POST 1044 – I SIGNORI DEGLI ALTIPIANI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2013 @ 6:54 pm

Detto altrimenti: … della Vigolana, di Lavarone e d’Asiago (ovvero, caro diario ti scrivo)

Il lago di Caldonazzo dalla Kaiserjaegerweg

I signori? No, non sono i discendenti dei Cimbri … ma molto più semplicemente Maria Teresa (che per chi non lo sapesse è mia moglie da 43 anni!) e il sottoscritto. Già, ci siamo concessi una gita. Dopo tutto, siamo due pensionati, suocera e nipotina oggi non avevano bisogno di noi, sole splendido, giornata feriale, che volere di più? Il perché di questo titolo? Perchè eravamo quasi solo noi sulle strade: pochissimo traffico, ci sentivamo veramente i padroni! Ma questa è solo l’anteprima. Ora possiamo cominciare.

La Signora degli … anelli di formaggio con la piccola Emi

Da Trento al lago e poi al paese di Caldonazzo e poi su, per la Kaiserjaegerweg, la strada dei Cacciatori (delle Alpi) dell’Imperatore Francesco Giuseppe, strada militare austriaca della prima guerra mondiale. Un’opera d’arte, che io anni fa avevo percorso con la moutain bike (in salita! Che vi credevate?) quando ancora era sterrata, per poi arrivare al Passo della Fricca, scendere su Rovereto e tornare a Trento. Oggi l’hanno allargata ed asfaltata. Tuttavia sono state rispettate due splendide, corte gallerie storiche, per cui “altezza e larghezza massima 2,5 metri”. Si tratta della strada più breve, panoramica e pittoresca per salire sugli Altipiani. Peccato che sia poco segnalata (scriverò al Sindaco di Caldonazzo) e peccato anche che si sia perso il nome originario: localmente è stata ribattezzata (ma non sui cartelli stradali) il “Menador, cioè colui/colei che accompagna, che porta a-, ma volete mettere con “Kaiserjaegerweg”?

Malga Vezzena: dalla produttrice alla consumatrice

Saliamo. Il paesaggio verso i laghi di Caldonazzo e Levico è splendido. Attraversati i primi boschi, eccoci alla Malga Vezzena (1350 m. slm, circa). Sosta per acquisti di formaggio. La malga sta chiudendo, riapre a giugno. Vi si può andare per un pranzo molto “nature”: ti porti da casa pane, vino e frutta, e alla malga acquisti ottimi formaggi ed affettati. Tavolini e le panche all’aperto non mancano. Siamo accolti da due cagnotti allegri e scodinzolanti, madre e figlia. A dire il vero la figlia, EMI, ieri è stata punita perché … si è mangiata un coniglio … ma che volete, i cani la carne è il loro cibo preferito! Qualche scatto a mia  moglie, alla Signora della Malga (che per l’inverno trasferisce l’attività a Levico) e via, verso nuove avventure. Meta Asiago.

Bianchi i (miei) capelli, bianca la 500. No, non è la mia auto purtroppo, è solo un po’ di nostalgia …

Asiago La Bella. Chi lo ha scritto? io, venti battute fa, spazi compresi. Bella perché? Perché ad Asiago i giardini pubblici sono “boschetti” pubblici, bella perché l’aria è limpida, le case … stile primo novecento? O anche fine ‘800, colorate, “calde” fuori, figuriamoci dentro. la gente, poi …. Quando c’ero stato di giorno festivo, con una “gita a pedali” di Bici Uisp Trento (v. post 896 del 15 luglio scorso), lungo il corso – pedonalizzato nel week end – ragazzi e ragazze travestiti da clown, “regalavano abbracci” ai turisti! Io me sono preso uno da un paio di belle ragazze … mica potevo farle restar male io … mica potevo …io …

In trattoria!

Bei negozi, Dopo lo sdruscio, via a mangiare. Dove? Si va verso Vicenza, sulla statale che grosso modo segue il percorso della vecchia ferrovia (ahimè dismessa ) Asiago-Rocchette: pensate un po’… era a vapore e per la prima tratta che saliva dalla pianura, era una cremagliera, cioè si arrampicava facendo leva su una terza rotaia dentata posta fra le due tradizionali. Averla oggi! Spete che attrazione turistica sarebbe!

“Oktober Fest”, ovvero “Kafè Pause” !

Comunque, qui vi sono ancora “trattorie” e “osterie” le quakli sono ancora tali, cioè trattorie ed osterie “vere”, nella qualità, nella genuità del cibo, nel prezzo. Evviva! Infatti, pranzo alla Trattoria Casetta Rossa (Treschè Conca di Roana (VI), Via Campiello, 239 – Tel. 0424.694265, “Riposa il martedì” … sic!). Due persone, acqua, pane, vino, polenta, funghi, formaggio fuso, soppressa veneta, dolce e caffè, totale €34,00).

Rinfrancati, si riparte. Sosta al sole per far arrivare le 15,00 e poi via al Museo dei Cuchi a Cesuna (v. in internet). I cuchi? I fischietti! Si tratta di un museo privato realizzato da Gianfranco Valente sin dal 1960. Costui ha raccolto oltre 11.000 diversi fischietti di legno, terracotta, porcellana, matallo etc. di ogni fattezza e da ogni parte del mondo: vere e proprie opere d’arte. Pur essendo chiuso (in bassa stagione apre solo i festivi) Gianfranco a la moglie ci hanno accolto calorosamente, ricordando quando vi eravamo già stati “ a pedali” con il gruppo prima citato. Chiedo se la TV non si sia interessata al Museo. “Si, risponde Gianfranco, sia la RAI che Mediaset. La RAI, ci hanno accolto da veri signori … mi hanno invitato a fare uno degli ospiti misteriosi nella trasmissione di Fabrizio Frizzi nella quale il concorrente doveva individuare l’identità di sette di noi. La puntata fu quella trasmessa il 2 febbraio 2012. Accolti a Roma alla stazione Termini da un’auto, fummo ospitati due giorni, mia moglie ed io, e tutti furono molto gentili con noi”. Al che chiedo a Gianfranco come andò con Mediaset. “Ci hanno accolto. Si trattò della puntata del 9 ottobre 1999 con Maurizio Costanzo, “Buona Domenica”. Non aggiunge altro ma il suo sguardo lascia capire che il resto non fu come in RAI …”Volte rivedere la RAI? Andate in internet,  a tupertu.rai.it”. “E le scuole, vengono le scuole a visitare il Museo?” “ Si, anche da Roma, da lontano sì, da vicino molto meno (!?)”

Nel museo, con Gianfranco Valente

E con questa indicazione ci accomiatiamo e alle 16,30 riprendiamo la strada di casa, evitando la discesa della Kaiserjaegerweg che a Maria Teresa, che soffre di vertigini,  fa un po’ impressione … Unica difficoltà della giornata: la scelta delle foto da pubblicare … sapete, chi sono io per dire “te si, te no?” Ma tutte non ci stanno, ahimè … Aveva ben ragione il fiolosofo  Soeren Kirkegaard, quamndo affermava che la vita è una angosciosa scelta, un contiuno  aut-aut …

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POST 1043 – LEGGE DI STABILITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2013 @ 7:43 am

Detto altrimenti : apprezzabile per l’inversione di rotta, ma.

Ma il governo è condizionato dalla sua stessa composizione (V.Porcellum) e dalla scarsità delle risorse finanziarie disponibili (v. debito pubblico enorme). E allora? Allora il “noblesse oblige” non può più funzionare. Occorerebbe l’assunzione di un DIVERSO MODELLO DI SVILUPPO, a costo di – udite, udite!1 – modificare la legge elettorale (1) -; di operare un rescheduling del debito, di emettere di titoli del debito pubblico irredimibili; di attribuire priorità assoluta alla soluzione del  PROBLEMA MORALE; di eliminare gli sconti fiscali (concordati) ai grandi evasori; di eliminare le caste; di redistribuire le risorse, i redditi, le ricchezze; di attuare la nostra (attuale) Costituzione; di abbandonare i GIICNP – Grandi Investimenti Costosissimi Inutili Non Prioritari, etc.. Il tutto all’interno di un concreto avvio della costituzione degli STATI UNITI D’EUROPA. Utopia, la mia? Sì, sit sane verum, sia pur vero, ma nella vita occorre averne (almeno) una, occorre “aspirare a”, “tendere a”. Guai a non avere obiettivi di ampio, amplissimo respiro …

Le leggi son ma chi pon mano ad esse?

Dice … ma tu …che “vai trovando”? Che vuoi, la rivoluzione? No di certo, dico io, a me basta l’applicazione concreta e significativa del dettato sostanziale della nostra attuale Carta Costituzionale. Tutto qui, e se questo vuol dire essere rivoluzionari, be’ allora sì … lo confesso: in questo (solo) caso  lo sono!

(1) attuale legge elettorale? Altro che “Porcellum” … io la chiamerei la   “Multa paucis”, ciooè quella che ti consente di ottenere molti seggi con pochi voti … ci sperano tutti, tutti i partiti pensano (ma non lo dicono certo a noi!) che sia meno difficile conquistare quella “maggioranzina” di voti che poi ti dà la “maggioranzona” dei seggi, piuttosto che puntare ad ottenere una “maggioranzona” dei voti. E io pago … cioè tutti noi  cittadini paghiamo … cioè, tutti noi sudditi ne paghiamo le conseguenze …

La contaminatio ha generato il monstrum: l’attuale legge  elettorale è una finta proporzionale con un grosso premio di maggioranza locale, ma tanto grosso che la fa diventare una finta maggioritaria settoriale occulta. Tutto finto. Ma di vero, cosa c’è rimasto? Nulla. No? Non  avete capito? Nessun problema … nemmeno io! Tuttavia, amici, all’occhio:  di “Porcellum” si può anche morire! E ringraziamo chi ce lo ha trasmesso, questo virus immondo frutto della italica creatività. Non ci bastava la finanza creativa …

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POST 1042 – “IO GATTO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2013 @ 6:39 am

Detto altrimenti: Alfonso Masi’s recital (this is Trento too!)

Alfonso? Poeta, scrittore, regista, attore … Amico!

AMR – Alfonso Masi Recital, monologhi … uno dei suoi 50. Prima assoluta. Ospitato nella sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento. Gremita come manco una riunione pre elettorale lo è! (Che vorrà dire?). Alfonso, membro dell’Accademia delle Muse (non tutti lo sapevano, ma ora sì!), ha compiuto 70 anni (and still going strong!).  No … non oggi … in luglio scorso! Ma questo – come da lui stesso dichiarato – è il recital dei suoi 70 anni. Lo accompagna nel compleanno un suo amico co-recitatore, Franco De Battaglia. Anch’egli “settantino” per dirla con il commissario Montalbano. E noi? Noi facciamo loro i migliori auguri, ad entrambi!

Gli Attori …

Alfonso ha radunato quasi tutti gli amici che – negli anni – hanno recitato insieme a lui i suoi monologhi, che poi quelli sono diventati “pluriloghi”, cioè monologhi per tante persone contemporaneamente … Ester D’Amato, Maria Bruna Fait,  Mariaconcetta Lucchi, Federica Marzili, Paola Fumana, Chiara Turrini, Vito Basiliana, Michele Comite,  Franco De Battaglia,  Jacopo Iannelli,  Massimo Lazzeri, Tomamso Lonardi, Carlo Marzani,  Fiorenzo pojer, Lino Tommasini, Bruno Vanzo. Fabio Conti alla fisarmonica. Quindi, ha scelto di celebrare il Gatto, anzi, l’idea del Gatto, la monade (di Liebniz) Gatto, l’ essere Gatto”, la gattinità, la dignità e l’essere se stesso del Gatto. Il Gatto nella poesia, nella letteratura, nella vita sua, degli altri animali, degli umani. Moltissimi gli autori citati e recitati. Fra tanti miagolii, due sono emersi con forza: quelli di Trilussa e di Gianni Rudari.

Dorian amava i fiori …

Io non avrei potuto mancare: il mio Gatto, Dorian, quasi undicenne, è morto or son quasi due anni ed ha lasciato un gran vuoto, come lo lascia chi ti dà senza mai chiedere. Affetto, compagnia, presenza discreta: sul letto, se mi sdraiavo; sulla tastiera del computer, se scrivevo; sulle mie gambe se ero seduto; sulla mia pancia se ero sdraiato; su una sedia accanto alla mia se pranzo o ceno. Sedie vuote … infatti, in alternativa, potevo piazzare una sedia vuota vicino a dovunque io fossi ed era sua. Bastava intendersi.. E poi; appoggiato con le due zampette anteriori sul bracciolo anteriore, lui che stava nel sedile posteriore dell’auto, se guidavo. In barca, a sciare e in bicicletta non ce lo avevo ancora portato. Sedie vuote … no, dicevo: luii l “riempiva” subito. E nemmeno porte chiuse. Dorian non le sopportava: grattatine a non finire, fino a quando tu non gli aprivi la porta, che fosse della camera, della sala, del bagno …

Massimo Lazzeri ha cantasuonato “Il gatto” di Vinicius de Moraes, sulle corde  di un “ukulele”

Ma torniamo ad “Alfonso ed i Suoi”. I “Suoi” … già, chi sono? Io li ho fotografati ma… lui li invitava chiamandoli per nome, ma loro si presentavano in scena a tre, quattro ed anche di più alla volta, impossibile per me ricollegare il nome a ciascuna persona. Ed allora gli ho spedito una mail ed un sms e Alfonso (‘sta mattina) mi ha fornito i nomi … Nel frattempo, questa sera scrivo il post … lo pubblico domattina bonora (adesso per chi legge, 17 ottobre), già … perché domani (oggi, 17 0ttobrte) sono “fuori casa … anzi, “fuori computer” (cioè sono in giro senza computer al seguito) e non voglio privare voi e me stesso della mia consueta tempestività (tempestivo – o tempestoso? – almeno cosi mi giudicano molti di voi, gradite lettrici e graditi lettori: credo di avervi mal abituato!). Successivamente, quindi, aggiungerò i nomi. nel frattempo gli Attori vorranno scusarmi.

Duetto rossiniano … con Ester D’Amato e Paola Fumana

Alfonso era la voce parlante, la traccia sul cui progredire si sono inseriti, di volta in volta, i lettori, anzi, i recitatori, anzi, i recita- attori, anzi gli attori. Gatti nel vocabolario, nei proverbi, nelle diverse città, nei rapporti con gli altri animali (uomo compreso), nella prosa, nella poesia, nei colori, nella natura. Ma non di queste sole cose vive l’uomo: ed ecco infatti “Gatti nella Musica”! Due applauditissimi intermezzi musicali hanno ulteriormente entusiasmato la platea: il cantante-suonatore con una minuscola chitarra che chitarra non è e l’operetta finale, la scena dio gelosie di due gattine canore gelose dello stesso gattone (Alfonso), con sottofondo di fisarmonica  sull’aria del duetto dei gatti di Rossini.

O mùzos delòi … la favola insegna … insegna? Si, ci insegna, e molto: la dignità del Gatto; il suo spirito libero; il suo sapere essere amico senza essere servile; il sapersi ribellare ad ingiuste costrizioni; il sapere riconoscere e ricambiare un affetto; il sapere apprezzare ciò che ha; il sapere sopravvivere e vivere  con poco. Con poco, con ciò che gli serve. Niente di superfluo, a cominciare dal cibo, che consuma solo nella misura che gli serve per alimentarsi. Non accumula, non spreca cibo, non consuma risorse oltre lo stretto necessario … e  vi pare poco? Abbiamo molto da imparare … noi … dai Gatti! (la lettera maiuscola non è casuale).

Un contributo mio? Certo! Una poesiola, scritta per un cugino ligure di mio Dorian: “Gatto di mare” (o “da mare” … o ancora …”d’amare”‘)

Genova Boccadasse, Bucca d’ase, Bocca d’asino … la forma del golfo-porticciolo, in piena città, piccola gemma storica rimasta intatta …

Non insegui il Tempo

e grato

il Tempo

non ti rincorre.

Immobile

sulla tela di un gozzo

assapori l’amico profumo di pesce

il caldo insperato del sole invernale

e mi osservi

col nobile sguardo

del marinaio antico

al quale ogni giorno tu presti la barca.

Voglio indossare

pantaloni di tela

colore del mare profondo

sfumati di bianco salino

sedere in silenzio al tuo fianco

L’attentissimo uditorio …

su questo gradino

dal bordo ormai liso e rotondo

per non disturbare

segreti

ricordi

speranze e tesori

dei gatti del posto …

… e dei pescatori.

E poi … chi non conosce la melodia di Memory da “Cats”? Famosissima. Ma le parole? Eccole:

A Dorian piaceva tanto ascoltare  “Memory” …

Midnight, not a sound from the pavement

has the moon lost her memory

she is smiling alone

in the lamplight the withered

leaves collect at my feet

and the wind begins to moan.

Memory. All alone in the moonlight

I can smile at the old days

I was beautiful then.

I remember the time I knew

what happiness was.

Let the memory live again.

Every street lamp seems to

beat a fatalistic warning

someone mutters, and the street lamp gutters

and soon it will be morning.

Daylight. You must wait for the sunrise

you must think of a new life

and you mustn’t give in.

When the dawn comes tonight will be a memory too

and a new day will begin.

Burnt out ends of smokey days

the stale cold smells of morning

a street lamp dies, another night is over

another day is dawing.

Touch me, it’s so easy to leave me

all alone with the memory

of my days in the sun.

If you touch me, you’ll

understand what happiness is:

look, a new day has began.

Memory? Ricordando il mio Dorian, buon Gatto a tutti!

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POST 1041 – BRUNETTA CONTRO I SUPER EMOLUMENTI RAI (FAZIO, CROZZA, …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2013 @ 7:53 am

Detto altrimenti: potrei dirgli bravo, purchè …

Quanto a Fazio? Quanto a Crozza? Mo’ li sistemo io …

Purchè cosa? Direte voi, amiche lettrici e amici lettori dei miei “sudati post” … Purchè si tratti di una revisione completa delle super retribuzioni, super pensioni, super cumuli, super buonuscite, super buonentrate (ci sono state anche queste: vieni da me, e siccome vali molto io ti pago anche un “premio di ingresso”) di tutti (tutti) i soggetti che percepiscono questi super emolumenti assolutamente fuori scala, nel settore pubblico e anche in quei settori privati che sono sovvenzionati dal denaro pubblico.

Dice … ma si tratta di diritti acquisiti. Un momento, distinguiamo: vi sono diritti acquisiti e privilegi acquisiti. Si tratta di due categorie ben diverse … Qualche esempio?

1) Il capo della nostra Polizia di Stato è pagato circa il triplo del capo dell’FBI;
2) amministrazioni pubbliche locali che hanno 10-15 direttori generali (sic) tutti retribuiti al livello di quello che dovrebbe essere l’unico direttore generale. Quanto? Circa 170.000 euro l’anno. Ci può stare, direte voi. Sì, ma se poi costoro, anzi, ognuno di costoro ha anche una indennità di carica pensionabile che “può arrivare 1:1”, cioè può arrivare ad essere pari alla voce stipendio (e ci arriva!): con il che il suo stipendio si raddoppia!
3) buonuscite milionarie in euro ai vertici delle banche! Le banche! Si sono autodisastrate, hanno disastrato il sistema economico, e noi cittadini paghiamo le tasse allo Stato, lo Stato versa fondi all’UE, l’UE finanzia le banche europee con 4.000 miliardi di euro (quattromila miliardi di euro) al tasso dell’1% (uno per cento) e le banche investono quei denari in titoli di Stato al 4,5% e non concedono finanziamenti a imprese e famiglie! Cornuti e mazziati, si potrebbe dire di noi cittadini! E poi, quelle stesse banche, “premiano” il loro grandi capi con buonuscite da 40 milioni di euro!

Mi domando: perché mai la BCE non finanzia all’1% direttamente gli Stati? L’Italia avrebbe potuto sostituire propri debiti al 4,5% con debiti all’1%, risparmiando il 3,5% di interessi. Un esempio pratico: sui 140 miliardi semi regalati alle banche italiane, il nostro Paese avrebbe potuto risparmiare 4,9 miliardi l’anno di interessi. E se 4,9 miliardi l’anno vi sembran pochi …

E poi … vede, Brunetta, se noi stra-paghiamo “comunque” e “a prescindere” certi personaggi (in UE e a casa nostra), costoro non saranno mai tesi, impegnati, preoccupati nel senso di agire al meglio come ho appena indicato. Non saranno mai motivati, ad esempio, a “migliorare il sistema”, a ricercare il “bene comune”, bensì saranno solo preoccupati di mantenere i loro super privilegi su livelli “marziani”, non certo terrestri.

Quindi, Brunetta, avanti tutta però. Però su tutti i fronti, non solo su quelli di un percorso demagogico – populista – da campagna elettorale permanente. Ah … mi scusi … dimenticavo … “quaeso” (di grazia), mi sa dire Ella quali siano gli stipendi degli steno dattilografi anziani del parlamento? Mi si dice che arrivino a 240.000 euro l’anno, ma non posso certo crederci … altrimenti sartei portato a driLe “Medice, cura te ipsum!” ovvero, “Medico, cura innanzi tutto te stesso!”

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POST 1040 – 16 ottobre 1943 – 16 ottobre 2013

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2013 @ 5:04 pm

Detto altrimenti: un Ricordo doveroso.

RADIO TRE, Moni Ovadia legge la seconda puntata del rastrellamento degli Ebrei nel ghetto di Roma, di Giacomo Debenedetti.

Ho ricordato il Vajont. Ho scritto delle stragi del mare. Non potevo non scrivere del 16 ottobre 1943. Ottobre … tragica coincidenza … la morte di Priebke … il rastrellamento nel ghetto di Roma.

Non posso aggiungere quasi nulla a ciò che già si sa … solo un piccolo mattone per la costruzione del  Tempio del Ricordo. Nel senso che il Ricordo è un dovere per ognuno di noi, un debito verso chi ha pagato un prezzo inaudito alla pazzia della storia, di una storia con la “s” minuscola, anzi ..no … con due, tragiche “S” maiuscole, stilizzate …

L’indifferenza al Ricordo oggi sarebbe il peggiore dei mali. E invece dobbiamo ricordare, ricordare non per odiare, ma perché l’odio non rinasca, per prevenire nuovi tzunami di odio. Invece, purtroppo, troppo spesso, in Europa … nel mondo … il razzismo rinasce, razzismo religioso, etnico .. ed anche “sociale”.

Razzismo sociale, direte voi? Cosa è? Ecco, è il razzismo delle caste: chi è dentro è dentro chi è fuori si arrangi. Da un lato pochi (uomini, popoli, gruppi economici) sempre più ricchi e dall’altro molti (uomini, popoli, gruppi ecnomici) sempre più poveri. Comunismo, il mio? No, è ricerca del “bene comune”, l’unico bene che può garantire a tutti la civile convivenza e lo sviluppo della razza. Della razza? Ma allora anche tu … No, cosa avete capito? Non ho detto di “una” razza, bensì “della” razza, cioè di quella umana, l’unica.

I migranti. Il Mare mediterraneo, nuovo moderno ghetto dal quale taluno non vorrebbe che emergessero, letteralmente. Ma la Storia, non ci ha insegnato nulla? Insisto: leggete il libro del professore universitario canadese Daniel R. Headrick, “Il predominio dell’Occidente – Tecnologia, ambiente, imperialismo” (Il Mulino ed., 2011, €29,00), ne vale la pena. E’ la storia – nei secoli – dell’imperialismo del nostro mondo occidentale contro l’Oriente e soprattutto contro il Sud del mondo. Ma anche contro l’Occidente americano.

Ecco, l’onda che ieri ha urtato violenta la spiaggia, oggi si ritrae, genera una risacca, come l’onda del Vajont che dopo il primo urto, ritraendosi, ha letteralmente spianato Longarone.

Gestiamo quindi il fenomeno “migranti” almeno in un’ottica storica ed “utilitaristica”, se proprio non riusciamo ad gestirlo in un’ottica umana …

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POST 1039 – VOLA, COLOMBA BIANCA VOLA ….

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2013 @ 3:08 pm

Detto altrimenti: “Vola, Alitalia stanca, vola …”

Nilla Pizzi: “Vola, colomba bianca vola, diglielo tu … che tornerò ..”

Ricordate quella vecchia canzone? Vola, colomba! Ieri una colomba. Oggi Alitalia: vola, Alitalia! Ma a che prezzo! Ce lo ricorda Massimo Giannini, in AF Affari e Finanza (la Repubblica) del 14 ottobre 2013, prima pagina: “Il “salvataggio” del Cavaliere DEL 2008 è costato 6-7 miliardi di euro. Da allora i Patrioti Privati da lui chiamati a “salvare” la Società, ne hanno perso altri 1,2 di miliardi. … ci sarebbe una sola cosa fare: mandare la fattura a palazzo Grazioli …”

In alcuni recenti post scrivevo della responsabilità civile dei poteri dello Stato, dei tre poteri, non della sola Magistratura. Ecco, mi domando: quale responsabilità civile è ricondotta a simili disastrose decisioni “di (mal) governo? Nessuna. E’ questo il nostro malanno nazionale. Non reagiamo … pare che quei miliardi non siano nostri … e invece lo sono! E come se lo sono! Vorrei vedere Lui, il Cavaliere, il self made man, il ghe pensi mi man, come agirebbe e soprattutto come reagirebbe se a fare un danno simile fosse stato un suo amministratore in una delle sue aziende …

Ed io … come sono stato fortunato … Infatti anni fa, quando ero dirigente finanziario alla Stet, venni contattato da un head hunter (cacciatore di teste)  per trasferirmi a capo della direzione finanza di un’altra società – che non veniva nominata – la quale, fra i benefit, mi avrebbe concesso un volo aereo di andata e ritorno all’anno, per me e famiglia, in una delle sue tratte, anche internazionali … Io non accettai. Pfuiiii, scampato pericolo!

P.S.: fra tutte le lettrici ed i lettori che avranno indovinato di quale società si trattava, sarà sorteggiato un biglietto della metro di Roma, valido per tutte le tratte gestite da quella società.

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POST 1038 – LA PERFIDA ALBIONE, LA SANITA’, LA MEMORIA, GLI SCANDALI, LE EMERGENZE, MULTINAZIONALI E PICCOLE BOTTEGHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2013 @ 7:38 am

Detto altrimenti: questo è un post “multiplo” …

1) La perfida Albione. E’ nell’UE ma. Ma non adotta l’Euro, non accetta le regole UE sul segreto bancario e sul riciclaggio ma. Ma si permette di sindacare i nostri interventi su Alitalia, denunciandoli all’UE (a dire il vero, per quelli che sono in effetto n.d.r.) in quanto aiuto di stato, ma. Ma allora rispondiamole: “Cara Albione, facciamo così: prima rispetta tu le regole comuni e poi potrai dire la tua”.

 2) Tagli alla sanità. Chi ha più bisogno della sanità? In genere le persone anziane, i pensionati. Ah, mi pareva … stiamo sacrificando le vittime più deboli, i giovani  e gli anziani. Ebbè … che volete … sono quelli che possono protestare di meno … Tanti anni fa feci notare ad un produtore di mangimi per animali che lui immetteva segatura (segatura!) nei mangimi. Mi rispose: “Tanto quelle so’ bestie, mica ponno protestà!”.  Tagli alla sanità? Si, ma diversi: tagliamo i furti (Fondazione Mauceri & C.), le siringhe che costano il triplo, gli sprechi etc.. etc…

 3) La nostra memoria. Com’è? Corta, cortissima! Infatti, chi si domanda che fine hanno fatto i procedimenti ed i processi contro tutti (tutti) i tesorieri di tutti (tutti) i partiti? E lo yacht acquistato con i soldi di un partito? E gli scandali del marito che tratta con la moglie affari fra due SpA dello stesso gruppo pubblico? E gli assurdi sconti fiscali ai gestori delle macchinette mangiasoldi? Etc., etc.. Ci vorrebbe un nuovo quotidiano: “Lo scandaliere” per seguire l’andamento di tutti gli scandali. Dice … non basta, ci sono anche le emergenze! Ah, sì, … dimenticavo, scusate. E allora di nuovi quotidiani facciamone due e fondiamo anche “L’emergenziere”. Io mi ci abbonerei subito. Ad entrambi. E voi?

 4) Calati iunco ca passa la china. Che vuol dire? “Piegati, flettiti, giunco che sei cresciuto nel greto di un torrente, che la piena poi passa e tu ti rialzi”. E’ un detto della mafia: di fronte ad una particolare offensiva giudiziaria, occorre stare zitti, mantenere un profilo molto basso, sparire … che poi l’ondata passa e noi (mafiosi) riprendiamo il nostro ruolo. Ecco, mi pare che di fronte al “pericolo” che gli scandali suscitino uno scandalo (!!??), e cioè che inenwschino  una reazione (più che legittima, n.d.r.) da parte della gente, i responsabili delo scandalo si chiedono  …”Ch’ haiu a fari?” E il padrino risponde loro: “C’hai a fari, mi spiasti? (mi hai chiesto?) …  Muto … muto hai a stari … che poi  la china passa, passa, tanto ‘sti critiani memoria corta hanno, cortissima … ahhhh!?”

5) Chiodo scaccia chiodo. Lo scoppiare di uno scandalo crea problemi? Nessun problema, basta farne scoppiare un altro e cos’ via. Un po’ come quel tale che, azionista di una picola SpA, per sfuggire ai controlli della Guardia di Finanza (GdF), ogni due anni ne creava un’altra e trasferiva le attività da una SpA all’altra e così via … e gli altri (GdF) ad inseguire la traccia di una lepre che si allontanava sempre di più, sempre di più … e la traccia era sempre più sfumata, labile, evanescente …

6) Multinazionali e piccole botteghe. Legge 30 dicembre 2004 n.311 (“Finanziaria”), articolo 1 comma 429: le grandi multinazionali (Ikea, Auchan, Carrefour etc.) con sedi in paradisi fiscali, hanno il solo obbligo di comunicare al fisco giornalmente l’IVA incassata. Lo scontrino rilasciato all’atto di ogni acquisto non è fiscale. Dette multinazionali pagano le tasse nel luogo della loro sede legale. Il piccolo bottegaio che non rilascia uno scontrino fiscale è soggetto ad una sanzione sino a mille euro.

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POST 1037 – TAGLIARE … MA DOVE? CONDONARE … MA CHI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 5:41 pm

Detto altrimenti: dite la vostra

Due referendum fra le lettrici ed i lettori del blog

1. Priorità e tagli alla spesa. Dovendo scegliere, preferireste che fosse ridotto l’investimento nella sanità o quello nei cacciabombardieri F 35?

2. Amnistia e indulto. Sareste favorevoli alla estensione dei benefici ad un certo senatore, anche se ciò significasse, come significherebbe,  l’automatica estensione anche a tutta la numerosa pletora degli altri evasori fiscali?

Fra tutti coloro che avranno commentato per iscritto questo post sarà estratto un biglietto ferroviario di seconda classe di andata e ritorno per andare a Roma ad assistere ad una seduta dei nostri parlamentari relativa alla discussione dei problemi sopra enunciati.

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POST 1036 – MUSICA, MUSICA … A RIVA DEL GARDA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 3:20 pm

Detto altrimenti: a seguito dei post nn. 1002 e 1008 sul Concerto del 5 ottobre scorso, Bledar Zajmi, violoncello; Dora Novak, pianoforte.

Intervento e commento del Presidente dell’Associazione Amici della Musica, Ruggero Polito:

Inizia

“Gli “Amici della Musica” di Riva del Garda nel pomeriggio del 5 ottobre appena trascorso ci hanno regalato un concerto di eccezionale levatura. Si sono esibiti il primo violoncello dell’Orchestra dell’Opera di Praga-Bledar Zajmi e la pianista Dora Novak, figlia del celebre musicista, compositore e latinista Jan Novak, che, a seguito della feroce repressione sovietica contro i cittadini di Praga, dovette fuggire dalla Cecoslovacchia e riparò prima a Riva del Garda e poi a Rovereto, dove ha lasciato grandi tracce della sua poliedrica attività di musicista compositore, latinista ed umanista.

Il duo ha esordito, eseguendo, proprio di Jan Novak, “Rotundelli”, un brano di grande godibilità, nel quale i due bravi strumentisti hanno realizzato, nel primo tempo, un interessante dialogo sonoro, con entusiasmanti giochi ritmici, divenendo ora il violoncello ora il pianoforte, in alternanza, protagonisti vivacissimi della proposta tematica dell’allegro, sviluppata poi con rigorosa e coerente continuità, fino alla sua conclusione.

Dora Novak

Il secondo tempo “lento”, di carattere meditativo, si è espresso con un quasi soliloquio del violoncello: quì Bledar Zajimi, con la bella cantabilità del suo vibrato e con una cavata intensa e appassionata, ha saputo sviluppare con efficacia il tema talvolta triste e malinconico del secondo tempo, sul sottostante garbato supporto armonico del pianoforte, che la brava Dora, da vera professionista, ha condotto con un suono vellutato, grazie al suo delicato tocco pianistico.

Il terzo tempo “Allegro” di “Rotundelli” si è articolato in affascinanti giochi ritmici, ricchi di sincopi e contrattempi, molto coinvolgenti, con dinamiche ardite che hanno notevolmente impegnato i due strumentisti in passaggi rapidissimi, dove il violoncellista ha potuto porre in evidenza una tecnica quasi trascendentale e la pianista la sua assoluta padronanza della tastiera, realizzando così assieme una splendida tavolozza sonora, fatta di colori e ritmi affascinanti.

Nella “Tranquillità del bosco” di Dvorak – una composizione post-romantica – il violoncello di Bledar, dopo le prima note espressive di una serena interiore tranquillità, evolve in un lirismo al tempo gioioso e meditativo, efficacemente espresso con una mai interrotta cantabilità, sempre delicata e sostenuta su tutta la gamma della scala.

Bledar Zajmi

Interessante poi la composizione di Martinu, concepita come una serie di variazioni su temi di carattere popolare, con le quali l’autore ha voluto esprimere i contenuti della tradizione popolare slovacca, ricca ora di nostalgia ora di sentimenti profondi, ora di malinconia, ora di momenti gioiosi e spensierati, spesso presenti nelle feste popolari. La composizione, dopo un esordio di carattere nostalgico, evolve verso una struttura di danza popolare, con un accentuato dialogo fra i due strumenti, che si fa sempre più incalzante. Segue poi un momento di maggior lirismo, dove il violoncello conclude questa fase con una voce appassionata, resa particolarmente intensa dalla poderosa cavata del bravo Bledar. Presto però tale momento lirico cede il passo ad un vivace ed entusiasmante gioco ritmico in un ricco dialogo fra i due strumenti, che si alternano vicendevolmente nel ruolo di protagonisti, entrando in una spirale sonora, resa continuamente più ricca da dinamiche progressivamente sempre più incalzanti e coinvolgenti, quasi a voler ribadire la ricchezza di sentimenti e tradizioni di quei canti popolari, ai quali Martinu si è ispirato. E a tale finalità è volta infatti l’ultima variazione, dove la connotazione popolare è resa con particolare evidenza grazie alla bravura dei due strumentisti.

Ultimo pezzo eseguito dai due musicisti è stata la sonata per Violoncello e Pianoforte in Mi min. di Johannes Brahms opera 38, nella quale i due concertisti hanno fatto riemergere, con grande efficacia, le sonorità proprie che il celebre autore amburghese ha profuso nelle grandi composizioni orchestrali Il primo tempo (Allegro non troppo) inizia col tema cantabile che il violoncello di Bledar Zajimi espone in tutta la sua romantica ampiezza, tema poi ripreso e variato dal tocco delicato di Dora Novak sul pianoforte; il dialogo quindi fra i due strumenti si anima e si infittisce e, dopo un breve spazio dove è apparso predominante il pianoforte, il movimento scivola verso un discorso serrato e vigoroso tra i due strumenti. Chiude il primo tempo il morbido fraseggio del pianoforte con le note iniziali del movimento, sul garbato supporto sonoro del violoncello, che realizza impeccabilmente le armonie sottostanti.

Il secondo tempo si caratterizza per il ritmo danzante un pò venato di malinconia; segue quindi un Trio tenero ma carico di una connotazione intima e lirica propria di Brahms; dopo una pagina di delicata poesia di taglio cameristico, viene ripreso il tema dell’Allegretto.
Ha concluso la sonata la grandiosa ed articolata fuga di chiara ispirazione bachiana.

 

 Un pubblico attento e preparato ha profuso lunghi e meritati applausi ai due concertisti, che, in riscontro a tanto calore, hanno concesso due bis: il rondò di Boccherini di una grande piacevolezza ritmica ed il celebre motivo scritto per il balletto “la morte del cigno” tratto dal Carnevale degli animali di Saint Saens. Ha chiuso il concerto quest’ultimo pezzo, con il quale i due valenti musicisti hanno ancora una volta entusiasmato l’attento ed ottimo pubblico: in questa splendida pagina di Saint Saens il violoncello di Bledar Zajimi ha esposto il dolcissimo tema del cigno morente con una cantabilità ampia e commovente sull’arpeggio garbato, discreto e legatissimo, tessuto sulla tastiera del pianoforte dalle mani magistrali di Dora Novak.
Grazie a Dora e Bledar!

Finisce

Grazie anche a te, Presidente Polito, per questo tuo farci rivivere quelle emozioni! 

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POST 1035 – UNA IMPORTANTE INIZIATIVA FIDAPA –TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2013 @ 11:09 am

Detto altrimenti: Donne in Politica – F.I.D.A.P.A. – BPW Italy Federazione Italiana Donne, Arti, Professioni, Affari Business & Professionale Women Sezione di Trento, Presidente Luisa Fronza Tel. 3480029808 – email luisafronza@yahoo.it

Amiche e amici del blog, vi segnalo molto volentieri un’iniziativa FIDAPA, tesa a sottolineare il ruolo delle Donne (Dominae): di quelle che hanno promosso questa iniziativa e di quelle che vi parteciperanno. In questi tempi stanno accadendo due fatti, uno estremamanete negativo (la serie dei femminicidi) ed uno estremamente positivo: le parole di Papa Francesco, contrario al ruolo che attualmente la Chiesa riserva alle “donne nella Chiesa” (le suore), di semplice servizio … Che sia prodromo delle Donne Sacerdote? Me lo auguro di cuore. Io, assai più modestamente, da semplice blogger, ho pensato di trasformare in un post l’invito che la FIDAPA ha rivolto a tutte le Associazioni, con l’invito a tutte le mie lettrici e a tutti i miei lettori di paretcipare all’iniziativa. Grazie

Inizia

Gentili Presidenti, Care amiche, Ci avviciniamo al giorno delle elezioni per il rinnovo del nostro Consiglio Provinciale.
Mai come in questo momento le Associazioni femminili del territorio possono e devono essere protagoniste, come quasi tutti i nostri Statuti prevedono. Dobbiamo farci promotrici di iniziative ed attività che sensibilizzino la società alla ricerca di una piena ed equa rappresentanza di genere, a risolvere le problematiche legate al lavoro femminile, alla parità salariale, ad una diversa attenzione alla multiculturalità e alla solidarietà internazionale e, non certamente ultimo per importanza, al tema della violenza…
Riteniamo, quindi, di dover essere “parte attiva” nella “formazione” della compagine che sarà eletta e che dovrà governare il Trentino nella prossima legislatura.
E’ un momento di grande cambiamento sociale e politico che ci deve vedere impegnate fortemente.
Lo dobbiamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti il cui avvenire è già stato ipotecato e che si profila, ogni giorno di più, incerto. Certamente non è colpa nostra, ma non possiamo lavarcene le mani!
La Commissione provinciale per le Pari Opportunità e molte Associazioni, tra cui FIDAPA-BPW ITALY, hanno intrapreso un lungo percorso per giungere alla modifica della legge elettorale. Non ci siamo riuscite. Troppo forte il potere maschile, avvantaggiato dall’appoggio di molte donne e dall’indifferenza della maggioranza!
Ebbene, non importa, abbiamo il diritto di voto e vorremmo, almeno per una volta, che tutte ci staccassimo dalla logica partitica che ha, finora, determinato l’andatura”.
Lo vogliamo davvero un grande cambiamento? Abbiamo a disposizione tre preferenze: VOTIAMO DONNA!!
Care Presidenti e care Socie, Vi chiediamo di essere con noi in questo evento, unico, che, con il Vostro aiuto, potrà essere memorabile.

 Diamo VOCE a TUTTE le CANDIDATE, invitandole ad un incontro, che si terrà
mercoledì 16 ottobre 2013, dalle 14.00 alle 20.00,
presso la Sala della Federazione delle Cooperative, a Trento, in Via Segantini.

 Dato il rilevante numero di adesioni si è reso necessario dividere l’evento in fascie orarie, le candidate saranno raggruppate in un unico elenco in ORDINE ALFABETICO.
In sala, tuttavia, saranno esposti gli elenchi in base all’appartenenza partitica per un’informazione più ampia; In tal modo intendiamo auspicare una maggiore affluenza di cittadine/i elettrici/elettori che potranno ascoltare le proprie rappresentanti distribuite in tutto il pomeriggio.
Lunedì 14 ottobre 2013 alle ore 12.00 in Sala Rosa della Regione
alla presenza delle rappresentanti delle Associazioni, della Commissione Provinciale per le Pari Opportunità, dei giornali e delle televisioni verranno democraticamente estratte a sorte le CANDIDATE da associare alla fascia oraria e precisamente:
– dalle 14.00 alle 16.00
– dalle 16.00 alle 18.00
– dalle 18.00 alle 20.00
Care amiche, Vi chiediamo di aiutarci nell’organizzazione del presidio per l’intera giornata e di essere al nostro fianco.
E’ proprio il caso di chiederci: se non ora, quando?
E’ l’occasione più importante di questo momento storico per capire chi merita la nostra fiducia, per individuare chi ha a cuore l’interesse della collettività oppure chi strumentalizza la rappresentanza politica per interesse, camuffando gli obiettivi personali con falsi atteggiamenti altruistici.
Attendiamo fiduciose le Vostre comunicazioni di collaborazione e Vi ringraziamo anticipatamente.
Seguirà programma dettagliato che Vi preghiamo di diramare il più possibile, e in tutti i modi che riterrete più utili, anche con il TAM TAM o con i segnali di fumo.
La Presidente Fidapa BPW Italy – Sezione di Trento – Luisa Fronza.

Finisce

Grazie, amici del blog, per avere letto sin qui  e ancor di più GRAZIE se parteciperete all’incontro!

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