POST 1084 – POVERA LINGUA ITALIANA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2013 @ 11:07 am

Detto altrimenti: o … poveri noi che la maltrattiamo?

Guardate che se fate questo errore .,.. vi metto nell’Inferno!

Domenica. 10 novembre 2013, ore 16,55, Radio 3, trasmissione “Il concerto della Domenica” (o giù di lì …). Il conduttore, nel preannunciare la trasmissione di un concerto do Mozart, ha detto: “Vorrei che voi, giovani musicisti, siate all’ascolto …”. Detto questo …

Problema

Premesso che fra le seguenti forme sintattiche ve ne è una sola giusta …

• vorrei che siate
• vorrei che sarete
• vorrei che foste
• vorrei che siete

… a tutti  coloro che avranno dato la risposta esatta, NON sarà inviata una copia della sintassi della lingua italiana.

 

Comments Closed

POST 1083 – AMMIREVOLE LETTA, MA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2013 @ 8:18 am

Detto altrimenti: … ma, Presidente Letta, nella vita non esiste limite al meglio …

Luis Durnwalder

Ammirevole, Enrico Letta. Innanzi tutto per una piccola grande decisione, quella di rinunciare al doppio stipendio (di Presidente del Consiglio dei Ministri) visto che “ricevo già quello da parlamentare”. Ma non basta … infatti l’intervistatore (a RAI News 24) Massimo Giletti ieri lo ha incalzato: “Ma Lei deve “far fare” oltre che “fare” … e il Presidente di una piccola Provincia, la Provincia Autonoma di Bolzano prende 25.000 euro al mese … ben più di Lei …, mentre, stante le differenti responsabilità, sarebbe semmai corretto il contrario …” (cito fra virgolette ma a memoria, n.d.r.).  E poi … incalza Giletti … “Come si fa a non trovare 2 miliardi in un bilancio di 900 miliardi? E i700 euro al giorno del costo delle auto blu della Cassazione?”, etc., etc… Letta ha risposto con la “riduzione del 25% delle auto blu” e con la riforma in fieri della Costituzione … Bene ma. Ma …

… ma io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:

1) bene il “fare”, ma occorre anche “far fare agli altri” visto che si è alla guida degli altri;

2) l’argomentare “ho ridotto del 25%” non mi convince. Infatti se il 100 è esagerato, nel senso che sarebbe giustificabile una spesa pari a 30, ridurre del 25% da 100 al 75 è ancora troppo poco!

3) l’argomentazione di cui al numero prevedente vale anche nei confronti dell’affermazione del ministro Lupi, quando dice che attraverso il TAV verrà movimentato “il 30% delle merci” (sic!). Il 30% di quanto, dico io? Di un totale che da 20 anni sta sempre diminuendo, e che comunque satura solo al 25% la capacità di trasporto dell’attuale linea ferroviaria?!

4) Ammirevole Letta per come, con prudenza, tenacia, lodevole ottimismo, positività, calma, equilibrio, cristiana fiducia, etc. sta conducendo una politica dei piccoli passi. Ma, dum Romae consulitur … mentre a Roma di discute … milioni di persone sono senza lavoro, migliaia di aziende chiudono, scandali d’ogni sorta dilagano giornalmente … le caste resistono nelle loro torri granitiche di privilegi medievali … E allora, direte voi, cosa pretendi tu, piccolo blogger? Hai forse la bacchetta magica? No, amici, non ce l’ho quella bacchetta, … solo che mi piacerebbe sentire parlare di 1) verifica della idoneità dell’attuale modello di sviluppo; 2) esame completo ed eliminazione di tutti i privilegi di tutte le caste; 3)  leggi economiche eccezionali per far fronte ad una situazione eccezionale (praticamente quasi peggio di un dopo-guerra-persa); 4) un riordino delle priorità del Paese; 5) confezione di un modello completo di Stati Uniti d’Europa, da presentare all’UE se non altro come provocazione, come base per un discorso serio …

Ricordate? Più volte vi ho parlato della visione d’insieme che del mare si ha ove si sia seduti in cima ad un’alta scogliere e dalla contemporanea assenza della sua percezione sensoriale; e – al contrario – della massima percezione sensoriale che si ha del mare nuotando fra le onde, quando sentiamo in bocca il sapore del sale, in contemporanea dell’assoluta mancanza di una sua visione d’insieme … E noi? Noi non possiamo solo concentrarci sulla percezione sensoriale dei vari singoli parziali provvedimenti e perdere di vista la visione d’insieme …

San Tommaso Moro (è stato fatto Santo, non lo apevate?) e la sua opera più importante: “L’Utopia”

Utopie le mie? Siano pure Utopie (e la scrivo a bella posta con la lettera maiuscola, questa parola”!), ma senza Utopie l’umanità non va da nessuna parte. L’Utopia rappresenta il massimo, il Modello Perfetto al quale tendere. Ecco, “tendere”, cioè “cercare di raggiungere, di realizzare”. Ma, appunto, “cercare” … e a me pare invece che non si stia cercando, non si stia “cercando di realizzare” una Utopia. Perchè? Innanzi tutto per “mancanza di Utopia”. Poi, forse, da parte di alcuni, anche per malafede ed egoismo. E allora, amici, ben venga la teorizzazione di una Utopia, l’Utopia di una società più ”morale”, cioè più indirizzata al conseguimento del Bene Comune e non al sempre maggiore arricchimento di pochi a danno del sempre maggiore impoverimento di un numero sempre più elevato di molti.

5 Comments »

POST 1082 – DALLE NOSTRE TASCHE AI CONCESSIONARI DEI VIDEOGIOCHI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2013 @ 3:37 pm

Detto altrimenti: “Ma vi par possibile che si aumenti la benzina, per far fronte ai minori incassi sulle multe (peraltro già abbondantemente scontate) comminate agli evasori … ops, ai gestori delle macchinette mangiasoldi?” (la Repubblica, 9.11.2013, pag. 3).

Il gioco può rovinare le persone.
Molti per di più si ammalano.
Lo Stato ci guadagna.
I gestori evadono il fisco e sono multati per  1, 165 miliardi euro.
Il fisco li ammette al concordato al 20% del dovuto.
La Corte dei Conti contesta e decide per il 30%, pari a 350 milioni di euro.
“Pare” tuttavia che il fisco non riuscirà ad incassare più di 100 milioni di euro.
Gli altri 250 saranno recuperati con aumento delle accise sulla benzina.

Senza (altre) parole.

P.S.: navigando nel blog troverete ampi articoli sui successi del Colonnello della Guardia di Finanza Rapetto (poi … “promosso” ad altro incarico!);  sulla mafia dei videogioci; su dove vanno a finire le monetine; sulla  Banca Popolare di Milano connection (Ponzellini – Corallo affair), etc..,

Comments Closed

POST 1081 – MAMMA LI TURCHI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Novembre, 2013 @ 11:52 am

Detto altrimenti: quando i Turchi imperversavano nel Mediterraneo …

Dalla Turchia di oggi, tanti anni fa, dopo la distruzione di Troia, partì Enea e andò nel Lazio per dare inizio al processo che porterà alla fondazione di Roma. Quindi Roma è stata fondata dai Turchi.

Galea turca attacca navi cristiane

I Turchi. Nel Medio Evo la gloriosa Repubblica di Genova li combatteva … ma siccome business is business, allo stesso tempo le veniva concesso di mantenere propri fondaci (dal greco πάνδοκος, albergo, e poi, attraverso l’arabo: funduq, letteralmente “casa-magazzino”) cioè zone franche commerciali, “aperte” (come era Roma, città “aperta”, nella seconda guerra mondiale) anche nei porti dell’odiato nemico.

Ecco, pure oggi … mi pare che anche oggi, fra “nemici” politici, si sia concordata una sorta di “tregua commerciale”, nel senso che tutti (o quasi tutti) i partiti, l’un contro l’altro armati, affermano che l’attuale legge elettorale, il famigerato Porcellum, sia da modificare, ma poi nessuno in realtà prende davvero quell’iniziativa. Infatti, ogni parte interessata si comporta come i Turchi: concede cioè all’avversario, a condizioni di reciprocità, la possibilità di “commerciare” nei vari “fondaci”, zone franche dell’intelligenza e dell’onestà politica, perché … ciò è “commercialmente utile” (per loro, non certo per il paese!)

Oggi … oggi poi come la chiamano? Trasversalità … mi pare, ecco … sì, trasversalità, con il che si svuota ciascun partito di quel poco “senso del dovere verso la popolazione” che gli era ancora rimasto appiccicato, quasi per caso, praticamente “a sua insaputa”.

Eppure i partiti politici servono, anzi, servirebbero, perchè senza di loro le idee, per quanto buone, non traghettano verso la prpria realizzazione …

“A sua insaputa” ho scritto? Ecco, Natalia Ginsburg scrisse “Lessico familiare”. Oggi potrebbe scrivere un altro “lessico”, quello dei partiti politici: vi ricordate le “convergenze parallele” dell’altro ieri? E il famoso “a mia insaputa” (eccheellà … a rieccoci …. per dirla in romanesco) di ieri? Oggi poi, impera la “persecutio contra personam”. E domani? Domani, quale sarà il nuovo lessico che si inventeranno a Roma? Forse “ulteriori sacrifici ai soliti noti perché così si esce dalla crisi”?

Quindi, nessuno si meravigli se noi ancora oggi gridiamo “Mamma li Turchi!”

Comments Closed

POST 1080 – CORRUZIONE E FURTI “DIRETTI” DI DENARO PUBBLICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2013 @ 11:15 pm

Detto altrimenti: anche Papa Francesco, contro la corruzione e i furti del denaro pubblico e avverte …

…”Non di sola corruzione vive l’uomo” … Infatti vive anche di furti “diretti” di denaro pubblico (tipo “Corrotto io? Quando mai! Nessuno mi ha corrotto, io rubo da solo, cribbio!) Un furto al giorno leva la speranza di torno. La speranza di uscire dalla crisi. Ogni giorno ne salta fuori una: ieri, le stesse forniture sanitarie di Napoli agli ospedali pubblici pagate più volte, le stesse fatture presentate dai fornitori più volte, pagate e quindi incassate più volte! Pareva che avessimo toccato il fondo. E invece no, oggi il “Genio Italico” si è inventato, a Roma, la fabbricazione e la vendita di … biglietti del tram falsi! Falsi? Quando mai!? Infatti erano veri, stampati cioè dalla “zecca ufficiale” quella della ATAC, solo che poi se li vendevano “in nero”. Pare per 70 milioni di Euro negli anni. Se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere. Riso amaro, però …  Ma è mai possibile? E allora, controlliamole tutte queste “stamperie” … hai visto mai che non sia un caso isolato …

Sentite questa. Il  Sindaco di una grande città del nord (magistrato prestato alla amministrazione pubblica) mi inserì nel Consiglio di Amministrazione della nuova società comunale della sosta per rilevare la gestione di una cooperativa … Facemmo pulizia … su dodici miliardi (di lire)  l’anno ne mancavano “regolarmente” nove! Ma è mai possibile? E allora, controlliamole tutte queste gestioni … hai visto mai che non sia un caso isolato …

In altra occasione … messo a capo di una società di parcheggi in altra città (del nord) di piccole dimensioni, per prima cosa misi in assoluta sicurezza l’incasso e la gestione del denaro. Al centesimo. Della serie: volendo si può.

Nel frattempo in Sardegna sono arrestati alcuni politici regionali perché si comperavano orologi e penne stilografiche di lusso e quadri d’autore con i soldi pubblici. Uno di essi, poi, ci si è pagato il banchetto di nozze per trecento invitati. Ma è mai possibile? E  allora, controlliamole tutte queste gestioni … hai visto mai che non sia un caso isolato …

In Lombardia è stato arrestato il sindaco di una città che aveva cacciato dalla mensa i ragazzini le cui famiglie non erano in grado di pagare la retta (poi pagata da un benefattore): pare che ignorasse la legge Merloni e che affidasse i lavori pubblici direttamente ad amici. Pare. Ma è mai possibile? E allora, controlliamole tutte queste gestioni … hai visto mai che non sia un caso isolato …

Io, ai miei dipendenti, nelle varie SpA d’ogni tipo che mi sono state affidate nella mia lunga vita di manager e amministratore, ho sempre detto: “Se vedete una cosa che non va in un singolo caso, verificate che non si tratti di un fatto seriale, intervenite su tutti i casi simili per garantire la sicurezza dell’intero sistema”. Vennero quelli della certificazione di qualità e ci dissero che noi ci eravamo già certificati da soli.

Insomma, non se ne può più … L’Italia, un paese splendido, ricco di risorse culturali, storiche, artistiche, naturalistiche, di creatività, di tante persone oneste, capaci … di tutto ciò che servirebbe per essere felici … e invece viene disastrato da bande di ladri … (Marino, il sindaco di Roma, correttamente parla di “criminalità organizzata” che opera, aggiungo io, con una “intelligente inventiva criminale” che fa impallidire la malavita di “Suburra”).

E la politica … quando tornerà ad essere Politica, con la P maiuscola, quella della Polis della cittadinanza, di tutti noi? Italia Grecia, “mia” faccia, “mia” razza … facciamo attenzione a che non sia anche “mia” fine. Per chi non ha studiato il greco: “mia” significa “una sola, la stessa”. La stessa fine … pertanto.

P.S.: A proposito di fine  … che fine ha fatto la storiella di quello yacht scovato in un porto del Nord Africa, usualmente utilizzato dal figlio di un noto capo politico, yacht che risulterebbe acquistato con i denari del partito, cioè dello Stato, cioè nostri? Se posso scegliermi la proprietà privata riservata di una parte di quella nostra proprietà “condominiale”, opto per il GPS di bordo!

2 Comments »

POST 1079 – MUSIC TOGETHER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2013 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: fare Musica insieme, a Trento e non solo, per i più piccoli e non solo.

Più volte ho accompagnato la mia nipotina Sara “a musica”. Questa volta ho deciso di dedicare un breve post a questa (meritevolissima) iniziativa di musica (e non solo), per i più piccini ( e non solo!), parlandovi un po’ dell’organizzatore Music Together. Infatti Music Together è un’Associazione Culturale che opera a Trento con il patrocinio del Comune di Trento e dà vita ad un programma di educazione musicale per la prima infanzia nato al Center For Music and Young Children di Princetown N.J. USA nel 1987 e da tempo diffuso in tutto il mondo.

Al centro, di fronte, in tuta, il Maestro Max

Detto ciò, chiariamo subito che un’ora al Mucic Together non è un’ora di lezione di musica. Piuttosto è un’occasione per “fare musica” insieme ai propri figli (e nipoti!), un’esperienza rilassata, gioiosa , partecipativa e di esplorazione che permette ai bimbi di sviluppare l’intelligenza musicale ponendo le fondamenta per un loro eventuale futuro maggiore avvicinamento alla Musica.  Rilassante … ma non solo per i bimbi: infatti anche noi “grandi” ci lanciamo nelle danze e nei cori, ci abbandoniamo nell’assimilare e nell’adottare la tonalità che l’ottimo giovane e giovanile Maestro Max ci indica con un accordo della sua chitarra, ci rilassiamo nel giocodanzare con i nostri figli/nipoti … il tutto senza scarpe, sull’apposita moquette.
Si inizia con la scansione del ritmo della musica, si gioca a suonare questo o quello strumento, si ascoltano e cantano canzoncine e filastrocche, si ballano danze anche “moderne” quali i twist, si mimano suono e movimenti di animali! Il divertimento istruttivo e l’istruzione divertente sono assicurati!

Il Maestro Max? A sentire come lo citano, a casa, i nostri piccoli, è il “settimo genitore” (dopo due genitori e quattro nonni): il Maestro Max canta così, fa cosà, ha detto che … etc.. Insomma, un vero e prorio punto di riferimento culturale ed educativo! Bravo Max, grazie … Max!

L’età dei partecipanti? Da zero sino ai miei ormai quasi compiuti 70 anni!

Ne volete sapere di più? Fatto! www.musicTogetherTrento.it ed anche info@musicTogetherTrento.it

P.S.: Mi chiedo … ma i partecipanti ad una iniziative che gode del formale Patrocinio  del Comune … non hanno diritto ad un buono parcheggio utilizzabile anche nelle aree altrimenti riservate?

Comments Closed

POST 1078 – TUTTO IL LAGO DI GARDA A VELA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2013 @ 8:26 am

Detto altrimenti: in barca a vela, sul Garda, in novembre.  Un trasferimento a vela attraverso tutto il Garda. Incredibile Trentino! Giorni fa la neve a 600 metri … ed ieri una bella giornata primaverile!

Carlo: proprietario, armatore, skipper e timoniere!

Insomma, ve … la voglio raccontare, la vela! Carlo, un mio amico, ha comperato una barca a vela a Desenzano, la sua “prima” barca a vela! Deve portarla a Riva del Garda. Sembra facile, ma per un neofita solitario può essere un rischio, soprattutto  di questa stagione e con “questo” lago … e allora … “Riccardo, mi dai una mano?”… Infatti si tratta di valutare alcune variabili e soprattutto il tempo: pioggia frequente, qualche temporale, ma dopo … il sole! Già, ma il sole dopo un temporale significa “fronte freddo” che da Malcesine in giù a sua volta significa onda e vento forte “sul muso” di una barca a vela che vuole, anzi, deve risalire tutto il lago. Ed allora? Allora aspettiamo la seconda giornata di bel tempo “dopo la tempesta”, che pure nei giorni scorsi c’è stata sul lago, con venti a 30 nodi! La data è stata fissata per ieri.

Verso Nord! (A sinistra della Paganella, in alto, sullo sfondo, fra le nuvolette, le Dolomiti di Brenta!

Sveglia a Trento alle 05,30. Partenza in auto alle 06,30. Passando da Riva del Garda per organizzare il rientro dell’auto che ci porta a Desenzano (grazie a Mario,  suocero di Carlo), arrivo a Desenzano alle 08,30. Si arma la barca: una randa di 12 metri quadrati ed un fiocchetto di sei. Queste le sole vele disponibili, non molto, a dire il vero … Anyway, si parte a motore alle 09,15. A motore … anzi, a “motorino”, cioè … un pur onesto furibordo 4 cavalli Mercury a quattro tempi, adatto all’entrata ed uscita dal porto più che a lunghe traversate. Ma questo passa il convento … Sole, un po’ di foschia verso nord, per cui vediamo solo le cime dei monti (quanto basta), vento leggero da nord. Procediamo a motore perché bolinare in queste condizioni richiederebbe troppo tempo e noi abbiamo tanta strada da fare!

Verso Malcesine

Quanto impiegheremo? Non lo so, perchè o questo percorso l’ho fatto sì molte volte, ma sempre e solo in regata (numerose “Centomiglia”, di quelle “vecchia maniera”, e cioè Gargnano – Torbole – Sirmione – Gargnano, anche per le barche piccole come il mio FUN), e la preoccupazione non era controllare quanto tempo ci si metteva, ma “quante barche si superavano o ti superavano” e poi, ovviamente, sempre senza motore!).

La rotta più breve sarebbe seguire la costa occidentale, la “bresciana” per intendersi, ma per sicurezza ci buttiamo sulla “veronese”, più ricca di porti (barca nuova, motore nuovo … non si sa mai di dovere “atterrare” in qualche porto).

Malcesine

Pochi giorni prima, alcuni “volonterosi” hanno rubato il motore originario, un 9 cavalli, fra l’altro tranciando il tubo di alimentazione della benzina dal serbatoio di 20 litri, collocato in un gavone della barca, per cui, all’incirca ogni ora dobbiamo rabboccare “al volo” il serbatoio inserito nel corpo del motore, anzi, di un motore “appeso” ad una struttura metallica esterna: per effettuare questa manovra, utilizziamo un imbuto con becco prolungato, attenti a non far cadere in acqua la tanca, la benzina e chi le manovra!

Dopo un paio d’ore ore si alza una timida Ora: su le vele, quindi, ad aiutare il motorino!

Dietro di noi la nebbia della pianura avanza, ma non riuscirà a raggiungerci per tutto il tragitto: Punta S. Vigilio, Torri del Benaco, Brenzone, Malcesine … una sfilata di gioielli in pieno …”colore” autunnale, pare di assistere ad una mostra di quadri di Van Gogh …

A Malcesine l’Ora inforza un poco. Spegniamo il motore, finalmente! Si bordeggia: Capo Reamol, Capo Tempesta, le palestre di roccia, Riva del Garda, al porto “commerciale” di S. Nicolò, ove ormeggiamo la barca alle 16,15. Sette ore di sole pieno, sei litri di benzina, tre tramezzini ed una banana a testa.

Questo sono io, mozzo tuttofare! (Verso Limone)

La barca? E’ una onesta barca a vela per famiglia, sette metri, di fabbricazione polacca, deriva e timone mobili (ritraibili), quattro posti letto, un bagnetto, poco invelata, dal bordo alto, interni quasi ad altezza d’uomo, supporto esterno per motori fuoribordo, scafo di colore blu. L’amico Carlo potrà aggiungere qualche altro dato nel commento che lo invito a fare a questo mio post.

Scalatori, poco prima della “Fine del Lago” (Finislacui)

Buon vento a tutti, quindi, anche in autunno. E … grazie, Lago di Garda, che ci hai risparmiato le tue tempeste, così bene descritte da Virgilio (Georgiche, II, vv. 159.160):

Anne lacus tantos? Te Lari, maxime teque,
fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino?

E che mai dovrei dire del laghi così belli? Cosa mai di te, Lario, ma soprattutto cosa di te, Benaco  che quando “ti arrabbi” hai onde e fremiti degni di un mare?

4 Comments »

POST 1077- ITALIA MIA, BENCHE’ … LO SCRIVER SIA INDARNO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2013 @ 8:13 pm
Franceso Petrarca

Detto altrimenti. Francesco Petrarca, nel suo Canzoniere, scriveva “Italia mia, benchè ‘l parlar sia indarno, a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse veggio …”

Ecco, vedete, alcuni miei amici mi dicono: “Tu scrivi, ma tanto è inutile …”. Eh, no cari miei, io credo fortemente nel confronto delle idee, e per confrontarle, le idee, prima occorre averle. Idee, proposte, non certo “verità assolute, rivelate” (nemmeno la Fede è “solo” verità rivelata: essa è anche ricerca di Dio, di un Dio, è anche dubbio, anelito, aspirazione, conquista, desiderio).

 Dice … ma qual è il tuo pensiero sulla attuale situazione italiana? Eccolo qui. Per anni abbiamo scaricato quasi tutto sull’aumento del debito pubblico. E’ su tale “contropartita” infatti che si sono costruite inefficienze, privilegi, rendite di posizione, sovra-burocrazia, sovra-strutture, squilibri sociali, etc.. Poi, nel momento in cui ci è stato detto “basta” da noi stessi, dall’Europa e – direi – anche dal mondo-mercato  intero,  in quello stesso momento è arrivata una crisi quanto meno bi-continentale.

Ed allora io credo che l’attuale politica, che si occupa soprattutto di decadenze, di congressi di partito, di dichiarazioni dei ministri, di falchi e di colombe e alla fine – bontà sua! – anche di piccoli passi concreti, non sia sufficiente. Ma che fare, allora? Proviamo anche noi a salire su un sicomoro per vedere meglio il tutto da un diverso e più ampio angolo visuale, proviamo anche noi a salire in piedi sui banchi, come gli alunni dell’ Attimo Fuggente … liberiamo il nostro cervello dalle pastoie degli attuali ingarbugliamenti mentali verso i quali siamo sospinti ogni giorno …

Io vedrei bene interventi più significativi, da attuarsi contemporaneamente:

1) rescheduling del debito pubblico con definizione di un periodo di grazia (pre ammortamento) durante il quale si pagano solo interessi ma non si restituiscono le quote di capitale;
2) varo di un piano di emissioni di titoli  del debito pubblico irredimibili, c cioè siano  rimborsabili attraverso la loro vendita in borsa (in parziale e graduale sostituzione del “vecchio” debito redimibile);
3) adozione di un modello di sviluppo “moderno”, cioè non semplicemente “diverso” il che di per sé non direbbe nulla, quanto piuttosto aggiornato alle esigenze dei tempi, e cioè di un modello di crescita che punti su ricerca, innovazione, valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico, storico, artistico, culturale;
4) lancio della politica sopra accennata attraverso la creazione di decine di migliaia di cooperative giovanili (e non), il cui start up sia finanziato dalle risorse che si rendono disponibili a seguito dell’intervento sulla struttura del debito sopra accennato;
5) revisione delle priorità “vere” del paese (disoccupazione e futuro per tutti) anche se ciò comporta il “sacrificio” di priorità “non vere” (TAV, F35, etc.);
6) modifica della legge elettorale attuale;
7) lotta “vera” a evasione ed elusione fiscale, alla corruzione, ai privilegi di casta;

8) (questa “faccina” è venuta da sola e non riesco a cancellarla!) 8) passaggio dalla amoralità (attuale) alla immoralità e da questa alla moralità;
9) utilizzo del semestre italiano della Presidenza della UE per proporre un modello di Stati Uniti d’Europa, United State of Europe, USE.
10) Accordo USA – USE per l’ “imposizione” delle regole morali al resto del … stavo per scrivere “mondo” … ma almeno lasciatemi scrivere … del  “mercato”.

Ma che … ho riscritto i Dieci Comandamenti”? Quale presunzione, la mia! E poi, utopie, sogni i miei? E vabbè, forse … ma almeno lasciatemi sognare! E poi … e poi … e poi queste sono le mie idee. E le vostre, quali sono? Grazie se le vorrete esporre nei vostri commenti.

Comments Closed

POST 1076 – L’ACCADEMIA DELLE MUSE – TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Novembre, 2013 @ 5:33 pm

Detto altrimenti: Circolo Culturale Privato (programma annuale al post dell’8 ottobre 2013)

Lunedì 4 novembre, seconda riunione. Inizia il duetto Alfonso Masi (voce recitante) e Cristina Endrizzi (pianoforte): lettere e brani musicali di Franz Schubert, dal titolo “Schubert , viandante d’inverno”. Detto altrimenti (dal Musicista) “E sempre mi domando sospiroso: dove?”(Wohin, Wohin? N.d.r.)

Cristina Endrizzi e Alfonso Masi

Parole e musica, recitazione e pianoforte uniti insieme per Schubert. La voce recitante ha inteso illuminare l’Uomo Schubert attraverso le sue stesse parole (lettere o pagine del diario), mediante testimonianze di amici, come l’irosa sfuriata al caffè Bogner contro i “musicisti da strapazzo” e specialmente proponendo versi dai Lieder che, lungo dall’essere semplici parole da musicare, rivelano molto spesso un carattere autobiografico e costituiscono uno specchio dell’anima schubertiana. Ne consegue il ritratto di uno Schubert sempre in viaggio, sempre alla ricerca della gioia mai trovata, sempre in movimento come l’acqua del ruscello; l’immagine di uno Schubert continui viandante che al termine del suo viaggio affida il proprio sconforto al suono monotono di u organetto. Alla voce recitante si è alternato il pianoforte (di Cristina) che commenta lo Schubert abbozzato dalle parole e lo approfondisce con quel calore e colore che solo la musica può dare.

Ecco, vi ho trascritto l’introduzione alla manifestazione. I brani musicali eseguiti?

1816 – E sempre mi domando sospiroso: dove? – Schwanengesamg, Serenata
1818 – Zelez, in Ungheria, lontano da Vienna e dagli amici – Lied: Die Forelle
1825 – Alla ricerca della bella molinara – Da Rosamunde: Entr’acte
1826 – L’uomo più infelice del mondo – Improvviso Op. 142 n.° 2
1829 – L’artista orgoglioso – Klavierstuck D 946
1830 – In viaggio verso un lungo e freddo inverno – Momento musicale Op. 94 n.° 3
19 novembre 1828 – Dialogo finale con la morte – Ave Maria

(Applausi, n,d,r,)

Dopo il consueto intermezzo enogastronomico, l’angolo delle Anteprime:

Francesca Endrizzi ci segnala il Corso di Teatro “Io … chi sono” – Conocersi e lavorare su se stessi attraverso lo strumento del Teatro”, condotto da Paola Grasso (info e prenotazioni: grassopaola@yahoo.it, tel. 3284614743).

Stefania Neonato al fortepiano

La pianista – forttepianista  musicologa Prof.ssa Stefania Neonato segnala l’inaugurazione avvenuta il 4 ottobre scorso della nuova Associazione Culturale Giardino delle Arti, che opererà, con il contributo di artisti locali trentini, nell’area archeologica do Piazza Lodron a Trento. Si tratta di una iniziativa multi-disciplinare che vuole riunire musica, canto, danza, recitazione, poesia. ne sono promotori Maria Letizia Grosselli, Stefania Neonato, Maddalena Primo, Mirna Moretti, Riccardo Gadotti, Annalisa Filippi, Federica Guerra, Oksana. L’iniziativa si è dotata di un sito web ed è presente su facebook.

Altri eventi prossimi futuri:

Sabato 9.11.2013, ore 17,30, concerto del pianista compositore Edoardo Bruni a Riva del Garda, presso la sala del Conservatorio (Organizzazione Associazione Amici della Musica).
Domenica 10.11.2013, ore 17,00, Villa de Mersi a Villazzano, Daniela Dalri Sardi ci invita all’evento organizzato dal circolo Bonporti: “Se potessi creare una canzone” genesi di un brano musicale, raccontata dalel voci di Maurizio Emer e Alessandro Fusaro. Al pianoforte Samuele Drago.
Lunedì 11.11.2013, ore 17,30, Bar caffetteria “Controvento” di Via Galilei, Mirna Moretti riprende la conduzione dl ciclo di letture.
Sabato 16.11.2013, ore 07,30 ritrovo in Piazza Dante, Palazzo della Regione, gita a Cremona (Nuovo Museo del violini, La Bottega del liutaio, La festa del Torrone). Iscrizioni presso Monika, tel. 3318370070
Martedì 19.11.2013, ore 10,00, Biblioteca Comunale di Trento, primo Piano, la prof.ssa Maria Lia Guardini prosegue con la lettura e commento dell’Eneide di Virgilio: libri 7, 8 e 9.
Sabato 23.11.2013, ore 08,40 precise, ci ritroviamo al Parcheggio di Via Monte Baldo in Trento (a sud di Via Vittorio Veneto). Si comporranno gli equipaggi sulle auto e quindi Umberto Sancarlo ci condurrà nella visita guidata al Mart di Rovereto, alla mostra sulle opere di Antonello da Messina.

Mirna Moretti

La serata è ripresa con l’intervento della super lettrice blogger Mirna Moretti (v. www.trentoblog.it/mirnamoretti) la quale ci ha illustrato il suo “lavoro” di giudice popolare al Premio Campiello. Mirna ci ha spiegato “come funziona” e ci ha parlato dell’impegno richiesto. E poi ci ha scritto:

L’AMORE GRAFFIA IL MONDO – Vincitore
di Ugo Riccarelli – Mondadori
Storia di una donna dolce, forte, decisa che rinuncia ai propri sogni per amore prima della famiglia d’origine, poi per il marito e soprattutto per il figlio malato. Figura appassionante, più forte delle proprie fragilità e del vento della storia. Siamo nel periodo dal fascismo al dopoguerra. E’ la saga di una grande famiglia, ma soprattutto è il racconto dell’amore viscerale tra madre e figlio. E di un sogno – quello di creare abiti – che viene sottaciuto e sostituito con il ricreare e vestire invece i sentimenti e le vite altrui.

L’ULTIMO BALLO DI CHARLOT – Secondo Premio
di Fabio Stassi – Sellerio
Breve e immaginifica biografia di Charlie Chaplin, il vagabondo per antonomasia. Riflessioni sul cinematografo quasi intrecciato alla vita stessa di Charlot che sembra non riuscire più a dissociarsene. E la descrizione della sua scoperta dell’America in cui il “sogno” è sia dolce che amaro. Una chicca.

LA CADUTA – Terzo premio
di Giovanni Cocco – Nutrimenti Ed.
Amara considerazione sulla caduta del mondo occidentale dopo l’11 settembre. Ci racconta gli sconvolgimenti planetari che hanno segnato il primo decennio del nuovo secolo attraverso un impianto narrativo poderoso, ispirato alla Torah e al libro dell’Apocalisse.

TENTATIVI DI BOTANICA DEGLI AFFETTI – Quarto premio, ma mio preferito da poter rileggere con calma
di Beatrice Masini – Bompiani
Romanzo di ambiente ottocentesco con un personaggio femminile , femminista ante litteram. La giovanissima Bianca lavora presso un noto poeta lombardo come acquarellista. Deve dipingere fiori e piante, ma insieme ad essi Bianca ritrae luci ed ombre dei personaggi e del periodo storico in cui vive. Fermenti risorgimentali, desiderio di emancipazione e di migliorare il mondo. Racconto accurato della triste usanza di abbandonare i neonati non voluti alla Ruota.

GEOLOGIA DI UN PADRE – Quinto premio Per me il più bello in assoluto, nonostante abbia preferito votare Beatrice Masini per più consonanze femminili.
di Valerio Magrelli – Einaudi
Spietato, perforante, splendido ritratto in 83 capitoletti di un padre da parte di un figlio che soltanto negli ultimi anni riesce a capire e a tollerare questo padre difficile, umorale, irascibile, geniale.
Ed insieme al ricordo forte che scava nel profondo del suo cuore – non per niente l’autore si fa “geologo” dei propri sentimenti – condividiamo le riflessioni sulla vita e sulla morte, sulla vecchiaia e sul rapporto di noi con i genitori. Racconto incisivo, colto, un estremo atto d’amore per un padre che sta “rinascendo” dentro lo scrittore stesso. Magnifico libro che non ti permette di essere superficiale.

Fine
(S.E.e O.)

2 Comments »

POST 1075 – L’ENEIDE LETTA A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Novembre, 2013 @ 9:25 am

Detto altrimenti: questa volta scrivo prima di “andare a scuola”. In effetti, la riunione, aperta a tutti, è per martedì 5 novembre 2013, presso la Biblioteca Comunale di Trento, primo piano ad ore 10,00, per ascoltare la Prof.ssa Maria Lia Guardini.

Questa volta dobbiamo prepararci sui libri dal 4° al 6°. E questa volta li ho letti. Prima. Prima che vuol dire “prima di andare in aula” ed anche (in lingua tedesca) “molto bene”! Abituati ai canti danteschi della Commedia di 145 versi circa cadauno, i 2.400 versi dei tre libri dell’Eneide impressionano un po’ … Forse anche per questo ho scelto di leggerli su di un libro senza le note ed i commenti: latino a sinistra, italiano a destra … Si tratta di una Edizione Zanichelli, Bologna 1954 (io avevo 10 anni!), a cura di Giuseppe Albini. Una serie di libretti, si … libretti eleganti, non molto voluminosi, con la copertina rigida color amaranto: i classici latini, una serie che era stata molto a cuore a mia mamma, classe 1904, insegnante di materie letterarie.

Per chi non conoscesse Virgilio e l’Eneide, suggerisco una breve ricerca in internet (“Virgilio: l’Eneide”). Piuttosto qui, io, a fianco di molti versi, mi sono segnato a matita alcune osservazioni e riferimenti anche ai nostri tempi. Ciò mi induce ad una riflessione: la letteratura, come componente della cultura e della sensibilità umana, è sempre attuale. In altre parole, vi sono valori, sentimenti, principi innati nell’Uomo “a prescindere” dai tempi e dalla religione. D’altra parte il Re Hammurabi, nel 2.200 a. C. codificava “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”. Più innati di così … certi principi (in questo caso: morali).
Quanto seguirà, quindi, non sarà una versione in prosa di 2.400 versi, state tranquilli! Piuttosto una serie apparentemente scollegata di osservazioni. Scollegata … solo apparentemente …

LIBRO IV

La regina Didone, vedova, giura e spergiura che non si rimariterà più. La sorella le parla (qualche decina di versi) ed il gioco è fatto! Si rimariterà (la donna è mobile, qual piuma al vento!).

Enea vuole abbandonarla. Si inventa che questo è ciò che gli Dei vogliono. Ipocrita! Nel frattempo non  glielo dice e va a caccia con lei ed il suo seguito. Doppiamente ipocrita!

L’amplesso dei due. Viene descritto in poche parole: “arsero lampi nel cielo consapevole al connubio” … “ i cominciati imenei”. Altro che i particolari pruriginosi delle sfumature di grigio etc.!
La cosa si risà subito: la “Fama” … le ciàcere (in dialetto trentino) …. E poi, si sa, la calunnia è un venticello …

Il defunto primo marito di Didone, geloso, si rivolta nella tomba e maledice i due amanti. Marito geloso, 35. Tomba, 42. Amante, 18. Da giocare sulla ruota di … Roma!

Enea si prepara ad abbandonare Didone. Lo fa in segreto. Pusillanime! Scoperto, si giustifica con il solito “Deus vult”, Dio lo vuole, anzi gli Dei, sono tanti … “Ch’aggio a fa’… Dido’ “?
Didone lo chiama perfido, empio, nemico superbo, irriconoscente, scellerato. E minaccia , anzi, anticipa il proprio suicidio … “Almeno mi avesse messa incinta …” … “Ti perseguiterò anche da morta!” … “Resterò zitella …” “E tu, nell’Italia, troverai guerre!”

E poi salta fuori anche la droga … al verso 486: soporiferum papaver, il sonnifero papavero (l’oppio!).

Enea sulla poppa della sua nave, agli ormeggi, dorme. Lo svegliano gli Dei: parti, fuggi, “Femmina è varia cosa e mobil sempre” (la donna è mobile …).  Enea suona la sveglia: adunata! Incita alla partenza i suoi: “Armiamo … le navi e remate”! Lui stesso scioglie l’ormeggio, … anzi no, lo tronca con un colpo di spada … con quello che costano oggi le cime d’ormeggio!  Partono le navi, vento in poppa, la mattina prestissimo, brezza di terra. D’altra parte erano navi che non bolinavano per nulla!

Didone muore ai versi 642 e seguenti: “Trepida … Dido ardente, roteando occhi … sparsa di macchie le frementi gote, pallida già de la futura morte …” Ricorda l’Adelchi del Manzoni, la morte di Ermengarda: “Sparsa le trecce morbide sull’affannoso petto, lenta le palme, e rorida di morte il bianco aspetto, giace la pia, col tremolo sguardo cercando il ciel”.

Didone si trafigge con la spada. Morte ricordata dalla Lucia di Lamermoor.

 LIBRO V

Enea è al largo, non sa che Didone si è uccisa ed è preoccupato perché “sa ciò che può donna furente”.  Arriva la tempesta. Il vento soffia da l’occidente fosco (Libeccio, dalla Libia appunto). ma è troppo forte per prenderlo in poppa a vele piegate: Enea fa sventare le vele … inizia l’esposizione di tecniche di navigazione a vela di velieri che non bolinano. Le navi modificano la rotta, seguendo quella che è consentita dal vento. E arrivano in Sicilia.

Sciuri sciuri … bibetque bibatque quicumque phalenum sua cura citiusque solvetur cadetque! Si fa festa! A terra si organizza una sorta di Olimpiade: si mangia, si beve e si gareggia. Una regata a remi durante la quale un concorrente non dà “diritto di scoglio” ad un avversario e lo fa sbattere sulle rocce, con danni allo scafo e uomo a mare! La nave investitrice procede veloce “qual colomba di subito sturbata …” “Quali colombe dal disìo chiamate …” ma non si ferma a raccogliere l’uomo in mare caduto dalla nave avversaria! Squalificata due volte! E poi, “accende il motore!” Cioè… si fa aiutare dagli Dei che la sospingono … vergogna! Alla fine però … premi per tutti! Nessuno ha perso. Sembrano le nostre attuali elezioni politiche …

Una nota: ma quanti animali hanno da sacrificare (e da mangiare)? Quanti premi? Hanno forse saccheggiato un intero allevamento di bestiame vario? Una ricca fattoria? Una ricca gioielleria? Una moderna armeria? O cos’altro?

Segue: corsa a piedi, pugilato, tiro al piccione, sarrabanda della cavalleria.

Nel frattempo, gli Dei contrari a che Enea raggiunga l’Italia, inducono le donne a dar fuoco alle navi. Ma Giove fa piovere e limita i danni.

Enea vuole incontrare suo padre Anchise, morto. Si prepara le sua discesa agli inferi. Nel frattempo …. cantiere navale: si riparano “le abbrustolate tavole al naviglio”.

Enea tracciare il solco di confine di una nuova città per i compagni che non vogliono proseguire il viaggio. Quindi molla gli ormeggi, questa volta senza tagliale le cime! Di nuovo col vento in poppa. Questa volta il Dio del mare gli è favorevole: mare calmo, vento in poppa, i marinai “tendono le scotte” che però, col vento in poppa, vanno lascate, non tese!

Uomo mare!

Il timoniere Palinuro si addormenta al timone, rompe la barra e cade in mare. Uomo a mare, di notte, con vento in poppa, caduto da barca a vela che non bolina, non si recupera più, anche se fossero stati tutti svegli! Si apprenderà dopo (Libro VI°) che Palinuro riuscirà a raggiungere terra (Capo Palinuro) dove sarà assalito ed ucciso da predoni.

LIBRO VI

Enea Arriva all spiagge di Cuma e si ancora poppa a terra. I suoi vanno a far provviste di cibo ed acqua. lui cerca e trova la Sibilla Cumana.

Offerte agli dei (l’ho già detto: devono avere saccheggiato un’intera mandria!). Ma … agli dei o … ai loro sacerdoti o … a se stessi, visto che poi bruciavano le viscere ma cuocevano le carni?

La Sibilla gli parla dell’”Italia fuggente”. Sarà per questo che ancora oggi l’Italia “fugge” e non affronta i veri problemi …

Dice: “Arriverai nel Lazio, dovrai affrontare un “nuovo Achille”, ti aiuterà una città greca …e poi gli nomina tale Alcide (che sia già Degasperi?).

Enea vuole scendere agli inferi a trovare il padre Anchise. la Sibilla lo avverte: scendere è facile, risalire è difficile. e ci risiamo: la discesa agli inferi dell’Italia di oggi è stata facile. ora dobbiamo risalire … “E mentre noi parliamo, un tuo amico è morto”.

Quanti lavoratori “muoiono” in Italia mentre a Roma si discute, mentre gli oracoli della nostra politica discutono ed appaiono in TV sorridenti …!

Comunque nell’Eneide si tratta di Miseno … cui viene fatto un bel funerale ed al quale viene intitolato un capo, Capo Miseno, appunto.

Enea, munito del lasciapassare (un ramoscello dorato) scende agli Inferi. E qui il nostro Dante ha attinto a piene mani per la sua Commedia: i mali del mondo, la loro punizione, Caron Dimonio, l’Acheronte, il Flegetonte, I Titani, Cerbero, Minosse… ma non solo dante: anche Ungaretti con la sua poesia “Soldati”: “Si sta, come d’autunno sugli alberi le foglie”. Infatti alcune anime dell’Eneide sono descritte “quante col primo freddo de l’autunno si spiccan ne’ boschi e cadon foglie”.

I suicidi, gli insepolti, Palinuro stesso, che racconta ad Enea come cadde in mare, come in tre giorni riuscì a toccar terra, come fu assalito d ucciso dai predoni.

Cerbero cerca di fermare Enea, ma riceve degna risoposta: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”.

Curiosa la citazione di Cèneo, (verso 448) “un dì garzone, or femmina”.

Enea incontra anche Didone … che lo guarda male … ed alla quale lui risponde con il solito “deus vult” (l’ipocrita!).

Deifobo, figlio di Priamo (marito di Elena dopo la morte di Paride, n.d.r.): …sfigurato in volto, gli racconta come la “egregia moglie” gli sottrasse nel sonno la spada, aprì la porta della stanza e lo lasciò – inerme – in balia di Menelao … per farsi perdonare “l’oltraggio antico” (le doppie corna) …
Anime che vagano sospinte dal vento (Paolo e Francesca) … poi si preconizza l avvento di tale Silvio (!?) (verso 763) …

I Titani … e Dante anche qui “copia”: “Però che come su la cerchia tonda, Monteriggion di torri si corona, così ‘n la proda che ‘l pozzo circonda, torreggiavan di mezza la persona gli orribili giganti”.

Poi il luogo della purificazione (il Purgatorio) ed infine il Paradiso. Ed il padre Anchise gli prefigura le glorie di Roma. Virgilio, poeta di corte … politico … Anchise lo accoglie “… come fui sgomento che ti nocesse il regno di Libia” (chiaro il richiamo a Gheddafi). Insomma è tutto un grido “Forza Roma”! (Ma Enea non era alla ricerca del Lazio … della Lazio?).

E non manca un accenno alle scuri e ai fasci di Roma … ahimè! (v. 820)

Il padre Anchise avverte tutti noi: “No, figli, il cuor non avvezzate a guerre sì fiere”. Ecco, anche lui, già lui … era contrario agli F35! (v. 832)

E alla fine … “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Mio commento: Enea si giustifica di fronte a Didone con il suo “Deus vult”. Virgilio giustifica la politica imperiale di Roma con lo stesso “Deus vult” (cosiddetto imperialismo religioso).

P.S.: dopo la riunione con la Prof., emerge che Enea è solo un predestinato, uno strumento nelle mani degli Dei, un protagonista, non un eroe: se non altro perchè non ha una forte identità. Quanto alla sua “fede” negli dei (“Deus vult!”) un po’ vacilla, di fronte alla morte di persone giovani: “Ma come è possibile che gli Dei vogliano questo?”, si domanda …

Comments Closed