POST 994 – DOMANI IL VOTO SULLA FIDUCIA AL GOVERNO LETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Ottobre, 2013 @ 6:48 pm

Detto altrimenti: tanto tuonò che piovve, anzi, che gli piove addosso …

Sicuramente i miei lettori seguiranno TV e giornali, quindi mi limito ad qualche brevissima osservazione:

Tu quoque, Alfane, fili mii?

1. Berlusconi, in una intervista al settimanale Tempi, dichiara “Il ricatto sull’IVA è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quindi, pur conscio dei pericoli che io corro, faccio cadere il governo”. Ecco, dei pericoli che lui corre, NON DEI DANNI CHE STA PROVOCANDO AL PAESE!
2. Nel frattempo Alfano, Cicchitto, Lupi, Giovanardi etc. affermano che il gruppo delle “colombe” ha superato i 40 senatori, ma che tutto il PDL deve votare compatto la fiducia.
3. Cavaliere della Repubblica? Ma quale Cavaliere!? La legge sul cavalierato prevede che l’onorificenza sia revocata a chi non è più degno, ad esempio ad un condannato con sentenza passata in giudicato.
4. Nel momento di andare stampa giunge un’agenzia: ad Hammamet è stata restaurata una villa ed è posta in vendita o in affitto.

E Grillo, direte voi!? Bè, Beppe ha detto che lui il Porcellum “lo schifa” (dal napoletano: gli fa schifo) e lo vuole abolire. Solo che vuole essere lui ad abolirlo: quindi al voto col Porcellum, lui vince e poi lo cambia. E bravo Beppe! Mea nan, belandi, cosse ti me cunti … de musse? Nu semmu mica nesci niatri … Oh …  senti bello (“bello” si fa per dire, n.d.r.), cosa mi racconti … delle fandonie? Non siamo mica stupidi noi  (te l’ho detta in genovese).

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POST 993 – POST…TT …TROPPE NE SUCCEDONO NELLA POLITICA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Ottobre, 2013 @ 8:54 am

Detto altrimenti: se ne perde il conto, alla fine ci si stanca di seguirle, ci si abitua, non si reagisce … e tocchiamo il fondo: E se invece qualcuno ha ancora voglia, capacità, forza e coraggio di lamentarsi? Presto liquidato: è anti-politica! E invece no, dico io …

Qualche post (n. 982) fa scrivevo che parlare della responsabilità civile della magistratura significa parlare della responsabilità di uno solo dei tre poteri dello Stato, il che non mi pare corretto. Infatti, che dire dei parlamentari nominati dai partiti e non eletti, i quali operano contro la prescrizione della Costituzione, e cioè “con vincolo di mandato” obbedendo agli ordini del “capo”, anziché operare come previsto dalla Carta Costituzionale, “senza vincolo di mandato”? Il “capo” ordina con ordine palese, e i “sudditi parlamentari e ministri” ubbidiscono con acquiescenza palese. Palesemente contro il dettato costituzionale. Mi domando: questa violazione della Carta Costituzionale, è sanzionata?

La legge elettorale “Porcellum”. Il giornalista di Prima Pagina (Radio 3) di questa settimana – giornalista che lavora a Il Sole 24Ore e che non nomino per ragioni di privacy – definisce questa legge una “porcata” e specifica che egli che usa lo stesso termine adottato proprio dal suo inventore, un “illuminato giurista politico del nord” (!). Orbene, il Porcellum sta facendo danni al Paese. Il responsabile di ciò è stato individuato, ma tale responsabilità non viene sanzionata. Mi dirà qualcuno: “Costui potrà non essere rieletto”. Eh, no, dico io, troppo comodo! Se un cassiere di banca ruba, non basta “non confermarlo al posto di lavoro”: occorre comminargli una sanzione.

Milena Gabanelli, trasmissione Report. Può piacere o meno. Sta di fatto che documenta gravi violazioni di legge. Mi chiedo: queste violazioni di legge sono perseguite? Fino ad oggi esiste l’obbligatorietà dell’azione penale, e credo bene che qualche PM guardi la televisione, la sera … Ma siccome sono tutti a vederla o a non vederla, il risultato è che pare che non la veda nessuno. Ed allora, creiamo il “PM alla TV”, per perseguire i reati che sono denunciati per quella via. Almeno sapremo di chi è la responsabilità se l’azione penale non viene avviata. E alla responsabilità deve essere associato non solo, sempre, il potere; ma anche, se del caso, la sanzione.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!

Così Dante (Purgatorio, VI, 76-78) cita il Bel Paese. Serva, nel duecento, per via degli stranieri che vi spadroneggiavano. Serva, oggi, dell’assuefazione e delle caste.

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POST 992 – A RIVA DEL GARDA, DORA NOVAK E BLEDAR ZAJMI IN CONCERTO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Settembre, 2013 @ 1:07 pm

Detto altrimenti: … organizzato dalla locale ASSOCIAZIONE “AMICI DELLA MUSICA”

E dopo tanta micapoitanto-fanta-politica, un po’ di relax con un bel concerto. Vi trascrivo la presentazione dell’avvenimento, composta dal Presidente dell’Associazione (di cui il sottoscritto vostro blogger è tesoriere) Dr. Comm. Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto, premettendo che il Dr. Polito è musicofilo, musicologo, pianista e violinista ed è violino in organico alla camerata Musicale di Arco, diretta dal Maestro Giorgio Ulivieri:

Ruggero Polito

“Sabato 05 ottobre 2013 alle ore 17,30 presso l’Auditorium del Conservatorio in Riva del Garda, si esibirà il Duo Dora Novak – Wilmington (pianoforte) e Bledar Zajmi (violoncello) in un concerto che merita particolare attenzione ed interesse per tutti gli appassionati della buona musica, soprattutto per la cittadinanza dei Comprensori di Riva del Garda e Rovereto, per il particolare significato culturale ed affettivo, costituito dalla presenza della pianista Dora Novak, figlia del compianto e celebre compositore, latinista ed umanista Jan Novak, che in Riva del Garda prima ed in Rovereto poi, ha lasciato un ricordo indelebile per sua personalità e grande statura artistica e culturale e per la poliedrica attività di musicista, umanista e compositore, svolta a Rovereto negli anni dal 1969 al 1978.

Mgr. Bledar Zajmi

Quando la sua patria fu invasa dall’Unione Sovietica, Jan Novak fu costretto all’esilio e, dopo un breve soggiorno in Danimarca, approdò prima a Riva del Garda e poi a Rovereto, dove soggiornò per circa dieci anni, prima di trasferirsi definitivamente in Germania. Chi non ricorda il tragico sacrificio di Jan Palach, il giovane di Praga che si dette fuoco e si immolò per gridare al mondo la protesta per la violenta e sanguinosa repressione subita dal popolo cecoslovacco e dalla popolazione di Praga, quando tentò di resistere all’odiosa invasione della loro patria da parte dei sovietici? Ebbene Jan Novak nel 1968 compose, in ricordo del giovane martire praghese, la commovente cantata “Ignes pro Janne Palach”.

In Rovereto Jan Novak fondò nel 1971 il coro Vocaes Latinae, che, dopo lusinghieri successi conseguiti in numerosi concerti svolti in Italia e all’estero, raggiunse un tale livello di eccellenza da vincere il primo premio nel Concorso Corale Internazionale Città di Arezzo.  Nel 1985-86 la Scuola Musicale di Villalagarina venne rioganizzata e assunse la denominazione “Scuola Musicale Jan Novak”.

Ho voluto delineare in questa breve sintesi la figura di questo illustre musicista compositore e latinista, che giustamente fu definito “europeo”, il quale, pure in esilio, fu accolto dalla popolazione di Riva e Rovereto con affetto ed ammirazione, tanto che nella Città della Quercia trovò l’habitat migliore per proseguire la sua preziosa attività di compositore e latinista. Mi auguro perciò che il concerto del 05 ottobre prossimo, ore 17,30 presso l’Auditorium del Conservatorio a Riva del Garda, dove si esibirà la figlia di Jan Novac, Dora Novak, pianista in duo col violoncellista Bledar Zaijmi, sia onorato da un folto pubblico, oltre che per godere un concerto di alto livello, anche per onorare la memoria ed il ricordo del grande compositore ceco.”

Che ne dite, raga? Venite? Vi aspettiamo!

Dora Novak

Dora Novak-Wilmington, pianista di origine cecoslovacca, ha frequentato il Conservatorio Claudio Monteverdi di Riva del Garda prima di completare gli studi di pianoforte alla Hochschule für Musik a Freiburg, Germania, come allieva di Vitaly Margulis. Conseguito il diploma, ha  proseguito gli studi di perfezionamento alla Juilliard School di New York nella classe di pianoforte di Rudolf Firkusny, frequentando altresì gli studi di musica da camera con Felix Galimir. Al termine dei suoi studi, è rimasta alla Juilliard School come insegnante, ritornando in seguito in Germania, come pianista e docente alla Hochschule für Musik und Theater a Monaco di Baviera.  Dora Novak-Wilmingtona ha svolto atttività concertistica in vari Paesi d´Europa, negli Stati Uniti e in Giappone ed ha tenuto, come docente, corsi di perfezionamento a Oomuta (Giappone), Rovereto  (Italia) e Brno (Repubblica Ceca). Ha effettuato numerose registrazioniu per AUDITE  e VDE Gallo, nonchè per la Radio Bavarese (Bayerischer Rundfunk), per la Radio di Praga (Cesky rozhlas) e per le televisioni NHK (Giappone) e Ceska Televize a Brno (Repubblica Ceca). Dora Novak-Wilmington ha tenuto e tiene una serie di concerti per la gioventù nell´ambito della Hochschule  für Musik und Theater München (Kinderkonzerte) e nei concerti „Mit Künstlern von Morgen“nei concerti „ Junge Talente musizieren mit…“  a Gilching in Baviera e dedica la sua ttività pianistica particolarmente al pubblico giovanile, proponendo, nel suo progetto „PianoForte“, giochi olimpici della gioventù per pianoforte, musica da camera, composizione e musica-teatro ( vedi il sito:www.klavierolympiadeplus.de).

 Bledar Zajmi, attualmente primo violoncello del Teatro Nazionale di Praga, è nato a Tirana,  capitale albanese, nel 1973 dove ha frequentato il Liceo Musicale di Xhovalin Lazri. Dopo aver ricevuto una borsa di studio per frequentare l’Accademia delle Arti Musicali a Praga, negli anni  1992 – 1997, vi ha studiato come allievo del violoncellista Rudolf Lojda. Nel 1997 ha frequentato corsi di perfezionamento a Semmering in Austria col maestro Josef Chuchr.  Dal 2011 studia, come   dottorando,  all´Accademia delle Arti Musicali Leos Janacek a Brno (Repubblica Ceca). Bledar Zajmi ha svolto intensamente la sua attività concertistica fin dagli anni 80 ed è stato premiato in vari concorsi di Musica da Camera, come al concorso „Palma d´Oro“ e „Premio Rovere d´Oro“ a San Bartolomeo al Mare. Ha svolto attività concertistica come solista e in vari Ensamble di musica da camera in  Germania, Austria, Italia, Giappone, Corea del Sud, Israele, Cina e Brasilia. Nella Repubblica Ceca ha collaborato con varie orchestre, come la Filarmonia Morava di Olomouc, la Filarmonia Statale di Brno, con i Virtuosi di Praga,  Barocco sempre Giovane e con l’Orchestra d´Avanguardia „Berg“. Le sue registrazioni includono incisioni per la Radio e la Televisione di Praga e una serie di CD. Bledar Zajmi suona lo strumento „Clarus“ di Jan Slipek del 1996.

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POST 991 – AUTO-STRAPPO? CI AVEVO INZERTATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2013 @ 7:02 pm

Detto altrimenti: tradotto dal siciliano di Montalbano,” l’avevo previsto!” (post in tempo reale)

“Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata al Presidente del Consiglio dei Ministri!”

Qualche post fa (v. il post “Vergogna”) mi auguravo e prevedevo che lo strappo berlusconiano avrebbe danneggiato anche il suo stesso partito. Questa sera l’intero TG3 è stato dedicato alla possibile crisi, ed agli strappi interni al PDL da parte di chi non condivide che un partito di moderati sia guidato da estremisti e agisca con azioni da “Lotta Continua” (sic, espressione usata da Cicchito e da Quagliariello). Altri PDL a prendere le distanze: Alfano, Lupi, Di Girolamo, Lorenzin, Capponi, Collucci: si tratta del segretario del partito, ministri, senatori. Il che non è poco. Persone disponibili ad essere “diversamente berlusconiani” (sono parole loro), cioè moderati e quindi non estremisti,  il che, chiarisce Quagliarello, significa “scissione”. E poi: “Io non vado in Forza Italia se sarà guidata da estremisti. La sinistra è stata troppo indisponibile a discutere sulla decadenza di Berlusconi, ma la reazione dei moderati è stata esagerata, spropositata. Fiducia a Letta? Prima voglio sentire le sue proposte, che devono essere nel senso favorevole alle esigenze del Paese”. Cicchito si dichiara contro il porcellum e apprezza Alfano, anche perchè “non ha accettato di farsi comandare dagli estremisti del PDL che gli hanno fatto la lotta” (sic!).

Berlusconi? Cannoneggia, poi cerca di rassicurare i cannoneggiati: “Approverò la legge di stabilità”. Ma in quale sede, in quale momento istituzionale, se vuoi demolire la casa entro cui ciò dovrebbe avvenire? Chiacchere … a Riva del Garda si dice che “a ciacere non se sgionfa done” … cioè ” con le chiacchere non si conclude con le donne” …

Se questa legge non viene approvata e presentata a Bruxelles entro il 15 ottobre, l’Italia rischia il commissariamento UE, come la Grecia, altre tasse, altri sacrifici soprattutto per le classi più deboli. Grazie, Silvio!

Cinque Stelle. Grillo cannoneggia: “Alle urne! Alle urne! Subito, con il porcellum (ma che bravo! N.d.r.)! Se gli Italiani votano ancora PD e PDL io mi ritiro (bravo, questa volta te lo dico sul serio, n.d.r.)”. Tuttavia, alcuni dei suoi iniziano a prendere le distanze (10-14 parlamentari?).

Napolitano: credo di avere inteso che se il Presidente non riuscirà a tenere in piedi il Letta uno o un Letta due, cercherà di promuovere un governo di scopo con due obiettivi: la riforma della Legge Elettorale e per l’approvazione della Legge di Stabilità.

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POST 990 – ARRAMPICARE E ANDARE IN MONTAGNA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2013 @ 9:36 am

Detto altrimenti: due cose diverse

Heinz al “lavoro”

Sono reduce da una giornata al Limarock, per l’inaugurazione delle palestre di roccia del Maso Limarò (Comune di Calavino, APT Comano Terme, TN, v. post 987). Ho potuto ammirare l’arrampicata di un campione, Heinz Mariacher: continua, misurata, sicura, leggera: pareva che fosse stata cambiata la direzione della forza di gravità …

Alpinismo, vecchia passione, la mia, che ho coltivato intensamente quale aiuto istruttore sezionale del CAI-Sezione Ligure dai venti ai trentun anni. Iniziai improvvisamente, rapito dalla bellezza del Brenta. Smisi improvvisamente, dopo una scalata in solitaria al Cimon de la Pala (Pale di S. Martino) per il pensiero che avevo della moglie e della figlioletta di due anni. Rimpiango un po’ il fruscio della corda sulla roccia, l’odore del muschio sul granito delle “Occidentali”, la gioia della progressione … ma d’altra parte non me la sentivo più: succede, capita … e quando in uno sport del genere iniziano a venirti certi dubbi, le incertezze possono diventare fatali. Comunque è andata così.

Oggi riprendo in mano la penna (cioè, la tastiera del PC) per una triste coincidenza: poco tempo fa, la morte dell’amico Roberto Melini, 53 anni, accasciatosi su un sentiero del Lagorai e poi scivolato inerte nel precipizio. Ieri quella di Antonello Maraschin 41 anni, morto sulla via normale della Cima Tosa in Brenta. Sciagure che hanno dell’incredibile, come incredibile fu anni fa la morte di alcuni ragazzi e del sacerdote che li accompagnava, travolti da una slavina sul sentiero (!!) che collega i rifugi Casinei e Brentei, tanto per restare nel Gruppo del Brenta.

La “via” normale alla Tosa

Mi si dice, da sempre, che in montagna la maggior parte degli incidenti accade nei sentieri e sui passaggi facili. Purtroppo queste sono le statistiche. Ma la via “normale” alla Cima Tosa … quante volte l’ho percorsa, la potrei ripetere a occhi chiusi (si fa per dure, ovviamente), ancora oggi, anche dopo decenni di assenza. E i camini … secondo grado … per un montanaro alpinista esperto non sono assolutamente un problema. Difatti l’incidente pare sia avvenuto dopo, cioè quando anche questa piccola difficoltà alpinistica era stata superata. Che dire? fatalità? Sfortuna estrema? Un improvviso malore dell’alpinista è forse la causa più realistica.

Ma, dice … chi ve lo fa fare di andare a mettervi in certe situazioni di pericolo? Così spesso a noi (ex) alpinisti parla chi alpinista non è, e magari, subito dopo, si mette alla guida della propria auto per recarsi, in inverno, ad una riunione di lavoro a Milano, attraversando parte della Pianura Padana avvolta nella nebbia. Vi assicuro che i maggiori rischi li corre questa persona assai più che la stragrande maggioranza degli alpinisti. Infatti, la fatalità di un malore improvviso … può capitare anche quando sei al volante, e anche ad un altro guidatore che, assalito da un colpo di sonno, ti travolga con la forza di una grossa slavina.

Ma allora? Allora prendiamo atto che a certi rischi siamo assolutamente abituati, ad altri no, E consideriamo i secondi più pericolosi dei primi anche se ciò non è vero.

Ho scritto queste righe in commemorazione di un caro amico (Roberto), di una persona a me sconosciuta (Antonello) ed anche in difesa – nonostante tutto – dell’alpinismo.

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POST 989 -TRAGEDIA AMERICANA E TRAGEDIA ITALIANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2013 @ 7:07 am

Una tragedia americana, romanzo del 1925 di Theodore Dreiser, film del 1931, sceneggiato RAI del 1962.  Una tragedia italiana: la caduta del governo Monti e la crisi del governo Letta … ad opera di chi?

Detto altrimenti: possibile che la storia  (anzi, la cronaca recente) italiana  non  ci insegni nulla?

                                                                               I fatti

Monti: il PDL, al di fuori del momento istituzionale del voto di fiducia, dichiara che non ha più fiducia nel governo. A seguito di ciò Monti fa (un errore, n.d.r.) un passo formale: rassegna le dimissioni. Osservo: con dichiarazioni fatte in sedi non deputate, il PDL provoca la reazione della controparte nelle sedi deputate.

Letta: il PDL minaccia in tutti i modi di far cadere il Governo. Ciò genera incertezze che inducono Letta a dichiarare nella giornata di venerdì 27 settembre 2013 che “in un clima di tale incertezza non si può procedere ad impegnare fondi” etc.. e che per  martedì 1 ottobre egli avrebbe chiesto un nuovo voto di fiducia sulla base di un preciso programma di interventi (il che avrebbe portato il PDL allo scoperto su singoli temi fondamentali per il Paese). Ciò tuttavia fornisce l’occasione al PDL di affermare in data sabato 28 settembre 2013 che Letta “non ha voluto evitare l’aumento dell’IVA e pertanto vi sono ragioni sufficienti per far cadere il governo”. E poi, si prosegue, “c’è anche la questione giustizia …” Il solo Cicchito (Capogruppo PDL al Senato) si ribella contro una decisione così grave, se non altro per il modo autoritario e personalistico con cui è stata assunta, senza discussione nel direttivo del partito e con i capigruppo).

                                                                      Le mie osservazioni

1) Ormai si sarebbe dovuto capire che di fronte a provocazioni esterne del PDL, cioè di fronte a dichiarazioni rilasciate fuori della sede istituzionale, occorrerebbe comunque mantenere la barra al centro e non deviare dalla rotta stabilita. La reazione di Monti, homo non politicus è forse più comprensibile. Letta, invece, forse ha peccato di “onestà (o ingenuità) eccessiva” ed è parzialmente caduto nel “tranello” tesogli.
2) … ah già, e poi c’è il problema della Giustizia in genere, della sua mancata riforma … non già, afferma il PDL, solo quello della “giustizia ingiusta” nei confronti di “Lui”. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione dei miei lettori una sola osservazione, quella che formulo in merito alla tanto agognata separazione della carriera dei pubblici ministeri da quella dei magistrati giudicanti, cercando di essere molto specifico.

Un conto sarebbe ridimensionale il potere ed il ruolo del PM rispetto a quello della difesa: ciò mi potrebbe anche stare bene. Infatti è inquietante per la difesa vedere entrare in aula PM e giudice giudicante dalla stessa porta di servizio, magari parlando fra di loro come vecchi colleghi … il che è un aspetto superficiale ma sintomatico di un certo squilibrio fra il rapporto fra i tre binomi “giudice-PM”, “giudice-difesa e “PM-difesa”.

Altra cosa, a mio avviso non accettabile, sarebbe eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale: ciò ridurrebbe l’iniziativa a livello del singolo e/o degli organi di polizia, il che non andrebbe assolutamente bene. infatti, il singolo può non essere informato sui suoi diritti, può essere minacciato da terzi, etc. e quindi la sua iniziativa può essere bloccata. La polizia deve indagare, ma non arrivare al punto di “giudicare” se intentare un processo penale o meno.

Ugualmente inaccettabile, e qui proprio si sarebbe toccato il fondo dell’abominio, sarebbe far dipendere gerarchicamente i PM dal governo: in tal caso l’ordine di priorità per lo svolgimento dei processi sarebbe stabilito dal Governo, e quelli a lui “scomodi” sarebbero sicuramente posti in coda agli altri e cioè, stante i pesanti arretrati, mai celebrati ed estinti prima di nascere per prescrizione del preteso reato, peeraltro mai accertato come tale. Al riguardo, due esempi:

A) Bertolaso, ex capo della protezione civile, era autorizzato ad operare con affidamenti diretti degli appalti, in quanto in situazioni di emergenza non ci si possono certo permettere i tempi delle Leggi Merloni. Partendo da questa regola, sotto il “regime Berlusconi” a Bertolaso è stata affidata anche l’esecuzione per affidamento diretto (senza gara d’appalto!) di opere che con la Protezione Civile nulla avevano a che fare. Oggi Bertolaso, insieme ai costruttori fratelli Anemone ed al prefetto Balducci, è sotto processo accusato di corruzione, concussione, associazione a delinquere.

B) Formigoni a la Fondazione Maugeri sotto il “regime Berlusconi”. La clinica Maugeri ha oggi pagato un milione di euro quale sanzione pecuniaria ed ha messo a disposizione della magistratura beni immobili per sedici milioni di euro per risarcire lo Stato del proprio illecito arricchimento derivante dalle decisioni dell’ex Presidente della Regione Lombardia Formigoni, ripagato con somme di denaro ed altri costosissimi regali vacanzieri. La Regione Lombardia si è costituita parte civile nella causa contro Formigoni/Maugeri.

Ora, mi permetto di domandare ai miei lettori: se l’iniziativa di questi due processi fosse dipesa dalla decisione del governo, pensate voi che il governo “interessato” li avrebbe fatti avviare, o piuttosto non li avrebbe messi in coda alle decine di migliaia di casi arretrati “in attesa di giudizio”?

Per rispondere, fate una crocetta sul cerchietto a fianco della soluzione prescelta:
o SI
o NO

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VERGOGNA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Settembre, 2013 @ 6:59 pm

Interrompiamo la … pubblicazione (dei post) per un annuncio importante: “VERGOGNA!”

Detto altrimenti? Non c’è altro modo di dirlo: VERGOGNA!

“Ci hanno ordinato di dimetterci …”

Durante una una scalata in montagna, durante una tempesta in mare, in presenza di difficili situazioni aziendali, l’importante è “durare”, to last, in inglese, “esserci” per fare il proprio dovere, per non tradire se stessi, l’equipaggio (o la cordata o la direzione aziendale) di cui si fa parte; per dialogare, per comunicare. Se una componente della cordata (dell’equipaggio, della direzione aziendale) si assenta,  mette comunque a rischio l’intera compagine. Chi si assenta  ha sempre torto. E oggi una persona ordina a parte del parlamento e del governo di “assentarsi”. Anzi, si fa dare la lettera di dimissioni firmata in bianco! E come se non bastasse, vuole avere ragione! Ma dove è finito il senso del pudore? Dove la “mancanza di vincoli di mandato” dei parlamentari? Ma già … i parlamentari non sono “eletti” dal popolo, ma “nominati” da quel signore … e se non ubbidiscono, ti saluto rielezione. La colpa … di chi è? Del “porcellum” e di chi lo ha creato.

Questo “Aventino” danneggia soprattutto l’intero Paese. Soprattutto. Infatti io mi auguro e prevedo  che  esso si ritorcerà anche contro chi ha ordito questa manovra dal sapore di “terra bruciata” e di “muoia Sansone …”. Chi semina vento (1) non deve potere raccogliere altro che tempesta.

(1) vento che travolge manovre di governo, trattativa per l’Ilva, per l’IVA, per l’IMU, per i cassintegrati, per le accise, per il rispetto dei parametri europei, etc.

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POST 987 – AL MASO LIMARO’, primo raduno LIMAROCK!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Settembre, 2013 @ 4:29 pm

Detto altrimenti: Maso Limarò? Lungo una bellissima pista ciclabile. Rileggete il post 866 del 12 giugno 2013.

Oggi ci sono tornato, quale “giornalista” (uaoo!!), cicloturista ed ex aiuto-istruttore (sezionale, CAI Genova) di alpinismo, invitato in occasione della “due giorni” del primo LIMAROCK, durante il quale – fra l’altro – sono state presentate le trenta vie di palestra di roccia a fianco del Maso, pulite e messe in sicurezza, con le opportune chiodature, dalle mani esperte di guide alpine, che le hanno fatte letteralmente “rivivere.” Mi accolgono gli amici Enzo (Ferrari) e Stefania (Libietti, polenta, formaggio e salcicce al pomodoro). Protagonisti del raduno, è proprio il caso di dirlo, sono innanzi tutto i bambini che muovono i primi passi verticali super assistiti da genitori ed istruttori.

Heinz all’opera

Ed anche altri protagonisti (adulti) di una “vita trascorsa in verticale”: Luisa Iovane, nata a Mestre nel 1960, atleta italiana che rappresenta la storia stessa delle competizioni di arrampicata e l’inseparabile compagno di corda e di vita Heinz Mariacher di Carezza (BZ). Nomi già noti per gli amanti della disciplina: la Iovane, minuta e determinatissima, nei primi anni Ottanta faceva parte di quel gruppo di straordinari arrampicatori che hanno fatto la storia di molte tra le più difficili scalate in Dolomiti e nella Valle del Sarca. Mariacher con le sue salite e la scoperta di nuove vie ha contribuito nel corso degli anni all’innalzamento delle massime difficoltà superabili in arrampicata libera.

Abbiamo atteso (per oggi inutilmente, ma pare che domani …) anche la visita di Maurizio Zanolla, in arte Manolo, impegnato proprio quei giorni ad Arco per la presentazione del suo recente guida “In Bilico …fra la storia e i racconti delle vie nelle falesie di Primiero”.

Enzo, il “rude” gestore …

Enzo e Stefania, titolari dell’agenzia Go Travel Go Tour Operator hanno da poco preso in gestione il Maso, ristrutturato all’uopo dalla proprietà (Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Trento) ed offrono (oltre al vitto e alloggio) mille opportunità per chi ama la natura. Tutto attorno le citate palestre di roccia, al Maso Limarò si possono svolgere altre attività: tiro con l’arco, nordic walking, mountain bike, trekking, percorsi survival, river trekking e canyoning, assistiti da esperti istruttori. Di grande fascino sono anche la scoperta delle pareti a picco alte centinaia di metri sul canyon del Limarò, con brevi guadi e arrampicate, scivoli scavati dall’acqua e una vegetazione lussureggiante, in un ambiente di eccezionale valore, unico e ancora incontaminato. Il tutto grazie anche all’azione promozionale dell’ APT di Comano Terme, che ha la competenza territoriale-funzionale per la zona del Maso.

Maso Limarò: una perla trentina incastonata sul bordo di un canyon … Volete prenotate qualche attività (gastronomica o sportiva)? Tel. 0039 3777056232 – 0039 335 8128140
Coordinate GPS: 46° 3’ 39’’ N – 10° 55’ 37’’ E
www.masolimaro.eu – www.masolimaro.eu/radunolimarock – info@masolimaro.eu

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POST 986 – UN GIORNO UN AMICO MI DISSE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Settembre, 2013 @ 9:21 am

(“Un giorno un indovino mi disse” di Tiziano Terzani, Feltrinelli Editore – da leggere insieme a tutti gli altri suoi libri!)

Detto altrimenti: … un mio (vero) amico ha notato un paio di particolari nei miei post

 “Riccardo, ultimamente stai accelerando la pubblicazione dei tuoi post. E poi, te la prendi sempre di più con i super stipendi, super retribuzioni, super liquidazioni, super cumuli … che tu sia invidioso? O mi sbaglio?”

Caro amico, rispondo subito alle tue due osservazioni:

1) Ebbene sì, lo confesso, ho “pressa” (dal dialetto trentino: ho fretta) di arrivare al millesimo post. Sono emozionato dall’idea. E poi, ogni mattina, basta ascoltare un giornale radio per avere mille spunti di riflessione.

2) E’ vero, ma la mia non è invidia. Lo faccio per sei motivi:

  • a. pensa un po’ a quanti pensionati al minimo, a quanto disoccupati a quanti esodati potresti dare di sollievo con il risparmio che si farebbe ponendo un tetto a tutte (tutte) le retribuzioni pubbliche (ed anche private se corrisposte da società o enti sovvenzionati o aiutati dallo stato), fissandole, ad esempio, allo stesso livello di quelle tedesche.
    b. Una più equa redistribuzione dei redditi aumenta i consumi.
    c. Solo dopo avere “dato l’esempio dall’alto” (cioè con interventi su chi nemmeno si accorge dell’aumento del prezzo della benzina, tanto è ricco) si può continuare a richiedere sacrifici al “basso”, cioè a chi non riesce più ad arrivare alla metà del mese.
    d. Se una persona riceve un emolumento annuo milionario (in euro) non ha alcuno stimolo per sforzarsi di migliorare il suo lavoro, bensì è solo interessato a mantenere il suo privilegio.
    e. Dire “lo paghiamo moltissimo perchè ha delle grandi responsabilità” non regge: infatti, se un mega burocrate pubblico/bancario etc. fa un danno di alcuni miliardi (è successo), che si fa? Gli si addebita il costo? Quando mai potrà ripagare (interamente) il danno in linea capitale, interessi e rivalutazione monetaria? Mai. Ee allora? In cosa si traduce questa pretesa responsabilità, a fronte della quale egli è strapagato?
  • f. Superumuli: maccome (maccome) fa un “cristiano creato” (Montalbano) a svolgere bene tutti quegli incarichi, ciascuno dei quali molto (troppo! N.d.r.) bene retribuito? Ecchè … il suo cervello  ha il dono dell’ubiquità?

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POST 985 – PRESIDENTI CORAGGIOSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Settembre, 2013 @ 8:51 am

Detto altrimenti: … volete farci credere che eravate disinformati? Ma quando mai ….

(“Capitani coraggiosi”, romanzo del 1897 di Rudyard Kipling;  film del 1937 di Victor Fleming)

C’era una volta un amministratore delegato di un grandissimo gruppo bancario che manovrò fino a far salire a far possedere il 7% delle azioni della banca da tale Signor Gheddafi. Il suo presidente – dice – non se sapeva nulla. L’amministratore delegato fu “promoveatur” con una buonuscita di 40 milioni  (di lire? Macchè, di euro!!) e trasferito in altra grande banca.

Cosa? che dite? … Lo so, lo so ..  “promoveatur” non è un participio passato bensì un congiuntivo, e proprio per questo, per chi non ha avuto come me la fortuna di avere studiato il latino, mi spiego. In certi ambienti, quando si vuole eliminare una persona scomoda, si dice: “dai, promuoviamolo, così va via e ce lo leviamo dai piedi”, che in latino, lingua molto precisa e sintetica, suona così “promoveatur ut amoveatur”: letteralmente “sia promosso affinchè sia rimosso”.

C’è oggi un Presidente di una grossa compagnia telefonica proprietaria anche della rete (non facciamo nomi!!) che pare stia per rassegnare le sue dimissioni perchè, afferma, non sarebbe stato informato di una manovra che avrebbe portato la sua società in mani straniere. Ma quando mai!? Alle favole sono anni che abbiamo smesso di credere …Ah, … dimenticavo … quanto prenderà di buonuscita il presidente della compagnia telefonica?

Queste situazioni mi colpiscono due volte: una prima volta, ed è la ferita minore, perché la cattiva gestione di asset nazionali di tale rilevanza alla fine si traduce in un costo anche per ogni singolo cittadino, e quindi anche per me. Una seconda volta,  e questa veramente mi ferisce più d’ogni altra cosa, è che le giustificazioni date offendono la mia intelligenza.

Presidenti … ma perché “coraggiosi”, vi chiederete giustamente …? Ve lo dico subito: perché ci vuole un bel coraggio a “lasciar fare certe operazioni” ed ancor più ce ne vuole per dire “Io non c’ero e se c’ero dormivo”.

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