LA GUERRA (IN)CIVILE DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 5:58 pm

Detto altrimenti: la politica in guerra (in)civile (post 1234)

Guerra civile: entrambi le forze in campo si rifanno più o meno agli stessi valori,  ed accusano la controparte di averli traditi.

Guerra civile: si passa alle armi e quando si passa alle armi la conseguenza è l’estremizzazione cieca della propria ideologia, la chiusura totale al dialogo, la negazione dell’avversario, che da competitore da superare diventa nemico da uccidere.

Guerra civile. Le opposte fazioni sono guidate da un capo, che poi, se vince, diventa dittatore di fatto, anche se formalmente ambisce essere “eletto” dai suoi. Già … perché anche l’oligarca sente la necessità di farsi legittimare (formalmente) dal popolo (dei club, delle piazze, della rete).

Guerra civile. Il suo carattere semplificatorio è un programmatica esaltazione del non dialogo (“Noi non facciamo patti con nessuno! Vogliamo rompere con il passato, con gli ”incubi” prodotti dalla vostra prima, seconda, terza repubblica democratica”).

Guerra politica (in) civile: c’è chi grida “Siete comunisti!” facendo riferimento ad una categoria storica non più esistente. Altri gridano “Andate tutti a casa!”. Le armi … siamo passati alle armi della parola e le parole sono pietre (firmato Don Lorenzo Milani in “Lettera ad una professoressa”) … e le pietre sono armi, primordiali se vogliamo; medievali se scagliate dalle torri; moderne, se televisive o della rete …  ma sempre armi. Siamo alla esasperazione di neo-ideologie da parte di chi cerca di ottenere consenso – ed in parte ci riesce – con la promessa di fare uscire la popolazione dalla crisi nella quale essa si dibatte .

Tuttavia costoro dimenticano la lezione della storia: le stesse masse che hanno acclamato colui che si propone come il “salvifico mofidicatore miglioratore” della situazione attuale, sono poi quelle che dopo poco, con la stessa foga, lo depongono, ove non giungano tempestivamente – e ciò non avviene mai – i risultati promessi e sbandierati.

Comments Closed

INIZIO DELLA FINE DEI CUMULI D’ORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 3:40 pm

Detto altrimenti: tanto tuonò che piovve (post 1233)

La favola del Natale

Cumulo ricco mi ci ficco!

C’era una volta un signore, Giuliano Amato, aveva dichiarato che con la sua pensione di 30.000 euro al mese non riusciva a far quadrare i conti. Viene quindi nominato giudice della Corte Costituzionale, il che gli fa incassare altrettanto. Ecco, ora, forse cominciava a pareggiare il saldo di fine mese. Sembra una storia a lieti fine, natalizia appunto. E invece no. Il mago cattivo …

Per taluni, il cumulo sta diventando un tempestoso nembo cumulo!

 … cosa ha fatto il mago cattivo? Cosa succede? Succede che nella Legge di Stabilità c’hanno (ci hanno) infilato un “comma sulla somma” che stabilisce il tetto massimo al cumulo tra pensioni d’oro e stipendi all’interno della pubblica amministrazione e riguarda anche i vitalizi dei parlamentari ma non si applicherà ai contratti in essere. Il tetto viene allineato alla retribuzione del primo Presidente della Corte di Cassazione (302 mila euro annui) (per fortuna di noi cittadini comuni, non hanno preso il tetto del Presidente della Corte Costituzionale che è a livello 450.000!).Tetti analoghi esistono negli Stati Uniti ed alcuni Stati europei.

Ora mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature:

 1) i contratti del Signor Amato sono già “in essere” e quindi salvi/esenti da questo odioso/equo ridimensionamento?

 2) Era ora che si intervenisse.

 3) Non è sufficiente, ma è pur sempre un inizio.

 4) A quando la riscalettatura delle aliquote fiscali, con un sostanziale alleggerimento delle fasce inferiori ed un sostanziale adeguamento (quando ci aumentano le tariffe, non parlano di aumento bensì di adeguamento) di quelle superiori?

 5) A quando l’allineamento delle mega retribuzioni italiane a livelli umani (cioè europei e USA)?

 6) A quando decidere di “calmierare” anche i Signori dell’anello (bancario), visto che le banche sono sopravvissute grazie agli aiuti UE, cioè dello Stato italiano, cioè nostri, dei cittadini?

 7) Si vis pacem para bellum, se vuoi la pace, preparati alla guerra … nel senso che se qualcuno dei “poveracci” impoveriti da questo atto di comunismo (eccoli, i comunisti! Ve lo diceva Lui …) protesta ed ottiene la dichiarazione di incostituzionalità del limite che lo riguarda, per favore, che si prepari una adeguata riscalettatura delle aliquote fiscali che sortisca lo stesso effetto.

 8) Ma se si stabilisce il tetto di 302.000 per chi “cumula”, perché non si frenano, limitandole, anche le singole retribuzioni ben superiori (tipo quella del Presidente della Corte Costituzionale) che da sola arriva a 450.000? O quella del capo della Polizia, che arriva ad oltre 600.000 euro, il triplo del capo della CIA USA!)? Infatti sarebbe importante limitare il totale della somma sborsata dallo Stato, sia che essa sia effetto di cumulo che di una unica fonte. O no?

 9) Il limite al cumulo vale solo per il cumulo fra pensione e retribuzione, o anche fra le due coppie “pensione e pensione”; “retribuzione e retribuzione”?

 10) la norma si applica anche alla pensioni/retribuzioni delle SpA pubbliche, oppure queste – allo specifico effetto – sono doppiamente private cioè di diritto privato e private del tetto?

 11) E se uno ha una retribuzione/pensione pubblica ed una pensione/retribuzione privata, si applica il cumulo o no?

12) A comporre i valori cumulandi, sono computati anche i benefit aggiuntivi. Si? Bene! No? Perchè no?

12) A quando un censimento completo delle super retribuzioni e dei super benefit (i quali spesso da soli valgono un’altra retribuzione?).

13) La norma … è sanzionata oppure no, e  succede come al Sindaco di Salerno (Salerno con la S, non con la P)  che non potrebbe cumulare le cariche ma lui se ne infischia e le cumula?

Completezza, completezza, primavera di bellezza …

Dice … ma ci sono i diritti acquisiti (di chi ha acquisito il diritto ad essere ricchissimo, n.d.r.). Rispondo: e il  diritto acquisito a esistere e vivere con dignità, sorto  in capo a tutti i cittadini a seguito della nostra Carta Costituzionale …. dove lo  mettiamo? A mio avviso ci stiamo dimenticando del “diritto  di molti ad avere diritti”.

8 Comments »

CONTROLLATE LE FONDAZIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 10:10 am

Detto altrimenti:

Espressione di base: “Controllate le Fondazioni” (senza punteggiatura alcuna)

Oppure: imperativo, “Controllate le Fondazioni!”

Oppure: interrogativo,  “Controllate … le Fondazioni?”

La magistratura sta controllando i movimenti di denaro sulla Fondazione Stamina. Ma allora si può! E allora, che si faccia altrettanto sulle Fondazioni di tutti i partiti politici! (Punto esclamativo)

P.S.: l’importanza della punteggiatura

Il cittadino dice: “Certa politica non capisce le nostre esigenze”.

“Il cittadino – dice certa la politica – non capisce le nostre esigenze”.

 

Comments Closed

NATALE, BUON NATALE DAL TRENTINO! -29 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 9:26 am

 Detto altrimenti? Non c’è altro modo: Buon Natale alle mie lettrici, ai miei lettori … a tutti, anche a chi non legge il blog! (post 1231)

Il Gruppo del Brenta visto dalle piste della Paganella (cliccate sulla foto! Al cento, una  visione delle piccole grandi perle occidentali del Brenta centrale: il Campanil Basso, la  Sentinella, il Campanile Alto, gli Sfulmini, la Torre)

 

Lo so … lo so! Sci troppo uniti, all’antica, ma il 3 febbraio prossimo compio 70 anni, che andate “trovando”?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 dicembre 2013 dalla Cima Paganella (m. 2125): da sinistra, alta, piatta, innevata, la Cima Tosa (m. 3173). Verso dstra, la Cima Brenta (m. 3151)

 

 

 

 

 

 

 

Comments Closed

LE ETA’ DEL NATALE – 28 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 8:42 am

Detto altrimenti: parliamo un po’ delle età … (post 1230)

Amiche lettrici, amici lettori … questa ‘ l’Età del Natale e il Natale delle età.  L’età dei trentenni disoccupati, dei quarantenni al governo, degli anziani proprietari di un partito …

Ma, chi è “giovane?” In Austria e in Danimarca ci sono ministri ventottenni, mentre qui da noi gridiamo “Giovinezza, giovinezza!” (non mi fraintendete, per favore!) quando a farsi spazio sono i quarantenni.

Ma cosa è bello? Giovane o anziano?

Il ricambio, soprattutto se generazionale, è utile, fruttuoso, necessario, proficuo. Con il ricambio avanzano altre idee, ulteriori idee, nuove idee, idee aggiornate. E’ un po’ come in un club sportivo: con il cambio della dirigenza, si ripulisce il magazzino da vecchie sedimentazioni; si organizzano nuove manifestazioni alle quali – prima – non si pensava; si fanno “cose nuove”. E’ un po’ come in casa nostra: a forza di avere sotto gli occhi una parete sbrecciata, non la “vediamo” più e ci conviviamo per decenni. Ma se traslochiamo, se andiamo in una nuova casa che non sia anche una casa nuova, la rinnoviamo, diventiamo “giovani” e vediamo ciò che prima guardavamo soltanto senza vedere.

Ma … dice … che ne facciamo della grande esperienza maturata dai “vecchi”? In Olanda hanno risolto così: vi sono organizzazioni governative che organizzano l’affiancamento di “vecchi” ai giovani, per evitare che l’esperienza di vite di lavoro sia persa con il pensionamento dei “vecchietti”.

Ma … dice … che è successo in Italia? E’ successo che abbiamo fatto i “salti” laddove invece “natura non facit saltus”. Mi spiego: la classe dirigente, politica ed industriale spesso non cura il proprio avvicendamento. “Ghe pensi mi”, ora e sempre, per tutti, in azienda e in politica.

Anche nelle piccole aziende … spesso un capo ha quasi “paura” di far crescere un delfino … preferisce rendersi insostituibile, unico depositario della verità e dei segreti aziendali.

Ma quali segreti? Al riguardo circola una storiella: muore il Grande Capo Amministrativo di una grandissima multinazionale, il quale, ogni mattina, per quarant’anni, sedendosi alla scrivania ogni mattina bonora, prima di iniziare la giornata lavorativa, apriva un cassettino, gettava un’occhiata dentro, lo richiudeva e solo dopo questo rito iniziava a lavorare. Alla sua morte i dipendenti vanno a vedere cosa mai ci fosse di tanto segreto e importante in quel cassetto. Aprirono e trovarono un foglio che recitava: “Dare a sinistra, Avere a destra” (con riferimento allo schema base del brogliaccio “dare – avere” della contabilità, n.d.r.).

Lo stesso la nostra politica. Nessuna continuità armonica, basata sulla pretesa di taluno (anzi, di molti) di possedere in esclusiva perenne la scienza infusa dell’ ars politica. Oggi passiamo dai settantenni ed ultra, ai quarantenni. Stiamo saltando i cinquantenni, ignoriamo o quasi i venti-trentenni. Ovvero, questi ultimi c’è ben un movimento che non li ignora, solo che li strumentalizza, li “usa” nel senso che il tacon l’è pezzo del bus … cioè la pezza è peggio del buco, il rimedio è peggio del male.

Comments Closed

NATALE QUA QUA QUA -27 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2013 @ 7:47 am

Detto altrimenti: qua … nte cose da dire, prima della Santa Notte! (post 1229)
• Qua… rantacinque miliardi per due (novanta), l’evasione fiscale dei gestori delle slot machine
• Qua … ranta mila, la marcia d’ottobre dei colletti bianchi nell’ottobre 1980 a Torino
• Qua … ranta mila, gli Italiani con una dichiarazione sopra i 250.000 euro l’anno
• Qua … ranta diviso due, il secondo ventennio italiano
• Qua … rantenni, la carica dei nuovi politici-governanti italiani
• Qua … rantena della soluzione del Problema Morale
• Qua … le crescita … con lo stesso modello di sviluppo?
• Qua …nte pensioni troppo alte e quante troppo basse!
• Qua … nte caste, quanti privilegi!
• Qua … ci vuole un nuovo modello di sviluppo!
• Qua … nta gente che non ce la fa più!
• Qua … si (ri)fa l’Italia o si muore!

Qua … le dovrebbe essere la nostra reazione, di fronte ad un palazzinaro romano che candidamente sulla stampa afferma di avere sempre pagato tutta la politica … in parallelo agli affitti d’oro che la stessa politica gli pagava? Lui che afferma “Li ringrazio, se me li acquistano ‘sti palazzi … solo  che s’hanno da pijà pure  i dipendenti miei e un commesso del Parlamento ha un costo di 75.000 euro l’anno … e io di dipendenti ne ho 500 “.

Comments Closed

NATALE VIEWPOINTS – 26 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 8:04 pm

Detto altrimenti: Natale diverso … a secondo da quale posizione lo  stai vivendo (post 1228)

Domani è la vigilia … figli in arrivo … avrò da fare … un gioioso da fare … aiutare in casa … preparare la loro stanza … stare insieme … ed allora questa sera “mi porto avanti” con i miei post.

Viewpoints, punti di vista. Incontro uno dei 40.000. No, non uno della “marcia dei 40.000”, a Torino, 14 ottobre 1980, quella dei colletti bianchi Fiat che volevano lavorare … Io lavoravo alla Stet – Società Finanziaria Telefonica per Azioni, a Torino, in Via Bertola 28 … Quei 40.000 passarono quasi sotto le mie finestre … No, non uno di quelli, bensì uno dei 40.000 italiani che ha una dichiarazione superiore a 250.000 euro l’anno. Mi chiede come va. Io dico che sono preoccupato della situazione nazionale. Lui mi dice che andrà sempre peggio. Dal suo punto di vista. Allora vuol dire che migliorerà. Dal mio punto di vista …

La crisi sta finendo firmato Saccomanni. Ci dicono:  il PIL ha smesso di scendere, risalirà. Peccato che:
1) l’aumento del PIL NON comporta maggiore occupazione;
2) anche se l’occupazione aumentasse, nel frattempo troppi sono i moribondi che abbiamo lasciato per strada. Traduco: posto 100 il livello occupazionale anti crisi, ammettiamo di essere oggi a 50. Se risaliamo lentamente da 50 a 51, 52 etc … “va bene ma”. Ma, nel frattempo, gli altri 49, 48, 47, 46 etc.. che fanno?
3) Crescita? Decrescita? Ma perché non si parla mai dell’alternativa fra “conferma dell’attuale modello di sviluppo” e “adozione di un diverso modello di sviluppo”?

Dice … ma allora tu ce l’hai con il Governo Letta?  No, ce l’ho con chi ha creato la situazione dentro la quale Letta sta lavorando.

Buon Natale a tutti, ai 40.000 cittadini  al di sopra e soprattutto ai 59.960.000 al di sottto dei 250.000 euro l’anno!

Comments Closed

NATALE MORALE – 25 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 2:47 pm

Detto altrimenti. la “Morale” : Zingarelli 1997: “Che concerne le forme e i modi della vita pubblica e privata, in relazione alla categoria del bene e del male”. (post 1227)

Adamo ed Eva sarebbero stati “puniti” perché avevano mangiato la mela, frutto che avrebbe dato loro la conoscenza del bene e del male, nel senso di essere trasformati da quel momento in poi in soggetti che conosciuto sulla loro pelle anche il male. Oppure, come dicono molti biblisti, la conoscenza del bene e del male deve essere interpretata come conoscenza del “tutto” e quindi mangiare la mela sarebbe stato un atto di estrema superbia da parte di chi avrebbe voluto essere come Dio, cioè “conoscere tutto”.

Dice … ma io sono laico … io sono un non credente … Tranquillo! Mi sposto subito su di un piano laico. Il Re Hammurabi, nel suo Codice di 2200 anni prima di Cristo, scrisse : “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Fai agli altrui ciò che desideri sia fatto a te.” Ecco, la prima Regola Morale: la ricerca del Bene Comune, che non è un unico bene in comproprietà di tutti che si sia perso e che quindi debba essere ricercato … ma dove diavolo si sarà cacciato questo Bene Comune ….? No! Ricercare il Bene Comune è consentire ad ognuno di ricercare ed ottenere il “bene proprio” che non sia in conflitto con il “bene altrui”.

Quindi, nessun divieto a che taluno aneli ad arricchirsi, se questo fatto non impoverisce gli altri ed in particolar modo chi non anela né ad arricchirsi né tanto meno ad impoverirsi.

Dice … ma … sul piano religioso, la nostra religione è “morale”? No, amici, la nostra religione è altra cosa: è Creazione e Resurrezione. The rest are details. Dice … ma la morale cristiana dove la metti, caro blogger? La metto, la metto … nel senso che la nostra religione non “è” morale, bensì “ha” una sua morale, fondamentalmente copiata da quella di Hammurabi testè citata. Ora, se uno è credente, può ben pensare che quel Principio Morale nella testa del Re Hammurabi l’abbia messo Dio stesso. Se uno invece non è credente, deve ammettere che si tratta di un principio immanente nella natura umana da almeno quattromila anni.

Qual è la “morale” del mio ragionamento? Che i supporter della Morale sono in numero ben superiore dei credenti nella nostra (o altrui) religione in quanto possono ben esserlo anche gli atei e i non credenti.

Ed ora due parole sul rapporto morale – libertà. Libertà non è “fare ciò che si vuole”, perchè se così fanno tutti, tutti – a torto o a ragione – sono schiacciati dalle “libere” volontà altrui concorrenziali con la propria. Libertà non è “non pagare le tasse”, “non rispettare le sentenze”, “arricchirsi a dismisura a prescindere” etc.. Libertà è agire nel rispetto delle regole, per il perseguimento del Bene Proprio e Altrui, cioè di tutti, cioè del Bene Comune. Libertà, pertanto, è agire moralmente.

Moralità, immoralità, amoralità

Agire moralmente? Ricercare il Bene Comune.

Agire immoralmente? Violare coscientemente la Regola Morale.

Ma c’è di peggio: c’è l’azione a-morale, cioè quella di colui che ignora o non ammette l’esistenza di una regola Morale, come la Regina Semiramide, che per giustificare la sua sfrenata libidine ” a prescindere” dall’oggetto del desiderio (sessuale), eliminò la Regola Morale che la censurava e addirittura “libido fe’ licita in sua legge”. A questo punto avvero il lettore: che la citazione della libido non tragga in inganno nessuno: una sana libido, una naturale attrazione sessuale è un fatto assolutamente normale, purchè trovi espressione nel rispetto della libertà (anche sessuale) altrui.

Per chiarire il mio punto di vista: ad essere immorali sono le guerre, l’affamamento dei popoli, la disoccupazione, le enormi differenze sociali, la strumentalizzazione e lo sfruttamento  dell’uomo (e della donna, ovviamente), l’indifferenza alle sofferenza altrui, la distruzione della natura, il furto del futuro a giovani e meno giovani, etc..

E’ invece amorale (cioè peggio che immorale) che non si cambi la legge che autorizza alcuni soggetti (politici-pubblici-istituzionali) a stabilirsi da soli le proprie elevatissime retribuzioni, in persenza di una crescnte diffusione della povertà nel paese.

The rest are detalis … (la frase non è mia, è di un certo Einstein: “I want to know God’s toughts, the rest are details”).

1 Comment »

NATALE: LIBERIAMO LA MENTE PER FARE SPAZIO A COSE SERIE -24 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 10:14 am

Detto altrimenti. fermiamoci a riflettere (post 1226)

Papa Francesco, attualmente l’unica alternativa socio-politico-economica-morale sia al comunismo sia al liberismo. Il Papa ci conduce a riflettere. Natale come “Spazio di riflessione” . Quanto serve fermarsi un po’ … Anche a me …in questi giorni … è capitato di fare una riflessione. Mi perdonerete se ve la espongo.

Un Natale solo mio … il mio “Natale Una tantum”: il giorno che sono andato (mio malgrado) in pensione. Da quel momento infatti ho avuto il tempo di pensare a cose diverse dal lavoro, che sino a quel momento aveva occupato la mia mente diciamo … per circa 18 ore al giorno. Riflettere sull’economia, sulla politica, sul sociale, sulla morale.

Ecco, ed ora, in occasione di ciascun “Natale ricorrente ogni anno”, quel senso di libertà del pensiero e del pensare si rinnova. E’ non solo la “Rinascita” di Nostro Signore. Anche per i non credenti può e deve essere un “Rinascimento” della capacità di riflessione, oltre gli affanni quotidiani, oltre i consueti schemi mentali. Gli americani lo chiamano “zero base budget”, cioè azzeriamo il pregresso e programmiamo ripartendo da zero. Ecco, anche noi, superiamo il pregresso e apriamo la mente ad un nuovo orizzonte, futuro, possibile, diverso, migliore, più umano. Per tutti.

Comments Closed

NATALE SACCOMANNI – 23 –

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2013 @ 9:58 am

Detto altrimenti: caro Ministro, è Natale … fammi un regalo … (post 1225)

… uno, uno solo … che non ti fa sballare i conti … anzi …: che la spendig review non sia “a zona”!

Sai, l’altro giorno ti ho ascoltato mentre rispondevi ad un intervistatore circa la (mancata) riduzione – anzi l’aumento – dei costi di alcuni organi istituzionali (Corte Costituzionale, CSM). Hai risposto: “Sono organi istituzionali, hanno la loro autonomia gestionale …”

Sai, Ministro, il mio babbo – toscanaccio doc – quand’ero ragazzo e iniziavo a reclamare la mia “autonomia” mi diceva: “Sarai autonomo quando produrrai il reddito per mantenerti”. Ecco, l’autonomia di quegli organi … mi va bene che sia una autonomia operativa, decisionale, ma non una autonomia di non ridurre i propri costi ma – doppiamente al contrario – di autoaumentarli!

Ecco, Ministro, questo è il regalo che ti chiedo: non dire più quella frase (banale, scontata, fuorviante, priva di contenuti, immotivata e immotivante, etc.) … anzi …intervieni a che si ponga rimedio all’auto concessione di costi e privilegi non solo medievali, ma a-morali (avrai notato, Ministro, che ho detto a-morali, non immorali, il che è peggio: in altre parole, non siamo di fronte a chi essendo immorale coscientemente viola una legge morale, ma di fronte a chi essendo a-morale il problema morale nemmeno se lo pone).  Tutto qui.
Grazie, Ministro, e buon Natale a te e famiglia.

Comments Closed