POST 864 – QUANDO DUE ASSOCIAZIONI SI INCONTRANO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Giugno, 2013 @ 6:34 am

Detto altrimenti: 1+1 può fare anche … 3!

Le due Presidenti: Monika e Cristina

Venerdì scorso, tardo pomeriggio. L’Accademia delle Muse invita ad un concerto con cena gli amici di Bici UISP, “guidati” dalla loro  Presidente (e Accademica) Monika. Già, perchè ormai i nostri gruppi sono “interetnici” nel senso che i due gruppi di lettura, i blogger, Bici Uisp e Accademia sono partecipati da persone che appartengono a più d’uno di questi momenti di cultura, sport e svago e soprattutto di incontro! Partendo da queste considerazioni,  la Presidente dell’Accademia – la pianista  Cristina - ha offerto al gruppo Bici Uisp un concerto, eseguendo  “L’Aria sulla quarta corda” di Bach; la  “Passacaglia” di Haendel;  fantasie dal “Don Giovanni” di Mozart; la danza “Andaluza” di Granados; la fantasia da “Capriccio Spagnolo” di Rimsku-Korsakov, oltre ad una “antologia” (bvera “raccolta di fiori”) di musiche da film, musical, canzoni argentine e napoletane, per finire con i fuochi d’artificio delle Operette!

Ed alla fine, la sopresa del nuovo Inno di Bici Uisp Trento! Il tutto seguito da una cena preparata sulla base delle portate predisposte da tutte le socie intervenute. Niente male, direi! 

Sole e gulash!

La mattima successiva, cioè ieri (sabato) un gruppo è partito con la Fiab per una due giorni in bici in Val Pusteria. Un altro per una gita meno impegnativa (in auto) al Rifugio Maranza. Maranza, il rifugio di Trento, 38 km dalla città, raggiungibile in bici (solo se sei allenato): Trento, Villazzano, Povo, Passo del Cimirlo, Maranza.

Il Coro Maranza con flauto

Da qui di può scendere sul versante opposto (un’ora a piedi, dieci minuti in bici) a Vigolo Vattaro.  La nostra non era una uscita a pedali (anche se io sono poi sceso a Trento con la mia mtb). Ci siamo limitati ad una bella passeggiata nei boschi, abbiamo gustato l’ottimo gulash del rifugio e quindi ci siamo ritirati a poche centinaia di metri, vicino ad una cappelletta, per intonare cori di varia estrazione …

Anna e Alessandro: “auto-cuochi”. Due? No, fra poco tre! Auguri alla giovane signora “in hoffnung”, in speranza, come dicono in Germania …

Infatti, a Rifugio Maranza è possibile prenotare il locale annesso per una giornata di auto-cucina con gli amici. Il gestore fornisce tutto: legna per la grigliata, stoviglie, etc.., Tutto, insomma. Ideale per gruppi di amici che vogliono passare una giornata diversa. Ed infatti vi era in bel gruppo di giovani intenti a cucinarsi la loro grigliata. Noi “veciotti” li abbiamo notati per la loro compostezza, per il loro modo di stare insieme, di divertirsi, senza quelle esagerazioni sguaiate che talvolta accompagnano questi raduni. E dire che di birre se ne vedevano … Bravi, raga, complimenti! E poi io, umile blogger, ho conosciuto una loro amica, una giornalista “vera”, Silvia Gadotti! (silvia.gadotti@libero.it). Uao!! Ci siamo presentati e “collaboreremo” con l’incrociarci delle nostre “notizie”!

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POST 863 – LA NUOVA “FUNIBICI” DA TRENTO AL … MONTE BONDONE: SI o NO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2013 @ 6:23 am

Detto altrimenti: … in FUNIVIA da Trento a Trento 2000! Favorevoli o contrari?

Trento ha due montagne “sciistiche” a ridosso: il Bondone e la Paganella, nessuna delle due direttamente collegata con impianti funiviari alla città capoluogo o comunqiue al fondovalle. Anni fa si costruì la direttissima a Cima Paganella, ma poi, per motivi che non è il caso qui di riesumare, la si dismise. Oggi la pratica dello sci rischia di entrare in crisi per due motivi: i capricci del clima, nel senso che sarebbero a rischio “mancanza di  neve” le stazioni sciistiche al di sotto dei 2.000 metri (e quindi sia il Bondone che la Paganella), ed anche per il costo della pratica di questo sport, diventato oneroso in tempi di crisi. Ed allora, riflettiamo su come possiamo continuare a far fruttare al meglio una preziosa risorsa di cui la nostra terra dispone: i “dislivelli”. Non solo in inverno.

La consueta folla di auto e ciclisti alla partenza della Dobbiaco – Lienz

Il “dislivello” viene utilizzato per produrre energia idroelettrica e per la pratica dello sci. Ma vi è una terza potenzialità non ancora organizzata e sfruttata: il ciclo escursionismo (al riguardo in internet si può reperire e scaricare il Quaderno di cicloescursionismo del CAI centrale, 2012). Il cicloturismo e il cicloescursionismo sono in continuo aumento. Comitive sempre più numerose di turisti attraversano “a pedali” il nostro sistema regionale di piste ciclabili. L’Austria ha già “capito tutto” ed ha organizzato l’utilizzazione di questa risorsa. Prendete la ciclabile Dobbiaco-Lienz: ogni stagione, migliaia di ciclisti la percorrono e l’Austria “vende” loro il noleggio bici, le diverse offerte locali presenti lungo il percorso, pranzi e pernottamenti, risalite ferroviarie, la conoscenza della propria offerta turistica complessiva attraverso la distribuzione ai ciclisti di depliant informativi, etc.. A Lienz i treni che riportano a Dobbiaco sono dotati , ognuno, di molti vagoni per il trasporto delle biciclette.

Soluzione all’ “italiana”

Da noi no. I treni che risalgono la Valsugana trasportano due (2) biciclette ognuno. I treni regionali sulla linea del Brennero, diciotto (18). E gli altri ciclisti? Terra, terra …! Cioè, che restino a terra! A dire il vero nel 2012, per i mesi di luglio e agosto, la provincia Autonoma di Trento aveva organizzato un ottimo servizio bici-bus verso e da Bassano del Grappa. In assenza, se si vuole la “sicurezza del passaggio bici al ritorno”, in piena stagione occorre portare a Bassano la propria auto il giorno prima, e risalire in treno … a meno che (vedi foto a lato) …

Piste ciclabili della nostra Regione, la migliore rete d’Italia, oggi percorse da numerose comitive di cicloturisti (ne ho incrociata una di oltre 1.000 – mille – ciclisti tedeschi con tanto di carro officina e ambulanza di supporto, in viaggio da Resia a Verona) organizzate da società di fuori regione. E’ un po’ come se sulle nostre piste da sci circolassero gratuitamente comitive di sciatori guidati da maestri di sci di fuori regione. Mutatis mutandis, s’intende!

Che fare allora in Trentino (e in Sud Tirolo?). Un accordo interprovinciale per la pianificazione, l’organizzazione, il marketing e la vendita del “prodotto turistico regionale piste ciclabili”. Un accordo che preveda il completamento della rete (soprattutto in materia di collegamento delle tratte già esistenti); la loro manutenzione; la creazione di una immagine unica regionale; la realizzazione dei necessari bicigrill organizzati a sistema non auto concorrenziale (come oggi rischia di diventare la competizione fra i nascenti bicigrill); la regolamentazione del traffico pedonale e ciclistico; la videosorveglianza; un servizio assistenza medica e meccanica; un servizio “guide turistiche”,;le prenotazioni alberghiere; la reclamizzazione delle ulteriori offerte turistiche presenti lungo i percorsi; il marketing e la vendita del tutto.

In questa prospettiva di ottimizzazione del prodotto turistico piste ciclabili, bene si inserisce la realizzazione della nuova funivia Trento-Monte Bondone, che a me piace chiamare “Trento 2000”. Infatti essa sarebbe un ottimo richiamo per folle di ciclo turistici che dai 1.600 metri del Vason potrebbero essere fatti “planare” verso Trento, la Valle dei Laghi, il lago di Garda, Rovereto, etc.. Il richiamo turistico sarebbe fortissimo, trattandosi di un “unicum” a livello europeo!

In assenza di una simile auspicata pianificazione, potrebbe avere ragione un mio amico che proprio ieri mi ha detto. “Sai, sono diverse le località trentine che reclamano una funivia … e tutte farebbero un bagno di sangue quanto a redditività, compresa la tua auspicata Trento-Bondone”.

Alla sua attenzione, e a quella di tutti gli altri “ragionieri della finanza”, oltre all’argomento sopra esposto, ne sottopongo un altro: l’Ente Pubblico realizza una strada – se necessaria – anche se sa benissimo che non le assicurerà un reddito ma solo ulteriori costi. E la realizzerà perché necessaria alla popolazione ed in quanto essa contribuirà al completamento del Sistema Trentino, a vantaggio dei residenti e dei turisti.

Ancora: quale ex amministratore di una importantissima Fiera (di Genova) posso testimoniare che la maggior parte delle manifestazione erano – singolarmente considerate – in perdita, il Salone Nautico in pareggio e la Fiera dei Fiori (Euroflora) in attivo. Tuttavia in fortissimo attivo era ed è – da sempre – il bilancio complessivo dell’indotto turistico a favore della Città e della Regione.

No … il mio amico insiste: “E’ antieconomica!” Ah, rispondo io, insisti … vai giù duro? E allora eccoti servito: OK, posso darti ragione, ma ad una condizione, e cioè che anche in tutti gli altri settori di intervento della provincia tu sia così “rigorosamente economico”. Un esempio? Che ne dici del fatto che in luogo di numerose società di gestione della sosta e del traffico, potremmo invece averne una sola con un unico centro di telecontrollo ed un’unica tessera per la sosta ed il parcheiio per tutta la provincia e regione? Risparmieremmo molti “euri” che potrebbero essere investiti nella funivia … In breve: “criterio economico”? Ok, purchè lo si adotti sempre , in ogni settore! (Bolzano sta lanciando una gara per la fornitura di parcometri compatibili con un’unica tessera parcheggio provinciale!)

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POST 862 – CHI SENTE LA CRISI E CHI NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2013 @ 9:46 pm

Detto altrimenti: tre testimonianze

Luglio 1944

1) Prima metà degli anni ’70. Sono saltati gli accordi di Bretton Woods. L‘oro non è più agganciato al dollaro (e viceversa): il “35 US$ l’oncia” non vale più. Stretta valutaria feroce. Ogni importatore doveva inoltre versare a Bankitalia una somma vincolata per sei mesi e infruttifera pari alla metà del valore delle merci importate. Giovane ragazzo bancario “in missione”  a capo di un reparto estero merci della filiale di una grande banca, distaccato dalla Direzione Centrale. La crisi c’era. Lui non l’avvertiva sulla sua pelle: stipendio, indennità di missione, un lavoro sicuro e di soddisfazione.

2) Seconda metà degli anni ’70. Quel ragazzo è dirigente in una SpA finanziaria “mista” (cioè di partecipazioni e operativa),  al tempo la più grande del Paese. E’ responsabile del settore operativo Italia. Crisi: stretta creditizia, stretta valutaria. Denaro al 25% (tasso nominale) e al 35-40% (costo effettivo annuo). Rapimento di Aldo Moro. La marcia dei 40.000 a Torino. Crisi. Lui non la sentiva sulla sua pelle. Ottimo stipendio, un lavoro sicuro e di soddisfazione.

 3) 2013. Quel ragazzo è in pensione. Crisi. Questa volta la crisi la sente, e pesantemente, sulla sua pelle.

Ecco, credo che occorra tener conto del diverso “peso specifico” delle manovre anticrisi a seconda che vadano a gravare su chi nemmeno  le avverte o su chi invece le patisce.

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POST 861 – MANGANELLATE AL SINDACO DI TERNI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2013 @ 8:05 pm

Detto altrimenti: credevo che i tempi del “santo manganello” fossero finiti …

Maresciallo CC Dario Lucatti – Classe 1912

Chiariamo subito: non sono “contro” le Forze dell’ordine. Io provengo da una famiglia di Carabinieri. Ho 69 anni e ancora oggi, quando incontro per strada un Maresciallo dei CC, in lui vedo mio babbo (toscano), mi sento il ragazzo di allora che ne era – e che ne è anche oggi -  orgoglioso. Talvolta ho fermato quel Maresciallo, mi sono presentato, gli ho stretto la mano …

Ciò premesso, sono certo di non essere frainteso se affermo che sarebbe bene contraddistinguere ogni poliziotto ed ogni carabiniere impegnato in operazioni di pubblica sicurezza, con un numero stampigliato sul casco e sul giubbotto, come avviene in tanti paesi del mondo. La identificabilità poliziotto/carabiniere dovrebbe essere riservata ai suoi superiori ed alla magistratura. Non certo al pubblico.

Il Sindaco di Terni

Rivedendo le immagini del G8 di Genova, la mia città, ho riconosciuto ogni strada: in particolare ricordo poliziotti – irriconoscibili a causa del casco con la visiera calata – che passeggiavano lentamente fra gruppi di ragazzi pacificamente seduti sul marciapiede (del Lungomare Corso Italia), distribuendo a caso e soprattutto immotivatamente qualche manganellata, qua e là …

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POST 860 – LA CULTURA SI EVOLVE (O SI INVOLVE?)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2013 @ 2:17 pm

Detto altrimenti: da “Lascia o raddoppia” a “Fatti tuoi”

Ci siamo evoluti? Almeno con “Lascia o raddoppia” occorreva conoscere qualcosa: i confini del Siam; la capitale del Nicaragua; lo scopritore della penicillina; la squadra vincitrice del campionato di calcio neozelandese nel 1932; etc. Una cultura nozionistica, di memoria, niente di più, ma nemmeno niente di meno. Se indovinavi, venivi applaudito e vincevi. Ma almeno un sforzo di memoria l’avevi fatto”. Oggi è diverso. Ci siamo evoluti, anzi … involuti: “Fatti tuoi”, i “pacchi”. Indichi un numero in luogo di un altro. Indifferentemente. Apri un pacco dopo l’altro. Tutto qui. Se la fortuna ti aiuta, hai vinto. E tutti ti applaudono.

Ti si richiede di dire “si” o “no”. Anche in politica. Volete uscire dall’euro? Rispondi si o no. Il tuo partito ha un capo (c’è chi dice “proprietario”, ma basta anche un “capo”). Lui pensa, parla, decide. E tu? E’ sufficiente che tu dica “si”. Sempre. In tal caso ricevi il “premio fedeltà” e sei promosso presidente di qualcosa.

Cosa? Vuoi riflettere, pensare, capire? Non ti è richiesto, anzi, depone male … Infatti, basta che tu sia fedele alle idee, alle mie idee, che tu dica “si” alle mie idee. Al resto ghe pensi mi. Ed anche a te … ci penso io. Agli altri? No, agli altri  no.

Concorso per i lettori: indicare almeno tre uomini politici “capi” e/o “proprietari” del loro partito. Fra tutti coloro che avranno fornito una risposta esatta, sarà sotrteggiato un posto in un consiglio di amministrazi0ne di una SpA pubblica.

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POST 859 – QUESTA MATTINA, MI SONO ALZATO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Giugno, 2013 @ 6:18 am

Detto altrimenti: … e ho provato a ragionar …

Un sindacato ha calcolato che ci vorranno 70 anni per tornare ai livelli occupazionali di 7 anni fa.

La politica, polis, città, antica Città Stato. Politica: occuparsi del Bene Comune. E invece, oggi, politica, troppo spesso è “occupare”, “rubare” il bene comune, cioè accumulare per sè potere e ricchezze. Anche in modo illegale. Politica, governare il presente, governare il futuro. Ma, … dice …., il futuro? Ma la crisi dove la mettiamo? La colpa non è nostra … chi mai se lo sarebbe potuto aspettare …

Eh no, cari miei! Io non sono un politico, sono (stato) un manager. Per tutta la vita mi sono occupato  del bene comune  degli Azionisti delle SpA presso le quali lavoravo e delle persone a me affidate in gstione. Una risposta così i miei tanti Azionisti non l’avrebbero accettata. “Noi la paghiamo perchè lei preveda e provveda. La problematica esiste per conto suo: lei deve darci la soluzionatica, per l’oggi e per il domani. Quella è la porta: torni con la soluzione”.

Nella mia vita ho lavorato anche in SpA pubbliche. Alcune molto rigorose (COMIT, Banca Commerciale Italiana, Milano; STET – Società Finanziaria Telefonica per Azioni, Torino). Molte altre no. In quelle “no” mi sono trovato di fronte “politici” bifronte, a due facce: nei miei confronti, rigorosissimi, intransigenti, concreti; nei confronti di loro stessi, fumosi, ondivaghi, possibilisti, indulgenti. Ma allora, mi dissi, o siete incapaci o siete  in malafede. Tertium non datur.

Nel frattempo il nostro Sistema, il Sistema Italia, è regolato da Leggi la cui applicazione interpretativa estensiva consente che vi siano legislatori che facciano leggi che consentano a taluno di consentire ad altri di rubare impunemente. Mi spiego: furto del denaro pubblico assegnato ai partiti. Il referendum popolare aveva detto “basta!”. La legge successiva ha “inventato” i rimborsi di somme non spese. I partiti (entità di diritto privato) costituiscono le Fondazioni (anch’esse di diritto privato), ricevono denaro pubblico e lo gestiscono in forma privata, consentendo che venga rubato. La Corte dei Conti non può intervenire ….

Italia – Grecia, “mia” faccia, “mia” razza. Così dicono i Greci parlando con noi Italiani. Italiani e Greci, stessa faccia, stessa razza (lingua greca: eis, mia, en: uno, una – una stessa, un’unica, una sola - , una cosa).  Ma c’è una differenza: come (ex) grande paese industriale, abitato da 60 milioni di abitanti (molti di più della popolazione greca), abbiamo un substrato di “ricchezza privata residua” – sia pure molto mal distribuita – la quale è molto maggiore di quella greca, e che “suo malgrado” talvolta viene fatta emergere con una manovra di “emersione rapida” per far fronte alle diseconomie del presente. Cosa che i Greci non possono fare per mancanza del conquibus. Tutto qui. Mi spiego:

  • Ricchezza privata = dei singoli privati, non dello Stato
  • Ricchezza residua a) = ricchezza che è rimasta in Italia al netto di quella esportata (clandestinamente o meno) all’estero
  • Ricchezza residua b) = i risparmi dei lavoratori di ieri, oggi pensionati
    Ricchezza mal distribuita = attribuita in misura esagerata a chi appartiene ad una delle tante caste
    Emersione rapida della ricchezza a) = genitori pensionati che utilizzano i propri risparmi per aiutare i figli disoccupati o sotto occupati
  • Emersione rapida della ricchezza b) = esportatori clandestini di capitali che li fanno rientrare “scudati”.

Ecco, è solo grazie a questa “maggiore riserva di ossigeno” (di cui però moltissimi non dispongono!) che ci differenziamo dalla Grecia, i cui malanni sono stati generati dal mal governo, arrivato a falsificare il bilancio pubblico.

Nel frattempo abbiamo bloccato l’adeguamento delle pensioni, senza considerare che togliere un 3% ad una pensione “minima o anche normale” (500 – 1000 – 2000 – 3000 euro al mese) è molto più iniquo (e doloroso per l’interessato) che non togliere il 30% ad una pensione di casta (10.000 – 20.000 – ….50.000 – ed oltre “euri”  al mese!)

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POST 858 – VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Giugno, 2013 @ 10:46 am

Detto altrimenti: multa paucis, molte cose con poche parole

858/A – Presidente della Repubblica eletto con il sistema del presidenzialismo alla francese? Non sono convinto: noi Italiani votiamo troppo con la pancia e poco con il cervello, e il Presidente della Repubblica è anche Presidente del CSM – Consiglio Superiore della Magistratura. Capito mi avete?

Petto in fuori, spalle indietro e … bilanci in … cassaforte!

858/B - La Croce Rossa sfila alla parata del 2 giugno. Non sono d’acccordo: infatti per anni la CRI non ha fornito il bilancio dovuto per legge al ministero competente. Nel frattempo dal bilancio sono “spariti” (sic) decine di immobili. E’ commissariata. Non merita di sfilare.

858/ C - Corte di Conti. “La lotta all’evasione fiscale è stata ondivaga”. Cioè: si può e si deve fare molto, molto meglio! Ed allora, why not (yet)?

858/D - Si sta cercando di ridimensionare l’azione dell’ Agenzia delle Entrate. In parallelo, in senso opposto si muovono i gestori delle esattorie locali, che incrementano sì gli incassi degli Enti Pubblici Locali, ma hanno aggi fino al 30%.

858/E -  18 anni di carcere al paron dell’Eternit. Ma il signor Stephan Schmidhing … o qualcosa del genere, è Svizzero … occorre la ratifica di Berna … e poi lui si dichiara: “Innocente, imprenditore, cittadino, padre, escursionista, collezionista d’arte, benefattore”. Ah bè …  se le cose stanno così … a saverle le robe …

858/F -  Nulla die sine linea, non passi giorno senza che ci si eserciti nel disegno, almeno una riga, sul foglio, tracciamola. Esercitiamoci.  Ed oggi, non passa giono che non scoppi uno scandalo, anzi due: un Senatore della Lista Civica, tale Aldo Di Biagio pare che sia indagato per associazione a delinquere ai danni dell’INPS, roba da 22 milioni di euri (euri). Pare. In parallelo, pare che l’ex Prefetto della ASI, Azienda per la Sicurezza Interna, tale Francesco La Motta, pare che abbia prelevato 6 o 7 milioni di euro a titolo … riservato personale. Pare.

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Post 857 – Accademia delle Muse, Trento – Circolo amicale-culturale privato

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Giugno, 2013 @ 7:58 am

Detto altrimenti: this is Trento too! Trento è anche questo!

Katia Bonadiman e Cristina: di fronte, le “poltrone”. Poi ci sono le poltroncine, i palchi e la piccionaia …

Eravamo 48, poco più della metà dell’intero organico, cioè in numero coincidente peraltro con la capienza della “sede” (la casa della Presidente Cristina).  Nessun migliore coronamento alla chiusura dell’Anno Accademico! Il programma svolto nel corso della serata? Eccolo:

Katia e Cristina (pianoforte a quattro mani)) hanno eseguito la Quinta Sinfonia di Beethoven (C – Moll Op. 67). Esecuzione emozionante! Perfetta sintonia di una perfetta sinfonia, pregevole evidenziazione della maestrìa compositiva, particolarmente esaltata, come ci ha illustrato Ruggero, dalla esaltazione che l’esecuzione pianistica emerge rispetto all’esecuzione orchestrale. Applausi a non finire. Bravissima la bellissina Katia, grazie di essere dei nostri! E Cristina? Come sempre, generosa e seria interprete della tastiera e dello spartito!

I tre compleanni: Gianfranco, Mirna e Ruggero

Indi, un intermezzo molto particolare, quello degli Auguri di Compleanno per Gianfranco, Mirna e Ruggero, versi e musica di Cristina, Giovanna e Maria Teresa, voci di tutti noi, coronati dai fuochi pirotecnici “sparati” dalla sommità …. no, non della casa… ma di due bellissime torte  augurali!

Mirna e il dolce … ops, scusate, Mirna la dolce!

Intermezzo, si diceva, anche enogastronomico che ogni volta si arricchisce di portate fantasiose, tal che si passa dal salato al dolce e viceversa, pur di non perdersi il gusto della novità che via via “emergono” da vassoi naviganti fra le onde di persone frementi in attesa come piccole onde di un mare increspato dalla vivace brezza del desiderio della scoperta…

Intermezzo di gite: “Riccardo ricorda” (cioè, io ricordo) la gita dell’8 giugno, già avvisata a mezzo di apposita segnalazione (andate e rivedere la mail!). Comunque l’appuntamento è per le ore 09,30 del giorno 8 giugno al parcheggio di Via Monte Baldo. Destinazione: Rifugio Maranza. Si prega di scrivere a Riccardo (cioè a me) se avete posti liberi in auto, se volete essere ospitati su auto altrui, se mangiate al sacco, alla carta, menù ridotto o menù completo (max €25). Chi ce la fa può salire in bici. Chi non ce la fa, può scendere in bici.

Circa la bici gita dei primi di luglio in Val Venosta, vi invierò apposita segnalazione.

Maria Teresa e il libro di Carmine Abate

SECONDA PARTE DELLA SERATA .LA TAVOLA ROTONDA SUL LIBRO DI CARMINE ABATE “ LA COLLINA DEL VENTO”. Giovanna, appassionata di archeologia e professionista delle ricerche bibliografiche, ha presentato una video-testimonianza su Paolo Orsi, roveretano, che ha operato scavi sia qui in Trentino che in Sicilia e Calabria e di cui si parla molto nel libro. La tavola rotonda è stata magistralmente introdotta da Mirma, con interventi  di Maria Teresa e di tanti altri amici. Sono emersi i molteplici valori di quest’opera, giustamente premiata al Campiello 2012: l’importanza delle radici che legano ciascuno alla propria terra d’origine, le storie familiari che vengono raccontate di padre in figlio, o di madre in figlio… E’ parso a tutti che nel titolo stesso stia la sintesi  dell’opera, in quanto la collina ne è protagonista ed il vento ne accompagna le vicende, ne esalta i profumi e i colori. A chi lo ha letto non è sfuggito il valore poetico di molte pagine!

Cristina ci invita alla riunione open air a metà pomeriggio del 24 luglio nel suo giardino con bagno in piscina e preannuncia che la prima riunione della stagione accademia successiva si terrà il 7 ottobre 2013 chiedendo a tutti noi di proporre argomenti (io mi prenoto per una carrellata visiva a bordo del mio blog dal titolo : “Er mejo der blog”)

Katia Bonadiman, bravissima ( e bella!) interprete !!

E, per non dimenticare …

Giovedì 19 settembre 2013 ore 20,30, Casa della Cultura di Merano, conferenza dell’Accademico Umberto Sancarlo su Le grandi religioni d’oriente.

Giovedì 17 ottobre 2013, ore 20,30, Casa della Cultura di Merano, conferenza dell’Accademico Umberto Sancarlo su Le scuole filosofiche classiche dell’India.

CHE ALTRO DIRE?

Grazie Cristina, per l’idea che hai avuto, per la tua ospitalita’, per avere riunito da anni e per anni (!!) persone che da sconociute sono diventate conoscenti, conosciute e quindi amiche, il che non è poco, anzi è moltissimo in un periodo in cui i problemi che attanagliano la societa’ spingerebbero in direzione contraria.

E questa nostra umanità che sempre di più emerge nelle nostre serate ci porta a donare agli “altri” ciò che di meglio ognuno di noi può offrire: chi suona, chi recita, chi mostra comunque l’arte sua. E chi semplicemente ascolta dona agli “altri” un regalo altrettanto prezioso: la sua attenzione al Volto dell’ “Altro”, ai suoi sentimenti e alla sua sensibilità.

Gli auguri canori di Giovanna

Già, perché come insegna il filosofo francese Emmanuel Levinas, ebreo di origine lituana, il Volto dell’altro che ci guarda e che noi guardiamo, ci chiede, ci interroga, si aspetta qualcosa da noi, e noi gli dobbiamo una risposta. E, proseguo assai più modestamente io, quel Volto ci chiede di “guardarlo negli occhi” per ben più di quei sette secondi che una recente indagine ha calcolato essere la media della durata di due sguardi che si incontrano!

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Post 856 – Una tessera unica per parcheggiare in Trentino: un’ulteriore offerta turistica ed un nuovo strumento imprenditoriale locale

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2013 @ 7:23 am

Bolzano sì e noi no? E noi che figli siamo …

Bolzano sta già varando una tessera unica per i parcheggi a livello provinciale e presto uscirà la gara per integrare i parcometri della propria provincia. E noi? Anni fa, quando ero responsabile di una società pubblica della mobilità, iniziai a lanciare il progetto bi-provinciale, coinvolgendo Trento, Bolzano e Rovereto … ma si sa, nemo propheta in patria …

Trentino dai molti Comuni, ogni Comune una diversa tessera parcheggi: un disagio per residenti e turisti. E poi, la crisi: diminuisce l’utilizzo (e l’introito) delle aree blu di parcheggio. Che fare? Occorre fare di necessità virtù: offriamo un migliore servizio alla popolazione ed al turista provinciale ed allo stesso tempo diamo vita ad una nuova attività economica imprenditoriale che può fatturare molti servizi al di fuori della provincia, con ricavi ed utili locali.

Le auto passano il 90% della loro vita con mobilità a velocità zero. A Parigi l’80% dei parcheggi sono interrati, la rete metropolitana a è molto articolata. Sulle strade difficilmente si incontrano ingorghi. A Roma, Genova, Milano, Napoli, Palermo, etc., il contrario. Nelle città italiane – trentine comprese – aumentano le zone blu a pagamento. Ciò per due ragioni: una palese, per garantire la rotazione delle auto in sosta; una meno appariscente, per contribuire a finanziare nuove strutture di parcheggio o pareggiare i costi delle preesistenti, in quanto, per legge, parte di quei ricavi dovrebbero essere reinvestiti nella mobilità. Tuttavia la crisi induce la gente ad usare di meno l’auto e comunque a parcheggiarla in aree non a pagamento. Gli incassi delle società di gestione e dei Comuni diminuiscono: dati rilevati a fine gennaio 2013 ci dicono che in Trentino gli incassi sono calati del 5,9%. Aumentare le aree blu “per reazione” non è corretto e comunque basta. Ed allora, che fare? Progettiamo il futuro. Ecco che fare! Proviamo a vedere come.

1) Adottiamo una gestione unica delle aree e parcheggi di sosta pubblici (di Enti Pubblici e delle loro Spa funzionali, quali ad esempio le SpA fieristiche ed espositive) di tutta la provincia. Gestione unica? Certo! Il Trentino ha 550.000 abitanti, cioè meno di quanti frequentano giornalmente la città di Brescia. E a Brescia esiste un’unica società ed un unico centro di controllo che gestisce e controlla migliaia e migliaia di posti auto si superficie e in struttura: sei addetti, a rotazione fra di loro, garantiscono presidiano la centrale “H24”, cioè 24 ore su 24. Ecco che anche in Trentino si potrebbe concentrare la gestione di tutte le aree di sosta e parcheggio pubbliche, in capo ad un’unica SpA dotata di un’unica centrale di tele gestione e tele controllo. Ogni Comune rimarrebbe assolutamente libero di fissare e di incassare le proprie tariffe; ci sarebbe la massima sicurezza nella gestione del denaro; si avrebbero vantaggi economici e funzionali; sarebbe assicurato un miglior grado di sicurezza per le persone, un migliore, più economico e tempestivo servizio di assistenza tecnica, una migliore fruibilità del territorio da parte del turista e del residente in quanto si doterebbe l’utenza di un’unica tessera della sosta per tutto il territorio provinciale. Il tutto a costi decrescenti e quindi a tariffe potenzialmente decrescenti. Ed allora, perché no?

2) Già in un recente passato, su mia istanza (ero Presidente Amministratore Delegato di una società trentina mista pubblico-privata che dotai di un tale centro di controllo), gestivamo in Trentino una mini rete intercomunale del genere accennato. Inoltre l’allora assessorato provinciale competente, su mia proposta, aveva iniziato a coinvolgere per lettera i Comuni nel censimento delle loro strutture e apparecchiature.

 3) Quanto sopra dovrebbe essere realizzato da una SpA inizialmente a capitale interamente pubblico dei vari Comuni interessati (e successivamente a capitale interamente privato) per consentire agli stessi l’affidamento diretto del servizio. La società si organizzerebbe quindi in modo ottimale sul territorio quanto a gestione della bigliettazione, manutenzione delle apparecchiature, tele gestione, tele controllo (il parcheggio trentino di Piazza fiera è tele controllato da una centrale posta a Milano!), etc..

E già così avremo ottenuto un ottimo risultato. Ma si può fare di più, molto di più. Infatti …

4) … a questo punto infatti i Comuni stipulano convenienti contratti di servizio con la suddetta SpA a garanzia della qualità e del costo del servizio locale e quindi cedono le loro azioni alla popolazione trentina organizzata in Cooperative locali. La SpA è in tal modo privatizzata nel senso anglosassone, cioè diventa “del pubblico” (nel mondo anglosassone “privatizzare” si traduce infatti con l’espressione “to go public”), non diventa cioè proprietà dell’imprenditore privato di turno.

5) I Comuni interessati lanciano quindi un bando consortile per la gestione del servizio della sosta sulle aree già gestite dalla SpA, a condizioni non inferiori a quelle già negoziate con la ex loro SpA, la quale, partecipando, avrebbe ottime probabilità di vittoria essendo già organizzata sul territorio più, prima e meglio di qualunque altro possibile concorrente.

6) Essendo ora la SpA completamente a capitale privato, potrebbe inoltre liberamente acquisire la tele gestione, il tele controllo e la manutenzione di strutture e aree private provinciali e non, ed infine potrebbe partecipare ad appalti pubblici in ogni parte del territorio nazionale, con aumento del fatturato e dell’utile, il che potrebbe consentile di applicare condizioni sempre più favorevoli alla popolazione ed ai turisti locali.

Il personale che in parte si libererebbe a seguito degli accorpamenti potrebbe essere utilizzato per il servizio del controllo della sosta di superficie.

Gli utenti residenti diventerebbero “cittadini proprietari” della SpA di gestione del servizio di cui loro stessi usufruiscono. In altre parole, sotto questo profilo, si tratta di applicare anche in questa materia il concetto della Cooperazione.

Inoltre, si tratta di integrare la prestazione di un Servizio Pubblico Locale all’interno della Provincia /Regione con la vendita dello stesso servizio al di fuori del territorio provinciale/regionale.

Il progetto ha un certo grado di complessità, ma in Trentino esiste già il know how tecnico, manageriale e “cooperativistico” necessario. Manca solo la decisione politica. Inoltre il progetto è sviluppabile modularmente, cioè anche per fasi ed aree successive, ad esempio iniziando – e non la indico a caso – dalla zona dell’Altogarda Trentino. Infine esso può essere facilmente esteso anche a livello regionale, tenendo conto che Bolzano è già molto avanti per la sua provincia. Infatti, non esistono forse già le tessere Superski Dolomiti e Skirama? Quale altra migliore testimonianza della fattibilità del progetto Parking Provinciale/Regionale?

Da dove può prendere l’avvio il progetto? Da una iniziativa della PAT, delle Comunità di Valle, della Cooperazione, dei Sindaci interessati?

Credo di potere affermare quanto sopra a buona ragione. Infatti – e perdonerete l’auti citazione - sono stato Ammistratore di Genova Parcheggi SpA; Vicepresidente Interbrennero; Consigliere di Amministrazione del Geie ATT3; Presidente Amministratore Delegato di APM Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA – Riva del Garda; Consigliere Nazionale AIPARK.

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POST 855 – BICI – ANZI, BICI UISP – ANZI, BICI UISP TRENTO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Giugno, 2013 @ 7:04 am

Detto altrimenti: una domenica fuori dal comune, anzi fuori dai Comuni del Trentino …

 

Giovanni, il “promotore” della gita

Domenica 2 giugno, Trento e Rovereto. Si caricano le bici sul pullman. 53 posti. Siamo 35. Belli larghi. Modena, ciclabile Modena – Vignola, quella delle ciliegie. Finalmente un po’ di caldo. La pista è ricavata nella sede della vecchia ferrovia Modena – Vgnola. Costruita stretta. Nessuna manutenzione. La vegetazione spesso invade la “carreggiata”. Molto traffico di bici. Occorre attenzione. Impariamo ad apprezzare sempre di più le nostre ciclabili. Tuttavia è bello, è bello scoprire “cose” nuove. Pianura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

10 km e siamo a Castelnuovo Rangone: monumento al maialino. Foto. Altri 15 km e siamo a Vignola.

 

 

 

 

Immagini d’altri tempi …

Vignola. Taverna del Palazzo Barozzi. Si mangia (gnocco fritto, tigelle e borlenghi. Si beve: lambrusco, l’am brusc, mi piace brusco. Circolo dei pensionati giocatori di briscola, Foto. Visita guidata al palazzo. No, si fa tardi, peccato.

 

 

 

 

 

 

Quello “normale”, 12 anni di invecchiamento. Quello invecchiato, 25!

Si ripedala fino a Spilamberto: visita guidata al museo dell’aceto balsamico DOC di Modena. Con assaggio. Uno di noi ha un disturbo: il caldo, l’aria chiusa del museo … viene assistito, si riprende. Si riparte. Sul pullman inauguriamo, cantando, il nostro inno. Vecchi giovani studenti. Oggi poco più di 30 km. Nulla, ci siamo voluti riposare. Viva la bicicletta, viva Bici Uisp, viva Bici uisp Trento.

Prossime uscite:

  • 22 giugno, Ora - Appiano – Caldaro – Ora, salendo lungo la ex ferrovia Bolzano - Appiano
  •  30 giugno, sulla Mori-Arco-Riva
  • 14 luglio, lungo la ex ferrovia Schio-Rocchette-Asiago
  • 26-28 luglio, lungo la ex ferrovia delle Dolomiti, Dobbiaco, Cortina, Calalzo, Longarone, Belluno, Primolano
  • 15 agosto: nella ciclabile della Val di Sole
  • 24 agosto: sulla Ora-Predazzo per la “vecia ferovia”
  • 6-8 settembre, lungo la ex ferrovia pontebbana lungo il Natisone e sul Collio
  • 21 settembre, lungo la ex ferrovia Cardano-Ponte Gardena
  • 29 settembre: pedalata da definire.
 

BICI UISP, Unione Italiana Bici Pertutti (si, Pertutti, così quadra con l’acronimo!), è un’associazione che vuole diffondere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, di svago, di turismo lento, salutare e culturale, alla scoperta della nostra Regione (Trentino Alto Adige), del Paese intero e dell’Europa. Usualmente percorriamo piste ciclabili o strade a basso traffico, dormiamo in ostelli ed abbiamo sempre con noi accompagnatori esperti, tutti volontari. Le nostre gite sono preparate sotto ogni profilo: tecnico, paesaggistico, storico-culturale, gastronomico. A BICI UISP ci  si iscrive via mail scrivendo a biciuisp.tn@hotmail.it oppure presentandosi in sede, Largo Nazario Sauro, 11, tel. 0461 231128. Il costo della tessera annuale è di €10,00 (con copertura assicurativa €33,00). E’ possibile iscriversi anche “on …pedali” e cioè in occasione della partecipazione alla prima uscita! Per l’iscrizione occorre esibire un certificato medico attestante l’idoneità allo sport non agonistico. Per scaricare i moduli di iscrizione e per ulteriori informazioni visitate il sito  http://slowbiketrento.xoom.it Volete altre notizie, foto etc.? Cliccate nell’apposito riquadro del mio blog, un po’ sotto la mia foto, la parola “uisp” o “bici uisp” o “bici” o “biciletta” e troverete molti miei post con molte foto!

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