POST 1094 – DALLE ALPI ALLE … NO, NON ALLE PIRAMIDI, MA ALLE TORRI DI CREMONA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2013 @ 7:31 am

Detto altrimenti: Turun, Turass e Tetass …

La città delle tre “T”. Noi ci siamo dedicati solo alle prime due (torrone e torrioni) … per la terza T (…?…) ci organizzeremo …
Viribus unitis, a gruppi di forze (trentine) riunite: nel nostro pullman infatti erano presenti soci di Bici UISP, Accademici del circolo culturale privato Accademia delle Muse, e aderenti all’iniziativa de Il Mondo di Alice. Una trentina di persone, quasi trentatrè Trentini! Destinazione Cremona, “anche” (“anche”, sia chiaro) in occasione della Fiera del Torrone. Accompagnati da una brava guida locale, Lorenza Passamonti, visita al Museo del Violino, all’interno di un edificio stile Architetto Maroni (Rivano doc, cioè Gardesano Trentino!) voluto da tale Farinacci per ospitare le opere d’arte celebrative del ventennio (del primo ventennio), al cui interno abbiamo potuto ammirare, fra gli altri, gli “Amati”, i “Guarneri” e gli “Stradivari”. Prima emozione.

Indi visita alla maestosa e decoratissima cattedrale del dodicesimo secolo e alla torre campanaria antica più alta d’Italia: quasi “tre tiri di corda” sfiorando essa i 120 metri d’altezza per oltre 500 scalini! Seconda emozione.

Amici, tuttavia questo mio post non vuole certo sostituirsi ad un ben migliore libro d’arte sulla città, bensì molto più semplicemente cercare di testimoniare emozioni vissute insieme.

E la terza grande emozione l’abbiamo provata nel gustare il concerto che una violinista cinese (Qi Su) ha eseguito, esclusivamente per il nostro gruppo (extra omnes!) all’interno del battistero, alto poco meno di un tiro di corda. La giovane violinista ha eseguito per noi tre brani: Ave Maria di Schubert, Meditation di Massenet (dal Thaiss) e il Minuetto di Boccherini. Pelle d’oca per tutti.

Il nostro nuovo amico Michele

Nel pomeriggio, last but not least, quarta emozione forte: visita alla Bottega della liutaia Yael Rosenblum (Vicolo Pertusio, 8A, 00393338042179 – 0039037224683 e mail–yaelitaly@yahoo.com), al cui interno siamo stati ricevuti e “spiegati” dal compagno della titolare, l’ottimo Michele Mattone (michelemattone@libero.it). Sapete, un conto è leggere quali sono le parti componenti il violino, altra cosa è vedere il pezzo di legno, la sua trasformazione durante le varie fasi della lavorazione … E’ stato come assistere alla nascita del burattino Pinocchio, nato vivo da materia apparentemente inerte … o come essere a fianco di uno scultore che stia eseguendo una scultura lignea … o di un Poeta:  Da fetta di torta/ rubata al suo tronco/ si apre la pagina di  libro di legno/ si saldano i lembi/ si dona il giusto spessore/ e la curvatura/ a mano e a cuore/ di  poeta artigiano! Scusate, prima era prosa … ma poi … mi è venuta così, quasi una poesia …

Parte dell’attentissimo uditorio

E poi … la cura, l’attenzione, la precisione dell’approccio, sono cose possibili solo a chi ama veramente ciò che sta facendo. Infatti Michele non “intagliava” il legno: lo accarezzava, lo plasmava come si può fare quando, parlando di un argomento che affascina la nostra sensibilità estetica, noi “parliamo” anche con le mani, disegnando nell’aria … si, proprio con le mani … la forma di un fiore o di una nuvola, l’ondeggiare delle messi al vento, il fluire dell’onda e, soprattutto, il diffondersi di una melodia!

Non di sola musica vive l’uomo: un violino di … torrone!

Il legno utilizzato, le componenti dello strumento, le forze (fino a 30 kg!) che sopporta una sottilissima tavoletta lignea (la tavola armonica, detta anche piano armonico), i rinforzi interni (catena e anima), i generatori, i trasmettitori e i diffusori del suono, la personalità del violino … non la finirei più, se mi mettessi a descrivere tutto ciò che abbiamo udito, appreso e gustato. Voglio solo soffermarmi si alcuni particolari: due mesi per “dare alla luce” un esemplare, creato su ordinazione o anche d’iniziativa; il suo costo (alcune migliaia di euro, ma le opere d’arte non hanno prezzo); la sua consegna al committente per una o due settimane per una sorta di messa a punto personalizzata; la cura che se ne deve avere nel suonarlo bene e frequentemente, nel non esporlo a forti sbalzi di temperatura e all’umidità … insomma, come se si trattasse di un vero e proprio essere vivente! E infatti il legno dell’ abete rosso della “nossa” (“nostra”, per i non Trentini) Val di Fiemme, stagionato per ben dieci anni, continua a vivere e, nelle mani del musicista, a generare nuove vite: i suoni e le melodie che ci affascinano. Insomma, un’emozione “ch’intender non la può chi non la pruova”. Grazie, quindi Monika, che hai organizzato tutto ciò; grazie alla guida; grazie alla violinista e grazie, Michele, già papà ed ora nuovamente neo papà non solo di violini, ma anche di un nuovo arrivato nella sua famiglia!

P.S.: Soci e simpatizzanti sono invitati al pomeriggio concerto con buffet per celebrare la fine dell’anno ciclistico di Bici Uisp Trento, domenica 24 novembre ad ore 15,30 presso l’Hotel Villa Rosa di Roncegno (Valsugana). Suonerà al pianoforte Cristina Endrizzi  accompagnata dal soprano Giacinta Dapreda. Prenotazioni presso Monika, tel. 338 3960697 entro giovedì prossimo.

io

Che

poi

io

questa

mattina

dopo

avere

Gian Franco

pubblicato

questo

post

sono

andato

a

farmi

Di bolina!

una

veleggiata

sul

Garda

con

il

mio

amico

Gianfranco

che

poi

Verso il porto, a Riva del Garda

ieri

a

Cremona

c’era

anche

lui

con

la moglie

Maria Rosa!

“Whisper” ai campionati europei a Riva del Garda

P.S.: quello sopra

è il mio Fun “Whisper”

a passeggio.

Questo qui a fianco

è sempre lui

ma  in regata!

4 Comments »

POST 1093 – ANCORA METEREOLOGIA … QUESTA VOLTA SOCIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2013 @ 6:35 am

Detto altrimenti: “Che tempo che fa” … nel nostro Paese?

Una perturbazione: fronte caldo, nuvole alte, diafane. Centro della perturbazione, nuvole basse, fa più caldo, aria umida, immobile, pioggerellina. Fronte freddo: temporalone (“… si è scaricato!”), venti freddi da nord, violenti, cielo limpidissimo, luminoso. Dopo, il bel tempo.

Ecco, pare che per riavere il bel tempo, in Italia, ci debba essere prima un “temporalone”. Un temporalone che spazzi via le nubi. Che “scarichi” l’energia che si è accumulata. No, non sto pensando ad una rivoluzione “classica”, con i forconi o altre armi, proprie o improprie che siano … No. Sto pensando ad una rivoluzione delle coscienze, della consapevolezza, delle intelligenze, della Morale. In altre parole, occorre che la tensione che si è creata fra poli a diverso “potenziale di consapevolezza e di Morale” si scarichi, nel senso che tutti si rifacciano ad un’unica Morale, quella che spinge alla ricerca del Bene Comune.

Non possiamo più accettare che il Paese nel quale viviamo sia un’Italia “multisala”, nella quale si proiettano contemporaneamente film troppo diversi:

quello dei disoccupati, sottoccupati, esodati;

quello dei giovani senza futuro;

quello dei ricchi sempre più ricchi e dei poveri sempre più poveri

quello dei super burocrati lunari;

quello dei super politici marziani (“fatti i c … tuoi!)

quello delle pensioni sino a 90.000 euro al mese (al mese, ma lorde … ah, be’, allora … se sono lorde …);

quello dei militari dai bilanci separati comunque garantiti;

quello che Italia Greecia stessa faccia stessa razza – Speriamo non stessa fine;

quello delle mille caste;

quello dei pensionati (militari) a 50 anni e di quelli (civili) a 70;

quello che le grandi opere servono anche se non servono più,

quello che io cumulo super pensioni e super incarichi e superstipendi perché sono bravo e tu no;

quello che io concordo con il fisco da 1,2 miliardi a 300 milioni e ne pago solo 100 e tu le paghi tutte, che se ti hanno fatto un accertamento supplementare di 35 euro hanno fatto bene;

quello che historia magistra vitae ma tanto noi mariniamo la scuola,

quello che certi villaggi turistici li chiamiamo centri logistici militari;

quello che certi alberghi di lusso li chiamiamo centri di culto;

quello che panem et circenses e via così che va bene;

quello che non ci dite che siamo immorali. Infatti siamo amorali;

quello che i miei sono diritti acquisiti ed i tuoi doveri acquisiti;

quello che la cultura non si mangia;

quello che chi ruba poco va in galera chi ruba tanto fa carriera;

quello che esporta illegalmente capitali e poi fa investimenti esteri in Italia;

quello che corrompe;

quello che è corrotto;

quello che ruba da solo, senza bisogno di un corruttore che lo corrompa;

quello che i nostri capi guadagnano multipli dei capi europei e USA;

quello che uno scandalo al giorno leva il precedente di torno;

quello che basta aumentare la benzina;

quello che il rescheduling del debito pubblico, manco a parlarne;

quello che emissioni di titoli del debito pubblico irredimibili, manco a parlarne;

quello che se non lo fanno ci sarà un perchè;

quello che si è sempre fatto così;

quello che il problema è se sia punibile, non se ha commesso il fatto;

quello che i giovani non hanno futuro in Italia ma all’estero si;

quello che la gente comune non risparmia più qualche milione di lire in dieci anni e la gente “non comune” riceve buonuscite di qualche milione di euro per un anno di lavoro;

quello che per “fare immagine” si mandano le nostre navi da guerra a fare le fiere internazionali;

quello che le banche strozzano tutti tranne se stesse;

quello che le banche , fine anni settanta. Crisi economiva, stretta creditizia e valutaria ferocissima. Costo del denaro al 18% nominale, costo effettivo annuo 25-30%. Mai l’economia così male. Mai i bilanci delle banche così buoni;

quello che io dico meno tasse per tutti che la crisi non c’è e molti mi votano;

quello che io dico tutti a casa e molti mi votano;

quello che voglio la grande coalizione ma se non si fa come dico io, io non gioco più;

quello che io cerco di fare il mio dovere ma mi votano un po’ di meno;

quello che questo è l’unico governo possibile (al momento, e qui concordo, n.d.r.);

quello che l’unico governo possibile potrebbe mettere ognuno un po’ più di di fronte alle sue responsabilità;

Etc., etc…..

Ma io …, io … cosa dico? Io dico che basterebbe che lo volessimo … ce la potremmo fare … non ci manca nulla (tranne la consapevolezza, il senso morale e gli Stati Uniti d’Europa): risorse d’ogni tipo, e cioè arte, natura, cultura, storia, medie piccole imprese, creatività, cucina, sole, cielo, mare,  monti … monti? Si, avete ragione, mi correggo:  “montagne” … così va meglio … ok?

Comments Closed

POST 1092 – UN PO’ DI METEREOLOGIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2013 @ 10:00 am

Detto altrimenti: la nave Concordia … ce la farà anche questa volta?

Se guardate in internet www.wetterzentrale.de vedrete la foto (tedesca) delle nuvole e delle perturbazioni  sull’Europa. Dopo che avete guardato quell’immagine, tornate a leggere qui sotto.
……………………..
Guardata l’immagine? Bene, proseguiamo. Le perturbazioni, nel nostro emisfero, si muovono da ovest verso est. Le basse pressioni attirano al loro interno i venti; le alte pressioni li fanno uscire da sé. I venti, in ogni caso, entrano ed escono deviati verso destra (scoperta del francese Coriolis) rispetto alla direzione che avrebbero se si dirigessero direttamemte verso il centro della perturbazione o se provenissero direttamente dal centro dell’area di alta pressione. Un po’ come i raggi delle ruote delle biciclette, i quali però, a coppia, sono deviati l’uno a destra e l’altro a sinistra.

Gaspard-Gustave de Coriolis (Parigi, 21 maggio 1792 – Parigi, 19 settembre 1843) è stato un matematico, fisico e ingegnere meccanico francese. Nel 1816 Coriolis divenne assistente all’École Polytechnique dove svolse esperimenti sull’attrito e sull’idraulica. La sua carriera si sovrappose con l’avvio della rivoluzione industriale, incentrata sull’utilizzo della macchina a vapore con i suoi sistemi meccanici in rapida rotazione. Il suo interesse per la dinamica della macchine rotanti lo condusse a formulare le equazioni differenziali del moto dal punto di vista di un sistema di coordinate a sua volta in rotazione, presentate all’accademia francese delle scienze nel 1831. Il suo nome è legato alla forza di Coriolis, una forza meccanica relativistica prevista dal suo teorema, divenuta di grande importanza in meteorologia per spiegare la formazione dei vortici.

Pertanto, i venti in uscita da quell’area di cielo sereno (alta pressione) che avete visto sulla Francia si sommano ai venti in entrata nell’area di bassa pressione (che avete visto sull’Italia), lungo lo stesso percorso (Valle del Rodano) e generano il vento Mistral (Maestrale) con direzione da Nord Ovest.

Il Golfo del Leone; la zona a nord di Capo Corso; Capo Horn: i tre mari più pericolosi del mondo. Il Golfo del Leone per il Mistral e per il proprio fondale marino “a gradoni” che solleva onde assolutamente anomale. La zona a nord della Corsica, per l’incrociarsi del Mistral con la Tramontana. Capo Horn per l’incontro di due oceani.

Il Mistral nesce quindi con direzione da Nord Ovest. Indi, arriva sulla Sardegna con direzione da Ovest e poi “risale” leggermente per cui colpisce la nave Concordia con direzione da Ovest Sud Ovest, quasi la stessa del Libeccio (che proviene da Sud Sud Ovest, e che però è più caldo, in quanto proviene dalla Libia, come dice il suo nome).  E quindi speriamo che la nave Concordia resista anche a questa seconda “mistralata” in arrivo.

P.S.: la Bora è un “Mistral” speculare: arriva a Trieste da Nord Est, vira in Adriatico da Est e arriva sul Lago di Garda e a Riva del Garda da Sud, tant’è vero che localmente è chiamata (in dialetto) “Vineza”: il vento da Venezia.

Firmato: un velista

Comments Closed

POST 1091 – “SPESE RISERVATE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2013 @ 6:06 pm

Detto altrimenti: con denari propri, si, ma con quelli pubblici …

C’era una volta … tanti, tanti anni fa una SpA nella quale fui trasferito a sostituire il Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo. Quasi per caso scoprii che esisteva una voce di spesa “criptata” così denominata: “Spese a conoscenza della direzione”. Obiettai che tutte le spese erano e dovevano essere a conoscenza della direzione e abolii quella voce dal bilancio.

Al Governatore uscente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, viene contestato l’uso improprio – e quindi illegittimo – di denaro proveniente dal “Fondo riservato” per oltre mezzo milione di euro (ovviamente relativo agli anni per i quali spese analoghe sarebbero comunque coperte dalla prescrizione). Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:
1 – In ogni caso la magistratura (contabile e ordinaria) non dovrebbe “lasciar cadere in prescrizione” proprio  nulla.
2 – La semplice contestazione deve eventualmente trasformarsi in un formale rinvio a giudizio, prima di poter definire Durnwalder “imputato”.
3 – Quando fosse imputato, sarebbe innocente sino alla sentenza definitiva.
4 – Personalmente ritengo che chi occupa certe posizioni, non solo debba essere aioneso, ma debba anche apparire tale.
5 – Mi auguro solo che la situazione si chiarisca al più presto.
6 – Ritengo che i cosiddetti “Fondi riservati” dovrebbero essere aboliti.

Comments Closed

POST 1090 – LA GERMANIA E’ RIMPROVERATA DALL’UE PERCHE’ E’ TROPPO BRAVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2013 @ 2:05 pm

Detto altrimenti: e facciamoci due risate, dai … anche perché in un paio di occasioni li ho fregati, i Tedeschi!

Fuori pista a Monginevro (Via Lattea)

Troppo bravi i Tedeschi? Esportano troppo? Ma che si pretende  … che dobbiamo tutti adeguarci “all’alto” piuttosto che “al basso”? E allora noi li rimproveriamo. Mi viene in mente quando “da giovane” ero donatore di sangue. Donavo e andavo in ufficio. Mi fecero notare che “gli altri colleghi si prendono il previsto giorno di riposo e che quindi anche Lei, dottore .”. Ok, recepito il messaggio. Morale: mi misi a donare il sangue solo di venerdì mattina presto, vestito da sci,  e poi via, a sciare tre giorni filati: infatti lavoravo a Torino ed aveva un appartamentino sulla Via Lattea, a Cesana Torinese, fra il  Colle del Sestriere e quello del Monginevro. un’ora e mezza di auto. Contenti tutti!

Ma veniamo ai Tedeschi. Quando fui trasferito da una società soprattutto italiana in Torino ad una soprattutto tedesca in Milano, colsi le parole di un mio capo (italiano). “Sa quella è gente che a fine di ogni riunione redige un verbale, stabilisce l’ordine di distribuzione del documento …”. A me sembravano cose normali. Comunque, provenendo quella stessa mattina da Torino, entrai nel nuovo ufficio alle nove, posai la mia valigia in un angolo del nuovo ufficio e cominciai a lavorare. Al residence dei primi tempi avrei pensato verso sera. Anni dopo mi dissero che per questo mio modo di approcciarmi al lavoro avevo fatto un’ottima impressione.

Abitare qui, a mezz’ora di Es-bahn dall’ufficio … non male, direi!

I mei colleghi dirigenti tedeschi, a Monaco, lavoravano dalle otto alle cinque del pomeriggio, 2+2 faceva quattro e alla svelta anche ed alle cinque tutti a casa. Il viaggio in Es-bahn, metropolitana esterna: casa-ufficio, 30 minuti. Alle 17,30 tutti al lago (sotto casa, visto che abitavano nella bellissima zona dei laghi intorno a Monaco), cena alle 18,00 ed alle 19 con il sole ancora alto (s’era d’estate e noi vincemmo i mondiali di calcio contro di loro, 3 a 1), al concerto, in abito da sera, loro e le loro mogli. Che differenza rispetto a Siemens Milano-Mailand! Per arrivare in ufficio alle otto da Monza dove abitavo a Milano (17 km) dovevo partire di casa alle sette e mezza. Poi in ufficio sino alle otto di sera e un’altra ora di traffico per arrivare a casa. Vabbè … è acqua passata … chissà oggi come è scorrevole il traffico sulla Monza-Milano!

Ma che dite … che non vi racconto le due “fregature” che ho rifilato oloro? Quando mai!? Eccole:

Ogni mese dovevo recarmi a Monaco per una riunione con il mio GC-Gran Capo della Finanza. Aereo a Milano alle sette, arrivo a Monaco alle otto e in ufficio alle otto e venti. La segretaria mi fa accomodare nel suo ufficio, socchiude la porta dell’ufficio del GC che io intravedo con la tazzina di caffè in una mano e il giornale nell’altra- “Il Dottor Lucatti …” dice la segretaria. E il GC :”Schon da?” che tradotto significa “Già qui?”. Ecco, tu e la tua tempestiva puntualità teutonico-wagneriana … hai trovato chi ti ha bagnato il naso! E una!

Seconda “fregatura”. Monaco, settembre (periodo dell’Oktober Fest), solita riunione di lavoro. Alla fine mi faccio chiamare un taxi. ”Arriva in cinque minuti” mi dice il commesso Siemens, dopo avere parlato con il Service Taxi.  Aspetto. Il taxi arriva dopo otto minuti. Ed io, in tedesco, guardando l’orologio: “Avete detto cinque minuti ma siete arrivati dopo otto minuti”. Mi risponde: “Mi scusi, ma sa, c’era traffico … abbiamo l’Oktober Fest”. Io faccio finta di riflettere, poi con un piglio molto  serio: “Oktober Fest? Ma se siamo in settembre!”. L’altra (era una ragazza in abito tirolese tradizionale, il dirndl) resta perplessa, riflette, non sa cosa dire. E due! Ma poi mi ha sorriso, ed io l’ho perdonata!

 

Comments Closed

POST 1089 – USCIAMO DALLA CRISI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2013 @ 9:29 am

Detto altrimenti: uscire dalla crisi attraverso un cambiamento dell’attuale angolo visuale, troppo consuetudinario e ragionieristico (!Gubernar no está haciendo ragioneria!)

Tutti svegli e consapevoli di fronte questo nuovo “alzabandiera” dell’Intelligenza Nazionale!

Sveglia! Giù dalle brande! Adunata! Per uscire dalla crisi mettiamo la testa sotto un getto di acqua fresca, spalanchiamo la finestra della nostra intelligenza, facciamo prendere aria al cervello, adottiamo la tecnica dello zero base budget, cioè della programmazione ex novo. In altre parole: non restiamo schiavi del “s’è sempre fatto così, stavamo facendo così, fanno tutti così …, cerchiamo di migliorare quello che già stavamo facendo, cioè il “vecchio” …. Al contrario, per uscire dalla crisi dobbiamo essere “moderni”, cioè adottare sino ad oggi inimmaginabili ma che oggi si impongono.

1 – Dobbiamo azzerare tutti i precedenti schemi. Azzerare i privilegi di casta, le leggi “particolari”, le incongruenze macroscopiche, le elusioni non solo fiscali ma delle leggi in genere, adottiamo il 2+2 fa 4 ed alla svelta.

2 – Attuiamo un rescheduling del nostro debito pubblico. per due anni paghiamo solo interessi e non restituiamo le quote di capitale.

3 – Lo Stato emetta prestiti irredimibili, che poi ogni risparmiatore investitore potrebbe poi vendere in borsa.

4 – Istituiamo il reato di “elusione della legge” non solo fiscale.

5 – Non facciamo sconti agli evasori fiscali. Dichiariamo guerra ai paradisi fiscali.

6 – Verifichiamo la validità del nostro attuale modello di sviluppo e se del caso adottiamone un altro …
7  … che sia fondato sui nostri punti di forza. i giovani, la ricerca, il turismo, l’ambiente, l’arte, la cultura, la piccola media impresa, la difesa del territorio …

8 – … in altre parole: riscriviamo l’ordine delle priorità, anche se ciò comporta l’abbandono di vecchi progetti inutili, costosi e non prioritari (F 35, TAV, etc.).

8 – Dichiariamo guerra alla mala finanza.

10  – Cerchiamo di passare dalla amoralità all’immoralità (sarebbe già un progresso!) e subito dopo dall’immoralità alla moralità (= ricerca del bene comune).

Come fare tutto ciò? Attraverso un accordo fra gli USA e gli USE- United States of Europe … ma … dice … se gli USE non esistono nemmeno! Ecco, appunto, fondiamoli, e in fretta anche, aber schnell auch … altrimenti la nostra attuale guerra (europea, non solo italiana) resterà quella che è: una guerra fra poveri ragionieri. Già … perché governare non è fare il ragioniere, tolgo un po’ qui, metto un po’ là … etc. a saldo invariato).

 Con il massimo rispetto per tutti i Ragionieri e la loro Professione!

Comments Closed

POST 1088- VENDERE LE SPIAGGE, I MORTI DI NASSIRIA, INSEMINAZIONE ARTIFICIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2013 @ 5:50 pm

Detto altrimenti: varietas delectat, la varietà (di argomenti) diletta, piace …

Lo Stato …vendere le spiagge? MACCOMESIFA anche solo ad immaginare una cosa simile? Oggi le spiagge, domani i boschi e poi? L’aria? Eh no, cari miei, questo tipo di vendita è brevetato da certi imprenditori fai da te napoletani, che da molto tempo hanno introdotto la vendita ai turisti di barattoli contenenti “Aria di Napoli”.

Brigadiere CC Salvo D’Acquisto

Nassiria. Io (classe 1944) sono figlio di un Maresciallo dei Carabinieri, classe 1912, che fra l’altro si è fatto due anni di prigionia in Germania … Ciò premesso, i Carabinieri morti a Nassiria eroi? Io direi piuttosto vittime. Eroe, secondo lo Zingarelli 1997 e “chi sa lottare con eccezionale coraggio e generosità, fino al cosciente sacrificio di sé, per una ragione o un ideale ritenuti validi e giusti”. Quindi onore ai nostri Carabinieri, rispetto massimo per loro e le loro famiglie, anche se per me sono vittime, nobili vittime, ma un po’ diversi dal loro collega Salvo D’Acquisto … un po’ diversi da quei tecnici giapponesi che si sono offerti volontari per scendere nelle viscere della centrale nucleare esplosa, consci che le radiazioni che avrebbero ricevuto li avrebbero uccisi in una settimana.

Inseminazione artificiale. Delle piante, della verdura, della frutta, delle messi … Milena Gabanelli, ultimo Report: le multinazionali chimiche e farmaceutiche si sono brevettati i … semi di mele, altra frutta, verdura, frumento, soia, mais, etc. . Se vuoi coltivare quelle specie, devi comperare da loro i semi e gli antiparassitari “dedicati”; puoi “usare” i semi una sola volta; non puoi riprodurli; puoi vendere solo la quantità di prodotto corrispondete alla quantità di semi acquistati (da loro); se sgarri ti estirpano le piante e/o ti chiedono forti risarcimenti. In Canada, un forte produttore afferma: “Prima per i semi spendevo un dollaro ad ettaro. Ora 75”. In Trentino, il Presidente di Coldiretti Gabriele Calliari dichiara: “E’ come avere un melo in prestito sul tuo terreno. L’assistenza tecnica ti dice quello che devi o non devi fare, ti dice a chi conferire, a quale prezzo. E’ il ritorno alla mezzadria. Significa lavorare per gli altri e mangiarsi il futuro”.  Altri (Alessandro Dalpiaz, Direttore Apot) replica che questo fenomeno in Trentino è limitato al 5% e che anche il Trentino ha il suo brevetto, la mela Fem8. Io contro-replico: quante sono le specie brevettate? E in quale percentuale sul totale? Non si rischia di fare altre sette sorelle (questa volta non del petrolio e del tabacco, ma del cibo)? Non si rischia di trasformare l’agricoltura in mala finanza (mala, anche delle mele)? Le mutinazionali accumulano enormi utiki che poi investonio in titoli tossici: leggete il post precedente … che il cerchio si chiude!

Comments Closed

POST 1087 – TASSI, RENDIMENTI, FINANZA … SI PREPARA LA SECONDA BOLLA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2013 @ 5:11 pm

Detto altrimenti: FINANZA PER TUTTI, ovvero, dopo la prima bolla (immobiliare, made in USA), si sta gonfiando la seconda (mobiliare, made ovunque)?

Errare humanum st, perseverare diabolicum! Ovvero, come la (mala) finanza rovina il mondo.  La prima bolla è bene descritta a pagina 64 del bel libro “La felicità in America” di Enrico Deaglio (Serie Bianca Feltrinelli). L’autore ci testimonia un particolare della sua visita alla città di Paterson (New Jersey, un’ora di treno a nord di New York, città che è stata la capitale dei foreclosures, cioè degli sfratti dalle case di tantissimi mutuatari debitori insolventi, al punto che per strada si vedevano moltissimi cartelli “We buy houses cash”, ovvero “Comperiamo case, pagamento in contanti!” Al 30% del loro valore, s’intende. Ma questo non c’era scritto.

Cosa era successo? Lo ripeto (da miei post precedenti) …si fa così. Una banca induce alla stipula di mutui molta gente ben sapendo che poi quei mutuatari non saranno in grado di pagare le rate. Quindi, prima dell’insorgere dell’insolvenza, le banche si vendono a cascata l’intero pacchetto dei mutui (cioè dei propri crediti), incassando tutte una commissione, cioè guadagnandoci tutte. L’ultima banca, per non rimanere con il cerino acceso in mano, cartolarizza il credito che ha acquistato, cioè lo frammenta in tante quote che vende a tanti risparmiatori. Alla fine tutte le banche hanno guadagnato, i debitori insolventi perdono la casa, i privati risparmiatori acquirenti delle frazioni del credito complessivo perdono i loro risparmi.

Oggi. Oggi i tassi di rendimento dei titoli pubblici anche esteri scendono, gli investitori corrono ad investire in Italia, in quanto i nostri rendimenti scendono meno degli altri. Bene per lo Stato, male per i singoli investitori. Ma … attenzione … se come sta avvenendo i rendimenti scendono al di sotto del tasso di inflazione, gli investitori si indirizzeranno verso investimenti più redditizi, cioè più rischiosi, tanto rischiosi, troppo rischiosi …cioè presteranno denari a chi prima o poi, forse, non sarà più in grado di restituirli!  Ecco la seconda bolla!

Le stelle le abbiamo già: aggiungiamoci le strisce, e di corsa!

Ecco dove ci ha portato la prima bolla, ecco dove spero che non ci porti la seconda bolla. Come si fa a fermarla? L’unica strada è un accordo fra USA United States of America e USE, United States of Europe o EUE- Etats Unis d’Europe, si vous préférez …, oder VSE- Vereinigten Staaten von Europa, wenn Sie bevorzugen …

Comments Closed

POST 1086 – MUSICA, MUSICA … EDOARDO BRUNI A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2013 @ 5:08 pm

Detto altrimenti: per “fare Musica” ci vogliono i compositori, gli esecutori, gli organizzatori ed il pubblico. Edoardo Bruni compone musica e la esegue.

Ho sempre pensato che la città di Riva del Garda sia stata fondata da chi vi è arrivato da terra e non via acqua, altrimenti l’avrebbe battezzata Riva del Trentino, o del Sud Tirolo o Riva dei Tiralli, come scriveva Dante quando ci dice che

Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco.
(Inferno, XX, vv. 61 e segg.)

Riva del Garda … se andate sotto i portici della casa comunale vedrete una lapide con incise le varie Signorie della città, dai Ligures ad oggi. I Ligures … vabbè che io sono genovese, ma non è che dalla Liguria i miei avi siano venuti a sfruculiare sino a qui …no! E’ vero il contrario, e cioè che essendo stati abitanti di una ampia regione del nord che sfiorava  anche Riva, sino a contenderla ai confinanti Veneti, nei secoli …  cianin cianin, sans’asbriu (pianino pianino, senza fretta) si sono ritirati a godersi la pensione (storica) in Terra Liguria.

Ruggero Polito e Edoardo Bruni

Ma veniamo alla Musica. A Riva del Garda, oltre al Conservatorio Bonporti, a MusicaRivaFestival, alla Scuola Musicale e a tante altre prestigiose iniziative “musicali” ve ne è una “privata”: l’Associazione Amici della Musica, presieduta e “diretta” da oltre 50 anni dal Presidente Direttore della nostra … compagine, Dr. Comm. Ruggero Polito, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto. Vice Presidente è il M.° Professor Riccardo Giavina, compositore e musicista di fama internazionale.
Ruggero Polito, musicista (violino nella camerata Musicale di Arco; pianista), musicologo, e alla tenera età do 80 anni, alunno del nono anno del Conservatorio! Egli è il motore dell’Associazione, sotto ogni profilo. Può bastare?

 Cosa fa l’Associazione? Organizza concerti, una decina all’anno. Nalla sala dell’Auditorium del Conservatorio Bonporti in Riva del Garda, grazie alla disponiblità del Comune e dei sucecssivi Direttori del Conservatorio, da ultimi  Franco Ballardini e Corrado Ruzza. L’organizzazione ed il finanziamento di tali attività non è cosa semplice, sia per il forte anticipo con il quale si deve programmare l’attività annuale pur in presenza della aleatoria disponibilità dei musicisti su impegni di medio lungo termine, sia per l’aleatorietà della copertura finanziaria delle esigenze operative. Tuttavia anno dopo anno, l’Associazione procede nella sua azione!

Edoardo Bruni “al lavoro” nel suo “Laboratorio Musicale”

L’ultimo concerto organizzato? Il 9 novembre 2013, presso il detto auditorium del Conservatorio, il recital pianistico del Compositore Pianista M° Professor Edoardo Bruni. Edoardo (scrivo così perché è un amico), 38 anni investiti musicalmente (rileggete il post 1072 del 2 novembre).

 

Come compositore, Edoardo innova. Infatti dal raffronto dell’estetica dell’ingenuità (tonalità  adizionale) con l’estetica del malessere (atonalità estrema) egli ricava (cioè, scrive) il suo Progetto,  il Progetto Compositivo “Ars Modi”, L’Arte del Modo. Ne risulta una musicalità moderna e comprensibile (questo è il punto!), complessa  e piacevolmente ascoltata e compresa da tutti. Per aiutarci a comprendere la tecnica della “pan-modalità” che viene utilizzata nell’Arte del Modo e che all’Arte del Modo da il nome, Edoardo ricorre ad una figura: “Non siamo in monarchia, nella quale una Nota, sempre, comanda le altre. E nemmeno in una anarchia, in cui nessuna nota comanda, bensì in una Repubblica Musicale, nella quale la Nota di volta in volta scelta, eletta, di volta in volta guida le danze delle altre”. Dalle sue parole e dalla sua musica emergono: la ricerca e la complessa articolazione della costruzione musicale da un lato; la comprensibilità e la gustabilità dall’altro. Edoardo avverte: “Diffidate di chi vi dice che Voi … non riuscite a gustare una Musica perché non la potete capire, perchè non siete preparati … aggiornati”. La Musica non è artificio snobistico riservato ai pochi che la comprendono o, peggio, ai molti pochi (o ai pochi tanti) che fanno finta di comprenderla.

Edoardo, oltre a brani di Debussy, Chopin e Rachmaninov, ha eseguito sei suoi preludi: Evocativo, Lontano, Fluttuante, Cupo, Narrativo, Disteso.

A fine concerto, l’intervento congiunto dell’Autore e del Presidente Polito ha ulteriormente contribuito alla godibilità del concerto. E poi … tutti in pizzeria … perché non di sola Musica vive l’uomo!

Grazie Edoardo, grazie Ruggero! E grazie ai tanti spettatori che sono intervenuti. Il prossimo concertyo dell’Associazione? Il 23 novembre 2013 ad ore 17,30, stessa sala: Concerto dei migliori diplomati del Conservatorio: duo Daniel Roscla (clarinetto) e Diego Cavada (pianoforte). NON MANCATE!

Comments Closed

POST 1085 – ITALIA, PROBLEMA POLITICO O ANTROPOLOGICO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2013 @ 4:23 pm

Detto altrimenti: riusciamo ancora ad essere una Res Publica?

Dice … senza i partiti non si arriva a nulla. Concordo. Ma quali partiti? Per arrivare ad avere una “visione d’insieme” e quindi a “soluzioni d’insieme”, occorre una visone europea, al cui interno ciascun partito si riconosca come “partito europeo”. Si riconosca, ma soprattutto si strutturi ed agisca come tale. Il solo riconoscimento non basta.

 

Il Filosofo antropologo Claude Levy Strauss (1908 – 2009), fra l’altro Professore di antropologia sociale

Ma veniamo all’antropologia. Cioè “parliamo dell’uomo. degli uomini”. Spesso noi ci domandiamo come mai il popolo italiano (cioè tutti noi) non “reagisce” (democraticamente, s’intende!) alla mancanza di una visione d’insieme da parte della politica; alla mancanza di un riordino delle priorità; alla presenza di tanti scandali; al mancato superamento della (anche attuale!) visione e concezione “ragionieristica” della politica (soprattutto economica)?

Provo a rispondermi. Forse, l’Italiano fa fatica a pensarsi in una prospettiva pubblica. Cioè, non si sente parte della Res Publica, ma al contrario la interpreta come ciò che “sta intorno a se stesso”. In altre parole: lo Stato è ciò che circonda il mio privato, e quindi uno scandalo (ad esempio, il furto del denaro pubblico) non è un danno arrecato a me, bensì ad un soggetto diverso da me, allo Stato, appunto. Lo scandalo attacca ciò che non mi riguarda.

Questo atteggiamento mentale spiega come sia stato possibile, nella storia più recente, che l’Italiano si sia affidato al guru di turno (Mussolini, Berlusconi, Bossi, Grillo, tanto per non fare nomi). In questo modo, infatti, si è bypassato il problema della immedesimazione del privato nel pubblico, per cui io “lavoro, non faccio politica” e rimetto tutto nelle mani dl guru. In tal modo io non sono più tenuto a farmi carico di alcunchè. “Ghe pensi mi”, anzi lu, cioè lui.

Questo è inoltre il motivo per cui nei dibattiti interni ai partiti si fa molta fatica a guardare i programmi, i quali sono le cornici che definiscono la misura del riconoscimento della persona nella Res Publica, e ci si concentra invece sui nomi e sulle “pose” dei candidati, riducendo l’opzione politica ad una intesa fra privati: il votante ed il votato, l’elettore e l’eletto, il cittadino delegante e l’amministratore locale delegato.

Contro questo stato di (mentale) di cose si erano mossi alcuni Politici (la maiuscola non è utilizzata a caso): Moro con la sua DC; Pertini con il suo PSI; Berlinguer con il suo PC. Tutti costoro si posero il problema di riagganciare la politica al circuito della corresponsabilità fra Stato e Cittadini. Ma commisero un errore, quello di credere che il processo potesse essere condotto dall’alto e fallirono, in quanto non si accorsero che nel frattempo, dalla base, l’antropologia della pancia stava riprendendo il sopravvento. Infatti in vario modo affermarono che “La lega non durerà” (Craxi); “Il Berlusconi ’94 non durerà” (Occhetto); “Noi del PD abbiamo stravinto, Berlusconi è finito” (PD, inizio 2013).

Comments Closed