alla collaborazione organizzativa  di FIAB Trento (Presidente Manuela Demattè) e di Fiab Bergamo,  con le bici procurate dai colleghi bergamaschi, accompagnati dalle gentili colleghe “locali” della Associazione per il Rilancio della Bicicletta, era prevista la visita alla città nuova (di sotto, de hutta) e vecchia (di sopra, alta, de hura) e quindi una biciclettata lungo la simpatica ciclabile “dei colli”.
 * – Il Sentierone (uei, raga! Quei quattro di spalle … non sono dei nostri!)

Lungo la strada nach Berg-Heim (verso la casa sul monte), scrosci ingenerosi … ma siamo sul pullman. Arrivati, la pioggia “dall’alto” cessa ma permane quella “dal basso”, quella delle pozzanghere, veri e propri laghetti, e soprattutto quella “orizzontale” generata dalle auto di passaggio. Pedalare “non è cosa” quindi, vestiti da città (tranne lo staccanovista autore del post, che molto disciplinatamente si era presentato all’appuntamento a Trento già con i fusò da bici!), a piedi nella Hutta Town: Largo di Porta Nuova, il Sentierone – l’equivalente del Veronese Liston – verso la Hura Town, la Città Alta, l’ “Acropoli”.

Le nostre accompagnatrici ci riepilogano brevemente la storia della città, città di Storia, d’Arte e di Musica (patria di Gaetano Donizetti). Primi insediamenti Celti (II sec, a. C.) – dominazione romana (197 a. C. – 568 d. C.); Longobardi (568 d. C. – 774 d. C.); Franchi (774 – 904); Vescovo (904 – 1098) – libero Comune (1098 – 1331) – Visconti (1331 – 1428) – Venezia (1428 – 1797) – Napoleone (1797 – 1814) – Austria (1814 – 1859) – Garibaldi, Regno d’Italia, etc. (1859 – …)

* – Porta S.Agostino

Bellissima la salita a piedi “per una di quelle stracciole”, costeggiate dal verde delle ville e dei giardini, pavimentate con ciottoli di fiume arrotondati. Indi le mura veneziane, la Porta S. Agostino, sormontata dal leone di Venezia, bianca splendente rivolta verso sud, verso la pianura, ben visibile per dissuadere improbabili assalitori. Dopo avere respirato l’azzurro del cielo (tornato a salutarci!) e passeggiato lungo il Viale delle Mura, eccoci nelle due Piazze centrali, Piazza Vecchia e Piazza Duomo.

* – La Basilica di Santa Maria Maggiore

Che dire del Duomo (che racchiude la Cappella dedicata a Papa Giovanni XXIII); della Basilica di Santa Maria Maggiore; della Cappella Colleoni, del Palazzo della Ragione, della Fontana Contarini, solo per citare alcune delle tante gemme da cui la Città Alta è incastonata? Si pranza in un localino “veramente” caratteristico, molto vicino a Piazza Vecchia: ottime le portate, ottimo il prezzo: €15,00 a testa!

Ma questo mio post non può e non vuol essere una estratto di una guida turistica, piuttosto tante altre “cose”:

Al centro, due delle nostre gentili guide

1. Un apprezzamento per la città, per le nostre accompagnatrici ed in particolare per la Signora guida del Gruppo Guide Città di Bergamo tel. e fax 035 344205 – info@bergamoguide.it, www.bergamoguide.it. Ci è stato detto: ”Se sentite il desiderio di tornare, significa che la vista è stata proficua”. E noi sentiamo il desiderio di tornare!
2. Un apprezzamento per come l’arte, il desiderio di conoscenza e perché no? Anche la bicicletta uniscano persone che fino al giorno prima erano reciprocamente sconosciute;

Noi

3. la costatazione di quanta ricchezza d’arte abbia il nostro Paese e di come poco (purtroppo!”) sappia organizzarne a livello centrale, nazionale intendo, non certo locale, una politica statale di marketing internazionale. Al riguardo mi è venuto spontaneo il parallelo con una mia recente visita a Parigi, nel corso della quale, per visitare la Santa Cappella, ho dovuto prenotare in anticipo via internet, pagare un biglietto e sottopormi al controllo del metal detector. Niente di tutto ciò a Bergamo, ove i tesori d’arte sopra citati, offerti gratuitamente a tutti e senza alcuna protezione, nulla, ma proprio nulla hanno da invidiare alla Cappella parigina … anzi … semmai è vero il contrario, tanta è la ricchezza, la varietà di stili, le diverse armonie di volumi, colori e di luci che si presentano agli occhi del visitatore.

* – Panorama dalla Città Alta

Eravamo in venticinque all’andata e in ventisei al ritorno, perché a Brescia abbiamo dato un passaggio ad una nostra collega BICI UISP. Gli orari? A Trento al parcheggio di Via Monte Baldo alle 07,00 la mattina ed alle 20,30 la sera. Dove siamo già stati quest’anno? A pedalare tre giorni sulla Riviera Ligure di ponente, fino a Sanremo. Le prossime uscite BICI UISP a pedali? Ogni anno, un tema, questanno, le ex ferrovie:

  • 2 giugno, nel modenese, 30 km in pianura con soste enograstronomiche
  • 22 giugno, Ora - Appiano – Caldaro – Ora, salendo lungo la ex ferrovia Bolzano - Appiano
  •  30 giugno, sulla Mori-Arco-Riva
  • 14 luglio, lungo la ex ferrovia Schio-Rocchette-Asiago
  • 26-28 luglio, lungo la ex ferrovia delle Dolomiti, Dobbiaco, Cortina, Calalzo, Longarone, Belluno, Primolano
  • 15 agosto: nella ciclabile della Val di Sole
  • 24 agosto: sulla Ora-Predazzo per la “vecia ferovia”
  • 6-8 settembre, lungo la ex ferrovia pontebbana lungo il Natisone e sul Collio
  • 21 settembre, lungo la ex ferrovia cardano-Ponte Gardena
  • 29 settembre: pedalata da definire.
Monika, Presidente BICI UISP TRENTO

BICI UISP, Unione Italiana Bici Pertutti (si, Pertutti, così quadra con l’acronimo!), è un’associazione che vuole diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, di svago, di turismo lento, salutare e culturale, alla scoperta della nostra Regione (Trentino Alto Adige), del Paese intero e dell’Europa. Usualmente percorriamo piste ciclabili o strade a basso traffico, dormiamo in ostelli ed abbiamo sempre con noi accompagnatori esperti, tutti volontari. Le nostre gite sono preparate sotto ogni profilo: tecnico, paesaggistico, storico-culturale, gastronomico. A BICI UISP ci  si iscrive via mail scrivendo a biciuisp.tn@hotmail.it oppure presentandosi in sede, Largo Nazario Sauro, 11, tel. 0461 231128. Il costo della tessera annuale è di €10,00 (con copertura assicurativa €33,00). E’ possibile iscriversi anche “on …pedali” e cioè in occasione della partecipazione alla prima uscita! Per l’iscrizione occorre esibire un certificato medico attestante l’idoneità allo sport non agonistico. Per scaricare i moduli di iscrizione e per ulteriori informazioni visitate il sito  http://slowbiketrento.xoom.it Volete altre notizie, foto etc.? Cliccate nell’apposito riquadro del mio blog, un po’ sotto la mia foto, la parola “uisp” o “bici uisp” o “bici” o “biciletta” e troverete molti miei post con molte foto!

Link foto: http://fotoalbum.virgilio.it/slowbiketrento/gitaabergamo/ ( Cliccare sul link o copiarlo su un’altra pagina web)

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LA DEMOCRAZIA VERA E QUELLA “FILTRATA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2013 @ 6:28 am
Anna Finocchiaro, la proponente la legge sulla democratizazzione dei partiti

Detto altrimenti: proposta di legge per la democratizzazione dei partiti.

Demo-crazia,  espressione e attuazione della volontà-popolare, organizzata dai partiti. Ma se questa “organizzazione” è tale da sostituire di fatto la volontà di pochi a quella di molti, se è tale da distribuire a larghe mani agli iscritti tanta democrazia formale sottraendo loro quella sostanziale, se attraverso “elezioni e votazioni web non controllate, non certificate, non verificate” alla fine il capo fa quello che vuole, quella non è più democrazia, ma quanto meno è “elusione della democrazia”.

Quello che si oppone …

Elusione fiscale, una forma sofisticata di evasione fiscale.
Elusione della democrazia, una forma sofisticata di autoritarismo.
Democrazia in fraudem legis, che “froda” la legge. Quale legge? Quella Costituzionale che pone i pilastri della vera democrazia, cioè di quella non solo formale ma anche e soprattutto di quella sostanziale.  E Dante nel suo infermo punisce i fraudolenti molto peggio dei violenti …

 Ben venga quindi una legge sulla democratizzazione dei partiti politici.

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COME USCIRE DALLA CRISI? CON LA COOPERAZIONE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2013 @ 12:58 pm

Detto altrimenti: provo a dare un contributo di idee …

Nel brevissimo termine (pochissimi mesi): emissione di titoli di debito pubblico irredimibili (cfr, post precedenti) a decurtazione del debito redimibile, per far fronte alle cosiddette emergenze (peraltro previste e prevedibili) e per investimenti.
Nel medio termine (due anni): costituire gli Stati uniti d’Europa (cfr. post precedenti).
Nel lungo termine (tre anni e sgg.): vedremo in seguito.

Ma, direte voi, e nel breve termine, che fare? Possiamo uscire dalla crisi con la COOPERAZIONE. Noi Trentini sappiamo bene cosa significa … per carità, non che non ve ne siano anche altre forme in altre regioni, ma il modello che propongo è “universale”, cioè non è né ”bianco” né “rosso”. Mi spiego.

Ieri sono stato a vistare Bergamo insieme ad un gruppo di amici (pubblicherò presto un separato post ad hoc). Bergamo Alta, Piazza Duomo: il Duomo, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni (solo per citare tre “pezzi” della preziosa collezione di gioielli cittadini). Una bellezza “da urlo”, da “pelle d’oca”, da lasciare senza fiato. Entrata libera. Tutte le opere assolutamente non protette contro eventuali atti di vandalismo. In Duomo il Vescovo impartiva le cresime. Sulla Piazza antistante, giocolieri, banchetti, folla rumoreggiante (nella foto: una splendida “tarsia” – quadro composto da intagli lignei – nel Coro di Santa Maria Maggiore – 1522-1532, disegni di L. Lotto, Esecuzione di G.F. Capoferri).

Due osservazioni:

1) Recentemente sono stato a Parigi. La “Santa Cappella” è solo più “allungata” (nel senso di rapporto fra larghezza ed altezza) delle citate chiese di Bergamo, le quali hanno mille ricchezze architettoniche ed artistiche in più. Per visitare la cappella parigina ho dovuto prenotare in largo anticipo, pagando il relativo biglietto. All’entrata: controlli con il metal detector. Morale. i Francesi sanno valorizzare. difendere e vendere le loro opere d’arte e architettoniche. Noi no.

“) E poi, Signor Sindaco di Bergamo, via … tutto quel chiasso … lo udivano anche i cresimandi ed il Vescovo …

Ecco, che lo Stato costituisca decine di migliaia di cooperative giovanili per la manutenzione, il marketing e la vendita dei siti architettonici, archeologici, artistici e naturalistici di cui il nostro bel paese è ricco. Lo Stato ne finanzi lo start up, diciamo per due anni. Poi i giovani se la caveranno da soli. In parallelo lo Stato richiamo al centro tutte le risorse oggi (molto mal) spese in modo disorganico da Enti Pubblici locali e da Enit, ed organizzi una promozione via web centralizzata di quanto sopra. come fa la Francia.

Ecco, “inondiamo” l’Italia con questa fertile piena di limo vitale, con questo tipo di COOPERATIVE (per fortuna ve ne sono già alcune!), e non con cooperative (disgraziatamente ve ne sono già molte!) che troppo assomigliano a società di lavoro interinale!

Nel post del 6 maggio ore 08,01 a.m. scrivevo: Francia: Saint Paul de Vence (Provenza) – Italia: Lunigiana (anfiteatro di Luni, paesini circostanti). Due realtà molti differenti. La prima, dieci ristoranti, musei, etc., milioni di turisti l’anno. La seconda nessun ristorante, nessun museo, 10.000 euro di incasso l’anno. La prima, gestita dallo Stato centralmente via web. La seconda gestita (poco) solo localmente, e comunque con depliant di carta. Il nostro ENIT ha un bilancio di 15 milioni di euro l’anno di cui 13 spesi per il proprio mantenimento e solo 3 per la reclamizzazione del turismo italiano.

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FINANZIAMENTO DEI PARTITI : SOLO QUELLO PUBBLICO O ANCHE QUELLO PRIVATO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2013 @ 7:33 am

Detto altrimenti: chiudere il rubinettino di una grande botte e perdere il vino dal “boron” (o “cocon”), cioè dalla apertura che queste botti hanno per far entrare l’operaio addetto alla loro pulizia. E’ un detto trentino che mi pare si adatti all’attuale momento di discussione sulla abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Un altro detto trentino recita. “l’è pezo ‘l tacon del bus”, cioè è peggio la toppa del buco che si vuole rammendare …

Mi spiego con una sintetica analisi della materia sarebbe stato necessario esaminare, in ordinata successione:

  1. Controllo dei denari pubblici già erogati, spesi male, rubati o non spesi. Sanzioni di legge a tutti (tutti) gli eventuali contravventori e “accumulatori”.
  2. Eliminazione dei flussi di denaro pubblico ancora erogati ai “cari estinti”, cioè ai partiti estinti.
  3. Verifica e interruzione del finanziameno diretto da lobby a singoli parlamentari.
  4. Controllo dei sistemi di “fondazioni e associazioni” di diritto privato espressione di organismi non riconosciuti (i partiti politici) inventate un po’ da tutti i partiti per gestire “liberamente” importanti somme “politicamente motivate”: somme che possono essere rubate (sic, rubate) e che comunque sono utilizzate per influenzare l’orientamento dell’opinione pubblica.
  5. Riesame del finanziamento pubblico dei partiti (“an debeatur ” e “quantum debeatur”, cioè se e quanto sia eventualmente loro dovuto di denaro pubblico).
  6. Controllo del finanziamento privato dei partiti (per cassa e con fidejussioni, che sono garanzie cha da tempo il proprietario di un importante partito rilascia alle banche in favore del suo partito; che poi tanto il partito riceve il doppio, che quindi la banca è più che tranquilla; che tutti ci guadagnano in commissioni ed interessi, che il suo partito si avvantaggia rispetto agli altri perché riceve liquidità prima degli altri; che nessuno ci ha mai pensato a questo aspetto che invece è importante che infatti non tutti i partiti hanno un proprietario ricco).
  7. Decisione sull’abolizione o meno o diversa regolamentazione del finanziamento pubblico dei partiti.
  8. Decisione sull’abolizione o meno o diversa regolamentazione del finanziamento privato dei partiti.

E invece tutti i partiti ora dicono “Aboliamo il finanziamento pubblico dei partiti”! Stop.

Io sono ricco. E allora?

Alcuni lo dicono in buona fede. Altri perché non possono non dirlo. Uno, perché gli conviene, tanto c’è chi ci può pensare da privato perché è ricco che poi tanto i nomi dei finanziatori privati si devono dichiarare solo dopo tre mesi che poi se io uso una fondazione o associazione ancora meglio nessuno lo saprà mai. Uno, perché si finanzia sul web. Tutti, perché si finanziano dai privati che poi se io uso … (vedi prima).

Detto altrimenti ganz kurz (molto brevemente): l’abolizione tout court del finanziamento pubblico dei partiti farà vieppiù aggravare l’attuale malanno del finanziamento privato ed occulto ai partiti ed i parlamentari, sino ad essere potenzialmente anche fonte di creazione di fondi “neri”, nel senso che io li dò legittimamente ad un partito il quale poi “legittimamente”  li devia verso destinazioni sconosciute e occulte, non riscontrabili. Alla faccia delle altre rigorose regole sulla movimentazione del denaro contante e non.

E mo’?

Ma via, dico io, siamo seri! Basterebbe fare come fanno negli USA e in Europa, non come facciamo noi “furbeschi mercanti levantini” del tipo del pescatore greco che addormenta i nostri soldati e poi ruba loro i fucili” nel film “Mediterraneo” del 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono (con tutto il rispetto dovuto ai mercanti ed ai pescatori levantini eventualmente presenti in sala, s’intende, ci mancherebbe altro!).

P.S.: nel senso sopra “anelato” pare muoversi, almeno per una parte, la proposta di legge “Finocchiaro” per la democratizzazione dei partiti politici. Subito contrari: M5S!

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