STATO – PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO: UNO A UNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Dicembre, 2013 @ 2:14 pm

Detto altrimenti, succede anche questo …  (Post 1174)

Primo tempo: Stato, 1 – PAT, zero. Infatti:

Ho accompagnato l’ex badante rumena di mia suocera all’ufficio provinciale CINFORMI per avere chiarimenti sulla pratica di acquisto della cittadinanza. La sala d’aspetto è piena di gente in attesa. Ci spaventiamo un po’ … Ci rivolgiamo al bancone ed una signorina straniera che parla benissimo l’italiano, con molto garbo ascolta le nostre esigenze e quindi stampa e mi consegna il numero d’ordine G3, cioè di coloro che hanno bisogno di informazioni sull’acquisizione della cittadinanza. Sul biglietto c’è scritto: “Persone in attesa: 0”. Esultiamo! Passano i minuti ed anche la mezz’ora. Mi insospettisco e molto timidamente faccio notare che dopo avremmo dovuto recarci al Commissariato del Governo … Mi si risponde, sempre con molta cortesia, che ci sono molte persone prima di noi …
Ma allora, chiedo, la lista d’attesa è unica e molto affollata, anche se a noi avete dato un biglietto che attestava il contrario!  Insomma, la bigliettazione è organizzata soprattutto per gestire l’ordine interno dei lavori, non certo per far sì che l’utente capisca quante persone ha prima di sé in lista d’attesa!

Secondo tempo: Stato, zero – PAT, 1. Infatti:

Andiamo al Commissariato del Governo di Trento. Veniamo ricevuti subito. Fatti accomodare in ufficio, la pratica viene ritrovata e gestita in pochi minuti. Ci dicono che spediranno subito la pratica a Roma e che da Roma tornerà dopo due anni (!? Due anni nell’era dei computer? N.d.r.)

La partita Stato-PAT è finita 1 a 1.

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GODI, FIORENZA, POI CHE SE’ SÃŒ GRANDE, CHE PER MARE E PER TERRA BATTI L’ALI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Dicembre, 2013 @ 9:40 am

Detto altrimenti; Godi, Firenze, senza malizia questa volta! (Post 1173)

Firenze, testimone della cultura, della storia e dell’arte italiana nel mondo. Non avrei potuto titolare questo post se non con un verso di Dante. Il Sindaco di Firenze ha vinto. La democrazia del voto contrapposta alla democrazia dell’urlo. Renzi … io non sono iscritto al PD e sono andato a votare, anzi, a votarlo. Code ordinate a far la fila davanti al seggio, tre milioni di persone ordinate … un bel Gruppo del Voto Ordinato che molto si differenzia dal VaffGruppo e dal NeroGruppo capeggiato da uno in “maglietta nera” girocollo, NeroGruppo che si dichiara vittima di ben quattro colpi di Stato! Avete notato? Doppiopetto grigio scuro – maglietta nera – doppiopetto grigio scuro – maglietta nera -etc.. In Europa, doppiopetto, in piazza maglietta nera. Chissà … “Maglietta Nera” … a musicarla … Apicella, dai, datti da fare! Una traccia del motivetto esiste già … (Maglietta nera, sarai romana …)

Gruppo del Voto Ordinato. Primarie PD open, aperte anche ai non iscritti. Sarebbe interessante conoscere le percentuali dei votanti iscritti e non iscritti.

Gruppi dell’urlo: sarebbe interessante conoscere le percentuali della (piccolissima) “massa trainante”, della “massa trainata” a travolgere la “massa schiacciata”. Come al tempo del primo ventennio, che potè instaurarsi in quanto una piccolissima massa di urlatori trainanti (i gerarchi),  trascinò una massa di trascinati (60.000 squadristi)  a  travolgere e schiacciare una grandissima massa di persone (i milioni di iscritti ai sinfacati rossi e bianchi).

P.S.: il mi’ babbo e gli era toscano, sicchè tifava per la Fiorentina … e tant’anni fa – s’abitava a Genova – e mi sci portò allo stadio Marassi a vedere Genoa – Fiorentina. E gl’era il 3 giugno 1956 e io e sciavevo dodiscianni,  e fu l’ultima partita ch’io vidi in tutta la mi’ vita allo stadio vero. Vinse il Genoa 3 a 1 e finì il campionato imbattuto in casa, ma la Fiorentina aveva già vinto il campionato. La formazione della Fiorentina di Bernardini? E la so’ a memoria, ovia: Sarti, Magnini, Cervato – Chiappella, Rosetta, Segato – Julinho, Montuori, Virgili, Gratton, Prini! Maremma che memoria …

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QUO VADIS ITALIA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2013 @ 7:33 pm

Detto altrimenti: non ci è bastato “un” fascismo? (post 1172)

Chi ha partorito il Porcellum dovrebbe chiedere scusa, non attaccare le istituzioni generate dalla legge che ha creato lui stesso!

Attacchi al Capo dello Stato?

Attacchi a tutti?

Definire “colpo di Stato” una sentenza passata in giudicato?

I forconi tentano di bloccare il Paese?

Quo vadis Italia?

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MENO STATO O PIÙ STATO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2013 @ 7:25 pm

Detto altrimenti: liberismo o comunismo? (Post 1171)

In medio stat virtus. Il comunismo ha dimostrato la sua inadeguatezza economica e sociale. Il liberismo sfrenato idem. Ed allora? Allora qui in Italia meno Stato burocratico, meno Stato nelle grandi aziende, più Stato in favore delle piccole-medie imprese, nel senso di agevolare l’imprenditoria italiana di successo, cioè quella di media e piccola dimensione, sia essa industriale, artigianale, agricola, turistica, etc..

Anche perché di fronte ai due colossi dell’esportazione mondiale, Germania e Cina, non potremmo mai sperare di competere. Ed allora, se siamo campioni di tennis, non accettiamo di essere condotti a gareggiare in una discesa libera di sci! Tanto per fare un esempio e capirci …  O felè fa ‘l to’ mestè, dicono a Milano, pasticcere fa il tuo mestiere, cioè … ognuno faccia il mestiere per il quale è portato, non quello di altri!

Io credo che l’età della “grande potenza industriale” per noi volga al termine, il che non è un male se sapremo riconvertirci verso la produzione nostra tipica: quella dei prodotti della genialità, dell’inventiva, del bello, del “made in Italy” insomma! Se dalla Cina sono venuto a copiarci persino la nostra “vecchia” Vespa, vorrà pur dire qualcosa!

E le nostre banche … che siano motore di questa riconversione! Come si fa a convincerle? Basta imporre a tutte quelle che hanno ricevuto sussidi dall’UE, cioè da noi, di operare in quella direzione, parametrando gli stipendi del top management a livelli umani e non lunari ed inoltre a questi risultati qualitativi, e non più ai pseudo-successi quantitativi, ottenuti investendo al 4% in titoli del debito pubblico statale i  denari ricevuti dall’UE (cioè da noi) all’1%.

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EUROPA SI/NO E IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2013 @ 8:50 am

Detto altrimenti: i padri fondatori dell’IDEA EUROPA pensavano che di dovesse iniziare con l’Europa Politica (Stati Uniti d’Europa) per poi riempirla di contenuti omogenei (sistema bancario e fiscale, del lavoro, etc.).(Post 1170)

Così non è stato, ed ora, di fronte alla lentezza ed alla difficoltà di “risalire la china” che deve portare agli Stati Uniti d’Europa, insorgono i difensori degli egoismi nazionali, gli antieuropeisti. Anche in casa nostra, ad iniziativa di un partito del nord, molto “lega … to” all’idea del ritorno ad una sorta di Età dei Comuni che a mio sommesso avviso proprio non reggerebbe all’urto dello tzunami di una globalizzazione sfrenata e quindi barbara.

Puoi anche essere bravo, ma se sei solo, sei anche competitivo?

Chiudersi all’Europa, tornare alla lira, tornare ad essere autoreferenziali? Tornare a dire che la nostra lira vale 100, anche se poi sul mercato internazionale varrebbe 50, per cui quando si andasse a pagare il petrolio o l’energia, ci accorgeremmo del reale valore della liretta …
Autoreferenzialità significherebbe mancanza di confronto, come se una barca a vela da regata di una certa “classe standard”, cioè un cosiddetto “monotipo” (io ne ho una, un FUN, di sette metri, l’unica di questo tipo esistente nel medio e alto Lago di Garda, e quindi parlo a ragion veduta!) fosse costretta e/o pretendesse di valutare la propria efficienza continuando a gareggiare contro se stessa, cercando cioè di migliorare via via i tempi conseguiti, ma – e questo è il punto – senza potersi confrontare con altre barche della stessa categoria!

Il nostro debito pubblico è troppo elevato e ci costa troppo, sottraendo finanza agli investimenti e all’occupazione. Stiamo cercando di raggiungere il pareggio e poi il surplus della gestione finanziaria per disporre di risorse da utilizzare alla riduzione del debito. Per fare ciò, si tagliano “costi” che spesso sono anche pensioni e stipendi. facendo così, diminuiscono i consumi e quindi la produzione e quindi etc. etc.. E’ il cane che si morde la coda … Nel complesso, una politica di passi troppo “tardi e lenti” per usare le parole del Petrarca: “Solo e pensoso i più deserti campi/vo’ misurando a passi tardi e lenti/e gli occhi porto per fuggire intenti/ove vestigia uman l’arena stampi”. Ugualmente “soli e pensosi” sarebbero i nostri governanti in un’Italia che non volesse nemmeno vedere le “orme” del cammino politico, economico e sociale degli altri stati.
Ma allora che fare? Propongo alcune azioni da mettere in atto contemporaneamente (della serie “a mali estremi, estremi rimedi”):

1) opera moralizzatrice nel senso della eliminazione di tutti i privilegi di tutte le caste e riduzione drastica dei costi della politica e della burocrazia della pubblica amministrazione. Fatto questo, si ha la necessaria credibilità ed autorevolezza per compiere gli interventi che seguono.
2) Riordino delle priorità di intervento, con sospensione delle grandi spese inutili (TAV, F35 in testa) e vera lotta alla frode-evasione-elusione  fiscale e valutaria.
3) Aggiornamento ed anche sostituzione dell’attuale modello di sviluppo, dalle grandi imprese e grandi opere all’economia diffusa, all’agricoltura, al turismo, ai beni culturali, archeologici e storici, all’energia pulita, alla prevenzione dei danni idrogeologici, etc..
4) Rescheduling del debito pubblico: per qualche anno si pagano solo interessi e non si restituisce il capitale. In parallelo, …
5) Emissioni di titoli del debito pubblico irredimibili, con tassi di rendimento leggermente superiori a quello dei titoli redimibili. Chi poi vuole smobilizzare il proprio investimento, lo fa in borsa.

Che ne dite? Siete d’accordo? Non siete d’accordo? No? Evvabbè … ma almeno datemi atto che io ci sto provando. Dice … ma chi sei tu per pretendere di avere le soluzioni a tutto? Io sono io. Non ho soluzioni, ma proposte di soluzioni. Idee, guai se cessassimo di averne. Confronto, guai se cessassimo di comunicare. Intelligenza, guai se cessassimo di cercare di esercitarla: “Cogito ergo sum”, e quindi se non penso, se non rifletto smetto di esistere come Cittadino. Resto solo un suddito.

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La CORTE (costituzionale)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2013 @ 7:49 am

Detto altrimenti: tanti anni. Troppi, per una sentenza, chiara ma non abbastanza, sicuramente non tempestiva … e nel frattempo? Nel frattempo “stipendium decurrit”, cioè, loro, i giudici, maturano (ugualmente) il loro (elevatissimo) stipendio. (Post 1169).

Il termine “Corte” richiama alla mente qualcosa di medievale, del basso Medio Evo, di come questo periodo storico, peraltro fucina “anche” di molte conquiste, più spesso richiama tuttavia nella mente della gente soprattutto immagini fortemente negative, quali la disuguaglianza sociale e il sistema dei privilegi.

Internet, LINKIESTA (Lavoce. info, a firma di Roberto Perotti): i costi della Corte (importi in €):

Presidente          ITA 549.407 p.a. lordi        GB …….          Canada 234.000        USA 173.000
Giudici                ITA 457.839 p.a. lordi        GB 217.000    Canada 217.000        USA 166.000
ITA: inoltre + un’auto blu con due autisti a testa, costo giornaliero/giudice €750,00 + telefono portatile e di casa + computer con internet + FS, aerei etc..
Pensione media annua giudici: €200.000 – dipendenti: €68.000
Costo annuo pensioni in essere (giudici e dipendenti): €21.000.000,00 (ventunmilioni di euro)

“Be’, forse, ora, cumulando, ce la faccio a far quadrare il mio bilancio familiare …”

Non sorprende che la Corte abbia bocciato il taglio sia pur minimo alle retribuzioni d’oro. Giuliano Amato si era pubblicamente lamentato che con le sue retribuzioni ammontanti a “soli” €30.000 al mese “non riusciva a far quadrare i conti”. Ora che è stato nominato Giudice della Corte Costituzionale, che fa? Rinuncia a quei “miseri” 30.000 oppure li cumula?

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Domando: l’Italia si può permettere tutto ciò?

Chi sono io? Un disfattista? Un rivoluzionario? Un grillino? Un extraparlamentare di sinistra? Un esponente dell’estrema destra? Un qualunquista? Un egoista che reclama qualcosa solo per sé? No, niente di tutto questo. Io sono solo una persona che cerca di ragionare con “la testa propria” “in casa propria”, cioè “sulla propria casa”, cioè sull’Italia. Sono cioè uno che cerca di continuare ad essere un Cittadino che si scandalizza e che usa solo la penna, cioè la tastiera del computer, per cercare di opporsi a queste mostruosità. Tali infatti sono questi inammissibili privilegi di fronte alla dilagante povertà del Paese. Povertà dovuta a …? Dovuta anche al non-governo di chi si è occupato delle proprie cose (res suae) e non della cosa pubblica (res publica), ed inoltre ha “regalato” al Paese una legge elettorale che lo ha reso ingovernabile. E senza azioni di governo il Paese è andato alla deriva, “nave senza nocchiero in gran tempesta”.

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PAPA FRANCESCO, PADRE GEORG E L’EVASIONE FISCALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2013 @ 7:08 pm

Detto altrimenti: povero Padre Georg! E’ proprio vero! Ogni giorno gli tocca sopportarne una nuova (p.1168) (dai… lasciatemni scherzare … lo sapete come la penso: castigo ridendo mores …)

Due post fa, il 5 dicembre (post 1161, andare a rileggerlo) riferivo dei dolori del giovane … Georg, il quale , poverino, lamentava che con “questo Papa egli è in continua tensione … che ogni giorno non sa cosa di nuovo aspettarsi …” Insomma, un vero stress, tanto che io gli suggerivo di farsi assegnare un quattro o cinque parrocchie per dedicarsi alla cura delle anime … sapete, in tal modo lui sarebbe molto più tranquillo e quei fedeli avrebbero un finalmente parroco … con la crisi che c’è di vocazioni … è tanto che ne aspettano uno!

“Vecchio spallone quanto tempo è passato …”

Ma veniamo all’oggi. Mancaffarlapposta, cosa è successo? Che qualche indiscreto personaggio,  sapete, le solite male lingue … anzi, male penne (Il fatto quotidiano odierno, pagg. 1 e 2 ) ha fatto in modo che venisse pubblicato su certa stampa da strapazzo  il fatto (scusate la ripetizione!) che migliaia di persone avrebbero movimentato forti somme di denaro in contante dallo Stato Estero Città Del Vaticano verso l’Italia senza denunciare tali movimentazioni alle autorità doganali italiane, come invece previsto dalla legge italiana antiriciclaggio.

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E tutto sarebbe avvenuto all’insaputa di Papa Francesco, il quale ora – ecco l’ulteriore preoccupazione di Padre Georg – potrebbe avere la pretesa di vederci chiaro. Ma insomma, mi ha confidato Padre Georg, ma insomma … che si curi delle anime e lasci a noi queste faccenduole!
Ma come è venuta a galla questa storia? Semplice: dal confronto fra la relazione dell’AIF, Autorità d’Informazione Finanziaria del Vaticano, diretta dal signore svizzero (e ti pareva!) Renè Brulhart (che prima riferiva a tale Cardinale Bertone) e i resoconti delle nostre autorità doganali. I dati? Eccoli:

2011: per il Vaticano sono usciti 1894 pacchi di denaro contante, di cui solo 3 (tre!) denunciati anche alla nostra Dogana;
2012: Per il Vaticano sono usciti 1.782 pacchi di denaro contante, di cui solo 4 (quattro!) denunciati anche alla nostra Dogana.

Padre Georg è molto preoccupato anche perchè ora teme che il Papa voglia addirittura che siano pubblicati i nomi degli evasori-elusori fisco-valutari! Ma si può? Forse che sospetta che fra quegli onesti movimentatori di denaro in contante ci possano essere anche dei prelati? Insomma, non se ne può più di questo clima di sospetto, di questa caccia alle streghe, di questo pauperismo francescano d’altri tempi … Povero Padre Georg, come lo comprendo!

Cosa suggerirgli? Che fondi il partito politico”G”  e si allei con  “B”  dando vita alla coalizione “BG”,  Berlusconi-Georg. Suona bene, non vi pare? BG, pare un’importante gruppo rock … Gli ho telefonato: ci ha pensato qualche secondo e poi mi ha detto: “Grazie Riccardo, ottima idea, ma  come faccio? Berlusconi si sta alleando con i Grillini ed è proprio una parlamentare grillina (tale Silvia Chimenti, n.d.r.)  che sta denunciando i fatti di cui si parla …”

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SEGNALAZIONE DI UN ALTRO BLOG!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2013 @ 5:47 pm

Detto altrimenti: dai … andate a vedere di che si tratta!

E’ un blog  fatto da nonni e nipoti per nonni e nipoti!

 http://www.nonnienipotiraccontano.wordpress.com/

Il Progetto? Eccolo, come lo presenta la sua Autrice Dr.ssa Patrizia Garberi

“In un’epoca in cui la rincorsa tecnologica ci ha abituati alla rapida obsolescenza di ogni cosa, dagli abiti al cellulare al libro di testo, che vengono sostituiti rapidamente dall’ultimo modello appena prodotto, ho voluto proporre uno strumento che possa valorizzare le persone che hanno attraversato questi cambiamenti, insostituibili nella unicità della propria esperienza e memoria, e i loro giovanissimi eredi, attraverso le pagine di un diario in cui far scivolare qualche episodio autobiografico vissuto in un passato lontanissimo, o almeno così sembra a noi, e in un presente contemporaneo osservato da chi, per ora, non ne è il responsabile autore.

Nonni e nipoti creano quindi insieme le pagine di un diario multisensoriale, in cui si incontrano parole e immagini, suoni, sapori e odori e qualità della memoria, stimolati da parole chiave che da sole possono aprire mondi interi di ricordi, e in cui le parole Vecchio e Nuovo perdono il significato di attribuzione di valore, per riacquistare quello di indicatore temporale…

Ricordi che potranno essere brevi e immediati, o complessi e lontani ma tutti ugualmente ricchi di valore autobiografico per chi li ha vissuti in prima persona e quindi degni di essere ammessi tra le pagine di un libro di famiglia, in cui dare dignità e valore anche a chi non è necessariamente “cool”…

In ogni pagina sarà rievocato un tema o un episodio attraverso brevi testi, immagini raffigurate al momento e soprattutto i reperti autobiografici forniti dai partecipanti, evocativi attraverso molte modalità di sensazioni, emozioni e ricordi… Al termine del laboratorio le pagine, nei più svariati materiali, verranno assemblate in modo personalizzato per creare un diario poco tradizionale e che va più nella direzione del libro oggetto come proposto da Marinetti e del libro d’artista, originale nella sua ideazione oltre che nei contenuti e le cui pagine potranno essere tessute, cucite, arrotolate, inchiodate…a seconda del progetto di ciascuna coppia.”

E allora, che ne dite? Frequentiamo questo blog … ne vale la pena!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Torre nelle Dolomiti di Brenta

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2013 @ 2:29 pm

Detto altrimenti: amore per una montagna

Amico Brenta, se me l’avessero detto … se me l’avessero che quando da turista-ragazzo-genovese scalavo le tue cime,  sarei poi venuto ad abitare in Trentino! Se m’avessero detto che dalle finestre della Scuola Media (di Povo) nella quale Maria Teresa sarebbe andata ad insegnare si sarebbe vista la Cima Tosa! La Cima Tosa sulla quale sono salito più volte, così come scalai, fra le tante altre tue montagne, la Torre del Brenta.

Cliccate sulla foto per ingrandirla!

La Torre, la si riconosce benissimo dalla Cima Paganella: la mattina, la parete est in pieno sole e la nord all’ombra. La nord, quella che scalai con una “allieva” al seguito … se ricercate il post che dedicai alla salita potrete leggere ogni dettaglio. Ma oggi, oggi ho ripreso in mano la penna …. ops, scusate, il computer per un saluto speciale alla Torre del Brenta: nella foto a fianco, scattata da Cima Paganella: quasi al centro, la Cima Tosa, piatta di neve. Indi, verso destra,  il sigaro Campanil Basso; il Campanile Alto; la seghettatura degli Sfulmini; la Torre, con  parete est al sole, traversata da due strisce di neve e la parete nord a destra, in ombra.

La via “normale” sulla parete Nord della Torre del Brenta

Infatti la vedo ogni volta che vado a sciare in Paganella ed allora mi sono detto: cerchiamo una foto con la via che hai scalato tu, la “normale” nella parete Nord. L’ho trovata e la pubblico.  Ciao, Torre, sei bellissima! Lo so, lo so … anche la bella Tosa, i Castelletti, il Crozzon, la Sentinella, gli Sfulmini, la Cima Brenta, il Campanil Basso e tutte le sue sorelle, tutti i tuoi fratelli … siete tutti bellissimi, ma l’avventura che vissi nella discesa dalla tua vetta, quel giorno che invece di ripetere la “normale” mi lasciai convincere a scendere lungo alcuni stretti camini, rivelatisi poi svasati, bagnati e soprattutto friabili (bel mona che sono stato!)… bè, ha lasciato in me un sentimento particolare: la gratitudine nei confronti di chi ha perdonato una mia imprudenza. Grazie, Torre!

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IL SENATO ROMANO: IERI ED OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Dicembre, 2013 @ 7:39 am

Detto altrimenti: dai Patres Conscripti ai nostri parlamentari (p 1165)

La dignità di un Pater Conscriptus di fronte ai barbari di ieri che hanno invaso il Senato

Pater conscriptus, Senatore, presso gli antichi Romani. Pater, ovvero “maggiore”, “titolo d’onore”, “ titolo onorifico”. Conscribo, scrivo in una lista, scelgo ed inserisco in una lista … quindi “Patres Conscripti” significava “persone veramente onorate e autorevoli, scelte dai cittadini per governare la Res Publica, la cosa pubblica”. Gli antichi Romani con due sole parole descrivevano tutto ciò. E noi oggi … .

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I barbari di oggi in Senato

… oggi, la maggioranza di nostri attuali parlamentari … che si azzuffano in aula, che gridano, interrompono, alzano cartelli e striscioni … che dire? E poi … “conscripti”? Scelti da noi cittadini? Quando mai? Ma mi faccia il piacere …

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