NATALE? No, bensì GLI ORDINI DI GRANDEZZA DI CERTE RETRIBUZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 1:22 pm

Detto altrimenti: la terra e la luna (post 1204)

Di una persona che “vive in un altro mondo” si dice che “vive sulla luna”. Anche Marte … sì, viene usato anche Marte: “ Ma quello li, che è … un Marziano? Dove vive?”

Si ascoltava (alla TV) di certe super buonuscite corrisposte a castioti (castiota = appartenente ad una casta). Uno di questi, al quale l’intervistatore contestava il percepimento di una ricca buonuscita dopo solo due mesi di “lavoro” (si fa per dire, lavoro), in un Consiglio di Amministrazione di un Ente Pubblico rispose: “Si, vabbè, ma poi sono poi stati solo 130.000 euro ….”

Ecco, due fatti: uno negativo, uno negativissimo. Fatto negativo (terrestre): la corresponsione di una buonuscita comunque esagerata. Fatto negativissimo (lunare o marziano): considerare tale somma cosa da poco …

Altra coppia di fatti negativi-negativissimi: circa €300.000 a tale Mastella “per il reinserimento nel mondo del lavoro”. “No, non sono stati tanti, meno, molto meno … non arrivavano a 300.000”.

Potrei continuare, con esempi milionari (in euro). Già … in euro … ecco, forse ci sono arrivato … forse la gente non si scandalizza più di tanto perché i “milioni” (in euro) di oggi richiamano quelli di ieri (in lire), ed allora … Però … e se provassimo a tradurre in lire? Sentite un po’ come suonerebbe:

“A quel banchiere che ha realizzato gli utili della “sua” banca con il soldi UE., cioè degli Stati, cioè anche di noi Italiani, soldi che gli li davamo all’1% e che lui utilizzava per acquistare titoli pubblici al 4%, a lui che ha comperato una banca in Kazakistan per 2,5 miliardi di dollari USA e poi l’ha rivenduta dopo un anno per “-200” (“meno 200”) milioni di euro (cioè l’ha venduta per 400 milioni di euro ma ha rilasciato una fidejussione per 600 milioni di euro a fronte dei rischi dei crediti), è stata data una buonuscita di 80.000.000.000 (ottanta miliardi) di lire”.

Dice … si, era stabilito a contratto. Ahhh … ma allora –dico io – ci risiamo con il fatto negativissimo: era tutto legale!

Milioni e miliardi: sentite questa. Siamo in un paesello dell’entroterra siciliano:

Calogero: “Iddu cu trase il barone Cefalù è …ricco assai, iddu tiene i miliaddi”

Totò: “Calogero, che minchia dici? Ricco? Quando mai?! Iddu ricchissimo è, i miliona tiene!”

Calogero: “Capitu aiu, ma ora ti spio na domanda:  co fu iddu cu se futtè 80 miliaddi di lire, ahhhh?”

Totò: “Omo de panza sugno, muto aiu a stari: nenti sacci, nenti vidi, nenti dicu. Mutu …  ahhh, capisti?”.

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NATALE? No, bensì SOPIRE, TRONCARE, MOLTO REVERENDO PADRE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 10:26 am

Detto altrimenti: calati junco ca passa la china (post 1203)

Il Conte zio al Padre Provinciale …

Ieri, il Manzoni ci ha insegnato molto, con i suoi Promessi Sposi. Uno scandalo? Sopire, troncare … meno se ne parla, meglio è … poi le cose si acquetano da sole. Don Lisander lo scriveva con ironia, per affermare il contrario, ovvero che di uno scandalo deve parlarsi, lo si deve condannare, si deve reagire.

Oggi una organizzazione criminale di una grande isola italiana che non nomino per ragioni di privacy ha adottato un principio simile: “calati junco ca passa la china”, e cioè, giunca che cresci nel greto di un torrente, di fronte ad una improvvisa piena, piegati, che poi la piena passa e tu ti rialzi”.

Oggi: ILVA … non se ne parla più?

P.S.: uno scandalo al giorno leva il precedente di torno, ovvero chiodo scaccia chiodo. La saggezza popolare dei proverbi …

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NATALE DI CANI -3-

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2013 @ 8:03 am

Detto altrimenti: chi dice che non hanno un’anima? (post 1202, per i più piccini, ma vero!)

Tom (fototessera)

Giorgio passeggia con il suo cane all’interno di grande parco pubblico suburbano. Tiene Tom al guinzaglio, un bellissimo cane lupo di tre anni, nel pieno del suo vigore. Dolce, ubbidiente, coccolone. Improvvisamente Tom strattona il guinzaglio che sfugge di mano all’impreparato Giorgio. Una breve rincorsa, un salto. Tom supera un vecchio muretto che per qualche decina di metri separa il sentiero dal prato e dalla vicina boscaglia. Giorgio sulle prime è bloccato, esterrefatto da questo inusuale comportamento.. Poi, vinto l’attimo di stupore, aggira di corsa il muretto e si pone all’inseguimento … anzi, alla ricerca di Tom.

Una decina di metri sono sufficienti. Tom è accoccolato all’interno di un fitto cespuglio: accanto a lui una cagna, della sua stessa razza, senza collare, tutta presa nella sua missione di mamma, allatta i suoi due cuccioli che Tom sta amorevolmente leccando.

Giorgio non sa cosa pensare … cosa fare … non ha con sé il telefonino per fotografare la scena … Si ferma, in silenzio, per non turbare la pace familiare … familiare? Ma Tom si è fatto una famiglia sua? Quando? Come? Dove? E’ sempre al guinzaglio … oppure nell’apposito grande recinto riservato ai cani … vuoi vedere che quel giorno che era scomparso alla sua vista solo per pochi minuti … Ma no … ma poi come avrebbe fatto a conoscere e riconoscere l’ “indirizzo” nella boscaglia di quella che sembra proprio essere la sua famiglia?

…nella nuova casa

Che fare? La cagna è adulta … teoricamente potrebbe rappresentare un pericolo per i visitatori del parco … soprattutto per i bambini … avvertire la Polizia Locale, l’Ente Protezione Animali? No. Niente di tutto questo. Giorgio, lentamente, si avvicina … entra in “casa” dei due “coniugi” che mostrano di accettare la sua visita. Accarezza Tom, poi anche la mamma che nel frattempo ha smesso di allattare ed infine i due cuccioli. Mamma lupa scodinzola. Buon segno. I cuccioli gli mordicchiano la mano. Giorgio ha deciso: sfila il collare a Tom, lo infila delicatamente alla mamma lupa, si alza e lentamente si avvia verso il sentiero che lo riporterà alla sua auto. Tom lo segue, docile. I cuccioli trotterellano a fianco della loro mamma. Tutti a casa. Questo Natale la famiglia di Giorgio e di Tom è decisamente cresciuta.

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NATALE? No, bensì DENARI NOSTRI, SPESI DAI PARTITI … MA COME?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2013 @ 8:30 pm

Detto altrimenti: non ci si può credere! (post 1201)

Un senatore di un partito avrebbe sottratto €600.000 per uso personale e quindi, dopo un certo periodo, su ripetute espresse richieste del suo partito, li avrebbe restituiti. E’ indagato.

Nel frattempo, esaminando i conti di quel partito, fra le altre “perle” si scoprono uscite per €3.000.000 che non si sa dove siano finiti. La impiegata contabile di quel partito dichiara: “Non essendoci obbligo di legge per la rendicontazione, non sono stati conservati i giustificativi”.
(Notizia Corsera 18.12.2013 pag. 22, articolo a firma Fiorenza Sarzanini).

… e il modo ancor m’offende …

Tracotanza … la ubris non era cara nemmeno agli Dei del’antica Grecia

Paolo Mieli recentemente alla TV ebbe a dire: “Mi preoccupano soprattutto non le somme rubate, ma le somme legalmente spese per scopi non istituzionali”. Nel caso che ho citato il fatto è doppiamente grave, tipo nella vita c’è chi può (tutto) e chi non può (vivere), cioè: Io “può”: ovvero, io rubo e te lo grido in faccia, perchè è la legge che mi autorizza a farlo“. Che dire? Sfrontatezza, violenza, tracontanza (ubris, in greco), arroganza oltre ogni limite! Che fare? INTERVENIRE! E poi dice … i FORCONI … ma che altro ci aspettiamo di fronte a casi del genere?

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QUO USQUE TANDEM, SILVIO, ABUTERIS PATIENTIA NOSTRA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2013 @ 7:37 am

Detto altrimenti, in italiano: fino a quando, Silvio, abuserai della nostra pazienza?  (Ecchè? Se te arestano fai la rivoluzione? Ma che stai a dì? Ce devi solo da provà,  ce devi …) (post 1200)

Silvio, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieto e pensoso, il limitare dell’agone politico scendevi …

… per “salvare l’Italia?”

E invece tu. E invece tu, che hai avuto il tempo e le maggioranze a disposizione cosa hai fatto? Te lo ricordo io, te lo …:

Cicerone: “Quo usque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?”

– non hai fatto le riforme;
– hai negato l’esistenza della crisi;
– hai permesso che venisse varato il Porcellum mentre ogni Italiano gridava: “Silvio, Silvio, rendimi le mie preferenze, ch’io possa scegliere i parlamentari!”
– di fatto, hai posto le precondizioni per la nascita di movimenti di rivolta, dentro e fuori del parlamento;
– sei uscito assolto all’italiana (cioè per prescrizione) in numerosi processi a tuo carico; in altri sei condannato; altri ne hai in corso ed ora, in caso di tuo arresto, minacci la rivoluzione!!
– hai dileggiato le istituzioni;
– hai dato di te un’immagine assolutamente non consona alla dignità del ruolo che ricoprivi.

Ma non basta. Il (tuo) fatto quotidiano più grave,  cioè quello che di più grave hai commesso

Soprattutto hai dato scandalo ai giovani, tu che – novello untore – li hai contaggiati di una gravissima malattia, il “berlusconismo”, nel senso di creare un modello di riferimento ispirato a falsi valori: “donne e soldi a gogò, in qualunque modo, una navigazione senza limiti”, tipo “beato lui che ci è riuscito”.

La sanzione adeguata

Ricordi cosa fecero gli Ateniesi a chi avevano accusato di corrompere i giovani? Non che avessero ragione di accusare di ciò Socrate, ma a me interessa ricordare la pena prevista per tale delitto …. Ricordi poi cosa ha previsto  nostro Signore per chi dà scandalo ai giovani?

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JUS SOLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 5:02 pm

Detto altrimenti: “chi nasce sul suolo italiano è cittadino italiano” ( idem per gli altri Stati Europei).

Il professore emerito di Storia e Scienza sociale della Roosvelt Unversity di Chicago, Daniel R. Headrick ha scritto, fra gi altri, un libro interessantissimo: “Il predominio dell’Occidente – Tecnologia, ambiente, imperialismo”, Ed. Il Mulino, 2011, da me più volte citato nei post.

La sua è un’opera storica che testimonia storicamente la politica imperialista di portoghesi, spagnoli, olandesi, inglesi, francesi, russi, tedeschi etc. e da ultimo degli italiani. “Conquiste” effettuate di pari passo con l’evoluzione tecnologica delle navi, delle armi, delle medicine.

Una per tutte: in America gli Europei andavano e portavano malattie che uccidevano gli Indiani. In Africa gli Europei – prima della scoperta del chinino – andavano a morire delle malattie locali. Fino all’avvento dei battelli a vapore di penetrare l’Africa centrale nemmeno a parlarne. Con l’avvento dell’arma aerea, l’Italia avrà il “vanto” del primo bombardamento aereo sugli indigeni dell’Africa. A metà dell’ ‘800 gli Europei, alleati fra di loro, navigarono per portare ben due guerre alla Cina, “colpevole” di avere vietato l’importazione ed il consumo dell’oppio che gli Inglesi facevano coltivare dai loro schiavi (pardon … “coolies”) nella loro colonia India.

Ecco, noi europei, abbiamo privato buona parte del mondo della sua ricchezza, abbiamo schiavizzato intere popolazioni, saccheggiato territori, impedito una loro crescita culturale, anzi, spesso, abbiamo distrutto la loro cultura (Indiani d’America, Indios peruviani). In altre parole, abbiamo distrutto i contenuti del loro “jus soli”, del loro essere cittadini in casa loro.

Ora dobbiamo cercare di rimediare e quanto meno riconoscere lo jus soli a chi, figlio di profughi da quelle stesse terre, nasce in “casa nostra”.

Poi possono farsi anche tante altre considerazioni, a favore e contro, lo capisco, il problema non si risolve con quanto io affermo. Tuttavia sarebbe bene tenere presente anche questo aspetto.

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DUE GIOVANI … OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 4:12 pm

Detto altrimenti: li ho incontrati oggi, entrambi nello stesso giorno, ed allora … (post 1198)

Il primo. Laureato, colto, dedito ad approfondimenti artistici e storici. Disoccupato. Ha “scoperto” il mio blog. Ha creduto che il mio “bloggering” fosse un lavoro. Si è offerto come mio aiutante. Gli ho detto che io “lavoro” gratis, cioè che il mio non è un lavoro … Deluso, si è ritratto.

Il secondo, studente universitario. Suona alla porta, cerca di vendere un elettrodomestico. Gli dico che non ne ho bisogno. E’ scoraggiato. Gli parlo. Gli dico che lo capisco, che lo ammiro: sta cercando di darsi da fare (per pagarsi l’Università, mi dice). Ma io non posso certo acquistare un elettrodomestico di cui non ho bisogno. Di questi tempi ogni spesa va ponderata.

Ecco, se non mi fossero capitati a poche ore uno dall’altro forse non ci avrei fatto troppo caso. Ed invece la sovrapposizione dei due incontri ha attratto la mia attenzione. Mi sono sforzato di mettermi nei loro panni. Quale presente offriamo loro? Quale futuro? Ragazzi che cercano di “sbarcare il lunario”, letteralmente, ragazzi che sarebbero contenti di racimolare qualche centinaio di euro al mese … di fronte ad altri “ragazzi” che per un anno di lavoro se ne escono con una liquidazione plurimilionaria; di fronte alle centinaia di migliaia di euro che diamo ai parlamentari non rieletti, “per il reinserimento nel mondo del lavoro” (quasi 300.000 a tale Mastella; 180.000 a tale Berlusconi); di fronte a …. etc…. etc…. etc….. Solo con questi due regali, quanti ragazzi avremmo potuto aiutare, motivare, a quanti di loro avremmo potuto finanziare lo start up di un progetto serio, produttivo?

E’ un problema prima antropologico (a), quindi morale (b), economico (c) e sociale (d): infatti lo Stato non è tutto ciò che è fuori dal mio privato. Lo Stato siamo noi (a)  tutti condòmini della stessa Unica Grande proprietà, l’Italia, al cui interni le risorse devono essere più equamente redistribuite, le priorità devono essere riviste. (b) Non dico “a tutti nella stessa misura”, no. Dico solo: diamo attuazione al dettato Costituzionale che garantisce anche ai privi di mezzi, se meritevoli, di potersi istruire, formare, lavorare, contribuire alla crescita del paese a vantaggio di tutti i cittadini (c), guadagnare, farsi una famiglia (d).

E’ chiedere troppo?

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1) PROCESSO LETTA – 2) SOLDI PUBBLICI AI PARTITI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 11:37 am

Detto altrimenti: apri un post, ne leggi due

Processo Letta

Difesa

Ma se anche il Papa, sovrano assoluto, fa fatica a smantellare un apparato di potere radicatosi nel tempo …

Se siete al governo di una barca (a vela o a motore) e imprimete alla barra del timone una variazione di rotta troppo violenta, ampia ed improvvisa, il timone “entra in cavitazione”, cioè intorno alla pala del timone si forma un vortice che gli fa “perdere la presa” sull’acqua, con il solo effetto di rallentare la marcia, non certo di cambiare direzione.

Accusa

La velocità di crescita della disperazione dlla gente è molto superiore alla velocità del risanamento. Occorre intervnire i modo più radicale (v. post Renzi ti scrivo).

Tuttavia, anche se non può essere effettuata una virata improvvisa, almeno si può sin d’ora pretendere che sia tracciata l’intera nuova rotta per una completa inversione di marcia, di 180 gradi, per intendersi. Cioè, si prende atto che i colpi di timone devono essere graduali, e si accetta il fatto in quanto si sa che alla fine della manovra l’inversione di rotta sarà effettuata al completo.

Finanziamento pubblico dei partiti

Sua “abolizione”? Ma le parole sono pietre … e vanno usate con cautela. Ora, siccome non è una abolizione ma una modifica, innanzi tutto chiamiamola con il suo nome. Ogni dettaglio su La voce.com (Dr. Perotti). Qui mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori solo una sottolineatura: dum Romae consulitur, Saguntum exougnatur: mentre a Roma si discute se aiutare militarmente Sagunto assediata dal generale cartaginese Annnibale Barca, la città viene espugnata. Cioè, mentre dedichiamo tutte le nostre attenzioni al “de jure condendo”, cioè alla legge fa farsi, al futuro di questo “istituto”, cosa succede “de jure còndito”, della legge passata, oggi vigente? Succede che essa viene violata in ogni modo: è di questa mattina la notizia Rai 3 che un notissimo deputato/senatore del partito x (che non cito per rispetto della privacy) è inquisito per avere utilizzato €600.000 del denaro pubblico del suo partito per stipulare una sua polizza personale vita. Ma s i può?
E allora, “spazzoliamo” tutte le spese di tutti i soggetti pubblici, Fondazioni comprese. Altrimenti sarebbe come avere arrestato un ladro che ha rubato molto e poi, senza punirlo per i reati comessi,  liberarlo sul suo impegno di rubare di meno per il futuro.

P.S.: una analisi della UIL attesta che i costi della politica, cioè partiti, Parlamento e Governo, gravano su ogni cittadino per €700,00 l’anno. Ovviamente non vi sono compresi i costi della Magistratura, terza istituzione dello Stato, a fianco del legislativo e dell’esecutivo, che però non è “politica” checchè se ne dica da taluno. Comunque anche questi costi andrebbero rivisti … mi riferisco innanzi tutto a quelli degli Organi Centrali (Corte Costituzionale in testa).

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VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 8:38 am

Detto altrimenti: in un unico post, molto brevemente … (post 1196)

Il Presidente Napolitano contestato? Da chi? Da chi lo ha pregato di accettare un secondo settennato per sopperire alla propria incapacità. Ma via, siamo seri … e che Dio ce lo conservi, Napolitano …

L’ISTAT informa che la povertà in Italia è dilagante. E’ un problema antropologico: noi Italiani, soprattutto chi “sta in alto”, non si sente parte del tutto, ma “casta” al di fuori del problema degli “altri”. E invece l’Italia è nostra, di tutti noi, di ciascuno di noi … di ciascuno di noi che ha diritto alla propria quota di benessere.

Con riferimento al capoverso precedente: sono contrario alle “gestioni separate”, sia degli Enti Previdenziali, sia dei flussi finanziari dello Stato. Riservare gli incassi derivanti dal recupero dell’evasione fiscale alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro? Sembra una decisione positiva. Sembra. E invece per me è negativa, perchè esclude dalla canalizzazione verso quella destinazione i flussi, ben maggiori, che potrebbero derivare da un auspicato riordino delle priorità. Mi spiego. Agendo così si legittimano le destinazioni finanziarie “a prescindere” (dall’andamento generale della finanza complessiva del paese), come quelle per l’acquisto dei cacciabombardieri F 35 o quelle alla base della elargizione di pensioni retributive fino a 90.000 euro al mese, a valere sulle “gestioni separate” dell’INPS.

In Germania. se il marito/moglie di un personaggio di governo segue la moglie/marito su un volo di Stato, paga il biglietto.

Milano. la Monclair (azienda italiana) si quota in borsa e guadagna il 45% in dieci minuti. Questa è l’Italia che vale. Perché non proviamo a moltiplicare per 10.000 questi casi? Dice … ma servono investimenti. Ok, prendiamo i miliardi degli F35 … (a rifacce, direte voi … evvabbè, che ve devo da  di’, propio nun le reggo quelle armi costose, difettose ed inutili: una vera bufala, ‘na sola!).

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TRASMETTIAMO (doverosamente) AI GIOVANI LA NOSTRA ESPERIENZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 7:40 am

Detto altrimenti: la nostra esperienza, una quota “legittima” di eredità che dobbiamo consegnare ai giovani, i quali tutti ne hanno diritto (post 1195)

Dello modo  dello tempo per come oggi, noi “vecchi” potremmo e dovremmo aiutare i giovani, tutti i giovani, a “sostituire noi stessi”, trasferendo loro la nostra esperienza.

Anni ’70. Il mio capo alla STET, Dr. Ruggero Cengo Romano (v. mio post del 29.10.2012). Persona dedicata al lavoro. Della capogruppo, delle società del Gruppo, delle banche, della Finanza … lui seguiva semplicemente tutto. Seguiva l’andamento degli organigrammi, dell’azionariato, delle leggi sulle SpA, sulla finanza, … su tutto. Ogniqualvolta sorgeva un problema, quella era la fonte alla quale abbeverarsi per risolverlo. Io, dirigente suo dipendente diretto, solo per lavorare vicino a lui … praticamente ho preso una seconda “doppia” laurea: di lavoro e di vita. Spesso mi chiedevo come avrebbe fatto la Società quando avesse fatto a meno del suo apporto. La STET fu privatizzata. Per un periodo egli riuscì a dare ugualmente il suo apporto. Poi morì. Non ci furono contraccolpi palesi nell’andamento della società. Palesi … appunto: in realtà le cose non poterono essere più come prima. La gestione della finanza non fu più garantita con la stessa precisone, la stessa puntualità, la stessa consapevolezza “storica” che aveva improntato la sua azione e – solo di riflesso e in parte, sia chiaro! – la mia. La morale della favola? Che la sua azione fosse inutile? No, piuttosto che la società ha accettato di perdere una parte rilevante del proprio “patrimonio” di cultura. Una parte, affermo, perché, sia pure in minima parte, io stesso, come piccolissimo recipiente del suo generoso e ricco insegnamento, ho avuto la presunzione di esserne un indegno continuatore sia pure in altri ambiti aziendali. Grazie, Ruggero, maestro di lavoro e di vita, mio “terzo genitore”.

Qualche mese fa. Fra amici. Un professore olandese che insegna a Trento mi dice che in Olanda esistono organismi pubblici per organizzare la trasmissione dell’esperienza di persone di “anziana esperienza” come la mia ai giovani. perché non vada perso il prezioso patrimonio di una vita di lavoro “ricca di esperienze” come la mia (quelle virgolettate sono parole sue) .

Qualche tempo fa, offro ad un gruppo politico di tenere gratuitamente (gratuitamente e senza alcuna altra contropartita, di nessun genere, sia chiaro!) corsi di formazione ai giovani che operano nelle SpA. Scrivo ad un esponente di quel gruppo al suo indirizzo ufficiale, prima delle elezioni. Mi risponde dall’indirizzo mail privato con due semplici parole. “Perché no?”. Dopo le elezioni? Die Tartar Wuste …. il deserto (dei Tartari) …

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